Primi appunti e … diverse perplessità
Il Decreto si propone di semplificare una materia complessa con molti soggetti in campo.
Il primo aspetto che si avverte nella lettura di questo Decreto è l’assenza totale di una ricerca e di una riflessione sulle cause profonde delle ragioni per cui la sequenza di incidenti gravi e mortali, tipici degli anni 50 del secolo scorso per le modalità con le quali avvengono, in gran parte evitabili, continuano ad accadere anche oggi, nel 2021. Ma su questo aspetto torneremo con un articolo specifico.
Nei fatti, oltre all’appesantimento delle sanzioni e delle misure interdittive, l’operazione proposta nel Decreto è l’accentramento del comando posto in capo all’Ispettorato nazionale del lavoro.
Da quanto risulta da diverse fonti la elaborazione del decreto dal quale dovrebbe scaturire un maggiore coordinamento degli Enti preposti alla vigilanza sarebbe avvenuta senza la consultazione delle Regioni e con l’assenza del Ministero della salute.
Le stesse assunzioni per rafforzare il sistema di vigilanza sono previste nella misura di 1024 unità destinate all’Ispettorato nazionale del Lavoro e il passaggio da 570 a 660 unità dei carabinieri preposti ai controlli in materia. Non conosciamo i requisiti delle figure professionali previste dai futuri bandi di assunzione degli ispettori, temiamo che prevalgano le competenze giuridiche rispetto a quelle tecniche, sanitarie ed ergonomiche.