Le Regioni su sicurezza nelle ferrovie

Un documento importante. La richiesta da parte della Regione Emilia-Romagna e per conto delle Regioni al Governo e ai corrispettivi Ministeri interessati alla sicurezza nei trasporti ferroviari di incontrarsi per procedere ad una analisi delle normative in materia. Vedremo cosa risponderanno i Ministri rispetto a questa richiesta più che legittima.

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Per scaricare il file del documento clicca QUI 

COR-RENAM ER: Casi di Mesotelioma in Emilia Romagna – Report aggiornato al 30 giugno 2023

Bologna, 5 settembre 2023

Pubblicato il rapporto del COR-RENAM Emilia-Romagna con i dati del Registro Mesoteliomi aggiornati al 30 giugno 2023.

Scarica il rapporto “Il MESOTELIOMA MALIGNO IN EMILIA-ROMAGNA: incidenza ed esposizione ad amianto aggiornata al 30 giugno 2023”  a cura di A. Romanelli, C. Storchi, L. Mangone

Nel report, i dati dell’anno 2022, ancora in via di definizione (saranno più completi nei prossimi report) , registrano il dato di 140  casi di mesoteliomi da esposizione pregressa all’amianto, vengono inoltre registati 57 nuovi casi registrati nel primo semestre dell’anno .

Andamento medie quinquennali: (1997-2001) media 81,8 casi anno; (2002-2006) media 113 casi anno; (2007-2011) media 130,8 casi anno; (2012-2016) media 150,2 casi anno; (2017-2021) media 152,6 casi anno;

Al 30 giugno 2023, risultano archiviati 4.182 casi, tra cui 196 sospetti, risultati alle successive indagini non mesoteliomi e 3.986 mesoteliomi maligni. Tra questi, 107 risultano incidenti in epoca anteriore al 01/01/1996, data di inizio della rilevazione dell’incidenza su base regionale, e 458 diagnosticati in persone non residenti nella nostra Regione, la cui documentazione è stata per intero trasmessa al COR di residenza.

L’analisi dei dati, pertanto, è stata condotta sui 3.421 casi di MM incidenti in cittadini effettivamente residenti in Emilia-Romagna alla data della diagnosi. Continua a leggere “COR-RENAM ER: Casi di Mesotelioma in Emilia Romagna – Report aggiornato al 30 giugno 2023”

E’ disponibile online la Rivista Ecoscienza 3/2023 dell’Arpa Emilia-Romagna

Fonte : Ecoscienza

Ecoscienza n. 3/2023

Fare i conti con l’ambiente

I sistemi di contabilità ambientale integrata a supporto delle politiche di sostenibilità.
Una Terra per tutti, è ora di agire per un sistema economico orientato al benessere.

Qualità dell’aria
Dal progetto Prepair valutazioni e strumenti per il risanamento.

Scarica il numero 3/2023 (.pdf)
Vai a Ecoscienza 3/2023

E’ disponibile online il n° 1 -2023 della Rivista Ecoscienza dell’Arpa Emilia-Romagna

Ecoscienza n. 1/2023

Presente e futuro intorno al fiume Po

La situazione di scarsità idrica impone nuove strategie integrate per l’adattamento al cambiamento climatico. 

Le riserve Mab Unesco danno valore al territorio. I ghiacciai italiani in crisi
Lotta a zanzare e arbovirosi, controllo e prevenzione a tutela della salute

Vai a Ecoscienza 1/2023
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Sanità: Def e risorse aggiuntive

Fonte Regioni.it che ringraziamo
(Regioni.it 4497 – 14/04/2023) C’è stato “un forte segnale, nonostante le oggettive difficoltà economiche, investendo per la sanità, da qui al 2025, 8 miliardi e mezzo in più, indicando una decisiva inversione di rotta. E spero che anche nel Def ci siano risorse aggiuntive”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che evidenzia “l’importanza della sanità” e come vi siano state “misure che mostrano rinnovata attenzione alla sanità pubblica, nonché la capacità di intercettare le istanze di coloro che la sanità la devono gestire sul campo”.
Del Def e della sostenibilità finanziaria del Servizio Sanitario Nazionale parla anche Raffaele Donini, assessore regionale alla sanità dell’Emilia-Romagna e coordinatore della commissione salute della Conferenza delle Regioni, rilevando invece che la “sanità pubblica non interessa”, “non è certo una priorità. Lo conferma il Def con cui si è scelto di tirare il freno a mano sul servizio sanitario nazionale, un documento in cui è evidente la proiezione della curva in discesa della percentuale di spesa sanitaria rispetto al Pil: dal 6,7% nel 2023 si scende al 6,3% nel 2024 e al 6,2% sia per il 2025 che per il 2026″.
Secondo Donini “non è possibile non avere alcuna visione riguardo alla sanità che è un asset strategico per il Paese: i tagli effettuati in legge di bilancio e confermati dal Def sono la prova”, che non si capisce “quanto la salute sia un diritto fondamentale ed un bene primario per tutti. L’Italia è già fanalino di coda in Europa per spesa in sanità rispetto al Pil, mi auguro che il governo voglia invertire la marcia al più presto: dopo il Covid si vive un grave disagio e non sono i cittadini a dover pagare o tantomeno medici e personale sanitario che sono stati deificati durante la pandemia”.

COR-RENAM ER: Casi di Mesotelioma in Emilia Romagna – Report aggiornato al 31/12/2022

Fonte AFEVAEMILIAROMAGNA

Bologna, 22 febbraio 2023

Pubblicato il rapporto del COR-RENAM Emilia-Romagna con i dati del Registro Mesoteliomi aggiornati al 31 Dicembre 2022.

Scarica il rapporto Il MESOTELIOMA MALIGNO IN EMILIA-ROMAGNA: incidenza ed esposizione ad amianto aggiornata al 31 dicembre 2022”  a cura di A. Romanelli, C. Storchi, L. Mangone

Nel report, i dati dell’anno 2022, ancora in via di definizione (saranno più completi nei prossimi report) , registrano il dato di 134 nuovi casi di mesoteliomi da esposizione pregressa all’amianto.

Andamento medie quinquennali: (1997-2001) media 81,8 casi anno; (2002-2006) media 113 casi anno; (2007-2011) media 130,8 casi anno; (2012-2016) media 150,2 casi anno; (2017-2021) media 152,4 casi anno;

Al 31 dicembre 2022, risultano archiviati 4.107 casi, tra cui 194 sospetti, risultati alle successive indagini non mesoteliomi e 3.913 mesoteliomi maligni. Tra questi, 107 risultano incidenti in epoca anteriore al 01/01/1996, data di inizio della rilevazione dell’incidenza su base regionale, e 449 diagnosticati in persone non residenti nella nostra Regione, la cui documentazione è stata per intero trasmessa al COR di residenza.
L’analisi dei dati, pertanto, è stata condotta sui 3.357 casi di MM incidenti in cittadini effettivamente residenti in Emilia-Romagna alla data della diagnosi.

 

Alcune considerazioni sull’andamento dei casi di Mesotelioma rilevati in Emilia Romagna che sono oggi dal 1996 – 3357:

  1. i dati possono considerarsi pressoché completi per gli anni 1996-2021, mentre per il periodo successivo è in corso la rilevazione dei casi (anche il dato del 2022 potrebbe subire qualche variazione). Bisognerà aspettare qualche anno per capire se l’incremento dei casi ci sta portando al cosiddetto “picco” dei casi di Mesotelioma, al momento ci pare che la situazione sia ancora critica, assestata su valori molto alti, la decrescita dei casi che stiamo aspettando si fa attendere, e potrebbe essere molto lenta.
  2. Gli anni 2020-2021 sono stati gli anni dell‘EPIDEMIA di COVID-19, e l’impatto sulle strutture sanitarie potrebbe aver determinato sia un rallentamento dei percorsi diagnostici che della loro segnalazione al COR-RENAM. I decessi a causa del COVID-19, potrebbero avere riguardato situazioni di patologie da amianto non ancora diagnosticate ma decisive per segnare il decorso infausto della patologia legata al COVID-19. Al momento, nel report viene riportato che gli studi specifici condotti dal Cor-Renam non segnalerebbero impatti della pandemia di Covid-19 sull’andamento dei casi di Mesotelioma, ma ci si propone di promuovere ulteriori studi in questo senso.
  3. Va osservato che il tasso di incidenza dei casi di mesotelioma (x 100.000 popolazione statistica Italia 2000) considerando l’ultimo quinquennio 2017-2021 rimangono a livelli alti 3,7 per gli uomini, 1,1 per le donne.
  4. In particolare, in territori come Reggio Emilia (uomini 5,6 donne 2,2) , Parma (uomini 4,2, donne 1,5), Piacenza (uomini 5,1), Ravenna (uomini 4,8) fanno registrare tassi di incidenza più alti (1996-2022) rispetto alla precedente rilevazione (1996-2021). Continua a leggere “COR-RENAM ER: Casi di Mesotelioma in Emilia Romagna – Report aggiornato al 31/12/2022”

E’ disponibile online Ecoscienza n. 5-6/2022 rivista di Arpae Emilia-Romagna

Ecoscienza n. 5-6/2022

Una nuova consapevolezza su aria e salute

Dagli studi sugli effetti dell’inquinamento atmosferico alle linee guida Oms

La proposta di nuova direttiva europea. Le relazioni con il cambiamento climatico.
Progetto Pulvirus. I risultati degli studi su Covid-19 e inquinamento

Vai a Ecoscienza 5-6/2022
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Legambiente valuta la qualità dell’aria in Emilia-Romagna in base ai nuovi indicatori proposti dall’UE

Fonte Legambiente Emilia-Romagna  che ringraziamo

 

La proposta di nuova direttiva sulla qualità dell’aria aggiorna le soglie per gli inquinanti atmosferici: se applicate, la concentrazione delle PM 2.5 in Emilia-Romagna dovrà ridursi del 60% in 7 anni

 Con i nuovi parametri, Bologna, Modena e Reggio Emilia supererebbero i limiti PM 2.5 già da febbraio

 Il 2023 è alle porte e si avvicina così il percorso che porterà al nuovo Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2030) che guiderà le politiche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico fino alla fine del decennio in corso e che dovrà tenere conto delle misure oggetto di discussione in questi mesi a livello europeo.

 

I nuovi obiettivi europei

 Il 26 ottobre 2022 è stata presentata una proposta di modifica delle direttive sulla qualità dell’aria da parte della Commissione Europea, che prevede obiettivi più stringenti rispetto a quella attuale sulla base delle linee guida proposte nel 2021 dall’OMS. La Direttiva si inserisce all’interno di un pacchetto che prevede l’obiettivo di arrivare a emissioni di inquinanti zero al 2050, le nuove soglie per gli inquinanti si pongono già obiettivi intermedi al 2030.

Per quanto riguarda le polveri sottili PM10, la soglia al 2030 è stata modificata ad un limite di concentrazione giornaliera di 45 μg/m3, con un massimo di sforamento di 18 giornate all’anno e una concentrazione media annuale di 20 μg/m3.

Obiettivi ancora più drastici per le polveri fini PM2.5, di cui si abbassa la soglia di concentrazione media giornaliera a 25 μg/m3, per un massimo di 18 giornate di sforamento consentite e una media annuale di 10 μg/m3.

Per entrambi gli inquinanti poi viene inserita una soglia di allerta, corrispondente a tre giornate consecutive sopra la soglia di 50 μg/m3 per le PM2.5 e di 90 μg/m3 per le PM10.

Altra novità proposta dalla Commissione è l’introduzione dell’obbligo di applicare un indice di esposizione media (AEI – Average Exposure Index) calcolato su base nazionale per il PM2.5 e il NO2.

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Salute e sicurezza, ok al protocollo regionale. CGIL CISL UIL ER: “Primo risultato importante, ora va subito attuato”

Il “Protocollo per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro” rappresenta per CGIL CISL e UIL dell’Emilia-Romagna un primo risultato importante. Si tratta uno strumento da noi fortemente voluto, condiviso ieri con la Regione Emilia-Romagna e con tutti i soggetti firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima. Il Protocollo si pone l’obiettivo di affrontare l’emergenza legata al drammatico numero di infortuni, malattie professionali e morti sul lavoro che purtroppo ancora colpisce anche il nostro territorio regionale. Nei primi sette mesi del 2022 abbiamo infatti registrato in Emilia-Romagna 49.372 infortuni denunciati (+18,5% rispetto ai 41.667 del 2021), di cui 50 denunce di infortunio con esito mortale (nel 2021 sono state 62), e 3.337 denunce relative a malattie professionali (-2% rispetto alle 3.406 del 2021). Osserviamo inoltre una preoccupante concentrazione degli infortuni e delle morti sul lavoro in alcuni settori produttivi – trasporti e logistica, commercio, edilizia – dove si registrano anche fenomeni di irregolarità contrattuali e sfruttamento del lavoro. Ciò a testimonianza del legame indissolubile che c’è tra legalità, qualità del lavoro e sicurezza sul lavoro.
Per questo abbiamo rivendicato e ottenuto che il Protocollo agisse a partire da quattro pilastri per noi fondamentali: prevenzione e formazione fin dal primo giorno di lavoro; applicazione dei CCNL sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, regolarità del lavoro negli appalti e nei subappalti, contrasto alla precarietà e allo sfruttamento; rafforzamento dei controlli per contrastare le irregolarità prevedendo l’istituzione di una task force nei siti/distretti strategici; realizzazione di tavoli territoriali dove attuare gli impegni assunti.
Aggiungiamo che i firmatari del Protocollo chiederanno a Governo e Parlamento una nuova legislazione sul lavoro contro il dumping contrattuale, a favore dell’applicazione dei CCNL e la continuità occupazionale negli appalti e nei subappalti (stesso lavoro, stesso contratto).
La sottoscrizione del Protocollo rappresenta un punto di avanzamento nella battaglia condotta da CGIL CISL UIL Emilia-Romagna per la tutela della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori, ma è certamente necessario che ora, assieme a tutte le istituzioni, gli organismi di vigilanza, le imprese e le associazioni datoriali, si dia operatività agli impegni assunti con l’obiettivo condiviso di mettere fine alla strage che si ripete ogni anno nei luoghi di lavoro del nostro Paese.

CGIL Emilia-Romagna
CISL Emilia-Romagna
UIL Emilia-Romagna

Allegato il  Protocollo: Patto per il Lavoro e per il clima 

 

 

E’ disponibile online il numero 1 /2022 di Ecoscienza

Ecoscienza n. 1/2022

Pianeta acqua

Gli ambienti fluviali e lacustri di fronte al cambiamento climatico

Valorizzazione dei servizi ecosistemici e delle funzioni ecologiche. Gli strumenti e i metodi per il monitoraggio dello stato ambientale. Resistenza antimicrobica, la necessità di intervenire in ottica One Health

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Emilia-Romagna. Parti sociali in Regione, obiettivo: accordo sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro

Fonte: Regione Emilia-Romagna 

Iniziativa importante  della Regione Emilia Romagna. Dal sito della Regione Emilia Romagna .

Riunione del Patto per il Lavoro e per il Clima convocata dalla Giunta. Misure condivise per più controlli, prevenzione, formazione

Un accordo per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, con misure condivise di prevenzione e contrasto a infortuni e incidenti spesso mortali, fatti che continuano a registrarsi in maniera drammatica. Da condividere con istituzioni, parti sociali, enti locali, ovvero tutti i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima dell’Emilia-Romagna. A cui arrivare entro la metà di febbraio, al termine di un percorso iniziato oggi, con la riunione in Regione dei componenti il Patto per il Lavoro e per il Clima, convocata dalla Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini.

Il testo verrà portato all’esame dell’Assemblea legislativa regionale, per il confronto coni Gruppi consiliari.

A introdurre i lavori di oggi il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi. A seguire le relazioni degli assessori Vincenzo Colla (Attività produttive e Lavoro) e Raffaele Donini (Politiche per la salute).

Obiettivo comune quello di intervenire con decisione, attraverso più formazione e informazione, e più controlli in tutti i comparti produttivi, con focus particolari su tre di essi, quelli nei quali si riscontra il maggior numero di morti sul lavoro: 77 sulle 103 degli ultimi tre anni. E cioè agricoltura (37), edilizia (30) e logistica (10).

Si vuole fare della prevenzione una vera competenza sociale e mettere la salute e la sicurezza sul lavoro al centro delle priorità istituzionali e sociali. Da qui alle prossime settimane, chiunque faccia parte del Patto invierà le proprie proposte, che ricondotte a sintesi comporranno il futuro accordo per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

E intanto la Regione licenzia il Piano della Prevenzione, redatto dalla Sanità in accordo con le altre direzioni coinvolte e illustrato proprio stasera al tavolo del Patto.

“Dobbiamo fare ogni sforzo possibile per diminuire infortuni e incidenti mortali, incidendo in particolare nell’ambito della prevenzione. Ma non solo, perché dobbiamo agire su una batteria di interventi che siano concordati e vincolanti, arrivando a definire un bilancio sociale per la sicurezza sul lavoro”, ha affermato Colla. L’invito dell’assessore è stato quello di partecipare con idee e suggerimenti all’impianto complessivo del documento, nel percorso da portare a conclusione entro il prossimo febbraio.

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Ecoscienza – Numero 4 del 2021

 

Al centro del nuovo numero della rivista di Arpae Emilia-Romagna Ecoscienza un ampio servizio sui nuovi strumenti e azioni per la bonifica dei siti contaminati. In questo numero si parla anche di qualità dell’aria con l’analisi di un episodio di trasporto di dust.

IN COPERTINA

Editoriale di Alessandro Bratti

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Analisi: la crescente pressione sulla Cina per la “perdita di laboratorio” di Covid potrebbe ritorcersi contro

 

Analysis: Mounting Pressure on China About Covid ‘Lab Leak’ Could Backfire

President Joe Biden has ordered U.S. intelligence agencies to determine whether the covid virus, or a near ancestor, emerged from a cave, a live-animal market, a farm — or a secretive Chinese laboratory.

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It can be republished for free.

But it’s doubtful this probe will yield definitive insights, and it could even backfire.

Some experts hypothesize that global pressure could prompt a Chinese scientific whistleblower to come forward with evidence of a lab leak. After all, it is unlikely such an accident could have occurred without dozens of people finding out about the leak, or an ensuing cover-up.

But the growing political pressure to discover Chinese malfeasance or a lab accident at the root of the pandemic could make a definitive answer less, rather than more, likely, according to virologists and experts on U.S.-China scientific exchanges.

“We have to reduce the political tension and let the scientists do the work, not the politicians,” said Dr. Jennifer Huang Bouey, a Chinese-born Rand Corp. researcher.

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Lavoro e Salute maggio 2021 è disponibile on line .

E’ disponibile online il numero di maggio 2021 della Rivista Lavoro e Salute con molti articoli sullo stato dell’arte del SSN, sui rischi di privatizzazione delle strutture del SSN  che potrebbero derivare dalle strategie striscianti di Autonomia regionale differenziata.  La  Rivista Lavoro e Salute – Maggio 2021

Lavoro e Salute marzo 2021

 

 

E’ disponibile online il numero di marzo 2021 della Rivista Lavoro e Salute

Scarica il pdf della Rivista 

Indice

3- editoriale L’ammucchiata fra simili
4- Autonomia differenziata: guardarla da SUD per vedere l’effetto
7- La frana della montagna di Tavernola Bergamasca
8- Esegetica di un governo nato dall’alto. L’autorevole distruttore
SANITA’
10- Le possibilità di un’industria farmaceutica pubblica oggi
12- Crisi Covid, l’accusa di Manon Aubry
14- Suor Teresa Forcades racconta il potere della farmacocrazia
15- Come aderire a Medicina Democratica Onlus
16- Vaccini, test salivari, medicina territoriale
17- Oggi siamo nella stessa situazione di un anno fa
18- Professionalità e responsabilità. E di scena il triage
20- Il mito della neutralità della comunità scientifica
21- DRG, un sistema che paga l’aumento delle malattie
22- Operatori sanitari e salute mentale durante la pandemia
23- La salute mentale, dal “manicomio” al socio-sanitario

Continua a leggere “Lavoro e Salute marzo 2021”

Coronavirus, l’aggiornamento: su oltre 40mila tamponi effettuati, 2.575 nuovi positivi. Mille i guariti

Il 94% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. 31 decessi. Vaccinazioni: più di 367mila dosi somministrate

Bollettino Coronavirus 26 febbraio 2021Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 255.479 casi di positività, 2.575 in più rispetto a ieri, su un totale di 40.148 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6,4%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su (dal 1^ marzo prenotazioni aperte anche per quelle dagli 80 agli 84 anni). Continua a leggere “Coronavirus, l’aggiornamento: su oltre 40mila tamponi effettuati, 2.575 nuovi positivi. Mille i guariti”

Coronavirus, l’aggiornamento: su oltre 23.800 tamponi, 1.047 nuovi positivi. 1.875 i guariti, giù casi attivi e ricoveri

Fonte : Regione Emilia-Romagna

Quasi il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. Vaccinazioni: 223mila somministrazioni, più di 90mila immunizzati

Bollettino Coronavirus 3 febbraio 2021Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 221.615 casi di positività, 1.047 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.806 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi, rispetto al numero di tamponi fatti da ieri, è del 4,4%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, per poi proseguire con gli ultraottantenni assistiti a domicilio: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Con la nuova versione aggiornata è possibile sapere anche quante sono le seconde dosi somministrate. Continua a leggere “Coronavirus, l’aggiornamento: su oltre 23.800 tamponi, 1.047 nuovi positivi. 1.875 i guariti, giù casi attivi e ricoveri”

Coronavirus, l’aggiornamento in Emilia-Romagna: 1.051 nuovi positivi e 1.278 i guariti. Vaccini: oltre 200mila somministrazioni

FONTE REGIONE EMILIA-ROMAGNA 

Quasi il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. 34 i decessi

Bollettino Coronavirus 1 febbraio 2021

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 219.702 casi di positività, 1.051 in più rispetto a ieri, su un totale di 10.269 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 10,2%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Con la nuova versione aggiornata è possibile sapere anche quante sono le seconde dosi somministrate e, quindi, il numero totale delle persone vaccinate. Continua a leggere “Coronavirus, l’aggiornamento in Emilia-Romagna: 1.051 nuovi positivi e 1.278 i guariti. Vaccini: oltre 200mila somministrazioni”

Visita virtuale alla mostra “Bernardino Ramazzini primo medico del lavoro”

Musei di Palazzo dei Pio Carpi

 


Un tour virtuale per mostrare le opere originali esposte, gli strumenti scientifici utilizzati da Bernardino #Ramazzini – l’iniziatore della medicina del lavoro – e illustrare gli argomenti di cui si è occupato nel corso dei suoi studi e ricerche. Dal lavoro dei minatori, di coloro che usano polveri e metalli, lavoratori del tabacco, gesso, calce, orefici, vasai, intessitori, sarti, Ramazzini nei suoi trattati propone suggerimenti per prevenire i danni da lavoro in 54 tipi di occupazione. Col suo trattato del 1700 , Ramazzini è di fatto il primo a sostenere che (è meglio, anzi più conveniente, prevenire, anzichè curare)

Ordinanza regionale: in Emilia-Romagna nuove misure anti-assembramenti

Fonte Regione Emilia-Romagna 

Dal 14 novembre. Bonaccini: “Concordata coi presidenti Zaia e Fedriga, d’intesa col ministro Speranza. Fermare il contagio”. Confronto col Governo per ulteriori ristori economici

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Mascherina indossata sempre, fin dal momento in cui si esce di casa. Nei giorni prefestivi e festivi chiuse le medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i complessi commerciali, con l’aggiunta, nei festivi, dello stop ad ogni attività di vendita, anche gli esercizi di vicinato (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole le sole eccezioni previste, e rimangono aperti gli esercizi di ristorazione pur nei limiti previsti dal DPCM in vigore). Sempre, invece, nei negozi di vendita di generi alimentari, potrà entrare un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di 14 anni. Niente mercati in area pubblica o privata a meno che non vi siano Piani dei Comuni che prevedano regole di specifiche (perimetrazione, varchi di accesso e uscita distinti, sorveglianza pubblica e privata sull’applicazione delle regole di distanziamento e sicurezza).

E ancora: la consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico, mentre dalle 15 alle 18 la somministrazione e consumazione può avvenire solo da seduti fuori e dentro i locali, e in posti “regolarmente collocati” (va ricordato che dalle 18 alle 5 di mattina l’attività è sospesa in base all’attuale DPCM del Governo). Continua a leggere “Ordinanza regionale: in Emilia-Romagna nuove misure anti-assembramenti”

Nuove modalità di accesso alle strutture ospedaliere e di prevenzione del Covid: ecco il modulo e le attività dell’Ausl Romagna

Fonte Ausl  Romagna

 

L’Ausl Romagna è al lavoro per recepire e dare applicazione alle indicazioni dell’ultima ordinanza della Regione Emilia Romagna mirata a prevenire e limitare al massimo la diffusione del contagio da Covid 19.

L’ordinanza regionale prevede che le visite ai degenti in ospedale e agli ospiti di strutture residenziali per anziani e disabili, da parte di familiari o altri soggetti, richiedano la presentazione di un’autodichiarazione che attesti di non essere sottoposti al regime della quarantena o dell’isolamento fiduciario, né di essere rientrati da meno di 14 giorni da Paesi esteri di cui sopra. Ciò a tutela della sicurezza sai di chi è accolto in una struttura e dei relativi operatori, sia di chi vi entra.

Per quanto riguarda le strutture ospedaliere  la Direzione Sanitaria aziendale ha dato disposizione in questo senso a tutti i reparti, che inoltre hanno facoltà di modulare orari e modalità di visita secondo i criteri ritenuti più congrui. Per facilitare l’autocertificazione, è stato quindi predisposto un modulo, che si trova anche qui in allegato scaricabile. Si suggerisce di arrivare alla struttura col modulo già compilato, al fine di limitare le attese. Restano ovviamente immutate le altre misure di sicurezza previste come ad esempio distanziamento, misurazione della temperatura all’ingresso da parte degli steward, igienizzazione delle mani, e si torna a raccomandare alla cittadinanza la massima collaborazione al fine di limitare il più possibile le situazioni a rischio.

Per quanto riguarda la strutture per anziani e disabili, l’autocertificazione si aggiunge alle procedure esistenti, già abbastanza rigide, finalizzate agli accessi e sul rispetto delle quali l’Azienda svolge i necessari controlli.

L’ordinanza prevede poi anche altre misure. Per quanto riguarda l’effettuazione di tamponi nasofaringei ai lavoratori dei settori della logistica e della lavorazione delle carni, l’Azienda sta prendendo contatti con le relative ditte per programmarne l’esecuzione.

Per gli stabilimenti industriali di macellazione presenti nel territorio romagnolo, si sta concordando con le aziende, l’effettuazione del tampone presso le strutture in locali idonei da esse messi a disposizione. Iniziati oggi, gli interventi proseguiranno nella prossima settimana e saranno indirizzati agli operatori dei reparti macellazione e sezionamento. Si può stimare che in Romagna i lavoratori di tali settori siano circa 3.500 con una netta prevalenza della provincia di Forlì-Cesena.

Relativamente alle aziende del settore logistica si sta ricostruendo il quadro dando la priorità alle aziende con un elevato numero di operatori anche da ditte in appalto.

Il Dipartimento di sanità Pubblica dell’Ausl Romagna, attraverso i propri Servizi di vigilanza (Igiene Pubblica, Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, Sicurezza Alimentare) ha comunque già in atto un piano di controlli sul rischio Covid, al fine di verificare l’applicazione delle già esistenti misure di contrasto del contagio, e diversi controlli sono già stati eseguiti nei comparti logistica e macellazione, oltre che in alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari e strutture della grande distribuzione. Controlli effettuati, in molti casi, in collaborazione con altre Istituzioni col coordinamento delle Prefetture.

Relativamente ai cittadini stranieri provenienti da Paesi extra Schengen che rientrano in Italia, il  Dipartimento di Sanità pubblica che riceve la segnalazione, dispone l’isolamento domiciliare e attua la sorveglianza sanitaria  con periodiche telefonate mirate anche a verificarne lo stato di salute. Quelli provenienti da Paesi a maggior rischio, venivano già sottoposti a tampone di screening, misura che sarà ora ampliata, con doppio tampone, a tutti.

Relativamente al rispetto dell’isolamento domiciliare, ci si sta confrontando coi tavoli istituzionali (Prefetture) per verificare controlli più stringenti su queste, così come su tutte le persone in isolamento domiciliare che ora, a livello romagnolo, ammontano a 440 (150 a Rimini, 110 a Ravenna, 110 a Cesena e 70 Forlì).

 

Ultima modifica il Sabato, 18 Luglio 2020 14:17
a cura della AUSL della Romagna

Regione Emilia-Romagna. Aggiornamento sui provvedimenti Covid-19

Nuovo Il Decreto del presidente della Giunta Regionale n. 144  del 13 luglio 2020 (pdf, 181.6 KB) dispone, a partire dal 14 luglio 2020, tamponi per tutti i lavoratori della logistica e della lavorazione carni. Doppio tampone per chi arriva dai Paesi extra Schengen. Più controlli per garantire il rispetto dell’isolamento fiduciario, autodichiarazione per le visite in ospedale e nelle strutture per anziani e disabili.

Nuovo Il Decreto del presidente della Giunta Regionale n. 137 del 3 luglio 2020 (pdf, 399.7 KB) ha aggiornato dal 4 luglio le disposizioni in merito agli spostamenti in auto, vacanze di gruppo per ragazzi tra i 3 e i 17 anni, giochi di carte e quotidiani nei bar, uso delle saune. Ha adottato infine le linee guida per gli eventi fieristici a partire dal 15 luglio.

Focolaio Covid alla Bartolini

 

Fonte Collettiva che ringraziamo

I dipendenti e i collaboratori risultati positivi sono oltre 40. L’azienda resta aperta, ma è stata costretta a chiudere i magazzini a scopo precauzionale. In Italia, finora, quasi 50 mila contagi sul lavoro

Nuovo focolaio sul lavoro: alla Bartolini di Bologna. Secondo varie fonti di stampa, i dipendenti e i collaboratori risultati positivi al Covid sono oltre 40. L’azienda resta aperta, ma è stata costretta a chiudere i magazzini a scopo precauzionale. I primi due casi di positività si sono registrati qualche giorno fa: colpiti due magazzinieri. Il caso viene tenuto sotto controllo dalla Ausl, dal Comune di Bologna e dall’assessorato alla Sanità. I controlli sono stati estesi a tutti i dipendenti e alle loro famiglie.

Il picco di casi era stato già comunicato scorsi dalla Regione, e riguarda un reparto di stoccaggio dove lavorano i magazzinieri della ditta. L’area è stata poi sanificata e l’attività lavorativa ridotta ai minimi termini, perché ci sono molti dipendenti in isolamento precauzionale in attesa dei test. I controlli sono stati anche allargati ai numerosi dipendenti che appartengono a più cooperative, e alle famiglie,

L’ultimo report Inail sulle denunce per infortunio causate dal Covid-19 evidenzia un costante aumento dei casi di infezione sul lavoro, con quasi 50mila contagi registrati in tutta Italia. I decessi sono 236, corrispondenti al 40% dei casi mortali da inizio anno. Il settore più colpito è quello della sanità. Ma il settore della logistica riceve attenzioni particolari in questo periodo. A livello geografico, otto casi su dieci arrivano dal Nord Italia. Il 56,1% dei casi si registra nel Nord-Ovest, con ben il 36% in Lombardia; il 24,2% nel Nord-Est (con il 10% in Emilia-Romagna). Gli altri casi sono distribuiti tra Centro Italia (11,8%), Sud (5,7%) e in misura ancora minore le Isole (2,2%).

L’età media dei lavoratori che hanno contratto il virus è di 47 anni sia per gli uomini che per le donne. Per i casi mortali, invece, sale  a 57 per le donne e a 29 per gli uomini. Nello specifico, il 70,3% dei casi di decesso si registra nella fascia che va dai 50 ai 64 anni, seguita dagli over 64 con il 18,6% dei casi.

Ripartenza in sicurezza, Bonaccini firma l’ordinanza sui protocolli operativi per le attività che riprendono lunedì 25 maggio

Novità in ambito formativo: sempre da lunedì 25, tornano la parte pratica in presenza e gli stage

Formazione, lavoro, consulenzaIl presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato l’ordinanza che adotta formalmente i protocolli di sicurezza per la ripresa delle attività già programmata per lunedì prossimo, 25 maggio: corsistica; centri sociali, circoli culturali e ricreativi; attività ricettive extralberghiere; parchi tematici e luna park.

Si tratta delle attività che l’ordinanza regionale dello scorso 17 maggio, sempre del presidente della Regione, aveva stabilito potessero ripartire dal 25 maggio, previa definizione dei protocolli approvati in questi giorni e condivisi con operatori, associazioni di categoria, sindacati e Comuni, oltre che con le organizzazioni del Terzo settore per quando riguarda la ripresa di centri sociali, culturali e ricreativi. L’obiettivo comune a tutti è fissare regole che salvaguardino la sicurezza di lavoratrici e lavoratori, utenti, volontari. I protocolli già da ieri sono stati via via pubblicati sul sito della regione (www.regione.emilia-romagna.it).

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE REGIONE EMILIA-ROMAGNA

18 maggio . Tutte le attività che ripartono in Emilia-Romagna, protocolli di sicurezza condivisi

Le disposizioni della Regione Emilia-Romagna per la ri/partenza del  18 maggio

Dal 18 maggio in vigore i Decreti del Governo e l’ordinanza regionale: in Emilia-Romagna resta la mascherina obbligatoria

Tutte le attività che ripartono in Emilia-Romagna, protocolli di sicurezza condivisi

Nuova ordinanza del presidente Bonaccini: dal 18 maggio negozi, commercio, ristorazione, alberghi, servizi alla persona. Resta l’obbligo della mascherina

Coronavirus, distanziamento sociale

 

Le riaperture previste da domani, lunedì 18 maggio, sulla base dei protocolli già condivisi con associazioni di categoria, operatori, imprese, sindacati, enti locali e validati dalla sanità regionale: negozi, mercati, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, tatuatori, alberghi, strutture ricettive all’aria aperta, solo per citarne alcune. E nel rispetto delle linee guida nazionali, apriranno anche musei, biblioteche, archivi, complessi archeologici e monumentali.

Altre da lunedì 25 maggio: gli stabilimenti balneari, anche in questo caso secondo le regole fissate nel protocollo regionale già approvato. Poi palestre, piscine, centri sportivi (anche per allenamenti di squadra); attività corsistiche (dalle lingue straniere alla musica); centri sociali e circoli ricreativi; parchi tematici, di divertimento e luna park: per tutte queste attività, però, servirà prima l’adozione di uno specifico protocollo regionale per ognuna, nel rispetto dei principi contenuti nelle linee guida nazionali definite d’intesa fra Governo e Regioni. Oltre a rispettate le norme di distanziamento sociale, senza alcun assembramento.

Infine, dall’8 giugno, sempre previa adozione di uno specifico protocollo regionale, potranno ripartire i centri estivi e per i minori di età superiore a tre anni.
È quanto prevede la  nuova ordinanza (pdf, 3.3 MB) firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, valida dal 18 maggio in tutta l’Emilia-Romagna.

Le misure adottate partono dall’attuale situazione epidemiologica del contagio da Coronavirus nel territorio emiliano-romagnolo, tale da consentire la riapertura e l’autorizzazione di diverse attività ma sempre nel rispetto del principio del distanziamento sociale. Così come bisognerà seguire le regole di prevenzione, igiene e protezione, a partire dall’uso della mascherina, il cui obbligo viene confermato dall’ordinanza nei locali aperti al pubblico e nei luoghi all’aperto dove non sia possibile mantenere la distanza di un metro.

Rispetto agli spostamenti, da domani cessano di avere effetto tutte le misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale.

Inoltre, è ammesso lo spostamento anche al di fuori della Regione Emilia-Romagna, non oltre la provincia o il comune confinante, da parte di residenti in province o comuni collocati a confine tra Emilia-Romagna e altre regioni, previa però comunicazione congiunta ai Prefetti competenti da parte dei presidenti delle Regioni, dei presidenti delle Province o dei sindaci dei Comuni tra loro confinanti. Saranno queste stesse comunicazioni a circostanziare tali possibilità.

Così come, sempre da domani, sarà consentito l’accesso alle spiagge libere e agli arenili.

I servizi di trasporto pubblico dovranno rimodulare l’offerta in considerazione della riapertura delle attività produttive, rispettando le prescrizioni previste la prevenzione e il contrasto alla diffusione del contagio.

Quanto previsto dall’ordinanza regionale si aggiunge alle misure valide nell’intero territorio nazionale contenute nel Decreto Legge e nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri approvati fra ieri e oggi dal Governo. A partire dalla possibilità di muoversi liberamente all’interno dei confini regionali senza più alcuna autocertificazione, necessaria invece per gli spostamenti fra una regione e l’altra, consentiti, così come prima, solo e unicamente per motivi di salute, lavoro, necessità e urgenza. Resta inoltre il divieto di uscire dalla quarantena, così come di spostarsi se positivi al Coronavirus.

E fra le misure nazionali rientra anche la possibile riapertura delle Autoscuole a partire dal 20 maggio.

 

Coronavirus: le misure in Emilia-Romagna

FASE DUE: le MISURE IN VIGORE. Aggiornamento al 6 maggio

 

Il  decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 (pdf, 279.72 KB) ha aggiornato le misure di contenimento del Coronavirus in vigore in tutto il Paese. In Emilia-Romagna le misure sono integrate dalle ordinanze del presidente della Giunta  n. 73 del 28 aprile 2020 (pdf, 109.05 KB) e n.  74 del 30 aprile 2020 (pdf, 125.89 KB).

Nuovo

L’ ordinanza n. 75 del 6 maggio 2020 (pdf, 107.16 KB) ha aggiornato in parte le misure in vigore, relativamente agli spostamenti delle persone e alle attività sportive.

Al territorio della provincia di Piacenza si applicano le stesse disposizioni in vigore nel resto del territorio ragionale: cessa dunque di essere “zona arancione”.

Il territorio della Repubblica di San Marino, ai fini della disciplina degli spostamenti individuali, va assimilato a quello della provincia di Rimini per gli spostamenti in ambito provinciale e a quello della Regione Emilia-Romagna per gli spostamenti in ambito regionale.

Per approfondimenti vai alla fonte —> REGIONE EMILIA-ROMAGNA 

Regione Emilia-Romagna Ordinanza Su Gestione Emergenza Covid-19 30 aprile 2020

REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Atti amministrativi
GIUNTA REGIONALE
Atto del Presidente DECRETO
Num. 74 del 30/04/2020 BOLOGNA

ULTERIORE ORDINANZA AI SENSI DELL’ARTICOLO 32 DELLA LEGGE 23
DICEMBRE 1978, N. 833 IN TEMA DI MISURE PER LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA SANITARIA LEGATA ALLA DIFFUSIONE DELLA SINDROME
DA COVID-19.

IL TESTO DELL’ORDINANZA

Coronavirus, stop ai contagi domestici. Dalla Regione un’ulteriore stretta sui provvedimenti da adottare

FONTE REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempestività diagnosi, isolamento sicuro anche in strutture alternative e conferma veloce della guarigione. Donini: “Ancor più incisivi in vista della ripartenza”

Coronavirus

Stop ai contagi tra le mura domestiche, che continuano a rimanere il luogo dove maggiormente si sviluppano i nuovi casi di infezione da Coronavirus.

La Regione Emilia-Romagna interviene nuovamente sulle disposizioni e le procedure da seguire per limitare il più possibile le occasioni di contagio negli appartamenti, e di conseguenza anche nei condomini.
E lo fa ribadendo e rafforzando le Linee guida già indicate, attraverso un nuovo documento – che avrà un passaggio anche in Giunta regionale – che l’assessorato alle Politiche per la salute ha condiviso con Aziende sanitarie e parti sociali.

Tempestività della diagnosi, isolamento stretto in strutture di accoglienza alternative al domicilio se esso non può garantire le condizioni di isolamento sicuro, e tempestiva conferma diagnostica della guarigione.

Questi i punti cardine da seguire, che prevedono anche interventi specifici, tra cui la verifica in loco dell’adeguatezza dell’appartamento in cui le persone devono effettuare la quarantena; la proposta di strutture alternative e adeguate in cui svolgere il periodo di isolamento fino alla completa guarigione con doppio tampone negativo; il continuo monitoraggio delle persone in quarantena, ovunque siano collocate; la collocazione negli alberghi anche per i pazienti dimessi dall’ospedale che, clinicamente guariti, non possono rientrare al domicilio per svolgere la quarantena in attesa dei due tamponi previsti per la definitiva guarigione; e ancora, la necessità di effettuare tempestivamente i tamponi, sia per verificare la positività, sia la guarigione, a maggior ragione nel momento in cui si apprestano a ripartire le attività.

Regole chiare messe nero su bianco, che vanno così a rafforzare il percorso definito dalla Regione dall’inizio dell’epidemia: segnalazione dei casi sospetti, isolamento precauzionale degli stessi, individuazione dei contatti stretti, conferma diagnosticatrattamento domiciliare per le persone asintomatiche o con sintomatologia lieve, monitoraggio delle condizioni di salute dei pazienti e dei contatti stretti. Fino alla guarigione clinica e alla dichiarazione di guarigione con conferma diagnostica dopo il doppio tampone negativo.

Tempestività della diagnosiCoronavirus, infermiera

Tre, dunque, le fasi su cui la Regione compie un’ulteriore stretta per evitare la comparsa di focolai di infezione intra-domestici e nella cerchia delle persone che condividono con il caso sospetto l’ambiente di vita, dai conviventi ai condòmini. Innanzitutto, tempestività della diagnosi, per identificare in modo precoce i casi e metterli in stretto isolamento: tra la segnalazione dei sintomi e l’esecuzione del tampone naso-faringeo al caso sospetto e ai contatti stretti sintomatici deve intercorrere il minor tempo possibile, per avviare, in caso di positività, il protocollo terapeutico e di monitoraggio definito a livello regionale.

A questo scopo sono le stesse Aziende a decidere, assieme ai Dipartimenti di sanità pubblica, i soggetti che effettuano materialmente il tampone – medici, infermieri, assistenti sanitari – e chi provvede al monitoraggio delle condizioni di salute, anche nell’ambito di team operativi specifici (come le Usca, le Centrali di coordinamento, i Punti unici distrettuali), mettendo a punto le strategie ritenute più efficaci e sostenibili per il territorio di riferimento.

Isolamento in sicurezza

Sia per i casi sospetti o confermati di positività in quarantena al domicilio sia per le persone conviventi, è necessario che l’isolamento sia applicato in modo corretto, per tutelare familiari e conviventi, verificando fin dal momento della prima valutazione del caso se esistano le condizioni perché sia rispettato.

Nel documento messo a punto dalla Regione si suggerisce di valutare direttamente al domicilio tali condizioni sulla base di check-list predisposte di concerto con i Dipartimenti di sanità pubblica, anche per accompagnare il provvedimento di quarantena con una completa informazione e responsabilizzazione delle persone interessate. A questo fine, è utile accompagnare alla proposta di collocazione in struttura alberghiera un modulo di “consenso informato” da far sottoscrivere anche in caso di diniego.

Nei casi in cui, fin dall’inizio o durante le fasi di monitoraggio delle condizioni di salute e del rispetto dell’isolamento stretto, si constatasse l’inefficacia delle misure previste, alla persona positiva e autosufficiente deve essereproposto lo svolgimento o il proseguimento della quarantena presso una struttura idonea diversa dal domicilio (alberghi, alberghi termali, strutture di accoglienza).

Strutture che dovranno garantire ospitalità fino alla guarigione con la doppia negativizzazione del tampone, rispettando tutte le disposizioni quarantenali.
Non solo. La collocazione nelle strutture alternative alla quarantena domiciliare può essere proposta anche per le persone dimesse dall’ospedale che, clinicamente guarite, non possono rientrare al domicilio in attesa di effettuazione dei due tamponi previsti o in attesa di negativizzazione.
E proprio per dare risposta a questa esigenza, la Protezione civile sta predisponendo una convenzione con Federalberghi.

Rimane fermo il fatto che le persone che non possono trascorrere la quarantena al proprio domicilio non devono essere ospedalizzate e devono essere monitorate ovunque siano collocate.

Conferma diagnostica della guarigione

Infine, viene richiamata la massima attenzione sulla tempestività dell’esecuzione dei due tamponi diagnostici che, se negativi, consentono di dichiarare la persona guarita ponendo fine alla quarantena e quindi anche all’allontanamento dal domicilio, laddove intervenuto. La dichiarazione di guarigione diventa a maggior ragione indispensabile in questa fase dell’epidemia in cui ci si appresta a far ripartire le attività. Una tempestività che può essere assicurata da un lato grazie alle nuove potenzialità dei Laboratori regionali coinvolti, dall’altro con l’utilizzo dei team operativi specifici, come le Usca, che possono costituire una risorsa anche da questo punto di vista.Un percorso attivato da tutte le Aziende sanitarie che ha coinvolto i medici curanti, i Dipartimenti di sanità pubblica e di cure primarie, le Unità speciali di continuità assistenziale, gli specialisti. In questo modo siamo riusciti a ridurre i nuovi contagi e ad aumentare il numero di persone che guariscono ricevendo cure e assistenza nel proprio domicilio. Ma adesso, che ci si appresta ad entrare nella fase di ripartenza, a maggior ragione c’è bisogno di fare un ulteriore passo avanti, intervenendo sui contagi domestici, uno dei fronti caldi dell’emergenza. Lo facciamo dando un’ulteriore stretta su esecuzioni tempestive dei tamponi, anche per confermare la diagnosi di guarigione e quarantena sicura in strutture di accoglienza adeguate.

 

 pubblicato 24 aprile 2020 16:11 — ultima modifica 24 aprile 2020 16:11

Regione Emilia-Romagna- I dati della evoluzione della epidemia Covid-19 forniti dal Commissario ad acta Dott.Sergio Venturi – 21 aprile 2020

Coronavirus, l’aggiornamento: 225 nuovi casi positivi, aumento inferiore all’1% da ieri (23.092 in totale). 435 nuove guarigioni, l’incremento più alto finora (6.701 complessivi). In calo anche i casi lievi in isolamento a domicilio 9.019 (-122), così come continuano a diminuire i ricoveri Covid-19: 100 in meno
Quasi 135mila i tamponi effettuati (+5.348 da ieri). I nuovi decessi sono 68. Dalla Protezione civile nazionale oltre 450mila mascherine in Emilia-Romagna
Bologna – In Emilia-Romagna sono 23.092 i casi di positività al Coronavirus, 225 in più rispetto a ieri: un aumento inferiore all’1% rispetto a ieri, in valori percentuali fra i più bassi mai registrati. Le nuove guarigioni sono 435, l’incremento maggiore in un giorno che si è avuto dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I test effettuati hanno raggiunto quota 134.878, 5.348 in più rispetto a ieri Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Continua a leggere “Regione Emilia-Romagna- I dati della evoluzione della epidemia Covid-19 forniti dal Commissario ad acta Dott.Sergio Venturi – 21 aprile 2020”

Coronavirus, l’aggiornamento: 22.184 i casi positivi in Emilia-Romagna, 350 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 9.166, continuano a calare i ricoveri

Fonte : Regione Emilia-Romagna

I tamponi effettuati sono 4.394 in più rispetto a ieri. 289 nuove guarigioni (5.635 in totale). Scende ancora il numero dei pazienti nelle terapie intensive (-13) e negli altri reparti Covid (-96). I nuovi decessi sono 62

18/04/2020 17:03

Bologna – In Emilia-Romagna sono 22.184 i casi di positività al Coronavirus350 in più rispetto a ieri. Aumentano le guarigioni289 le nuove registrate oggi. I test effettuati hanno raggiunto quota 121.220, 4.394 in più rispetto a ieri. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 9.166 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (118 in più rispetto a ieri). 296 i pazienti in terapia intensiva: 13 in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-96).

Le persone complessivamente guarite salgono a 5.635 (+289): 2.233 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 3.402 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi. Continua a leggere “Coronavirus, l’aggiornamento: 22.184 i casi positivi in Emilia-Romagna, 350 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 9.166, continuano a calare i ricoveri”