Amianto Zero . Un risultato possibile: Assemblea pubblica ad Alfonsine Sabato 4 marzo 2023

ASSEMBLEA PUBBLICA ALFONSINE
AMIANTO ZERO
UN RISULTATO POSSIBILE
MAPPATURE – BONIFICHE – SALUTE

Sabato 4 marzo 2023 – dalle ore 15.00 alle ore 18.00

ad ALFONSINE presso il Cinema Gulliver

Piazza della Resistenza, 2

Il Comitato Salviamo le api, salviamo noi – Progetto otto passi per l’ambiente di Alfonsine, l’Associazione Familiari e Vittime Amianto Emilia Romagna aps, la CGIL di Ravenna invitano la cittadinanza a partecipare. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Alfonsine.

scarica la locandina Scarica il testo del Volantino

Programma dell’iniziativa.

La portaerei brasiliana SaoPaulo torna in Brasile.

 

Secondo fonti del governo turco la portaerei Sao Paulo ha invertito la marcia e sta tornando in Brasile dove verrà sottoposta ad un processo di scoibentazione dell’amianto e di bonifica rispetto alle altre sostanze tossiche di cui è imbottita. Una vittoria delle Associazioni ambientaliste e dei sindacati dei lavoratori turchi che si sono opposti al lavoro di demolizione della portaerei in condizioni di pericolo. Il rimorchiatore che rimorchia la portaerei ha cambiato il suo segnale AIS ora mostrando che tornerà a Rio de Janeiro il 2 ottobre. Il viaggio di andata e ritorno di due mesi è un destino simile alla sua nave gemella, la portaerei francese Clemenceau , anch’essa respinta dal governo indiano nel 2006.
Per maggiori info vedi questi riferimenti

1) Rimorchiatore per portaerei “tossica” inverte la rotta di ritorno in Brasile

https://maritime-executive.com/article/tow-for-toxic-aircraft-carrier-reverses-course-back-to-brazil

La portaerei brasiliana Sao Paulo, dismessa dalla marina, piena d’amianto e altre sostanze tossiche in viaggio dal 4 agosto dal Brasile alla Turchia attraverso l’Atlantico

Fonte SHIPBREKINGPLATFORM 

 

La portaerei Sao Paulo ( fonte wikipedia )

Numerose proteste e appelli di organizzazioni ambientaliste che lanciano l’allarme per i rischi che comporta questo viaggio verso i cantieri turchi dove sarà smantellata.

Le vecchie navi debbono essere smantellate per il riciclaggio dei materiali, ma queste operazioni debbono essere svolte in sicurezza. Lo smantellamento delle navi deve essere fatto con modalità organizzative e strutturali che non mettano a rischio gli addetti a queste operazioni. Lo stesso trasporto per 6000 miglia in mare deve avvenire in sicurezza per evitare danni catastrofici all’ambiente marino.
Pare che questa operazione di esportazione della nave sia avvenuta in contrasto con una ingiunzione della 16a Corte Federale che ordinava di restituire la nave a Rio de Janeiro.
Questo piano di trasferimento di questa potenziale “bomba” ambientale, con assicurazioni scadute, avverrebbe scavalcando le procedure previste di notifica agli stati nelle cui acque territoriali il pericoloso carico passa.
La nave da demolire è costituita, secondo alcuni esperti, da 760 tonnellate di amianto,PCB altre sostanze tossiche. Grande preoccupazione in Turchia al porto di Aliaga dove la nave, partita il giorno 4 agosto dovrebbe arrivare nel cantiere per la demolizione. La vicenda mette in luce la situazione drammatica dei lavoratori dei cantieri di demolizione presenti in Turchia, India e altri paesi asiatici. Secondo le normative internazionali la nave dovrebbe essere riportata nel paese esportatore, il Brasile.

“L’esportazione prevista di questa massiccia nave da guerra tossica ad Aliaga ha innescato una forte reazione da parte di gruppi sindacali e ambientalisti in tutta la Turchia. Chiediamo che la nave venga immediatamente restituita in Brasile. Le leggi ambientali globali che vietano il commercio di rifiuti pericolosi non devono essere aggirate così facilmente. Fino a quando questa nave non potrà essere demolita legalmente e in sicurezza, proprio come sarebbe stata realizzata in Francia, dove è stata costruita, la nostra risposta è un chiaro NO”.
Asli Odman – Academic – Istanbul Health and Safety Labor Watch

 

Per maggiori informazioni vedi il sito NGOSHIPBREAKINGPLATFORM  che descrive le condizioni infernali di lavoro nei cantieri di demolizione .

Sviluppi  sull’ amianto a Bruxelles 

Fonte : International Ban Asbestos Secretariat

di Laurie Kazan-Allen

 

Attraverso la persuasione e la punizione le istituzioni europee stanno cercando di migliorare le protezioni ambientali e occupazionali nei confronti dell’amianto. Negli elenchi mensili delle decisioni di infrazione della Commissione europea pubblicati il ​​23 settembre 2021, è stato notato che erano stati inviati pareri motivati ​​a Slovenia e Spagna che avevano segnato il tempo. Qualora questi due Stati membri non recepissero nel diritto nazionale la direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo sulla valutazione dell’impatto ambientale di progetti pubblici e privati ​​entro due mesi, potrebbe seguire un’azione legale dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea. 1Se gli imputati dovessero essere giudicati colpevoli, le sanzioni pecuniarie sono una possibilità concreta. Il testo sul sito web della Commissione UE su questo sviluppo conteneva pochi dettagli sulle particolarità delle infrazioni commesse, tranne per dire che:

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Tradimento delle vittime dell’amianto in Spagna

Fonte IBAS International Ban Amianto Secretariat 

30 novembre 2020

I lavoratori ammalati a causa  dell’amianto in Spagna hanno ricevuto un altro schiaffo all’inizio di questo mese (novembre 2020) quando un tribunale commerciale di Madrid ha confermato una richiesta aziendale di mettere Coemac – il proprietario dell’ex gigante dell’amianto del paese Uralita – in bancarotta volontaria. 1 Il 30 gennaio 2020 Coemac aveva chiesto tutela giurisdizionale ai suoi creditori, riconoscendo di non disporre di liquidità sufficiente per far fronte alle proprie passività; la società ha contestato le pretese derivanti dalla produzione di materiali da costruzione in cemento-amianto da parte di Uralita. Il giorno successivo (31 gennaio 2020), la negoziazione delle azioni Coemac è stata sospesa dalla Borsa di Madrid.

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Una guida per disintossicare i luoghi di lavoro

FONTE ETUI

Il Centro per la riforma progressiva (CPR) degli Stati Uniti ha appena pubblicato la sua nuova guida per la protezione di un ambiente di lavoro non tossico.

Secondo gli autori della guida, circa 50.000 persone muoiono ogni anno negli Stati Uniti dalle conseguenze di una malattia correlata al lavoro. Nella maggior parte dei casi, la morte è causata da una sostanza chimica tossica. La probabilità di morire da tale esposizione professionale è superiore a quella di essere uccisi in un incidente stradale o di morire per overdose di oppiacei. La regolamentazione delle sostanze chimiche è inadeguata, consentendo ai lavoratori di essere esposti a rischi molto più elevati rispetto alla popolazione in generale. Sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, la protezione potrebbe essere molto più efficace.

La guida incoraggia il mondo del lavoro ad agire senza attendere nuovi miglioramenti legislativi. Tale azione può assumere molte forme diverse. La guida è divisa in tre sezioni:

  • Strategie per ridurre i rischi tossici e assistere i feriti.
  • Una panoramica delle leggi federali che governano le sostanze chimiche tossiche.
  • Risorse per la raccolta di informazioni sui rischi chimici.

Anche se esistono forti differenze tra l’Unione europea e gli Stati Uniti in questo campo, la metodologia descritta in questa guida è di grande interesse per l’azione sindacale in Europa sul miglioramento della protezione. In particolare, l’accento posto sull’importanza di una strategia legale è altrettanto importante su questa sponda dell’Atlantico come negli Stati Uniti.

La guida è stata compilata da Thomas McGarity, Sidney Shapiro, Rena Steinzor e Katie Tracy. Fondata nel 2002, la CPR senza scopo di lucro collega una rete nazionale di studiosi con i responsabili delle politiche e i sostenitori di interessi pubblici alleati. CPR persegue una visione delle politiche legali e normative che mettono la salute, la sicurezza e la protezione ambientale prima degli interessi privati ​​e del profitto aziendale.

Scarica la guida

Amianto: Sindacati insieme a Regioni e Anci per attività bonifiche

Bologna, 22 novembre 2018

Roma, 22 novembre – “Apprezziamo e approviamo l’iniziativa delle Regioni Sardegna, Lombardia, Emilia Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia che chiedono al Governo che nella legge di Bilancio 2019 ci sia un capitolo di finanziamento specifico per le attività di bonifica dell’amianto sia negli edifici pubblici che in quelli privati”. È quanto dichiarano i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Angelo Colombini e Silvana Roseto in merito ad un incontro tra sindacati e rappresentanti delle cinque Regioni.“Tale richiesta – fanno sapere i tre dirigenti sindacali – è stata avanzata unanimamente da parte degli assessori regionali Donatella Spano della Sardegna, Sergio Cattaneo della Lombardia, Paola Gazzolo dell’Emilia Romagna, Angelo Sciapichetti delle Marche e Antonella Damian del Friuli Venezia Giulia”. Inoltre, proseguono Landini, Colombini, Roseto “gli stessi assessori hanno espresso il loro sostegno al documento che Cgil, Cisl, Uil hanno definito con l’Anci, e che la Conferenza dei Presidenti delle Regioni si appresta ad approvare formalmente”.“Riteniamo che l’espressione bipartisan delle istituzioni regionali e delle amministrazioni comunali, unitamente alle richieste delle organizzazioni sindacali, sia un forte messaggio che il Governo dovrebbe recepire nella prossima legge di Bilancio. Un forte impegno nella lotta all’amianto può qualificare il bilancio nazionale anche in ambito europeo”, concludono  Landini, Colombini, Roseto.

Firmato oggi un protocollo di collaborazione tra Arpae Emilia-Romagna e Commissario straordinario per la Bonifica delle Discariche abusive

(20/11/18)

FONTE ARPAER

Oggi presso il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri in Via Carducci, 5, il Commissario straordinario di Governo per la bonifica delle discariche abusive, Gen. B. CC Giuseppe Vadalà, e l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna (Arpae) hanno siglato un accordo finalizzato a salvaguardare l’ambiente e il territorio per promuovere la sostenibilità nell´attività di bonifica delle discariche abusive sul territorio nazionale.

Il protocollo prevede azioni a livello nazionale di collaborazione e condivisione fra gli organi istituzionali impegnati nel miglioramento delle conoscenze e alla tutela dell’ambiente e del territorio, per restituire bonificati ai cittadini i siti che attualmente ospitano discariche abusive.

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