Quale futuro per il ruolo del RLS ? Podcast di Diario Prevenzione 6 ottobre 2023 – Puntata n° 112

 

Benvenute/i ad un  Podcast senza fronzoli

a cura di Gino Rubini

In questa puntata parliamo di :

– “Oltre la Rete: salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale”
– Inquinamento dell’aria in Europa: livelli ancora superiori alla soglia di sicurezza, soprattutto per i bambini
– Reggio Emilia ad Amianto Zero – 11 ottobre 2023
– Una sentenza sulla quale riflettere: Quale futuro per il ruolo del RLS ?
– Infortuni mortali sul lavoro. Alcune riflessioni amare sugli (ultimi?) eventi

Buon ascolto !

 

E’ disponibile online Ecoscienza n. 5-6/2022 rivista di Arpae Emilia-Romagna

Ecoscienza n. 5-6/2022

Una nuova consapevolezza su aria e salute

Dagli studi sugli effetti dell’inquinamento atmosferico alle linee guida Oms

La proposta di nuova direttiva europea. Le relazioni con il cambiamento climatico.
Progetto Pulvirus. I risultati degli studi su Covid-19 e inquinamento

Vai a Ecoscienza 5-6/2022
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Ue: l’Italia viola i limiti qualità dell’aria

Fonte Regioni.it

(Regioni.it 4294 – 12/05/2022) L’Unione europea condanna l’Italia per violati limiti qualità dell’aria. La Corte di Giustizia Ue, infatti, ha accolto il ricorso della Commissione Ue e ha dichiarato l’inadempimento (infrazione) dell’Italia sia per il mancato rispetto, “sistematico e continuativo”, del valore limite annuale fissato per il biossido d’azoto in varie
zone concernente la qualità dell’aria, sia per la mancata adozione, dall’11 giugno 2011, di misure atte a garantire il rispetto nelle stesse zone dei valori limite di NO2.
Sono aperte contro il nostro Paese tre procedure di infrazione per il superamento dei parametri previsti dalle normative europee.
L’inadempimento dell’Italia viene quindi giudicato  “sistematico e continuativo”, violando gli obblighi negli agglomerati di Torino, Brescia, Milano, Bergamo, Genova, Roma e Firenze.
L’inquinamento atmosferico è un problema grave che in Italia, soltanto, nel 2019 ha causato la morte prematura di circa 60mila persone l’anno, 165 in media ogni giorno, secondo i dati dell’Agenzia europea dell’Ambiente.
Tra le zone più colpite ci sono la Valle del Sacco nel Lazio, l’agglomerato di Napoli e Caserta e soprattutto il bacino padano, una delle aree a maggior rischio sanitario d’Europa insieme ad alcune regioni di Polonia e Repubblica Ceca, secondo gli ultimi dati del Position paper “La qualità dell’aria”, pubblicato oggi dall’ASviS.
Pur registrando un generale miglioramento rispetto al passato, il documento rivela che in buona parte delle città italiane i livelli di inquinanti atmosferici sono oltre ai limiti consentiti dalla legge.
L’ASviS aggiunge che solo quattro delle 17 azioni “a carattere operativo e di urgenza” per affrontare la questione previste dal Protocollo di Torino, sottoscritto tra Ministeri e Regioni nel 2019, risultano a oggi implementate.
Le maggiori carenze riguardano in particolare l’abbattimento delle emissioni di ammoniaca e i disincentivi ai veicoli più inquinanti e all’uso di biomasse e gasolio per il riscaldamento.
L’assessore della regione Lombardia all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, commenta che “la sentenza della Corte di Giustizia di condanna dell’Italia sul superamento dei limiti dei biossidi di azoto non è una sorpresa; sapevamo da tempo che oggi sarebbe arrivata questa sentenza e che con ogni probabilità sarebbe andata in questa direzione”.
La condanna non comporta automaticamente sanzioni per l’Italia, ma prende atto che c’è stato un superamento sistematico per il biossido di azoto. Tuttavia la regione Lombardia evidenzia come in questi anni la riduzione delle emissioni di biossido di azoto in Lombardia è stata “significativa” con “risultati evidenti” sulle concentrazioni e sul conseguente rispetto dei limiti,
“La Lombardia – prosegue Cattaneo – con le Regioni del Bacino Padano e il governo nazionale sta lavorando alacremente, a maggior ragione dopo la condanna per i superamenti anche del Pm10, per mettere in campo ulteriori misure finalizzate a ridurre gli inquinati con l’obiettivo di evitare l’irrogazione di sanzioni”.

Legambiente pubblica il Rapporto Mal’aria di città 2020

 

Fonte Legambiente che ringraziamo 

Ecco le pagelle sulla qualità dell’aria di 97 città italiane: l’85% sono sotto la sufficienza. 

Mal’aria di città 2020, edizione speciale 

Che aria si respira nelle città italiane e che rischi ci sono per la salute?  Di certo non tira una buona aria e con l’autunno alle porte, unito alla difficile ripartenza dopo il lockdown in tempo di Covid, il problema dell’inquinamento atmosferico e dell’allarme smog rimangono un tema centrale da affrontare.

A dimostrarlo sono i nuovi dati raccolti da Legambiente nel report Mal’aria edizione speciale in cui sono state confrontate le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) negli ultimi cinque anni (2014-2018) con i rispettivi limiti suggeriti dall’OMS.

Solo il 15% delle città ha raggiunto nei 5 anni un voto sufficiente: Sassari (voto 9), Macerata (voto 8), Enna, Campobasso, Catanzaro, Grosseto, Nuoro, Verbania e Viterbo (voto 7), L’Aquila, Aosta, Belluno, Bolzano, Gorizia e Trapani (voto 6).  L’85% è invece sotto la sufficienza: fanalini di coda Torino, Roma, Palermo, Milano e Como (voto 0).  Un quadro preoccupante. Comunicato stampa

I dati dello scorso anno 

Legambiente ER presenta Pendolaria 2019

Nota di Editor. Conosciamo assai bene quanto pesi il pendolarismo nella condizione di vita e di lavoro di  un gran numero di lavoratori e lavoratrici. La metà delle vittime per incidenti sul lavoro è data da incidenti in itinere . Il pendolarismo consuma tempo di vita di migliaia di persone che oltre ai disagi del lavoro si trovano ogni giorno ad affrontare affollamento nei vagoni e ritardi. Va segnalato il fatto positivo , dopo molti anni,  che sulle linee ferroviarie regionali sono arrivati i nuovi treni, più moderni e confortevoli . Saranno i pendolari con la loro esperienza a valutare la qualità dei nuovi mezzi di trasporto.  Il miglioramento della qualità della vita  di molti tanti lavoratori e lavoratrici si è realizzata assai spesso quando è stato possibile arrivare al lavoro con un mezzo di trasporto, treno , navetta che risparmiasse la fatica e lo stress della guida. Per questi motivi segnaliamo questo Rapporto di Legambiente Emilia Romagna. 

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Pendolaria 2019: in Emilia-Romagna servono ancora più investimenti sul trasporto sostenibile

Presentiamo il nostro rapporto annuale di analisi del trasporto ferroviario in Italia. Cresce la mobilità su ferro con 5,7 milioni di persone che prendono ogni giorno metro e treni regionali.

In Emilia-Romagna salgono a 215mila i viaggiatori  che scelgono il treno quotidianamente (+88,6% in 7 anni). «Esiste una forte  domanda di servizio pubblico di qualità: per il clima e per la qualità dell’aria serve aumentare gli investimenti nel trasporto collettivo e sostenibile »

Un messaggio arriva anche dall’emergenza smog di questi giorni: superati in tutti i capoluoghi i livelli di inquinamento e le giornate di sforamento consentite

 

Cresce la mobilità su ferro: agli italiani il treno piace e dove si investe il successo è garantito, da Nord a Sud, dall’alta velocità alle linee metropolitane.  Per i pendolari c’è una buona notizia, sono in arrivo nuovi treni, ma al Meridione e per chi sta fuori dalla rete veloce i problemi rimangono rilevanti. Ad aumentare sono, infatti, anche le differenze tra le Regioni e le diversi parti del Paese e la dotazione di trasporto su ferro delle aree urbane rimane rilevantissima rispetto all’Europa e una delle cause dello smog che attanaglia le città italiane.

L’articolo prosegue alla fonte su  Legambiente Emilia Romagna 

 

Qualità dell’aria in Emilia-Romagna: i dati del 2019

 

Segnaliamo dal sito di Agenzia Arpae il Report sui dati riguardanti la qualità dell’aria nel 2019 . 

Riportiamo dal sito Arpae questo giudizio di sintesi : ” Valori medi annuali delle polveri – PM10 – nei limiti di legge nel 100% delle stazioni di rilevazione dell’Emilia-Romagna e in diminuzione rispetto al biennio precedente per le PM 2.5. Ampiamente al di sotto dei limiti fissati dalle norme il biossido di zolfo, il benzene e il monossido di carbonio. Mai superate le soglie di allarme per l’ozono, nemmeno nel periodo estivo quando la criticità è più elevata, mentre si sono verificate concentrazioni superiori agli obiettivi di legge.

Sono invece 17, sul totale di 43, le stazioni della rete di monitoraggio regionale dove si è superato il limite giornaliero per le PM10 per più di 35 volte, il massimo consentito dalle norme europee.

Per il biossido di azoto, la media annuale è risultata in linea con quelle dell’anno precedente: solo in 4 stazioni su 47 è stato oltrepassato il limite sulla media annuale. Sempre rispettato il valore massimo orario (200 μg/m3 da non superare per più di 18 ore).

E’ il quadro che emerge dall’analisi dei dati sulla qualità dell’aria nel 2019 in Emilia-Romagna, che si conferma in linea con il 2018, nonostante condizioni meteorologiche più sfavorevoli. Evidente è il miglioramento rispetto al 2017.” 

Dati del monitoraggio della qualità dell’aria in Emilia-Romagna. 

 

Legambiente Emilia Romagna :  Sotto il cielo di Bologna “aria buona” o “aria fritta”? La “miracolosa” riduzione di CO2 dello scalo

 

Segnaliamo questo articolo apparso sul sito di Legambiente Romagna che mette in luce perplessità e contraddizioni rispetto al contenuto di una pubblicazione dell’Aeroporto di Bologna ….. “Ciao Bologna, sotto il tuo cielo oggi si respira un’aria nuova”.
Una pubblicità dell’aeroporto Marconi di Bologna che dichiara di aver ridotto del 64% le emissioni di CO2 per passeggero negli ultimi dieci anni. Una scelta pubblicitaria certamente forzata e che potrebbe risultare ingannevole, considerando che non è chiaro in che modo e in quali settori le emissioni possano essere state ridotte.

Leggi l’articolo su Legambiente Emilia Romagna

Emilia Romagna: il 17 novembre è una domenica ecologica…

 

FONTE ARPAE

Il 17 novembre è una domenica ecologica: si confermano i blocchi alla circolazione in vigore dal 1 ottobre nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30, anche la domenica e nei comuni aderenti al PAIR indicati in elenco.

Sono previste agevolazioni per chi si muove con i mezzi pubblici e iniziative in alcune città.

Verifica nella Ordinanza del Comune di tuo interesse quali sono i provvedimenti previsti per le domeniche ecologiche:

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Che cosa inquina l’aria nel bacino emiliano-romagnolo?

FONTE SNPAMBIENTE 

Il sito tematico Alimenti e Salute della Regione Emilia-Romagna ha pubblicato una video-intervista a Vanes Poluzzi, responsabile dei Centri tematici Qualità dell’aria e Aree urbane di Arpae Emilia-Romagna, che spiega i meccanismi che determinano la qualità dell’aria in Emilia-Romagna. Tra gli aspetti toccati l’orografia del bacino Padano e la relazione con l’inquinamento atmosferico nella regione, i fenomeni critici di accumulo degli inquinanti e di invecchiamento dell’aria, il meccanismo di formazione del particolato e gli inquinanti più critici, il PM10 e i settori che più contribuiscono all’aerosol primario e secondario; non mancano indicazioni su cosa fare per ridurre l’inquinamento atmosferico.

In un video l’esperto Vanes Poluzzi (Arpae Emilia-Romagna) spiega in modo approfondito, con taglio divulgativo, i meccanismi che determinano la qualità dell’aria in Emilia-Romagna.

 

Concentrazioni di ozono, un luglio caratterizzato da superamenti delle soglie di informazione e di allarme

Diverse Agenzie ambientali hanno segnalato il superamento della soglia di informazione (media oraria >180 µg/m3) e, in alcuni casi, anche quella di allarme (media oraria >240 µg/m3) per concentrazioni di ozono.

L’ozono, gas formato da tre atomi di ossigeno, in natura si trova in concentrazioni rilevanti negli strati alti dell’atmosfera terrestre, dove protegge dalla radiazione ultravioletta. Negli strati bassi dell’atmosfera, invece, è presente in basse concentrazioni, tranne nelle aree in cui la presenza di alcuni inquinanti chimici, in concomitanza di fattori meteo-climatici favorevoli come le alte temperature estive, può indurne la formazione con conseguente aumento della concentrazione.

La presenza di elevati livelli di ozono, a causa del suo alto potere ossidante (per effetto dell’ossigeno nascente che si libera quando la molecola si dissocia), danneggia la salute umana, ma anche quella degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita, entra nel processo di formazione delle piogge acide, con danni alla vegetazione ed ai raccolti), deteriora i materiali (danni al patrimonio storico-artistico) e riduce la visibilità.

Per quanto riguarda gli effetti sulla salute dell’uomo, al momento non sono ancora ben note le conseguenze “croniche”, derivanti cioè da una lunga esposizione a basse concentrazioni di ozono. Gli effetti “acuti” più evidenti sono la forte azione irritante alla mucosa degli occhi, infiammazioni ed alterazioni a carico dell’apparato respiratorio (soprattutto naso e gola, con tosse, difficoltà respiratorie, sensazioni di affaticamento e perfino edema polmonare) ed un senso di pressione sul torace.

Concentrazioni particolarmente elevate possono portare anche ad alterazioni delle funzioni respiratorie, a un aumento della frequenza degli attacchi asmatici, a una diminuzione della resistenza alle infezioni batteriche polmonari, all’insorgere di malattie dell’apparato respiratorio e al peggioramento di patologie, già in atto, di tipo respiratorio (polmoniti croniche ostruttive, bronchiti croniche, asma, enfisema polmonare) e cardiaco (ischemia del miocardio).

Le più recenti indagini mostrano che lo smog estivo e il forte inquinamento atmosferico possono portare a una maggiore predisposizione ad allergie delle vie respiratorie.

In generale occorre ricordare che gli effetti dell’ozono sono contraddistinti da grandi differenze individuali e gli eventuali disturbi sanitari non hanno carattere cumulabile, ma tendono a cessare con l’esaurirsi del fenomeno di concentrazione acuta di ozono.

I soggetti più sensibili al fenomeno sono i bambini, gli anziani, le donne in gravidanza, chi svolge attività fisica o lavorativa all’aperto. I soggetti a rischio sono le persone asmatiche, con patologie polmonari o cardiache.

A fine giugno diverse Arpa hanno già segnalato l’innalzarsi dei valori di ozono in corrispondenza dell’ondata di calore che ha investito la penisola, ora presentano il punto della situazione alla fine di luglio con diversi superamenti della soglia di informazione (media oraria >180 µg/m3) e, in alcuni casi, anche quella di allarme (media oraria >240 µg/m3).

Fonte: SNPA

Pendolaria: rapporto Legambiente su trasporto ferroviario

Le strategie per ridurre gli incidenti in itinere casa lavoro si basano sull’ampliamento dell’offerta del trasporto pubblico. Purtroppo solo una parte dei lavoratori, degli studenti riescono ad usufruire di un’offerta adeguata di servizi pubblici su ferro e su gomma . Il Rapporto Pendolaria offre un’immagine realistica sui pregi e sui limiti delle strategie degli anni scorsi. Si è investito molto arriveranno molti treni ma solo in alcune regioni, in altre sono diminuiti, le differenze aumentano tra regioni con cadute in Regioni come il Piemonte e situazioni drammatiche come la Sicilia… Su queste differenze occorre lavorare.
(Fonte : Regioni.it 3539 – 30/01/2019)
Il rapporto Pendolaria di Legambiente cerca di fare il punto sul nostro sistema di trasporto ferroviario. In particolare mette in evidenza come negli ultimi anni si sia investito molto sul trasporto ferroviario locale, con risultati visibili: “Gli investimenti di Trenitalia con la gara per 500 nuovi treni sta cambiando la situazione in molte Regioni e inciderà anche al sud nei prossimi anni – afferma il rapporto Pendolaria -. A questi si aggiungono quelli delle Regioni, che hanno consentito complessivamente di far entrare in esercizio oltre 410 treni nuovi. Inoltre, gli investimenti decisi nella scorsa legislatura stanno permettendo nel quadriennio 2017-2020 l’entrata in circolazione di 210 nuovi treni”.
Il numero dei passeggeri aumenta, toccando quota 5,59 milioni, con un nuovo record rispetto al 2012 (+8% in 4 anni). Sono 2 milioni e 874 mila coloro che ogni giorno usufruiscono del servizio ferroviario regionale e 2 milioni e 716 mila quelli che prendono ogni giorno le metropolitane, presenti in 7 città italiane. Tutti i servizi sono in crescita, ma “diminuiscono i chilometri di linee disponibili e la crescita nasconde differenze rilevanti nell’andamento tra le diverse Regioni e tra i diversi gestori. In alcune parti del Paese la situazione è migliorata, mentre in altre è peggiorata e si è ampliata la differenza nelle condizioni di servizio”.

L’Italia, insomma, è spaccata a metà, – afferma il rapporto – “con 9 Regioni e le due Province autonome in cui i passeggeri sono aumentati e 10 in cui sono diminuiti o rimasti invariati. Cresce il numero di persone che prende il treno al nord – come in Lombardia (750mila), è triplicato dal 2001 in Alto Adige, raddoppiato in Emilia-Romagna, cresciuto di 60mila in Puglia. Analoghi i successi della metropolitana a Milano (con più passeggeri delle altre 6 città italiane dotate di metro), dei tram a Firenze e a Bergamo. Molto diversa la situazione del Piemonte dove a causa delle linee soppresse i passeggeri sono calati del 4,4% mentre è drammatica in particolare la situazione in Sicilia, dove si è passati da 50.300 a 37.600 viaggiatori (dal 2009 ad oggi) in una Regione con 5 milioni di abitanti e grandi spostamenti pendolari, e in Campania dove si è passati da 413.600 viaggiatori a 308.500 (ma con un trend in risalita negli ultimi anni)”.

L’aria in Emilia-Romagna: online il report triennale e i dati 2018

FONTE  SNPAMBIENTE

Qualità dell’aria in Emilia-Romagna, online l’analisi dei dati nel triennio 2015-2017 e il report 2018. In diminuzione tutti gli inquinanti, con concentrazioni tra le più basse degli ultimi 10 anni per le polveri.

 

È online il rapporto triennale sulla qualità dell’aria 2015-2017, che aggiorna e compendia i dati e le analisi sull’inquinamento atmosferico che hanno fornito il quadro conoscitivo alla base del Piano aria integrato regionale (Pair2020).

Il rapporto si articola in una parte generale di descrizione delle principali cause e dinamiche che determinano la qualità dell’aria in Emilia-Romagna nel contesto della valle padana, corredata da infografiche esplicative destinate a favorire la lettura da parte del pubblico non specialista, e in una parte di aggiornamento dei dati relativi al decennio 2008-2017.

Vengono infine presentate le misure, attuate o in fase di attuazione nell’ambito del Pair e del progetto PrepAir. Gli allegati contengono un’ampia documentazione relativa alla normativa di riferimento, agli indicatori statistici di dettaglio relativi ai dati forniti dalla rete regionale di monitoraggio e i risultati dell’analisi della tendenza per tutte le stazioni di monitoraggio.

Scarica il documento 

La qualità dell’aria nel 2018

E’ disponibile online anche il report sulla qualità dell’aria in Emilia-Romagna nel 2018. In diminuzione tutti gli inquinanti, con concentrazioni tra le più basse degli ultimi 10 anni per le polveri. Ozono ancora oltre i limiti, ma con valori massimi più contenuti. Permangono alcune criticità per il biossido d’azoto. Nei limiti biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio.

Vai alla notizia e al report, sito Arpae

Smog: Fontana chiede al Governo di istituire tavolo con regioni bacino padano

(Regioni.it 3501 – 26/11/2018) La regione Lombardia chiede al Governo, attraverso il suo presidente Attilio Fontana, di istituire un tavolo interregionale sullo smog nella pianura padana.
“Chiedo al presidente del Consiglio Conte di istituire un tavolo con le regioni del bacino padano – afferma Fontana – per creare incentivi che possano dare risposte per arrivare alla sostituzione dei mezzi più inquinanti”. Secondo Fontana la pianura padana è una “zona svantaggiata” per la difficoltà nell’eliminare le sostanze inquinanti e il problema non si può risolvere “solo con i divieti”, servono anche degli incentivi, ad esempio per cambiare le caldaie più inquinanti e adeguare le attività produttive.
Questo tavolo di confronto con le regioni del bacino padano, servirà quindi a “mettere in campo una serie di incentivi che, con un aiuto nazionale, possano permettere la sostituzione dei mezzi più inquinanti. Lo stesso discorso dovrebbe essere fatto anche col riscaldamento e le attività produttive perché passino a gas. Bisogna migliorare la situazione perche’ l’Europa ci osserva e ha gia’ mosso delle infrazioni a cui dobbiamo dare risposta”.
“Quello della sostenibilità – rileva Fontana – è uno dei principali temi di cui ci occuperemo nei prossimi cinque anni. Abbiamo iniziato una serie di politiche fatte di divieti e di incentivi. Solo i divieti – rIbadisce e conclude il PresideNte della Lombardia sarebbero troppo penalizzanti per i nostri cittadini e la nostra realtà produttiva”.

Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino

 

A Torino, in zona Gerbido, dal 2010 è iniziata la costruzione di uno dei più grandi impianti per combustione di rifiuti presenti in Europa. Nell’allegato A della Valutazione di Impatto Ambientale è previsto che sia definito un “Piano di sorveglianza sanitaria e di conoscenza della variazione dello stato di salute della popolazione residente”. Vista la complessità e rilevanza di tale prescrizione, è stato coinvolto un team di istituzioni pubbliche riunite in un Gruppo di Lavoro (GdL): Arpa Piemonte, Servizio di epidemiologia, ASL TO1, ASL TO3 e l’Istituto Superiore di Sanità.

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Europa. Vertice ministeriale sulla qualità dell’aria

foto aria e acqua

I   Ministri di nove Stati membri (Repubblica ceca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Regno Unito) si sono riuniti a Bruxelles su invito del Commissario per l’Ambiente Karmenu Vella in un ultimo sforzo per individuare soluzioni al grave problema dell’inquinamento dell’aria nell’Unione europea.

 
30-01-2018

I nove Stati membri sono oggetto di procedimenti di infrazione per il superamento dei limiti stabiliti per l’inquinamento atmosferico e, durante la riunione, il Commissario Vella li ha invitati a preparare entro la settimana prossima la documentazione da fornire in merito a come intendono conformarsi alle norme dell’UE sulla qualità dell’aria, pena l’adozione di provvedimenti legali.

A seguito della riunione, il Commissario Vella ha dichiarato: “Questa Commissione ha ribadito a più riprese di voler ‘dare importanza alle cose importanti’ e niente è più importante di combattere la perdita di vite umane dovuta all’inquinamento dell’aria. […] La protezione dei nostri cittadini è una priorità fondamentale del Presidente Juncker e dell’intero Collegio dei Commissari, e deve diventarlo anche dei Governi degli Stati membri e di tutti i Ministri interessati (trasporti, energia, industria, agricoltura e finanze); ne va della nostra credibilità comune.”

La dichiarazione integrale del Commissario Vella è disponibile qui

Cerca le traduzioni disponibili del link precedente.

Qualità dell’ambiente urbano 2017, i dati Snpa sulle città italiane

fonte SNPA

Un focus completo sulla situazione ambientale di 116 capoluoghi di provincia e 3 centri a elevato numero di abitanti, elaborato sulla base dei dati del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.

Presentato a Roma lo scorso 14 dicembre, il Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano (RAU) è giunto alla XIII edizione. Realizzato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente – SNPA, presenta un quadro completo sulla qualità dell’aria, sui trasporti e mobilità, suolo e territorio, verde, attività industriali in ambito urbano e rifiuti di 119 città italiane. Gli indicatori scelti dal Rapporto descrivono la qualità di vita “ambientale” dei grandi centri urbani del Paese.

Ai 116 capoluoghi di provincia delle ultime edizioni, in quella 2017 sono state aggiunte anche 3 città densamente popolate (Cesena, Guidonia Montecelio,
Giugliano in Campania) per un totale di 119 centri urbani, che pur coprendo solo il 7% del territorio rappresentano il 30% della popolazione totale (circa 18 milioni di abitanti). Numeri questi che mostrano quanto sia fondamentale monitorare il contesto di vita delle grandi città.

Ogni anno il Rapporto è completato da un Focus di approfondimento su di un tema cruciale per la qualità ambientale delle nostre città. Quest’anno la scelta è caduta sulla “Mobilità pedonale in città” con l’intento di voler affermare una nuova idea di qualità della vita in città basata sul muoversi a piedi.

Tutti i dati sono raccolti in un portale “aree urbane”in formato open.

I dati presentano livelli di aggiornamento differente. Per quel che riguarda la qualità dell’aria, le Agenzie regionali offrono un monitoraggio in tempo reale dei valori di Pm10, per l’ozono sono quelli della stagione estiva 2017, mentre per tutte le altre sostanze il Rapporto presenta i dati al 2016. Recenti anche quelli sulla balneazione (stagione estiva 2017) e sullo stato chimico delle acque superficiali. Fanno invece riferimento al 2016 i valori del consumo di suolo in Italia, così come quelli del solo verde pubblico (elaborazioni Istat) e del verde totale (sia pubblico che privato), questi ultimi elaborati da Ispra grazie alle immagini satellitari del programma Copernicus. Infine, riferito al 2016, viene riportato per il prima volta anche il numero di installazioni AIA regionali e provinciali, disaggregato per Comune, oltre a quelle nazionali.

FONTE SNPA