Milano – Clinica del lavoro – Aula Magna, via San Barnaba 8 (entrata da via Sforza 35)
mercoledì 29 marzo 2023 – ore 14:00-18:00
Convegno CIIP in presenza e online
sono disponibili le presentazioni
Selezione di notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
Milano – Clinica del lavoro – Aula Magna, via San Barnaba 8 (entrata da via Sforza 35)
mercoledì 29 marzo 2023 – ore 14:00-18:00
Convegno CIIP in presenza e online
sono disponibili le presentazioni
“Qualche giorno fa, il vertice dell’INL e il presidente dell’ordine dei consulenti del lavoro hanno sottoscritto due protocolli: il primo ripropone l’ASSE.CO, il secondo è pomposamente definito “Protocollo di intesa per la legalità, la vigilanza ed il contrasto all’abusivismo professionale”.
Riprendiamo la nota del sindacato della Funzione Pubblica Cgil che definisce, a giusta ragione, questi due atti “I Protocolli della vergogna”.
Questi protocolli rappresentano forme di commistione inappropriata ed equivoca di ruoli e funzioni che vanno tenute ben distinte. Quando la consulenza di parte aziendale diviene compartecipe di fatto della programmazione della vigilanza, almeno per quanto attiene la elaborazione dell’elenco delle imprese asseverate, vi è certamente una diminutio certa dell’autonomia funzionale ed operativa dell’organo di vigilanza pubblico. Siamo di fronte ad una potenziale influenza di parte privata nelle decisioni di un organismo di natura pubblica.
Su questo tema torneremo ancora……
Protocolli vergogna - comunicato del 31 mar 23_230331_181223Per scaricare il Comunicato FP Cgil clicca QUI
Per scaricare il testo del Protocollo “Protocollo di intesa per la legalità, la vigilanza ed il contrasto all’abusivismo professionale” clicca QUI
Il TUC ha criticato il libro bianco “fragile” e “vago” sull’Intelligenza Artificiale (AI) del governo. Il segretario generale del TUC Paul Nowak ha dichiarato: “Per garantire che l’IA sia utilizzata in modo etico – e in un modo che avvantaggi i lavoratori – abbiamo bisogno di una regolamentazione adeguata”. Ma ha avvertito invece che il white paper “è vago e non offre alcuna guida chiara alle autorità di regolamentazione. Invece, abbiamo una serie di impegni deboli”. La responsabilità della governance dell’IA non sarà affidata a un nuovo regolatore, con il governo che afferma di volere che i regolatori esistenti – come l’Health and Safety Executive, la Commissione per l’uguaglianza e i diritti umani e l’Autorità per la concorrenza e i mercati – escogitino i propri approcci. Questi regolatori dovrebbero utilizzare le leggi esistenti piuttosto che ricevere nuovi poteri.
Comunicato stampa del Dipartimento per la scienza, l’innovazione e la tecnologiae white paper, AI regulation: a pro-innovation approach , 29 marzo 2023. BBC News Online .
Autore
Man mano che diventa sempre più chiaro che nessuno dei 14 milioni di posti di lavoro nell’industria automobilistica in generale rimarrà inalterato dalla transizione alla mobilità elettrica, è stata prestata meno attenzione a ciò che accadrebbe se l’industria automobilistica europea non riuscisse a tenere il passo con la concorrenza globale nelle tecnologie a emissioni zero in rapida evoluzione. Un nuovo libro dell’ETUI rivela che potrebbero manifestarsi ulteriori rischi occupazionali e crescenti disuguaglianze se i produttori europei continueranno ad abbandonare i segmenti di mercato inferiori dei veicoli elettrici e lasciarli ai concorrenti stranieri.
Per oltre un decennio, i produttori automobilistici europei hanno privilegiato una strategia di fascia alta e basso volume per massimizzare i profitti. I SUV in Europa si vendono in media a quasi il 60% in più rispetto a un’auto equivalente e i produttori sembrano scegliere le auto di piccole dimensioni alla ricerca del profitto. VW, Stellantis e BMW hanno tutti annunciato che non cambieranno la loro strategia con le auto elettriche. Questo continuo spostamento verso l’alto sta minando i cambiamenti più ampi nella mobilità, soprattutto a causa degli scarsi investimenti nel trasporto pubblico e nelle soluzioni di trasporto integrate. C’è, di conseguenza, il pericolo di un movimento verso una mobilità di classe.
I capitoli di questo libro intitolato On the way to electromobility – a green(er) but more disequal future? rivelare la profondità dei cambiamenti in atto a livello nazionale così come a quello dei principali produttori e fornitori in un contesto di agguerrita concorrenza tecnologica e di costo. Lo studio fornisce anche una panoramica comparativa dei principali produttori e regioni in Europa per quanto riguarda i produttori di volume per lo più generalisti in Francia e Italia, i produttori prevalentemente premium in Germania e la periferia integrata nell’Europa centrale e orientale. Mentre negli ultimi vent’anni i produttori di tutte le regioni hanno registrato una diminuzione del numero di auto vendute, l’occupazione nel settore automobilistico è rimasta stabile in Germania, ma ha registrato forti perdite in Francia e in Italia.
L’Europa centrale e orientale, principale beneficiaria dell’espansione post-allargamento dell’industria automobilistica, si trova ora di fronte a un futuro incerto. La regione è vulnerabile e dipende dalle decisioni prese nelle sedi centrali. Mentre alcuni paesi vedono il potenziale nel mantenere in vita il motore a combustione più a lungo, rischiando così la competitività a lungo termine, altri stanno abbracciando la transizione verso la mobilità elettrica assumendo forti posizioni di fornitore, ad esempio nella produzione di batterie.
Le autorità di regolamentazione dovrebbero garantire che le piccole auto europee non scompaiano. Gli incentivi per la costruzione di piccoli veicoli elettrici dovrebbero essere forniti sulla base di iniziative di politica industriale, disposizioni sul contenuto locale e norme sugli appalti pubblici. I sussidi per le auto elettriche dovrebbero sostenere i modelli entry-level “made in Europe”,’raccomandare gli autori di questo nuovo libro. Continua a leggere “Sulla strada per l’elettromobilità: un futuro più verde (più) ma più disuguale?”
Postiamo, per facilitare la lettura, questa traduzione effettuata con l’assistenza di google translator dell’articolo di Algorithm Watch “Una cultura diversa da quella occidentale”: come la polizia basca utilizza un algoritmo per la violenza di genere, . Per un uso di studio o professionale raccomandiamo di fare riferimento al testo originale alla fonte . editor |
Fonte Algorithm Watch che ringraziamo
Autrice : Naiara Bellio *
La polizia dei Paesi Baschi utilizza un algoritmo per prevedere la violenza di genere. L’accuratezza dello strumento non è chiara e lascia molto spazio alle opinioni personali degli agenti di polizia.
Gli strumenti per prevedere il rischio in situazioni di conflitto sono all’ordine del giorno. Esistono e sono in uso da decenni, in gran parte anticipando l’entusiasmo per l’Intelligenza Artificiale. Molti di loro non usano il Machine Learning. Invece, si basano su un questionario psicologico progettato e valutato da persone, ciascuna con i propri pregiudizi e pregiudizi.
Segnaliamo questa iniziativa parte di una campagna per salvare il Servizio Sanitario Nazionale. Le prospettive per la sanità pubblica si possono trarre anche dalla lettura del Documento che potete scaricare cliccando QUI
allegato1679937878Durante il periodo della pandemia Covid 19 è stato istituito l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie (ONSEPS) in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 14 agosto 2020, n. 11 .
Lo scorso 20 marzo è stata presentata al Parlamento la prima relazione sull’attività realizzata dallo stesso Osservatorio. La relazione mette in luce un quadro molto articolato e complesso della situazione del nostro Paese relativamente al fenomeno degli atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari ed emerge chiaramente che ad un maggior numero di segnalazioni non corrisponde una più alta incidenza di aggressioni in quel determinato contesto territoriale, piuttosto una specifica attenzione al monitoraggio del fenomeno. Da qui la necessità di diffondere maggiormente tra gli operatori la cultura della segnalazione, a prescindere dalla gravità dell’evento in sé, riducendo, di conseguenza, il fenomeno della sottostima degli eventi.
Per scaricare il file Pdf della prima relazione clicca QUI
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Fonte EU-OSHA
“Le fibre di amianto sono cancerogene e come tali non esiste un livello di esposizione totalmente sicuro” , afferma William Cockburn, direttore esecutivo ad interim dell’EU-OSHA, in un’intervista per Euronews sulla necessità di ridurre l’esposizione dei lavoratori all’amianto.
William sottolinea anche la necessità di una legislazione forte e di buone procedure. “Mettendo in atto un limite dieci volte più severo, dovremmo prevedere livelli di protezione piuttosto elevati per i lavoratori europei, ma ciò deve andare di pari passo con la sensibilizzazione, con orientamenti e strumenti, e con procedure e strategie adeguate”.
Continua a leggere e guarda l’intero episodio di Real Economy: Perché le normative sull’amianto devono cambiare per proteggere meglio i lavoratori dell’UE?
Puoi anche dare un’occhiata a questo corso accelerato di Euronews sull’amianto.
Job Demands and Accommodation Planning Tool identifica i supporti al lavoro che i lavoratori possono implementare, da soli o con l’approvazione del proprio supervisore, che consentono loro di continuare a lavorare senza dover rivelare le proprie condizioni di salute.
Fonte IWH che ringraziamo
Pubblicato: 24 marzo 2023
Grazie ai progressi nei trattamenti sanitari e nelle procedure mediche, un numero crescente di persone con condizioni di salute croniche non deve più lasciare la forza lavoro come avrebbe potuto fare in passato. Continua a leggere “Canada. IWH lancia uno strumento per aiutare i lavoratori con patologie croniche a trovare sistemazioni su misura per il lavoro”
Olivier Merckel, Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (Anses)
Le saviez-vous ? Depuis le 26 janvier 2016, la vente aux particuliers d’appareils de bronzage est interdite en France… Une mesure de santé publique instaurée 17 ans après le classement des rayonnements ultraviolets artificiels dans la catégorie des agents cancérogènes certains par le Centre international de recherche sur le cancer, le Circ, une agence de l’Organisation mondiale de la santé (OMS). Aucun doute possible sur l’intérêt de cette disposition.
Et pourtant, en 2023, l’interdiction n’est toujours que théorique.
L’article de la Loi de modernisation de notre système de santé, qui interdit « la vente ou la cession, y compris à titre gratuit, d’un appareil de bronzage pour un usage autre que professionnel », prévoit en effet qu’un décret en Conseil d’État détermine les modalités d’application de cette interdiction. Les directions générales des ministères en charge de la santé et de la consommation ont donc préparé un projet qui, conformément à la mécanique juridique entre l’Europe et ses états membres, a été notifié, c’est-à-dire présenté, à la Commission européenne.
Or, si un projet de réglementation nationale est susceptible, selon la Commission ou d’autres états membres, de créer des obstacles à la libre circulation des marchandises, l’Europe peut bloquer son application. C’est ce qui s’est produit, à la faveur des relations complexes entre la normalisation et la réglementation européennes.
Les raisons invoquées par la Commission européenne pour bloquer le décret français tiennent au fait que les appareils de bronzage tombent sous le coup d’une autre réglementation européenne (directive 2014/35/UE) dite « basse tension », qui réglemente tous les appareils électriques branchés sur le secteur.
La conformité des appareils de bronzage à cette directive est établie à partir d’une norme technique (EN 60335-2-27), qui indique que les appareils de bronzage de type « UV3 » (selon le décret n°2013-1261) peuvent être utilisés par des particuliers dès lors que la sécurité électrique est assurée.
Par conséquent, tout matériel conforme à ces exigences peut circuler librement au sein de l’Union européenne.
Les arguments en faveur de la protection de la santé n’ont pas su renverser la logique réglementaire européenne : la Commission a ainsi rejeté le projet de décret français, qui aurait fait obstacle à la libre circulation sur le marché européen des bancs solaires destinés aux particuliers.
Au passage, toutes les autres dispositions du décret, visant notamment à renforcer l’information des utilisateurs de cabines de bronzage en institut sur les risques pour la santé, ainsi que le contrôle des appareils, n’ont pu à ce jour être mises en œuvre.
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Et pourtant, les données scientifiques et sanitaires ne laissent aucun doute sur les risques pour la santé que fait peser la pratique du bronzage artificiel. Comme le souligne l’OMS depuis de nombreuses années : « Cancer, coups de soleil, accélération du vieillissement cutané, inflammation oculaire et immunosuppression transitoire sont tous associés à l’utilisation des appareils de bronzage ».
De nombreux travaux montrent également que l’exposition aux UV artificiels peut engendrer une addiction au bronzage.
Concernant le cancer, de loin l’effet le plus grave, les études les plus récentes permettent de préciser comment le risque de mélanome, par exemple, augmente en fonction des pratiques. Dès 2006, dans une méta-analyse regroupant 19 études épidémiologiques, le Circ mettait en évidence un risque de mélanome encore plus élevé lorsque les expositions aux UV artificiels avaient débuté avant l’âge de 30 ans.
Plusieurs études internationales et méta-analyses ont depuis confirmé que plus la première séance de bronzage en cabine est réalisée jeune, plus le risque de développer une tumeur maligne de la peau (mélanome) augmente.
Le nombre annuel de séances ainsi que la durée globale d’exposition sont également directement corrélées avec l’augmentation du risque.
L’exposition aux rayonnements ultraviolets émis par le soleil est tout aussi dangereuse, classée également par le Circ dans la catégorie des cancérogènes certains. Des campagnes de prévention contre les risques à s’exposer au soleil sans protection sont d’ailleurs régulièrement diffusées à l’initiative notamment des pouvoirs publics. Un message qui semble peu à peu être intégré, en particulier pour les jeunes enfants (lunettes, tee-shirts anti-UV, horaires de plage…).
C’est pourquoi la possibilité de s’exposer à des UV artificiels, dont les séances en institut peuvent représenter l’équivalent d’un soleil tropical d’index UV 12, apparaît paradoxale. L’index (ou indice) UV exprime l’intensité du rayonnement ultraviolet et le risque qu’il représente pour la santé : au-delà de l’indice 10, les risques sont extrêmes…
De nombreuses idées reçues concernant les UV artificiels persistent en effet, comme le montrent les enquêtes sur le sujet.
Parmi les idées fausses les plus répandues, celle qui consiste à croire que quelques séances en cabine de bronzage préparent la peau au soleil de l’été… Il n’en est rien, au contraire !
La composition des UV artificiels est différente de celle du soleil. Les rayonnements ultraviolets contenus dans la lumière naturelle sont ainsi répartis en trois « bandes », en fonction de leurs longueurs d’onde, des moins aux plus énergétiques : UVA, UVB et UVC. Les cabines de bronzage, en France, émettent principalement des UVA (qui pénètrent plus profondément notre peau, qui de ce fait s’affine et vieillit plus vite), le taux d’UVB étant limité par la réglementation. Toutes les longueurs d’onde des rayonnements UV, via des mécanismes biologiques différents, sont des cancérogènes certains.
Les UV artificiels ne font de plus que colorer la peau, sans déclencher le mécanisme d’épaississement associé à des expositions progressives au soleil. Une étude a ainsi montré un doublement des cas de coups de soleil chez les personnes atteintes de mélanomes utilisatrices de cabines de bronzage.
Et comme il n’y a pas de sensation de chaleur, le risque de brûlure en cas d’exposition prolongée est réel.
Parmi les autres arguments utilisés pour justifier l’intérêt des cabines de bronzage, l’apport en vitamine D ou la lutte contre la dépression saisonnière ont la vie dure. Or, notre organisme la produit suite à son exposition aux UVB… très minoritairement émis par les cabines. Quelques minutes d’exposition au soleil (mains, visage) suffisent largement pour couvrir les besoins normaux en vitamine D… Quant aux effets positifs sur le moral, ils sont inexistants là encore : seule la lumière visible joue ce rôle.
Les expositions aux UV artificiels sont facilement évitables, leurs conséquences sur la santé aussi : une étude a estimé, en 2015, que 83 % des mélanomes (3 % des cancers en France) pouvaient être attribués à l’exposition solaire, et 3 % aux appareils de bronzage. Le baromètre cancer 2015 précisait que 1,5 % de Français, dont des mineurs, malgré l’interdiction en vigueur, avaient réalisé des séances de bronzage en cabine.
Continua a leggere “Bronzage artificiel : inutile, dangereux… mais toujours autorisé !”
a cura di Gino Rubini
In questa puntata parliamo di :
– Nuovo studio sull’intelligenza artificiale sul posto di lavoro: i lavoratori hanno bisogno di opzioni di controllo per garantire la co-determinazione;
– La salute nelle mani delle città;
– Ukraina. Linee guida sull’amianto in tempo di guerra per le riparazioni di emergenza di strutture che possono contenere amianto;
– GB. I giovani dottori sotto pressione soffrono di attacchi di panico;
– SIPRI . Tendenze nei trasferimenti internazionali di armi, 2022
– Smips. Come conservare salute e buone aspettative di “vita sana”. Venti proposte di prevenzione primaria d’iniziativa personale;
Fonte Saluteinternazionale che ringraziamo
Autrice : Letizia Fattorini
La Carta di Ottawa, stilata nel 1986 in occasione della Prima Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute, evidenzia alcuni pre-requisiti fondamentali per il suo raggiungimento: la pace, una casa e il cibo, l’educazione, risorse economiche adeguate, ma anche giustizia ed equità sociale, nonché un ecosistema stabile e l’uso sostenibile delle risorse (1).
Non possiamo negare che il contesto politico, socio-economico, culturale e ambientale abbiano un ruolo fondamentale nella formazione, sviluppo e declino di una persona: sono infatti denominati (fattori) determinanti della salute.
Con Urban Health si fa riferimento ad un orientamento strategico che integra le azioni di tutela e promozione della salute nella progettazione urbana. L’ambiente urbano incide sulla salute agendo su diversi livelli: dai cambiamenti sociali che alterano i comportamenti individuali, all’esposizione della popolazione a fattori di rischio legati ad un ambiente fisico inadeguato, che spesso è sia causa che conseguenza delle alterazioni della biosfera e del clima. Le aree urbane possono favorire una migliore qualità di vita assicurando migliori infrastrutture e disponibilità di servizi rispetto alle aree rurali. Tuttavia le città devono anche affrontare difficoltà nella distribuzione di risorse limitate tra le popolazioni in rapida crescita; inoltre, vi si osservano problemi di salute di grande rilievo, quali la diffusione di malattie infettive emergenti (vedi la pandemia da COVID-19) e, soprattutto, di patologie croniche e disabilità fisiche e intellettive (principale problema per l’organizzazione e la sostenibilità dei servizi sanitari nei paesi occidentali, dove la popolazione si fa sempre più anziana). Tali situazioni sono spesso correlate anche ad uno sviluppo urbanistico scorretto, con la diffusione di quartieri privi di spazi verdi o di luoghi di aggregazione, impersonali e alienanti, che facilitano le popolazioni ad assumere comportamenti non salutari (2).
La sorveglianza epidemiologica della storia occupazionale dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni nei luoghi di lavoro è un elemento essenziale per la definizione degli interventi di prevenzione primaria dei rischi oncogeni.
In questo contesto, con la realizzazione del sistema informativo denominato SIREP (Sistema Informativo Registri di Esposizione Professionale), si è inteso costituire un sistema evoluto di registrazione del flusso dati previsto dall’art. 243 del d. lgs. 81/2008 relativo ai registri di esposizione professionale ad agenti cancerogeni in Italia. Il sistema SIREP si inserisce in un contesto internazionale di banche dati contenente informazioni sulle modalità e caratteristiche dell’esposizione ad agenti cancerogeni.
Prodotto: Volume
Edizioni Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it
Fonte Ibasekretatariat.org che ringraziamo
Questa guida pragmatica di 18 pagine per le riparazioni di emergenza di strutture che possono contenere amianto in Ucraina, pubblicata questo mese (marzo 2023) da Miyamoto International, è il risultato della collaborazione tra scienziati ucraini e internazionali ed esperti globali nella gestione dei disastri. Queste linee guida provvisorie sono state sviluppate per affrontare una serie complessa di problemi in un ambiente ad alto rischio. Tra le sfide specifiche che devono affrontare i soccorritori in Ucraina ci sono: l’ubiquità di materiale contenente amianto, un basso livello di consapevolezza pubblica sul pericolo dell’amianto, la scarsità di dispositivi di protezione individuale e capacità di test di laboratorio e la mancanza di siti di smaltimento registrati, non per menzionare la minaccia rappresentata dalla guerra.
ukraine-miyamoto-ukr-pragmatic-asbestos-manual-mar-2023Per scaricare il file del manuale pdf clicca QUI
Fonte ORSA Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare – Regione Campania che ringraziamo
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e il Laboratorio di riferimento dell’UE (EURL) hanno pubblicato una relazione congiunta sulla situazione epidemiologica dell’Influenza Aviaria a livello mondiale nell’UE relativa al periodo: dicembre 2022 – marzo 2023, con particolare riferimento ai nuovi focolai nei volatili ed alle infezioni occasionali nei mammiferi.
Continua a leggere “Report EFSA-ECDC : situazione epidemiologica Influenza Aviaria”
I potenziali membri dell’Health and Safety Executive (HSE) si sono ritirati il 15 marzo dopo aver votato in modo schiacciante per lo sciopero. L’azione del budget day da parte degli ispettori HSE è arrivata in risposta a una cronica mancanza di risorse e a una bassa retribuzione presso l’autorità di regolamentazione. In un post sul blog sul sito Web del sindacato, Sarah Taylor, membro di Prospect, ispettore capo HSE ad interim con 14 anni di anzianità nel ruolo, ha dichiarato: “In termini di ispettori esperti, se ne stanno andando a frotte. La mancanza di personale sta influenzando ogni aspetto del nostro lavoro. Il morale tra gli ispettori che rimangono è al minimo perché siamo tutti così stanchi”. Dicendo che gli ispettori HSE “non possono permettersi di non scioperare”, ha aggiunto: “Stiamo ancora ispezionando e indagando il più possibile, ma la quantità di lavoro che stiamo svolgendo, in particolare sull’avvio di nuove indagini…. leggi il seguito sul Blog Prospect .
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Continua a leggere “Cosa succede in GB . Newsletter Tuc Risks 1083 – 21 marzo 2023 –”
STOCKHOLM INTERNATIONAL
PEACE RESEARCH INSTITUTE
Fonte SIPRI che ringraziamo
Le importazioni di armi importanti da parte degli Stati europei sono aumentate del 47% tra il 2013-17 e il 2018-22, mentre il volume globale dei trasferimenti internazionali di armi è diminuito del 5,1%. Tra i due periodi si sono registrati diminuzioni nei trasferimenti di armi verso l’Africa (–40%), le Americhe (–21%), l’Asia e l’Oceania (–7,5%) e il Medio Oriente (–8,8%). I cinque maggiori importatori di armi nel 2018-22 sono stati India, Arabia Saudita, Qatar, Australia e Cina. I cinque maggiori esportatori di armi erano Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e Germania.
La guerra in Ucraina ha avuto solo un impatto limitato sul volume totale dei trasferimenti di armi nel 2018-22, ma l’Ucraina è diventata un importante importatore di armi nel 2022. Inoltre, la maggior parte degli stati europei ha notevolmente aumentato i propri ordini di importazione di armi e la guerra avrà ramificazioni significative per le future relazioni commerciali di armi tra fornitore e destinatario a livello globale. Continua a leggere “SIPRI . Tendenze nei trasferimenti internazionali di armi, 2022”
Il software, disponibile sul portale dell’Istituto, consente di individuare gli interventi migliorativi da attuare per la salute e la sicurezza dei lavoratori
Fonte Algorithm Watch che ringraziamo. Postiamo la traduzione dell’articolo per facilitarne la lettura. Per un uso professionale o per studio si raccomanda di fare riferimento al testo originale alla fonte Algorithm Watch |
Berlino, 16 marzo 2023. I sistemi ADM vengono utilizzati per scansionare automaticamente i CV durante il processo di assunzione, assegnare turni ai dipendenti, condurre valutazioni delle prestazioni lavorative, selezionare dipendenti per programmi educativi o promozioni e potrebbero persino essere utilizzati per decidere chi licenziare. Con l’aiuto delle applicazioni AI, è possibile rilevare le strutture sottostanti nei set di dati a portata di mano, il che consente di prevedere gli sviluppi futuri. Tali previsioni possono portare a decisioni che hanno conseguenze di vasta portata per il personale. Continua a leggere “Nuovo studio sull’intelligenza artificiale sul posto di lavoro: i lavoratori hanno bisogno di opzioni di controllo per garantire la co-determinazione”
MERCOLEDÌ 5 APRILE 2023 C/O CASTELLO DI NOVARA P.ZZA MARTIRI DELLA LIBERTÀ, 3 – NOVARA
MANIFESTO2°_malattie sul lavoro_70X100Per scaricare il file pdf della locandina CLICCA QUI
Anne-Sophie Evrard, Université Gustave Eiffel et David Ecotière, Cerema
Le bruit représente un problème majeur pour la santé publique. Il constitue selon l’Organisation mondiale de la santé (OMS) le deuxième facteur de risque environnemental en Europe en termes de morbidité, derrière la pollution de l’air.
Ainsi, en Europe occidentale plus d’un million d’années de vie vécues avec de l’incapacité sont comptabilisées chaque année à cause du bruit des transports, dont les effets avérés avec suffisamment d’éléments de preuve sont les perturbations du sommeil, la gêne, les risques cardiovasculaires accrus, et les difficultés d’apprentissage.
Si les impacts sanitaires du bruit des transports ont été abondamment étudiés, il n’en va cependant pas de même pour d’autres sources de bruit environnemental. C’est notamment le cas des parcs éoliens, qui connaissent un développement important en France et dans de nombreux autres pays. Avec l’impact sur le paysage, les nuisances sonores des éoliennes sont l’un des arguments le plus souvent mis en avant par les opposants à ces installations.
Néanmoins, les informations véhiculées dans la sphère publique, en particulier sur Internet, concernant la réalité des impacts de ce type de bruit et de ses effets apparaissent souvent en décalage par rapport aux connaissances qui font consensus dans la communauté scientifique. Mais quelles sont-elles ?
Comparativement à de nombreuses autres sources de bruit environnemental, d’origine humaine ou naturelle, les niveaux de bruit générés par un parc éolien sont très modérés. À l’extérieur du logement d’un riverain, ils dépassent rarement 40 dBA, soit l’équivalent du niveau de bruit dans un bureau calme.
À titre de comparaison, le niveau de bruit des transports en façade du logement d’un riverain peut aller au-delà de 70 dBA (niveau sonore seuil d’un Point Noir Bruit routier le jour).
Continua a leggere “Effets du bruit des éoliennes sur la santé : mythe ou réalité ?”
Da INRS Francia materiali prodotti per assistere le aziende nella gestione del problema delle dipendenze tra i lavoratori . Alcol, tabacco, cannabis, psicofarmaci… Il consumo occasionale o ripetuto di sostanze psicoattive può rappresentare un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Un nuovo opuscolo INRS offre chiavi per aiutare le aziende a comprendere meglio e prevenire meglio i rischi professionali associati alle pratiche di dipendenza. Le spiegazioni del dottor Philippe Hache, medico dell’INRS.
Per accedere ai materiali vai al sito INRS
Vedi inoltre questo opuscolo
ed6505per scaricare il file clicca QUI
Si stima che il 15% degli adulti in età lavorativa soffra di un disturbo mentale in qualsiasi momento. Si stima che la depressione e l’ansia costino all’economia globale 1 trilione di dollari all’anno, principalmente a causa della perdita di produttività. Le persone che vivono con gravi condizioni di salute mentale sono in gran parte escluse dal lavoro nonostante la partecipazione ad attività economiche sia importante per il recupero.Le linee guida dell’OMS sulla salute mentale sul lavoro forniscono raccomandazioni basate sull’evidenza per promuovere la salute mentale, prevenire le condizioni di salute mentale e consentire alle persone che vivono con condizioni di salute mentale di partecipare e prosperare nel lavoro. Le raccomandazioni riguardano gli interventi organizzativi, la formazione dei dirigenti e dei lavoratori, gli interventi individuali, il ritorno al lavoro e l’acquisizione di un impiego. Le linee guida sulla salute mentale sul lavoro mirano a migliorare l’attuazione di interventi basati sull’evidenza per la salute mentale sul lavoro.
Fonte : Algorithmwatch
licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) .
by John Albert
Since personalized recommender systems have the power to influence what we think and do, we need to understand the risks they pose to our society. The DSA’s new transparency regime is a promising step forward, but we still need external, adversarial audits by independent research facilities.
If social media is the water we’re swimming in, there are more than a few reasons to be alarmed by its undercurrents. Hate speech is trending on Twitter following Elon Musk’s chaotic takeover of the company. TikTok—the most influential platform among teenage users—bombards vulnerable young people with content promoting eating disorders and self-harm. And despite early warnings, a range of platforms including Facebook and YouTube continued carrying extremist content that helped enable the January 8th antidemocratic insurrection in Brazil—and turned a profit in doing so.
These examples are the results of a growing collection of public interest research that call out social media platforms for their role in facilitating the spread of toxic content. Now, thanks to the Digital Services Act (DSA), there is expanded scope for researchers seeking to formally access and make sense of platforms’ internal data. This kind of research will be crucial to help identify risks emerging from online platforms.
While the DSA’s new transparency regime is a promising step forward, it will take some time before we know its true effectiveness. Meanwhile, our collective ability to hold platforms accountable will continue to rely on the work of adversarial researchers—researchers who are capable and willing to employ tools that shine a light on the inner workings of platforms’ opaque algorithmic systems.
Continua a leggere “Risky business: How do we get a grip on social media algorithms?”
Laurent Chambaud, École des hautes études en santé publique (EHESP)
Les systèmes de santé de nombreux pays européens sont en difficulté. Au Royaume-Uni, le manque de moyens pour le National Health Service (NHS) est criant depuis des années. En Espagne, des manifestations d’ampleur à la fin de l’année dernière demandaient de meilleures conditions de travail pour les soignants. En Italie ou en Allemagne, la crise de recrutement des soignants prend des proportions inquiétantes. Au Québec, des voix s’élèvent pour repenser en profondeur le système de santé.
La France, elle aussi, vit au rythme des crises de son système de santé. Elles ont précédé la pandémie de SARS-Cov-2, et reviennent régulièrement sur le devant de la scène. Cette fragilité, qui touche tous les secteurs, de l’hôpital au médico-social en passant par le secteur libéral. Quelles sont les raisons de cette situation de crise permanente ?
Les systèmes de santé qui ont été mis en place dans les pays occidentaux après la Seconde Guerre mondiale pouvaient à l’origine être classés en trois catégories : les systèmes nationaux de santé (pays scandinaves, Royaume-Uni, Italie, Espagne…), les systèmes de santé basés sur l’assurance-maladie (France, Allemagne, Pays-Bas…), et les systèmes de santé libéraux (États-Unis, Suisse).
Le système français s’est construit selon les principes de la seconde catégorie : l’offre de services de santé est en partie publique (majeure partie du système hospitalier notamment), en partie privée, et financée dans une large proportion par des cotisations sociales. Son fonctionnement repose sur l’articulation de différentes structures, qui assurent des niveaux d’attention aux personnes peu coordonnés entre eux : les soins « de ville » (notamment assurés par les professionnels libéraux, mais pas uniquement), l’accueil dans les établissements de santé, et les dispositifs d’accueil et de soutien médico-social et social (publics « fragiles », âgés ou porteurs de handicaps). Dans ce système, chaque patient peut en théorie choisir son médecin, généraliste ou spécialiste, et son établissement de santé.
Fonte Osha.eu
Se da un lato la popolazione attiva gode generalmente di una migliore salute rispetto a coloro che si trovano al di fuori del mercato del lavoro, dall’altro i luoghi di lavoro possono anche causare malattie o farle peggiorare.
Oltre quattro lavoratori europei su dieci segnalano che i livelli di stress sul lavoro sono aumentati a causa della pandemia. Questo stress, insieme ad altri fattori di rischio psicosociale come la precarietà del lavoro, i lunghi orari di lavoro e il bullismo aumentano il rischio di malattie cardiache e ictus.
Il nostro nuovo documento di discussione The Links Between Exposure to Work-Related Psychosocial Risk Factors and Cardiovascular Disease (Correlazione tra esposizione a fattori di rischio psicosociale lavoro-correlato e malattie cardiovascolari) illustra il rapporto tra tali due elementi e formula raccomandazioni su come prevenirli.
Un approccio olistico che unisca un ambiente di lavoro favorevole e uno stile di vita sano è la combinazione vincente per tutelarsi dalle malattie cardiovascolari!
Postiamo questa traduzione dell’intervista al filosofo Federico Luisetti effettuata con google translator per facilitarne la lettura. Per un uso professionale e approfondito dell’articolo raccomandiamo di fare riferimento alla versione in lingua francese dell’articolo alla fonte pubblicato dalla Rivista Terrestres che ringraziamo . editor |
Fonte Terrestres
Il neoliberismo sarà sepolto dalla devastazione ecologica? Lungi dal vederla come una necessità, il filosofo Federico Luisetti analizza come il capitalismo si rinnovi di fronte agli sconvolgimenti del mondo, adattando le sue tecniche di governo della vita e delle condizioni di vita sulla Terra. Rimane il potere delle stesse forze della terra, forse in grado di sopraffarlo.
Tempo di lettura: 17 minuti
Intervista condotta da Sophie Gosselin e Pierre de Jouvancourt.
Terrestrials : Il tuo lavoro si concentra sulla critica del neoliberismo e su come integra le questioni ecologiche per trasformare le attuali forme di governo. Da questo punto di vista, critichi la nozione di Antropocene, affermando che l’avvertimento che trasmette rafforza il cambiamento nelle politiche neoliberiste, piuttosto che contraddirle. Puoi approfondire la tua critica all’Antropocene e il legame che crei con il neoliberismo?
Federico Luisetti : Dopo una prima luna di miele con la nozione di Antropocene 1 , i teorici critici e gli attivisti ambientali stanno iniziando a rendersi conto dei presupposti problematici della narrazione che veicola. Sono stati il chimico Paul Crutzen e il biologo Eugene F. Stoermer a coniare nel 2000 il termine Antropocene, dalla contrazione tra Anthropos (Uomo) e kainos (nuovo), per designare il nuovo periodo geologico che sarebbe succeduto all’Olocene.
La popolarità della tesi dell’Antropocene coincide con la crescente evidenza scientifica convincente che le concentrazioni di anidride carbonica superano le 400 parti per milione (ppm), quasi il doppio della quantità che ha caratterizzato il periodo interglaciale di equilibrio climatico dell’Olocene. Una nicchia ecologica di 12.000 anni, che ha permesso all’uomo di diventare il protagonista della storia naturale, è giunta al termine, la biosfera è entrata in un nuovo pericoloso regime climatico.
Gli scienziati del sistema terrestre hanno risposto a questa crisi ambientale globale ponendo l’ Anthropos al centro delle relazioni planetarie e trattando l’umanità come un essere definito dal suo status di specie , un soggetto biosociale precario invischiato in circuiti di feedback comuni e in via di estinzione. Ma le voci degli studi decoloniali e indigeni, della storia ambientale, dell’ecologia politica, delle discipline umanistiche ambientali e dell’ecofemminismo hanno contribuito a mettere in prospettiva questa storia ea cambiare i termini del dibattito. Continua a leggere “L’Antropocene neoliberista e le metamorfosi della Terra”
Nell’ambito di un progetto di ricerca in tutto il Regno Unito commissionato dalla Fire Brigades Union (FBU), è stato avviato un monitoraggio del cancro e della salute dei vigili del fuoco unico nel suo genere. La ricerca è condotta dall’Università del Central Lancashire, guidata da esperti mondiali di chimica e tossicologia degli incendi. I vigili del fuoco partecipanti si offrono volontari per fornire campioni di sangue e urina da analizzare. I risultati saranno utilizzati per identificare il numero di vigili del fuoco con tumori professionali e altre malattie derivanti dall’esposizione a contaminanti tossici nel fuoco. La professoressa Anna Stec, leader dello studio, ha dichiarato: “È fondamentale che i vigili del fuoco possano continuare a svolgere il proprio lavoro nel modo più sicuro possibile e la ricerca mostra che misure come il monitoraggio della salute e la riduzione dell’esposizione ai contaminanti sul posto di lavoro svolgeranno un ruolo importante nella protezione dei vigili del fuoco .”
Comunicato stampa FBU .
Continua a leggere “GB. Newsletter TUC Risks n° 1081 – 9 marzo 2023”
La settimana trascorsa è stata settimana di tour tedesco per il collettivo di fabbrica GKN, che ha partecipato ad assemblee a Lipsia, Halle, Berlino.
Domenica 5 Marzo dopo una breve introduzione abbiamo raccolto, in occasione di un pranzo sociale, le voci di Lukas Ferrari (attivista e interprete) , Franco Di Giangirolamo (ANPI Berlino), Dario Salvetti (Collettivo di Fabbrica GKN).
#gkn #lavoratori #imprenditori #operai #melrose
In questa puntata parliamo di
– Inail. Donne e sicurezza sul lavoro, online il Dossier 2023 dell’Inail
– Errori umani: il disastro ferroviario del 28 febbraio 2023 in Grecia
– La Carta di Urbino per il benessere della persona che lavora
– Il cambiamento climatico aumenta le malattie infettive in tutto il mondo
– Cosa non convince dell’inchiesta giudiziaria di Bergamo su Covid 19 ?
– La corsa agli armamenti non è l’unico modo per garantire sicurezza e stabilità globali
In primo luogo non convince la motivazione che l’inchiesta servirà a “fare chiarezza” sugli errori avvenuti nella filiera di comando nella gestione della pandemia. Un’inchiesta giudiziaria non serve a individuare errori eventualmente avvenuti nel fare fronte ad un evento non conosciuto ma a ricercare reati. I reati non sono errori di valutazione quando ci si trova di fronte ad un evento sconosciuto ( la diffusione di un virus, Covid 19, di cui non si conoscevano le caratteristiche nosologiche) ma azioni deliberate di inosservanza di protocolli comportamentali consolidati per dolo o per negligenza, imperizia e imprudenza. Poiché è escluso che vi sia stato dolo in quelle ore drammatiche, gli errori o i dubbi che possono avere avuto i soggetti decisori in campo nell’esercitare il potere non possono essere attribuiti a negligenza, imperizia e imprudenza in quanto non esistevano protocolli certi e sperimentati per un evento sconosciuto come la pandemia Covid 19.
L’indagine giudiziaria chiesta a gran voce dai parenti delle vittime porterà a conoscenze utili ad evitare nel futuro gli errori che probabilmente vi sono stati ai vari livelli nella gestione della crisi pandemica ?
Continua a leggere “Cosa non convince dell’inchiesta giudiziaria di Bergamo su Covid 19 ? (1)”
La nuova pubblicazione, elaborata dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, analizza l’andamento infortunistico e tecnopatico al femminile attraverso i dati provvisori dell’ultimo biennio e quelli consolidati del quinquennio 2017-2021. Come sottolineato nella prefazione dalle consigliere di amministrazione Teresa Armato e Francesca Maione, la Giornata internazionale dell’8 marzo è l’occasione per “riaffermare con forza anche l’esigenza di un’appropriata formazione sui temi della tutela differenziata nei luoghi di lavoro”
Gli incidenti ferroviari sono eventi non particolarmente frequenti, ma quando si verificano sono sempre gravi e spesso hanno conseguenze dalle dimensioni di tragedia collettiva, in cui si intrecciano i rischi occupazionali per i lavoratori ferroviari e quelli che riguardano le persone. Segnaliamo questi articoli apparsi sul sito SNOP Società Nazionale Operatori della Prevenzione che fanno chiarezza sulla complessità di questi eventi tragici . Per leggere gli articoli vai alla fonte SNOP
Fonte diseguaglianzedisalute.it
Michael Marmot si schermisce un po’ quando il suo nome viene associato alle città che decidono di prendere sul serio nelle loro politiche gli otto principi che servono a ridurre le disuguaglianze di salute , ma poi riconosce che il concetto non si potrebbe dire in modo più efficace e conciso.
I principi di Marmot
Un articolo importante da INRS .FR su due programmi utili ad aiutare le imprese a identificare gli agenti cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione. |
Fonte : IBASECRETARIAT.ORG
di Laurie Kazan Allen
1 marzo 2023
Tra poche settimane, il governo giapponese amplierà gli obblighi legali delle aziende per proteggere non solo i propri dipendenti ma anche i lavoratori autonomi che potrebbero subire esposizioni tossiche sul posto di lavoro. Le norme di applicazione riviste della legge sulla sicurezza e salute sul lavoro, che entreranno in vigore il 1° aprile 2023, riflettono un approccio più completo da parte del governo ai diritti dei lavoratori. 1
Il cambiamento di politica è, si potrebbe sostenere, il risultato di recenti sentenze giudiziarie, molte delle quali sono state favorevoli alle vittime dell’amianto. 2 L’ondata di azioni collettive contro l’amianto e cause legali per lesioni personali ha raggiunto un alto profilo pubblico grazie alla mobilitazione e all’attività di lobbying di gruppi che rappresentano le vittime dell’amianto giapponesi e membri dei sindacati.
La situazione retributiva dei lavoratori giapponesi, che si è evoluta in modo frammentario nel corso di decenni, è complessa. A quanto ho capito, c’è:
UN) | un regime di assicurazione contro gli indennizzi dei lavoratori che copre tutti i lavoratori, compresi i lavoratori autonomi, che pagano i premi; |
B) | un regime di soccorso per risarcire i feriti non coperti dal regime assicurativo di indennizzo dei lavoratori. |
Ad esempio, un operaio edile occupato con lesioni da amianto può ricevere benefici da a); un lavoratore autonomo edile danneggiato dall’amianto può ricevere prestazioni da (a) o (b) a condizione che abbia versato contributi al regime nazionale. Gli importi del risarcimento accessibili attraverso queste vie sono il minimo legale. Sia i lavoratori subordinati che i lavoratori autonomi possono chiedere pagamenti aggiuntivi alle parti responsabili come il loro datore di lavoro, il governo, i produttori di materiali da costruzione contenenti amianto, ecc.
Continua a leggere “Giappone: campagna delle vittime per la giustizia dell’amianto”
IT-CartadiUrbino-QRCode
Per scaricare il file pdf della Carta di Urbino clicca qui
Diario Prevenzione condivide e propone alla vostra attenzione la “Carta di Urbino”, un documento volto alla promozione del benessere della persona che lavora che l’Osservatorio Olympus dell’Università di Urbino Carlo Bo e la Fondazione Nazionale Rubes Triva, organismo paritetico del settore dell’igiene ambientale, hanno presentato stamani a Bilbao in una conferenza pubblica la cui registrazione è disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/live/lwV-6YWzt30?feature=share.
La Carta di Urbino sarà oggetto di specifica analisi nella sessione conclusiva della seconda edizione del Festival Internazionale della Salute e Sicurezza sul Lavoro, che Olympus e Fondazione Rubes Triva organizzeranno al Palazzo Ducale di Urbino dal 21 al 23 giugno 2023 e che avrà appunto ad oggetto il benessere organizzativo.
Chiunque si riconosca nei valori della Carta di Urbino è invitato a sottoscriverla a questo link La Carta di Urbino (fondazionerubestriva.info) e a diffonderla.
The nuclear industry experience last year was the same as almost every other for the past 30 years: a small number of reactor start-ups and a small number of closures.
Meanwhile, the growth of renewables is being turbocharged as countries seek to strengthen energy security.
Decline
There were seven reactor start-ups worldwide in 2022 and five permanent reactor closures, a net gain of just 4.2 gigawatts (GW) of electricity generating capacity.
The fleet of mostly young reactors 30 years ago is now a fleet of mostly ageing reactors. Due to the ageing of the reactor fleet, the International Atomic Energy Agency (IAEA) anticipates the closure of 10 reactors (10 GW) per year from 2018 to 2050.
Over the past decade, from 2013‒22, there were on average 6.5 reactor construction starts annually. That’s a recipe for slow decline. There were 20 construction starts over the past two years, suggesting the possibility of a further period of stagnation. Continua a leggere “Nuclear is flatlining”
Il 23 marzo 2023 presso l’Auditorium INAIL di Piazza G. Pastore a Roma si terrà il convegno CAMBIAMENTI CLIMATICI ED IMPATTI SULLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI: il progetto Worklimate”, evento finale relativo al BRIC INAIL 2019 ID 6.
Il progetto di ricerca Worklimate è promosso e coordinato da Inail e Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto per la bioeconomia (Ibe).
Il Convegno intende presentare i risultati del progetto Worklimate, e contribuire ad accrescere il livello di consapevolezza e di percezione del rischio correlato all’esposizione a temperature estreme nei lavoratori, nelle imprese e negli operatori della sicurezza.
L’iscrizione è gratuita e potrà essere effettuata entro il 19 marzo seguendo le istruzioni contenute nella locandina dell’evento.
VAI ALLA LOCANDINA DELL’EVENTO
C.I.I.P ci segnala questo interessante aggiornamento:
OSHwiki
l’enciclopedia collaborativa online di EU-OSHA sulla salute e sicurezza sul lavoro (SSL)
è stata rinnovata con una nuova grafica e migliori funzionalità di navigazione che permette di trovare ancora più facilmente le informazioni di cui l’utente ha bisogno grazie alla ricerca per tema o per parola chiave.
Moltissime voci utili per tutti gli operatori della prevenzione, nella versione anche in italiano.
Fonte Osservatorio Vega Enginering
Un lavoratore su quattro è deceduto in Lombardia
sono stati 34 gli infortuni mortali in occasione di lavoro, mentre sono 9 quelli in itinere.
Rispetto allo scorso anno si contano 3 vittime in meno. ma per l’osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di mestre si tratta di una flessione poco significativa che continua a definire una situazione molto allarmante.
E’ più che tragica, soprattutto, l’incidenza di mortalità dei giovanissimi con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni. più che quadrupla rispetto ai colleghi trentenni e quarantenni.
Anche nel primo mese del 2023, poi, gli stranieri hanno un rischio di infortunio mortale molto superiore agli italiani, confermato da una incidenza di mortalità quasi tripla.
Notevole invece il decremento delle denunce di infortunio complessive (mortali e non): -31,4% rispetto a gennaio 2022. a diminuire in modo più che sensibile sono le denunce nel settore della sanità. a conferma probabilmente della conclusione dell’emergenza sanitaria.
L’attività manifatturiera è il settore più colpito.
sul podio dell’insicurezza in zona rossa ci sono: Umbria, Marche, Puglia, Lombardia e Piemonte. e ancora una volta la mappatura dell’emergenza dell’osservatorio Vega Engineering aiuta a capire dove i lavoratori hanno rischiato maggiormente la propria vita a gennaio del nuovo anno.
Per leggere l’articolo al completo vai alla Fonte : Osservatorio Vega Engineering
Risks è la newsletter settimanale del TUC , il sindacato inglese, per la salute e la sicurezza nel lavoro per membri, rappresentanti e attivisti del sindacato. La traduzione in italiano è effettuata con google translator, per ogni approfondimento raccomandiamo di fare riferimento al testo originale.
Le notizie
Il sindacato che rappresenta gli ispettori dell’Health and Safety Executive (HSE) ha scritto al segretario alle imprese sollevando profonde preoccupazioni sul piano del governo per un abbattimento di massa delle leggi dell’UE alla fine dell’anno. La lettera del segretario generale di Prospect Mike Clancy a Kemi Badenoch, segretario di stato per gli affari e il commercio, evidenzia i pericoli dell’imminente progetto di legge dell’UE trattenuto, compreso l’impatto sulla regolamentazione delle industrie pericolose e sui diritti del lavoro. La lettera rileva che “i diritti fondamentali dei lavoratori come il diritto alle ferie pagate, i limiti all’orario di lavoro, il congedo parentale ei diritti di maternità sarebbero dovuti decadere dalla proposta di legge. Sono incluse anche disposizioni essenziali in materia di salute e sicurezza, anche nel settore nucleare, dove rappresentiamo oltre 12.000 lavoratori”.
Comunicato stampa prospettivae lettera .
Un’indagine ufficiale dopo la morte di un macchinista che si ritiene possa essere sceso dalla cabina per urinare ed essere stato investito da un altro treno ha chiesto miglioramenti della sicurezza sulla rete. Il sindacato dei macchinisti Aslef, che ha definito il rapporto un “campanello d’allarme” per l’industria, aveva precedentemente espresso preoccupazione per il fatto che il modello di treno che stava guidando non avesse servizi igienici e che l’orario di West Worthing non concedesse ai conducenti il tempo di utilizzare un bagno tra i servizi. Il Rail Accident Investigation Branch (RAIB), nel suo rapporto sulla tragedia della sera del 1° febbraio 2022, ha chiesto a tutto il personale ferroviario di avere accesso ai servizi igienici. La RAIB ha anche detto che il macchinista, Michal Olesiak, potrebbe essere scivolato o inciampato su un’asse di legno che era rimasta staccata sui binari per molti anni, e ha detto che le compagnie dovrebbero rimuovere i pericoli di inciampo dalle loro linee.
Comunicato stampa e rapporto RAIB . Notizie della BBC in linea . Sussex espresso . L’Argo .
Continua a leggere “GB. La newsletter Risks del sindacato TUC n° 1080 – 24 febbraio 2023”
SCIENZA MEDICINA ISTITUZIONI POLITICA SOCIETA’
S.M.I.P.S. Organizzazione di Volontariato, OdV: Attività n. 949950
Registro Unico Nazionale Terzo Settore: RUNTS (ex-ONLUS) n. 464693, C. f. n. 91436240377,
Sede legale: Agorà, via Jussi 102, San Lazzaro di Savena-Bologna
smips1@libero.it www.smips.org
con il Patrocinio del Comune di Bologna
Venerdì 3 marzo 2023 h. 17 Palazzo d’Accursio sala “Anziani” Piazza Maggiore, Bologna
Presentazione del documento:
Come conservare salute e buone aspettative di “vita sana”
Ne discutono:
Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bologna
Presidente di OdV “Scienza Medicina Istituzioni Politica Società”
Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL di Bologna
Assessore a welfare e salute, fragilità, anziani, Comune di Bologna
Coordina:
Dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo n.19 di Bologna
I testi sono letti da studentesse e studenti della Scuola secondaria di
primo grado “Lavinia Fontana” di Bologna
La cittadinanza è invitata in presenza e in diretta web:
www.smips.org https://www.facebook.com/groups/960878214738454
Postiamo questo articolo pubblicato da equaltimes.org dopo averlo tradotto con google translator per facilitarne la lettura. Per un uso professionale e di approfondimento invitiamo a fare riferimento al testo originale |
Spinti dalla volontà di potenza e pensando maggiormente alla difesa dei propri confini da possibili minacce esterne, gli Stati tendono a giustificare in questo modo le spese militari, che spesso finiscono per relegare in secondo piano i bisogni e le aspettative della popolazione.
Se il processo non è iniziato con la guerra in Ucraina, vista in chiave occidentale, è senza dubbio il fattore che, unito alla percezione di minaccia suscitata da alcuni anni dall’emergere della Cina come potenza mondiale, meglio spiega un corsa agli armamenti che ora sembra inarrestabile.
Secondo gli ultimi dati raccolti dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), la spesa militare globale nel 2021 è aumentata dello 0,7% rispetto all’anno precedente e del 12% se prendiamo come riferimento il 2012.
Questo aumento non solo segna il massimo storico dal 1987, raggiungendo un totale di 2,113 miliardi di dollari USA (2,2% del PIL mondiale), ma conferma anche la tendenza al rialzo degli ultimi sette anni. Cifre e tendenze che, a prima vista, sconvolgono quando si sa che coincidono con una crisi economica di dimensioni planetarie (2008) e l’inizio della pandemia di Covid-19 (2020).
Anni, dunque, in cui la crescita economica ha conosciuto un generale declino e dove si presume debbano prevalere le priorità sociali relative alla cura dei più colpiti.
In un contesto che suggerisce sempre più chiaramente un prolungamento della guerra in Ucraina, il tutto sullo sfondo di una dinamica di crescente tensione tra Cina e Stati Uniti – le due potenze impegnate in un processo di confronto alla leadership globale – mentre altre le potenze regionali si sforzano di imporsi sui vicini e sono in corso più di trenta conflitti in varie regioni del pianeta, la corsa agli armamenti è in aumento, stimolata dalla necessità di molti Paesi di modernizzare le proprie capacità militari nella convinzione (a torto) che la loro sicurezza sarà rafforzata.
Stati Uniti e Cina rappresentano rispettivamente il 38% e il 14% di tutte le spese militari nel 2021. Se aggiungiamo India, Regno Unito e Russia, la percentuale sale al 62%. E se aggiungiamo Francia, Germania, Arabia Saudita, Giappone e Corea del Sud, la percentuale totale dei dieci paesi che hanno speso di più per la difesa raggiunge il 75% della spesa totale globale.
Una menzione a parte meritano gli Stati Uniti, con 801 miliardi di dollari di spesa per armamenti, in lieve calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente ovvero, in altre parole, il 3,5% del Pil (due decimi di punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente) – un calo che non si manterrà quest’anno, dal momento che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato il 23 dicembre il National Defense Authorization Act. difesa nazionale ) per l’anno fiscale 2023, destinando a quest’area un totale di 857,9 miliardi di dollari, con un aumento annuo del 7%.
La spesa della Cina, dal canto suo, ha raggiunto i 293 miliardi di dollari, pari al 4,7% del PIL. Va notato che la Cina ha registrato progressi ininterrotti in questo settore negli ultimi 27 anni. Molto indietro, la Russia ha aumentato il suo budget per la difesa per il terzo anno consecutivo, con un aumento del 2,9%, ovvero 65,9 miliardi di dollari o il 4,1% del PIL. Continua a leggere “La corsa agli armamenti non è l’unico modo per garantire sicurezza e stabilità globali”
Nella presente pubblicazione viene affrontata la progettazione di un’attività adibita ad autorimessa, utilizzando e confrontandone gli esiti risultanti, sia mediante l’ormai abrogato d.m. 1 febbraio 1986 (regola tecnica verticale tradizionale pre Codice) che secondo la V.6, “nuova” regola tecnica verticale, che integra, in base alle proprie specificità, le imprescindibili e ineludibili indicazioni fornite dalla regola tecnica orizzontale costituita dal Codice.
Inoltre, nell’appendice si prevede che nell’autorimessa siano presenti veicoli elettrici e alimentati da combustibili alternativi, con lo scopo di evidenziare come possano cambiare la valutazione del rischio e l’attribuzione dei livelli di prestazione delle misure della strategia antincendio.
Prodotto: Volume
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it
Il rapporto annuale 2023 fa appello alle democrazie invitandole a non inseguire traguardi politici a breve termine. Italia criticata “per le politiche migratorie e le restrizioni ai diritti riproduttivi”.
“L’ovvia conclusione da trarre dalla litania delle crisi dei diritti umani durante il 2022 è che il potere autoritario incontrollato lascia dietro di sé un mare di sofferenza”. Con queste parole Tirana Hassan, direttrice esecutiva ad interim di Human rights watch, apre l’editoriale del World Report 2023, giunto alla sua 33esima edizione, pubblicato dall’ong a gennaio scorso. “Ma il 2022 ha anche rivelato nel mondo un fondamentale cambiamento di potere, che apre la strada a tutti i governi interessati a contrastare gli abusi proteggendo e rafforzando il sistema globale dei diritti umani”, prosegue Hassan. Il documento fa il punto sul rispetto dei diritti in quasi 100 Paesi nel 2022 e delinea, afferma la direttrice di Hrw, un contesto dove i leader mondiali hanno “barattato le loro responsabilità in materia dei diritti umani” in cambio di traguardi politici a breve termine.
Il Rapporto si rivolge ai governi, esortandoli a rispettare e a far rispettare i diritti fondamentali, e rileva la presenza di “nuove coalizioni e nuove leadership” pronte a lavorare per piani d’azione rispettosi dei diritti. Per i governi esiste più spazio, e non meno, per garantire il godimento dei diritti umani nei territori da loro amministrati, sottolinea il documento. Viene citata come esempio “l’ondata verde” che ha portato all’acquisizione del diritto all’aborto in Colombia, Argentina e Messico, una “contro-narrativa” rispetto alla sentenza della Corte suprema degli Stati uniti che ha affossato “50 anni di diritti riproduttivi”. Ma viene anche riportata la richiesta inoltrata degli arcipelaghi-Stato del Pacifico, che hanno unito le loro forze per richiedere all’unisono ai Paesi più inquinanti di adottare politiche più ambiziose nel taglio alle emissioni di gas a effetto serra. Continua a leggere “Human rights watch: i governi hanno il dovere di far rispettare i diritti umani”
Bruce Campbell, York University, Canada and Jennifer Quaid, L’Université d’Ottawa/University of Ottawa
The ongoing environmental tragedy in Ohio caused by the derailment of a Norfolk Southern train carrying hazardous materials — which sent toxic chemicals into the air and local waterways — will take a long time to clean up. And if a similar rail tragedy in Canada is an example, it could take even longer for residents to get answers about the cause and true damage of the accident.
Almost a decade has passed since a runaway train hauling 72 tank cars laden with highly volatile Bakken shale oil derailed and exploded in Lac-Mégantic — a small Québec town near the border with Maine — killing 47 people, orphaning 26 children, spilling six million litres of toxic material and destroying the town centre.
The accident on July 6, 2013, was the worst industrial disaster on Canadian soil in over a century. A decade later, it has left the community with a legacy of economic, health and environmental effects.
A rail bypass project, originally conceived as means of healing, has prolonged the trauma that has plagued the Lac-Mégantic community since that catastrophic night.
Construction of the bypass still has not begun. The route preferred by Canadian Pacific Railway Ltd., which will own the bypass upon completion, and supported by the federal government, has created deep divisions within the surrounding towns.
Citizens of the neighbouring town of Frontenac recently voted overwhelmingly against the proposed route. Voters expressed concern about potential negative environmental and property damage not properly addressed by Transport Canada.
The dispute over the bypass is just one of the ongoing issues for the citizens of Lac-Mégantic. Their latest quest for justice through the courts came to a disheartening end on Dec. 14, 2022.
Justice Martin Bureau of the Superior Court of Québec found that Canadian Pacific Railway could not be held liable for damages suffered by the victims of the Lac-Mégantic disaster. The plaintiffs have appealed the decision.
This case raises serious questions about who should be accountable for complex events that result in catastrophic harm. It’s also a reminder that private litigation is an imperfect means of understanding how disasters happen and what should be done to better protect public interest in the future. Only a public inquiry can do that.
Continua a leggere “Rail accidents: Public safety and accountability suffer because of deregulation”
COMUNICATO STAMPA
In occasione dell’anniversario dell’inizio dell’invasione illegale dell’Ucraina da parte di Putin, i sindacati mondiali dei trasporti stanno esortando Russia e Ucraina a tornare al tavolo dei negoziati per mediare una pace duratura .
“La pace è urgentemente necessaria per i 400.000 lavoratori dei trasporti ucraini. Dopo un anno di morti, disagi e sconforto, i lavoratori dei trasporti ucraini meritano la pace”, ha dichiarato Paddy Crumlin , presidente della Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti (ITF). “ L’ITF e l’ETF sono rimasti saldi nella solidarietà con i lavoratori che sono stati trascinati in questo conflitto. Questa non è la loro guerra”.
Il presidente della Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) Frank Moreels ha dichiarato: “Anche in tempo di guerra, i nostri lavoratori dei trasporti ucraini hanno mantenuto il loro paese in movimento, salvando la vita di milioni di loro compatrioti trasportandoli lontano dalle zone di battaglia o fornendo beni di prima necessità . Centinaia di questi lavoratori hanno perso la vita o perso i loro figli a causa di questa guerra. I lavoratori dei trasporti ucraini hanno sacrificato tutto. Rendiamo loro omaggio”.
Decine di migliaia di lavoratori dei trasporti si sono offerti volontari o sono stati arruolati nelle forze armate di Ucraina e Russia. I sindacati locali riferiscono che 9.000 ferrovieri si sono arruolati nell’esercito ucraino lo scorso anno, mentre altri 8.400 marittimi sono entrati a far parte dei ranghi del paese nell’ultimo anno. Continua a leggere “I 400.000 lavoratori dei trasporti ucraini hanno mantenuto il paese in movimento, meritano la pace”
Bologna, 22 febbraio 2023
Pubblicato il rapporto del COR-RENAM Emilia-Romagna con i dati del Registro Mesoteliomi aggiornati al 31 Dicembre 2022.
Scarica il rapporto “Il MESOTELIOMA MALIGNO IN EMILIA-ROMAGNA: incidenza ed esposizione ad amianto aggiornata al 31 dicembre 2022” a cura di A. Romanelli, C. Storchi, L. Mangone
Nel report, i dati dell’anno 2022, ancora in via di definizione (saranno più completi nei prossimi report) , registrano il dato di 134 nuovi casi di mesoteliomi da esposizione pregressa all’amianto.
Andamento medie quinquennali: (1997-2001) media 81,8 casi anno; (2002-2006) media 113 casi anno; (2007-2011) media 130,8 casi anno; (2012-2016) media 150,2 casi anno; (2017-2021) media 152,4 casi anno;
Al 31 dicembre 2022, risultano archiviati 4.107 casi, tra cui 194 sospetti, risultati alle successive indagini non mesoteliomi e 3.913 mesoteliomi maligni. Tra questi, 107 risultano incidenti in epoca anteriore al 01/01/1996, data di inizio della rilevazione dell’incidenza su base regionale, e 449 diagnosticati in persone non residenti nella nostra Regione, la cui documentazione è stata per intero trasmessa al COR di residenza.
L’analisi dei dati, pertanto, è stata condotta sui 3.357 casi di MM incidenti in cittadini effettivamente residenti in Emilia-Romagna alla data della diagnosi.
Alcune considerazioni sull’andamento dei casi di Mesotelioma rilevati in Emilia Romagna che sono oggi dal 1996 – 3357:
Gestire il rischio: il terzo volume delle schede di rischio elaborate dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza sul sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.
Il terzo volume delle “Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura” scaturisce dall’esperienza del gruppo di lavoro del progetto “Realizzazione di un percorso di aggiornamento continuo sulla valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori”, varato dalla Direzione Regionale Umbria dell’Inail e al quale partecipano 15 professionisti della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza di nove Direzioni regionali Inail e della Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza Centrale Inail. La novità di questo volume rispetto ai precedenti, pubblicati nel 2012 e 2014, consiste nel fatto che le 60 schede raccolte nascono dalla valutazione collegiale e intercalibrata del gruppo di lavoro. “Tale buona pratica” – sottolinea Elena Guerrera, coordinatrice del progetto – “ha ottenuto il riconoscimento di merito al concorso buone pratiche per le eccellenze nell’amministrazione della sicurezza sociale (Issa Good practice) indetto dall’Issa (International social security association) nel maggio 2022 e questo conferma la validità della metodologia che ci ha consentito di ottenere valutazioni del rischio il più oggettive possibili”. In ogni scheda, oltre alla valutazione mediante check list OCRA dei compiti e degli scenari lavorativi, sono proposti alcuni possibili interventi di prevenzione e protezione, di semplice attuazione, e sono riportate indicazioni tratte dalle norme e pubblicazioni tecniche, per facilitare la valutazione mediante suggerimenti e chiarimenti. Continua a leggere “Inail. Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura – Volume III”
Abbiamo postato la traduzione in italiano di queso articolo tratto da ALGORITHMWATCH che ringraziamo. La traduzione è stata effettuata con google translator. Per un uso professionale di questo articolo raccomandiamo di fare riferimento all’originale in lingua inglese |
Fonte : ALGORITHMWATCH
di Anne Mollen
Il nostro rapporto mostra che i sindacati sono ora chiamati a concentrarsi su consigli e orientamenti pratici per consentire ai rappresentanti sindacali e ai negoziatori di affrontare le sfide che l’automazione pone ai lavoratori.
In tutto il mondo, i lavoratori e i loro rappresentanti si trovano di fronte all’automazione sul posto di lavoro basata su algoritmi, attraverso l’introduzione di specifiche procedure automatizzate per la gestione della forza lavoro, che portano a nuove forme di sorveglianza sul posto di lavoro e che possono compromettere i diritti dei lavoratori. Come mostra il nostro nuovo rapporto, i sindacati sono ora chiamati a concentrarsi su consigli e orientamenti pratici per consentire ai rappresentanti sindacali e ai negoziatori di affrontare le sfide che l’automazione pone ai lavoratori.
Il rapporto AlgorithmWatch, commissionato dalla Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC), presenta i risultati di un esercizio di mappatura globale volto a identificare e delineare le risposte dei sindacati. Con l’accento sulla trasparenza e la responsabilità degli algoritmi nel mondo del lavoro, il rapporto include approfondimenti esemplari da 26 paesi selezionati.
“I sindacati riconoscono che la trasparenza e la responsabilità possono aiutare contro i rischi derivanti dall’automazione sul posto di lavoro”, spiega la dott.ssa Anne Mollen, Senior Policy and Advocacy Manager presso AlgorithmWatch e autrice principale del rapporto. “Ma la maggior parte delle loro attività è ancora incentrata sulla formulazione di linee guida e principi etici e sull’apprendimento dell’impatto dell’automazione nel mondo del lavoro”.
Secondo gli autori dello studio, il prossimo passo ora è iniziare a creare specifici strumenti pratici per supportare i rappresentanti dei lavoratori. Esistono le prime guide pratiche e progressi legislativi.
“Ora è il momento di promuovere un maggiore scambio e sostegno ai sindacati per far funzionare l’automazione nell’interesse dei dipendenti”, afferma Tim Noonan, direttore delle campagne e delle comunicazioni presso l’ITUC. “I sindacati devono passare dalla riflessione sui principi all’implementazione pratica e iniziare ad affrontare il modo in cui i lavoratori e i loro rappresentanti possono integrare in modo significativo il loro interesse quando i sistemi algoritmici vengono pianificati, sviluppati e messi in pratica”. Ciò include la costruzione di sistemi concreti e meccanismi di sicurezza che possono essere implementati a livello aziendale.
In questa puntata parliamo di :
– Le notizie sulla pandemia , sulla guerra , sui disastri ambientali stanno saturando i canali di comunicazione…..Come reagire per non farci trascinare nella depressione …
– Cosa aspettarsi dalla prima agenzia europea di supervisione dell’Intelligenza Artificiale
– Garattini: “Investire nel privato non giova alla salute pubblica”
– Crisi climatica: per i poveri ci sono sempre meno soldi per mettersi in salvo
– Il Green Deal e l’ondata di ristrutturazioni: una bomba ad orologeria di amianto per i lavoratori europei
– Cgil Emilia-Romagna . I dati dell’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia Romagna”
– Il grande Circo della Formazione: quale ruolo degli Rls
Questi articoli di cui parliamo nel podcast li potete leggere su Diario Prevenzione
Fonte Climate & Capitalism che ringraziamo
di Neha Pathak
Yale Climate Connections, 22 febbraio 2023
Ondate di calore, inondazioni, siccità e temperature in aumento alimentate dai cambiamenti climatici hanno reso il mondo più vulnerabile alle epidemie e alla diffusione di un’ampia varietà di agenti patogeni, da batteri e virus a funghi e protozoi.
Il cambiamento climatico ha già aumentato il rischio di quasi il 60% di tutte le malattie infettive conosciute, comprese le malattie trasmesse da zecche e zanzare – come la malattia di Lyme e la dengue – e varie infezioni trasmesse da cibo e acqua, secondo un’analisi pubblicata sulla rivista Nature Climate Cambia .
Continua a leggere “Il cambiamento climatico aumenta le malattie infettive in tutto il mondo”
Julie Mendret, Université de Montpellier et Alice Schmitt, Université de Montpellier
En septembre 2022, le magazine Complément d’enquête (France 2) et le quotidien Le Monde révélaient qu’en 2021 en France, 12 millions de personnes avaient été touchées par des dépassements de seuils de qualité de l’eau potable concernant les pesticides et leurs « métabolites » ; ce terme désigne les sous-produits des pesticides, résultats de leur évolution au fil du temps.
Le 15 février 2023, l’Anses annonçait engager une procédure de retrait du marché visant le S-métolachlore, une substance herbicide dont certains métabolites sont responsables d’une pollution majeure des nappes d’eau souterraines en France. Ses métabolites, notamment le métolachlore-ESA, le métolachlore-OXA et le métolachlore-NOA, seraient en effet présents dans les eaux souterraines françaises à des concentrations supérieures à la limite de qualité fixée par la législation européenne.
The Medicare wars are back, and almost no one in Washington is surprised.
This time it’s Democrats accusing Republicans of wanting to maim the very popular federal health program that covers 64 million seniors and people with disabilities. In the past, Republicans have successfully pinned Democrats as the threat to Medicare.
Continua a leggere “Why Do Politicians Weaponize Medicare? Because It Works”