Il cambiamento climatico aumenta le malattie infettive in tutto il mondo

Fonte  Climate & Capitalism  che ringraziamo 

di Neha Pathak
Yale Climate Connections, 22 febbraio 2023

Ondate di calore, inondazioni, siccità e temperature in aumento alimentate dai cambiamenti climatici hanno reso il mondo più vulnerabile alle epidemie e alla diffusione di un’ampia varietà di agenti patogeni, da batteri e virus a funghi e protozoi.

Il cambiamento climatico ha già aumentato il rischio di quasi il 60% di tutte le malattie infettive conosciute, comprese le malattie trasmesse da zecche e zanzare – come la malattia di Lyme e la dengue – e varie infezioni trasmesse da cibo e acqua, secondo un’analisi pubblicata sulla  rivista  Nature Climate Cambia .

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La tragedia Eternit e il bisogno di giustizia

di  Claudio Carrer

Fonte:  areaonline.ch  che ringraziamo

«Comunque vada a finire, con questo processo si scrive una pagina di storia, non solo per i cittadini di Casale Monferrato, ma per tutto il mondo». Non possiamo che condividere e rilanciare da queste colonne le parole pronunciate lunedì scorso a Novara dal Pubblico ministero Gianfranco Colace al processo Eternit che si sta celebrando davanti alla Corte di Assise e che vede imputato il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, con l’accusa di omicidio plurimo intenzionale in relazione alla morte di 392 persone uccise dalle polveri di amianto della sua fabbrica (cliccare qui per maggiori dettagli). Un processo difficile e dall’esito tutt’altro che scontato, ma che in ogni caso ha già dato un contributo fondamentale alla ricerca della verità su una tragedia di portata mondiale e nella quale Schmidheiny e la sua famiglia sono stati attori di primo piano a livello internazionale per oltre cent’anni. E che per decenni ha visto la Svizzera fungere da centrale di comando della potente industria mondiale del cemento-amianto e di tutte le nefandezze che emergono inequivocabili nei tribunali italiani, soprattutto grazie all’eccezionale indagine della Procura di Torino che portò nel 2009 all’apertura del primo maxi-processo per disastro ambientale e successivamente (dopo che nel 2014 la Cassazione annullò per intervenuta prescrizione la condanna di Schmidheiny a 18 anni) all’avvio di altri procedimenti per omicidio tuttora in corso.

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Il Ministero della salute pubblica il documento “Politica dei co-benefici sanitari della mitigazione del cambiamento climatico”

Politica dei co-benefici sanitari della mitigazione del cambiamento climatico

A cura di Consiglio Superiore di Sanità – Sezione I

Anno 2022

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Health Action Zones (HAZ) per l’equità: un nuovo strumento per il PRP piemontese

 

Fonte : Disuguaglianze di salute   che ringraziamo

Nell’ambito delle attività preparatorie all’individuazione dei territori regionali sui quali implementare a livello locale gli interventi e le azioni previste dalle linee progettuali del Piano regionale di prevenzione (PRP), la regione Piemonte si è dotata di un nuovo strumento che aiuta gli operatori coinvolti nelle attività di piano ad individuare le aree oggetto degli interventi in ottica di equità.

A partire dalle esperienze maturate dal National Health Service (NHS) anglosassone degli anni 2000, lo strumento si pone due obiettivi fondamentali:

  1. individuare e costruire degli aggregati territoriali sufficientemente piccoli per catturare la variabilità e l’eterogeneità dei fenomeni che l’indice si propone di rappresentare, restituendo un’informazioni contestuale a livello di piccola area;
  2. individuare e mettere insieme disagio sociale e bisogno di salute espressi dalle popolazioni residenti in questi territori attraverso alcuni indici compositi.

Rispetto al primo punto, il lavoro ha utilizzato alcuni sistemi di classificazione geografica disponibili nel patrimonio informativo territoriale regionale che, opportunamente combinati tra loro, hanno consentito di costruire 323 Health Action Zones (HAZ) con una popolazione media di circa 13.000 abitanti a copertura regionale e a livello di granularità territoriale sub distrettuale. I sistemi di classificazione in questione fanno riferimento alle unioni montane e collinari, alle zone omogenee dell’area metropolitana torinese, ai grandi comuni dell’area metropolitana con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, ad alcune ex unioni socio-sanitarie locali (USSL) e per i capoluoghi di provincia, per tenere conto della variabilità intra cittadina dei grandi centri, a zone statistiche, quartieri e circoscrizioni. L’idea di fondo è che questi aggregati territoriali così ragionati consentano di catturare e discriminare meglio che dimensioni strettamente amministrative (comuni, distretti sanitari, ASL…), disagio sociale e bisogno di salute espressi dai territori piemontesi. Continua a leggere “Health Action Zones (HAZ) per l’equità: un nuovo strumento per il PRP piemontese”

A rischio l’udito di un miliardo di giovani, serve prevenzione

Fonte : SMIPS.ORG

OMS, ANSA, DOTTNET | 17/11/2022 16:53

Le cause sono di diverso tipo, tra cui un’esposizione eccessiva ai rumori, ma anche infezioni e malattie congenite

Cuffie con musica a tutto volume nelle orecchie, serate in discoteca o ai concerti. Oltre un miliardo di giovani tra 12 e 35 anni, nel mondo, sono a rischio di danni all’udito per un ascolto prolungato di suoni a volumi eccessivi. A fare il punto su come proteggerli, rilanciando l’importanza di portare l’educazione all’ascolto anche nelle scuole, è stato uno speciale AnsaIncontra, andato in onda su Ansa.it. “La riduzione dell’udito professionali – è un problema che riguarda oltre 430 milioni di persone nel mondo, pari a circa il 5% della popolazione. E si stimano intorno ai 980 miliardi di dollari l’anno di spese connesse. Le cause sono di diverso tipo, tra cui un’esposizione eccessiva ai rumori, ma anche infezioni e malattie congenite.

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OMS. Vite sane e prospere per tutti in Italia

Nota di Editor

Prendiamo dalla newsletter della Organizzazione Mondiale della Sanità ( WHO ) questo articolo che riporta in sintesi i contenuti del Rapporto ” Italian Health Equity Status Report Initiative (IHESRi)”. Lo studio è stato effettuato prima del cambio di governo. Molte indicazioni contenute nel Rapporto hanno un valore molto importante per il miglioramento delle condizioni di salute della popolazione nel medio periodo. Il superamento delle diseguaglianze sanitarie richiederebbe un superamento delle diseguaglianze sociali che stanno invece accentuandosi.La traduzione in italiano è stata effettuata, per facilitare la lettura con google translator. Per un uso professionale del testo si raccomanda  la versione originale in lingua inglese 

7 novembre 2022

Comunicato stampa
Tempo di lettura: 3 min (864 parole)
Il nuovo rapporto dell’Italian Health Equity Status Report Initiative (IHESRi), “Vite sane e prospere per tutti in Italia”, esplora ciò che impedisce alle persone di essere in buona salute e fornisce raccomandazioni chiave per ridurre le disuguaglianze sanitarie. IHESRi ribadisce l’impegno dell’OMS/Europa e del Ministero della Salute italiano per migliorare la salute e l’equità sanitaria nel Paese, senza lasciare indietro nessuno.
Il rapporto raccomanda di garantire la sostenibilità e la resilienza del sistema sanitario, ridurre la povertà e costruire economie più solide e stabili, nelle regioni e a livello nazionale. Inoltre, la piattaforma Italian Health Equity Dataset, lanciata da OMS/Europa, consente agli utenti di esplorare i dati alla base del rapporto e analizzare chi è in ritardo per problemi di salute, nonché valutare quali lacune nelle politiche e nei servizi sono fondamentali per l’equità sanitaria dal dai primi anni alla fine della vita.
“Attuando le raccomandazioni di questo rapporto, l’Italia potrebbe aumentare del 4,2% il prodotto interno lordo nazionale. Con queste raccomandazioni potremmo migliorare, in 4 anni, la vita di 150 mila italiani”, ha sottolineato Chris Brown, capo dell’Ufficio europeo per gli investimenti per la salute e lo sviluppo dell’Oms, con sede a Venezia.
Il governo italiano ha adottato una serie di misure per migliorare l’equità sanitaria, inclusa l’integrazione di un approccio di equità nell’attuale Piano nazionale di prevenzione 2020-2025. Investire nella salute e nelle riforme per ridurre le disparità tra regioni, generazioni e genere sono anche le principali priorità del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Inoltre, nel 2019, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha istituito un’unità sulle disuguaglianze di salute, che promuove azioni concrete per ridurre le disuguaglianze di salute.

Un manuale TNI .Dalla crisi alla trasformazione Cos’è la giusta transizione?

 

Fonte TNI  che ringraziamo

Questo manuale cerca di esplorare perché è imperativo orientare noi stessi e i nostri movimenti sociali verso una transizione giusta e come possiamo allontanarci consapevolmente e deliberatamente dai sistemi disfunzionali e distruttivi che ci stanno portando verso l’estinzione. Come possiamo avanzare verso nuovi sistemi di relazioni sociali che ci aiutino a sopravvivere e superare la crisi climatica e a invertire la sesta estinzione di massa del pianeta?

introduzione

Stiamo vivendo un’epoca di profonda transizione. Lo sconvolgimento politico è all’ordine del giorno. La disuguaglianza economica è in aumento. Le persone in tutto il mondo sono sfollate a causa di conflitti ed emergenze climatiche. In aumento il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza religiosa. La pandemia di COVID-19 ha gettato nuova luce sulle ingiustizie e irrazionalità dei nostri attuali sistemi economici e sociali.

Le crisi che affrontiamo oggi sono sociali e politiche, ma sono più profonde. I sistemi vitali della terra sono minacciati a causa del sistema di produzione che è stato imposto al mondo negli ultimi 250 anni. Alimentato dai prodotti petrolchimici, guidato dal profitto e basato sull’iper-sfruttamento sia dei lavoratori che dei sistemi naturali, questo modo di produzione ha sovraccaricato e interrotto molti dei cicli che hanno mantenuto in equilibrio l’ecosistema globale, compresi i cicli del carbonio. Continua a leggere “Un manuale TNI .Dalla crisi alla trasformazione Cos’è la giusta transizione?”

Gruppo Energia per l’Italia DECALOGO per le elezioni del 25 settembre 2022

DECALOGO-2022-wo-Intro

Per scaricare il file .pdf clicca QUI

Questo Documento è tratto dal sito Energiaperlitalia.it promosso dal Gruppo di ricercatori  coordinato dal Prof. Vincenzo Balzani .

Il gruppo di ricercatori “Energia per l’Italia” si rivolge alle elettrici e agli elettori, chiamati al voto in un momento critico per il futuro del Paese. Siamo in una “tempesta perfetta” nella quale le difficoltà sociali ed economiche della pandemia non ancora risolta si sommano all’emergenza climatica e alla crisi energetica, resa ancor più drammatica dalla guerra scatenata dalla Russia nel cuore dell’Europa. In questo momento nel quale le italiane e gli italiani sono ancora preoccupati per la propria salute fisica, ma ancor più per le bollette di gas e luce e per i rincari del cibo, nel quale gli agricoltori vedono sparire i raccolti e le aziende energivore sono costrette a fermare gli impianti, nel quale i giovani vedono sfumare il loro futuro, siamo chiamati a votare avendo ben chiari i programmi dei partiti che si candidano a governare.

Invitiamo elettori e politici a ragionare sulle seguenti proposte:

1) Transizione energetica, dalle fonti fossili all’efficienza e alle fonti rinnovabili

2) Democrazia energetica, energia come bene comune

3) Basta con i sussidi alle fonti fossili

4) L’energia nucleare non è la risposta giusta alla crisi

5) Edifici e trasporti puliti, efficienti e sostenibili

6) Attivare subito il piano nazionale di adattamento al nuovo clima

7) Formazione per una cittadinanza consapevole e ricerca finalizzata a risolvere le crisi

8) Agricoltura sostenibile, conservazione del suolo e protezione delle foreste

9) Proteggere la salute dall’inquinamento dell’aria

10) Più equità sociale in Italia e negoziare per la pace in Europa

Per la descrizione dettagliata dei dieci punti, si veda DECALOGO

 

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Ucraina, sei mesi dopo: l’impatto della guerra sulla salute

Fonte : Scienza in rete che ringraziamo 

 

Qual è l’impatto complessivo della guerra in Ucraina a sei mesi dal suo inizio? Sul Lancet, lo storico Ed Holt descrive uno scenario che va al di là delle persone morte e ferite e un sistema sanitario sottoposto a uno stress pesantissimo, sebbene in molti casi gli operatori sanitari siano riusciti a mantenere attivi i servizi, mentre l’Oms ha avvertito del rischio di focolai di malattie infettive.

Crediti immagine: Daniele Franchi/Unsplash

Dall’inizio dell’invasione russa il sistema sanitario ucraino, già fragile, è stato sottoposto a pesanti attacchi e stress e la salute delle persone minacciata. Le conseguenze si manterranno a lungo anche dopo la fine della guerra.

«A sei mesi dall’invasione russa del Paese, il 24 febbraio, il sistema sanitario ucraino sta lottando per continuare a fornire servizi a una popolazione sempre più traumatizzata dalla guerra in corso. Secondo le Nazioni Unite al 15 agosto erano 5.514 i civili uccisi e 7.698 i feriti confermati, ma le stesse Nazioni Unite affermano che la cifra reale potrebbe essere molto più alta». Lo scrive lo storico Ed Holt su Lancet nella rubrica World Report del 27 agosto.

Lo scenario complessivo dell’impatto della guerra, tuttavia, va ben al di là del numero delle persone uccise o ferite dal conflitto: bisogna infatti considerare i 7 milioni di sfollati all’interno dell’Ucraina (circa un terzo della popolazione è stata costretta a lasciare la propria casa), i quasi 6 milioni di profughi accolti in Europa (in Italia circa 150.000), ma anche i 13 milioni di persone che, al contrario, sono rimaste bloccate nelle aree colpite. «I danni alle infrastrutture si calcolano in circa 110 miliardi di dollari, comprese le strutture sanitarie deliberatamente prese di mira dalle truppe degli invasori: l’Organizzazione mondiale della sanità ha registrato 445 attacchi alle strutture sanitarie a partire dall’11 agosto, attacchi che hanno causato 86 morti e 105 feriti», continua Holt. Il giovane storico inglese, autore di diversi rapporti sulla situazione dell’Ucraina a partire dall’invasione russa, descrive come i combattimenti hanno devastato l’offerta sanitaria: paesi e città sono rimasti senza ospedali o strutture di assistenza primaria, i medici sono pochi e sovraccarichi di lavoro, c’è carenza di medicinali, molte farmacie sono chiuse in modo permanente e servizi di pronto intervento lottano per raggiungere i pazienti attraverso strade e ponti bombardati. Continua a leggere “Ucraina, sei mesi dopo: l’impatto della guerra sulla salute”

La portaerei brasiliana Sao Paulo, dismessa dalla marina, piena d’amianto e altre sostanze tossiche in viaggio dal 4 agosto dal Brasile alla Turchia attraverso l’Atlantico

Fonte SHIPBREKINGPLATFORM 

 

La portaerei Sao Paulo ( fonte wikipedia )

Numerose proteste e appelli di organizzazioni ambientaliste che lanciano l’allarme per i rischi che comporta questo viaggio verso i cantieri turchi dove sarà smantellata.

Le vecchie navi debbono essere smantellate per il riciclaggio dei materiali, ma queste operazioni debbono essere svolte in sicurezza. Lo smantellamento delle navi deve essere fatto con modalità organizzative e strutturali che non mettano a rischio gli addetti a queste operazioni. Lo stesso trasporto per 6000 miglia in mare deve avvenire in sicurezza per evitare danni catastrofici all’ambiente marino.
Pare che questa operazione di esportazione della nave sia avvenuta in contrasto con una ingiunzione della 16a Corte Federale che ordinava di restituire la nave a Rio de Janeiro.
Questo piano di trasferimento di questa potenziale “bomba” ambientale, con assicurazioni scadute, avverrebbe scavalcando le procedure previste di notifica agli stati nelle cui acque territoriali il pericoloso carico passa.
La nave da demolire è costituita, secondo alcuni esperti, da 760 tonnellate di amianto,PCB altre sostanze tossiche. Grande preoccupazione in Turchia al porto di Aliaga dove la nave, partita il giorno 4 agosto dovrebbe arrivare nel cantiere per la demolizione. La vicenda mette in luce la situazione drammatica dei lavoratori dei cantieri di demolizione presenti in Turchia, India e altri paesi asiatici. Secondo le normative internazionali la nave dovrebbe essere riportata nel paese esportatore, il Brasile.

“L’esportazione prevista di questa massiccia nave da guerra tossica ad Aliaga ha innescato una forte reazione da parte di gruppi sindacali e ambientalisti in tutta la Turchia. Chiediamo che la nave venga immediatamente restituita in Brasile. Le leggi ambientali globali che vietano il commercio di rifiuti pericolosi non devono essere aggirate così facilmente. Fino a quando questa nave non potrà essere demolita legalmente e in sicurezza, proprio come sarebbe stata realizzata in Francia, dove è stata costruita, la nostra risposta è un chiaro NO”.
Asli Odman – Academic – Istanbul Health and Safety Labor Watch

 

Per maggiori informazioni vedi il sito NGOSHIPBREAKINGPLATFORM  che descrive le condizioni infernali di lavoro nei cantieri di demolizione .

AIE. Lettera aperta al governo Italiano

Prendiamo dal sito della Associazione Italiana di Epidemiologia AIE il testo di questa lettera aperta al governo italiano per dare un contributo alla massima diffusione del messaggio che condividiamo. la Redazione

AIE. Lettera aperta al governo Italiano

sull’urgenza di proteggere l’Italia e il mondo dalla minaccia nucleare e sulla priorità di aderire al Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW)

 


Il conflitto in corso in Ucraina conferma come guerre e conflitti armati siano una seria minaccia, alla salute pubblica e all’integrità ambientale in Europa, così come nel resto del mondo.

Come persone appartenenti all’area biomedica desideriamo sottolineare che qualsiasi ragionamento su giuste cause di una guerra perda ogni ipotetico senso residuale se confrontato con il potenziale distruttivo della moderna tecnologia nucleare, il cui uso diventa più che mai possibile e temibile nello sviluppo della guerra ucraina.

Le armi nucleari provocano danni immediati in termini di morti e feriti, che superano di gran lunga la capacità di assistenza sanitaria anche in contesti ben organizzati. Le nostre infrastrutture sanitarie non sono e non possono essere preparate per la catastrofe umanitaria che risulterebbe dall’esplosione anche di una sola bomba atomica in una delle nostre città.

A questi danni immediati vanno sommati i danni a lungo termine sulla salute della popolazione e sull’ambiente. Impatti devastanti e ingovernabili che superano le capacità di recupero non solo di singoli paesi o territori ma del mondo intero. Finché queste armi di distruzione di massa continueranno ad esistere l’umanità sarà minacciata nella propria sopravvivenza.

Di fronte al potenziale distruttivo delle armi nucleari non esistono motivi che ne giustifichino l’uso, così come non sono sensate le strategie che le impiegano a fini di deterrenza. Lo stesso concetto di “difesa” non è applicabile al ricorso alle armi nucleari che, palesemente e per loro stessa natura, violano tutti i principi della proporzionalità e della protezione dei civili, della distinzione tra combattenti e non combattenti, sanciti dal diritto internazionale attraverso i protocolli delle Convenzioni di Ginevra.

L’Italia è uno dei cinque membri dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO) ad ospitare armi nucleari statunitensi sul suo territorio come parte di un accordo di condivisione nucleare. L’Italia ospita non meno di 40 bombe nucleari B61, stoccate presumibilmente nelle basi di Aviano e di Ghedi[1].

Il 7 luglio 2017 è stato adottato un accordo globale storico per la messa al bando delle armi nucleari, noto come il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW)[2]. Esso è entrato in vigore il 22 gennaio 2021, riempiendo un vuoto significativo nel diritto internazionale.

Il Trattato proibisce alle nazioni di sviluppare, testare, produrre, fabbricare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare l’uso di armi nucleari, o permettere che armi nucleari siano posizionate sul proprio territorio.

Un paese che, come l’Italia, ospita le armi nucleari di un altro stato sul suo territorio può aderire al TPNW, a patto che accetti di rimuoverle entro una scadenza specifica.

Ad oggi l’Italia non ha ancora firmato il TPNW, tuttavia nel settembre 2017, il parlamento italiano ha adottato una risoluzione che incaricava il governo di “esplorare la possibilità” di diventare uno stato parte del trattato1. Nell’ottobre 2017, Luigi Di Maio, prima di assumere la carica di ministro degli Esteri, si è impegnato insieme ad altri 246 parlamentari a lavorare per la firma e la ratifica del trattato[3]. L’ex Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta e l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini hanno firmato una lettera aperta[4] nel settembre 2020 chiedendo ai leader attuali di “mostrare coraggio e audacia e aderire al trattato”.

Noi riteniamo che l’adesione dell’Italia al trattato sia un atto necessario e urgente. Ogni giorno di guerra in Ucraina aumenta il rischio che il conflitto si estenda e si ricorra all’arma nucleare. La firma del TPNW non solo è necessaria per garantire la sicurezza dell’Italia, ma lancerebbe anche un segnale internazionale di distensione e de-escalation.

Dal 21 al 23 giugno si svolgerà a Vienna la prima riunione degli stati sul TPNW[5]. L’evento è organizzato da ICAN (premio Nobel 2017), la International Campaign for the Abolition of Nuclear weapons, un’organizzazione che si aggiunge all’ International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW, premio Nobel 1985).

Il 18 maggio 2022 la commissione Esteri della Camera dei deputati ha approvato una risoluzione[6] che impegna il Governo “a valutare la partecipazione dell’Italia come «Paese osservatore» alla Prima Riunione degli Stati Parti del Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW)”.

In qualità di persone impegnate nella ricerca, nella tutela e nella promozione della salute globale, esortiamo il governo italiano a partecipare senza esitazioni a questa riunione, con il fine ultimo di firmare e ratificare il trattato il prima possibile, in coerenza con le dichiarazioni d’intenti espresse in precedenza.

Il conflitto in Ucraina ha messo in chiaro che la guerra nucleare potrebbe essere più che mai vicina. L’unica soluzione è dare priorità al disarmo nucleare. Questa è a nostro parere la sola scelta coerente per un governo impegnato nel raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Certi che le motivazioni alla base del nostro appello saranno comprese, ci auspichiamo che verranno fatti passi importanti nella direzione suggerita.

Il Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Il Gruppo di lavoro AIE-Pace


[1] ICAN: How is your country doing? Italy, https://www.icanw.org/italy

[2] ICAN, Full text of the Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons, https://www.icanw.org/tpnw_full_text

[3] ICAN, Full list of pledge takers, https://pledge.icanw.org/full_list_of_pledge_takers

[4] Open Letter in Support of the Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons, https://d3n8a8pro7vhmx.cloudfront.net/ican/pages/1712/attachments/original/1600645499/TPNW_Open_Letter_-_English.pdf

[5] ICAN, First Meeting of Nuclear Weapons Ban Treaty set for June, https://www.icanw.org/tpnw_first_meeting_of_states_parties_june_2022

[6]   http://documenti.camera.it/leg18/resoconti/commissioni/bollettini/html/2022/04/21/03/allegato.htm#

I firmatari

Scarica la lettera in .pdf ITA / ENG DEU

Senato. Inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati

Bozza

SENATO DELLA REPUBBLICA
XVIII LEGISLATURA

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE CONDIZIONI DI LAVORO IN ITALIA, SULLO SFRUTTAMENTO E SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO PUBBLICI E PRIVATI

(Istituita con deliberazione del Senato della Repubblica il 31 ottobre 2019)

(composta dai senatori: Bressa, Presidente,
Romano, Vice Presidente,
Maffoni, Vice Presidente,
Causin, Segretario,
Doria, Segretario,
Caligiuri, Carbone, De Vecchis, Di Girolamo, Di Nicola, Floris, Grassi, Laforgia, Laus, Montevecchi, Pisani, Pittella, Romagnoli, Ruotolo e Stabile)

RELAZIONE INTERMEDIA SULL’ATTIVITÀ SVOLTA

approvata dalla Commissione nella seduta del 20 aprile 2022
(Relatore: senatore BRESSA)

Comunicata alla Presidenza il 21 aprile 2022

Doc_XXII-bis_n9

Per scaricare il file pdf del documento CLICCA QUI 

 

Save the date : 8 aprile 2022 – 14-18,30 – III° modulo del Convegno SMIPS – DISEGUAGLIANZE SOCIO-ECONOMICHE E SALUTE

 

SMIPS

Organizzazione di volontariato del “Terzo settore”

con il Patrocinio del Comune di Bologna

III° MODULO venerdì 8 aprile 2022 h. 14-18,30
DISEGUAGLIANZE SOCIO-ECONOMICHE E SALUTE

PALAZZO D’ACCURSIO – SALA “CAPPELLA FARNESE”
PIAZZA MAGGIORE – BOLOGNA
18 aprile (14,00-18,30)

COORDINANO: R.TOSI, I. TUMSCITZ

• L’ACCESSO INEGUALE A PREVENZIONE E CURA NELLA SALUTE MENTALE, F.NANNI

• LE VACCINAZIONI NELLA SANITA’ PUBBLICA, D. GORI

• POVERTÀ E ATTESA DI VITA, F. ANDERLINI

• ALIMENTAZIONE, ATTIVITÀ MOTORIA, MALATTIE METABOLICHE,
G. MARCHESINI REGGIANI

• INVECCHIAMENTO E LONGEVITÀ IN UNA PROSPETTIVA ECOLOGICA ED
EVOLUZIONISTICA, C. FRANCESCHI

• QUESTIONI DI GENERE TRA DIFFERENTI BISOGNI E PERSISTENTI
DISUGUAGLIANZE, E. GUERRA

• IL LAVORO CHE CAMBIA: PROSPETTIVE PER SICUREZZA E SALUTE,
G. RUBINI

• DIGNITÀ DEL LAVORO, TRASFORMAZIONI PRODUTTIVE, DIRITTO A SICUREZZA E SALUTE, S. SCARPONI

Partecipazione libera e gratuita: in presenza con Green-Pass e
mascherina, in diretta streaming a questo link

https://www.facebook.com/groups/960878214738454

Russian shelling caused a fire at a Ukrainian nuclear power plant – how close did we actually come to disaster?

AP

Tony Irwin, Australian National University

It sounds like a nightmare come true. During a military offensive as part of Russia’s invasion of Ukraine, fire broke out at Europe’s largest nuclear power station, the Zaporizhzhia power plant in the southern city of Enerhodar.

From what we understand of the situation, Russian troops were shelling the area during a battle for control of the facility, which supplies 25% of Ukraine’s electricity.

The plant has six large 950-megawatt reactors, built between 1980 and 1986 – crucially to a different design to the notorious and now decommissioned Chernobyl power station.

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Francia.INRS. Iperconnessione. Impatto dell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

Fonte INRS 

Sensazione di urgenza, sovraccarico di informazioni, trabocco di lavoro nella sfera personale… Molti dipendenti possono essere esposti a difficoltà legate all’uso di strumenti digitali come la posta elettronica. In occasione della pubblicazione di un articolo sulla rivista Hygiène & sécurité du travail, tre domande per Vincent Grosjean, capo degli studi e coautore di questa riflessione.

Qual è l’origine della domanda dell’INRS sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)?

Nel 2015, l’INRS ha avviato una ricerca sulle pratiche digitali, in particolare sulla messaggistica elettronica, di fronte alla comparsa di problemi di salute legati all’uso di questi strumenti in un contesto professionale. Vari rapporti hanno rivelato l’emergere di una norma implicita di connessione permanente per alcuni dirigenti e dipendenti, il moltiplicarsi di strumenti senza gerarchia o strategia di utilizzo, una tendenza a cancellare i confini tra vita privata e vita lavorativa, un carico di informazioni inflazionistiche per molti dipendenti.

Lo scopo del lavoro svolto dall’INRS era di andare oltre queste osservazioni, per esplorare strade per la prevenzione.

Il contesto sanitario ha accentuato la comparsa di alcuni rischi legati all’uso delle TIC?

Da 2 anni la crisi sanitaria legata al Covid-19 porta ad un aumento “di emergenza” del lavoro a distanza. A ciò si è accompagnato il proliferare degli incontri in videoconferenza e un aumento della comunicazione mediata (messaggistica, telefono, ecc.), a scapito degli scambi faccia a faccia. Questi sviluppi amplificano le preoccupazioni circa la disintegrazione dei gruppi di lavoro, la sensazione di isolamento, l’interruzione dei confini tra la vita lavorativa e la vita al di fuori del lavoro. Sottolineano inoltre l’importanza delle relazioni di lavoro informali e del supporto sociale per il benessere dei dipendenti, nonché per l’efficienza dei collettivi a lungo termine. Queste circostanze rendono più importante costruire una vera strategia di utilizzo digitale per l’azienda. Gli obiettivi sono mantenere le prestazioni. Continua a leggere “Francia.INRS. Iperconnessione. Impatto dell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)”

Dove va la sanità lombarda?

Intervento della Dott.ssa Susanna Cantoni
Martedì 25 gennaio 2022 ore 18.00
Iniziativa pubblica a cura del Movimento culturale per la difesa e il miglioramento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)
Dove va la sanità lombarda?

Cantoni Casa Cultura 25-1-2022 (1)

Per scaricare il file dell’articolo clicca QUI  

Grecia: il nuovo programma di polizia biometrica mina i diritti

 

Fonte Human Rights Watch che ringraziamo

Rischio di profilazione razziale illegale e altri abusi

(Atene) – La Grecia sta pianificando un nuovo programma di polizia per scansionare i volti e le impronte digitali delle persone che non è coerente con gli standard internazionali sui diritti umani sulla privacy e che potrebbe amplificare la discriminazione in corso, hanno affermato oggi Human Rights Watch e Homo Digitalis. Nell’ambito del programma finanziato dall’UE, la polizia utilizzerà dispositivi portatili per raccogliere informazioni biometriche dalle persone su vasta scala e confrontarle con i database della polizia, dell’immigrazione e del settore privato principalmente a fini di immigrazione.

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Salute Sicurezza sul Lavoro : una presa di posizione importante della FP CGIL di Piacenza

ORDINE DEL GIORNO DELL’ASSEMBLEA GENERALE FP CGIL PIACENZA DEL 21.12.2021

L’ordine del giorno votato all’unanimità dall’Assemblea Generale FP Cgil di Piacenza rappresenta un punto di riferimento per un’analisi corretta degli impatti che il D.L 146, ora convertito in legge, produrrà  sulla organizzazione della vigilanza per quanto attiene la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Un documento da leggere con attenzione.

IL TESTO DEL DOCUMENTO 

“SE ATENE PIANGE SPARTA NON RIDE” . SI PRIVILEGI IL DIALOGO 

  Fonte Smips.org 

 

 

di Francesco Domenico Capizzi*

La contrapposizione aperta fra cittadini no-vax, da una parte, e Istituzioni politiche e scientifiche, sostenute da una larga maggioranza di cittadini, dall’altra, rischia di concludersi con quanto la sapienza antica ha mirabilmente voluto rappresentare nell’espressione “se Atene piange Sparta non ride”: qualunque sarà l’esito della tensione crescente le conseguenze socio-sanitarie della pandemia danneggeranno, comunque, ambedue i contendenti, compresa la frazione, anche se maggioritaria, che prevarrà. Tali saranno i guasti prodotti sul piano sociale da poterli assimilare agli effetti di una guerra, anche se vinta. Vi saranno innumerevoli “morti e feriti” ed uno sconquasso sociale assimilabile al periodo post-bellico che ricadrà su tutti indistintamente e irrimediabilmente.

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La quarta ondata

Autore : Gavino Maciocco che ringraziamo 

Fonte: Saluteinternazionale.info

La quarta ondata della pandemia sta confermando l’incapacità dell’occidente nel difendere la salute della popolazione, con alcune differenze sostanziali tra paesi. L’arrivo di una nuova variante dal Sudafrica dimostra ancora una volta che nessuno si salva se non si salvano tutti.

La prima ondata della pandemia di Sars-CoV-2 originata dalla Cina si abbatté come uno tsunami prima in Europa e poi nel resto del mondo a partire da gennaio/febbraio 2020. Dure e prolungate misure di lockdown consentirono di ridurre al minimo la circolazione del virus all’arrivo della stagione estiva. In Europa (perché le ondate di cui stiamo parlando si applicano soprattutto in questa area) ad agosto 2020 sembrava che la pandemia avesse esaurito il suo corso. Sembrava, ma così non era. La ripresa delle attività sociali, lavorative e scolastiche, l’allentamento (o l’abbandono) delle misure di contenimento e di controllo, l’arrivo della stagione autunnale (con l’aumento della vita al chiuso) produssero una rapida, drammatica riaccensione della pandemia.

La seconda ondata ebbe effetti più gravi della prima perché nella circolazione epidemica il virus originario di Wuhan fu sostituito da varianti che provenivano da Sudafrica, Brasile e soprattutto dalla Gran Bretagna. La variante inglese del coronavirus, dotata di una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, divenne rapidamente predominante provocando per questo un forte incremento dei casi di contagio e di decesso.

In Europa il picco dei casi della seconda ondata si registra nei mesi di novembre e dicembre 2020/gennaio 202, quando prende il via la vaccinazione anti-COVID dapprima in Israele e in USA e subito dopo in gran parte dei paesi europei. Anche grazie all’avvio delle vaccinazioni si registra una riduzione nella circolazione della variante inglese (e dei casi e dei decessi), ma la copertura vaccinale nei primi mesi del 2021 è ancora troppo bassa per impedire lo sviluppo di una nuova variante, proveniente dell’India, denominata “Delta” che sosterrà la comparsa della terza ondata.

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Omicron è il nuovo COVID arrivato: cinque passi da evitare, dieci da fare subito

Omicron is the new COVID kid on the block: five steps to avoid, ten to take immediately

What not to do: ban travel. Scenes at South Africa’s OR Tambo International airport after the first flight bans were announced.
Phill Magakoe / AFP via Getty Images

Shabir A. Madhi, University of the Witwatersrand

South Africa reacted with outrage to travel bans, first triggered by the UK, imposed on it in the wake of the news that its genomics surveillance team had detected a new variant of the SARS-CoV-2 virus. The Network for Genomics Surveillance in South Africa has been monitoring changes in SARS-CoV-2 since the pandemic first broke out.

The new variant – identified as B.1.1.529 has been declared a variant of concern by the World Health Organisation and assigned the name Omicron.

The mutations identified in Omicron provide theoretical concerns that the variant could be slightly more transmissible than the Delta variant and have reduced sensitivity to antibody activity induced by past infection or vaccines compared to how well the antibody neutralises ancestry virus.

As vaccines differ in the magnitude of neutralising antibody induced, the extent to which vaccines are compromised in preventing infections due to Omicron will likely differ, as was the case for the Beta variant.

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E’ disponibile il numero di novembre 2021 di Lavoro e Salute .

Prime note sui provvedimenti su salute e sicurezza sul lavoro inserite nel cosiddetto Decreto fiscale di Mauro Valiani

 

Diario Prevenzione mette a disposizione uno spazio dedicato agli approfondimenti e al confronto sui provvedimenti su salute e sicurezza inseriti dal Governo contenuti nel cosiddetto decreto fiscale Pubblichiamo come primo contributo queste note che ci ha inviato Mauro Valiani. Invitiamo gli Operatori dei Servizi delle ASL, Ispettori del Lavoro, sindacalisti , RLS e Rlst e quanti lo vorranno a inviarci approfondimenti, commenti, riflessioni sullo stato dell’arte e sugli effetti che avranno questi provvedimenti. I files degli articoli in formato doc o pdf vanno inviati al seguente indirizzo: praxis.mailbox@gmail.com

 

 

Concordo con il commento di Gino Rubini (“Un cambiamento denso di significati e di preoccupanti interrogativi per chi si occupa di salute e sicurezza nel lavoro”, ). Ritenendo necessario lo sviluppo di un approfondimento sul tema, aggiungo qualche ulteriore osservazione. >>> segue

Per scaricare il file pdf dell’articolo di Mauro Valiani clicca QUI 

nota_valiani201021

 

Il Decreto “Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”

Primi appunti e … diverse  perplessità

Il Decreto si propone di semplificare una materia complessa con molti soggetti in campo.

Il primo aspetto che si avverte nella lettura di questo Decreto è  l’assenza totale di una ricerca e di una riflessione sulle cause profonde delle ragioni per cui la sequenza di incidenti gravi e mortali, tipici degli anni 50 del secolo scorso per le modalità con le quali avvengono, in gran parte evitabili, continuano ad accadere anche oggi, nel 2021. Ma su questo aspetto torneremo con un articolo specifico.

Nei fatti, oltre all’appesantimento delle sanzioni e delle misure interdittive, l’operazione proposta nel Decreto è l’accentramento del comando posto in capo all’Ispettorato nazionale del lavoro.

Da quanto risulta da diverse fonti la elaborazione del decreto dal quale dovrebbe scaturire un maggiore coordinamento degli Enti preposti alla vigilanza sarebbe avvenuta senza la consultazione delle Regioni e con l’assenza del Ministero della salute.

Le stesse assunzioni per rafforzare il sistema di vigilanza sono previste nella misura di 1024 unità destinate all’Ispettorato nazionale del Lavoro e il passaggio da 570 a 660 unità dei carabinieri preposti ai controlli in materia. Non conosciamo i requisiti delle figure professionali previste dai  futuri bandi di assunzione degli ispettori, temiamo che prevalgano le competenze giuridiche rispetto a quelle tecniche, sanitarie ed ergonomiche.

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#Infortuni sul lavoro, che fare ? Podcast Diario Prevenzione 13 ottobre 2021 – puntata n° 90

 

a cura di Gino Rubini

In questo numero parliamo di:

– Incidenti su lavoro, che fare ? L’intervento in Commissione del ministro Orlando. Un percorso per ricostruire la rete dei Servizi territoriali e un coordinamento nazionale efficace e adeguato al lavoro di quest’epoca.
– Il numero di ottobre della Rivista Lavoro e Salute
– Ecoscienza numero 4 del 2021- La bonifica dei siti contaminati.
– Il vaccino contro la malaria, un passo avanti molto importante
– Travail et securitè: Il Dossier sulle radiazioni ionizzanti.
– Lunghe ore di lavoro uccidono più degli infortuni

No-vax, no-greenpass: “Libertarismo indeterminista”

di Francesco Domenico Capizzi *

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti, stabilisce il primo articolo della Dichiarazione del 10 dicembre del 1948. Anche di commettere errori, in buona fede, s’intende? Sì, perché, continua l’articolo, tutti gli esseri umani sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza, e perché l’articolo 21 della nostra Costituzione stabilisce che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Da aggiungere il postulato cartesiano del libero arbitrio, inteso come diritto al dubbio e alla ricerca della verità da parte di ogni essere umano.

Dunque, una società di liberi pensatori! Anche se vengono commesse e sostenute involontarie distorsioni interpretative della realtà ed errori nelle azioni, a parte le facinorose, che meritano rispetto ed ascolto in nome dei vincoli irrinunciabili della solidarietà e della tolleranza che sorreggono l’intera vita civile. Continua a leggere “No-vax, no-greenpass: “Libertarismo indeterminista””

Crumiri di ieri, crumiri di oggi

Pubblichiamo con vero piacere questa riflessione di Gianni Marchetto, già operaio alla Fiat , delegato Fiom e leader nelle lotte per la salute in Fiat negli anni ’60 ‘ 70 e oltre. Quelle lotte contro le nocività in fabbrica si trasformarono in esperienze e divennero cultura e capacità diffusa di fare prevenzione e di contrattare migliori condizioni di vita nel lavoro. Gianni forte di questa cultura ci offre una interpretazione su quello che accade ora con la pandemia. Una lettura importante che fa riflettere. gierre

crumiri_di_ieri_oggi

Puoi scaricare il file .pdf , clicca qui 

 

 

Morire di lavoro. Qualcosa che ho imparato

Ho terminato il mio impegno sociale e la mia esperienza professionale sulle questioni della salute e della sicurezza dei lavoratori nel 2015. Da allora le mie fonti di informazione sono state gli organi di informazione quotidiani e le conversazioni con lavoratrici e lavoratori incontrati dove vivo, nella bassa valle di Susa. Le mie considerazioni sono quindi necessariamente frammentate e, in buona parte, superficiali, più che considerazioni sono delle sensazioni, delle reazioni alla informazione del giorno che leggo o ascolto. Ho tentato di approfondire le mie conoscenze andando a cercare dati e informazioni sul sito dell’Inail e in particolare sulla sezione “Informo” (infor-mo, analisi degli infortuni mortali a seguito delle indagini dei servizi territoriali di vigilanza delle Asl) per scoprire che anche su questo piano l’informazione è regredita e la collaborazione tra servizi di prevenzione e Inail è venuta via via scemando. Continua a leggere “Morire di lavoro. Qualcosa che ho imparato”

SDG report 2021: dal Covid effetti catastrofici sugli sforzi verso l’Agenda 2030

Fonte ASVIS che ringraziamo 

Povertà estrema in aumento, crescita delle disuguaglianze, passi indietro su parità di genere e biodiversità. È il quadro preoccupante che emerge dal rapporto annuale dell’Onu sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile.  8/7/21

Il 6 luglio è stato lanciato ufficialmente il Sustainable development Goals report 2021 delle Nazioni unite, che rappresenta la fonte più autorevole per tracciare lo stato di attuazione dell’Agenda 2030 e coincide con l’inizio dell’High level political forum (Hlpf) in programma fino al 15 luglio. Il Rapporto mostra che il Covid-19 ha rallentato i progressi per il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, ma già prima della pandemia il mondo non era sulla buona strada indicata dall’Agenda Onu. Come sottolineato da Liu Zhenmin, sottosegretario generale di Un Desa, i prossimi 18 mesi saranno cruciali per capire se “le misure nell’ambito dei piani di ripresa dei Paesi saranno dirette a migliorare l’azione verso gli SDGs”.

In aumento povertà e diseguaglianza tra i Paesi. Nel 2020 tra 119 e 124 milioni di persone sono finite in condizioni di povertà estrema (Goal 1). Il tasso di individui sotto la soglia di povertà estrema è cresciuto, passando dall’8,4% nel 2019 al 9,5% nel 2020: non si registrava un aumento dal 1998. Nel mondo sono andati persi circa 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. La crisi sanitaria ha acuito le diseguaglianze tra e all’interno dei Paesi, rallentando i progressi verso il Goal 10. Tra gli ambiti in cui la diseguaglianza si riflette maggiormente, vi è la distribuzione dei vaccini: “al 17 giugno 2021 in Europa e Nord America erano state somministrate 68 dosi di vaccino ogni 100 persone, nell’Africa sub-sahariana meno di due ogni 100”, si legge nel Rapporto. Un primo passo urgente in quella direzione è un piano di vaccinazione globale, ideato e attuato dai Paesi che oggi possono produrre vaccini o che potranno farlo se adeguatamente sostenuti. Continua a leggere “SDG report 2021: dal Covid effetti catastrofici sugli sforzi verso l’Agenda 2030”

Egemonia dei brevetti e imperialismo vaccinale

Fonte : Saluteinternazionale.info

Autrice : Beatrice Sgorbissa

Questa pandemia ci ha fatto capire che la salute o è di tutti o non è di nessuno. Le conseguenze dell’esasperata reticenza nel garantire una copertura vaccinale a livello globale non si faranno attendere.

Il 6 Maggio, la stampa internazionale rilanciava le dichiarazioni del nuovo presidente degli Stati Uniti sul consenso alla sospensione dei brevetti dei vaccini anti Covid-19.[1] La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dal direttore generale dell’OMS, che l’ha definito un passo strategico per accelerare la campagna vaccinale a livello mondiale.[2] L’Europa ha inizialmente reagito con scetticismo: in occasione del Social Summit Europeo di Porto si sono susseguite dichiarazioni caute ed evasive fino al NO della cancelliera Merkel e la corale opposizione di CEO e portavoce delle diverse aziende farmaceutiche.[3]

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Setter Gordon e Dna

foto licenza  CC BY-SA 3.0

Autore: Francesco Domenico Capizzi

Trascorso oltre un secolo da quando il fumo di tabacco era riservato alle classi ambienti, come i magnifici setter gordon agli aristocratici, segni distintivi di un potere visibile, e constatato, come sostenuto da qualche intellettuale, che il fil di fumo non giova alla capacità di concentrazione, all’intelligenza e alla creatività, ma induce a degenerazioni tissutali, malattie, invalidità e ad una minore attesa di vita (Science, II, 1938), sarebbe doveroso per cittadini, società e Istituzioni politiche e sanitarie chiedersi se finalmente non sia, davvero, giunto il momento di adottare quelle misure, non coercitive ma informative ed organizzative, che possano indurre alla rinuncia alla cerimonia del fumo, già segno inconfondibile di spigliatezza, virilità, fascino, modernità e successo in ogni campo.

Ignorare i dati clinico-statistici della sottostante tabella riassuntiva, molto circoncisa, non commentata e minimale per i dati elencati,  e non portarli a conoscenza di tutti i cittadini, induce a deformazioni del significato del bene comune, al tradimento dell’articolo 32 della nostra Costituzione, a considerazioni erronee circa l’addebitare l’incremento esponenziale dei tumori ai soli devastanti inquinamenti ambientali e indulgere, anche inopinatamente da parte di medici, su modiche quantità di tabacco consumato. Infatti: “la rottura del DNA e l’innesto del processo tumorale, per doppie sfilacciature che si fondono con cromosomi nella cellula, possono succedersi anche con un numero di sigarette fumate ritenuto erroneamente esiguo” (W. Sanders: Journal of cancer, 1979, 25, 443).

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L’homme machine

Autore: Francesco Domenico Capizzi * – 23.06.2021

“Fattori che favoriscono l’insorgere di malattie: l’indigenza, la solitudine, la marginalità sociale e la precarietà lavorativa, l’insufficiente scolarità…evitabili l’80% delle malattie”: è quanto affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel lontano 2006. Da allora poco o nulla è cambiato, ma, in compenso, fra le nostre popolazioni circola indisturbata l’idea che i processi patologici individuali e di comunità possano essere domati da farmaci e tecnologie sofisticate e robotizzate.

Risale a pochi giorni (l’8 giugno scorso) la notizia, riassunta in  vistosi titoli, su grandi giornali e mezzi d’informazione pubblici e privati, di un “intervento chirurgico record…una prima mondiale senza precedenti…un team di urologi e cardiochirurghi ha rimosso un tumore al rene, esteso fino al cuore e lungo oltre 20 centimetri, su una paziente di 83 anni, cardiopatica, attraverso una chirurgia senza cicatrici, cioè senza aprire addome e torace…il tutto grazie all’uso combinato di un robot e di una cannula aspira-tumore inserita da una vena del collo… si tratta della prima volta al Mondo che si tenta un intervento del genere, come ha precisato la stessa azienda ospedaliera in un comunicato diffuso online (https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2021/06/08/intervento-record-tumore-rened).

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La solidarietà internazionale è la chiave per contrastare i regimi autoritari

I delegati di UNISON ascoltano resoconti inquietanti della crisi COVID-19 usati come copertura per sopprimere l’opposizione pacifica peaceful

La segretaria generale di UNISON Christina McAnea è stata affiancata da un gruppo di sindacalisti tutta al femminile al raduno internazionale della conferenza dei delegati speciali che, per la prima volta, si è svolto online.

I delegati hanno ascoltato resoconti strazianti delle minacce affrontate da coloro che sfidano la legittimità dei regimi autoritari e i leader hanno usato la crisi COVID-19 come copertura per rafforzare la presa sul potere.

La sig.ra McAnea ha aperto la manifestazione fornendo una panoramica che fa riflettere sull’oppressione e la violenza inflitte ai sindacalisti e alle comunità vulnerabili di tutto il mondo sulla scia della pandemia – dal bombardamento israeliano di Gaza e dall’incapacità del governo di fornire vaccini al popolo palestinese, al “presidente brasiliano di estrema destra razzista, misogino, omofobo e negazionista del coronavirus” che ha assistito alla morte di centinaia di migliaia di persone a causa del virus. Continua a leggere “La solidarietà internazionale è la chiave per contrastare i regimi autoritari”

Analisi: la crescente pressione sulla Cina per la “perdita di laboratorio” di Covid potrebbe ritorcersi contro

 

Analysis: Mounting Pressure on China About Covid ‘Lab Leak’ Could Backfire

President Joe Biden has ordered U.S. intelligence agencies to determine whether the covid virus, or a near ancestor, emerged from a cave, a live-animal market, a farm — or a secretive Chinese laboratory.

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It can be republished for free.

But it’s doubtful this probe will yield definitive insights, and it could even backfire.

Some experts hypothesize that global pressure could prompt a Chinese scientific whistleblower to come forward with evidence of a lab leak. After all, it is unlikely such an accident could have occurred without dozens of people finding out about the leak, or an ensuing cover-up.

But the growing political pressure to discover Chinese malfeasance or a lab accident at the root of the pandemic could make a definitive answer less, rather than more, likely, according to virologists and experts on U.S.-China scientific exchanges.

“We have to reduce the political tension and let the scientists do the work, not the politicians,” said Dr. Jennifer Huang Bouey, a Chinese-born Rand Corp. researcher.

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CIIP. Le attività di prevenzione sono fondamentali . La Riforma targata “One Health” le deve valorizzare

documento congiunto 2 giugno 2021 ter

Luogo di lavoro, spazio pubblico: i lavoratori che si organizzano nell’era del riconoscimento facciale

 

Segnaliamo questo articolo apparso sul magazine online Social Europe che mette in evidenza i rischi derivanti dall’impiego delle tecnologie di riconoscimento facciale. Il “capitalismo della sorveglianza” sta minacciando sempre più l’azione collettiva dei lavoratori e il diritto umano alla protesta pubblica.Sotto la copertura della legislazione “di emergenza” contro il “terrorismo” o per contenere la pandemia di Covid-19, la sorveglianza dei lavoratori viene continuamente ampliata e normalizzata, nei luoghi di lavoro e nelle nostre strade. L’ampliamento dell’utilizzo di algoritmi “sommersi” consentirà alle imprese la pesca a strascico di grandi quantità di dati che consentiranno una sorveglianza mai prima d’ora conosciuta sui comportamenti dei lavori dipendenti.
Nell’articolo si sottolinea la necessità di una legislazione che vieti la sorveglianza biometrica di massa negli spazi pubblici e perchè le tecnologie AI ai fini di sorveglianza siano poste sotto controllo. I diritti di base dei lavoratori sono messi a rischio da queste tecnologie invasive la privacy. Il desiderio proprio di tutti i dittatori di realizzare “l’uomo di vetro che non può nascondere nulla è a portata di mano, bisogna evitare che si realizzi.

Workplace, public space: workers organising in the age of facial recognition. By Oliver Roethig and Diego Naranjo

Fonte  Social Europe

Pietre false e frammenti di vetro

 

Autore: Francesco Domenico Capizzi *

Trascorreranno numerosi secoli – fino al 1789 in Francia, al 1861 in Russia – prima che una campana, ben grande e dal rintocco grave come quella dell’Arengo  del Palazzo del podestà in piazza Maggiore a Bologna nell’agosto 1256, annunciasse la fine della “servitù della gleba” e, dunque, la restituzione della libertà, perduta da secoli, a 5.855 esseri umani destinati a rimanere, compresa la loro discendenza, nella condizione di autentica proprietà privata delle 400 abbienti famiglie bolognesi, alla medesima stregua di una proprietà terriera, come gli arbusti e gli impianti agricoli con annessi vari, bestiami cortilivi e armenti inclusi. L’onere del riscatto fu sostenuto dalle casse pubbliche del Libero Comune in ragione di 8 lire per ogni bambino e 10 lire per i maggiori di 14 anni (A. Antonelli, Il Liber Paradisus, Marsilio 2008).

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Una bussola per il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale

a cura di  Mara Grasso  Dors

Fonte : Dors.it che ringraziamo

 

Le distorsioni del Sistema Sanitario Nazionale

 

Il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale nel periodo post-pandemia può essere avviato se in possesso di una bussola che orienti. Il convegno on-line (8 aprile) dell’AIS (Associazione Italiana di Sociologia) e della sezione di Sociologia della Medicina e della Salute, con il patrocinio dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità, ha offerto questa possibilità di riflessione. In questa occasione, è stato presentato il volume Libro Bianco. Il Servizio Sanitario Nazionale e la pandemia da Covid-19. Problemi e proposte” curato da Giovanna Vicarelli e Guido Giarelli ed edito da Franco Angeli (2020) e che è possibile scaricare liberamente al fondo dell’articolo. Un capitolo, a cura di Marco Ingrossi e Giorgio Osti, è dedicato alla promozione della salute e all’importanza di riformare l’assetto dei servizi socio-sanitari per adottare un approccio salutogenico che si basi sulla educazione e promozione della salute in dialogo anche con i temi dell’ambiente.

Durante il convegno sono state analizzate quattro distorsioni del Sistema Sanitario Nazionale: quella distributiva, relativa alle disuguaglianze sociali di salute; quella culturale, relativa alla medicalizzazione della vita; quella strutturale, relativa al regionalismo differenziato; quella funzionale, relativa all’ospedalcentrismo.

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Missione 6: riforma o controriforma pro Terzo settore?

Autore : Ivan Cavicchi

Fonte: Il Manifesto  che ringraziamo

 

Sui 20 mld della sanità.  Bisognerebbe chiedere al ministro Speranza: se le case di comunità sono solo poliambulatori gestiti dalla azienda o se sono, come dice il presidente di “prima la comunità”, strumenti per “una rifondazione del sistema di welfare”

A parte l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche il grosso della missione 6 sulla sanità del Pnrr riguarda il rafforzamento della rete territoriale delle aziende sanitarie.

Riguarda cioè l’istituzione di 602 centri operativi territoriali, 1208 case di comunità e a livello intermedio 381 ospedali di comunità. Non esiste da nessuna parte una definizione chiara che spieghi senza ambiguità cosa voglia dire per questi servizi il termine “comunità”.
A tutta prima sembrerebbe una operazione puramente nominalistica cioè l’uso di un nome nuovo per chiamare delle cose vecchie come infatti sono oggi le “case della salute” che a loro volta altro non sono se non la riedizione dei poliambulatori Inam di circa un secolo fa. A giudicare dalle funzioni descritte nel Pnrr effettivamente sembrerebbe così.

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Salute e Sicurezza nel lavoro. Perchè tanti incidenti mortali sul lavoro ? Podcast Diario Prevenzione 11 maggio 2021 – Puntata n° 83

 

 

In questa puntata parliamo di :

– Perché tanti incidenti gravi e mortali sul lavoro ? Quante di queste tragedie sul lavoro potrebbero essere evitate se si riuscisse a superare da parte delle aziende la frattura tra la rappresentazione formale e burocratica della organizzazione del lavoro predisposta , su misura, per gli Enti di ispezione e vigilanza e l’organizzazione di fatto, informale, del lavoro, a volte maligna, tollerata se non promossa dal management aziendale… Una riflessione sul tema.
–  Audit sulla qualità della consulenza alle imprese in materia di salute e sicurezza sarebbero necessari per superare questa emergenza di incidenti gravi e mortali sul lavoro
– L’indice sull’uguaglianza di genere, per monitorare i divari in Europa
– Frittura mista

 

Contro la Superliga in Sanità

Autore  : Marco Geddes

Fonte : Saluteinternazionale che ringraziamo

Facciamo come i tifosi del Liverpool. Ribelliamoci contro la tendenza di privatizzare la sanità italiana. Contro il tentativo di utilizzare la crisi della pandemia per smantellare il nostro SSN.

“Meno Stato, più Mercato”! Sento avvicinarsi questo ululato e penso e temo che, spesso, ritornano come gli Zombi nei film horror di seconda scelta.  Ma qui non siamo al cinematografo, ma in un paese martoriato nelle vite, nella salute, nell’economia, negli affetti da una pandemia destinata a non scomparire in breve tempo. Un fenomeno che dovrebbe averci insegnato pure qualche cosa; che dovrebbe averci disvelato le debolezze strutturali del nostro Paese, l’incuria di questi anni per una fondamentale conquista civile quale il Servizio sanitario nazionale; negligenza paragonabile solo alla mancata manutenzione del  ponte Morandi.

Eppure no, non è così, questa esperienza – temo – non ci è bastata. Quali sono queste “voci” che si avvicinano? Ne cito due, palesi seppure non denunciate con forza, non disvelate adeguatamente, ma gravi e provenienti da fonti “autorevoli” dell’apparato statale e prossime al Governo.

La prima è l’incredibile, ai miei occhi e alla mia coscienza, dichiarazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che si rivolge al Presidente del Consiglio dei Ministri con la sua annuale Segnalazione di Proposte di riforma concorrenziale[1]. Io, sfogliando queste pagine, avevo avuto una flebile speranza: che tale Autorità rivolgesse un sentito appello – o monito – al Presidente del Consiglio, affinché prendesse posizione, come un vero liberale, contro l’abuso dei brevetti che, diventando di fatto un cartello  monopolistico, si sono trasformati, da stimolo all’innovazione, a un mezzo per bloccarla o rallentarla[2].

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L’India affronta un’urgente carenza di ossigeno mentre i casi aumentano – Il Giappone entra nel terzo stato di emergenza

Fonte : Health Policy Watch

L’India ha registrato il più alto numero giornaliero di nuove infezioni al mondo per il secondo giorno consecutivo venerdì, mentre il Giappone prevede di imporre il suo terzo stato di emergenza, solo tre mesi prima dell’inizio delle Olimpiadi di Tokyo.

L’India sta attualmente affrontando la sua peggiore epidemia di SARS-CoV2 dall’inizio della pandemia, con oltre 330.000 nuovi casi registrati venerdì – più del triplo del precedente picco dell’India alla fine di settembre e superando il record statunitense di 300.669 nuovi casi l’8 gennaio 2021.

Leggi l’articolo

India Faces Urgent Shortage Of Oxygen As Cases Soar – Japan Enters Third State of Emergency

USA. Another Soda Tax Bill Dies. Another Win for Big Soda.

Samantha Young

SACRAMENTO — A rogue industry. A gun to our head. Extortion.

 

This story also ran on San Francisco Chronicle. It can be republished for free.

That’s how infuriated lawmakers described soft drink companies — and what they pulled off in 2018 when they scored a legislative deal that bars California’s cities and counties from imposing taxes on sugary drinks.

Yet, despite its tarnished reputation, the deep-pocketed industry continues to exert its political influence in the nation’s most populous state, spending millions of dollars on politically connected lobbyists and doling out campaign contributions to nearly every state lawmaker.

The result? Bills long opposed by Coca-Cola Co., PepsiCo and other beverage companies continue to flounder. Just two weeks ago, a measure that would have undone the 2018 deal that lawmakers so vehemently protested was shelved without a hearing.

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Filcams Modena, inaccettabili provocazioni negazioniste alla Coop

Fonte Collettiva che ringraziamo

“Abbiamo ricevuto nelle ultime settimane delle segnalazioni di gravi episodi avvenuti presso alcuni supermercati di Modena, all’interno dei quali si sarebbero svolte iniziative di provocazione da parte di gruppi di sedicenti ‘no mask’, come amano definirsi alcuni di coloro che fanno parte della galassia dei cosiddetti negazionisti della pandemia da Coronavirus. L’ultimo episodio risale a domenica 18 aprile, quando un gruppo di persone, rigorosamente senza mascherina, si sarebbe recato alla Coop del centro commerciale Grande Emilia, creando disagio e scompiglio presso le casse del punto vendita. Mischiandosi tra i normali clienti, queste persone si sarebbero avvicinate alle casse, provocando e disturbando le cassiere durante il normale svolgimento del proprio lavoro e, come se non bastasse, avrebbero cominciato a tossire e ‘sputacchiare’, senza rispettare una sola norma di sicurezza che, in realtà, sarebbe anche una semplice norma di buona educazione” Così la Filcams Cgil Modena in una nota..

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Covid-19 come indicatore della situazione di salute e sicurezza sul lavoro

Fonte. ETUI 

Autrice Marian Schaapman

La pandemia Covid-19 è stata una prova di stress per la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL) nell’UE e purtroppo ha rivelato una serie di carenze strutturali nell’applicazione pratica del sistema normativo europeo per SST. Questo è il messaggio chiave del capitolo sulla SSL di “Benchmarking Working Europe 2020” (1), una delle pubblicazioni annuali dell’Istituto sindacale europeo (ETUI).

Esempi di problemi di SSL in tre settori

Gli operatori sanitari , gli infermieri in particolare, ma anche i tecnici di laboratorio, i farmacisti e gli addetti alle pulizie, tra gli altri, sono esposti a prodotti medici pericolosi, compresi i farmaci citostatici. Queste situazioni esistono ormai da decenni e le misure preventive spesso non soddisfano gli standard necessari per proteggere adeguatamente i lavoratori.. Quelli più a rischio hanno, ad esempio, un rischio maggiore dell’87% di cancro al seno, un rischio maggiore del 64% di cancro ematopoietico e un rischio maggiore di aborto spontaneo del 46%. (2) Inoltre, nel corso degli anni, gli operatori sanitari hanno visto aumentare il loro carico di lavoro, a causa della crescente carenza di personale, causata dalla riduzione della spesa pubblica a partire dalla crisi finanziaria del 2008 e che ha colpito particolarmente il settore sanitario. Questi lavoratori sono quindi esposti a gravi rischi psicosociali.

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Le vite degli altri . Una sentenza singolare…

Lunedì sera andremo in onda con una vicenda drammatica il cui esito giudiziario urla rabbia per qualsiasi cittadino intellettualmente onesto.
Alle 23:45 del 29 giugno 2009 un treno merci carico di gas GPL deraglia nella stazione ferroviaria di Viareggio e un’onda di fuoco investe e uccide 32 innocenti.
Accanto alla vicenda processuale che vede protagonisti i parenti delle vittime, alla ricerca delle responsabilità ( a vari livelli) dei diversi dirigenti coinvolti, vi sono: Vincenzo Cito, Filippo Cufari, Dante De Angelis, Maurizio Giuntini, Alessandro Pellegatta e Giuseppe Pinto, sei ferrovieri, sei RLS che hanno condiviso la battaglia per la sicurezza, la verità e la giustizia mettendo a disposizione le conoscenze di carattere tecnico (documenti, prove e testimonianze), sia per la formazione delle determinazioni processuali, sia per la divulgazione delle regole di dettaglio del funzionamento del sistema ferroviario, con processi produttivi sconosciuti ai più. Il tutto costituendosi PARTE CIVILE nel processo. Continua a leggere “Le vite degli altri . Una sentenza singolare…”

How to deal with a year of accumulated burnout from working at home

holaillustrations/Shutterstock

Nilufar Ahmed, University of Bristol

Over the past year, our lives have seen extensive changes which have led to many of us feeling a sense of exhaustion and burnout.

The luckiest among us have been able to remove ourselves from harm’s way and work from home during the pandemic. We now spend our days looking at a screen, with a great deal of our communication taking place via video calls. This has led to what has been termed “zoom fatigue”, where our brains are exhausted from overstimulation.

Aside from the eye strain of looking at a screen all day (if we are not looking at a computer, we’re often looking at our TV or our phone), our sense of space is disrupted by video meetings. Suddenly, everyone is much closer than they would be in a pre-pandemic meeting.

In the 1960s, the anthropologist Edward Hall described how our relationships operate within socially accepted distances. Close family and intimate relationships occur within a proximity of half a metre. For close friends, this distance extends to about 1.2 metres.

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Lavoro e Salute marzo 2021

 

 

E’ disponibile online il numero di marzo 2021 della Rivista Lavoro e Salute

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Indice

3- editoriale L’ammucchiata fra simili
4- Autonomia differenziata: guardarla da SUD per vedere l’effetto
7- La frana della montagna di Tavernola Bergamasca
8- Esegetica di un governo nato dall’alto. L’autorevole distruttore
SANITA’
10- Le possibilità di un’industria farmaceutica pubblica oggi
12- Crisi Covid, l’accusa di Manon Aubry
14- Suor Teresa Forcades racconta il potere della farmacocrazia
15- Come aderire a Medicina Democratica Onlus
16- Vaccini, test salivari, medicina territoriale
17- Oggi siamo nella stessa situazione di un anno fa
18- Professionalità e responsabilità. E di scena il triage
20- Il mito della neutralità della comunità scientifica
21- DRG, un sistema che paga l’aumento delle malattie
22- Operatori sanitari e salute mentale durante la pandemia
23- La salute mentale, dal “manicomio” al socio-sanitario

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Brevetti&Vaccini. La resa dei conti

Fonte:  Saluteinternazionale.info che ringraziamo 

Autore Gavino Macciocco

 

Cronologia

2 ottobre 2020

I governi di India e Sudafrica presentano all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) una proposta congiunta con cui chiedono una deroga ai brevetti e agli altri diritti di proprietà intellettuale in relazione a farmaci, vaccini, diagnostici, dispositivi di protezione personale, e le altre tecnologie medicali per tutta la durata della pandemia, fintantoché non sia stata raggiunta l’immunità. La deroga è prevista in base all’accordo (TRIPs) che regola i diritti di proprietà intellettuale; la condizione è che esista una giustificazione fondata su circostanze eccezionali (la pandemia lo è), e che siano esplicitati i termini anche temporali di suddetta sospensione.

L’OMC inizia a discutere la proposta a metà ottobre. A favore di essa molti stati membri dell’Omc, di organizzazioni internazionali (Oms, Unaids, Unitaid), di economisti come Joseph Stiglitz, di oltre 400 organizzazioni della società civile impegnate nel mondo per l’accesso ai farmaci essenziali. La Santa Sede si è espressa con una posizione forte a sostegno della soluzione indicata da India e Sudafrica.  Un lungo testo di appoggio alla deroga sui brevetti è stato sottoscritto da diversi Rapporteurs dell’ONU. Si oppone invece il blocco dei paesi industrializzati, gli stessi paesi che hanno finanziato il colossale sforzo della ricerca con imponenti contributi pubblici (11 miliardi di dollari gli USA, 16 miliardi di euro la Commissione Europea), senza negoziare con l’industria del farmaco la benché minima condizione sui prezzi, sulla trasparenza degli studi clinici, sul trasferimento di tecnologie  (vedi Vaccini veramente per tutti). La discussione venne rimandata a metà novembre e la data della decisione fissata per i giorni 1 e 2 marzo 2021.

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Vaccine Apartheid: se una persona non è protetta, siamo tutti non protetti

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Di Amy Goodman e Denis Moynihan

“Ho ricevuto personalmente più dosi di un vaccino Covid-19 di 130 paesi”, scrive il dottor Craig Spencer, a proposito delle due iniezioni di vaccino che ha ricevuto di recente come medico di pronto soccorso. Nel 2014, ha contratto l’ebola mentre combatteva quell’epidemia in Guinea, in Africa. Il dottor Spencer conosce il valore dei protocolli di salute pubblica, dei dispositivi di protezione individuale o dei DPI e delle vaccinazioni.

“Solo poche settimane fa, uno dei pochi paesi dell’Africa subsahariana a ricevere i vaccini è stata la Guinea, e hanno ricevuto 25 dosi: non 2.500, non 25.000, ma 25”, Spencer, direttore di Global Health in Emergency Medicine alla Columbia University, ha detto su Democracy Now! Ora delle notizie. “Sono stato vaccinato, per fortuna, ma i miei amici che lavorano in una clinica nel sud del Burundi in Africa orientale potrebbero dover aspettare fino al 2022 o al 2023”. Continua a leggere “Vaccine Apartheid: se una persona non è protetta, siamo tutti non protetti”