E’ disponibile on line il numero di febbraio 2023 della Rivista Lavoro e Salute .
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E’ disponibile online Ecoscienza n. 5-6/2022 rivista di Arpae Emilia-Romagna
Ecoscienza n. 5-6/2022
Una nuova consapevolezza su aria e salute
Dagli studi sugli effetti dell’inquinamento atmosferico alle linee guida Oms
La proposta di nuova direttiva europea. Le relazioni con il cambiamento climatico.
Progetto Pulvirus. I risultati degli studi su Covid-19 e inquinamento
Cgil Emilia-Romagna . I dati dell’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia Romagna”
Fonte Cgil Emilia-Romagna
Conclude il suo primo anno di attività l’“Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia Romagna” costituito dalla CGIL Emilia Romagna per monitorare, attraverso i dati resi disponibili dall’INAIL, quanto avviene nella nostra regione riguardo alla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Nel 2022 l’Osservatorio ha registrato:
• 81.170 infortuni denunciati (+9,6% rispetto ai 74.066 del 2021);
• 5.703 malattie professionali denunciate (+2,2% rispetto alle 5.578 del 2021);
• 88 denunce di infortunio con esito mortale (nel 2021 sono state 110).
I settori che nel 2022 hanno registrato il numero maggiore di morti sul lavoro in Emilia-Romagna sono:
• trasporto e magazzinaggio (21 infortuni mortali denunciati);
• agricoltura (11);
• costruzioni (7);
• commercio e riparazione (7)
• alloggio e ristorazione (5).
Dopo la crisi economica del 2020 a causa della pandemia, il 2021 ed il 2022 hanno rappresentato il tentativo di agganciare la ripresa, pur risentendo degli effetti della guerra in Ucraina.
Il Green Deal e l’ondata di ristrutturazioni: una bomba ad orologeria di amianto per i lavoratori europei
Fonte: ETUI
Lunedì 6 febbraio 2023, i membri della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo inizieranno le discussioni sulla modifica della direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione all’amianto durante il lavoro (relazione Trillet-Lenoir). Con l’adozione del Green Deal europeo e l’ondata di ristrutturazioni per l’Europa, si prevede che entro il 2030 35 milioni di edifici saranno sottoposti a manutenzione, ristrutturati o altrimenti demoliti. Pertanto, tra i 4,1 e i 7,3 milioni di lavoratori nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni, nella gestione dei rifiuti e nei servizi antincendio saranno a maggior rischio di esposizione all’amianto nel prossimo decennio. Si prevede che questo numero aumenterà del 4% all’anno nei prossimi dieci anni. Poiché gli effetti nocivi sulla salute delle fibre di amianto inalate e delle malattie correlate all’amianto possono richiedere fino a 40 anni per manifestarsi, si prevede una quarta ondata di vittime dell’amianto.
L’UE ha la possibilità di eliminare in modo sicuro, una volta per tutte, questo pericoloso agente cancerogeno dall’ambiente edilizio europeo. Se l’UE non coglie l’opportunità della sinergia offerta dal Green Deal, dall’ondata di ristrutturazioni e dal piano di ripresa per l’Europa per risolvere questo problema, l’eredità mortale dell’amianto sarà trasmessa alla prossima generazione di lavoratori, abitanti e utenti degli edifici”, ha dichiarato Tony Musu, ricercatore senior dell’ETUI che segue il dossier amianto da oltre 20 anni.
L’amianto non è un problema del passato
Crisi climatica: per i poveri ci sono sempre meno soldi per mettersi in salvo
Fonte ASVIS che ringraziamo
di Ivan Manzo
Da uno studio del Potsdam institute for climate impact research: poiché il cambiamento climatico incide anche sui livelli di reddito, i flussi migratori dai Paesi poveri sono aumentati meno di quanto si pensava. 2/2/23
L’aumento di temperatura, che a causa della crisi climatica innescata dall’attività umana continua a macinare record su record, sta generando una serie di impatti su tutte le economie del Pianeta. Sappiamo che i livelli di reddito influenzano i flussi migratori, e sappiamo che con l’aggravarsi del fattore climatico le persone sono più incentivate a spostarsi, dato che in molte zone rischiano la vita a causa della scarsità di risorse. Sul tema c’è però una novità.
Secondo lo studio “More people too poor to move: divergent effects of climate change on global migration patterns”, pubblicato il 17 gennaio da un team del Potsdam institute for climate impact research, il cambiamento climatico ha di sicuro aumentato il tasso di migrazione in tutto il mondo ma, almeno negli ultimi 30 anni, non al ritmo che ci si aspettava.
Il motivo è spiegato da Jacob Schewe, tra gli autori della ricerca: “Il cambiamento climatico riduce la crescita economica in quasi tutti i Paesi del mondo, ma ha effetti molto diversi se si considerano Paesi più poveri e Paesi più ricchi. In sostanza, la migrazione legata al cambiamento climatico è aumentata, ma lo ha fatto in misura minore di quanto ci si sarebbe potuto aspettare. Il motivo è amaro: nei Paesi poveri, molte persone che hanno bisogno di migrare non hanno i mezzi finanziari per farlo. Non hanno altra scelta, dunque, che restare dove sono”.
In pratica le persone non possono sostenere i costi legati a uno spostamento, e questo perché la crisi climatica toglie la possibilità di tirarsi fuori dalla soglia di povertà. Un fatto che è particolarmente accentuato nel Sud del mondo. La mancanza di risorse finanziarie, inoltre, non consente a queste stesse persone di poter attivare dei processi di adattamento; tradotto: chi è costretto a restare non ha neanche come difendersi dagli impatti del cambiamento climatico.
Per rendere l’analisi focalizzata solo sui livelli di reddito, lo studio non prende in considerazione gli spostamenti causati dai disastri naturali e non tiene conto della migrazione interna (quella che avviene restando all’interno dei confini nazionali). Fatta questa fondamentale premessa, i ricercatori sostengono che “il recente cambiamento climatico abbia agito per aumentare la mobilità nelle parti più ricche del mondo – in particolare tra Paesi a reddito medio e quelli a reddito elevato – e per diminuire la mobilità nelle parti più povere”. Sono stati inoltre registrati scarsi effetti sui flussi migratori tra Paesi ricchi e Paesi poveri e, in particolare, non è chiaro se e quanto il cambiamento climatico abbia aumentato la migrazione dall’Africa o dall’Asia meridionale verso l’Europa, il Nord America o l’Australia e la Nuova Zelanda.
Amianto Zero . Un risultato possibile: Assemblea pubblica ad Alfonsine Sabato 4 marzo 2023
ASSEMBLEA PUBBLICA ALFONSINE
AMIANTO ZERO: UN RISULTATO POSSIBILE
MAPPATURE – BONIFICHE – SALUTE
Sabato 4 marzo 2023 – dalle ore 15.00 alle ore 18.00
ad ALFONSINE presso il Cinema Gulliver
Piazza della Resistenza, 2
Il Comitato Salviamo le api, salviamo noi – Progetto otto passi per l’ambiente di Alfonsine, l’Associazione Familiari e Vittime Amianto Emilia Romagna aps, la CGIL di Ravenna invitano la cittadinanza a partecipare. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Alfonsine.
Quiet quitting: why doing less at work could be good for you – and your employer
Nilufar Ahmed, University of Bristol
In many offices (not to mention on Zoom, Teams and Slack), employees and managers alike are whispering about the “great resignation”. The UK saw a sharp rise in people quitting their jobs in 2021, and one fifth of UK workers still say they plan to resign in the next year in search of greater job satisfaction and better pay.
If you’re unhappy at work, but leaving your job isn’t an option or there are no appealing alternatives, you may want to try “quiet quitting”. This trend of simply doing the bare minimum expected at work has taken off on TikTok and clearly resonated with young people.
It has also frustrated managers, with some reportedly concerned about their employees slacking off. But quiet quitting is not about avoiding work, it is about not avoiding a meaningful life outside of work.
The last 20 years have seen many people join a global culture of overwork, with unpaid labour becoming an expected part of many jobs. After multiple recessions and a global pandemic, millennials and generation z in particular often do not have the same job opportunities and financial security as their parents.
Garattini: “Investire nel privato non giova alla salute pubblica”
Privatocrazia: oltre il mantra della parità pubblico-privato in sanità è l’eloquente titolo di un convegno organizzato dall’Istituto Mario Negri di Milano lo scorso 6 febbraio, e che ha affrontato con nettezza la contraddittorietà di un sistema sanitario nato pubblico nel 1978 e poi scivolato in una problematico condominio con la sanità privata, che in regioni come la Lombardia ha decisamente preso il sopravvento su una controparte pubblica via via più debole e impoverita. La fondamentale legge 833 del 1978 aveva fatto dell’Italia un avamposto dell’applicazione del costituzionale diritto alla salute nel mondo intero, sancendo l’universalità della copertura del Servizio sanitario nazionale.
In questo momento, il nostro sistema sanitario è ancora effettivamente universale. Tuttavia, alcuni principi stanno venendo meno, come quello per il quale tutti i cittadini devono essere curati nello stesso modo. Non è così, in un’Italia dove non solo permangono, ma si acuiscono, disparità di assistenza tra regione e regione così gravi da portare a una differenza di 13 anni di vita in salute tra chi abita in Alto Adige e chi abita in Calabria.
Accesso negato nel pubblico, le scorciatoie nel privato
Anche la globalità delle prestazioni erogate è ormai messa in discussione: la gamma delle prestazioni in capo al servizio sanitario è molto ampia nel testo di legge ma, nella realtà, i LEA (livelli essenziali di assistenza) che avrebbero dovuto essere il “pavimento” sotto il quale non bisognava scendere, sono ora una chimera irraggiungibile in molte situazioni nazionali: LEA e LEP (livelli essenziali di prestazioni) sono ormai diritti esigibili per prestazioni non disponibili, in termini di presenza regionale, di tempi d’attesa e di qualità non sufficiente. Infine, i ticket sanitari sono differenziati per regione, pur su LEA identici.
Cosa aspettarsi dalla prima agenzia europea di supervisione dell’Intelligenza Artificiale
Postiamo la traduzione effettuata con translator google di questo articolo pubblicato dalla Fondazione Algorithmwatch. Per un uso professionale o di studio si raccomanda l’utilizzo del testo in lingua originale. |
La Spagna vuole essere all’avanguardia nella regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale in Europa. “Non vogliamo essere testimoni ma protagonisti dei grandi cambiamenti digitali”, ha dichiarato in una recente intervista Carme Artigas, segretario di stato del governo spagnolo per la digitalizzazione e figura chiave in queste aspirazioni . Nei prossimi mesi, grazie anche al suo impegno, aprirà la prima agenzia nazionale del continente creata per supervisionare e controllare queste tecnologie con l’acronimo AESIA (che sta per Agencia Española de Supervisión de la Inteligencia Artificial ).
L’AI Act, un prossimo regolamento europeo attualmente in fase di negoziazione, richiederà molto probabilmente agli Stati membri di designare le autorità nazionali per monitorare la conformità. Sebbene la maggior parte dei paesi non abbia ancora spiegato come lo faranno, la Spagna ha già affermato che creerà un’entità indipendente dal governo, incaricata di supervisionare gli algoritmi del settore pubblico e privato.
La capacità di AESIA di porre il veto e sanzionare l’uso di sistemi potenzialmente dannosi sarà strettamente legata alla versione finale dell’IA Act che sarà approvata a Bruxelles. Le risorse disponibili e il funzionamento interno dell’agenzia sono attualmente oggetto di discussione all’interno del governo spagnolo. Ma la documentazione ufficiale e le fonti consultate da AlgorithmWatch per questo articolo permettono di abbozzare quelle che saranno le linee principali dell’agenzia.
La Russia legalizza una massiccia raccolta di DNA senza supervisione
FONTE: HUMAN RIGHTS WATCH
La nuova legge è un attacco al diritto alla privacy
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato ieri una legge che estende la raccolta obbligatoria di dati sul DNA a milioni di persone. A chiunque sia sospettato di qualsiasi crimine verrà raccolto il proprio DNA e coloro che sono stati condannati o condannati alla detenzione amministrativa per un reato minore avranno il proprio profilo del DNA archiviato in un database statale a vita.
Questa nuova legislazione rafforza il massiccio sistema di sorveglianza della Russia e sferra un altro colpo al diritto alla privacy. Il governo prevede di raccogliere il DNA di almeno 1,8 milioni di persone ogni anno. Nel 2019, i tribunali russi hanno imposto quasi un milione di condanne alla detenzione amministrativa e 620.000 condanne penali, il che indica la portata prevista delle misure dopo che la legge entrerà pienamente in vigore nel 2025. I reati amministrativi includono la partecipazione a riunioni “non autorizzate”, reati stradali, ubriachezza pubblica e mancato pagamento di una multa minore.
Cruscotto di monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali – Nuova sezione sugli infortuni mortali
Fonte CIIP
Open Data Inail – Cruscotto di monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali – Nuova sezione sugli infortuni mortali.
Sul cruscotto sono stati aggiornati i dati pubblicati da Inail a dicembre 2022. Sono ora disponibili i dati consolidati su infortuni e MP (estrazione del 31 ottobre 2022) e i dati degli addetti Inail 2021. Una nuova sezione sugli infortuni mortali ne analizza i trend in costante aumento nel 2021 rispetto ai livelli pre COVID 2019, al netto dei decessi dovuti al Covid 19 e tenendo conto che nel 2021 sono diminuiti sensibilmente gli infortuni accaduti nelle strade a causa dei diversi lockdown.
L’affondamento della portaerei San Paolo
Fonte: IBASECRETARIAT
Laurie Kazan Allen
Brasile . Gli ambientalisti affermano che l’affondamento della portaerei Sao Paulo dismessa è il risultato di una sequenza di gravi errori.
(Wikifoto)
Secondo diversi quotidiani brasiliani l’affondamento della portaerei non può essere archiviato come un atto di ordinaria amministrazione da dimenticare rapidamente.
Diversi ambientalisti intervistati hanno rilevato che la decisione dell’affondamento è stata presa senza un’adeguata valutazione dei rischi ambientali che deriveranno dalla diffusione delle sostanze chimiche componenti le vernici ( metalli, solventi, ecc ) mercurio derivante dalle migliaia di lampade, fluidi dielettrici dagli impianti elettrici, amianto e altre.(1)
Secondo la Presidente di Abrea Fernanda Giannasi l’affondamento di centinaia di tonnellate di amianto contenute nello scafo avrà impatti non ancora conosciuti sul bio sistema marittimo.
Questa operazione decisa da uno stato sovrano rappresenta un precedente pericoloso in quanto viola almeno tre trattati internazionali:
– La Convenzione di Basilea del 1992
– La Convenzione sulla prevenzione dell’inquinamento marino dovuto allo scarico di rifiuti e altri materiali, nota anche come Convenzione di Londra, 1972;- Convenzione di Stoccolma del 2001 sugli inquinanti organici persistenti.
Per la ragione dei costi che avrebbe richiesto lo smantellamento in sicurezza in un cantiere attrezzato si è scelto di affondare la nave: una procedura corretta sarebbe stata quella di condurre la nave in un cantiere per la dismissione con il recupero del metallo e la inertizzazione e rimozione degli inquinanti chimici. Dopo il respingimento da parte della Turchia in ragione delle lotte dei lavoratori del cantiere cui era destinata per lo smantellamento, la portaerei è stata in viaggio per l’Atlantico per cinque mesi fino alla decisione dell’affondamento da parte della Marina brasiliana. Oltre ai problemi ambientali nell’oceano che difficilmente saranno monitorati il problema più grave di questa scelta del governo brasiliano è rappresentato dal fatto che questa scelta di dismissione “a basso costo” della nave potrebbe diventare una prassi diffusa praticata anche da altri paesi.
INRS. 1,3-Butadiène, quelles expositions pour cet agent cancérogène ?
FONTE INRS
Enseignements de la campagne de mesure de l’exposition professionnelle en entreprise
Le 1,3-butadiène est un gaz incolore classé comme cancérogène et mutagène auquel peuvent être exposés les salariés notamment dans les secteurs de la pétrochimie et de la chimie. L’INRS vient de publier les résultats d’une campagne nationale de mesures des expositions professionnelles menée dans 18 secteurs d’activités. Parmi les enseignements à en tirer, l’objectif est notamment de réduire les expositions au niveau le plus faible possible.
Le 1,3-butadiène est un gaz, incolore, que l’on peut rencontrer dans les secteurs de la pétrochimie ou de la chimie (raffineries, chimie fine, fabrication de caoutchoucs synthétiques ou de thermoplastiques…). Il peut également être retrouvé sous forme de traces dans les gaz de pétrole liquéfiés. Il peut aussi être relargué par des matériaux fabriqués à base de butadiène.
Mario Agostinelli: Rinnovabili subito per fermare il clima
Fonte Inchiestaonline
In un lungo e documentato articolo un gruppo di scienziati e tecnici statunitensi del PNAS (v. https://doi.org/10.1073/pnas.2123486119 ) valuta il rischio pagato in adattamento e aggravamento climatico in funzione della rapidità con cui si rendono operative le fonti rinnovabili per abbattere le emissioni fossili. Il testo, ricco di grafici e di tabelle, rileva come non sia stato ancora sufficientemente discusso un bilancio relativo alla quantità di energia e materiali “sporchi”, che continueranno a causare inquinamento e surriscaldamento anche solo per costruire e rendere operativi nuovi impianti alimentati da acqua, sole e vento, oltre ad allestire batterie, nuovi sistemi di reti elettriche locali, fino a barriere costiere a riparo dell’innalzamento dei mari.
Cosa sta succedendo alla portaerei brasiliana Sao Paulo, una nave di 34000 tonnellate da demolire ?
Cosa sta succedendo alla portaerei brasiliana Sao Paulo, una nave di 34000 tonnellate da demolire, rifiutata dai cantieri turchi dopo le proteste dei lavoratori in ragione dell’amianto e delle tonnellate di altre sostanze nocive ? Ora si trova nell’atlantico e si prevede che verrà fatta affondare nell’oceano dalla Marina brasiliana. La Marina brasiliana ha dichiarato di non avere altra scelta che affondare la nave in acqua a circa 5.000 metri (2.700 braccia) di profondità a 350 chilometri (217,48 miglia) al largo all’interno della zona economica esclusiva del Brasile. E’ palese che vi sarà nel tempo il rilascio dei fluidi tossici come pcb e altre sostanze nocive. Secondo fonti di stampa brasiliana la nave potrebbe rilasciare metalli pesanti derivanti dalle vernici, residui di mercurio dalle migliaia di lampade, ecc. L’affondamento ” controllato” dovrebbe avvenire nelle prossime settimane. Fonti: diversi media brasiliani .
- Governo anuncia que porta-aviões São Paulo, maior navio que Marinha já possuiu, será afundado em alto mar
- La Marina de Brasil planea hundir al portaaviones São Paulo
- Sucata de porta-aviões brasileiro com material tóxico navega sem rumo; navio será afundado?
Osha. europa . Servizi di sicurezza e prevenzione della salute sul lavoro / esperti in Europa
Fonte : Osha.eu
Parole chiave:
Questo documento di discussione contribuisce all’attuale dibattito sul ruolo dei servizi di prevenzione nel sostenere il rispetto sostanziale degli standard di sicurezza e salute sul lavoro (SSL).
Esamina il ruolo della pratica professionale in materia di SSL nei luoghi di lavoro dell’UE nel 21° secolo. Ciò viene fatto in relazione al più ampio discorso sul ruolo dell’aiuto professionale nel raggiungimento di una conformità sostanziale, contribuendo così anche a identificare i limiti delle conoscenze attuali e le questioni chiave per la politica e la ricerca future.
Travailler plus longtemps mais… dans quel état ? Le cas des éboueurs
Jean-Yves Juban, Université Grenoble Alpes (UGA) et Isabelle Salmon, Université Grenoble Alpes (UGA)
La réforme des retraites du gouvernement, contre laquelle une mobilisation record a été enregistrée lors de la grève du 31 janvier, prévoit d’allonger à 64 ans et 43 années de cotisations les conditions de départ. Cependant, le projet, qui vise notamment à équilibrer financièrement le système, risque d’être voué à l’échec si la question de la santé au travail n’est pas abordée de manière renouvelée.
Pour que l’allongement substantiel de la durée de vie professionnelle puisse se concrétiser dans les faits, il s’agit notamment de passer d’une logique de réparation à une logique de prévention des maux du travail. Le projet du gouvernement comporte certes un volet pénibilité, mais les pistes présentées ne vont pour l’instant pas dans ce sens.
La gestion des ressources humaines (GRH) des organisations privées comme publiques est ainsi appelée à se saisir pleinement de l’enjeu : la question de l’état de santé doit s’intégrer dans le cadre les dispositifs « ordinaires » de GRH, que le législateur pourrait d’ailleurs outiller, faciliter, encourager.
La soutenabilité du travail sur le long terme dépend de l’équilibre entre l’état de santé des travailleurs et l’exercice de leur métier, ce qui se traduit par deux questions : premièrement, l’état de santé d’un travailleur est-il compatible avec son métier à un instant t ? ; deuxièmement, le métier exercé influe-t-il sur l’état de santé du travailleur, et dans quel sens ?
Il Report dell’Osservatorio VEGA Engineering sugli infortuni sul lavoro 2022.
Anno di morte e di tragedie sul lavoro nel 2022 si contano 1.090 vittime da nord a sud del paese. Pubblichiamo questa sintesi del Report dell’Osservatorio Vegaengineering sugli infortuni sul lavoro.
Per scaricare il file del Rapporto clicca QUI
Legambiente. Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi
Fonte Legambiente Italia
Rapporto_Malaria_2023Per scaricare i file .pdf del Rapporto Malaria 2023
IL COMUNICATO STAMPA DI LEGAMBIENTE
Livelli di smog ancora troppo alti nelle città italiane e soprattutto molto lontani dai limiti normativi previsti dall’Unione Europea per il 2030. Se fossimo gia nel 2030, 72 città saprebbero fuori legge. I dati nel report “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi” per combattere l’inquinamento atmosferico.
Livelli di smog ancora troppo alti nelle città italiane e soprattutto molto lontani dai limiti normativi previsti dall’Unione Europea per il 2030. Se fossimo gia nel 2030, 72 città saprebbero fuori legge. I dati nel report “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi” per combattere l’inquinamento atmosferico.
L’emergenza smog nelle città italiane è un problema sempre più pressante. Secondo il nuovo report di Legambiente “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi”, redatto e pubblicato nell’ambito della Clean Cities Campaign, i livelli di inquinamento atmosferico in molte città sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi, più stringenti, previsti per il 2030. Il report ha messo in evidenza i dati del 2022 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2).
La politica sociale nell’Unione europea: stato di avanzamento 2022. Il processo decisionale in una permacrisi
Fonte ETUI.ORG
All’inizio del 2022, le speranze erano alte che la pandemia di Covid-19 fosse in declino e che l’Unione europea (UE) potesse concentrarsi nuovamente sulla sfida principale di questo secolo: come affrontare in modo proattivo la transizione verde e digitale in modo socialmente equo e inclusivo. Ma l’invasione russa dell’Ucraina ha deluso queste speranze. La Realpolitik era tornata all’ordine del giorno, con l’UE che doveva capire come comportarsi con il suo vicino orientale. Da un giorno all’altro, la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi è diventata un grosso grattacapo. Con l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, l’inflazione a due cifre ha alzato la sua brutta testa in tutto il mondo, provocando una crisi del costo della vita che ha spinto milioni di persone nella povertà, alimentando il malcontento popolare e mobilitando i sindacati, con la prospettiva di ulteriori disordini civili, proteste e scioperi. Ovviamente, tutto ciò ha avuto una grande influenza sul processo decisionale dell’UE: mentre l’aggressione militare russa all’inizio del 2022 ha spinto l’UE a rispondere con passi avanti senza precedenti nell’integrazione europea, ha anche evidenziato le debolezze del sistema di governance dell’UE. Una crisi sanitaria, una crisi economica e finanziaria e una crisi climatica si stanno svolgendo in parallelo, mentre in Europa è tornata la guerra su vasta scala. La domanda ora è se i “tempi normali” torneranno mai o se ci ritroveremo a vivere in uno stato di “permacrisi”. una crisi economica e finanziaria e una crisi climatica si stanno svolgendo in parallelo, mentre in Europa è tornata la guerra su vasta scala. La domanda ora è se i “tempi normali” torneranno mai o se ci ritroveremo a vivere in uno stato di “permacrisi”. una crisi economica e finanziaria e una crisi climatica si stanno svolgendo in parallelo, mentre in Europa è tornata la guerra su vasta scala. La domanda ora è se i “tempi normali” torneranno mai o se ci ritroveremo a vivere in uno stato di “permacrisi”.
Valutazione del rischio di esposizione al gas RADON negli ambienti lavorativi e residenziali. Le presentazioni
RADON: D.lgs. n. 101 del 31.07.2020
Valutazione del rischio di esposizione al gas RADON
negli ambienti lavorativi e residenziali
UNIMI – Settore Didattico Colombo – Aula Magna C03 Via Mangiagalli 25 – Milano
Si è celebrato giovedì 26 gennaio ore 9:00-18:00 il Seminario di studio organizzato da CIIP con ANPEQ, AIFM, AIRP, AIRESPSA, AIE con il patrocinio del Dipartimento di Fisica – UNIMI. In presenza e via web
GB. Newsletter Tuc Risks 1076 del 27/01/23
Dalla Newsletter TUC abbiamo tratto queste notizie :
Amazon tratta i robot meglio dei lavoratori
I lavoratori di Amazon hanno accusato l’azienda di imporre condizioni “severe” e bassi salari. Il 25 gennaio, con il loro primo sciopero in assoluto contro il gigante online, i membri della GMB hanno dichiarato di essere costantemente monitorati e rimproverati per “tempi morti” di pochi minuti, e che il personale viene trattato peggio dei robot dell’azienda. Due lavoratori del magazzino di Coventry, Darren Westwood e Garfield Hilton, hanno descritto come anche un viaggio alla toilette possa portare a domande da parte dei dirigenti. Hanno detto che le condizioni di lavoro stanno avendo un impatto negativo sui loro colleghi, alcuni dei quali lavorano 60 ore a settimana per tenere il passo con gli aumenti del costo della vita. Westwood ha inviato un messaggio a Jeff Bezos, fondatore, presidente esecutivo e avventuriero spaziale di Amazon, che secondo la rivista Forbes ha una fortuna di 120 miliardi di dollari: “Non vogliamo la sua barca o i suoi razzi. Vogliamo solo poter vivere”.
Comunicato stampa GMB . Notizie della BBC in linea . Morning Star .
Determinanti commerciali della salute
Fonte : Saluteinternazionale che ringraziamo
Benedetto Saraceno
Se i Determinanti Sociali della Salute fanno capire i meccanismi attraverso cui le disuguaglianze influiscono sulla salute delle persone, i Determinanti Commerciali della Salute indicano come il profitto di pochi minacci la salute di molti.
Nel 2016, in un articolo apparso su Lancet, Ilona Kickbush per la prima volta definiva un differente tipo di determinanti della salute: “Definiamo determinanti commerciali della salute quelle prospettive e quelle strategie utilizzate dal settore privato per promuovere prodotti e scelte che sono nocivi per la salute” (1). Nel corso degli anni, la nozione di Determinante Commerciale della Salute (DCdS) si è venuta precisando. Secondo la Organizzazione Mondiale della Salute i DCdS sono tutte quelle attività del settore privato che hanno un impatto negativo o positivo sulla salute (2). La differenza con i Determinanti Sociali della Salute (DSdS) è sottile e probabilmente artificiale, ma è utile mantenere una distinzione fra le due nozioni in quanto i DSdS sono condizioni macroscopiche e complesse riconducibili a una molteplicità di fattori e di responsabilità politiche (si pensi alla povertà o alla mancata scolarità) mentre i DCdS sono fattori più circoscritti e riconducibili a responsabilità più definite e identificabili. In altre parole, se lottare contro la povertà è un vasto programma con implicazioni sociali, economiche e politiche macroscopiche e complesse, lottare contro l’uso nocivo del tabacco, dell’alcol o del junk food, presuppone interlocutori e controparti più definibili e definiti così come anche azioni più mirate e specifiche. Diciamo che le politiche neoliberali tipiche del capitalismo avanzato sono responsabili delle disuguaglianze sociali ma che è più difficile identificare una ben definita controparte, mentre nel caso degli alimenti o delle sostanze nocive per la salute umana, le controparti hanno nome e cognome.
da il Manifestoinrete : La nuova rubrica “Il lavoro deve essere sicuro”, #1: Gli infortuni sul lavoro
Fonte ilmanifestoinrete
Riprendiamo da ilmanifestoinrete il primo degli articoli della rubrica “Il lavoro deve essere sicuro” curata da Maurizio Mezzetti sulle problematiche del mondo del lavoro, degli infortuni, delle malattie professionali, sulla legislazione vigente in materia. Riteniamo importante socializzare questa iniziativa. Ringraziamo Maurizio Mezzetti per il suo impegno. editor |
Con questo articolo, il manifesto in rete inaugura la nuova rubrica “Il lavoro deve essere sicuro“, curata da Maurizio Mazzetti* sulle problematiche connesse al mondo del lavoro, agli infortuni, le malattie e la legislazione vigente in merito. A partire da oggi, la rubrica uscirà la domenica a cadenza bisettimanale. Invitiamo le nostre lettrici e i nostri lettori a imbarcarsi con noi, verso questa nuova rotta nel mare dell’informazione, come sempre, in direzione ostinata e contraria.
Sui quotidiani dell’8 novembre leggiamo di tre morti sul lavoro, accaduti il giorno precedente una donna di 50 anni, alla vetreria di Borgonuovo, in Provincia di Piacenza, muore “accidentalmente incastrata e schiacciata tra un nastro trasportatore e un macchinario porta bancali”, come riporta l’ANSA, durante il turno notturno. Più o meno contemporaneamente, a Torino un operaio di 41 anni, straniero e dipendente da una Agenzia di somministrazione e operante presso una terza, muore schiacciato sotto dei tubi di metallo; a Casal di Principe un operaio di 49 anni durante il sopralluogo su un tetto precipita e muore per rottura del tetto stesso. Tre infortuni mortali, come vedremo, tipici, e non da oggi, nelle loro modalità di accadimento. Il neo Ministro del Lavoro annuncia che convocherà un apposito (ennesimo) tavolo; vedremo.
L’instabilité des revenus, une source de mal-être de plus en plus répandue
Gordon M. Sayre, EM Lyon Business School
Les entreprises de la gig economy (ou économie à la tâche) mettent régulièrement en avant la liberté dont jouissent leurs employés pour organiser leur emploi du temps comme l’une des principales raisons pour préserver le statut de travailleur indépendant (généralement des autoentrepreneurs en France). Le site Internet d’Uber, par exemple, recrute ses chauffeurs en valorisant la flexibilité que permet son application, le tout appuyé par des statistiques démontrant à quel point leurs chauffeurs tiennent à cette indépendance. D’autres acteurs comme les entreprises américaines de livraison de nourriture DoorDash et Instacart, font appel aux mêmes arguments dans leur communication.
Il existe cependant un désagrément lié à cette flexibilité excessive, et celui-ci est rarement abordé : au lieu de recevoir un salaire horaire, les travailleurs indépendants sont rémunérés pour chaque tâche effectuée, sans garantie de salaire minimum. Sans revenus garantis, ces travailleurs sont victimes d’une « volatilité de rémunération », c’est-à-dire que leurs revenus sont soumis à des fluctuations fréquentes.
Gli ispettori del lavoro dell’UE sono fondamentali per trasformare in realtà la sicurezza e la salute sul lavoro
Fonte: OSHA.eu
Una risposta su misura alle violazioni può svolgere un ruolo significativo nel supportare la conformità. Questo è solitamente proporzionale e va dalle raccomandazioni alle multe amministrative e ai procedimenti penali. Si potrebbe prendere in considerazione una misura di sicurezza sul lavoro standardizzata per facilitare il processo decisionale. Gli sforzi sono volti a creare ambienti di lavoro sicuri e salubri a vantaggio di tutti, con una tolleranza zero nei confronti delle violazioni.
Leggi il documento di discussione Sostenere la conformità dei requisiti di sicurezza e salute sul lavoro – Sistemi di sanzioni e misure standardizzate dell’ispezione del lavoro europea
Trova l’articolo OSHWiki The Role of Sanctions in European Labour Inspection Policy and Practice
Dai un’occhiata alla nostra sezione tematica Migliorare la conformità alle normative in materia di SSL
Amazon : condizioni di lavoro e diritti in UK
Fonte : GMB.ORG
I lavoratori di Amazon che hanno preso parte al primo sciopero in assoluto nel Regno Unito sono stati contrassegnati come “no show” dall’azienda, ovvero un’assenza non autorizzata.
Mercoledì [25 gennaio 2023] circa 350 lavoratori del magazzino di Coventry dell’azienda hanno camminato in una disputa sulla paga.
I lavoratori sono ora preoccupati di essere multati o addirittura accusati di grave cattiva condotta.
Un’azione sindacale opportunamente autorizzata conferisce ai lavoratori il diritto legale di ritirare il proprio lavoro e non dovrebbe essere classificata come assenza non autorizzata.
GMB ora chiede chiarezza all’azienda.
Un lavoratore di Amazon Coventry, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha dichiarato :
“’Mi fa temere per il mio lavoro in quanto è considerata una grave cattiva condotta. Mi sento preso di mira per intraprendere un’azione sindacale legale.
Stuart Richards, organizzatore senior di GMB, ha dichiarato:
“Speriamo e crediamo che questo sia solo un errore da parte di Amazon, piuttosto che un tentativo di intimidire i lavoratori che intraprendono un’azione sindacale legale.
“Ma Amazon deve risolverlo e in fretta. I lavoratori di Coventry hanno fatto una cosa incredibilmente coraggiosa affrontando una delle più grandi aziende del mondo.
“Ora sembra che siano vittime di bullismo”.
Rosa Curling, direttrice del gruppo legale Foxglove, ha dichiarato:
“È scioccante sentire che ieri i lavoratori di Amazon che esercitano il loro diritto legale di scioperare a Coventry potrebbero essere puniti.
“Se questi rapporti sono veri, Amazon sta agendo illegalmente. Amazon ha bisogno di farlo bene e velocemente.
“Devono affermare forte e chiaro che rispettano i diritti dei lavoratori di Amazon nel Regno Unito di intraprendere un’azione di sciopero legale e dare assicurazioni ferree che nessun lavoratore che ha preso parte all’azione sindacale legale di mercoledì dovrà affrontare alcun tipo di azione disciplinare di conseguenza .”
The Anniversary of Roe v. Wade Reminds Us that the Fight for Workers’ Rights Continues
Fonte : AFL-CIO
A day where we felt energized and ready to build on this historic victory for women’s rights and increase the number of working people who could access safe abortion and quality, affordable reproductive health care.