E’ disponibile online il numero di maggio 2024 della Rivista Lavoro e Salute .

 

 

E’ disponibile online il numero di maggio 2024 della Rivista Lavoro e Salute .

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Alcune riflessioni sulla strage di operai a Casteldaccia nel palermitano

 

Diventa sempre più difficile scrivere delle stragi di operai che ogni mese riempiono per un paio di giorni le prime e seconde pagine dei quotidiani per scomparire qualche giorno dopo. Diventa difficile scrivere perché si ripetono le stesse analisi, si individuano le cause primarie e le concause di questi eventi tragici senza che vi siano poi i necessari interventi per avviare un cambiamento delle pratiche aziendali che sono all’origine delle tragedie. Vi è una cultura o meglio una subcultura gestionale del lavoro d’impresa, purtroppo “egemone”, che è parte costitutiva di queste tragedie . Diciamolo ancora una volta: si chiama volontà di esternalizzare le responsabilità gestionali da parte delle stazioni appaltanti per quanto riguarda il coordinamento e il controllo di ciò che avviene “a valle” della filiera.

La stazione appaltante si fa scudo del fatto che il “rischio specifico” per la lavorazione affidata in appalto è compito dell’azienda che lo svolge senza interrogarsi sulla qualità e sulle competenze delle aziende in subappalto che si trovano a lavorare nella filiera.

Il problema di fondo riguarda una legislazione sugli appalti che non si pone il tema della sicurezza del lavoro come paradigma di riferimento.

Come è possibile, sarà l’indagine della magistratura, nel caso in fattispecie a definire le modalità di accadimento e le responsabilità, che 5 operai scendano nei cunicoli o camere del sistema fognario senza l’ausilio dei respiratori, senza l’utilizzo di un rilevatore per la valutazione preventiva sulla presenza di gas e senza una strumentazione di protezione individuale come i respiratori ?   >>> segue >>>

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Why demonising people as ‘workless’ won’t solve rising economic inactivity

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James Morrison, University of Stirling

As the gloves come off for election year, Britain’s would-be leaders are circling a new political punch-bag: people who are “economically inactive”.

According to the Office for National Statistics (ONS), this term denotes those who are not currently in employment, who have not sought employment within the last four weeks and who are unable to start work within the next two weeks. Between November 2023 and January 2024, 9.25 million 16 to 64-year-olds were inactive. This is equivalent to 21.8% of all working-age adults.

The renewed political focus is the latest incarnation of what sociologists since the 1970s have called “scroungerphobia”. My research shows that myths around people who aren’t working have long been promoted by mainstream UK politicians and right-wing news media.

What the data actually shows, however, is that swathes of people are facing serious and complex life challenges. The rise in economic inactivity is being driven by mental ill-health and burnout, growing NHS waiting lists and Britain’s increasing reliance on unpaid carers. Many of those affected face deepening poverty after years of cuts to out-of-work benefits.

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GIUSTIZIA «SIGNOR SCHMIDHEINY, FACCIA UN GESTO RIPARATORE»

Fonte areaonline.ch che ringraziamo 

 

 GIUSTIZIA

 «SIGNOR SCHMIDHEINY, FACCIA UN GESTO RIPARATORE»

Silvana Mossano, vedova dell’Eternit, scrive una lettera aperta al miliardario svizzero per chiedergli un equo contributo per la ricerca sul mesotelioma

Silvana Mossano, giornalista e scrittrice, è una cittadina di Casale Monferrato, località in provincia di Alessandria tristemente nota per la strage provocata dall’amianto disperso negli ambienti di lavoro e di vita dalla fabbrica Eternit, che tra il 1976 e il 1986 era controllata in prima persona da Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero che il 7 giugno 2023 è stato condannato a 12 anni per omicidio colposo plurimo e aggravato dalla Corte d’Assise di Novara proprio per i morti d’amianto di Casale Monferrato. Tra questi c’è anche il marito di Silvana Mossano Marco Giorcelli, stroncato dal mesotelioma a soli 51 anni il 15 marzo del 2012. Anche lui era giornalista (dirigeva il giornale Il Monferrato) e anche lui portava avanti una coraggiosa campagna d’informazione e sensibilizzazione sulla tragedia dell’Eternit insieme a Silvana, autrice tra l’altro del libro Malapolvere, che con grande delicatezza e sensibilità racconta delle brutali sofferenze inflitte alla “sua” Casale dall’industria dell’amianto e da Stephan Schmidheiny.

 

Proprio a costui ha deciso di rivolgersi con una lettera aperta, scritta in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si è celebrata il 28 aprile. Una lettera con cui gli chiede, come gesto riparatore per il danno arrecato, un impegno straordinario in favore della ricerca sul mesotelioma: «dobbiamo rendere innocuo il suo scellerato figliastro», scrive Silvana Mossano nel suo appello, che qui riproduciamo integralmente. >>> segue >>>

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The End of Lean Production… and What’s Ahead May 02, 2024 / Kim Moody

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May 02, 2024 / Author : Kim Moody

Fonte LaborNotes che ringraziamo 

For three and a half decades, lean management drove the production and movement of goods. But now logistics and manufacturing employers are shifting to a new model. To maximize our leverage, workers should understand it.

Lean production, introduced in the 1980s from Japanese automakers, caught on in many U.S. industries. It was a whole bundle of techniques to maximize profit, including ratcheting up workloads and pace to the point of breakdown, and inviting workers to brainstorm ways to increase their own exploitation.

A central component was “just-in-time” (JIT) delivery, so companies weren’t spending to make extras or store anything until it was needed. Even within a plant, parts and supplies would arrive exactly when, where, and in the quantities they had to. Manufacturing productivity in the U.S. increased about 4 percent a year until the Great Recession of 2008-2010.

But then it collapsed, reflecting the exhaustion of lean production and its tech. The annual increase in manufacturing productivity was lagging by 2019. It rose again in 2021 as the pandemic eased, but then fell again in 2022 and 2023.

The “management-by-stress” methods weren’t working anymore. “Multifactor Productivity,” a Bureau of Labor Statistics measure of the impact of tech advances, streamlined organization, and increases in worker effort and management efficiency, dropped after 2010 to its lowest level since the crisis-ridden, pre-lean 1970s.

Technology also failed to improve worker output. A 2020 International Labour Organization study of auto plants in the U.S., Germany, and China found that the introduction of automation and robotics had “not been very successful” in restoring productivity and was often abandoned.

After a brief productivity increase in trucking and warehousing following the Great Recession, productivity in these sectors collapsed too. As of 2016, delivery times from U.S. suppliers to businesses were rising.

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Inail. Sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro, INAIL pubblica un volume sull’efficacia delle certificazioni

 

Il volume “L’efficacia delle certificazioni accreditate per i sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro” presenta i risultati del confronto effettuato da INAIL in collaborazione con Accredia degli indici infortunistici delle aziende con una certificazione accreditata del proprio sistema di gestione UNI EN ISO 45001:23 rispetto alle omologhe a livello nazionale e una serie di approfondimenti sui temi correlati.
L’esito del confronto mostra una riduzione del 22,6% per l’indice di frequenza e del 29,2% per il rapporto di gravità dimostrando ancora una volta la bontà dell’approccio gestionale alla salute e sicurezza sul lavoro nel migliorare le prestazioni di sicurezza delle organizzazioni.

L’EFFICACIA DELLE CERTIFICAZIONI ACCREDITATE PER I SISTEMI
DI GESTIONE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO

Norme tecniche, regolamenti, sostegno e rilevazione
dei risultati: dall’attualità alle prospettive

Per scaricare il file pdf CLICCA QUI 

 

Le notizie dal mondo sulle iniziative per la messa al bando dell’amianto – Ibas

 

Fonte IBAS che ringraziamo 

 

 

Mesotelioma Shock in TV

3 maggio 2024

Un famoso giornalista italiano ha scioccato la nazione quando ha rilasciato un’intervista esclusiva in un talk show di domenica sera in prima serata, annunciando di aver contratto il cancro terminale dovuto all’amianto, il mesotelioma. Franco Di Mare ha affermato di credere di aver inalato polvere di amianto durante gli anni in cui seguiva le guerre dei Balcani per la RAI TV. La direzione dell’azienda ha continuato a ignorare le sue richieste di informazioni sui suoi incarichi di corrispondente estero. Vedi: Franco Di Mare, la malattia scoperta 3 anni fa: «Al posto del polmone distrutto c’era il nulla. La Rai? Piena di amianto» [Franco Di Mare, la malattia scoperta 3 anni fa: “Al posto del polmone destro non c’era niente. La Rai? Pieno di amianto”].

In calo i profitti dell’amianto

3 maggio 2024

Durante una riunione del 26 aprile 2024 della Vietnam Roofing Association, i funzionari dell’associazione di categoria si sono lamentati del duro clima economico in cui operavano, affermando che l’aumento dei costi della fibra di amianto crisotilo e di altre materie prime stava incidendo sui profitti delle loro aziende . Di fronte al crescente sostegno per un divieto nazionale sull’amianto, l’Associazione stava portando avanti un lavoro educativo di sensibilizzazione per sostenere la domanda di materiali da costruzione in cemento-amianto, il cui utilizzo, hanno detto i relatori, era “sicuro”. Vedere: Hội nghị thường niên Hiệp hội Tấm lợp Việt Nam năm 2024 [Incontro annuale 2024 della Vietnam Roofing Association].

 

Programma di sorveglianza sanitaria

3 maggio 2024

Dal 28 aprile 2024 i lavoratori della Regione Piemonte esposti all’amianto hanno potuto aderire al nuovo programma di sorveglianza sanitaria che prevede un monitoraggio medico gratuito. Attraverso una serie di test e procedure mediche, i membri del programma saranno in una posizione migliore per ottenere diagnosi precoci delle malattie legate all’amianto, fornendo così maggiori opzioni terapeutiche. L’attività di sorveglianza sanitaria è sponsorizzata da un consorzio di autorità sanitarie locali, comunali e regionali. Vedi: Lavoratori esposti all’amianto: al via un programma gratuito di sorveglianza sanitaria, come aderire .

Turchia. La questione amianto sollevata in Parlamento

3 maggio 2024

Nell’Assemblea nazionale turca, il Ministro dell’Ambiente, dell’Urbanizzazione e dei Cambiamenti Climatici è stato interrogato sul pericolo rappresentato per i lavoratori edili impegnati nella costruzione del viadotto stradale di collegamento dell’ospedale Dilovasi dalla presenza di decine di migliaia di tonnellate di detriti tossici contaminati da sostanze inquinanti compresi tre tipi di amianto: crocidolite, crisotilo e amosite: “Il fatto”, ha affermato il deputato Evrim Rizvanoglu, “che i lavoratori lavorino in un ambiente in cui sono esposti a questa sostanza pericolosa durante la costruzione di strade è una grave preoccupazione in termini di sicurezza sul lavoro. ” Vedi: Kocaeli’deki asbest tehlikesi meclis gündeminde [Il pericolo dell’amianto a Kocaeli è all’ordine del giorno del Parlamento].

 

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Sfruttare la diversificazione dei mezzi di sussistenza per la costruzione della pace nei contesti colpiti dal clima e dai conflitti

 

Fonte SIPRI che ringraziamo 

I mezzi di sussistenza sono fondamentali per la relazione tra cambiamento climatico e conflitti. Nonostante sia riconosciuto che il deterioramento dei mezzi di sussistenza legato al cambiamento climatico è associato ai conflitti, gli interventi sui mezzi di sostentamento non sono importanti come strumento di costruzione della pace e la maggior parte della diversificazione dei mezzi di sussistenza viene effettuata in modo autonomo. Anche il sostegno ai mezzi di sussistenza delle donne viene trascurato come strumento di costruzione della pace, poiché l’attenzione è rivolta principalmente ad affrontare le conseguenze della violenza sessuale dopo il conflitto. Questo SIPRI Policy Brief offre spunti su come la costruzione e la diversificazione dei mezzi di sussistenza possono contribuire alla costruzione della pace in contesti colpiti dal clima e dai conflitti. Il documento politico raccomanda: ( a ) sostenere interventi di diversificazione dei mezzi di sussistenza realizzabili e sostenibili per affrontare efficacemente l’insicurezza dei mezzi di sussistenza e i rischi di conflitto associati, e ( b ) aumentare il sostegno ai mezzi di sussistenza delle donne per promuovere l’emancipazione delle donne come strumento di costruzione della pace.

Index Contenuti

introduzione

Il potenziale contributo della diversificazione dei mezzi di sussistenza alla costruzione della pace

I rischi di trascurare la diversificazione dei mezzi di sussistenza e lo sviluppo economico delle donne in contesti colpiti da conflitti

Raccomandazioni

Conclusioni

Scarica il file del Report 

 

Eco-Collapse Hasn’t Happened Yet, But You Can See It Coming. Degrowth Is the Only Sane Survival Plan.

 

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Z Article

Fonte: Znetwork

 

Something must be up. Otherwise, why would scientists keep sending us those scary warnings? There has been a steady stream of them in the past few years, including “World Scientists’ Warning of a Climate Emergency” (signed by 15,000 of them), “Scientists’ Warning Against the Society of Waste,” “Scientists’ Warning of an Imperiled Ocean,” “Scientists’ Warning on Technology,” “Scientists’ Warning on Affluence,” “Climate Change and the Threat to Civilization,” and even “The Challenges of Avoiding a Ghastly Future.”

Clearly, there’s big trouble ahead and we won’t be able to say that no one saw it coming. In fact, a warning of ecological calamity that made headlines more than 50 years ago is looking all too frighteningly prescient right now.

In 1972, a group of MIT scientists published a book, The Limits to Growth, based on computer simulations of the world economy from 1900 to 2100. It plotted out trajectories for the Earth’s and humanity’s vital signs, based on several scenarios. Even so long ago, those researchers were already searching for policy paths that might circumvent the planet’s ecological limits and so avoid economic or even civilizational collapse. In every scenario, though, their simulated future world economies eventually ran into limits — resource depletion, pollution, crop failures — that triggered declines in industrial output, food production, and population.

In what they called “business-as-usual” scenarios, the level of human activity grew for decades, only to peak and eventually plummet toward collapse (even in ones that included rapid efficiency improvements). In contrast, when they used a no-growth scenario, the global economy and population declined but didn’t collapse. Instead, industrial and food production both leveled off on lower but steady-state paths.

Growth and Its Limits

Why should we even be interested in half-century-old simulations carried out on clunky, ancient mainframe computers? The answer: because we’re now living out those very simulations. The Limits to Growth analysis forecast that, with business-as-usual, production would grow for five decades before hitting its peak sometime in the last half of the 2020s (here we come!). Then decline would set in. And sure enough, we now have scientists across a range of disciplines issuing warnings that we’re perilously close to exactly that turnaround point.

This year, a simulation using an updated version of The Limits to Growth model showed industrial production peaking just about now, while food production, too, could hit a peak soon. Like the 1972 original, this updated analysis foresees distinct declines on the other side of those peaks. As the authors caution, although the precise trajectory of decline remains unpredictable, they are confident that “the excessive consumption of resources… is depleting reserves to the point where the system is no longer sustainable.” Their concluding remarks are even more chilling:

“As a society, we have to admit that, despite 50 years of knowledge about the dynamics of the collapse of our life support systems, we have failed to initiate a systematic change to prevent this collapse. It is becoming increasingly clear that, despite technological advances, the change needed to put us on a different trajectory will also require a change in belief systems, mindsets, and the way we organize our society.”

 

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Connessioni 9 – Letture per il Primo Maggio

Connessioni 9

30 aprile 2024

fatti, eventi, report di ricerca e dati per capire meglio cosa succede nel campo della prevenzione e della salute negli ambienti di vita e di lavoro.

 

 

 

 

Letture per il Primo Maggio

Con questo numero 9 della rubrica Connessioni abbiamo pensato di offrire alcune letture interessanti per celebrare il 1 maggio. In questa epoca di aggressioni ai diritti delle persone che vivono del proprio lavoro proponiamo la condivisione di alcuni scritti utili a rafforzare l’autostima e la dignità di ciascuno di noi.
Il primo articolo :” Disuguaglianza. Il potere al servizio di pochi “ dal sito disuguaglianzedisalute.it ci illustra le disuglianze sociali crescenti nel mondo e ci permette di scaricare tramite un link il Rapporto OXFAM

Citiamo questa frase ” Per quanto riguarda l’Italia, il forte incremento della povertà, negli ultimi due decenni, richiede particolare attenzione: non è più concentrata in alcune zone del Mezzogiorno o tra le coorti più anziane a basso reddito, ma interessa anche le regioni settentrionali e le giovani generazioni. Nuclei più giovani – con redditi mediamente più bassi, minori risparmi o beni ereditati – mostrano da tempo, nelle rilevazioni ISTAT, una capacità di spesa più contenuta. L’incidenza della povertà è parimenti molto elevata in nuclei familiari con un solo percettore di redditi da lavoro a riprova che un solo lavoratore in famiglia spesso non basta ad evitare la condizione di povertà. La persistenza intergenerazionale della povertà (chi cresce in povertà in Italia e vive in povertà in età adulta) è più intensa in Italia rispetto alla maggior parte dei Paesi europei.”

Le politiche governative basate sulla promessa elettorale della probabile distribuzione di bonus da 100 euro una tantum con la prossima tredicesima … sono il segno della inadeguatezza e della mancanza di strategie del governo per combattere le povertà.

Un’altra lettura importante che proponiamo riguarda gli infortuni mortali sul lavoro.

E’ il testo del discorso del Cardinale Matteo Maria Zuppi pronunciato in Piazza Maggiore in occasione della Manifestazione sindacale del giorno 11 aprile.
“Siamo esseri umani e non macchinari, persone uniche e non pezzi di ricambio», la sicurezza non è un costo, né un lusso, ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona “

Infine una riflessione sul dramma delle guerre in corso che stanno distruggendo le vite e le condizioni di vita futura per molti anni a Gaza e in molte città dell’Ukraina. Le guerre sono una perdita di vite umane e al tempo stesso hanno portato la comunità internazionale ad abbandonare un priorità fondamentale per chi verrà dopo di noi: la lotta per mitigare e riportare sotto controllo i cambiamenti climatici. Vi proponiamo la lettura di un articolo su Scienza in rete che è un’anticipazione del libro di Maurizio Bonati Il cronico trauma della guerra, dal 2 maggio in libreria.

Buon Primo Maggio !

Veicoli elettrici e batterie agli ioni di litio Comprendere e prevenire i rischi

Segnaliamo un sito interessante progettato dall’Istituto canadese IRSST

 

 

La produzione di veicoli elettrici è in forte espansione e molti luoghi di lavoro sono interessati da questa nuova realtà. In collaborazione con le associazioni paritetiche di settore (ASP) e il CNESST, un team dell’IRSST ha approfondito i rischi e le modalità di prevenzione legati a questi veicoli e batterie Domande frequenti (FAQ).

Vai al sito IRSST Veicoli elettrici e batterie agli ioni di litio
Comprendere e prevenire i rischi

 

L’Anses publie un rapport sur les effets du télétravail sur la santé

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Fonte Etui 

Autore : Pierre Bérastégui che ringraziamo 

L’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (ANSES) a publié un rapport dressant l’état des lieux des connaissances sur les effets du télétravail sur la santé.

L’étude, réalisée à la demande par l’Institut de recherche en santé environnement et travail (IRSET), identifie des effets sanitaires potentiels liés au recours massif au télétravail et aux technologies qui y sont associées. Les effets indésirables et leurs effets aggravants concernant la santé (troubles musculosquelettiques, impacts sur la vue, perturbation du sommeil, etc.), l’activité de travail (exigences de réactivité et de disponibilité, horaires de travail atypiques, dynamiques relationnelles, etc.) et la vie sociale – principalement en termes d’articulation vie privée et vie professionnelle.

Le rapport pointe que l’identification et la prévention des risques liés au télétravail nécessite la mobilisation de l’ensemble des acteurs – employeurs, préventeurs, travailleurs et leurs représentants –, afin de faire émerger des connaissances et des solutions qui tiennent compte de la réalité des situations de travail. Cette mobilisation doit intégrer les trois composantes de la santé, à savoir la santé physiologique, mentale et sociale. L’Anses souligne également que le télétravail ne se résume pas à la pratique du travail dans un autre lieu. Il s’agit d’une forme d’organisation du travail à part entière.

 

La recherche sur le télétravail fait état de situations très différentes et traduit une réalité complexe. Il peut caractériser l’activité d’un indépendant payé à la tâche comme dans le travail de plateforme, ou celle plus traditionnelle du salarié à temps plein. Il peut s’effectuer en des lieux différents, tel que l’espace de coworking, un train, un aéroport, son domicile, etc. Cette variété se reflète dans des différences de définition, qui complique le travail de compilation des connaissances sur le sujet. C’est l’une des  raisons pour lesquelles on observe une variation importante des résultats dans les enquêtes. De plus, les données produites avant ou durant la période Covid ne sont pas représentatives de la situation actuelle, le développement rapide de cette modalité de travail étant notamment lié à l’évolution du cadre juridique associé.

Pour une mise à jour mensuelle de l’actualité de la SST en Europe, abonnez-vous à la lettre d’information HesaMail ici.

I valori dell’Occidente non sono più credibili se non si riducono le disuguaglianze

venerdì 26 aprile 2024
Tempo di lettura: 11 min
Fonte : ASVIS che ringraziamo

La linea del cambiamento di data passa nello stretto di Bering tra le due isole Diomede. Se a mezzogiorno dalla Grande Diomede, che appartiene alla Russia, si attraversano i quattro chilometri di gelido mare per approdare nella Piccola Diomede che fa parte dell’Alaska, si dovranno aggiornare gli orologi a poco dopo le tredici del giorno precedente.

Per i geografi, la linea del cambiamento di data segna il confine tra Occidente e Oriente. Dal punto di vista geopolitico però dovremmo spostarci di almeno tre fusi orari per includere anche il Giappone e la Corea del sud, se non l’Australia, perché per “Occidente” si intende l’insieme di Paesi ricchi, industrializzati, uniti da valori comuni. La scelta di rafforzare i legami di questa comunità nacque da un’idea del presidente francese Valéry Giscard d’Estaing, in collaborazione con il cancelliere tedesco Helmut Schmidt. Il primo G6, tra Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Italia e Giappone si riunì nel castello di Rambouillet, in Francia, dal 15 al 17 novembre 1975. L’anno dopo l’incontro fu esteso al Canada e nel 1998 alla Russia, quando si sperava che Mosca tendesse ad assimilarsi all’Occidente; ma queste speranze furono deluse e nel 2014, dopo l’invasione della Crimea, la Russia fu espulsa e il G8 divenne definitivamente G7.

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GB. Il processo “kafkiano” agli attivisti per il clima

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di Catherine Early |   (c) Creative Commons 4.0
Fonte :  Theecologist.org che ringraziamo

The accusation that a retired social worker was guilty of contempt of court for holding a sign is ruled ‘fanciful’ by High Court judge.
The High Court has dismissed a case bought by government lawyers against a retired social worker holding a sign displaying the principle of jury equity, saying the case against her was “fanciful” and “not even arguably close” to meeting the criteria needed to proceed the case.

The case was bought by Robert Courts MP, the solicitor general, and could have resulted in Trudi Warner, a 69 year-old retired social worker, being imprisoned for holding a sign outside court ahead of a case involving Insulate Britain protestors.

Her sign displayed the long-established principle of jury equity, under which a jury has the right to acquit a defendant as a matter of conscience, whatever the directions of the judge.

Democratic

She took the action in response to an order by Judge Silas Reid for banning defendants in climate cases from explaining their actions, and specifically from mentioning climate change or fuel poverty in court. At least three people have since been imprisoned for breaking this ban.

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Decessi per malattie cardiache negli adulti di mezza età collegati a inquinamento atmosferico e depressione.

 

Uno studio condotto in più di 3.000 contee degli Stati Uniti, con 315 milioni di residenti, ha suggerito che l’inquinamento atmosferico è collegato allo stress e alla depressione, esponendo i giovani sotto i 65 anni a un rischio maggiore di morte per malattie cardiovascolari. La ricerca è stata presentata oggi all’ESC Preventive Cardiology 2024, congresso scientifico della Società Europea di Cardiologia (ESC).

“Il nostro studio indica che l’aria che respiriamo influisce sul nostro benessere mentale, che a sua volta ha un impatto sulla salute del cuore”, ha affermato l’autore principale dello studio, il dottor Shady Abohashem della Harvard Medical School, Boston, USA.

Per accedere alle fonti  clicca

Air Pollution and Depression Linked With Heart Disease Deaths in Middle-Aged Adults

Air pollution and depression linked with heart disease deaths in middle-aged adults

 

Rapporto OXFAM : Il potere al servizio di pochi 

Segnaliamo da sito Disuguaglianze.it questo articolo e il link per scaricare il Rapporto OXFAM : Il potere al servizio di pochi 

 

È stato recentemente pubblicato il rapporto Oxfam sulle disuguaglianze nel quale si descrive come, nell’ultimo decennio, sia più che raddoppiata la ricchezza dei cinque miliardari più ricchi al mondo mentre per il 60% più povero dell’umanità non si è registrata nessun incremento patrimoniale.

La ricchezza è concentrata nel Nord globale: ci vive il 21% dell’umanità, ma è localizzato il 69% della ricchezza netta privata ed il 74% della ricchezza miliardaria globale. Al pari dei soggetti ricchi, anche le grandi multinazionali stanno accumulando redditi enormi, in particolare 14 compagnie petrolifere e del gas, 2 marchi di lusso, 22 società del settore finanziario, 11 aziende farmaceutiche; utilizzano il proprio potere di mercato agendo con modalità che generano e aumentano ulteriormente le disuguaglianze, ad esempio non aumentano i salari (facendo sì che molti lavoratori restino poveri) e allocano i profitti agli azionisti che ricevono i dividendi.

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28 aprile 2024 – Giornata Mondiale Vittime del Lavoro e dell’Amianto – reportage iniziative in Emilia Romagna Video e foto

Le iniziative che si sono celebrate in Emilia Romagna per la Giornata Mondiale Vittime del Lavoro e dell’Amianto. Segnaliamo il reportage dal sito dell’Associazione famigliari delle Vittime dell’Amianto AFeVA Emilia Romagna 

Bologna, 29 aprile 2024

Una giornata in memoria delle vittime dell’amianto e del Lavoro in Emilia Romagna, le iniziative di Rubiera e di Bologna.

 

Medicina Democratica: Fermare le stragi sul lavoro, basta con la precarietà di contratti e subappalti a cascata!

Riceviamo da Medicina Democratica  che ringraziamo

 

Fermare le stragi sul lavoro, basta con la precarietà di contratti e subappalti a cascata!

28 aprile, Giornata Internazionale della Sicurezza sul Lavoro, Marco Caldiroli: “Precarietà dei contratti e subappalti a cascata al massimo ribasso, alla base di troppi incidenti mortali: fermare la strage con una vera qualificazione tecnico-professionale delle imprese e prevenzione realizzata con l’impiantistica

Milano, 27 aprile 2024. C’è un aumento del 19% di omicidi da lavoro nei primi due mesi di quest’anno, con il record lombardo del 42% rispetto al 2023, secondo i dati INAIL, un trend spaventoso, che ha visto nelle stragi operaie, al cantiere via Mariti a Firenze con 5 morti, e alla Centrale idroelettrica Bragi a Suviano, sull’Appennino Bolognese, con 7 morti, i fatti più sconvolgenti. Occorre intervenire il più rapidamente possibile per interrompere questa catena che non è mai frutto di fatalità, ma ha cause precise, fondamentalmente nel mancato rispetto delle norme. “L’aspetto su cui è urgente intervenire dal lato normativo è quello della qualificazione tecnico-professionale delle imprese” – ha dichiarato Marco Caldiroli, Presidente di Medicina Democratica – si tratta di una previsione esistente ma mai messa in atto e che il Governo, con il DL 19/2024, intende solo apparentemente attuare attraverso la inidonea proposta, tecnicamente ed eticamente, della patente a crediti. La nostra proposta invece è quella di superare le forme di autocertificazione e semplificazione imperanti, ridefinendo le condizioni minime per le quali un soggetto può iniziare a svolgere una attività in relazione al rischio della stessa: su questo chiameremo al confronto e alla condivisione, le forze sociali, le organizzazioni sindacali, ma anche le rappresentanze politiche e istituzionali. Troppi imprenditori improvvisati, senza formazione e senza attrezzature idonee, mandano allo sbaraglio i lavoratori e le lavoratrici”.

In particolare le tragedie di Firenze e Suviano, non solo hanno scosso profondamente l’opinione pubblica, ma hanno nuovamente portato a galla una delle cause che incidono fortemente sull’andamento infortunistico: la precarietà dei contratti e i subappalti a cascata al massimo ribasso, che è una modalità diffusa: “ Particolarmente grave è apparso, in entrambi i casi – ha aggiunto Caldiroli – la difficoltà e il tempo trascorso per avere un’idea precisa delle imprese coinvolte e dei relativi rapporti con i lavoratori deceduti. Ciò è in palese contrasto con la normativa che chiede, per i cantieri, la preventiva notifica agli organi di vigilanza delle imprese via via che entrano nel cantiere.”

 Occorre interrompere al più presto questa catena di infortuni, che non sono mai frutto di fatalità o di cosiddetti errori umani, colpevolizzando proprio le vittime, che non sono”deficienti”, come ha detto un imprenditoreCosì come si conoscono le lamentele di molti datori di lavoro sulle “troppe sicurezze” sulle macchine, in particolare se impediscono la produttività piena, il pieno sfruttamento, e quindi la manipolazione e l’aggiramento delle protezioni, che sono la normalità nei luoghi di lavoro e tra le cause di infortuni.

Quando il fattore dell’infortunio appare un’azione personale, nella maggior parte dei casi , la motivazione è dovuta ad una esposizione a un rischio per sopperire alle deficienze (in sicurezza, attrezzature, procedure, DPI ecc) delle aziende. “La nostra proposta – sottolinea Caldiroli – si inserisce in quella più generale che vuole ridare piena voce e diritti, in primis, ai lavoratori e alle lavoratrici nei luoghi di lavoro e si basa sull’obiettivo della prevenzione mediante l’impiantistica, ovvero progettare, realizzare e mantenere luoghi di lavoro a misura di uomo e di donna e non il contrario”. 

The global E-waste Monitor 2024 – Electronic Waste Rising Five Times Faster than Documented E-waste Recycling: UN

 

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Fonte : UNITAR

Geneva / Bonn – The world’s generation of electronic waste is rising five times faster than documented e-waste recycling, the UN’s fourth Global E-waste Monitor (GEM) reveals today.

A record 62 million tonnes (Mt) of e-waste was produced in 2022, Up 82% from 2010; On track to rise another 32%, to 82 million tonnes, in 2030; Billions of dollars worth of strategically-valuable resources squandered, dumped; Just 1% of rare earth element demand is met by e-waste recycling

The 62 million tonnes of e-waste generated in 2022 would fill 1.55 million 40-tonne trucks, roughly enough trucks to form a bumper-to-bumper line encircling the equator, according to the report from ITU and UNITAR.

Meanwhile, less than one quarter (22.3%) of the year’s e-waste mass was documented as having been properly collected and recycled in 2022, leaving US$ 62 billion worth of recoverable natural resources unaccounted for and increasing pollution risks to communities worldwide.

Worldwide, the annual generation of e-waste is rising by 2.6 million tonnes annually, on track to reach 82 million tonnes by 2030, a further 33% increase from the 2022 figure.

E-waste, any discarded product with a plug or battery, is a health and environmental hazard, containing toxic additives or hazardous substances such as mercury, which can damage the human brain and coordination system.

The report foresees a drop in the documented collection and recycling rate from 22.3% in 2022 to 20% by 2030 due to the widening difference in recycling efforts relative to the staggering growth of e-waste generation worldwide.

Challenges contributing to the widening gap include technological progress, higher consumption, limited repair options, shorter product life cycles, society’s growing electronification, design shortcomings, and inadequate e-waste management infrastructure.

The report underlines that if countries could bring the e-waste collection and recycling rates to 60% by 2030, the benefits – including through minimizing human health risks – would exceed costs by more than US $38 billion.

As well, the world “remains stunningly dependent” on a few countries for rare earth elements, despite their unique properties crucial for future technologies, including renewable energy generation and e-mobility.

Download  the Report

Disponibili i materiali del convegno “La trasformazione digitale del mondo del lavoro. Opportunità, rischi e mitigazioni” del 23 aprile 2024

 

 

 

 

Segnaliamo la disponibilità sul sito dell’Associazione Ambiente Lavoro delle presentazioni svolte dai relatori al Convegno “La trasformazione digitale del mondo del lavoro. Opportunità, rischi e mitigazioni” del 23 aprile 2024

La pagina web del sito dell’Associazione Ambiente Lavoro coi link alle slides: clicca QUI 

Nuclear testing in the 21st century—legacy, tensions, and risks

Secondo l’articolo Nuclear testing in the 21st century—legacy, tensions, and risks di  Francois Diaz Marin  pubblicato dal Bollettino degli scienziati contro il nucleare non vi sarebbe, in base alle dichiarazioni degli esponenti delle potenze Usa, Federazione russa e Cina un rischio di una ripresa imminente dei test nucleari. Tuttavia non mancano segnali che possono preoccupare: sia la Federazione russa sia la Cina e gli stessi USA , secondo indagini svolte tramite satelliti, starebbero lavorando in modo intenso nei siti già prediposti per gli esperimenti . Fonti vicini alla Presidenza degli USA affermano che nel caso di una ripresa degli esperimenti sotterranei gli USA si sono messi nella condizione di riprenderli dopo sei mesi… Rispetto al tema del riscaldamento climatico le grandi potenze pensano che le priorità siano altre. Alle persone senza poteri non resta che aspettare se essere vaporizzati in una nube atomica o arrostiti dal cambio del clima …. Nel frattempo migliaia di giovani e ragazze non sono neppure informati su cosa significherebbe in termini di rischi per la salute la moltiplicazione delle emissioni di  particelle radiaoattive ….

 

Fonte di riferimento

Bulletin of the Atomic Scientists

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti : è davvero così?

 

 

Fonte Disuguaglianzedisalute.it che ringraziamo 

Così recita l’articolo 32 della nostra Costituzione, ma come si evince dalla lettura di questo articolo non è proprio così.

Con la Legge 213 del 30/12/2023 vengono ridefinite le quote di iscrizione volontaria al Servizio sanitario nazionale per le persone straniere che sono regolarmente soggiornanti in Italia per un periodo superiore a 3 mesi, ma che non abbiano titolo all’iscrizione obbligatoria e appartengano alle categorie tenute ad assicurarsi contro il rischio di malattia, di infortunio e per maternità (mediante la stipula di una polizza assicurativa privata, ovvero, con iscrizione volontaria al SSN).

Si tratta di studentipersone alla pari (anche per periodi inferiori a tre mesi), titolari di permesso di soggiorno per residenza elettiva e che non svolgono alcuna attività lavorativa, personale religiosostranieri che partecipano a programmi di volontariatopersonale diplomatico e consolare delle Rappresentanze estere operanti in Italiadipendenti stranieri di organizzazioni internazionali operanti in Italiafamiliari ultrasessantacinquenni con ingresso in Italia per ricongiungimento familiare, e tutte le altre categorie individuate per esclusione rispetto a coloro che hanno titolo all’iscrizione obbligatoria.

L’iscrizione volontaria al SSN è effettuata dietro pagamento di un contributo annuale con riferimento all’anno solare 1 gennaio – 31 dicembre a prescindere dall’eventuale scadenza infra-annuale del permesso di soggiorno, non è frazionabile e non ha decorrenza retroattiva.

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E’ disponibile online il numero 1 -2024 della Rivista Ecoscienza di Arpa Emilia-Romagna

 

Ecoscienza – Numero 1 del 2024

Al centro del nuovo numero della rivista di Arpae Emilia-Romagna, un servizio dedicato al suolo per conoscere, gestire e valorizzazione una risorsa da tutelare, un approfondimento sull’efficacia dei sensori smart e low cost per la qualità dell’aria e uno studio di Arpae sull’amianto in ambiente esterno. In questo numero presentiamo anche una nuova rubrica, Eco-logos, l’ecologia profonda come nuovo paradigma

Editoriale di Stefano Folli

Scarica la rivista (.pdf)

Ancora una protesta della Conferenza delle Regioni sul mancato coinvolgimento del Ministero della Salute e delle Regioni su salute e sicurezza lavoro

 

Il governo ogni giorno opera una forzatura per riscrivere le forme e le modalità di funzionamento delle istituzioni al di fuori di un confronto nelle sedi appropriate, il Parlamento  o con il confronto con le istituzioni decentrate , le Regioni . Ne è testimonianza questo ordine del giorno della Conferenza delle Regioni che segue un documento già inviato in data 11 marzo 2024 dalla Conferenza delle Regioni ai Ministri del Lavoro e della Sanità in merito a :
– Formazione in Sicurezza sul Lavoro
– Coordinamento delle attività di controllo tra Aziende Sanitarie Locali (ASL) e Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL)
– Risorse

A quel documento il Governo non aveva dato risposte.

Le Regioni scrivono ancora al governo protestando sul mancato coinvolgimento di Ministero Salute e delle Regioni sui temi della salute e sicurezza del lavoro, materia in cui le Regioni hanno competenza concorrente con lo Stato

DOC.CR.P.05TER) OdG Sicurezza sul Lavoro

Per scaricare il file pdf Clicca QUI

 

Associazione Ambiente Lavoro – “La trasformazione digitale del mondo del lavoro” ( è possibile seguirlo anche in streaming ) – Milano, 23 aprile 2024

Fonte Associazione Ambiente Lavoro

Il convegno dedicato a Rino Pavanello “La trasformazione digitale del mondo del lavoro. Opportunità, rischi e mitigazioni” si svolge nella giornata del 23 aprile 2024 a Milano. L’evento sarà trasmesso anche in streaming sul nostro canale YouTube.

 

CONVEGNO
in memoria di Rino Pavanello a dieci anni dalla scomparsa
La trasformazione digitale del mondo del lavoro. Opportunità, rischi e mitigazioni
Martedì 23 aprile 2024 ore 9.30-13.30
Milano – FAST, Piazzale Morandi 2
Sala Morandi

Introduzione e presentazione – Norberto Canciani – Presidente Associazione Ambiente e Lavoro

Associazione Ambiente e Lavoro: dalle iniziative di Rino Pavanello per il recepimento della direttiva Seveso e per la promozione della salute e sicurezza sul lavoro alle nuove sfide sulla sostenibilità ambientale in ambito industriale

  • Il ruolo di Associazione Ambiente e Lavoro nel recepimento della direttiva “Seveso” sulle aziende a Rischio di Incidente Rilevante – Domenico Marcucci – Esperto di temi ambientali e componente Direttivo di Associazione Ambiente e Lavoro
  • Associazione Ambiente e Lavoro nella Consulta Interassociativa per la Prevenzione: le attività di promozione durante l’emanazione della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro (dal D.Lgs. 626/94 al D.Lgs. 81/08) – Susanna Cantoni – Vice Presidente CIIP
  • Nuove prospettive e nuovi obiettivi dell’azione di Associazione Ambiente e Lavoro: la sostenibilità ambientale – Wolfango Pirelli – Segretario Associazione Ambiente e Lavoro

La campagna europea EU OSHA 2023-2025 “SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL’ERA DIGITALE” – Francesca Grosso – INAIL

Gli impatti sul lavoro della digitalizzazione – Cinzia Maiolini – Segretaria nazionale FILCTEM CGIL

Rischi nuovi ed emergenti per la salute e sicurezza sul lavoro nel contesto di trasformazione digitale – prof. Francesco Costantino – Università “La Sapienza” Roma, Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale

Le macchine nell’era digitale: il regolamento 2023/1230 – Sara Anastasi – INAIL – Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici

Sicurezza sul lavoro e sicurezza del lavoro: il duplice volto dell’intelligenza artificiale generativa – Giuditta Simoncelli – INAIL – Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici

Dibattito e conclusioni

Il convegno sarà trasmesso anche in streaming (https://www.youtube.com/@Amblav).
Avvisiamo che il giorno del convegno i nostri uffici rimarranno chiusi. 

Fonte: Associazione Ambiente e Lavoro

 

Climate Crisis to Cost Global Economy $38 Trillion a Year by 2050

 

Per leggere l’articolo tradotto in italiano clicca l’icona blu google translate  (la quarta da sinistra in fondo all’articolo)   . Per un uso professionale e/o di studio raccomandiamo  di fare riferimento al testo originale.

 

Fonte Znetwork  che ringraziamo 

“This clearly shows that protecting our climate is much cheaper than not doing so, and that is without even considering noneconomic impacts such as loss of life or biodiversity,” a new study’s lead author said.

 

The climate crisis will shrink the average global income 19% in the next 26 years compared to what it would have been without global heating caused primarily by the burning of fossil fuels, a study published in Nature Wednesday has found.

The researchers, from the Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), said that economic shrinkage was largely locked in by mid-century by existing climate change, but that actions taken to reduce emissions now could determine whether income losses hold steady at around 20% or triple through the second half of the century.

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Il lavoro deve essere sicuro ! Infortuni e Malattie Professionali – Confronto di analisi e proposte

Verso il 28 aprile giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro

Con il patrocinio di:
Comune di Bologna Città e Metropolitana di Bologna
e con il sotegno di Banca Etica
il Manifesto in rete con CGIL, CISL, UIL e COMMA2
presentano l’incontro pubblico il giorno 22 aprile 2024 , ore 15 presso Auditorium Marco Biagi
Introduce:
Maurizio Mazzetti il Manifesto in rete
Intervengono:
Ambrogio Dionigi – Città Metropolitana e Comune di Bologna
Massimiliano Del Vecchio – Comma2
Paolo Galli– ASL
Francesca Gramellini CNA
Marino Mazzini – CISL
Riccardo Monti – Confindustria Emilia
Gianluca Napoletano – INAIL
Susanna Sandri – CGIL,
Elisa Sambataro – UIL
Carlo Soricelli Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro
Antonio Zoina direttore ispettorato del lavoro di Bologna
coordina
Andrea Bonzi il resto del Carlino
Al termine buffet etico, a cura delle cucine popolari

Info: ilmanifestoinrete@gmail.com 
Diretta sulla pagina facebook – https://m.facebook.com/IlManifestoBologna/

Gaza update: the questionable precision and ethics of Israel’s AI warfare machine

Per leggere l’articolo tradotto in italiano clicca l’icona blu google translate  (la quarta da sinistra in fondo all’articolo)   . Per un uso professionale e/o di studio raccomandiamo  di fare riferimento al testo originale.

 

Jonathan Este, The Conversation

The Israel Defense Forces (IDF) have reportedly been conducting operations in the Beit Hanoun area of the northern Gaza Strip conducting raids on Hamas and Islamic Jihad targets. The IDF says it has been working on information gleaned from questioning Palestinian fighters captured in the fighting.

According to a report in the Jerusalem Post on April 17, the Palestinian fighters were hiding out in schools in the area. A warning was issued to civilians to evacuate the buildings before the Israeli military moved in, the IDF said.

Meanwhile, ceasefire talks have been suspended as Israel reportedly prepares to move on Rafah, where more than a million Palestinians remain trapped. The Guardian reported this week that the IDF had confirmed buying 40,000 tents for evacuees.


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When it comes to how the IDF identifies its targets, investigative journalists in Jerusalem have published reports recently delving into the use of artificial intelligence (AI) by Israel’s military and intelligence agencies in its conduct of the war. The investigation, by online Israeli magazines +927 and Local Call examined the use of an AI programme called “Lavender”. This examines a range of data to identify possible Hamas fighters. As Elke Schwarz, a reader in political theory at Queen Mary University of London, explains, this could include social network connections and family relationships.

ISW map showing military activity on the Gaza Strip, April 17.
Military activity on the Gaza Strip, April 17.
Institute for the Study of War

Schwarz writes here: “The category of what constitutes relevant features of a target can be set as stringently or as loosely as is desired. In the case of Lavender, it seems one of the key equations was ‘male equals militant’.” Shades, she says, of the US doctrine during the drone wars of Barack Obama’s administration that apparently held that “all military-aged males are potential targets”.

Needless to say, the potential for misidentification is enormous. It’s important to note that the IDF is not the only military to be working with AI in this way. The US Department of Defense is known to be working on what it calls “Project Maven”, which – we’re told – allows the user to sign off on up to 80 targets an hour, apparently barking out the prompt to “accept, accept, accept”. As the 1970s Milgram experiments into obedience to authority suggested, controversially, humans – particularly men – will perform actions that are tantamount to torture if directed to with sufficient authority.

These are also not the first reports to emerge about Israel’s alleged use of AI to identify targets. Natasha Karner, a researcher into emerging technologies and global security at RMIT University in Australia, writes that the IDF was boasting of winning the first “AI war” in its’ intensive 11-day Operation Guardian of the Walls campaign in 2021.

But one function of the way the IDF is harnessing Lavender in this current conflict is its use alongside other systems. One called “Habsora” (or Gospel) tells the system that a building potentially houses a suspected fighter and another, apparently called “Where’s Daddy?”, reports on when the target returns to the building, which may or may not also contain the fighter’s family.

 

The Iranian dimension

Away from the charnel house that is the Gaza Strip, the focus has been on the aftermath of Israel’s strike on the Iranian embassy in Baghdad on April 1. The strike killed seven members of Iran’s Islamic Islamic Revolutionary Guard Corps, including General Mohammad Reza Zahedi, the Quds Force commander overseeing Syria and Lebanon.

According to Scott Lucas, an expert in Middle East conflicts at University
College Dublin, Israel has been assassinating Iran’s top military and intelligence brass for years. But what set the April 1 attack apart from the rest was that this was an attack on a diplomatic premises, ruled by international law to be “inviolable”. As is his wont, Iran’s supreme leader, Ayatollah Ali Khamenei, vowed revenge, declaring: “The Zionist regime will be punished by the hands of our brave men. We will make it regret this crime and others it has committed.”

Writing on April 11, Lucas kindly agreed to answer our questions on whether this would be likely to escalate into an all-out regional conflict. He felt that Khamenei’s rhetoric was very much performative. It was meant for both internal consumption, to rally a restless population suffering from a parlous economy crippled by sanctions and angry at the regime’s oppression, and to project strength in the region.

He speculated that Iran could launch an air assault, but this could undo Tehran’s diplomatic efforts over months to portray Iran as much of a victim as Gaza and to try to sow division between Israel and the US. And this was very much how it was to turn out when Iran’s drones and missiles flew last weekend.

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La finanziarizzazione della sanità

Fonte Saluteinternazionale che ringraziamo

di  Adriano Cattaneo

Il passo successivo alla privatizzazione della sanità è quello della finanziarizzazione. È sempre più forte la tendenza ad acquisire strutture e organizzazioni sanitarie da parte di fondi di investimento, fondi pensione, fondi speculativi (“hedge funds”), compagnie generali di assicurazioni, gestori di beni, fino a quelle misteriose entità note come “private equities”. Con maggiori costi per i pazienti, minore qualità delle cure, insufficiente quantità e qualità degli operatori sanitari.

La finanziarizzazione di un’impresa o di un settore produttivo va oltre il semplice finanziamento. Il termine indica, piuttosto, che la dinamica delle operazioni finanziarie all’interno di quel settore è talmente vasta da prendere il sopravvento sulla produzione, di servizi nel caso della sanità. Invece di concentrare l’attenzione sulla qualità delle cure e sui risultati di salute, un servizio sanitario finanziarizzato si preoccupa prioritariamente di acquisire da e/o vendere ad altri servizi finanziarizzati, strutture e attività, o addirittura semplicemente azioni e/o quote di proprietà. Se i profitti di un servizio sanitario finanziarizzato si mantengono ai livelli attesi, o aumentano, i finanzieri che vi hanno investito mantengono o aumentano le loro quote di proprietà. Se, al contrario, i profitti diminuiscono o non arrivano ai livelli sperati, o se l’investimento in altri settori sembra essere più redditizio, i finanzieri non esitano a spostare i loro capitali altrove. Può anche succedere che dei finanzieri investano a tempo in un servizio sanitario, cercando di ricavare nel breve periodo il massimo possibile di profitti, per poi disfarsi delle loro quote di proprietà lasciando che il servizio vada alla deriva. In questo modo, finisce che il settore assomigli sempre meno a un servizio sanitario e sempre più a piazza affari.

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