Disponibili i materiali del convegno “La trasformazione digitale del mondo del lavoro. Opportunità, rischi e mitigazioni” del 23 aprile 2024

 

 

 

 

Segnaliamo la disponibilità sul sito dell’Associazione Ambiente Lavoro delle presentazioni svolte dai relatori al Convegno “La trasformazione digitale del mondo del lavoro. Opportunità, rischi e mitigazioni” del 23 aprile 2024

La pagina web del sito dell’Associazione Ambiente Lavoro coi link alle slides: clicca QUI 

Il lavoro di domani

di Franco Carnevale che ringraziamo come ringraziamo Saluteinternazionale 

Si stima che nel 2025 il lavoro verrà equamente suddiviso tra esseri umani e macchine e che a livello globale verranno eliminati 85 milioni di posti di lavoro e ciò in contrasto con l’istanza “politica” prevalente secondo la quale l’occupazione rappresenta l’antidoto principale della povertà.

Il Numero 10410 del 14 Ottobre 2023 di The Lancet tratta del “Futuro del lavoro e salute” e lo fa con una sorta di inchiesta ampia, un editoriale e tre contributi originali; l’obiettivo posto è quello di delineare le trasformazioni in corso (in larga parte già avvenute) nel mondo del lavoro al fine di delineare uno scenario più chiaro, porre delle domande e formulare delle raccomandazioni. Tra le righe vien denunciata una guerra decennale contro i lavoratori scandita dal discredito dei sindacati, dal precariato delle occupazioni, dalla scomparsa di posti di lavoro. L’anonimo editorialista per giungere ad una diagnosi del fenomeno patologico in atto ricorre a studi sociologici ed economici accreditati che parlano di “un mondo senza lavoro” (Daniel Susskind) e di “supremazia della ricchezza, della finanza” (Marjorie Kelly); viene invocato l’Obiettivo 8 (“Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti”dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promulgata dall’ONU.

Alla diagnosi, abbastanza semplice da formulare e da condividere segue, come fanno tutti i medici che si rispettino, una terapia che non vuole essere palliativa e per questo a molti risulterà tanto generosa, eroica, quanto difficile, diseconomica per alcuni, da somministrare per ottenere risultati soddisfacenti ed a breve termine. Terapeutici dovrebbero essere dei messaggi principali inviati a politici, sindacati, lavoratori, medici, opinion leader: la prospettiva di un mondo con molto meno lavoro deve essere assunta con serietà; il lavoro e l’occupazione sono una leva sottoutilizzata per influenzare la salute della popolazione.

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La precarietà del lavoro mina la democrazia

Fonte: Eurofound 

 

I lavoratori con contratto non a tempo indeterminato e i lavoratori senza contratto formale sono meno soddisfatti del funzionamento della democrazia nel loro paese, così come lo sono i lavoratori che vivono in condizioni di precarietà lavorativa. Hanno meno probabilità di votare alle elezioni e anche meno probabilità di partecipare alle manifestazioni, un indicatore di disimpegno.

Il nuovo rapporto di Eurofound sulle  implicazioni sociali dell’instabilità del mercato del lavoro  analizza i gruppi sociali il cui attaccamento al mercato del lavoro può essere instabile e che hanno maggiori probabilità di avere accordi di lavoro non standard, e le implicazioni di tali accordi, compreso il benessere dei lavoratori, la sicurezza sociale esclusione, fiducia, percezione di equità e partecipazione politica.

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