Il lavoro di domani

di Franco Carnevale che ringraziamo come ringraziamo Saluteinternazionale 

Si stima che nel 2025 il lavoro verrà equamente suddiviso tra esseri umani e macchine e che a livello globale verranno eliminati 85 milioni di posti di lavoro e ciò in contrasto con l’istanza “politica” prevalente secondo la quale l’occupazione rappresenta l’antidoto principale della povertà.

Il Numero 10410 del 14 Ottobre 2023 di The Lancet tratta del “Futuro del lavoro e salute” e lo fa con una sorta di inchiesta ampia, un editoriale e tre contributi originali; l’obiettivo posto è quello di delineare le trasformazioni in corso (in larga parte già avvenute) nel mondo del lavoro al fine di delineare uno scenario più chiaro, porre delle domande e formulare delle raccomandazioni. Tra le righe vien denunciata una guerra decennale contro i lavoratori scandita dal discredito dei sindacati, dal precariato delle occupazioni, dalla scomparsa di posti di lavoro. L’anonimo editorialista per giungere ad una diagnosi del fenomeno patologico in atto ricorre a studi sociologici ed economici accreditati che parlano di “un mondo senza lavoro” (Daniel Susskind) e di “supremazia della ricchezza, della finanza” (Marjorie Kelly); viene invocato l’Obiettivo 8 (“Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti”dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promulgata dall’ONU.

Alla diagnosi, abbastanza semplice da formulare e da condividere segue, come fanno tutti i medici che si rispettino, una terapia che non vuole essere palliativa e per questo a molti risulterà tanto generosa, eroica, quanto difficile, diseconomica per alcuni, da somministrare per ottenere risultati soddisfacenti ed a breve termine. Terapeutici dovrebbero essere dei messaggi principali inviati a politici, sindacati, lavoratori, medici, opinion leader: la prospettiva di un mondo con molto meno lavoro deve essere assunta con serietà; il lavoro e l’occupazione sono una leva sottoutilizzata per influenzare la salute della popolazione.

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