Silvana Mossano, giornalista e scrittrice, è una cittadina di Casale Monferrato, località in provincia di Alessandria tristemente nota per la strage provocata dall’amianto disperso negli ambienti di lavoro e di vita dalla fabbrica Eternit, che tra il 1976 e il 1986 era controllata in prima persona da Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero che il 7 giugno 2023 è stato condannato a 12 anni per omicidio colposo plurimo e aggravato dalla Corte d’Assise di Novara proprio per i morti d’amianto di Casale Monferrato. Tra questi c’è anche il marito di Silvana Mossano Marco Giorcelli, stroncato dal mesotelioma a soli 51 anni il 15 marzo del 2012. Anche lui era giornalista (dirigeva il giornale Il Monferrato) e anche lui portava avanti una coraggiosa campagna d’informazione e sensibilizzazione sulla tragedia dell’Eternit insieme a Silvana, autrice tra l’altro del libro Malapolvere, che con grande delicatezza e sensibilità racconta delle brutali sofferenze inflitte alla “sua” Casale dall’industria dell’amianto e da Stephan Schmidheiny.
Proprio a costui ha deciso di rivolgersi con una lettera aperta, scritta in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si è celebrata il 28 aprile. Una lettera con cui gli chiede, come gesto riparatore per il danno arrecato, un impegno straordinario in favore della ricerca sul mesotelioma: «dobbiamo rendere innocuo il suo scellerato figliastro», scrive Silvana Mossano nel suo appello, che qui riproduciamo integralmente. >>> segue >>>
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