GIUSTIZIA «SIGNOR SCHMIDHEINY, FACCIA UN GESTO RIPARATORE»

Fonte areaonline.ch che ringraziamo 

 

 GIUSTIZIA

 «SIGNOR SCHMIDHEINY, FACCIA UN GESTO RIPARATORE»

Silvana Mossano, vedova dell’Eternit, scrive una lettera aperta al miliardario svizzero per chiedergli un equo contributo per la ricerca sul mesotelioma

Silvana Mossano, giornalista e scrittrice, è una cittadina di Casale Monferrato, località in provincia di Alessandria tristemente nota per la strage provocata dall’amianto disperso negli ambienti di lavoro e di vita dalla fabbrica Eternit, che tra il 1976 e il 1986 era controllata in prima persona da Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero che il 7 giugno 2023 è stato condannato a 12 anni per omicidio colposo plurimo e aggravato dalla Corte d’Assise di Novara proprio per i morti d’amianto di Casale Monferrato. Tra questi c’è anche il marito di Silvana Mossano Marco Giorcelli, stroncato dal mesotelioma a soli 51 anni il 15 marzo del 2012. Anche lui era giornalista (dirigeva il giornale Il Monferrato) e anche lui portava avanti una coraggiosa campagna d’informazione e sensibilizzazione sulla tragedia dell’Eternit insieme a Silvana, autrice tra l’altro del libro Malapolvere, che con grande delicatezza e sensibilità racconta delle brutali sofferenze inflitte alla “sua” Casale dall’industria dell’amianto e da Stephan Schmidheiny.

 

Proprio a costui ha deciso di rivolgersi con una lettera aperta, scritta in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si è celebrata il 28 aprile. Una lettera con cui gli chiede, come gesto riparatore per il danno arrecato, un impegno straordinario in favore della ricerca sul mesotelioma: «dobbiamo rendere innocuo il suo scellerato figliastro», scrive Silvana Mossano nel suo appello, che qui riproduciamo integralmente. >>> segue >>>

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Eternit, sentenza esemplare

Fonte Areaonline.ch che ringraziamo 

di Claudio Carrer

Un atto di giustizia per le vittime dell’amianto e per una comunità che ha subito un torto gravissimo, ma anche un esempio per tutto il mondo di come la giustizia possa giocare un ruolo nel tutelare un diritto fondamentale dei lavoratori e dei cittadini, come quello alla salute. Soprattutto quando si è confrontati con la criminalità della grande impresa. Sono i significati che ci sentiamo di attribuire alla recente sentenza della Corte d’Assise di Novara che condanna il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny a 12 anni di carcere per l’omicidio doloso aggravato di centinaia di persone morte per mesotelioma, “colpevoli” di aver respirato le polveri di amianto immesse nell’ambiente dalla fabbrica che lui gestiva in modo scriteriato.

È una sentenza che non fa giustizia fino in fondo, perché, pur affermando che l’imputato è colpevole della strage, egli non deve rispondere per i casi (ormai prescritti) dei morti da oltre 15 anni. Un aspetto molto doloroso per i familiari di queste persone, effetto di una legislazione non adeguata alla tutela delle vittime di questo tipo di criminalità. Ma quella di Novara è anche una sentenza che fa onore alla giustizia italiana e che dovrebbe fare scuola a livello internazionale.

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Amianto: decenni d’inganni

13 giugno 2023

Autrice : Laurie Kazan Allen 

Fonte:  Ibasecretariat  che ringraziamo 

La prima brasiliana di un documentario belga sull’amianto si è svolta all’Ecofalante Film Festival di San Paolo il 1° giugno 2023. Per le proiezioni brasiliane, il film in lingua francese di 90 minuti – Asbestos: Chronicle of a Disaster Foretold – era stato sottotitolato in portoghese. 1 Utilizzando filmati provenienti dagli archivi della TV di Stato belga, i cineasti hanno esposto decenni di crimini e illeciti legati all’amianto. Tra i presenti alla proiezione del film del 1° giugno c’era Eliezer João de Souza, presidente dell’Associazione brasiliana delle persone esposte all’amianto (ABREA). Commentando il film, Eliezer ha detto:

“Il palese disprezzo per la vita umana, così chiaramente mostrato dai filmati storici delle fabbriche di amianto possedute e gestite dal gruppo Eternit in Belgio, era familiare ai membri dell’ABREA che avevano lavorato presso le fabbriche Eternit di Osasco (Stato di San Paolo), Rio de Janeiro (Stato di Rio de Janeiro), Simões Filho (Stato di Salvador), Minaçu, Goiânia e Anápolis (Stato di Goiás) e Ponta Grossa e Colombo (Stato di Paraná). 

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Eternit bis, Stephan Schmidheiny condannato a 12 anni di reclusione. La sentenza e le reazioni

Fonte AfeVA Emilia Romagna

 

In Corte d’Assise a Novara il processo bis sulle morti di amianto di Casale Monferrato. Per i giudici è stato omicidio colposo aggravato

https://www.rainews.it/tgr/piemonte/articoli/2023/06/eternit-bis-sentenza-amianto-casale-monferrato-novara-schmidheiny-ee28dfd6-ad5e-4200-a48f-dc99e41c7e60.html

sentenza-7-giugno

Per scaricare il file pdf che contiene la Sentenza  clicca QUI 

«Vorrei spiegare a Schmidheiny cosa significa vivere col mesotelioma».

 

Fonte Areaonline.ch che ringraziamo 

Alla vigilia della sentenza del prossimo 7 giugno 2023 del processo Eternit bis di Novara per 392 morti d’amianto a Casale Monferrato, areaonline.ch ha raccolto alcune testimonianze di vittime di questa immane tragedia.

Malata dal 2019, Daniela racconta il suo calvario e si rivolge all’imputato del processo Eternit.   I racconti di altre 4 vittime.

Il calvario di una vittima dell’Eternit: la malattia, la rabbia e le speranze

Daniela Zanier è malata di mesotelioma pleurico, che ha contratto respirando l’aria di Casale Monferrato, la città avvelenata dall’amianto dell’Eternit. Alla vigilia della sentenza del processo Eternit bis di Novara per la morte di 392 persone che vede imputato l’ex patron Stephan Schmidheiny, Daniela racconta la sua storia esprimendo il desiderio di incontrare il magnate svizzero.
Ringraziamo areaonline.ch per questo contributo.