Ancora una protesta della Conferenza delle Regioni sul mancato coinvolgimento del Ministero della Salute e delle Regioni su salute e sicurezza lavoro

 

Il governo ogni giorno opera una forzatura per riscrivere le forme e le modalità di funzionamento delle istituzioni al di fuori di un confronto nelle sedi appropriate, il Parlamento  o con il confronto con le istituzioni decentrate , le Regioni . Ne è testimonianza questo ordine del giorno della Conferenza delle Regioni che segue un documento già inviato in data 11 marzo 2024 dalla Conferenza delle Regioni ai Ministri del Lavoro e della Sanità in merito a :
– Formazione in Sicurezza sul Lavoro
– Coordinamento delle attività di controllo tra Aziende Sanitarie Locali (ASL) e Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL)
– Risorse

A quel documento il Governo non aveva dato risposte.

Le Regioni scrivono ancora al governo protestando sul mancato coinvolgimento di Ministero Salute e delle Regioni sui temi della salute e sicurezza del lavoro, materia in cui le Regioni hanno competenza concorrente con lo Stato

DOC.CR.P.05TER) OdG Sicurezza sul Lavoro

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Conferenza delle Regioni.” POSIZIONE SULLO SCHEMA DI CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 2 MARZO 2024, N. 19 RECANTE “ULTERIORI DISPOSIZIONI URGENTI PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)”

 

allegato1712228523

 

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Nota di Editor

 

Riteniamo importante socializzare questo documento della Conferenza delle Regioni sul tema : ” POSIZIONE SULLO SCHEMA DI CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 2 MARZO 2024, N. 19 RECANTE “ULTERIORI DISPOSIZIONI URGENTI PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)”Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 Punto 3) Odg Conferenza Unificata.

La pratica reale di questo governo è quello dei tagli al Servizio Sanitario Nazionale con la sottrazione di parte  della quota del PNRR destinato alle Regioni per il  SSN. E’ poi esemplare il rilievo delle Regioni per quanto attiene i Servizi di prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro delle Asl  per i quali non è previsto alcun trasferimento di risorse ( vedi il paragrafo specifico a pag.na 4 del documento). In modo palese nel D.L 19  il governo opera un ribaltamento istituzionale  non concordato ponendo in posizione subalterna i Servizi di Prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro rispetto a INL, Carabinieri e Inail.

Dietro il paravento risibile della propaganda per la cosiddetta ” autonomia differenziata” la pratica reale del governo è quella della centralizzazione burocratica delle funzioni e delle competenze dello Stato e al contempo  della continuità nel definanziamento cronico  del SSN fino a metterne in discussione la sopravvivenza . editor

 

Le richieste della Conferenza delle Regioni al Governo in materia di salute e sicurezza lavoro

Rendiamo disponibile questo documento inviato in data 11 marzo 2024  dalla Conferenza delle Regioni ai Ministri del Lavoro e della Sanità in merito a :

– Formazione in Sicurezza sul Lavoro

– Coordinamento delle attività di controllo tra Aziende Sanitarie Locali (ASL) e Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL)

– Risorse

Il documento

2024.03.11 Lett Fedriga Calderone Schillaci Sicurezza Luoghi Lavoro (1)

 

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Sicurezza sul lavoro: Fedriga, tavolo Regioni per confronto nazionale

Fonte : Regioni.it 4380 – 10/10/2022

(Regioni.it 4380 – 10/10/2022) Il presidente della regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, sostiene la necessità di aprire un tavolo delle regioni sulla sicurezza sul lavoro: “Solo così si può creare una rete di esperienze” da condividere “per rendere più efficace la lotta alla piaga degli incidenti”.
La proposta è avvenuta alla Giornata nazionale Anmil a Fiume Veneto, nell’ambito della celebrazione della 72. Giornata Nazionale dell’Anmil (l’Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro).
“Non solo la Regione Friuli Venezia – afferma Fedriga – aprirà presto un tavolo operativo con Anmil, le parti sociali e le altre istituzioni coinvolte nella materia della sicurezza sul lavoro per cercare di cogliere il meg
lio delle esperienze fatte in Italia sulla prevenzione degli infortuni. Ma anche come Conferenza delle Regioni assicuro la disponibilità ad avviare un confronto nazionale …

I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia

Segnaliamo questo saggio:  “I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia”  come punto di riferimento nel dibattito che seguirà la fase post pandemia ( speriamo tra breve tempo…) . Le Regioni italiane, sia pure con rilevanti differenze,  non hanno dato una buona prova in una fase di drammatica criticità per la vita del paese. Diario Prevenzione pubblicherà e/o segnalerà saggi, articoli e documenti utili perché il dibattito sulla necessaria riforma del Titolo V° non alimenti una deriva verso una regressione a modelli di centralismo burocratico dello stato nazionale.  


 

Costituzionalismo.it      Fascicolo 2 | 2020

I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia.   

di Francesco Taroni e Chiara Giorgi

Editoriale Scientifica

Tensioni tra Ministro della Salute e Regioni

 

Un comunicato appena pubblicato sul sito del Ministero della Salute rende evidente lo stato di tensione tra il Ministero della Salute , il CTS e le Regioni. La logica “contrattuale” che si è manifestata da parte delle regioni verso il governo per negoziare i provvedimenti di contrasto alla pandemia è parsa inaccettabile al ministro Speranza che peraltro aveva fornito alle regioni e agli esperti degli Assessorati alla Sanità gli indicatori e i sistemi di valutazione per l’assegnazione di ciascuna regione in una delle quattro fasce di rischio. Riportiamo il comunicato:

“Covid-19: Speranza, “Non si ignori gravità dei dati su territori”

“Le regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle regioni. È surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili”. Lo afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

Fonte Ministero Salute 

Vedi inoltre

Informativa del ministro Speranza sui criteri seguiti nella collocazione delle Regioni nelle aree di diffusione del Covid-19

Emergenza Covid-19: Banca d’Italia, numero test è cresciuto in tutte le Regioni e appare adeguato

Fonte Regioni.it

 

Inail: aggiornati i dati dei contagi sul lavoro

(Regioni.it 3885 – 20/07/2020) “Le strette misure di contenimento adottate in Italia e in molti altri paesi dell’Unione europea tra marzo e aprile hanno permesso di ridurre il contagio da SARS-CoV-2 e di mantenere l’epidemia sotto controllo nella maggior parte della regione anche dopo l’allentamento delle restrizioni” lo scrive la Banca d’Italia nell’Aggiornamento sull’eveoluzione della pandemia Covid-19.
Va però sottolineato che  “Tra maggio e giugno la pandemia ha colpito sempre più altre aree del pianeta, come l’America Latina, il subcontinente indiano e il Medio Oriente” e “il contagio è inoltre ripreso a ritmi elevati nelle zone degli Stati Uniti meno colpite nella prima fase, nelle quali le misure di contenimento erano state meno stringenti o in vigore per un periodo più limitato”.
In generale e “secondo le informazioni disponibili” (caratterizzate da una forte eterogeneità nelle metodologie di rilevazione tra paesi) in questa seconda fase dell’epidemia a fronte di un “aumento più rilevante nel numero di contagi”, si riscontra “una letalità relativamente più contenuta”. Secondo Bamkitalia “Molti fattori potrebbero aver concorso a determinare questa evoluzione, incluse le caratteristiche demografiche dei paesi emergenti principalmente coinvolti in questa fase”.
“L’Italia resta uno dei paesi più colpiti dal contagio in termini di incidenza della mortalità per Covid-19 nella popolazione”, ma “Il rigido lockdown nazionale, in vigore dal 10 marzo al 4 maggio, ha consentito una riduzione del contagio e dei decessi, portando a un progressivo allentamento delle restrizioni”.
“A distanza di due mesi dalle prime riaperture – sottolinea la Banca d’Italia – le evidenze a disposizione sembrano indicare che l’epidemia si è mantenuta sotto controllo, anche se il ritmo di riduzione del contagio è rallentato rispetto al periodo di lockdown e sono emersi alcuni focolai di infezione per ora geograficamente circoscritti”.
Mantenere sotto controllo la diffusione del virus nei prossimi mesi dipenderà – prosegue il rapporto – in misura cruciale dalle politiche di prevenzione, di test e di tracciamento dei contatti.
Rispetto alle diverse polemiche di questi giorni sui test arriva da via Nazionale un riconoscimento rilevante: ‘Il numero dei test in rapporto al contagio è cresciuto in tutte le regioni e appare complessivamente adeguato”.
Persiste però “un’eterogeneità regionale nelle politiche di testing e non è al momento chiaro se tutte le regioni siano dotate di sistemi informativi di sorveglianza adeguati per il monitoraggio e il tracciamento dei contatti per i casi sospetti. Il rischio di ripresa del contagio potrebbe continuare a rimanere elevato in presenza di un’ampia diffusione del virus al di fuori dei confini nazionali”.
Sempre sul fronte dell’emergenza Covid-19 sono stari resi noti dall’Inai i dati sui contagi sul lavoro, rilevati dall’Istituto alla data del 30 giugno: sono 49.986, 965 in più rispetto al monitoraggio del 15 giugno e pari a circa un quinto delle denunce di infortunio pervenute all’Istituto dall’inizio dell’anno. I casi mortali sono 252 (+16), concentrati soprattutto tra gli uomini (82,5%) e nelle fasce 50-64 anni (69,8%) e over 64 anni (19,5%), con un’età media dei deceduti di 59 anni. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’Inail, il rapporto tra i generi si inverte – il 71,6% dei lavoratori contagiati sono donne – e l’età media scende a 47 anni. A fare il punto della situazione è il sesto report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento sui casi registrati nelle 19 regioni italiane e nelle due province autonome di Trento e Bolzano, diffuse con cadenza mensile.
Dall’analisi territoriale emerge che più di otto denunce su 10 sono concentrate nell’Italia settentrionale: il 56,2% nel Nord-Ovest e il 24,2% nel Nord-Est, seguiti da Centro (11,8%), Sud (5,7%) e Isole (2,1%). Concentrando l’attenzione sui contagi con esito mortale, la percentuale del Nord-Ovest rispetto al totale sale al 58,3%, mentre il Sud, con il 15,1% dei decessi, precede il Nord-Est (13,1%), il Centro (11,9%) e le Isole (1,6%). La Lombardia è la regione più colpita, con oltre un terzo dei casi denunciati (36,1%) e il 44,8% dei decessi. Nel dettaglio, il 30,2% dei 18.032 contagi sul lavoro denunciati nel territorio lombardo riguardano la provincia di Milano, ma con 32 decessi la provincia di Bergamo conferma il primato negativo per i casi mortali, seguita da Milano (22), Brescia (20) e Cremona (16).
Oltre un terzo dei decessi – conclude l’Inail – è evvenuto in ambito sanitario: Tecnici della salute, medici e operatori socio-assistenziali le categorie più coinvolte.


Aggiornamento sull’evoluzione della pandemia Covid-19

[INAIL] Covid-19, quasi 50mila i contagi sul lavoro denunciati all’Inail. Pubblicate le nuove schede regionali – 20.07.2020

Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative della Conferenza delle Regioni e delle province autonome del 14 luglio 2020 in G.U

Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative della Conferenza delle Regioni e delle province autonome del 14 luglio 2020

Nuovo coronavirus SARS-CoV-2
Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche,
Produttive e Ricreative

IL TESTO

Emergenza Covid-19 e spostamenti interregionali nell’agenda Governo-Regioni

Fonte Regioni.it 3852 – 29/05/2020

On line il monitoraggio delle ordinanze regionali e dei provvedimenti del Governo

Al centro dell’agenda del confronto Governo-Regioni cìè ora il tema degli spostamenti interregionali. “Con la prossima settimana ci avviamo a una sfida sarà ancora più importante perché sarà liberalizzata la mobilita tra regioni e anche quella internazionale. Questo richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai”, ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Bilancio della Camera,
Secondo Alessio D’Amato, assessore alla sanità del Lazio, “Ci sono troppe pressioni, anche sul Comitato tecnico scientifico. Se servirà, prenderemo delle contromisure. Non accetteremo forzature”. “Voi pensate – rimarca in un colloquio con il Messaggero – che, se ci sarà il via libera agli spostamenti interregionali, tutti i milanesi andranno solo in Sardegna? Sapete quanti treni ci sono ogni giorno tra Roma e Milano? Io spero che ci sia grande scrupolo nel prendere le decisioni, vedo troppe pressioni”.

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CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive

Riteniamo utile segnalare queste indicazioni della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

 

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

Nuovo coronavirus SARS-CoV-2

Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e

Produttive

Roma, 22 maggio 2020

SCOPO E PRINCIPI GENERALI

Le presenti schede tecniche contengono indirizzi operativi specifici validi per i singoli settori di attività, finalizzati a fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento di carattere
generale, per sostenere un modello di ripresa delle attività economiche e produttive compatibile con la tutela della salute di utenti e lavoratori.
In particolare, in ogni scheda sono integrate le diverse misure di prevenzione e contenimento riconosciute a livello scientifico per contrastare la diffusione del contagio, tra le quali: norme comportamentali, distanziamento sociale e
contact tracing.
Le indicazioni in esse contenute si pongono inoltre in continuità con le indicazioni di livello nazionale, in particolare con il protocollo condiviso tra le parti sociali approvato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile
2020, nonché con i criteri guida generali di cui ai documenti tecnici prodotti da INAIL e Istituto Superiore di Sanità con il principale obiettivo di ridurre il rischio di contagio per i singoli e per la collettività in tutti i settori produttivi ed
economici.
In tale contesto, il sistema aziendale della prevenzione consolidatosi nel tempo secondo l’architettura prevista dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 costituisce la cornice naturale per supportare la gestione integrata del rischio
connesso all’attuale pandemia. In ogni caso, solo la partecipazione consapevole e attiva di ogni singolo utente e lavoratore, con pieno senso di responsabilità, potrà risultare determinante, non solo per lo specifico contesto aziendale,
ma anche per la collettività.
Infine, è opportuno che le indicazioni operative di cui al presente documento, eventualmente integrate con soluzioni di efficacia superiore, siano adattate ad ogni singola organizzazione, individuando le misure più efficaci in relazione ad ogni singolo contesto locale e le procedure/istruzioni operative per mettere in atto dette misure. Tali procedure/istruzioni operative possono coincidere con procedure/istruzioni operative già adottate, purché opportunamente integrate, così come possono costituire un addendum connesso al contesto emergenziale del documento di valutazione dei rischi redatto ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
Resta inteso che in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo.
Le schede attualmente pubblicate saranno eventualmente integrate con le schede relative a ulteriori settori di attività.

IL DOCUMENTO ( 36 pagine pdf )

 

 

IL PATTO PER LA SALUTE PER GLI ANNI 2019-2021

INTESA, AI SENSI DELL’ARTICOLO 8, COMMA 6, DELLA LEGGE
5 GIUGNO 2003, N. 131, TRA IL GOVERNO, LE REGIONI E LE PROVINCE
AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO
CONCERNENTE

IL PATTO PER LA SALUTE PER GLI ANNI 2019-2021

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l’intesa sul testo allegato con le modifiche evidenziate e condivise con il Ministero della Salute.

IL TESTO FIRMATO