La linea del cambiamento di data passa nello stretto di Bering tra le due isole Diomede. Se a mezzogiorno dalla Grande Diomede, che appartiene alla Russia, si attraversano i quattro chilometri di gelido mare per approdare nella Piccola Diomede che fa parte dell’Alaska, si dovranno aggiornare gli orologi a poco dopo le tredici del giorno precedente.
Per i geografi, la linea del cambiamento di data segna il confine tra Occidente e Oriente. Dal punto di vista geopolitico però dovremmo spostarci di almeno tre fusi orari per includere anche il Giappone e la Corea del sud, se non l’Australia, perché per “Occidente” si intende l’insieme di Paesi ricchi, industrializzati, uniti da valori comuni. La scelta di rafforzare i legami di questa comunità nacque da un’idea del presidente francese Valéry Giscard d’Estaing, in collaborazione con il cancelliere tedesco Helmut Schmidt. Il primo G6, tra Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Italia e Giappone si riunì nel castello di Rambouillet, in Francia, dal 15 al 17 novembre 1975. L’anno dopo l’incontro fu esteso al Canada e nel 1998 alla Russia, quando si sperava che Mosca tendesse ad assimilarsi all’Occidente; ma queste speranze furono deluse e nel 2014, dopo l’invasione della Crimea, la Russia fu espulsa e il G8 divenne definitivamente G7.