Medicina Democratica: Fermare le stragi sul lavoro, basta con la precarietà di contratti e subappalti a cascata!

Riceviamo da Medicina Democratica  che ringraziamo

 

Fermare le stragi sul lavoro, basta con la precarietà di contratti e subappalti a cascata!

28 aprile, Giornata Internazionale della Sicurezza sul Lavoro, Marco Caldiroli: “Precarietà dei contratti e subappalti a cascata al massimo ribasso, alla base di troppi incidenti mortali: fermare la strage con una vera qualificazione tecnico-professionale delle imprese e prevenzione realizzata con l’impiantistica

Milano, 27 aprile 2024. C’è un aumento del 19% di omicidi da lavoro nei primi due mesi di quest’anno, con il record lombardo del 42% rispetto al 2023, secondo i dati INAIL, un trend spaventoso, che ha visto nelle stragi operaie, al cantiere via Mariti a Firenze con 5 morti, e alla Centrale idroelettrica Bragi a Suviano, sull’Appennino Bolognese, con 7 morti, i fatti più sconvolgenti. Occorre intervenire il più rapidamente possibile per interrompere questa catena che non è mai frutto di fatalità, ma ha cause precise, fondamentalmente nel mancato rispetto delle norme. “L’aspetto su cui è urgente intervenire dal lato normativo è quello della qualificazione tecnico-professionale delle imprese” – ha dichiarato Marco Caldiroli, Presidente di Medicina Democratica – si tratta di una previsione esistente ma mai messa in atto e che il Governo, con il DL 19/2024, intende solo apparentemente attuare attraverso la inidonea proposta, tecnicamente ed eticamente, della patente a crediti. La nostra proposta invece è quella di superare le forme di autocertificazione e semplificazione imperanti, ridefinendo le condizioni minime per le quali un soggetto può iniziare a svolgere una attività in relazione al rischio della stessa: su questo chiameremo al confronto e alla condivisione, le forze sociali, le organizzazioni sindacali, ma anche le rappresentanze politiche e istituzionali. Troppi imprenditori improvvisati, senza formazione e senza attrezzature idonee, mandano allo sbaraglio i lavoratori e le lavoratrici”.

In particolare le tragedie di Firenze e Suviano, non solo hanno scosso profondamente l’opinione pubblica, ma hanno nuovamente portato a galla una delle cause che incidono fortemente sull’andamento infortunistico: la precarietà dei contratti e i subappalti a cascata al massimo ribasso, che è una modalità diffusa: “ Particolarmente grave è apparso, in entrambi i casi – ha aggiunto Caldiroli – la difficoltà e il tempo trascorso per avere un’idea precisa delle imprese coinvolte e dei relativi rapporti con i lavoratori deceduti. Ciò è in palese contrasto con la normativa che chiede, per i cantieri, la preventiva notifica agli organi di vigilanza delle imprese via via che entrano nel cantiere.”

 Occorre interrompere al più presto questa catena di infortuni, che non sono mai frutto di fatalità o di cosiddetti errori umani, colpevolizzando proprio le vittime, che non sono”deficienti”, come ha detto un imprenditoreCosì come si conoscono le lamentele di molti datori di lavoro sulle “troppe sicurezze” sulle macchine, in particolare se impediscono la produttività piena, il pieno sfruttamento, e quindi la manipolazione e l’aggiramento delle protezioni, che sono la normalità nei luoghi di lavoro e tra le cause di infortuni.

Quando il fattore dell’infortunio appare un’azione personale, nella maggior parte dei casi , la motivazione è dovuta ad una esposizione a un rischio per sopperire alle deficienze (in sicurezza, attrezzature, procedure, DPI ecc) delle aziende. “La nostra proposta – sottolinea Caldiroli – si inserisce in quella più generale che vuole ridare piena voce e diritti, in primis, ai lavoratori e alle lavoratrici nei luoghi di lavoro e si basa sull’obiettivo della prevenzione mediante l’impiantistica, ovvero progettare, realizzare e mantenere luoghi di lavoro a misura di uomo e di donna e non il contrario”. 

Insieme per la Costituzione : l’intervento di Medicina Democratica a Roma il 24 giugno 2023

Fonte Medicina Democratica

Intervento di Edoardo Turi di Medicina Democratica alla manifestazione del 24/6/2023 a Roma

Compagne e compagni, e vorrei dire, Colleghe e Colleghi, perchè immagino  che qui oggi ci siano molti che come me, sono  operatori  del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)

Sono un medico del territorio, che lavora in un Distretto  di Azienda sanitaria,in una grande periferia di Roma, quel territorio che ha retto a stento l’impatto dell’epidemia Covid e dunque vorrei portare qui la sofferenza di quegli operatori.

SSN nato, vorrei ricordarlo, dalle lotte di due decenni del movimento operaio e democratico:dei lavoratori contro la nocività in fabbrica, delle donne e delle femministe per la salute, degli ambientalisti e degli studenti per cambiare l’università.

Sono anche  un attivista di Medicina Democratica, che nasce proprio in quei decenni, non come un centro di studi e ricerca, ma come movimento di lotta per la salute, seguendo il pensiero di G.M.Maccacaro, G. Berlinguer, Basaglia e Laura Conti, giganti di cui non siamo stati all’altezza.

Quel SSN che oggi è sotto attacco, attacco iniziato negli anni ‘90 e proseguito con governi di centrodestra e di centrosinistra nazionali e regionali.

Un vera e propria controriforma, come ci ricorda Ivan Cavicchi su il manifesto di oggi, basata sull’aziendalizzazione, simboleggiata dalla figura monocratica, autoritaria e anacronistica del Direttore Generale, la regionalizzazione con 21 SSN, fino alla modifica del titolo V della Costituzione e alla  scellerata autonomia regionale differenziata, la riduzione della spesa sanitaria e dei posti letto in ossequio ai parametri di Maastricht, fino al pareggio di bilancio in Costituzione e infine il PNRR e le Case della comunità che senza personale sono scatole vuote.

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