Canada. IWH. Stima del ritorno finanziario degli investimenti dei datori di lavoro nella prevenzione degli infortuni sul lavoro in Ontario

Fonte: IWH  che ringraziamo
il file pdf in lingua inglese dell’articolo >>> CLICCA QUI 
di: Senape C, Tompa E, Yanar B, Saunders R

Nell’agosto 2018, l’Institute for Work & Health (IWH) ha pubblicato un Issue Briefing intitolato “Quanto spendono i datori di lavoro per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori?” Il briefing descriveva uno studio del 2017 per stimare le spese per la salute e sicurezza sul lavoro (OHS) da parte dei datori di lavoro con 20 o più dipendenti in Ontario, Canada. Questo documento informativo condivide i risultati di uno studio di follow-up per stimare il ritorno finanziario su tali spese per la SSL.

Uno studio del 2017 condotto dal Dr. Cameron Mustard ha ottenuto le spese per la SSL stimate per 334 organizzazioni, sulla base di interviste con una persona in ciascuna organizzazione informata sulle pratiche di SSL. Questa persona ha fornito informazioni sul numero di dipendenti dell’organizzazione, sul settore economico, sulla percentuale di dipendenti coperti da contratti collettivi e sulle spese per la SSL in cinque dimensioni: gestione e supervisione dell’organizzazione; formazione del personale in materia di salute e sicurezza; equipaggiamento per la protezione personale; servizi professionali forniti da organizzazioni esterne; e quota del nuovo investimento di capitale attribuita al miglioramento delle prestazioni in materia di SSL.

La spesa media è stata calcolata per 17 settori economici, per i settori della produzione di beni rispetto ai settori dei servizi e per il campione complessivo. Lo studio ha stimato che la spesa media per la SSL per dipendente all’anno in Ontario era di $ 2.417 tra i settori di produzione di beni, $ 847 nei settori dei servizi e $ 1.303 in totale.

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Presentazione E BOOK CIIP su rischio DMS Alleggeriamo il carico: focus sanità – 6 giugno 2022 Ore 9.30-13.00 Clinica del lavoro – Aula Magna Milano,

Milano 6 giugno 2022 Ore 9.30-13.00 Clinica del lavoro – Aula Magna Milano, via San Barnaba 8 (entrata da via Francesco Sforza 35) Presentazione E BOOK CIIP su rischio DMS Alleggeriamo il carico: focus sanità

DMS Milano 6-6-22

 

 

Infelicità senza legami

Autore: Franco Nanni che ringraziamo 

Fonte Smips 

 

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(immagine di samuel-theo-manat-silitonga)

C’è un copione che si ripete uguale, pur con infinite varianti, nella vita di tante persone. Non arrivo a sostenere che rappresenti una maggioranza ma di certo è molto diffuso. Protagonista è una persona per lo più giovane, ma comunque più spesso sotto che sopra i 40, colta in un momento in cui si trova libera da legami sentimentali, spesso, ma non sempre, interrotti per propria volontà nei mesi precedenti.

Nel proprio privato la persona vive sentimenti di mancanza, di ricerca della ricostruzione o della nuova costruzione di un legame di attaccamento di natura affettiva e sessuale, talvolta scendendo verso stati di tristezza, nostalgia, solitudine e vuoto. Questa persona però non chiama tali vissuti con questo nome, ma tende semmai a etichettarli come debolezze, emozioni negative contro le quali lottare al fine di metterle a tacere, rappresentanti abusive di parti del sé rifiutate, o delle quali ci si imbarazza o ci si vergogna.

Questa lotta, già di per sé assai ardua, contro la natura relazionale e protesa al legame di attaccamento della nostra specie, assai presto appare impossibile da vincere da soli. Allora la persona si rivolge alla propria rete di amicizie con le quali condivide per lo più attività di svago, chiacchiere leggere, che volutamente e strumentalmente sono assai lontane dal nucleo di vuoto contro il quale si sta combattendo. Aperitivi, vacanze e sbornie sono in questo caso non più uno spazio di socialità che fa da humus alla nascita di legami ma una zona franca dove fingere di dimenticarsi di essi.

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A quando una vera integrazione Ambiente Salute?

di Fabrizio Bianchi e Mauro Valiani

Fonte Quotidiano Salute che ringraziamo 

Il recente decreto legge n.36, che ha perso per strada l’incremento di risorse per il personale dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, merita di essere discusso. Diversi si sono già pronunciati su QS, ad esempio Bisceglia e altri per l’Associazione Italiana di Epidemiologia, noi ci proponiamo di offrire qualche spunto sulla prevenzione necessaria e quindi sui Dipartimenti di Prevenzione (DP) delle ASL, così essenziali e così bistrattati.

 

La pandemia ha evidenziato, ancora una volta, la natura interconnessa dei nostri sistemi planetari, dalle origini zoonotiche delle malattie e la loro relazione con il nostro ambiente naturale e sistemi alimentari, alla maggiore vulnerabilità alle malattie derivante dalla disuguaglianza sociale, dall’inquinamento dell’aria e altri fattori ambientali. Come ci indicano le grandi Agenzie dell’OMS, la strategia One Health è un approccio integrato e unificante che mira ad equilibrare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi. Il raggiungimento della visione di sostenibilità dell’UE per il 2050 è veramente messo a rischio dai venti di guerra, ma anche dalla mancanza di volontà politiche e cambiamenti decisivi nel carattere e nell’ambizione delle azioni.

Assai rilevante è la recente approvazione della legge costituzionale che modifica gli articoli 9 e 41 della Costituzione, introducendo tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e l’attenzione al destino delle future generazioni. Effettivamente, per i costituenti, nel dopoguerra, l’attuale emergenza ambientale e climatica non era immaginabile. Questo nuovo quadro ‘chiama’ una revisione delle politiche e delle pratiche, delle risorse e dell’assetto organizzativo dei servizi pubblici più direttamente connessi con questa materia.

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Osha.eu -Il workshop online discute la salute e la sicurezza nelle attività di salute umana e di lavoro sociale

Fonte Osha.eu 

La salute umana e le attività di assistenza sociale sono fondamentali per garantire la salute e il benessere dei cittadini in Europa. Tuttavia, i lavoratori di questo settore sono esposti a vari rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL), di cui il COVID-19, i fattori ergonomici, psicosociali e la digitalizzazione sono ai primi posti.

Il 4 maggio, gli esperti in materia di SSL dell’EU-OSHA, i rappresentanti della Commissione europea e le parti sociali dell’UE si riuniscono online per discutere i risultati dello studio approfondito ESENER, che combina i dati di tre serie di sondaggi ESENER con interviste ad esperti e parti interessate del settore.

Come viene gestita la sicurezza e la salute nel settore? Quali sono i driver e le barriere? La partecipazione dei lavoratori è un fattore chiave per una gestione efficiente della SSL? Queste e altre domande ottengono risposte in officina.

Nel corso della giornata verrà presentata anche una prossima panoramica in materia di SSL sul settore sanitario che dovrà essere svolta dall’EU-OSHA.

Consulta l’agenda del seminario – La gestione della SSL nell’ambito della salute umana e del lavoro sociale: cosa ci dicono i luoghi di lavoro europei?

Leggi il rapporto e la sintesi Attività per la salute umana e il lavoro sociale – evidenze dall’indagine europea sulle imprese sui rischi nuovi ed emergenti (ESENER)

Sfoglia tutti i risultati dei sondaggi del settore nella visualizzazione dei dati di ESENER

Di fronte a una multicrisi fuori controllo

Autori : Claudia Cosma e Benedetto Saraceno

È inedito per l’umanità doversi misurare con la contestualità di una pandemia respiratoria, una guerra con minaccia di escalation nucleare e l’incombere di cambiamenti climatici di natura antropica.

Spesso nella storia epidemie e guerre si intrecciano. Alcune volte i destini delle seconde sono intimamente legati all’imprevisto di una pestilenza. Si narra in proposito che per secoli l’arma difensiva più potente in Europa per resistere a un’aggressione fosse il tifo, malattia che puntualmente falcidiava le potenze assedianti impedendo la conquista di una stabile egemonia nel Vecchio Continente (1). È abbastanza inedito, tuttavia, per l’umanità doversi misurare con la contestualità di una pandemia respiratoria, una guerra con minaccia di escalation nucleare e l’incombere di cambiamenti climatici di natura antropica. Una trama sofferta che merita, anzitutto, un lessico appropriato oltre che strumenti adeguati per comprendere e affrontare le sfide che ne derivano in termini di salute pubblica.

È lungo questi binari che va interpretato un breve, ma densissimo editoriale del British Medical Journal (BMJ) (2), a firma del suo editor-in-chief Kamran Abbasi, che ripercorrendo una lunga serie di articoli pubblicati dalla rivista negli ultimi due anni punta un faro sulle crisi incontrollate dei giorni nostri ovvero quella climatica, quella pandemica e la più recente frutto dell’invasione militare mossa dalla Russia contro l’Ucraina. Se ne ricava così un contesto di plurime emergenze o, come definito dal BMJ, di multicrisi, che vede da una parte l’incapacità di farvi fronte simultaneamente dall’altra, come naturale conseguenza, lo spettro di un rimbalzo incessante e privo di soluzioni efficaci da una crisi all’altra. L’attenzione delle istituzioni e dei governi, del resto, si direbbe venire catturata con maggiore facilità dalla crisi cronologicamente più recente, facendo sfumare la focalizzazione sulle altre. Deriva da questo modo di procedere la tentazione di parlare di missione compiuta o di crisi sotto controllo anche quando non appare vero, aggrappandosi a un magic bullet da presentare come chiave di volta per porre fine all’emergenza.

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Perturbateurs endocriniens : pourquoi les remplaçants du bisphénol A posent aussi problème

Cécile Michel, Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (Anses)

En 2017, le comité des États membres de l’Agence européenne des produits chimiques (ECHA), qui évalue et régule les produits chimiques, a identifié officiellement le bisphénol A comme perturbateur endocrinien.

Cette substance faisait déjà l’objet de plusieurs interdictions en France. Les industriels commercialisant les produits concernés ont donc dû la remplacer par des substances chimiques possédant les mêmes fonctions technologiques.

Le problème est qu’au-delà des fonctions technologiques, ces substituts partagent parfois les mêmes propriétés dangereuses que la substance qu’ils remplacent (on parle alors de « substitution regrettable »).

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At US Hospitals, a Drug Mix-Up Is Just a Few Keystrokes Away

Fonte KHN


More than four years ago, Tennessee nurse RaDonda Vaught typed two letters into a hospital’s computerized medication cabinet, selected the wrong drug from the search results, and gave a patient a fatal dose.

Vaught was prosecuted this year in an extremely rare criminal trial for a medical mistake, but the drug mix-up at the center of her case is anything but rare. Computerized cabinets have become nearly ubiquitous in modern health care, and the technological vulnerability that made Vaught’s error possible persists in many U.S. hospitals.

Since Vaught’s arrest in 2019, there have been at least seven other incidents of hospital staffers searching medication cabinets with three or fewer letters and then administering or nearly administering the wrong drug, according to a KHN review of reports provided by the Institute for Safe Medication Practices, or ISMP. Hospitals are not required to report most drug mix-ups, so the seven incidents are undoubtedly a small sampling of a much larger total.

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CES.Lo smantellamento dei controlli sui luoghi di lavoro

Fonte Areaonline.ch che ringraziamo 

Autore: Andreas Rieger

 

Lo smantellamento dei controlli sui luoghi di lavoro . L’austerità che ha imperversato ovunque dopo la crisi finanziaria del 2008 e che tra le vittime conta anche gli ispettori del lavoro, i cui posti sono stati tagliati.

È «scandaloso» commenta, indignata, la Ces che «i controlli siano scesi a livelli minimi. E questo in coincidenza con lo scoppio della pandemia di coronavirus, quando cioè la protezione della salute diventava ancora più essenziale». Lo stesso fenomeno si registra anche in Svizzera, dove il numero di ispezioni nel campo della protezione della salute e della sicurezza sul lavoro è calato del dieci per cento tra il 2014 e il 2019.

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Worker’s Memorial Day CIIP – Salute e sicurezza: quale formazione? Le proposte di CIIP

Worker’s Memorial Day
CIIP – Salute e sicurezza: quale formazione?

Le proposte di CIIP
Presso FAST sala A – Piazza Morandi 2 – Milano
giovedì 28 aprile 2022 – ore 09:30-13:00

sono disponibili i video delle relazioni e le presentazioni

ore 9:30 Inizio lavori

Introduzione e ricordo di Rino Pavanello
Susanna Cantoni Presidente CIIP – (video 8′)

Prime proposte di CIIP sulla formazione delle diverse figure aziendali in tema di salute
Norberto Canciani Coordinatore del gruppo di lavoro Formazione di CIIP (video 45′)

Ne discutono:
Nicoletta Cornaggia U.O. Prevenzione Regione Lombardia (video 33′)
Patrizia Muscatello Ispettorato Interregionale Lavoro (video 15′)
Leo Tripi INAIL (video 11′)
Lorenzo Dell’Acqua Assolombarda (video 32′)
Mario Martinelli Confartigianato (video 30′)
Massimo Balzarini CGIL-CISL-UIL regionali (video 15′)

Interventi e conclusioni (video 15′)

Evento gratuito in presenza e via web

scarica la locandina


Tra le modifiche al D.Lgs. 81/08 introdotte dalla legge 215/21 assume un rilievo particolarmente importante la previsione di un nuovo Accordo Stato

– Regioni sulla formazione delle figure aziendali della prevenzione, volto a superare le diverse criticità emerse dalla esperienza di questi anni.

La modifica del comma 2 dell’art. 37 del D.Lgs. 81/08 stabilisce che, entro il 30 giugno 2022, la Conferenza Stato – Regioni adotterà un nuovo Accordo con lo scopo di accorpare gli Accordi attualmente vigenti e rivisitarli con particolare attenzione alla formazione dei datori di lavoro e alle modalità per la verifica di efficacia di tutti i percorsi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Il gruppo di lavoro “formazione” di CIIP già da tempo è intervenuto su questi temi, peraltro, anche proponendo l’accorpamento e la rivisitazione degli Accordi come oggi previsto, e ha elaborato diverse proposte proprio al fine di migliorare l’efficacia della formazione su questi temi.

In questo evento verranno presentate le proposte di CIIP più recenti al fine di favorire un confronto preventivo tra le istituzioni e le parti sociali.

Over-50s are resigning en masse – new research explains who and why

Fonte The Conversation

Gone for good?
Bosnian

Carlos Carrillo-Tudela, University of Essex; Alex Clymo, University of Essex, and David Zentler-Munro, University of Essex

The UK economy has a problem with its over 50s: following the COVID pandemic, they have been leaving the labour force en masse, causing headaches for businesses and the government. Roughly 300,000 more workers aged between 50 and 65 are now “economically inactive” than before the pandemic, leading a tabloid paper to dub the problem the “silver exodus”.

Being economically inactive means that these older workers are neither employed nor looking for a job. Of course, it could simply be that workers saved more during the pandemic and can now afford to retire in comfort earlier than planned.

But if older workers have been put off work due to health risks or lack of opportunities, it would mean the economy is being deprived of potentially productive workers – which could cost the state in various ways. So what’s going on?

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Disponibili nel Portale Agenti Fisici i materiali didattici dei seminari su rumore e vibrazioni che si sono svolti in modalità webinar nei giorni 8 e 22 aprile 2022.

Fonte: Portale PAF 

Pubblicati nel Portale Agenti Fisici i materiali didattici dei seminari “Valutazione del rischio rumore” dell’8 aprile 2022 e “Valutazione del rischio vibrazioni” del 22 aprile 2022 che si sono svolti in modalità webinar.

08/04/2022 VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE
Programma dell’evento formativo
Valutazione rischio rumore: introduzione e concetti base – Pietro Nataletti, INAIL
Valutazione rischio rumore: effetti uditivi e non uditivi. Linee di indirizzo per la valutazione del rischio del Coordinamento Interregionale-INAIL-ISS – Iole Pinto, Coordinatrice Gruppo Tematico Agenti Fisici 2015-2021
Portale Agenti Fisici: sezione rumore – Nicola Stacchini e Andrea Bogi, A.U.S.L. Toscana
Valutazione del rischio rumore: casi studio – Nicola Stacchini e Andrea Bogi, A.U.S.L. Toscana Sudest
Garanzia di qualità delle misure, taratura e riferibilità metrologica – Federico Marengo, ACCREDIA

22/04/2022 VALUTAZIONE DEL RISCHIO VIBRAZIONI
Programma dell’evento formativo
Valutazione rischio vibrazioni: introduzione e concetti base – Iole Pinto, Coordinatrice Gruppo Tematico Agenti Fisici 2015-2021
Valutazione rischio vibrazioni: linee di indirizzo per la valutazione del rischio del Coordinamento Interregionale-INAIL-ISS – Iole Pinto, Coordinatrice Gruppo Tematico Agenti Fisici 2015-2021
Portale Agenti Fisici: sezione vibrazioni – Nicola Stacchini e Andrea Bogi, A.U.S.L. Toscana Sudest
Valutazione del rischio vibrazioni: casi studio – Nicola Stacchini e Andrea Bogi, A.U.S.L. Toscana Sudest
Garanzia di qualità delle misure, taratura e riferibilità metrologica – Federico Marengo, ACCREDIA

Fonte: PAF

Vai ai materiali didattici…

ILO. To mark World Day for Safety and Health at Work 2022,a new report of the International Labour Organization…..

To mark World Day for Safety and Health at Work 2022, a new report of the International Labour Organization highlights the importance of social dialogue in promoting a positive occupational safety and health culture. Expert Manal Azzi answers key questions on the report.

GB. TUC newsletter Risks: “Abbandonare la protezione delle donne incinte è “sconsiderato”

Fonte Newsletter Risks Tuc

I sindacati e le organizzazioni che rappresentano centinaia di migliaia di donne incinte hanno fatto esplodere una decisione “sconsiderata” dei ministri Tory di ritirare improvvisamente i consigli sul Covid-19 che le tutelano sul posto di lavoro. In una lettera congiunta al Dipartimento della salute e dell’assistenza sociale (DHSC) e all’Health and Safety Executive (HSE), il TUC, Maternity Action e i sindacati sanitari RCM, Unite, UNISON e SoR avvertono che la mossa potrebbe esporre le future mamme a danni al lavoro. La lettera sottolinea che “una guida chiara e accessibile” deve essere disponibile per tutti i datori di lavoro per garantire il rispetto del loro dovere legale di proteggere la salute e la sicurezza. Il capo del TUC Frances O’Grady ha affermato che ciò includeva essere “chiari sulla necessità di effettuare valutazioni dei rischi individuali per le lavoratrici in gravidanza”, ha aggiunto.
Comunicato stampa RCM . Stella del mattino.

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INRS. Amianto: guida alla prevenzione per i centri di manutenzione

Segnaliamo questo articolo apparso su INRS, la guida è uno strumento di lavoro importante.

Decontaminazione, manutenzione e verifica delle apparecchiature utilizzate nei siti di amianto

Questa guida alla prevenzione descrive i principi di progettazione, organizzazione e funzionamento dei centri di manutenzione per le apparecchiature utilizzate nei siti di amianto. Fornisce consigli pratici per prevenire i rischi di esposizione all’amianto durante le operazioni di decontaminazione, manutenzione e verifica delle apparecchiature. Offre un foglio di tracciabilità del modello che deve essere completato dal mittente dell’attrezzatura e dal centro di manutenzione.

I cantieri di rimozione dell’amianto richiedono un gran numero di attrezzature di lavoro, siano esse:

  • piccole attrezzature (dispositivi di protezione delle vie respiratorie, utensili elettrici, ecc.),
  • attrezzature più grandi (aspiratori d’aria, smerigliatrici, pialle, aspirapolvere, ecc.),
  • unità mobili di decontaminazione.

Tuttavia, tutte queste apparecchiature devono essere decontaminate, mantenute e controllate prima di poter essere utilizzate in un nuovo sito. Per questo, le società di rimozione dell’amianto si affidano a centri di manutenzione che svolgono tutte queste operazioni.

Questa guida alla prevenzione è destinata principalmente ai centri di manutenzione e alle aziende di rimozione dell’amianto. Può essere utile anche per fornitori e produttori di attrezzature di lavoro (per redigere capitolati autorizzativi se rilasciano autorizzazioni a centri di manutenzione per la revisione delle attrezzature).

Principali obiettivi della guida alla prevenzione

  • Descrivere i principi di progettazione per i centri di manutenzione per soddisfare i requisiti di prevenzione del rischio “amianto” e quindi ridurre il rischio di esposizione dei lavoratori.
  • Avvisare i centri di manutenzione e le società di rimozione dell’amianto sulla definizione di regole che consentano la gestione sicura dei materiali utilizzati in un sito di rimozione dell’amianto e che potrebbero essere contaminati da fibre di amianto.
  • Aiutare i produttori di materiali e apparecchiature di sicurezza che effettuano l’autorizzazione dei centri di manutenzione a stabilire le loro specifiche di autorizzazione.

Questa guida alla prevenzione consente di:

  • descrivere il principio del ”  movimento in avanti   ” in questi centri di manutenzione per evitare di incrociare attrezzature contaminate con attrezzature decontaminate o non;
  • fornire informazioni sulle buone pratiche osservate sul campo nei centri di manutenzione;
  • specificare gli obblighi in materia di prevenzione del rischio amianto per i gestori dei centri di manutenzione;
  • garantire la tracciabilità delle operazioni eseguite sulle apparecchiature da parte di un centro di manutenzione, utilizzando un foglio di tracciabilità . Questa scheda di monitoraggio, disponibile in appendice alla presente guida (disponibile anche per il download), permette una migliore qualificazione di eventuali non conformità delle operazioni effettuate (condizione delle apparecchiature ricevute, risultati delle prove, ecc.).

Vai alla fonte per leggere l’intero articolo e le relative note di approfondimento

La spirale di autodistruzione di un’umanità con una percezione sbagliata del rischio

Fonte : GreenReport che ringraziamo 

GAR2022: «Entro il 2030, il mondo potrebbe annullare i progressi sociali ed economici e affrontare 1,5 disastri al giorno»

[27 Aprile 2022]

Secondo il “Global Assessment Report on Disaster Risk Reduction 2022” (GAR2022) appena pubblicato dall’United Nations office for disaster risk reduction (UNDRR), come anticipazione del prima della Global Platform for Disaster Risk Reduction di maggio, «L’attività e il comportamento umani stanno contribuendo a un numero crescente di disastri in tutto il mondo, mettendo in pericolo milioni di vite e ogni progresso sociale ed economico».

Infatti, il GAR2022 rivela che, negli ultimi 2 decenni, ogni anno si sono verificati tra i 350 e i 500 disastri di medie e grandi dimensioni e prevede che «Entro il 2030, il numero di eventi catastrofici raggiungerà i 560 all’anno, o 1,5 disastri al giorno». Il rapporto UNDRR imputa questi disastri a «Alla fine della percezione del rischio interrotta basata su “ottimismo, sottovalutazione e invincibilità”, che porta a decisioni politiche, finanziarie e di sviluppo che esacerbano le vulnerabilità esistenti e mettono le persone in pericolo».

GAR2022 è stato redatto da un gruppo multidisciplinare di esperti di tutto il mondo e riflette le diverse aree di competenza necessarie per comprendere e ridurre i rischi complessi. I risultati del rapporto confluiranno nella Midterm Review dell’implementazione del Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030, che include consultazioni nazionali e revisioni di come i Paesi di tutto il mondo si stanno comportando rispetto all’obiettivo, agli obiettivi e ai target d’azione del Sendai Framework.

Il rapporto rileva che «L’attuazione di strategie di riduzione del rischio di catastrofi, come richiesto nel Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030, nell’ultimo decennio aveva ridotto sia il numero di persone colpite e ucciso da disastri. Tuttavia, la portata e l’intensità dei disastri sono in aumento, con più persone uccise o colpite da disastri negli ultimi 5 anni rispetto ai 5 anni precedenti».

I disastri hanno un impatto sproporzionato sui Paesi in via di sviluppo, che perdono in media l’1% del PIL all’anno a causa di disastri, rispetto allo 0,1 – 0,3% nei Paesi sviluppati. Il costo più alto è sostenuto dalla regione Asia-Pacifico, che ogni anno perde in media l’1,6% del PIL a causa di disastri, mentre le persone più povere soffrono maggiormente anche all’interno dei Paesi in via di sviluppo.

All’impatto a lungo termine dei disastri si aggiunge la mancanza di assicurazioni che aiutino le iniziative di ripristino e ripresa per ricostruire meglio. Il GAR2022 evidenzia che «Dal 1980, solo il 40% dei danni causati da calamità è stato assicurato, mentre i tassi di copertura assicurativa nei Paesi in via di sviluppo erano spesso inferiori al 10% e talvolta vicini allo zero».

Un’area di rischio crescente riguarda gli eventi meteorologici sempre più estremi a causa del cambiamento climatico. Basandosi sugli appelli ad accelerare gli sforzi di adattamento fatti alla COP26 Unfccc di Glasgow, il GAR2022 mostra come i responsabili politici possono rendere lo sviluppo e gli investimenti a prova di clima e sottolinea che «Questo include la riforma della pianificazione del bilancio nazionale per tenere conto del rischio e dell’incertezza, e al contempo la riconfigurazione dei sistemi legali e finanziari per incentivare la riduzione del rischio». Il rapporto fornisce anche esempi di buone pratiche dalle quali i Paesi possono imparare, come l’innovativa carbon tax del Costa Rica sul carburante approvata nel 1997, che ha contribuito a invertire la deforestazione, uno dei principali fattori di rischio di catastrofi, a beneficio dell’economia. In Costa Rica nel 2018, il 98% dell’elettricità proveniva da fonti di energia rinnovabile.

Mami Mizutori, rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu per la riduzione del rischio di catastrofi e capo dell’UNDRR, ha concluso: «I disastri possono essere prevenuti, ma solo se i Paesi investono tempo e risorse per comprendere e ridurre i propri rischi. Ignorando deliberatamente il rischio e non integrandolo nel processo decisionale, il mondo sta in realtà  finanziando la propria distruzione. I settori critici, dal governo allo sviluppo e ai servizi finanziari, devono ripensare urgentemente a come percepiscono e affrontano il rischio di catastrofi. Poiché è in corso la revisione intermedia del Sendai Framework, questo rapporto dovrebbe essere un campanello d’allarme che i Paesi devono accelerare l’azione attraverso le 4 priorità del Sendai Framework per fermare la spirale di disastri in aumento. La buona notizia è che le decisioni umane sono i maggiori fattori che contribuiscono al rischio di catastrofi, quindi abbiamo il potere di ridurre sostanzialmente le minacce poste all’umanità, e in particolare ai più vulnerabili tra noi».

Senato. Inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati

Bozza

SENATO DELLA REPUBBLICA
XVIII LEGISLATURA

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE CONDIZIONI DI LAVORO IN ITALIA, SULLO SFRUTTAMENTO E SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO PUBBLICI E PRIVATI

(Istituita con deliberazione del Senato della Repubblica il 31 ottobre 2019)

(composta dai senatori: Bressa, Presidente,
Romano, Vice Presidente,
Maffoni, Vice Presidente,
Causin, Segretario,
Doria, Segretario,
Caligiuri, Carbone, De Vecchis, Di Girolamo, Di Nicola, Floris, Grassi, Laforgia, Laus, Montevecchi, Pisani, Pittella, Romagnoli, Ruotolo e Stabile)

RELAZIONE INTERMEDIA SULL’ATTIVITÀ SVOLTA

approvata dalla Commissione nella seduta del 20 aprile 2022
(Relatore: senatore BRESSA)

Comunicata alla Presidenza il 21 aprile 2022

Doc_XXII-bis_n9

Per scaricare il file pdf del documento CLICCA QUI 

 

Berlino, installate le prime due sirene d’allarme. Saranno 400 prima della fine dell’anno

 

Fonte IlMitte.com che ringraziamo 

Autrice: Lucia Conti 

A Berlino sono state installate due sirene d’allarme. Sono le prime delle 400 sirene totali che verranno installate, nella capitale tedesca, entro la fine dell’anno. Le sirene d’allarme servono a segnalare emergenze di qualunque tipo, dall’invasione militare all’emergenza naturale, dalla diffusione di radioattività o agenti patogeni al cyberattacco e così via.

Le prime due sirene in funzione nella capitale tedesca si trovano nelle stazioni dei pompieri di Mitte e Charlottenburg-Nord

Due sirene d’allarme installate a Berlino

La conferma dell’installazione delle sirene è arrivata giovedì dall’amministrazione del senato per gli affari interni. Sempre secondo il senato cittadino, Berlino riceverà circa 4,5 milioni degli 88 milioni di euro previsti da un programma di finanziamento del programma federale e teso proprio a rafforzare la rete di sirene d’allarme sul territorio.

L’impulso è nato prendendo atto dei problemi riscontrati durante il “Warntag 2020”, il “giorno di avvertimento” concepito per testare la capacità della popolazione di reagire a un allarme in caso di emergenza. Il 10 settembre del 2020, quindi, tutti i dispositivi altoparlanti del Paese hanno emesso un fortissimo segnale acustico, durato 5 minuti e trasmesso ogni 20. Oltre all’avviso acustico, sono stati diffusi messaggi attraverso i media ed applicazioni. Il test, in quell’occasione, non è andato bene. Diversi problemi si sono resi manifesti, non ultimo il fatto che in molte città o quartieri le sirene non fossero attive perché smantellate in seguito alla fine della guerra fredda.

La prossima settimana è la Giornata internazionale della memoria dei lavoratori

Fonte Risks 21 aprile 2022 

A solo una settimana dalla Giornata Internazionale della Commemorazione dei Lavoratori, giovedì 28 aprile, un numero record di sindacati e attivisti per la sicurezza si prepara a celebrare il più grande evento mondiale per la sicurezza di sempre. Arriva mentre il movimento sindacale a livello globale è sul punto di ottenere il riconoscimento della salute e sicurezza sul lavoro come diritto fondamentale dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) sul lavoro. Questa designazione richiederebbe il riconoscimento in tutto il mondo delle regole di buon senso che impongono ai paesi e alle aziende di affrontare la carneficina sul lavoro che provoca 3 milioni di vittime ogni anno. Ha solo bisogno di un’ultima spinta, quindi assicurati di portare a casa il messaggio del sindacato che la morte per lavorare deve finire ora.
TUC 28 Aprile risorse ed eventi pagine web . Ottieni il tuo evento del 28 aprile sulla mappa TUC!
Elenco STUC degli eventi del 28 aprile in Scozia .
Dai un’occhiata alla nuova e schiacciante analisi dei pericoli dell’aumento dei problemi di salute legati al lavoro e del crollo dell’applicazione nel Regno Unito .
Il sindacato globale ITUC ha pubblicato un pacchetto di immagini di Twitter e Facebook pronte per l’uso e di risorse infografiche per il 28 aprile, disponibili in inglese, spagnolo, portoghese e francese. Scopri cosa sta succedendo nel mondo .

Climate change triggering global collapse in insect numbers: stressed farmland shows 63% decline – new research

Tim Newbold, UCL and Charlie Outhwaite, UCL

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  • The world may be facing a devastating “hidden” collapse in insect species due to the twin threats of climate change and habitat loss.
  • UCL’s Centre for Biodiversity & Environment Research has carried out one of the largest-ever assessments of insect declines around the world – assessing three-quarters of a million samples from around 6,000 sites.
  • The new study, published in Nature, finds that climate-stressed farmland possesses only half the number of insects, on average, and 25% fewer insect species than areas of natural habitat.
  • Insect declines are greatest in high-intensity farmland areas within tropical countries – where the combined effects of climate change and habitat loss are experienced most profoundly.
  • The majority of the world’s estimated 5.5 million species are thought to live in these regions – meaning the planet’s greatest abundances of insect life may be suffering collapses without us even realising.
  • Lowering the intensity of farming by using fewer chemicals, having a greater diversity of crops and preserving some natural habitat can mitigate the negative effects of habitat loss and climate change on insects.
  • Considering the choices we make as consumers – such as buying shade-grown coffee or cocoa – could also help protect insects and other creatures in the world’s most climate-vulnerable regions.

Long read

Insects are critical to the future of our planet. They help to keep pest species under control and break down dead material to release nutrients into the soil. Flying insects are also key pollinators of many major food crops, including fruits, spices and – importantly for chocolate lovers – cocoa.

The growing number of reports suggesting insect numbers are in steep decline is therefore of urgent concern. Loss of insect biodiversity could put these vital ecological functions at risk, threatening human livelihoods and food security in the process. Yet across large swathes of the world, there are gaps in our knowledge about the true scale and nature of insect declines.

Most of what we do know comes from data collected in the planet’s more temperate regions, especially Europe and North America. For example, widespread losses of pollinators have been identified in Great Britain, butterflies have experienced declines in numbers of between 30 and 50% across Europe, and a 76% reduction in the biomass of flying insects has been reported in Germany.

Information on insect species numbers and their abundance in the tropics (the regions either side of the Equator including the Amazon rainforest, all of Brazil, and much of Africa, India and Southeast Asia) is far more scarce. Yet the majority of the world’s estimated 5.5 million insect species are thought to live in these tropical regions – meaning the planet’s greatest abundances of insect life may be suffering calamitous collapses without us even realising.

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21/4/2022 – CIIP: aggiornati i contributi di CIIP su COVID-19

Il punto “7. LA SORVEGLIANZA SANITARIA CORRELATA A COVID-19” ed il punto “9. LA VACCINAZIONE ANTI COVID-19 E GREEN PASS” della pubblicazione “COVID-19 – I contributi di CIIP” sono stati aggiornati alla luce degli atti normativi più recenti.

Nell’aprile 2022 è stato aggiornato il punto “7. La Sorveglianza Sanitaria correlata a COVID-19” a seguito dell’evolversi della situazione della pandemia con la prevalenza della variante omicron e con una situazione vaccinale migliore che ha portato a modificare le prescrizioni normative in merito alla gestione dei casi e delle quarantene ed alla gestione dei pazienti fragili. Al punto “9. La vaccinazione anti COVID-19 e Green Pass” dopo le “Prime note…” e le “Seconde note…” l'”Aggiornamento note sulla vaccinazione anti COVID-19 per i lavoratori” con le indicazioni emergenti dalle nuove disposizioni normative sopravvenute fra il settembre 2021 ed il febbraio 2022 è stato aggiunto un nuovo aggiornamento al mese di aprile 2022.

Un vaccino per l’amianto? Un appello di ricercatori, epidemiologi, igienisti e medici del lavoro, ingegneri, Tecnici della Prevenzione e scienziati.

 

Un vaccino per l'amianto_con firme

Per scaricare il testo pdf dell’appello clicca QUI 

Diario Prevenzione condivide gli obiettivi di questo Appello . Gino Rubini, editor di diario-prevenzione.it

Inail: Esposizione occupazionale a formaldeide in laboratorio di anatomia patologica

La formaldeide è uno dei composti organici volatili più diffusi. Classificata cancerogeno certo per l’uomo dallo IARC, è ancora ampiamente utilizzata in diversi comparti lavorativi.

Immagine Esposizione occupazionale a formaldeide in laboratorio di anatomia patologica

In quello sanitario, la formaldeide in soluzione è largamente impiegata nelle operazioni di allestimento di preparati istologici e nella conservazione e trasporto di materiali biologici e nella fissazione dei tessuti in anatomia patologica. Diverse sono le figure potenzialmente esposte e molti i punti critici che possono influenzare l’esposizione. Determinanti il controllo delle quantità utilizzate, il numero dei lavoratori esposti, la sorveglianza sanitaria e l’adozione di misure organizzative adeguate (appropriate postazioni lavorative, aerazione dei locali).

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Sacrifice Zones

Fonte: Antropocene.org che ringraziamo 

Un rapporto delle Nazioni Unite individua i luoghi più inquinati del mondo: l’inquinamento uccide più persone di tutte le guerre, gli omicidi e le altre forme di violenza messi insieme.

Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani e l’ambiente ha individuato i luoghi più inquinati della Terra. Nel suo rapporto annuale al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, David Boyd descrive questi luoghi come Sacrifice Zones, un termine originariamente utilizzato per le aree rese inabitabili dai test sulle armi nucleari.

Scrive: «Oggi, una sacrifice zone può essere intesa come un luogo in cui i residenti subiscono devastanti conseguenze sulla salute fisica e mentale e violazioni dei diritti umani a causa del fatto di vivere in hotspots inquinati e aree fortemente contaminate. La crisi climatica sta creando una nuova categoria di sacrifice zones a causa delle continue emissioni di gas serra, poiché certe aree sono diventate e stanno diventando inabitabili a causa di eventi meteorologici estremi o disastri a lenta insorgenza, tra cui la siccità e l’innalzamento del livello del mare».

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Il piano del Regno Unito di spedire richiedenti asilo in Ruanda è di per sé crudeltà

Evitando i propri obblighi nei confronti delle persone in cerca di asilo sulle sue coste, il governo del Regno Unito ha firmato oggi un accordo con il Ruanda per inviare lì i richiedenti asilo attraverso la Manica.

In base al nuovo accordo di partenariato per l’asilo , le persone che arrivano nel Regno Unito irregolarmente o che sono arrivate irregolarmente dal 1° gennaio 2022 possono essere inviate in Ruanda con un biglietto di sola andata per l’elaborazione della domanda di asilo e, se riconosciute come rifugiate, per ottenere il riconoscimento di rifugiato stato lì.

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Les entreprises accordent une attention variable aux différents objectifs de développement durable

En 2015, l’ONU a lancé 17 objectifs de développement durable (ODD) qui doivent être atteints d’ici 2030.
UN Ukraine/Flickr, CC BY-SA

Dante I. Leyva-de la Hiz, Montpellier Business School – UGEI et Carlos Raúl Sánchez Sánchez, Montpellier Business School – UGEI

Les entreprises sont aujourd’hui de plus en plus conscientes de leur rôle dans le changement climatique, et une multitude d’entre elles souhaitent améliorer leur rôle dans la société. À cet égard, l’ONU avait lancé une enquête à laquelle 12 000 entreprises de 160 pays ont participé, en plus d’autres acteurs tels que les utilisateurs, les clients, les ONG, etc. Avec ces réponses, l’ONU a créé en 2015 ce qu’on appelle les objectifs de développement durable (ODD), qui doivent être atteints d’ici 2030.

Les 17 ODD de l’ONU.
Wikimedia, CC BY-SA

Ces 17 ODD sont divisés en 169 objectifs spécifiques qui définissent une voie plus claire à suivre pour les gouvernements, les parties prenantes et les entreprises. Pour ces dernières, l’ONU ne force pas, mais« recommande »des actions à entreprendre par les grandes entreprises pour provoquer un changement mondial.

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La guerra di Putin all’Ucraina sminuisce la posizione della Russia negli affari mondiali

Fonte : Segreteria Internazionale per la messa al bando dell’amianto

Autrice:

Laurie Kazan Allen che ringraziamo

N.B. L’articolo è stato tradotto in italiano con google translator. Per ogni riferimento vale l’articolo alla fonte in lingua inglese 

 

19 aprile 2022

Ieri (18 aprile 2022), ci siamo svegliati con la notizia dell’ennesimo bombardamento russo delle città ucraine la scorsa notte; più morti tra i civili, più distruzione sfrenata. Un cambiamento di paradigma nella nostra percezione e nel rapporto con la Russia è ormai diventato saldamente radicato. 1 Non si tratta, come ha detto al Parlamento il Cancelliere tedesco Olaf Scholtz il 27 febbraio 2022, non più una questione di distensione e impegno, ma di deterrenza e ripudio. 2 Il business as usual, o come è stato dalla fine della seconda guerra mondiale, non è più possibile.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite lo ha riconosciuto il 3 marzo 2022 quando ha approvato una risoluzione che chiedeva alla Russia: “ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”. 3 Il 24 marzo, una risoluzione che chiedeva la fine immediata dell’invasione russa è stata appoggiata dalla maggioranza dell’Assemblea Generale. 4

Solo quindici giorni dopo, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiedeva la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani (UNHCR) “in risposta all’invasione di Mosca e alle presunte violazioni dei diritti in Ucraina”. 5

Il compito dell’UNHCR è promuovere e garantire i diritti umani nella sua qualità di organismo intergovernativo che opera all’interno del sistema delle Nazioni Unite. Per proteggere gli esseri umani e l’ambiente dalle esposizioni tossiche alle sostanze chimiche, altri due organismi – l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UENP) – hanno sviluppato negli anni ’80 un programma che in seguito è diventato il programma multilaterale trattato che è la Convenzione di Rotterdam sulla procedura di previo consenso informato per determinati prodotti chimici pericolosi e pesticidi nel commercio internazionale (RC).

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Le pistole elettriche “non letali” ? La pistola Taser, il bavaglio elettrico al dissenso

 

Fonte SMIPS.ORG

 

 

La Lega le propone in carcere.
Roma e Milano votano per la dotazione alla Polizia Locale. Da alcuni giorni sono arrivati nelle città italiane oltre 4.000 pistole elettriche, armi potenzialmente mortali (nei soli Stati Uniti sono oltre 1.000 le persone morte dopo il loro utilizzo in 17 anni) che saranno in dotazione alle forze dell’ordine.
Al Comune di Roma e Milano c’è stata una mozione per dotarne anche la Polizia Locale. In passato, su nostra iniziativa, i comuni di Torino, Palermo e Bergamo avevano bocciato proprio questa possibilità offerta dal decreto Salvini. Lo stesso aveva fatto Milano che, con il nuovo consiglio comunale, ma con la medesima maggioranza, ha ribaltato la sua stessa scelta. Di questo hanno scritto Susanna Marietti nel suo blog su Il Fatto Quotidiano e Patrizio Gonnella sul Manifesto. La Lega, in Parlamento, ha proposto – per l’ennesima volta – di dotare anche gli agenti penitenziari di questa arma.
Ma in carcere non è come se si stesse al fronte. L’introduzione della pistola elettrica in questi luoghi sarebbe in spregio al disposto dell’ultimo comma dell’art. 41 dell’ordinamento penitenziario, in base al quale gli agenti in servizio nell’interno degli istituti non possono portare armi se non nei casi eccezionali in cui ciò venga ordinato dal direttore. Contraddire questo principio riporterebbe il carcere ad essere quel luogo violento, conflittuale e non conforme alla Costituzione che il nostro Paese ha conosciuto fino a prima della riforma penitenziaria del 1975.
In carcere non c’è bisogno di armi, ma di un clima sereno al proprio interno, con un trattamento aperto, occasioni di intrattenimento, di formazione, di istruzione, di informazione. Sono le attività che, combattendo la noia che porta a tensione, ridurrebbero i tassi di conflittualità ben di più che qualche scarica di elettroshock. Dire di sì all’uso delle pistole taser in carcere significa cedere alla tentazione di trasformarlo in una forma di luogo insicuro per la vita e l’incolumità delle persone detenute

Notizie dalla Newsletter Risks delle TUC

 

Dalla newsletter del Sindacato inglese TUC che ringraziamo abbiamo tratto, tra le altre, queste due notizie

Globale: le mine del Mar Nero minacciano i marittimi

I datori di lavoro e i sindacati marittimi internazionali stanno esortando i governi ad aumentare significativamente gli sforzi per garantire un passaggio sicuro per le navi nel Mar Nero, a seguito di segnalazioni di mine alla deriva. L’invito fa seguito alle discussioni tra la federazione globale dei lavoratori dei trasporti ITF e il Joint Negotiating Group (JNG) – i partner sindacali dell’industria nell’International Bargaining Forum (IBF). L’IBF ha designato la regione settentrionale del Mar Nero, il Mar d’Azov (a nord della latitudine 46 ° N) e tutti i porti dell’Ucraina Warlike Operations Areas (WOA) all’inizio di marzo. “Esortiamo vivamente i governi a fare tutto ciò che è in loro potere per mitigare la minaccia e garantire un passaggio sicuro per le navi che commerciano vicino a queste aree di conflitto. È essenziale che i marittimi di tutto il mondo possano continuare a svolgere i propri compiti in sicurezza e mantenere in movimento le catene di approvvigionamento globali”, ha affermato David Heindel,
Comunicato stampa ITF . Comunicato stampa dell’ILO .

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” Convivere con il Covid” è un piano pericoloso

I ministri dovrebbero riconsiderare i piani di “convivenza con Covid” dell’Inghilterra, hanno affermato i leader sanitari, mentre accusano il governo di ignorare la minaccia in corso per motivi ideologici. La Confederazione NHS, che rappresenta le organizzazioni del settore sanitario, ha accusato il n. 10 di aver “abbandonato qualsiasi interesse” nella pandemia, nonostante una nuova ondata di Omicron abbia messo sotto pressione un NHS già sovraccaricato. Matthew Taylor, amministratore delegato della Confederazione NHS, ha affermato che i ministri dovrebbero ribadire il consiglio di promuovere l’uso delle mascherine sui trasporti pubblici per cercare di ridurre il numero di infezioni e, di conseguenza, la domanda al SSN. Ha aggiunto “ci stiamo comportando come se questa pandemia fosse finita, ma non è finita in relazione alle sfide che il servizio sanitario deve affrontare”.
Comunicato stampa della Confederazione SSN . Il guardianoEuropa sociale .

 

 

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