Gli operai travolti dal treno a Brandizzo. Un caso da manuale di mancata valutazione e gestione dei rischi da interferenze

OLTRE LA RETE: Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale – Molfetta (BA), 28 settembre 2023

Convegno Nazionale “OLTRE LA RETE: Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale” 28 settembre 2023 / Ore 8.30—17.30 ISTITUTO “A. VESPUCCI” – Strada Vicinale Rotonda— Loc. I Cala – MOLFETTA

def LOCANDINA PROGRAMMA

Per scaricare il file .pdf della Locandina Clicca QUI 

Un approfondimento sulle tematiche della sicurezza sul lavoro degli operatori della pesca professionale è necessario per favorire la conoscenza e la condivisione delle pratiche preventive attivate nelle varie marinerie italiane per far emergere le principali criticità operative e per stimolare riflessioni utili da riportare ai livelli decisionali e nelle pratiche quotidiane degli operatori del settore. E’ questo lo scopo del Convegno nazionale voluto a Molfetta dalla ASL – BA Dipartimento di Prevenzione – SPeSAL Area Nord che ospiterà operatori provenienti da tutta Italia che condivideranno le proprie esperienze sull’argomento.

La dolorosa lezione di Brandizzo

Fonte Collettiva che ringraziamo

L’INTERVISTA

I binari © Marco Merlini Roma, 18 settembre 2020 Stazione Termini I binari
Foto: Marco Merlini

STEFANO IUCCI

Per Genovesi, segretario generale Fillea Cgil, nelle manutenzioni bisogna mettere mano al mix nefasto tra modello organizzativo non all’altezza, competizione sui costi e tecnologia non adeguatamente utilizzata

Leggi anche:

Se c’è una cosa che la tragedia di Brandizzo può aiutarci a capire, è come evitare che il mix tra un modello organizzativo non all’altezza e tutto concentrato su sfruttamento e profitti, una competizione malata giocata sui costi e una tecnologia non adeguatamente utilizzata possano portare a sciagure come quella capitata pochi giorni fa. “Sono anni che registriamo e denunciamo situazioni in cui solo il caso e molta fortuna hanno evitato altre stragi su strade e linee ferroviarie come quella di Brandizzo”, attacca Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil che incontriamo alla vigilia dello sciopero che lunedì 4 settembre vedrà insieme i lavoratori edili e dei trasporti. Per Genovesi “questa deve dunque essere l’occasione per rimettere in discussione tutto il sistema delle manutenzioni e i modelli di business che vi sono dietro”.

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Lavoro notturno e lavoro a turni: effetti sulla salute e prevenzione

Fonte: Punto Sicuro che ringraziamo

L’Istituto francese INRS ha prodotto un dossier che permette di conoscere lo stato delle conoscenze e migliorare la prevenzione per il lavoro notturno e a turni. Focus sugli effetti sulla salute e sulle misure di prevenzione.

Parigi, 28 Ago – Gli orari di lavoro atipici, tra cui, ad esempio, il lavoro a turni e il lavoro notturno, interessano molti settori e sono in aumento con una crescita sensibile tra le donne e nel settore dei servizi.

Per i lavoratori queste forme di organizzazione del lavoro si accompagnano a una “desincronizzazione” dei ritmi biologici, sociali e familiari, che, come indicano diversi studi, può portare a vari problemi di salute. E per questo motivo è importante conoscere i rischi e promuovere e incoraggiare l’introduzione di misure preventive.

Ad affermarlo è un dossier pubblicato in Francia dall’Institut National de Recherche et de Sécurité pour la prévention des accidents du travail et des maladies professionnelle ( INRS ), un’associazione istituita sotto l’egida del sistema di sicurezza sociale francese (CNAM).  Il dossier – dal titolo “Travail de nuit et posté: état des connaissances et prévention en milieu professionnel” (Lavoro notturno e a turni: stato delle conoscenze e prevenzione sul posto di lavoro) – è stato pubblicato nella rivista tecnica dell’INRS “Hygiène & sécurité du travail” (HST) n° 270 di marzo 2023.

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For minorities, biased AI algorithms can damage almost every part of life

shutterstock.

Arshin Adib-Moghaddam, SOAS, University of London

Bad data does not only produce bad outcomes. It can also help to suppress sections of society, for instance vulnerable women and minorities.

This is the argument of my new book on the relationship between various forms of racism and sexism and artificial intelligence (AI). The problem is acute. Algorithms generally need to be exposed to data – often taken from the internet – in order to improve at whatever they do, such as screening job applications, or underwriting mortgages.

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È inutile evocare Caronte, serve una comunicazione positiva

Riproduciamo l’editoriale dal sito dell’associazione Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenbile ASVIS. Il richiamo ad un uso responsabile delle parole e dei loro significati per non alimentare paure è da noi pienamente condiviso. I media dovrebbero rendere accessibili le conoscenze scientifiche ai cittadini profani senza inutili coloriture retoriche …. Fonte ASVIS

 

 

Quali parole usiamo quando parliamo di crisi climatica, ambiente, povertà e disuguaglianze, energia? Tra nomi fantasiosi, caldo opprimente e alluvioni, una cosa è certa: non è il terrore che ci farà stare meglio. 25/8/23

di Elis Viettone

Crisi climatica, crisi energetica, crisi economica, crisi sanitaria, crisi bellica: è corretto parlare di crisi per tutte queste differenti circostanze? Sì, se restituiamo alla parola crisi il suo significato originario, ovvero l’antico greco κρίσις: culmine, punto di svolta, ma anche distinguere, decidere (vocabolario Treccani). Il problema è che accanto alla narrazione di queste crisi, spesso come comunicatori perdiamo di vista il fine ultimo della corretta informazione, ovvero rendere le persone consapevoli, capaci di scelte per cambiare lo stato delle cose, in vista, nel migliore dei mondi possibili, dell’interesse generale e del bene comune.

Se le parole sono il mezzo che abbiamo per informare, forse dovremmo – comunicatori, giornalisti e tutti coloro che orientano il dibattito pubblico – prestare più attenzione ai termini e ai concetti che esprimiamo per analizzare, definire e affrontare le questioni, ricordandoci di prospettare sempre scenari alternativi e soluzioni razionali.

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ETUI – Il futuro dell’Europa sociale volume 29 Numero 2, maggio 2023

 

Durante le Commissioni Barroso (2004–2014) gli obiettivi economici erano considerati di gran lunga più importanti degli obiettivi sociali e la politica sociale era ampiamente vista come un ostacolo alla crescita economica, all’innovazione e al pareggio di bilancio. Di conseguenza, in quel periodo, ci sono state poche nuove iniziative dell’UE nel campo della politica sociale, mentre è stata esercitata una pressione per ridimensionare o decentralizzare le politiche sociali nazionali. Negli ultimi anni, tuttavia, l’adozione del pilastro europeo dei diritti sociali (EPSR), la crisi COVID, ma anche il cambiamento climatico e la digitalizzazione hanno aperto nuovi spazi per portare avanti temi sociali ed espandere l’Europa sociale. Di conseguenza, il discorso delle istituzioni europee è cambiato radicalmente, passando da una visione delle politiche sociali come un fattore di costo a un’enfasi sulla necessità di rafforzare i diritti sociali per affrontare con successo le molteplici sfide cui devono far fronte le società europee. Ad esempio, il piano d’azione EPSR afferma che “è necessario rafforzare i diritti sociali e rafforzare la dimensione sociale europea in tutte le politiche dell’Unione, come sancito dai trattati. Ciò garantirà che la transizione verso la neutralità climatica, la digitalizzazione e il cambiamento demografico sia socialmente giusta ed equa, e farà sì che il Green Deal europeo e il prossimo Decennio digitale 2030 siano un successo per tutti gli europei.” Stabilisce inoltre tre obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il 2030: almeno il 78% della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni dovrebbe avere un lavoro; almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno alla formazione; e una riduzione di almeno 15 milioni del numero di persone a rischio di povertà o esclusione sociale.

Maarten Keune e Philippe Pochet

Il numero completo può essere trovato qui

Co-curatori: Philippe Pochet, Vera Šćepanović, Maarten Keune

Caporedattore: Marina Luttrell

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La posta in gioco della classe operaia nella lotta contro il riscaldamento globale

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Suggerirò qui che la classe operaia ha un ruolo unico da svolgere nella lotta contro il riscaldamento globale perché le classi proprietarie e gestionali hanno interessi legati a un sistema economico che ha una tendenza intrinseca alla devastazione ecologica mentre la classe operaia non.

Nel suo avvertimento “Codice Rosso per l’Umanità” del 2021, il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite ha affermato: “I campanelli d’allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili: le emissioni di gas serra derivanti dalla combustione di combustibili fossili e dalla deforestazione stanno soffocando il nostro pianeta e mettendo miliardi di persone a rischio immediato. Il riscaldamento globale sta colpendo ogni regione della Terra…” Con i danni causati dall’intensificarsi delle tempeste e la gente che muore a causa delle ondate di caldo, potrebbe sembrare che tutti hanno un interesse nel progetto di sostenibilità ecologica e di porre fine rapidamente alla combustione di combustibili fossili. Come sappiamo, tuttavia, vari settori delle classi proprietarie e gestionali perseguono profitti dall’estrazione, dalla raffinazione e dalla combustione di combustibili fossili. Proteggono gli investimenti irrecuperabili in infrastrutture basate sui combustibili fossili (come le centrali elettriche a gas) o propongono strategie altamente improbabili (come la cattura e lo stoccaggio del carbonio). Pertanto molti settori delle classi più elevate della nostra società rappresentano un ostacolo alla sostenibilità ecologica.

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La casa editrice scientifica Springer Nature ha ritirato lo studio di quattro fisici italiani che negava gli impatti della crisi climatica

Fonte:  Valigia Blu che rigraziamo

 

Springer Nature, uno dei maggiori editori scientifici, ha dichiarato di aver ritirato uno studio sottoposto a peer-review a firma del fisico nucleare, Gianluca Alimonti, del meteorologo agrario, Luigi Mariani, e dei fisici Franco Prodi e Renato Angelo Ricci, perché presentava conclusioni fuorvianti sull’impatto del cambiamento climatico. Prodi e Ricci sono tra i firmatari della World Climate Declaration, in cui si afferma che “non c’è alcuna emergenza climatica” e che “arricchire l’atmosfera di CO2 è vantaggioso”. Franco Prodi è uno dei cosiddetti “falsi esperti”, o “pseudoesperti” – nel senso che pur essendo scienziati (nel caso di Prodi, fisici dell’atmosfera) nella loro carriera non si sono mai occupati di cambiamento climatico e non possono essere considerati esperti della materia – spesso intervistati sui media generalisti dando l’impressione ingannevole che il dibattito scientifico sia ancora aperto.

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E’ disponibile online la Rivista Ecoscienza 3/2023 dell’Arpa Emilia-Romagna

Fonte : Ecoscienza

Ecoscienza n. 3/2023

Fare i conti con l’ambiente

I sistemi di contabilità ambientale integrata a supporto delle politiche di sostenibilità.
Una Terra per tutti, è ora di agire per un sistema economico orientato al benessere.

Qualità dell’aria
Dal progetto Prepair valutazioni e strumenti per il risanamento.

Scarica il numero 3/2023 (.pdf)
Vai a Ecoscienza 3/2023

La nicchia climatica umana

Ringraziamo Terrestres  la Rivista da cui è tratto questo articolo. Per un uso professionale o di studio di questo articolo raccomandiamo di fare riferimento al testo originale alla fonte : Terrestres 

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L’emisfero settentrionale (dall’Europa al Nord Africa, passando per Cina e Stati Uniti) subirà questa settimana un’ondata di caldo senza precedenti, con temperature comprese tra 35 e 50°C. Se possiamo aggiungere degli strati per proteggerci dal freddo, quando il caldo diventa insopportabile non ci resta che togliere la pelle. Ma in che misura e per chi il clima può diventare inadatto alla vita umana? Secondo uno studio è possibile che in questo secolo più di 3 miliardi di persone saranno esposte a un clima inabitabile.

Tempo di lettura: 18 minuti

Questo articolo è apparso originariamente il 17 giugno 2022.

Questa primavera, nei mesi di aprile e maggio, un’ondata di caldo durata diverse settimane ha colpito l’India e il Pakistan . Questo periodo, che precede il monsone, è solitamente il più caldo dell’anno, poiché la pioggia porta con sé un leggero raffreddamento. Con temperature intorno ai 50°C per diversi giorni, molte persone hanno dovuto lavorare durante la notte relativamente fresca. Non mancava solo l’acqua – a volte inquinata – ma anche l’energia: diverse centinaia di migliaia di persone mancavano di elettricità per alimentare frigoriferi o condizionatori – disponibile solo per i più ricchi.Il caldo intenso è anche causa di decine di infarti al giorno, significativa mancanza di sonno, saturazione del sistema sanitario .

Questo episodio prefigura una tendenza planetaria di cui cominciamo a conoscere alcune caratteristiche: cupole di calore, megaincendi, ondate di caldo, siccità. A questo quadro si aggiungono tutta una serie di problemi sanitari, tra cui la diffusione di malattie infettive e il deterioramento delle condizioni di salute fisica e mentale. Ad esempio, il cambiamento climatico fa diminuire la durata media del sonno, soprattutto tra le donne, gli anziani o le persone provenienti da paesi poveri, il che tende a causare molti problemi, come un aumento della depressione, del cancro, della perdita di memoria, ecc. 1 . Esiste anche uno studio americano che prevede che i problemi cardiaci causati dal caldo potrebbero uccidere fino a 10.000 americani all’anno entro la fine del II secolo.. E il caldo non danneggia solo la vita umana, ma anche molti animali sono in pericolo diretto. Lo dimostra questa incredibile carneficina, dovuta a un’ondata di caldo in Kansas, che ha recentemente trasportato migliaia di bovini (vedi sotto).

vedi il filmato a questo indirizzo
Fonte: Rawsalert ( https://twitter.com/i/status/1537233682867851264 )

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Doctors Advocate Fresh Efforts to Combat Chagas Disease, a Silent Killer

Fonte : KffHealthnews

When Maira Gutiérrez was diagnosed with Chagas disease in 1997, neither she nor her primary care physician had even heard of the malady. She discovered her illness only by chance, after participating in a Red Cross blood drive organized by her employer, Universal Studios.

The Red Cross tests donated blood for a range of diseases, including Chagas, which is caused by a parasite and can develop silently for decades before causing symptoms. The test detected Chagas in her body, and an MRI years later, in 2013, confirmed it had reached her heart.

“They showed me the image with the trace of the parasite to my heart. It was really scary,” Gutiérrez, originally from El Salvador, said in Spanish. Now 50, she remains healthy but undergoes a battery of tests annually to monitor for heart damage.

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Aumentano le vittime sul lavoro e il governo Meloni li uccide una seconda volta

Vite spezzate sui cantieri e nelle industrie per puro profitto, mentre la destra dimezza gli aiuti alle famiglie

 

Fonte: areaonline.ch

Autore : Loris Campetti che ringraziamo

 

Puoi precipitare da un’impalcatura mentre lavori in subappalto, magari per un’opera finalizzata a raggiungere un obiettivo previsto dal Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza).
Se stavi lavorando al nero non avrai un nome né un numero nella lista dei morti sul lavoro, forse si dirà che sei morto di freddo o di cancro, oppure il tuo corpo verrà fatto sparire come è successo durante la ricostruzione seguita al terremoto nelle Marche.
Puoi essere travolto da un Suv mentre pedali, zaino in spalla, con la pizza da consegnare a un cliente all’indirizzo che ti ha comunicato un algoritmo.
Puoi finire sotto il trattore rovesciatosi mentre ari un campo in zona collinare, oppure puoi precipitare da una gru mentre carichi container su una nave. O risucchiata da una macchina tessile, o arso vivo in fonderia, o mentre fai esperienza in fabbrica come studente nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.
Ma puoi morire anche guidando un camion, o semplicemente la tua utilitaria mentre vai al lavoro assonnato o sfinito dal lavoro cerchi di tornare a casa.

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Presentati da Goletta Verde i risultati delle analisi dei campioni d’acqua prelevati sulle coste emiliano-romagnole

Fonte Legambiente Emilia-Romagna

                                                                                                                
Presentati da Goletta Verde i risultati delle analisi dei campioni d’acqua prelevati sulle coste emiliano-romagnole

Su 11 punti campionati solo 1 risultato oltre i limiti di legge 

È il punto alla foce del fiume Marano nel Comune di Riccione 

Legambiente: I dati emersi sulla qualità delle acque conferma il dato dell’anno scorso: un solo punto inquinato, e dati in miglioramento per il secondo anno consecutivo. Non bisogna perdere di vista l’obiettivo fondamentale di individuare gli scarichi abusivi. È anche da qui che passa il futuro del turismo in Emilia-Romagna”. 

Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi. 

 

Presentati da Goletta Verde di Legambiente i risultati del monitoraggio delle acque delle coste dell’Emilia-Romagna: su 11 punti campionati solo uno è risultato essere oltre i limiti di legge. Si tratta del punto alla foce del torrente Marano nel comune di Riccione

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USA. L’intersezione mortale tra sfruttamento del lavoro e cambiamento climatico

Fonte Znetwork che ringraziamo . Per un uso di studio e/o per approfondimenti si raccomanda di fare riferimento al testo originale

 

Mentre le temperature salgono negli Stati Uniti quest’estate, alcuni di noi hanno la fortuna di poter rimanere in spazi interni climatizzati, ordinando cibo, generi alimentari, vestiti e altri prodotti da consegnarci. Gli altri, che lavorano duramente nel caldo estremo per estrarre i prodotti dagli scaffali caldi del magazzino e scaricarli sul marciapiede in camion per le consegne infuocati, stanno mettendo a rischio la salute e persino la vita. Luglio 2023 ha segnato il mese più caldo  mai registrato per il pianeta  .

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Lo scienziato del fuoco spiega cosa significa la tragedia delle Hawaii per il nostro continente infiammabile

Fonte : GreenLeft

Autore: David Bowman

L’incendio dell’isola hawaiana di Maui visto da uno scienziato pirologo australiano che lancia un monito per il futuro del pianeta.L’articolo è stato pubblicato dalla Rivista australiana GreenLeft che ringraziamo

 

Quando ho sentito i resoconti dell’incendio che ha devastato l’isola hawaiana di Maui, mi sono sentito completamente depresso.

Come scienziato del fuoco, so che l’orrore che si sta svolgendo – che   finora ha ucciso 93 persone – è solo l’inizio. È un presagio di ciò che l’Australia e altri paesi sperimenteranno in un mondo più caldo.

Per gli australiani, i rapporti riportano inevitabilmente alla memoria la nostra terribile estate nera nel 2019-20. Come la tragedia di Maui, quegli enormi e incontrollabili incendi boschivi sono stati uno spaventoso scorcio degli intensi incendi che possiamo aspettarci con il peggioramento del cambiamento climatico.

 

 

Il riscaldamento globale – il risultato della combustione di combustibili fossili – significa che gli incendi boschivi diventeranno più frequenti e gravi. Certo, dobbiamo ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Questo è assolutamente ovvio.

Ma dobbiamo fare di più. Gli australiani devono urgentemente adattarsi al nostro infuocato futuro.

Calore e incendi da record

Gli incendi di Maui sono stati  alimentati da  forti venti, vegetazione secca e bassa umidità. Le persone sono state costrette a correre nell’oceano per sicurezza. Centinaia di strutture sono state danneggiate o distrutte e molte persone sono rimaste ferite.

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Gestione del rischio di esposizione professionale al cristallino – indicazioni operative per gli operatori coinvolti in procedure interventistiche

Riprendiamo dal sito Inail questa importante elaborazione

Il presente lavoro intende sintetizzare l’attività di studio biennale (BRIC 2019 – ID 45) che è stata dedicata da un gruppo specifico multicentrico alla valutazione della dose al cristallino degli operatori coinvolti in diverse procedure di radiologia interventistica, con particolare attenzione ai primi operatori nelle procedure cardiologiche.

Immagine Gestione del rischio di esposizione professionale al cristallino - indicazioni operative per gli operatori coinvolti in procedure interventistiche

 

Ciò che ne è conseguito è una indicazione operativa e comportamentale fatta di regole chiare, univoche, concrete, tali da indicare delle strategie di monitoraggio e valutazione della dose al cristallino per tutto il personale coinvolto nelle suddette procedure, in pieno allineamento a quello che è il quadro normativo vigente.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Camminando in un mondo di forni Un passo nella giusta direzione

Questo articolo è ripreso da ZNETWORK che ringraziamo . La traduzione in italiano è effettuata con l’assistenza di google traslator. Per un uso professionale e/o di studio si raccomanda di fare riferimento all’articolo all’origine

Autrice :

Fonte ZNETWORK 

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Troppo caldo.

Troppo secco.

Troppe armi.

Questo mondo ha bisogno di cambiare.

Ma è troppo vago. Dopotutto, questo mondo sta già cambiando, ma non in modi che fanno bene a te e a me.

Conosci i fatti. Luglio 2023 è stato il  mese più caldo  mai registrato, da quando noi umani abbiamo iniziato  a tenere traccia  della temperatura. E sta solo diventando più caldo. Come ha detto al  New York Times Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale,  il recente clima troppo estremo è solo “un assaggio del futuro”.

Dichiarare guerra a noi stessi

Non sta piovendo. Non almeno dove (e quando) così tanti di noi ne hanno bisogno per  l’acqua potabile  , l’agricoltura o la ricreazione. L’Uruguay  è fuori dall’acqua, con il governo che dà la priorità ai data center e alle multinazionali invece che alla sua gente assetata. In Sud Africa, il governo propone di depurare l’acqua delle  miniere abbandonate  come soluzione a una prolungata crisi idrica e alla mancanza di acqua potabile. Le persone in città come  Flint, Michigan e  Jackson, Mississippi , sanno come ci si sente. Non è solo grazie alle carenze naturali, ma alla cattiva gestione, ai misfatti aziendali, alla mancanza di investimenti in infrastrutture critiche e al  razzismo , il tutto mescolato con il cambiamento climatico. E questo è solo l’inizio . Decine di  metropoli  rischiano di ritrovarsi con acqua potabile contaminata o scarsa (o entrambe). Peggio ancora, quando piove, uccide e distrugge come le inondazioni improvvise nel  Vermont  circa un mese fa o nella capitale parzialmente devastata della Cina, Pechino e dintorni  proprio di recente .

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L’Europa abbraccia la transizione verde, ma persistono grandi disuguaglianze

Anticipare e gestire l’impatto del cambiamento

Fonte : Eurofound che ringraziamo

Mentre alcuni indicatori ambientali sono migliorati in tutta l’UE, esistono grandi disuguaglianze tra le persone a diversi livelli di reddito in Europa, con le popolazioni a basso reddito che stanno drasticamente peggiorando in termini di qualità del loro quartiere e degli alloggi. Anche le persone che vivono in alcuni Stati membri meridionali e orientali dell’UE hanno maggiori probabilità di segnalare condizioni di vita al di sotto degli standard. Tuttavia, il miglioramento delle prestazioni degli indicatori a livello residenziale, ad esempio la misurazione dell’inquinamento, del riciclaggio e dell’uso dei trasporti pubblici, mostra che, nel complesso, i quartieri locali stanno diventando più vivibili.

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Friuli Venezia Giulia, le morti sul lavoro sono triplicate

Fonte Collettiva

Nel primo semestre 2023 già tredici vittime. L’anno scorso furono quattro. Villiam Pezzetta (Cgil): in atto una “forte recrudescenza, proseguita purtroppo nel periodo estivo, anche a causa dell’emergenza maltempo e degli interventi straordinari ad essa legati”

La morte di due giovani finanzieri del Soccorso Alpino di Tarvisio non è purtroppo una tragedia isolata. Lo dimostra, e denuncia, la Cgil del Friuli Venezia Giulia, sulla scorta dei dati Inail più aggiornati. Già prima delle cadute dai tetti che hanno funestato la fine di luglio e della tragedia di Tarvisio, costata la vita ai due soccorritori della Guardia di Finanza che si stavano addestrando in parete, l’andamento degli infortuni mortali sul lavoro in Friuli Venezia Giulia mostrava un drammatico peggioramento

Le morti sul lavoro rilevate dall’Inail in regione nei primi sei mesi dell’anno sono infatti ben 13 – informa la Cgil Fvg -, tre in più degli infortuni mortali verificatisi nell’intero 2022 e più del triplo rispetto ai 4 casi del primo semestre dello scorso anno.

“I dati Inail – dichiara il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta – rafforzano purtroppo l’allarme sicurezza, lanciato più volte dalla Cgil e dagli altri sindacati negli ultimi mesi, caratterizzati da una forte recrudescenza dell’andamento infortunistico, proseguita purtroppo nel periodo estivo, anche a causa dell’emergenza maltempo e degli interventi straordinari ad essa legati. Di ben scarsa consolazione, vista l’impennata dei casi mortali, la flessione nel numero totale di infortuni denunciati in regione, in calo dell’11 per cento. Da segnalare anche come il dato regionale sia in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, che vede invece una lieve riduzione dei morti sul lavoro rispetto allo scorso anno”.

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Senza regole né diritti. Un altro morto sul lavoro al porto di Taranto

Fonte Salute e Lavoro

Il 25 luglio scorso Antonio Bellanova, operaio di trentun anni, è morto mentre lavorava nella stiva di una nave battente bandiera panamense, schiacciato da un’ecoballa. L’incidente si è verificato durante le operazioni di scarico della nave, nell’area pubblica del quarto sporgente, nel porto di Taranto.

Si tratta dell’ennesimo incidente che avviene all’interno del porto pugliese. Da fonti di stampa si legge che Antonio Bellanova fosse un lavoratore somministrato con un contratto “multiservizi”, il che vuol dire che, secondo la legge portuale 84/94, in porto non avrebbe potuto lavorare. Inadeguato risulta l’atteggiamento dell’Autorità portuale di Taranto, e remissivo il comportamento del sindacato, che non batte ciglio di fronte all’evidente inadempienza da parte dell’Autorità.

Va ricordato che nei porti italiani la legge prescrive che tutti i lavoratori delle imprese operanti in porto vadano iscritti in appositi registri tenuti dall’Autorità Portuale ai fini dell’osservanza nei loro confronti proprio delle materie di sicurezza e igiene del lavoro, e che il fondamento giuridico della nozione di “registro dei lavoratori portuali” è contenuto in una convenzione sul lavoro portuale dell’ILO (International Labour Organization).

Nell’attesa che le indagini approfondiscano le dinamiche e le responsabilità dell’ennesimo incidente mortale in uno scalo italiano, pubblichiamo un reportage sul porto di Taranto apparso sul numero 7 (novembre 2021) de Lo stato delle città.

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Le opinioni degli ispettori del lavoro sulle occupazioni e sui settori percepiti ad alto rischio in Europa: un’indagine EU-OSHA-SLIC

Fonte Osha.eu

 

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Parole chiave:

Poiché il mondo del lavoro continua a cambiare, sono necessarie nuove prospettive per affrontare le attuali preoccupazioni in materia di sicurezza e salute sul lavoro (SSL), mentre la raccolta dei dati primari direttamente dalla fonte è essenziale. I risultati preliminari dell’indagine pionieristica dell’EU-OSHA – Senior Labour Inspector Committee (SLIC), che sfrutta l’esperienza degli ispettori del lavoro, rappresentano un importante trampolino di lancio.

I dati evidenziano occupazioni e settori ad alto rischio, offrendo spunti che possono essere utilizzati per aumentare la consapevolezza, mirare efficacemente alle azioni e informare la formazione. Inoltre, i risultati possono aiutare a identificare le aree che richiedono attenzione e determinare misure efficaci per mitigare i rischi affrontati dai lavoratori. Viene inoltre evidenziato il ruolo degli ispettori del lavoro durante la pandemia di COVID-19.

Scaricamento In: IT

The Atlantic is at risk of circulation collapse – it would mean even greater climate chaos across Europe

Robert Marsh, University of Southampton

Amid news of lethal heatwaves across the Northern Hemisphere comes the daunting prospect of a climate disaster on an altogether grander scale. New findings published in Nature Communications suggest the Atlantic meridional overturning circulation, or Amoc, could collapse within the next few decades – maybe even within the next few years – driving European weather to even greater extremes.

The Amoc amounts to a system of currents in the Atlantic that bring warm water northwards where it then cools and sinks. It is a key reason why Europe’s climate has been stable for thousands of years, even if it’s hard to recognise this chaotic summer as part of that stability.

There is much uncertainty in these latest predictions and some scientists are less convinced a collapse is imminent. Amoc is also only one part of the wider Gulf Stream system, much of which is driven by winds that will continue to blow even if the Amoc collapses. So part of the Gulf Stream will survive an Amoc collapse.

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Bergamo. Operaio morto alla Zanetti, tragedia annunciata

Fonte : Collettiva.it

 

Lavoratore travolto da un camion in manovra. Filcams Cgil: “Rischio segnalato a gennaio”

È una tragedia annunciata l’infortunio mortale che l’8 agosto è costato la vita a un operaio della Zanetti Formaggi di Lallio (Bergamo), travolto da un camion che stava ripartendo dall’azienda. Il rischio di investimento era alto ed era stato segnalato lo scorso gennaio alla direzione della società dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della Filcams Cgil. La nota sindacale puntava il dito contro le criticità della movimentazione dei mezzi e contro il fatto che i lavoratori fossero costretti a transitare per tre passi carrai per raggiungere l’unico tornello di uscita.

“Oggi proviamo una profonda amarezza e un grande dolore – commenta Cristina Guerinoni della Filcams Bergamo, che esprime vicinanza alla famiglia del lavoratore scomparso e chiede all’azienda un incontro urgente, non appena tutti i dettagli della dinamica dell’infortunio saranno chiariti -. Il 24 gennaio il nostro Rls aveva presentato una segnalazione scritta sul rischio rilevato proprio in quell’area. Poi erano seguiti alcuni incontri con l’azienda. Si sapeva di quella criticità ed era già accaduto che alcuni dipendenti rischiassero di essere travolti dalle vetture in entrata e in uscita. Eppure oggi un operaio è morto”.

Il sindacato aveva avuto una risposta dalla Zanetti, ma poco era cambiato. L’unico accorgimento che andava adottato sarebbe stato quello di assistere l’arrivo o la ripartenza dei camion da un operatore a terra, perché parte del camminamento pedonale risulta non visibile dall’abitacolo dei mezzi. Intanto per venerdì è stata convocata un’assemblea con i lavoratori.

Il testo della Petizione di Legambiente, vi invitiamo a sottoscriverla

Diario Prevenzione condivide la Petizione di Legambiente: vi invitiamo  a sottoscriverla

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PETIZIONE AL GOVERNO E AL PARLAMENTO ITALIANO

CON LO SVILUPPO DEL 5G VERRÀ A MODIFICARSI IL LIVELLO DI ESPOSIZIONE COMPLESSIVO DELLA POPOLAZIONE, PER QUESTO RISULTA DI FONDAMENTALE IMPORTANZA ADOTTARE UN APPROCCIO FORTEMENTE CAUTELATIVO, IN LINEA CON QUANTO MESSO IN EVIDENZA DALLA RICERCA SCIENTIFICA.

L’applicazione del principio di precauzione – al quale si richiamano esplicitamente sia l’Agenzia Europea per l’Ambiente di Copenaghen, sia il Centro Europeo Ambiente e Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Bonn – prevede di non differire le misure di riduzione dell’esposizione umana fino al completamento di nuovi studi e ricerche che riducano le attuali incertezze e lacune delle conoscenze. Il che si traduce nella necessità – in attesa di nuove ricerche per colmare queste lacune – di perseguire da subito la riduzione delle esposizioni, da una parte mantenendo gli attuali i limiti di legge italiani, tra i più bassi in Europa, e dall’altra rendendo omogenei i livelli di esposizione nel territorio, evitando che gruppi di residenti in determinate aree siano soggetti a livelli di esposizione elevati, attraverso una corretta pianificazione delle stazioni radio base con appositi regolamenti comunali.

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Virus « exotiques » en France : un sujet plus que jamais d’actualité

shutterstock.

Yannick Simonin, Université de Montpellier

Virus Usutu, virus Zika, virus du chikungunya ou de la dengue… Au cours des dernières années, ces noms aux consonances exotiques se sont fait une place dans les médias français.

Et pour cause : responsables de maladies qui ne sévissaient jusqu’à présent que dans des régions éloignées, ces virus sont en train de s’extraire des régions où ils ont longtemps été endémiques pour partir à la conquête de notre planète. La France n’est pas à l’abri de cette menace, ni dans les outre-mer ni dans les régions métropolitaines, comme en témoignent les implantations en cours de certains de ces virus autour de l’arc méditerranéen.

Alors que l’année 2022 a vu exploser en France métropolitaine les cas de dengue « autochtones » (autrement dit contractée en métropole), et qu’une infection – elle aussi autochtone – par le virus du Nil occidental a été détectée pour la première fois en Nouvelle-Aquitaine, où en est la situation ? Quels sont les virus à surveiller en priorité ?

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Amianto (Russia), Amianto (Canada) – Confronto e Contrasto

 

Fonte: dal Blog di  Laurie Kazan Allen, Segretariato internazionale per la messa al bando dell’amianto

3 agosto 2023

 

Questo mese (agosto 2023), la città mineraria russa chiamata Asbestos ( асбест) celebrerà il suo 90° anniversario. 1 Il “programma completo degli eventi” per celebrare questa occasione inizierà l’11 agosto, con un concerto rock di un popolare gruppo moscovita il 13 agosto. 2

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La pietra che segna l’ingresso ai confini della città di Asbestos, in Russia.

La linfa vitale di questa monocittà – un comune la cui economia è dominata da un’unica industria o società – è la miniera di amianto crisotilo (bianco) a cielo aperto, considerata la più grande del mondo. 3 Lungo 7 miglia, largo fino a 1,5 miglia e profondo 1000 piedi, è grande quasi la metà di Manhattan.

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Legambiente: “Insensato innalzare i limiti elettromagnetici, per digitalizzare il Paese bastano gli attuali 6 V/m.

 

 

Fonte : Legambiente

Al Governo e alle Commissioni torniamo a chiedere un Tavolo di Lavoro per ragionare insieme sulle possibili strategie da mettere in campo, raggiungendo gli obiettivi di digitalizzazione, mettendo in primo piano la salute dei cittadini e delle cittadine, a partire dalle fasce di popolazione più sensibili”

In arrivo – all’inizio della prossima settimana – in uno dei prossimi Consiglio dei Ministri, una norma per innalzare i limiti elettromagnetici dagli attuali 6 V/m a 24 V/m. Una scelta pericolosa e insensata quella che si appresta a prendere il Governo Meloni su cui Legambiente torna ad esprimersi, denunciandone minacce e zone d’ombra.

“Continuiamo a ripeterlo con forza da anni: non esiste nessun motivo per innalzare il valore di attenzione per i campi elettromagnetici generati dalle alte frequenze se non quello economico da parte dei gestori delle telecomunicazioni che intendono, dopo aver acquistato le licenze per il 5G, risparmiare sui costi delle infrastrutture – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente -. Quella che si appresta a prendere il Governo Meloni è una scelta insensata che accontenta le richieste di parte dell’industria del settore e di Asstel, ma che si rivela potenzialmente pericolosa per la salute della popolazione, considerando che le ultime ricerche mettono ben in evidenza come gli attuali 6 V/m siano cautelativi. Al Governo e alle Commissioni torniamo a chiedere, insieme alle 95 realtà della Rete 6 V/m, non solo di mantenere inalterati gli attuali limiti, ma di aprire un Tavolo di Lavoro e di confronto per ragionare insieme sulle possibili strategie da mettere in campo, raggiungendo gli auspicabili e fondamentali obiettivi di digitalizzazione, mettendo in primo piano la salute dei cittadini e delle cittadine, a partire dalle fasce di popolazione più sensibili”.

“4 miliardi di euro – aggiunge Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – questo il valore che il Governo Meloni ha deciso di dare alla salute della popolazione che vive nel nostro Paese con la scelta irrazionale che si prepara a prendere. Per una volta che l’Italia poteva vantarsi di una normativa avanzata, cautelativa ma in grado di far sviluppare il 5G senza mettere a rischio la salute della popolazione, facciamo un passo indietro per soli 4 miliardi di euro. Siamo basiti soprattutto perché ci si affida a valutazioni scientifiche di un solo soggetto, l’ICNIRP, che la stragrande maggioranza del mondo scientifico, e non solo, valuta vetuste, visto che hanno più di 25 anni e che prendono in considerazione solo gli effetti termici, e non quelli biologici. Il Governo Meloni fermi subito questa proposta e si sieda ad un tavolo di confronto e di lavoro”.

 

Marche. Benessere in azienda e modello di sviluppo. Protocollo d’intesa tra la Regione, CGIL, CISL e UIL e i rappresentanti delle parti sociali ed economiche.

Riteniamo per davvero utile pubblicare il testo di questo Protocollo che rappresenta un percorso interessante per sviluppare forme di welfare a livello aziendale. E’ altresì importante che nel tempo vi sia un monitoraggio sui risultati che possono derivare da questi strumenti d’intesa tra le parti.

 

PROTOCOLLO INTESA BENESSERE AZIENDALE

Per scaricare il file del documento clicca QUI

 

L’uso di cannabis soltanto durante o prima del lavoro è collegato a maggiori rischi di infortuni sul lavoro

 

Vi sono lavori a tolleranza zero che, a nostro parere,  non ammettono in nessun modo l’uso di cannabis. Questi dati di ricerca di IWH sono utili ma , verosimilmente, richiedono una puntualizzazione delle tipologie dei lavori su cui si può derogare dalla tolleranza zero. editor

Fonte : Institute for Work & Health (IWH) -Canada  che ringraziamo 

L’uso di cannabis al di fuori dell’orario di lavoro non è associato ad un aumento del rischio di infortuni sul lavoro, lo rileva uno studio dell’Institute for Work & Health

31 luglio 2023 (Toronto, Ont.)— I lavoratori che usano cannabis corrono un rischio maggiore di subire un infortunio sul lavoro? Sì, ma solo quei lavoratori che fanno uso di cannabis durante o prima di un turno di lavoro. I lavoratori che usano solo cannabis al di fuori dell’orario di lavoro non corrono un rischio maggiore di infortuni sul lavoro rispetto ai lavoratori che non usano affatto cannabis.

Questo secondo uno studio dell’Institute for Work & Health (IWH) pubblicato oggi sul Canadian Journal of Public Health ( doi:10.17269/s41997-023-00795-0 ). Lo studio, che è di libera lettura, è il primo a distinguere l’uso di cannabis durante o prima di un turno di lavoro dall’uso al di fuori dell’orario di lavoro quando si esamina la sua relazione con il rischio di infortuni sul lavoro.

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