Notizie internazionali su amianto dal Segretariato per la messa al bando .

Fonte Ibasecretariat 

Deja vu

La Raymond Croze, una nave della compagnia francese di telecomunicazioni inviata in Turchia per essere smantellata, è motivo di preoccupazione sin dal suo arrivo nella provincia di Smirne l’anno scorso. La popolazione locale, i politici e gli attivisti ricordano il furore internazionale causato dal progetto di smaltimento della nave brasiliana São Paulo ad Aliağa due anni fa. Uno dei problemi con entrambe le navi era la presenza di materiale contenente amianto a bordo. Dopo che le autorità turche hanno revocato il permesso di sbarco, la São Paulo è stata rimandata in Brasile. Dopo aver vagato senza meta al largo della costa per molti mesi, fu finalmente affondata dalla Marina brasiliana. Vedi: Aliağa’da bitmeyen sorun, ‘Raymond Croze’ asbestli mi? [Il problema infinito ad Aliağa: ‘Raymond Croze’ contiene amianto?].

Vittoria legale per il macchinista

5 gennaio 2024

Una decisione storica della Corte d’Appello di Roma ha ampliato l’accesso al risarcimento per i dipendenti feriti da amianto di ATAC SpA, una società italiana di proprietà pubblica che gestisce il sistema di trasporto pubblico di Roma. Il Tribunale ha condannato l’INPS a riconoscere la richiesta di prepensionamento avanzata da Giancarlo Musilli, ex macchinista dell’ATAC, affetto da placche pleuriche e fibrosi polmonare causate da esposizioni ad amianto sul posto di lavoro. Vedi: Caso Musilli in ATAC, dipendente esposto all’amianto vince causa contro l’INPS per il prepensionamento .

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Il Network Italiano di Evidence Based Prevention (NIEBP)

il Network Italiano di Evidence Based Prevention (NIEBP) è una rete di centri di ricerca e documentazione che coopera per dare supporto alle attività di prevenzione e promozione della salute in Italia.
Per questo scopo è stato realizzato un repertorio fruibile sul web che raccoglie le sintesi delle revisioni sistematiche e degli interventi sui temi del piano nazionale della prevenzione 2020-2025 (PNP).

Comunicato stampa NIEBP

Per scaricare il Comunicato in formato pdf  clicca QUI 

Visita il sito  NIEBP.COM 

La crisi della vergogna: il ritorno della sifilide

Fonte Lavoro e Salute 

Nel 2020 l’Oms ha registrato 7,1 milioni di casi nella fascia d’età 15-49 anni: un segnale d’allarme sulla crisi dei sistemi sanitari di tutto il mondo.

La rubrica di Nicoletta Dentico

Tratto da Altreconomia 266 — Gennaio 2024

Sono da poco trascorsi quarant’anni -era il primo dicembre 1983- dall’identificazione del virus dell’immunodeficienza umana (Hiv) e occorre prendere atto che la memoria collettiva su questo patogeno è sbiadita in fretta. La stessa considerazione vale per una malattia piuttosto sconosciuta, la sifilide: ai più sembra consegnata alla storia, ma secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è la terza infezione a trasmissione sessuale (Its) più diffusa al mondo dopo clamidia e gonorrea.

Causata dal batterio “Treponema pallidum”, la sifilide ha fatto la propria comparsa verso la fine del 1400 e si è guadagnata una certa reputazione letteraria come “mal francese”. Il forte incremento dei contagi negli ultimi anni ha destato preoccupazione su scala globale. Nel 2020, l’Oms ha registrato 7,1 milioni di casi nella fascia d’età tra i 15 e i 49 anni, con indici di prevalenza in Canada (le infezioni sono aumentate del 389% in dieci anni), Stati Uniti, Australia, Brasile e Regno Unito, dove nel 2022 si è registrato il picco di contagi più alto dal secondo dopoguerra.

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(Geo)politica: il nucleare, un’energia antidemocratica e neocoloniale

Fonte : Réseau Sortir du nucléaire che ringraziamo

[ la traduzione è stata effettuata con google translator, per un uso professionale o di studio raccomandiamo di fare riferimento al testo alla fonte ]

Articolo pubblicato il 29 dicembre 2023

Se nessuna tecnologia può essere definita neutrale, questa affermazione è ancora più vera per l’energia nucleare. Pericoloso, complesso, strettamente legato a quello militare, richiedendo l’estrazione di notevoli quantità di minerali, l’uso dell’atomo comporta implicazioni politiche in varia misura, sia che avvenga negli stati democratici che sotto regimi autoritari. Una breve panoramica internazionale.

Lo stato nucleare: antidemocratico, abile nella segretezza e nella repressione

Anche negli stati democratici, lo sviluppo nucleare è stato generalmente avviato senza previo voto parlamentare e sulla base del fatto compiuto. In un certo numero di casi, tra i paesi nucleari “veterani” (Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e perfino Svizzera), il programma nucleare civile affondava le sue radici nel desiderio, successivamente concretizzato o meno, di dotarsi della bomba.

Nel 1977, nella sua opera Der Atomstaat (Lo Stato atomico), lo scrittore austriaco Robert Jungk analizzò che l’energia nucleare richiede un potere politico forte e centralizzato, anche di polizia, per poter gestire i rischi legati al suo utilizzo (furto di sostanze radioattivo, attentato, spionaggio…). Lo sviluppo dell’energia nucleare è quindi andato di pari passo con una cultura della segretezza, in misura diversa a seconda dei paesi. In Francia, i funzionari eletti non vengono informati del passaggio di convogli di rifiuti radioattivi attraverso i loro comuni. In Russia e Kazakistan, intere città che ospitano complessi nucleari mancano da tempo dalle mappe . Alcuni sono ancora chiusi ai non residenti.

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“Le Prospettive del Medico del Lavoro: 
 Salute e Lavoro oltre il Giudizio di Idoneità.” Aula Magna Clinica del Lavoro – Via Francesco Sforza 35, Milano lunedì 29 gennaio 2024 ore 9:00-17:00

LocandinaProspettiveMedicoLavoro2024

CIIP con Policlinico di Milano è lieta di annunciare il seminario:

“Le Prospettive del Medico del Lavoro:
Salute e Lavoro oltre il Giudizio di Idoneità.”
Aula Magna Clinica del Lavoro – Via Francesco Sforza 35, Milano
lunedì 29 gennaio 2024 ore 9:00-17:00

Seminario gratuito in modalità in presenza ed online.

Per scaricare la locandina clicca QUI

Fonte Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP)

 

Le storie climatiche più promettenti del 2023 (… con moderato ottimismo … nde )

Fonte Znetwork che ringraziamo

 

Immagine di Creative Commons Attribuzione 3.0

Scrivere e leggere sul cambiamento climatico può essere triste. 

Sicuramente hai letto le stesse storie che abbiamo fatto quest’anno. Il 2023 è stato  l’anno più caldo  mai registrato. La COP 28 è stata  invasa e corrotta  dai lobbisti dei combustibili fossili. La produzione di petrolio e gas continua  a crescere . 

Ma il momento attuale in cui viviamo è complicato perché, sebbene ci sia così tanto di cui disperare, ci sono anche innumerevoli segnali di progresso climatico. Come ha detto l’anno scorso la scienziata del clima Kate Marvel   a David Wallace-Wells del New York Times: “Viviamo in un mondo terribile e viviamo in un mondo meraviglioso”. 

Non è una contraddizione affermare che il 2023 è stato sia uno degli anni peggiori per il nostro futuro climatico sia uno dei migliori, un anno pieno di ragioni per disperare e pieno di segnali di speranza. 

Per inaugurare il nuovo anno, vorremmo riflettere su alcuni dei segnali di progresso climatico che abbiamo visto nel 2023. Ecco 17 storie di speranza che potresti aver perso quest’anno.

La diffusione globale delle energie rinnovabili è aumentata

Gli Stati Uniti hanno installato quasi 33 GW di energia solare

Nel 2023, gli Stati Uniti hanno aggiunto   alla rete quasi 33 GW di nuova capacità solare . Si è trattato dell’espansione più grande mai vista in un solo anno – e un balzo di circa il 50% rispetto al 2022. Anche il settore residenziale, che   quest’anno  ha dovuto affrontare numerose sfide , è cresciuto del 12%.

La maggior parte della crescita della capacità solare è derivata da progetti su scala industriale. Gli sviluppatori hanno aggiunto circa 20 GW di energia solare su scala industriale nel 2023, in aumento di quasi il 100% rispetto all’anno precedente. 

La Cina è sulla buona strada per raggiungere in anticipo il suo obiettivo di rinnovabili entro il 2030

La crescita delle energie rinnovabili sta decollando anche in Cina. Secondo un recente rapporto del Global Energy Monitor , il Paese è sulla buona strada per raggiungere il suo ambizioso obiettivo di energia rinnovabile entro il 2030, ovvero costruire 1.200 GW di capacità rinnovabile, cinque anni prima del previsto   .

 

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Anche i minori e le minori sono vittime della violenza di genere

 

Fonte DORS che ringraziamo 

a cura di Marina Penasso

A fare le spese delle violenze di genere sono in molti casi anche bambini e ragazzi che vivono nel nucleo familiare.

Le violenze verbali e quelle fisiche generano nei figli inquietudine, ansia, aggressività, comportamenti adultizzati di accudimento verso i familiari, disturbi del sonno.

Nei casi di femminicidio, queste gravi conseguenze culminano in una situazione ancora più estrema e drammatica. Con il bambino che resta solo, traumatizzato, orfano della madre e con il padre in carcere, talvolta suicida.

Il trauma si accompagna a difficoltà materiali, sociali, economiche. Per questo motivo la legge 4 del 2018 ha introdotto una serie di tutele e previsioni di garanzia per gli orfani di crimini domestici.

Molte delle previsioni normative sono finalizzate a tutelare la condizione materiale degli orfani di crimini domestici. Come il patrocinio a spese dello stato, sia nel processo penale che in quello civile. Il sequestro conservativo dei beni dell’indagato, a garanzia del risarcimento dei danni civili subiti dai figli della vittima. Un anticipo (la cosiddetta provvisionale) non inferiore al 50% del presumibile danno per i figli costituiti come parte civile. La sospensione dalla successione per l’indagato e l’indegnità a succedere in caso di condanna per omicidio. In caso di rinvio a giudizio, è prevista l’attribuzione della pensione di reversibilità ai figli della vittima, senza obbligo di restituzione.

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Sulla Rivista Diritto della Sicurezza sul Lavoro un nuovo articolo sulla responsabilità penale del RLS

Segnaliamo un altro articolo sul tema della responsabilità penale del Rls appena pubblicato sulla Rivista Diritto della Sicurezza sul Lavoro.

Rosa Palavera, Fiducia e deterrenza: due paradigmi compatibili? Note in margine all’affermazione di responsabilità penale del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Sulla Rivista sono stati già pubblicati diversi articoli di penalisti che commentano  la Sentenza di Cassazione del 25 settembre 2023, n. 38914

Questi articoli sono disponibili online  sulla Rivista Diritto della Sicurezza sul Lavoro

Segnaliamo sempre su questo argomento articoli di commento di sindacalisti e operatori dei Servizi di Prevenzione  apparsi su Diario Prevenzione

 

 

ILO: Incrementare il lavoro dignitoso per i rifugiati e le comunità ospitanti

Fonte ILO 

Il ruolo chiave dell’occupazione nel rafforzare l’autosufficienza dei rifugiati e nel rafforzare la loro protezione è stato discusso al Global Refugee Forum del 2023.

GINEVRA (Notizie dall’ILO) – Il ruolo chiave dell’occupazione e del lavoro dignitoso nella protezione e nell’autosufficienza dei rifugiati e delle comunità ospitanti è stato evidenziato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) in occasione del Forum Globale sui Rifugiati del 2023 che si terrà dal 13 al 15 dicembre.

Il Forum, che si tiene ogni quattro anni, è il più grande raduno internazionale sui rifugiati al mondo. È progettato per supportare l’attuazione pratica degli obiettivi stabiliti nel Global Compact sui rifugiati .

A metà del 2023 si contavano 110 milioni di sfollati forzati in tutto il mondo , 36,4 milioni dei quali erano rifugiati. I delegati al Forum hanno sottolineato l’importanza di affrontare la crescente crisi globale di sfollati collegando le azioni umanitarie con un approccio di sviluppo e costruzione della pace.

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Ibas . Ultime notizie internazionali sull’amianto

Queste notizie sono tratte dal sito International Ban Asbestos Secretariat che ringraziamo

Le vittime chiedono giustizia

22 dicembre 2023

Il 15 dicembre 2023, nella regione Nord-Pas de Calais, nel nord della Francia, le vittime e gli attivisti dell’amianto hanno manifestato chiedendo un processo penale contro i decisori e i funzionari la cui mancata azione ha consentito l’uso dell’amianto per avvelenare generazioni di lavoratori . Intervenendo davanti al tribunale di Dunkerque, il portavoce Pierre Pluta ha dichiarato: “Non ci aspettiamo, non vogliamo, non chiediamo che vengano tagliate teste, non avrebbe senso. Ma serve un dibattito pubblico”. Secondo i dati di Public Health France, le malattie legate all’amianto hanno ucciso tra 120.000 e 180.000 persone in Francia. Vedi: “Nos empoisonneurs doivent être jugés”: les Victimes de l’amiante réclamment toujours un procès pour obtenir Justice [“I nostri avvelenatori devono essere giudicati”: le vittime dell’amianto chiedono ancora un processo per ottenere giustizia].

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Smog nemico di cuore e polmoni

FONTE :  SMIPS.ORG

di Luigi Campanella, professore emerito nell’Università la Sapienza di Roma

Lo smog è considerato un nemico di cuore e polmoni In particolare il Particolato atmosferico, componente principale dell’inquinamento,  danneggia i polmoni ostruendoli e inibisce alcuni processi enzimatici per l’azione dei metalli contenuti nel PM.La storia del trasporto pubblico ha evidenziato quest’ultima gravità.La benzina di prima generazione conteneva piombo ed dal suo uso derivò una crescente statistica di intossicazione del sangue da metalli, in particolare piombo. Si cercò di porre rimedio con la benzina verde nella quale l’azione antidetonante esercitata dal piombo nella benzina rossa veniva invece svolta dagli.idrocarburi aromatici. Il risultato fu però una crescita rapida dei tumori del rene in relazione al carattere cancerogeno del benzene, il primo degli idrocarburi aromatici. Si tentò di rimediare ancora con la benzina verde di seconda generazione, ma le patologie cardiovascolari e polmonari sono aumentate in relazione al nuovo responsabile da essa prodotto, proprio il PM. Quest’ultima situazione,nella sua gravità anche superiore ai casi precedenti,ha obbligato ad ulteriori correttivi che oggi  ci fanno stare più tranquilli,come combustibili più controllati e marmitte catalitiche. L’inquinamento infatti danneggia vasi ed arterie con.accresciuto rischio di ictus ed infarto,peggio in presenza di infezioni virali. La corrispondenza tra, concentrazione del PM e malattie cardiovascolari è oggettivamente comprovata da banche dati aggiornate ed affidabili con valori delle patologie più elevati proprio nei Paesi da valori medi annuali di PM più alti ( rispettivamente 70 e 50 microgrammi per mc in India e Cina, rispetto al valore 10 di USA e delle linee guida).Circa il meccanismo di azione, le ricerche sembrano indicarlo nella rottura della placca aterosclerotica. Le ricerche più recenti hanno poi individuato i metalli più pericolosi come componenti del PM in piombo, arsenico, mercurio, cadmio considerati capaci di creare danni a cuore e vasi sanguigni. L’attenzione verso le polveri presenti negli ambienti  di vita deve ovviamente essere estesa anche agli ambienti indoor.Ad esempio nelle case di fumatori si sono trovate tracce si sostanze cancerogene, ma non sole: occhio alle troppe candele accese, ai contenitori dei solventi lasciati aperti, alle fritture senza cappa accesa

Estratto del libro: “Cambiamenti climatici catastrofici: lezioni dai dinosauri”

Segnaliamo questo estratto del Libro ” Catastrophic climate change: Lessons from the dinosaurs”  di   Michael E. Mann 

Una lettura per davvero illuminante 

The following is an extract from climate scientist Michael Mann’s new book, Our Fragile Moment: How Lessons from Earth’s Past Can Help Us Survive the Climate Crisis, published in September 2023 by Public Affairs/Hachette Book Group. Used with permission.

Per leggere questo estratto vai alla fonte.

” Catastrophic climate change: Lessons from the dinosaurs”

Sante Bajardi , un impegno che non dimenticheremo

Per ricordare Sante Bajardi che ebbi la fortuna di incontrare  in diversi Seminari e Convegni all’inizio degli anni 80 quando si costruivano i primi Servizi di Medicina del Lavoro e i primi Dipartimenti di Prevenzione . Allora Sante era Assessore alla Sanità della Regione Piemonte , voglio ricordare la sua determinazione e. intelligenza  nel costruire un Servizio Sanitario pubblico che tutelasse tutti i cittadini a cominciare dai più esposti ai rischi negli ambienti di lavoro. Editor – Gino Rubini

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Per scaricare in formato pdf la Rivista Promozione  clicca QUI 

L’Appello di Amnesty per un immediato cessate il fuoco a tutte le parti in conflitto per porre fine alla sofferenza della popolazione civile

 

Fonte Amnesty 

APPELLO DI AMNESTY 

L’escalation senza precedenti del conflitto tra Israele da un lato e Hamas e altri gruppi armati palestinesi dall’altro sta distruggendo innumerevoli vite.

Gli incessanti bombardamenti israeliani stanno facendo salire in modo impressionante il numero delle vittime civili a Gaza: al momento della pubblicazione di questo appello (30 ottobre) sono almeno 8000, inclusi moltissimi minori. Questa è stata la risposta agli orribili attacchi compiuti in Israele da Hamas e altri gruppi armati palestinesi, che hanno causato circa 1400 morti. Almeno 200 israeliani presi in ostaggio da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi restano in pericolo. I razzi che continuano a essere lanciati contro Israele pongono a rischio la popolazione civile.

L’assedio rafforzato di Israele nei confronti di Gaza ha bloccato l’ingresso di beni fondamentali come acqua, cibo e carburante, costringendo oltre due milioni di abitanti a lottare per la sopravvivenza. La catastrofe umanitaria provocata da 16 anni di blocco illegale di Israele nei confronti della Striscia di Gaza occupata non potrà che peggiorare se i combattimenti non si fermeranno immediatamente.

Tutte le parti in conflitto continuano a commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, compresi crimini di guerra.

Di fronte a questa devastazione e a questa sofferenza senza fine, deve prevalere l’umanità.

Firma la nostra petizione e sollecita i leader mondiali a chiedere un immediato cessate il fuoco a tutte le parti in conflitto e a porre fine alla catastrofe umanitaria in corso a Gaza.Amn

PER FIRMARE ALL’APPELLO VAI ALLA PAGINA DI AMNESTY 

 

Salute Internazionale : Quarantacinque anni fa, il SSN.

Fonte: Saluteinternazionale.info che ringraziamo 

A cura di Laboss (1)

Nel ricordare il 45° compleanno del nostro Servizio sanitario nazionale, battiamoci in sua difesa. Per contrastare il suo progressivo, ma sempre più rapido, smantellamento sono necessari ingenti finanziamenti pubblici, insieme ad adeguate politiche sanitarie. Il Patto di stabilità recentemente negoziato con l’Europa prevede l’esclusione delle spese militari dal conteggio del debito. La nostra proposta è invertire le priorità: escludere dal Patto le spese sanitarie, invece di quelle militari.

Quarantacinque anni fa, il 23 dicembre 1978 Tina Anselmi, prima donna italiana al ministero della Sanità, appose la firma alla legge n. 833, istitutiva del tanto atteso Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

La nascita del SSN segnò per il paese un grande salto di qualità, a partire dal suo obiettivo principale: il passaggio dalla cura della malattia, concepita per lo più come sofferenza individuale, alla tutela e promozione universale della salute, fisica e psichica, individuale e collettiva. Il nuovo servizio fu caratterizzato da un’impostazione integrata dell’intervento sanitario e di quello sociale, dalla priorità dell’attività di prevenzione, da un’organizzazione decentrata e territoriale, da un approccio capace di investire le questioni legate alle condizioni di lavoro, alla tutela dell’ambiente, al benessere umano complessivo.

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«Fare il giornalista a Gaza significa rischiare la vita»

Fonte Areaonline.ch che ringraziamo 

Anthony Bellanger, segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti di ritorno dalla Palestina

di Sergio Ferrari

“Sono appena tornato da una visita in Palestina e non avrei mai immaginato che potesse essere un’esperienza così dura”, afferma il giornalista francese Anthony Bellanger, da otto anni segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti (FIP), con sede a Bruxelles, in Belgio, e che conta 600mila iscritti da 140 paesi.

Dopo aver visitato Ramallah, in Cisgiordania, l’ultima settimana di novembre, Bellanger anticipa la disponibilità ad organizzare una prossima missione a Gaza non appena le condizioni lo consentiranno. Dalle sue parole se ne deduce che il diritto all’informazione sia un’altra vittima del conflitto e che esercitare il giornalismo, in quelle terre, equivale ad una professione ad altissimo rischio.

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Glyphosate : sur quelles pathologies portent les soupçons et avec quels niveaux de preuves ?

Utilizzando  il browser Chrome potete ottenere una traduzione automatica in italiano dell’articolo. Per un utilizzo professionale o di studio raccomandiamo di fare riferimento all’articolo originale alla fonte

Cet article est republié à partir de The Conversation sous licence Creative Commons. Lire l’article original

Xavier Coumoul, Université Paris Cité

En novembre 2023, l’autorisation de mise sur le marché du glyphosate a été renouvelée pour les dix prochaines années alors que des organismes de références, au niveau national ou international, soupçonnent ce pesticide de favoriser la survenue de pathologies graves, et notamment des cancers.

Au moment du vote, la majorité des états membres de l’Union européenne a préféré suivre l’avis rendu en juillet 2023 par l’Autorité européenne de sécurité des aliments (EFSA). Cette dernière a en effet statué que « l’évaluation de l’impact du glyphosate sur la santé humaine, la santé animale et l’environnement n’a pas identifié de domaine de préoccupation critique ».

Des soupçons de cancers, de malformations congénitales…

Dès 2015 pourtant, le Centre international de recherche sur le cancer (CIRC ou IARC en anglais), qui dépend directement de l’Organisation mondiale de la santé (OMS), a classé le glyphosate comme « cancérigène probable pour l’Homme », mais pas comme cancérigène avéré.

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L’intelligenza artificiale genera sempre più disinformazione

Segnalazione articolo da L’INDIPENDENTE

 

” Da operazioni di propaganda con personaggi ben vestiti ma inesistenti ad articoli scritti da bot e dichiarazioni di politici mai fatte e condivise poco prima delle elezioni, l’intelligenza artificiale si conferma per l’ennesima volta uno strumento capace anche di generare danni tutt’altro che indifferenti. Secondo gli ultimi aggiornamenti di un’analisi di NewsGuard, un’organizzazione che si occupa di disinformazione e classificazione dei siti web per gli inserzionisti, solo da maggio i portali che presentano articoli falsi creati dall’intelligenza artificiale aumentati di oltre il 1000%, passando da 49 ad oltre 600……” >>>

l’articolo segue alla fonte : L’INDIPENDENTE che ringraziamo

 

Appunti su crisi e prospettive della Prevenzione di Mauro Valiani

Un articolo del Dott. Mauro Valiani  che ringraziamo per questo importante contributo 

Si potrebbe pensare che quello della prevenzione sia un argomento troppo specifico, a petto della dura condizione che caratterizza il welfare dei paesi occidentali, che ci siano fenomeni e temi più pesanti da trattare. In verità questo orientamento non è adeguato. Siamo nel 45esimo anno della legge 883/78 istitutiva del servizio sanitario nazionale. Una svolta storica che metteva in prima linea proprio il tema della prevenzione, individuale e soprattutto collettiva. In verità, anche oggi, senza rinnovate strategie per la ‘produzione di salute’ e protezione dell’ambiente sarà ben difficile qualsiasi rilancio della sanità pubblica e, più in generale, del nostro paese. Le valutazioni che seguono riflettono la specifica situazione toscana, ma molti elementi possono essere considerati anche in chiave nazionale.

appunti su crisi prevenzione

Per scaricare il file pdf dell’articolo clicca QUI 

Bilancio della COP28: tredici osservazioni

 

FONTE : CLIMATE & CAPITALISM

La dichiarazione finale della debacle di Dubai menzionava i combustibili fossili, ma non prometteva nulla

La 28a Conferenza delle Parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si è conclusa il 13 dicembre con un accordo dell’ultimo minuto che menziona i combustibili fossili, ma promette poca o nessuna azione. Con oltre 90.000 persone registrate, tra cui oltre 2.400 lobbisti dell’industria dei combustibili fossili, si è trattato, come hanno commentato molti osservatori, di una debacle nel deserto.

In un’intervista con Reuters, Greta Thunberg ha affermato che il testo finale della conferenza “è inefficace e non è nemmeno lontanamente sufficiente a mantenerci entro il limite di 1,5 gradi. È una pugnalata alle spalle per i più vulnerabili.”

Il seguente riassunto è stato preparato da Carbon Brief, un sito web con sede nel Regno Unito che tratta la scienza del clima, ma anche la politica climatica e la politica energetica. Per maggiori dettagli, consulta il loro rapporto approfondito sui risultati chiave della COP28.


Via i fossili: quasi 200 paesi hanno deciso di aiutare il mondo a rinunciare ai  combustibili fossili”, come parte del “bilancio globale” deciso alla COP28, secondo . L’accordo “invita[ndr]” tutti i paesi a contribuire, utilizzando il linguaggio giuridico delle Nazioni Unite più debole possibile per chiedere un’azione. Eppure anche questo obiettivo è stato conquistato a fatica, poiché una precedente bozza di accordo aveva lasciato del tutto facoltativa l’azione sui combustibili fossili.Riepilogo approfondito degli interventi di Carbon Brief

Dove vanno i finanziamenti? Il bilancio richiedeva anche di triplicare le energie rinnovabili, raddoppiare l’efficienza energetica e “ridurre sostanzialmente” le emissioni di metano, il tutto entro il 2030. Questi obiettivi hanno raggiunto quattro dei cinque obiettivi “pilastri” per mantenere l’1,5°C a portata di mano, stabiliti dall’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) in vista della COP28. Il cruciale quinto pilastro – il finanziamento per i paesi in via di sviluppo, che avrebbe potuto sbloccare maggiori ambizioni altrove – era in gran parte mancato.

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Amianto «Schmidheiny sapeva tutto»

 

Fonte areaonline.ch che ringraziamo

Ecco le motivazioni della condanna a 12 anni al miliardario svizzero per i morti dell’Eternit di Casale Monferrato: era consapevole ma andò avanti

 

di Claudio Carrer

Stephan Schmidheiny aveva “piena consapevolezza” della nocività dell’amianto e dei suoi effetti cancerogeni, delle condizioni di polverosità della fabbrica “enormemente nocive” per la salute di lavoratori e cittadini, ma “per mero fine di lucro” ha perseverato nella sua condotta tesa ad assicurare la continuità produttiva e non ha adottato le misure che s’imponevano per ridurre la dispersione della fibra killer all’interno dei luoghi di lavoro e nel territorio. Queste, in estrema sintesi, le motivazioni della condanna a 12 anni di reclusione per omicidio colposo aggravato, inflitta lo scorso 7 giugno dalla Corte d’Assise di Novara al miliardario svizzero per la strage provocata dall’attività industriale dell’Eternit di Casale Monferrato (Alessandria) sotto la sua gestione, tra il 1976 e il 1986.  Donne e uomini, lavoratori e familiari o semplici cittadini morti ammazzati dalle polveri “disperse abbondantemente” in fabbrica e in tutti gli ambienti di vita: eventi cagionati da “una condotta negligente, imprudente ed imperita dell’imputato” nonché dalla “violazione di regole cautelari”, si legge nell’argomentazione del verdetto pubblicata negli scorsi giorni. Un volume di ben 1.020 pagine che analizza uno per uno i 392 casi di morti per mesotelioma (il tipico cancro da amianto che colpisce la pleura o il peritoneo) oggetto del processo, giungendo alla conclusione che Stephan Schmidheiny è penalmente responsabile di 147 decessi e che per 46 casi va invece assolto. Per le altre 199 vittime, decedute prima del 7 giugno 2008, è invece scattata la prescrizione. Questo in ragione del fatto che la Corte, presieduta dal giudice Gianfranco Pezone, ha riqualificato il reato di omicidio intenzionale contestato dalla Procura (che chiedeva l’ergastolo) in omicidio doloso, fattispecie che si prescrive in 15 anni.

 

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INAIL pubblica “La valutazione della qualità dell’aria nei luoghi di lavoro” nella Collana salute e sicurezza

 

La Direzione Regionale INAIL della Campania ha realizzato questa pubblicazione per fornire a datori di lavoro, responsabili dei servizi di prevenzione e protezione e tutti coloro che si occupano di prevenzione, una sintesi delle attuali conoscenze e permettere loro di valutare nel migliore dei modi la qualità dell’aria presente nei luoghi di lavoro, mettendoli così in grado di realizzare le eventuali azioni correttive necessarie.

LaValutazioneDirettaIAQ

Per scaricare la brochure in formato pdf clicca QUI 

 

 

Hard-fought COP28 agreement suggests the days of fossil fuels are numbered – but climate catastrophe is not yet averted

Shutterstock

Matt McDonald, The University of Queensland

As negotiators stagger towards their beds in Dubai and another year’s climate talks come to a close, it’s time to take stock. Did COP28 achieve the big breakthrough the world needs on climate change?

Probably not. But the final agreement – met with an ovation – includes a first call for nations to transition away from fossil fuels. It’s a step short of a commitment to phasing the fuels out, as some delegates had pushed for. But the development suggests the days of fossil fuels are numbered.

The overriding question the world now faces is whether the broad commitments nations agreed to are enough as climate change gathers pace. The answer, alarmingly, is no.

UAE: controversial hosts

This year’s talks were controversial from the start.

The role of oil man Sultan Al Jaber as COP28 president fuelled concerns about the hosting role of the United Arab Emirates – a country with significant interests in sustaining a fossil fuel economy. Then came reports Al Jaber had questioned the scientific rationale for phasing out fossil fuels to tackle climate change, amid reports of fossil fuel trade negotiations on the sidelines of negotiations).

On top of this, unprecedented numbers of fossil fuel lobbyists and geoengineering advocates attended the talks. This did not create the ideal conditions for action on climate change.

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La prevenzione nel SSN: riflessioni della SNOP sulle criticità. La sintesi e i materiali del seminario del 6 maggio 2023

Fonte Snop.it 

Segnaliamo la pubblicazione dei testi sintetici presentati al Seminario della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione celebrato il 6 maggio 2023: i testi degli interventi e alcuni contributi ed una sintesi dei lavori.

Condividiamo la convinzione  che dalla data del seminario, le criticità oggetto di riflessione nel documento sottoposto ai relatori non sono state certo risolte: al contrario, rappresentano motivo di crescente preoccupazione, e motivano la necessità di un impegno collettivo di tutti gli interlocutori disponibili, finalizzato allo sviluppo di una diffusa domanda di salute da parte dei cittadini e ovviamente di contributi sulle possibili risposte.

Per scaricare gli interventi e i contributi del Seminario del 6 maggio 2023 vai alla pagina dedicata nel sito della SNOP

Eurofound. Condizioni di lavoro e lavoro sostenibile Diritto alla disconnessione: attuazione e impatto a livello aziendale

Fonte : Eurofound

L’aumento del telelavoro e di modelli di lavoro più flessibili, accelerati dalla pandemia, ha intensificato le preoccupazioni per una cultura “sempre attiva” e per la connessione costante dei dipendenti al luogo di lavoro, portandoli a lavorare per ore aggiuntive e spesso non retribuite. Una delle soluzioni proposte per contribuire ad affrontare questo problema è l’introduzione del diritto alla disconnessione. Basato su un sondaggio condotto tra responsabili e dipendenti delle risorse umane, questo rapporto esplora la legislazione degli Stati membri dell’UE sul diritto alla disconnessione e valuta l’impatto delle politiche aziendali in questo settore sulle ore di connessione dei dipendenti, sull’orario di lavoro, sull’equilibrio tra lavoro e vita privata, sulla salute e sulla sicurezza. benessere e soddisfazione generale sul posto di lavoro.

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L’era del disagio. Più del 60% degli italiani convive con uno o più disturbi della sfera psicologica

 

ERA-DEL-DISAGIO-2023

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Insonnia, ansia, depressione, apatia, attacchi di panico e disturbi dell’alimentazione curati con una preoccupante tendenza alle cure “fai da te”: oltre il 60% degli italiani convive da anni con uno o più disturbi della sfera psicologica e ne soffrono di più le donne (65%) e i giovani della Generazione Z (75%,con punte dell’81% nel caso delle ragazze).

È quanto emerge da un’indagine effettuata dall’INC Non Profit Lab, il laboratorio dedicato al Terzo Settore di INC – PR Agency Content First, attraverso la ricerca“L’era del Disagio”, realizzata in collaborazione con AstraRicerche, tra gli italiani e le Organizzazioni NonmProfit con il patrocinio di Rai per la Sostenibilità – ESG.