di Luigi Campanella, professore emerito nell’Università la Sapienza di Roma
Lo smog è considerato un nemico di cuore e polmoni In particolare il Particolato atmosferico, componente principale dell’inquinamento, danneggia i polmoni ostruendoli e inibisce alcuni processi enzimatici per l’azione dei metalli contenuti nel PM.La storia del trasporto pubblico ha evidenziato quest’ultima gravità.La benzina di prima generazione conteneva piombo ed dal suo uso derivò una crescente statistica di intossicazione del sangue da metalli, in particolare piombo. Si cercò di porre rimedio con la benzina verde nella quale l’azione antidetonante esercitata dal piombo nella benzina rossa veniva invece svolta dagli.idrocarburi aromatici. Il risultato fu però una crescita rapida dei tumori del rene in relazione al carattere cancerogeno del benzene, il primo degli idrocarburi aromatici. Si tentò di rimediare ancora con la benzina verde di seconda generazione, ma le patologie cardiovascolari e polmonari sono aumentate in relazione al nuovo responsabile da essa prodotto, proprio il PM. Quest’ultima situazione,nella sua gravità anche superiore ai casi precedenti,ha obbligato ad ulteriori correttivi che oggi ci fanno stare più tranquilli,come combustibili più controllati e marmitte catalitiche. L’inquinamento infatti danneggia vasi ed arterie con.accresciuto rischio di ictus ed infarto,peggio in presenza di infezioni virali. La corrispondenza tra, concentrazione del PM e malattie cardiovascolari è oggettivamente comprovata da banche dati aggiornate ed affidabili con valori delle patologie più elevati proprio nei Paesi da valori medi annuali di PM più alti ( rispettivamente 70 e 50 microgrammi per mc in India e Cina, rispetto al valore 10 di USA e delle linee guida).Circa il meccanismo di azione, le ricerche sembrano indicarlo nella rottura della placca aterosclerotica. Le ricerche più recenti hanno poi individuato i metalli più pericolosi come componenti del PM in piombo, arsenico, mercurio, cadmio considerati capaci di creare danni a cuore e vasi sanguigni. L’attenzione verso le polveri presenti negli ambienti di vita deve ovviamente essere estesa anche agli ambienti indoor.Ad esempio nelle case di fumatori si sono trovate tracce si sostanze cancerogene, ma non sole: occhio alle troppe candele accese, ai contenitori dei solventi lasciati aperti, alle fritture senza cappa accesa