E’ disponibile online il periodico Lavoro e Salute per scaricare il file pdf clicca QUI
Selezione di notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
Segnaliamo questo articolo di Kerry Cullinan pubblicato sul sito Health Policy Watch.
” I servizi sanitari nei paesi a basso e medio reddito devono ancora adattarsi al loro crescente carico di malattie non trasmissibili (NCD) e continuano a dare priorità alle malattie infettive, secondo un nuovo rapporto lanciato giovedì dalla NCD Alliance. Secondo il rapporto, i “silos” di trattamento per l’HIV e la tubercolosi devono essere trasformati in servizi sanitari universali integrati per servire meglio le persone in LMIC, molte delle quali convivono sia con malattie infettive che con malattie non trasmissibili.
“Il COVID-19 ha portato a un maggiore riconoscimento del fatto che le distinzioni di lunga data tra malattie infettive e non trasmissibili non sono così nette come si pensava una volta: quelli con condizioni croniche hanno un rischio significativamente più elevato di ricovero o morte per virus”, secondo l’alleanza NCD. La stragrande maggioranza delle persone che si sono ammalate gravemente o sono morte a causa del COVID-19 aveva una condizione di base, in particolare ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete, osserva.”
Health Services in Poorer Countries Need to be ‘Reset’ to Address NCDs
Fonte Saluteinternazionale che ringraziamo
di Fulvio Lonati
L’Intesa Stato-Regioni dello scorso 4 agosto introduce nell’assistenza domiciliare i classici meccanismi della Lombardia: esternalizzazione dei servizi ai privati in competizione tra loro per accaparrarsi l’erogazione delle prestazioni. Un serio colpo al SSN.
Più “sintomi” mostrano che è in atto il tentativo di esportare in tutta la nazione il modello del sistema sanitario lombardo, nonostante l’epidemia COVID-19 ne abbia drammaticamente reso evidente l’inadeguatezza, in quanto orientato a privilegiare ospedali, tanto più se super-specialistici e privati, a fronte della marginalizzazione della “medicina territoriale” e dell’assenza di una qualsiasi forma di organizzazione distrettuale.
Per comprendere questi “sintomi” sono necessarie alcune precisazioni preliminari.
L’annuncio dell’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato: «La Regione sta studiando il modo per contestare ai No vax le spese per le cure mediche»
«Queste persone che rifiutano la vaccinazione mettendo a rischio le libertà altrui devono assumersi la responsabilità delle proprie scelte e azioni fino in fondo» «Chi finisce in terapia intensiva e ha rifiutato il vaccino deve pagarsi il ricovero»
< fonte open.online >
Ancora una volta prima di lanciare uno slogan riflettiamo a fondo su cosa stiamo facendo. La caratteristica del SSN italiano è quella della universalità della prestazione che non richiede per l’accesso alle cure, quali che esse siano, un pagamento. Il mantenimento del SSN avviene attraverso il pagamento delle tasse. Se si decide di fare pagare il costo della terapia intensiva a quei cittadini che non hanno voluto vaccinarsi e si sono ammalati di COVID, una specie di sanzione richiesta a gran voce da tanti, si apre un varco ed una discontinuità rispetto alla caratteristica fondamentale del SSN, quello della universalità della prestazione.
Continua a leggere “La proposta sbagliata dell’Assessore alla Sanità della Regione Lazio D’Amato.”
Andrew Lee, University of Sheffield
Around the world, countries are having to strike a balance between COVID-19 cases and restrictions. In the UK and the US, daily new cases number in the thousands, but restrictions and limitations are being lifted. In contrast, New Zealand has started a short national lockdown to contain just a handful of cases.
For the past 20 months, New Zealand, Australia and several other east Asian countries have pursued tough policies aiming to completely eradicate COVID-19. The hallmarks of these “zero COVID” approaches are strict border controls and quarantine arrangements as well as the early introduction of lockdowns when discovering cases.
So far they’ve helped minimise infections and deaths. The economic impacts experienced by countries adopting these approaches have also been less severe than those who have not. New Zealand has said it intends to continue its COVID-19 eradication strategy indefinitely.
Is this sustainable? In an ideal world, completely eliminating COVID-19 is what all countries would aim to do, and earlier on in the pandemic I supported this strategy. But now the pandemic has evolved, the approach makes less sense.
Continua a leggere “Why I no longer think we can eliminate COVID – public health expert”
Autore: Benedetto Saraceno
Fonte : Saluteinternazionale.info
La Global Mental Health promuove la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ma non si schiera mai contro chi tali diritti sistematicamente viola e non riesce in definitiva a cambiare la realtà.
Gli anni 1993-2009 sono stati anni cruciali per l’affermarsi di una nuova «disciplina» denominata Global Mental Health.[1] Il discorso della salute mentale globale si è nutrito dalle direttive della Organizzazione mondiale della sanità e della Unione europea, delle norme della convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità ma soprattutto dei contributi di alcuni prestigiosi centri di ricerca, soprattutto anglosassoni.[2,3] Anche se tale discorso risulta articolato, documentato, intelligente e sostanzialmente progressista, tuttavia è legittima la domanda se la Global Mental Health si ponga il problema di un mutamento di paradigma o semplicemente riproponga in modo più articolato e intelligente il modello tradizionale della psichiatria biomedica. Quello della Global Mental Health è infatti un discorso che fa prevalere gli aspetti di advocacy internazionale finalizzata a ottenere maggiori investimenti per la salute mentale senza tuttavia contribuire alla trasformazione della realtà dei servizi di salute mentale. La necessità di creare ampio consenso penalizza la riflessione critica sui contenuti di quello che il movimento di fatto intende promuovere nei paesi a parte un generico «aumento dell’accesso ai trattamenti».
Continua a leggere “Le ambiguità della Global Mental Health”
Fonte : Saluteinternazionale.info
Autrice : Beatrice Sgorbissa
Questa pandemia ci ha fatto capire che la salute o è di tutti o non è di nessuno. Le conseguenze dell’esasperata reticenza nel garantire una copertura vaccinale a livello globale non si faranno attendere.
Il 6 Maggio, la stampa internazionale rilanciava le dichiarazioni del nuovo presidente degli Stati Uniti sul consenso alla sospensione dei brevetti dei vaccini anti Covid-19.[1] La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dal direttore generale dell’OMS, che l’ha definito un passo strategico per accelerare la campagna vaccinale a livello mondiale.[2] L’Europa ha inizialmente reagito con scetticismo: in occasione del Social Summit Europeo di Porto si sono susseguite dichiarazioni caute ed evasive fino al NO della cancelliera Merkel e la corale opposizione di CEO e portavoce delle diverse aziende farmaceutiche.[3]
Continua a leggere “Egemonia dei brevetti e imperialismo vaccinale”
Fonte : Health Policy Watch
Si stima che circa 700.000 persone muoiano già ogni anno a causa di infezioni resistenti ai farmaci e della mancanza di antimicrobici per curarle. Un rapporto delle Nazioni Unite del 2019 ha avvertito che se le tendenze vengono ignorate, l’AMR potrebbe causare fino a 10 milioni di morti all’anno e perdite del PIL di oltre 100 trilioni di dollari entro il 2050.
Un articolo importante sulle infezioni resistenti ai farmaci:
a cura di Gino Rubini
In questa puntata parliamo di :
– Un nuovo rapporto afferma che sono necessarie azioni e investimenti governativi urgenti contro la resistenza antimicrobica. L’articolo: “Resistenza agli antimicrobici” 23/06/2021 • Raisa Santos su Health Policy Watch su Health Policy Watch
– Canada, uno studio IWH. Procedure OHS più deboli, le politiche spiegano i maggiori rischi di infortuni dei piccoli datori di lavoro
– L’homme machine
– UNISON GB . La solidarietà internazionale è la chiave per contrastare i regimi autoritari
– il Dossier di INRS : AGENTS SENSIBILISANTS
– Il periodico ” Lavoro e Salute”, un magazine online fuori dal coro.
“Fattori che favoriscono l’insorgere di malattie: l’indigenza, la solitudine, la marginalità sociale e la precarietà lavorativa, l’insufficiente scolarità…evitabili l’80% delle malattie”: è quanto affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel lontano 2006. Da allora poco o nulla è cambiato, ma, in compenso, fra le nostre popolazioni circola indisturbata l’idea che i processi patologici individuali e di comunità possano essere domati da farmaci e tecnologie sofisticate e robotizzate.
Risale a pochi giorni (l’8 giugno scorso) la notizia, riassunta in vistosi titoli, su grandi giornali e mezzi d’informazione pubblici e privati, di un “intervento chirurgico record…una prima mondiale senza precedenti…un team di urologi e cardiochirurghi ha rimosso un tumore al rene, esteso fino al cuore e lungo oltre 20 centimetri, su una paziente di 83 anni, cardiopatica, attraverso una chirurgia senza cicatrici, cioè senza aprire addome e torace…il tutto grazie all’uso combinato di un robot e di una cannula aspira-tumore inserita da una vena del collo… si tratta della prima volta al Mondo che si tenta un intervento del genere, come ha precisato la stessa azienda ospedaliera in un comunicato diffuso online (https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2021/06/08/intervento-record-tumore-rened).
James D. Long, University of Washington; Mark A. Smith, University of Washington, and Victor Menaldo, University of Washington
As an increasingly vaccinated world emerges from lockdowns, lots of people are talking about whether the fight against the pandemic was too strong or too weak. Some people argue restrictions did not go far enough; others maintain the attempted cures have been worse than the disease.
One reason for these conflicting views is that the answer depends on both facts and values.
Relevant facts include features of the virus like transmission rates and deaths. Government policies were often guided by scientific findings to reduce the spread of the virus and the resulting illnesses and deaths.
Relevant values include health and longevity, but also prosperity, opportunity, equality and freedom. Different people weigh those values differently.
Continua a leggere “Why nobody will ever agree on whether COVID lockdowns were worth it”
a cura di Gino Rubini. In questa puntata parliamo di
– Salute sicurezza nel lavoro ai tempi del Recovery Plan. Rimozione dei dispositivi di sicurezza: le analogie tra la tragica morte di Luana e il disastro della funivia, l’informalità maligna della elusione delle regole di sicurezza uccide…; la tenuta dei pilastri che dovrebbero sostenere salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
– CIIP invia nota al Governo sul tema della sicurezza sul lavoro
– La ripresa economica basata sugli appalti al massimo ribasso: una deriva verso un’economia nella quale i lavoratori vengono considerati come “vuoti a perdere”…
– Molte altre notizie >>> sul sito Diario Prevenzione
Autore: Francesco Domenico Capizzi *
Come ciclicamente avvenuto per situazioni catastrofiche dentro le quali l’umanità intera è precipitata, l’attuale pandemia virale rende centrali e decisive le Istituzioni e la Politica favorendo la composizione di un trinomio dai fatti reso inscindibile: Pandemia-Politica-Istituzioni. L’emergenza sanitaria, socio-sanitaria e sociale, piombata a ciel sereno sulla cittadinanza incredula, inerme e provata dalla preesistente irrisolta crisi economica, interroga pressantemente le rappresentanze elettive per ottenere risposte concrete orientate su nuove linee di progresso e sviluppo.
Continua a leggere “Pandemia-politica-istituzioni: un trinomio inscindibile”
Autore: Claudio Calabresi
Fonte: SNOP.IT
Come un fiume carsico, riemerge puntualmente in questi giorni la questione dell’insicurezza sul lavoro, portata prepotentemente all’attenzione dei media e delle comunità da una serie di drammatici infortuni sul lavoro che hanno travolto in rapida sequenza vite giovani e meno giovani, in un momento nel quale….molte energie sono concentrate nella “ripresa produttiva” dopo il lungo periodo di crisi legata alla pandemia: per vari aspetti, un brusco risveglio dalla speranza – come si dice – di uscire dal tunnel ma anche, purtroppo, nulla di nuovo. Colpisce la banalità delle dinamiche, che si ripetono sempre uguali oggi come nel passato, segnate dai ritmi di produzione, dagli orari di lavoro, dalla precarietà, dall’organizzazione della produzione e dal timore di perdere il lavoro o la commessa.
Come sempre accade in queste occasioni, la soluzione più invocata è quella dell’aumento dei controlli nei luoghi di lavoro. Chi quotidianamente si occupa di salute e sicurezza sul lavoro sa bene però che il problema non è solo quello dei controlli (e, semmai, della loro efficacia), certamente necessari, ma che non possono da soli portare ad un risultato stabile: un risultato che potrebbe conseguire solo ad un cambiamento che investa il sistema produttivo e l’intera società, che restituisca priorità alla salute come diritto fondamentale sul lavoro, che renda inconcepibile pensare un lavoro disgiunto dalla salute e dalla sicurezza, e la salute sul lavoro come tema separato dalla sicurezza. E certamente a questo obiettivo deve essere in grado di contribuire un sistema pubblico di prevenzione rafforzato e arricchito di tutte le professionalità necessarie ad assumere un ruolo di supporto nei confronti della miriade di micro e piccole imprese che costituiscono la gran parte del tessuto produttivo del nostro Paese. Non possiamo che ripetere anche in questa occasione considerazioni che da troppi anni andiamo facendo. Riportiamo qui una più ampia riflessione in merito di Claudio Calabresi. Anna Maria Di Giammarco
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Qualche domanda, poche risposte
Ogni volta che ci sono morti un po’ meno anonimi, per vari motivi, l’effetto mediatico è improvvisamente imponente. È naturale, e in parte va anche bene, che almeno ci sia periodicamente un effetto di risveglio generale dopo episodi così dolorosi.
E’ disponibile online il numero di maggio 2021 della Rivista Lavoro e Salute con molti articoli sullo stato dell’arte del SSN, sui rischi di privatizzazione delle strutture del SSN che potrebbero derivare dalle strategie striscianti di Autonomia regionale differenziata. La Rivista Lavoro e Salute – Maggio 2021
Dal sito inglese Hazards.org riportiamo questo articolo assai significativo sull’esperienza dei lavoratori essenziali britannici durante la pandemia con una comparazione con le condizioni di lavoro dei colleghi francesi |
Nell’ultimo anno, sia il governo del Regno Unito che quello francese hanno descritto i lavoratori essenziali come eroi che incarnano il dovere esemplare e il sacrificio di sé di fronte a una guerra contro “un nemico invisibile”.
Dietro questa retorica, i lavoratori chiave sono stati trattati da entrambi i governi come una risorsa sacrificabile che sono stati deliberatamente esposti a morte evitabile nel loro lavoro quotidiano. Ciò che caratterizza i lavoratori chiave in realtà è che il loro valore del lavoro, durante la pandemia, ha sostituito il loro diritto alla vita. I lavoratori di entrambi i paesi sono stati costretti a lavorare in luoghi di lavoro non sicuri in risposta agli interessi economici e le loro vite sono state sacrificate al servizio di lavori “essenziali”.
Mentre sia il Regno Unito che la Francia hanno seguito politiche del lavoro simili, i lavoratori francesi sono stati bloccati con protezioni sociali e occupazionali molto più forti, il che significava che erano meno esposti a rischi mortali rispetto alle loro controparti britanniche.
Chi è essenziale?
Quale valore attribuiscono i governi alla vita dei lavoratori in un momento di crisi globale senza precedenti? Di fronte a una profonda crisi sanitaria, i governi britannico e francese hanno seguito una linea politica notevolmente simile. Ciò consisteva nell’identificare i lavoratori chiave che sarebbero stati obbligati a continuare a lavorare durante la pandemia nell’interesse della popolazione nel suo insieme, ma a rischio personale per la propria vita.
Ciò consisteva nell’identificare i lavoratori chiave che sarebbero stati obbligati a continuare a lavorare durante la pandemia nell’interesse della popolazione nel suo insieme, ma a rischio personale per la propria vita. I leader politici hanno inquadrato il lavoro essenziale in termini di esigenze della crisi sanitaria e della grave emergenza nazionale che si stava manifestando. Nel suo discorso del 16 marzo 2020, il presidente francese Emmanuel Macron ha ripetuto sei volte la frase “siamo in guerra”. Nel frattempo, il primo ministro britannico Boris Johnson ha dichiarato “siamo impegnati in una guerra contro questa malattia che dobbiamo vincere” e ha osservato “questo nemico può essere mortale”.
In realtà, la nozione di “lavoro essenziale” è stata orientata fin dall’inizio verso le priorità economiche piuttosto che verso le preoccupazioni per la salute.
Mentre il governo del Regno Unito ha stabilito elenchi di lavoratori essenziali nei settori della sanità, dell’assistenza sociale, della vendita al dettaglio, dei trasporti, delle comunicazioni, dei servizi finanziari e dei servizi pubblici, il termine è stato rapidamente esteso per riferirsi a chiunque non potesse lavorare da casa. Il consiglio del governo del 23 marzo 2020 era: “Se non puoi lavorare da casa, puoi viaggiare per motivi di lavoro”.
Continua a leggere “Covid 19 e lavoro mortale: Regno Unito e Francia a confronto”
Autore: Francesco Domenico Capizzi *
Nonostante le reiterate raccomandazioni igienico-comportamentali, individuali e comunitarie, e l’interposizione di alcune limitazioni di tipo organizzativo, la decisione del Governo di riaprire le attività commerciali e culturali in quasi tutto il Paese suscita una serie di precipue preoccupazioni di tipo socio-sanitario:
I° – sebbene alcuni parametri epidemiologici stiano registrando minute flessioni della curva epidemica italiana, è necessario osservare che dette variazioni non posseggono una reale significatività sul piano statistico per il carattere casuale, non sistematico, della raccolta-dati basata quasi esclusivamente sul numero dei tamponi effettuati quotidianamente e in assenza di un meccanismo di tracciamento del diffondersi dell’infezione. Sarebbero state opportune verifiche e solide conferme sull’effettivo andamento temporale e qualitativo dei dati, peraltro a fronte di livelli di vaccinazione che ancora si attestano su circa il 20% della popolazione che ha ricevuto soltanto una prima dose;
a cura di Gino Rubini
In questa puntata parliamo di :
– Sarà “ragionevole” il virus con le mandrie di tifosi in Piazza Duomo ? Lo sapremo tra una decina di giorni
– La tragedia di Prato. Una giovane operaia straziata e uccisa da una macchina tessile. Un ritorno agli anni ’50 per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro ?
– Il verdetto climatico della Corte costituzionale tedesca: la tutela e la promozione dell’ambiente non solo per la salute ma anche per la libertà delle generazione future. Un salto di paradigma giuridico
– Ivan Cavicchi. Nel Recovery tanti soldi (20 miliardi) nessuna riforma
– Fritto misto
Articolo pubblicato il 29.04.2021 da Il Manifesto
Ringraziamo il Manifesto e inviamo gli auguri per il 50°. Da il Manifesto proponiamo all’attenzione questo articolo di Ivan Cavicchi di cui condividiamo le preoccupazioni per l’assenza di una strategia di riforma del SSN dei prossimi anni verso la quale destinare le risorse del Recovery Plan. |
Il governo ha avuto dal parlamento il via libera sul Recovery plan. Il ministro Speranza ha scritto la «missione 6» sulla sanità, per la quale sono previsti tanti soldi, circa 20 mld, con i quali la sanità si potrebbe rifare, di sana pianta. Le proposte, nel loro insieme, a parte quelle di scontato valore (aggiornamento delle tecnologie, digitalizzazione del sistema), in massima parte sono soprattutto la riproposizione di un dejà vu cioè di una offerta di servizi che prevede soluzioni già provate e fallite, rispetto alle quali non si fa neanche uno sforzo di rivisitazione culturale. Sono proposte, per esempio rispetto alla pandemia, al di sotto delle necessità reali del paese e dei problemi reali di sicurezza e di salute delle persone.
Continua a leggere “Ivan Cavicchi. Nel Recovery tanti soldi (20 miliardi) nessuna riforma ….”
Dal sito Diseguaglianze di Salute segnaliamo la pubblicazione di Storie di Covid-19
” La comunicazione pubblica in questi mesi ha dato la parola ai professionisti della salute, dell’assistenza sociale e degli altri servizi essenziali che sono impegnati in prima linea nell’affrontare la pandemia. Moltissime persone nel mondo già prima del dilagare del COVID-19 vivevano in condizioni di fragilità e sono state fortemente segnate dalle disuguaglianze: essi sono “l’altra linea del fronte” COVID-19.
Il Covid-19 Other Front Line Global Alliance (OFL) mira a dare voce a questi milioni di persone che sopportano l’impatto delle disuguaglianze ulteriormente aggravate dalla pandemia.”
La pandemia COVID-19 ha messo a dura prova i nostri sistemi sociali, sanitari ed economici, colpendo duramente coloro che erano già fragili. Cosa è capitato durante il lockdown quando si doveva rimanere a casa, a chi una casa non ce l’aveva?
Come ha fatto a sopravvivere in quei tre mesi chi ha perso il lavoro, seppur già precario? Quali difficoltà hanno avuto le badanti? Chi è stato vicino ai più bisognosi e come?
Autore : Marco Geddes
Fonte : Saluteinternazionale che ringraziamo
Facciamo come i tifosi del Liverpool. Ribelliamoci contro la tendenza di privatizzare la sanità italiana. Contro il tentativo di utilizzare la crisi della pandemia per smantellare il nostro SSN.
“Meno Stato, più Mercato”! Sento avvicinarsi questo ululato e penso e temo che, spesso, ritornano come gli Zombi nei film horror di seconda scelta. Ma qui non siamo al cinematografo, ma in un paese martoriato nelle vite, nella salute, nell’economia, negli affetti da una pandemia destinata a non scomparire in breve tempo. Un fenomeno che dovrebbe averci insegnato pure qualche cosa; che dovrebbe averci disvelato le debolezze strutturali del nostro Paese, l’incuria di questi anni per una fondamentale conquista civile quale il Servizio sanitario nazionale; negligenza paragonabile solo alla mancata manutenzione del ponte Morandi.
Eppure no, non è così, questa esperienza – temo – non ci è bastata. Quali sono queste “voci” che si avvicinano? Ne cito due, palesi seppure non denunciate con forza, non disvelate adeguatamente, ma gravi e provenienti da fonti “autorevoli” dell’apparato statale e prossime al Governo.
La prima è l’incredibile, ai miei occhi e alla mia coscienza, dichiarazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che si rivolge al Presidente del Consiglio dei Ministri con la sua annuale Segnalazione di Proposte di riforma concorrenziale[1]. Io, sfogliando queste pagine, avevo avuto una flebile speranza: che tale Autorità rivolgesse un sentito appello – o monito – al Presidente del Consiglio, affinché prendesse posizione, come un vero liberale, contro l’abuso dei brevetti che, diventando di fatto un cartello monopolistico, si sono trasformati, da stimolo all’innovazione, a un mezzo per bloccarla o rallentarla[2].
Autore: Francesco Domenico Capizzi*
Ritorno al passato: mi vesto nei panni di un famoso chirurgo del tardo XIX secolo per impartire una lezione accademica di Clinica chirurgica a Vienna. Si svolge nell’anfiteatro del Policlinico davanti ad aiuti-chirurghi che occupano le prime file insieme ad assistenti e chirurghi in formazione. A seguire, sugli spalti, gli studenti della Facoltà medico-chirurgica. Una disposizione topografica che corrisponde alla gerarchia di funzioni e responsabilità. Continua a leggere ““LEÇONS SUR LES PHÉNOMÈNES DE LA VIE””
Condividiamo dal sito della SNOP questa nota di commento al Documento “Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021” proprio per sottolineare l’importanza della necessaria ripresa di un confronto sulle politiche di prevenzione.Riteniamo molto equilibrati e condivisibili sia gli apprezzamenti sia gli aspetti critici espressi nella nota al Documento. editor |
“Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021”
a cura del comitato di redazione del sito della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione (SNOP)
Segnaliamo la pubblicazione avvenuta il 6 aprile del documento “Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2021”, firmato dal Ministro Speranza il 23 febbraio.
Il documento ripete e aggiorna quelli che in recenti anni i Ministri della Salute hanno emanato in merito alle attività strategiche del Ministero (per il 2018 la Ministra Lorenzin e per il 2019 la Ministra Grillo). Non è noto un corrispondente Atto per il 2020, quando l’emergenza pandemica ha evidentemente imposto altre priorità…
È comunque una buona notizia che in questa drammatica fase venga emanato un atto di indirizzo governativo in una materia politicamente molto rilevante e rispetto alla quale proprio l’emergenza pandemica ha evidenziato forti criticità.
Ma non è la sola notizia buona perché l’atto:
– intende riportare al centro la salute, a causa della pandemia, ma anche oltre quella;
– si occupa con attenzione del Sistema Sanitario, recependo il forte bisogno di prenderne in mano numerosi aspetti – travolti o perlomeno scompaginati dalla pandemia – e la necessità di ridare una strategia per il suo sviluppo;
– sposa buona parte dei più avanzati obiettivi di salute globale e intende adottarne strumenti e metodi, citando One Health, di salute in tutte le politiche e via dicendo;
– esprime un forte impegno per affrontare tutti i nodi della salute e della sanità, con la consapevolezza di quali siano le sfide fondamentali, attuali e future;
– pone in grande rilievo la prevenzione e la promozione della salute, sovvertendo decenni di politica ospedalo-centrica e prestazionale;
– esplicita un approccio che deve garantire una forte integrazione tra i diversi livelli istituzionali, tra i settori, le discipline, le professioni sanitarie;
– inserisce, in maniera non disgiunta dalla pandemia, la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento tra i “pilastri della tutela della salute”;
– indica alcune linee di sviluppo della sanità pubblica, che impongono un ripensamento sostanziale (ancorché poco esplicitato) delle risorse, dell’organizzazione, delle priorità.
È vero che su gran parte degli obiettivi si rimanda a iniziative, commissioni, sistemi, piani, tavoli ecc. che sono già in essere o che devono essere solo aggiornati, rinforzati o riavviati, ma la lista degli impegni che il Ministro enuncia appare decisamente estesa: contiamo davvero che si concretizzino e siamo pronti – pur non chiamati – a garantire il nostro contributo.
Alcuni cambiamenti importanti si possono cogliere in questo Atto rispetto ai documenti precedenti e non solo per effetto della pandemia, anche se i principali sono ovviamente dovuti proprio a questa.
Ad una prima lettura, rileviamo un’attenzione maggiore e più convinta verso alcuni determinanti di salute pubblica (gli agenti biologici, quelli chimici, l’inquinamento, la salute urbana, la salute e la sicurezza sul lavoro, la transizione demografica dovuta all’invecchiamento, le malattie croniche non trasmissibili ecc.) e di salute globale (i cambiamenti climatici, le migrazioni, le pandemie, …) che emergono ormai come centrali in qualsiasi ragionamento.
Non possiamo però nascondere diverse delusioni, piccole e grandi, su alcuni temi e approcci.
La Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Draghi e ai ministri competenti. Con questa lettera la Consulta intende presentare alcune considerazioni per la stesura e l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR – nella pubblicistica noto come Recovery Plan) e per un sostegno al Piano Nazionale Prevenzione 2020-2025.
Nella lettera viene fatto rilevare l’esiguità dello 0,5 % della spesa sanitaria complessiva dedicato alle attività di prevenzione a fronte di una media UE del 2,9%. Questa mancanza di investimenti ha nei fatti ridotto alla paralisi molti Servizi di prevenzione del SSN. Nella lettera vengono indicate una serie proposte elaborate dalle 13 Associazioni professionali che compongono la CIIP.
Tabella Esenzione 048 . Fonte: “MeS”, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
Autore : Francesco Domenico Capizzi *
Se si volesse adottare una colonna sonora per una pièce teatrale che rappresenti il periodo pandemico in atto, la scelta potrebbe opportunamente cadere su “Gnossiennes”: sei brani da Erik Satie costruiti nell’irriverenza formale del canone musicale, nell’allusione al mistero della “conoscenza superiore”, oppure, secondo una accreditata interpretazione critica un po’ osé, al mito di “Teseo, Arianna e Minotauro”. Il loro ascolto suggerisce una straordinaria ambiguità assimilabile alla sensazione percepita nel revisionare i dati d’ordine sanitario, pervenuti da varie fonti e assai convergenti, sulle vicende emergenziali attuali.
Sebbene la percentuale di vaccinati in Italia (12.85%) risulti analoga a Francia (13.64%), Spagna (12.6%) e Germania (11.98%), il tasso di mortalità nostrana svetta sopra le altre in modo lampante:
nell’ultima settimana si registrano, per milione di abitanti, nel nostro Paese 6.78 vittime, in Francia 4.06, in Spagna 1.85, in Germania 1.46. Questi dati portano a pensare che la mortalità va ad assumere un peso in Italia 4.6 volte maggiore rispetto a quella dei popoli tedeschi, 3.5 volte degli spagnoli e 1.6 volte dei francesi. Senza considerare che la Lombardia continua a distinguersi per il
picco di decessi che superano i 9 giornalieri per milione di abitanti
fonte: www.ourworldindata.org https://statistichecoronavirus.it/continenti/coronavir us-europa/
E’ disponibile on line il numero di aprile 2021 della Rivista Lavoroesalute con molti articoli importanti. La Rivista è scaricabile in formato .pdf >>> clicca QUI
Don Abbondio, rinunciatario, codardo e imbelle, ritiene che la peste eserciti il ruolo di “scopa della Provvidenza” che “ spazza via certi soggetti, che, figliuoli miei, non ce ne liberavamo più…”; padre Cristoforo, incarnazione dell’ortodossia cattolica, configura nell’epidemia il castigo e la misericordia divina in quanto “la condotta più cauta e innocente non basta a tener lontani i guai e quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore”: una conclusione – chiosa Manzoni – “ benché trovata da povera gente, c’è parsa così giusta da metterla come significato di tutta la storia”, così rappresentando una struttura sociale fondata sul moralismo pietistico.
La Storia e la vita di ogni giorno, nei fatti, smentiscono questa concezione: le azioni umane non coincidono con le gesta di una massa di dannati! La vita di ciascuno e la convivenza civile sono e sono state costruite giorno dopo giorno con l’intelligenza, il coraggio e il lavoro e l’impegno di tutti, donne e uomini, credenti e non credenti, acquisendo ed esercitando il libero arbitrio e l’autodeterminazione, correggendo errori, conquistando diritti e riconoscendo doveri incentrati sul bene comune, in nome del quale, soppiantati pietismo e mysterium iniquitatis, è divenuto possibile continuare a sciogliere i tanti nodi della Storia.
Continua a leggere “Mysterium iniquitatis di Francesco Domenico Capizzi”
Pubblichiamo il Documento “Atto di Indirizzo 2021” del Ministro della Salute che illustra i percorsi e i progetti che il Ministero intende portare avanti nel 2021..
a cura di Gino Rubini
In questa puntata :
– Facciamo il punto sulla pandemia.
– Proboscidi al vento, da dove nasce la resistenza alle mascherine
– Diamanti e vaccini tra valori di scambio e valori d’uso
– Non basta un urlo in piazza per fare uscire dalla crisi un sistema di microimprenditoria nei servizi che la pandemia ha messo in ginocchio
– Stiamo imparando abbastanza da questa esperienza drammatica ? Governare, un mestiere difficile….
Fonte: Health Policy Watch
Il sito Health Policy Watch pubblica un articolo su di un piano del Pakistan di vendere vaccini Covid sul mercato privato. Il piano prevedeva l’importazione di Sputnik V da vendere alle strutture ospedaliere private del paese. Il piano si è arenato in ragione di un conflitto tra la società importatrice e lo stato pakistano sul prezzo del vaccino che sarebbe triplicato rispetto al prezzo corrente di vendita del vaccino ai compratori istituzionali su scala internazionale.
Thomas Hale, University of Oxford
In March 2020, as COVID-19 swept around the globe, my colleagues and I began debating the bewildering new measures popping up around the world with our master’s students in a politics of policymaking class at the Blavatnik School of Government at Oxford University.
We had a lot of questions. Why were governments doing different things? Which policies would work? We didn’t know. And to answer those questions, we needed comparable information on these new policies, including school closings, stay at home orders, contact tracing and more.
A few weeks later, we launched the Oxford COVID-19 Government Response Tracker to help find these answers. It has now become the largest repository of global evidence relating to pandemic policies.
Continua a leggere “Cosa abbiamo imparato dal monitoraggio di ogni politica COVID nel mondo”
il cielo di Berlin …. foto di gierre
MUTTI SUL FILO DI UNA CRISI DI NERVI?
Non posso essere ipercritico nei confronti della Merkel: sarebbe un eccesso di presunzione e una diminutio della stima che si è meritata, ma la scelta frettolosa di sospendere la somministrazione del vaccino AZ la ritengo un grave errore. Anche i paesi che hanno approvato questa scelta hanno amplificato, con l’ effetto domino, l’errore.
L’Istituto Paul Herlich oltre che responsabile è autorevolissimo ma alle sue preoccupazioni si poteva rispondere allertando l’ EMA ai fini di un approfondimento specifico e continuando la vaccinazione. Perché tanta precipitazione? Decidere frettolosamente e senza praticamente coinvolgere nessuno (nè governi, nè UE, nè OMS, etc), più che adozione del principio di precauzione, manifesta un tale livello di allarme che, si voglia o no, è già una sentenza sul vaccino.
Continua a leggere “Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo – 18 marzo 2021”
fonte mentepolitica
Le difficoltà organizzative dell’attuale contingenza sanitaria prende origine dalla riforma del Titolo V mediante la legge costituzionale n. 3 del 2001 che affida alle Regioni e alle Province autonome l’organizzazione e la gestione dei Servizi sanitari già in essere nel Servizio Sanitario Nazionale istituito nel 1978. Alla base di questo stravolgimento istituzionale risiede l’idea portante di uno Stato federale e, secondo le intenzioni, di una maggiore efficienza organizzativo-economica mediata da una vicinanza degli apparati politico-istituzionali locali alle necessità specifiche territoriali.
La modifica costituzionale, da nessuno davvero contestata, ha appesantito le Regioni di un peso pari a circa l’80% delle loro attività primitive ed ha sortito l’effetto di concepire l’azione sanitaria, divenendo nei fatti luogo comune, come diagnosi e cura. Inoltre, ha prodotto venti sistemi sanitari differenti, spesso in conflitto con lo Stato centrale e fra loro per quanto concerne il grado dei livelli essenziali di assistenza, come garanzia inderogabile da offrire alla cittadinanza, e pertanto su budget assegnati e approvvigionamenti le cui discrepanze vengono riassunte nel paradosso delle differenze abissali per “il costo di una siringa fra una Regione e l’altra”.
Continua a leggere “Niente merita di essere acquistato a prezzo di sangue umano”
“Le parole hanno cessato di comunicare. Ogni parola è detta perché non se ne oda un’altra. La parola, anche quando non afferma, si afferma…” (J.Saramago: “Di questo mondo e degli altri”, 1985). Forse non sarebbe neppure necessario scomodare un Premio Nobel per rimarcare l’assoluto silenzio stampa, della comunicazione via etere e via filo su un tratto dell’ultimo DCPM emanato dal nuovo Governo, analogo nelle concessioni ed equiparazioni ai precedenti: la classificazione delle tabaccherie come “beni essenziali” e dunque come i negozi di generi alimentari. E’ vero che, oltre a legittimamente smerciare tabacchi e sigarette, le tabaccherie forniscono ricariche su carte prepagate e permettono il pagamento di varie bollette, ma l’asimmetria di fondo diviene macroscopica se la medesima equipollenza viene fatta valere anche per gli esercizi specializzati nel commercio di sigarette elettroniche e di liquidi da inalare, non meno dannosi del fumo tradizionale.
Continua a leggere ““Il silenzio è fecondo, cadono su di esso le parole””
Per le strade di Berlino prima della pandemia ( foto gierre )
4 marzo 2021
Terza ondata?
A 10 settimane dal lockdown natalizio, le varianti fanno temere la terza ondata, sostiene il virologo Christian Droste che non sbaglia mai previsioni, anche se tutti se lo augurano. La Merkel stempera; “la primavera del 2021 sarà diversa da quella del 2020“. La prudenza induce a non precisare se sarà migliore o peggiore.
Ieri dieci ore di summit Stato-Regioni, definito consultazione“, che per la Cancelliera è stato un “negoziato molto duro, che ha partorito un approccio graduale, che deluderà molte persone“ : hanno deciso, con valenza fino al 28 marzo, un approccio differenziato, multilivello, commisurato al valore della incidenza delle infezioni su 7 giorni che girano attorno a due boe: 50 e 100 e alla loro verifica bisettimanale. Detto in parole semplici: aperture progressive con valori al di sotto dei 50 e con incidenza decrescente delle infezioni/100.000 ab. sui 7 giorni. Freni di emergenza e inasprimenti progressivi con valori che superano la soglia di 100.
Continua a leggere “Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo – 4 marzo 2021”
In coda all’articolo originale in lingua inglese di Kaiser Health News abbiamo postato una traduzione automatica di google traslator. Il testo cui fare riferimento è comunque l’originale. |
It can be republished for free.
SACRAMENTO — A group of Democratic state lawmakers introduced legislation Friday to create a single-payer health care system to cover all Californians, immediately defining the biggest health policy debate of the year and putting enormous political pressure on Gov. Gavin Newsom.
The Democratic governor faces the increasingly likely prospect of a Republican-driven recall election later this year. The single-payer bill adds to his political peril from the left if he doesn’t express support, and from the right if he does.
a cura di Gino Rubini
In questa puntata parliamo di:
– E’ arrivato. Il governo dell’uomo della Provvidenza
– E’ istituito il Ministero della transizione confindustriale a Industria 4.0
– Convivere con il rischio di contagio da Coronavirus é come ospitare un ippopotamo nel soggiorno….
– Notizie da Berlino
– USA . Scienziati di spicco chiedono a CDC di proteggere meglio i lavoratori da Covid
– Frittura mista ….
Anche in questo numero molti articoli importanti, da leggere, tanto più in una fase di cambiamenti politici e di governo che verosimilmente cambieranno ancora le geometrie decisionali in materia di sanità pubblica . Per scaricare il file .pdf clicca QUI
Autore Marco Menicacci, Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva. Università di Firenze.
Imparare la lezione della pandemia per riorientare radicalmente le politiche sanitarie. Più universalità e equità, più sanità pubblica e cure primarie.
La pandemia Covid-19 ha messo sotto un’estrema pressione i sistemi mondiali rilevandone limiti e manchevolezze, ma anche pregi e positività. Molto si è discusso su come i sistemi sanitari avrebbero dovuto meglio prepararsi di fronte a questo prevedibile evento, ma non si sono analizzate a sufficienza le conseguenze di una governance sanitaria frammentata, basata su finanziamenti verticali di singoli programmi, incapace di collegare e integrare i vari settori del sistema. Un recente articolo di Lancet[1] cerca di individuare quale modello di sistema sanitario abbia meglio resistito allo stress della pandemia giungendo alla conclusione che la soluzione vincente è stata quella che riusciva ad allineare le politiche di sicurezza sanitaria globale (global health security, GHS) con quelle di copertura sanitaria universale (universal health coverage, UHC). Continua a leggere “Dopo la pandemia, un nuovo sistema sanitario”
Rod Dacombe, King’s College London
We’ve all seen them. Those posts shared by friends of friends on Facebook, that jaw-dropping tweet you can scarcely believe was not immediately deleted. Alongside social distancing and Zoom meetings, it seems that one inescapable symptom of the pandemic is the proliferation of conspiracy theories on social media.
Conspiracy theories are distinct from other forms of misinformation and falsehood. They are particular ways in which we make sense of the complex and sometimes disturbing world around us. They have also long been seen as a particularly political phenomenon. The American historian Richard Hofstadter famously referred to such ideas as underpinning a “paranoid style” of political thinking, replete with “heated exaggeration, suspiciousness, and conspiratorial fantasy”.
Continua a leggere “Conspiracy theories: why are they thriving in the pandemic?”
It can be republished for free.
Joe Biden on Wednesday took the oath to become the 46th president of the United States, vowing to bring the nation together in the midst of an ongoing pandemic that has claimed more than 400,000 lives, enormous economic dislocation and civil unrest so serious that the U.S. Capitol steps where he took his oath were surrounded not by cheering crowds, but by tens of thousands of armed police and National Guard troops.
In his inaugural address, given outside despite concerns for his physical security, Biden emphasized unity, the driving theme of his campaign. “My whole soul is in this, bringing America together, uniting our nation,” he said. “And I ask every American to join me in this cause.”
Continua a leggere “Biden prende le redini, chiede un fronte unito contro Covid e altre minacce”
a cura di Gino Rubini
– Vaccinazioni . Prima i Lombardi ?
– Riordino dei Servizi Socio Sanitari e prevenzione
– USA. Nell’ultimo giorno di Trump, Nation registra 400.000 morti per Covid
– Etui. La riduzione dell’orario di lavoro e la crisi climatica
– Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE). A cosa serve un piano pandemico?
– Frittura mista
NB. Dopo la versione originale in lingua inglese segue una traduzione automatica dell’articolo …in italiano, purtroppo ancora imprecisa |
While millions wait for a lifesaving shot, the U.S. death count from covid-19 continues to soar upward with horrifying speed. On Tuesday, the last full day of Donald Trump’s presidency, the death toll reached 400,000 — a once-unthinkable number. More than 100,000 Americans have perished in the pandemic in just the past five weeks.
In the U.S., someone now dies of covid every 26 seconds. And the disease is claiming more American lives each week than any other condition, ahead of heart disease and cancer, according to the Institute for Health Metrics and Evaluation at the University of Washington.
“It didn’t have to be like this, and it shouldn’t still be like this,” said Kristin Urquiza, whose father, Mark, died of covid in June, as the virus was sweeping through Phoenix. Continua a leggere “USA. Nell’ultimo giorno intero di Trump, Nation registra 400.000 morti per Covid”
Per leggere il file pdf di Lavoro e Salute clicca QUI
Continua a leggere “E’ disponibile online LavoroeSalute n° 1 – gennaio 2021”
Fonte: mentepolitica
Francesco Domenico Capizzi * – 06.01.2021
A fronte della crescente diffusione di malattie cronico-degenerative, neoplastiche e virali, fino ad aver raggiunto dimensioni pandemiche, Scienza, Medicina e, di concerto, Politica ed Istituzioni avrebbero già dovuto disporsi alla ricerca delle loro origini, per evitarle mediante le prevenzioni primaria e secondaria ed infine contrastarle con azioni diagnostiche e terapeutiche precoci. Intanto viene conservata intatta la propensione a solidarietà ed assistenza, ma astenendosi dal porre in atto validi antidoti contro l’insorgenza delle grandi classi di malattie prima ancora che si radichino e siano da curare.
L’autonomia medica, ribadita in ogni sede, rimane ancorata alla tradizionale impostazione anatomo-clinica e diagnostico-terapeutica, di ascendenza positivista, che diagnostica e cura malattie in larga parte evitabili (80% secondo l’OMS). Dal suo canto la Politica, attraverso le Istituzioni, ribadisce la necessità di rilanciare i consumi, in generale, per assicurare il maggior numero di posti di lavoro e sostenere l’economia pubblica e privata, ma in assenza di scelte sostanziali che tendano ad allontanare la malattia, le cui origini si annidano in ogni piega dell’organizzazione sociale e della vita quotidiana.
Street foto in Berlin ( foto gierre)
6 Gennaio 2021
Epifania, festa che in Germania non si celebra e caratterizzata dalle decisioni che, dopo 5 ore di confronto tra il Governo federale e quelli Statali (alias regionali), sono state assunte per il mese di Gennaio.
Si proroga il blocco deciso all’inizio di dicembre fino al 31 gennaio, mantenendo chiuse le scuole e gli asili nido. Tenuto conto che la Pandemia non demorde, sono stati previsti alcuni inasprimenti:
Una riflessione sullo stato dell’arte nella lotta contro la pandemia Coronavirus.
– Un programma globale: il monitoraggio dei luoghi e delle traiettorie dei fenomeni di spillover per sconfiggere le future zoonosi allo stato sorgente..
– I poteri istituzionali a fronte dell’emergenza pandemia. Cosa non ha funzionato e come evitare che si ripeta. Il fallimento del modello sanitario ambrosiano ove la sanità privata ha nei fatti programmato e gestito molto male la sanità pubblica.
– Il mondo del lavoro. I lavoratori “essenziali”, in genere maltrattati e malpagati nei periodi di lockdown hanno mantenuto in vita le funzioni fondamentali ….
Autore: Gino Rubini, editor di Diario Prevenzione