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Selezione di notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
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“Bene ha fatto Giuliano Casu (Corrierefiorentino, 20 gennaio) a sottolineare la particolare emergenza del disagio e sofferenza mentale in questa pesantissima esperienza pandemica ed a spingere la Regione Toscana verso una rinnovata iniziativa su questo tema. Ciò si rende necessario non ‘nonostante’ la pandemia, ma ‘proprio perché’ siamo in questa fase di grande sconquasso sociale e sanitario. Concordo anche sulla valutazione negativa dell’ipotesi di ‘bonus psicologico’. Questa proposta (per il momento non passata nella legge nazionale) contrasta obiettivamente con l’urgente necessità di rafforzare il servizio pubblico per la Salute Mentale. In questi giorni si vedono, ad esempio sui muri di Roma, delle pubblicità di offerte di prestazioni psicologiche ‘a prezzi vantaggiosi’. Ma come si fa ad affidare ancora una volta al mercato la riposta a importanti e profondi bisogni di salute? Si parla in varie sedi – e giustamente – di riforma e potenziamento della sanità territoriale e Case della Comunità, anche in virtù delle linee applicative del PNRR. Sappiamo bene dello stress cui sono sottoposti i reparti ospedalieri, con la particolare pesantezza del lavoro al Pronto Soccorso. Ma a fronte di ciò, dobbiamo anche pigliare atto che ‘certi’ settori sono messi particolarmente ai margini del discorso politico e dell’attenzione delle amministrazioni pubbliche. Tra questi quelli dei consultori (è dei giorni scorsi la manifestazione di varie associazioni contro la regressione in atto anche in Toscana in tema di interruzione di gravidanza e salute della donna), i servizi della prevenzione collettiva in genere (la salute dei lavoratori non è un tema priorità della proposta politica, se non nei giorni dell’emozione di fronte a eventi mortali particolarmente impressionanti).
Continua a leggere “Sanità in Toscana “Tanti settori marginalizzati e trascurati”.”
Questo episodio, come altri simili, rappresenta il sintomo grave di una patologia organizzativa emergente in certe aree del SSN. Invece di “governare” i processi e le contraddizioni organizzative si fa strada una pratica manageriale che preferisce “comandare” senza confronto, senza una comunicazione positiva con il personale. Il modello autoritario che si avvale di strumenti come il licenziamento, peraltro diretto contro un delegato sindacale che si dichiara estraneo ai fatti contestati, mostra in trasparenza l’inadeguatezza culturale di certo management dirigenziale a gestire la sanità pubblica in una fase di emergenza e crisi. Condividiamo in pieno il post del Dott.Mauro Valiani. Editor |
Torregalli, licenziato infermiere e delegato Cisl per un’intervista in tv
22 GIUGNO 2020
Un anonimo aveva criticato l’ospedale per aver gestito male l’emergenza Covid “Dichiarazioni lesive”. Lui nega: “Non ero io”. Furlan: Inaccettabile”. Salvini protesta
FONTE REPUBBLICA.IT
Un commento di Mauro Valiani
INDICE
– Rischio biologico: domande frequenti
– Rischio biologico e normativa
– Rischio biologico: obblighi del Datore di Lavoro
– Il rapporto di collaborazione: Medico Competente,
– RSPP e Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza
– Rischio di esposizione agli agenti biologici nei
servizi di igiene ambientale
– La Valutazione del Rischio biologico
– Le protezioni individuali dagli agenti Biologici
– Pulizia, sanificazione, disinfestazione, disinfezione
degli ambienti di lavoro
– Il contributo del RLS nella gestione del Rischio
biologico
– Esperienze di monitoraggio del rischio biologico
per gli ambienti di lavoro
– Indirizzi WEB utili
– I referenti della Rete Regionale Toscana RLS
– Campagna di iscrizione e aggiornamento
– Rete Toscana RLS 2020
Un altro giovane lavoratore precario ha perso la vita cadendo durante la riparazione di un tetto di un’azienda di Castelfiorentino.
Dolore infinito della famiglia e amici. Fa nuovamente pena leggere queste notizie. E fa riflettere. Un aspetto che molto colpisce e che dovrebbe veramente collocare appieno questo ‘evento’ nella ‘storia’ della zona empolese-valdelsa e della Toscana – pur terra di grandi e gloriose conquiste del lavoro nei decenni passati – è apprendere che è avvenuta una ripetizione dello stesso infortunio, nello stesso luogo, con la morte di un altro lavoratore, alcuni anni fa.
Non valgono nulla i protocolli d’intesa, non valgono nulla le discussioni politiche su chi fa il capo di che cosa, non valgono nulla le discussioni sullo sviluppo locale, non valgono nulla i dibattiti esoterici sull’industria 4.0, non valgono nulla le ‘magnificenze’ sull’alternanza scuola-lavoro.
Non valgono nulla se non denunciamo tutti i giorni il declino, il degrado complessivo delle condizioni di lavoro. Ma come abbiamo fatto a permettere che tanto lavoro diventasse in questi anni sempre più penoso, come, ad es., quando in molti luoghi di lavoro, a parità di mansione, ci sono differenti trattamenti di paga e diritti?
Troppi sono i lavoratori, soprattutto del mondo della microimpresa, che pur di avere un lavoro devono adattarsi ad ogni condizione.
Pezzi di ‘nuda vita’, individui che si arrangiano a tirare avanti, ai margini e spesso all’esterno di ogni contrattazione collettiva, lontanissimi da ogni rappresentanza e istituzione.