STOP ALLE AGGRESSIONI AL PERSONALE SANITARIO.

Una brochure prodotta da Funzione Pubblica Cgil nazionale.

La Premessa

La violenza nei luoghi di lavoro è ormai riconosciuta sin dal 2002 come un importante problema di salute pubblica nel mondo (World Health Organization, 2002).
Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) definisce la violenza nel posto di lavoro come “ogni aggressione fisica,comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel posto di lavoro”. Gli atti di violenza consistono nella maggior parte dei casi in eventi con esito non mortale, ossia aggressione o tentativo diaggressione, fisica o verbale, quale quella realizzata con uso di unlinguaggio offensivo.
Ogni anno in Italia si contano 1200 atti di aggressione ai danni dei lavoratori della sanità, che è come dire che il 30% dei 4mila casi totali di violenza registrati nei luoghi di lavoro riguarda medici infermieri ostetriche, farmacisti… insomma coloro che curano o si prendono cura dei cittadini. E nel 70% dei casi le vittime delle aggressioni sono donne.
La classifica dei luoghi maggiormente colpiti dalla violenza nel 2017: al primo posto troviamo i Pronto soccorso con 456 aggressioni, seguono i reparti di degenza con 400, gli ambulatori con 320, gli Spdc con 72 atti di violenza, le terapie intensive con 62, le aggressioni al 118 sono state 41, 37 invece quelle nell’ambito dell’assistenza domiciliare, 20 nelle case di riposo e, infine, 11 nei penitenziari. >>> segue

LEGGI LA BROCHURE ( 16 pagine . pdf )

 

Lavoro e Salute Mentale di Paolo Vineis

Autore : Paolo Vineis

Fonte : Fiom Cgil 

Contrariamente all’Italia, gli Stati Uniti sfiorano la piena occupazione. Il marketing politico degli ultimi anni ha battuto incessantemente sulla prodigiosa ripresa economica del Paese. Ma a che prezzo? Le dismissioni industriali dell’ultimo decennio hanno trasfigurato città come Detroit, da Motor City a Ghost Town e ora a Fun Town e Science Town. Il lavoro è diventato flessibile, precario. A seconda che lo si qualifichi con il primo o il secondo termine prevalgono gli aspetti positivi o negativi, i quali probabilmente coesistono. In tutto il mondo non si fa che ripetere che l’automazione sta liberando il lavoro da una pesante eredità di fatiche, lavori fisici e mentali stereotipati, ma almeno per ora sta anche cancellando milioni di posti di lavoro. Alle casse automatiche di Ikea basta ora un lavoratore ogni 4-6 casse, per aiutare i clienti in difficoltà. Quindi via i cassieri, lavoro in via di estinzione, seguito a ruota – seconda la previsione di un rapporto sull’automazione dell’Università di Oxford – da addetti ai call center, sarti, bancari e assicuratori. Non tutti concordano con le previsioni degli autori del rapporto, secondo i quali entro 20 anni sarà a rischio il 47% dei posti di lavoro, sostituibili da macchine. Tuttavia dovrebbe restare valida la teoria della “disoccupazione tecnologica” formulata da John Maynard Keynes: “La scoperta dei mezzi per ridurre l’uso di manodopera procede più rapidamente della scoperta di nuovi usi della manodopera” Si confida piuttosto nel fatto che l’irrompere delle nuove tecnologie dell’automazione nel mondo del lavoro porti una sorta di distruzione creatrice: a licenziamenti immediati seguiranno molte più opportunità di lavoro future. Secondo il World Economic Forum, entro il 2020 l’automazione avrà cancellato 75 milioni di posti di lavoro nel mondo ma al contempo ne dovrebbe creare 122 milioni. A patto però che un imponente processo di formazione consenta alla grande maggioranza dele persone di acquisire competenze digitali considerate ormai necessarie per i nuovi lavori. Secondo la Commissione Europea 9 lavori su 10 richiederanno competenze digitali, possedute per ora solo da 5 europei su 10.

E‘ significativo che nella lista dei lavori che rischiano meno di scomparire a causa dell’automazione vi siano, fra gli altri, psicologi e psicoterapeuti. Il lavoro spesso genera stress, e ancora di più la mancanza di lavoro. Come diceva Woody Allen: “I soldi non danno la felicità, figuriamoci la miseria”. La compromissione della salute mentale è spesso il campanello d’allarme di successivi disturbi fisici. Questo è probabilmente il motivo per cui le indagini epidemiologiche post recessione in paesi come la Grecia e l’Italia hanno individuato il segnale più chiaro nell’aumento dei disturbi mentali, come ansia e depressione, e un aumento della mortalità da queste cause.

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Tristi Cronache Ricorrenti

 

Maranello (Modena), 8 maggio 2019 – Tragico infortunio sul lavoro alla Cisa-Cerdisa di via Trebbo 109, a Maranello. Probabilmente per una caduta dall’alto un operaio di 46 anni ha perso la vita. Sul posto subito l’ambulanza ma non c’è stato nulla da fare. La vittima sarebbe dipendente di una ditta esterna. Sul posto i carabinieri. ( Fonte Ilrestodelcarlino)

https://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/maranello-infortunio-cisa-cerdisa-1.4580122

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Incidenti sul lavoro: operaio muore a Scordia schiacciato da profilato in ferro

Incidenti sul lavoro: operaio muore a Scordia schiacciato da profilato in ferro

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Incidenti sul lavoro, aumentano i morti. Picco di infortuni nelle città del Sud. Malattie cancerogene: in testa c’è Taranto

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/27/incidenti-sul-lavoro-aumentano-i-morti-picco-di-infortuni-nelle-citta-del-sud-malattie-cancerogene-in-testa-ce-taranto/5138603/

E’disponibile online il periodico Lavoro & Salute , n°3 maggio 2019.

 

PER SCARICARE IL FILE DI LAVORO & SALUTE CLICCA

LAVORO & SALUTE N°3 – MAGGIO 2019 

 

Indice

3- editoriale. La colpa di sentirsi incolpevoli
4- 17 milioni a rischio di povertà assoluta
5- I costi dell’illegalità
6- Negare l’evidenza
7- Immigrazione, salute e fake news, facciamo chiarezza
8- Italiani di nuovo emigranti
9- Per i diritti delle e dei migranti
10- Accordo Governo_Regioni: largo alle assicurazioni
11- Spezzare il legame tra Sanità e Politica, ma cosa significa?
12- Così sarà autonomia delle disuguaglianze
14- Storia “comune” di un lavoratore esternalizzato
15-16-17 Come evitare le liste d’attesa

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Fondazione Europea Dublino : Condizioni di lavoro in una prospettiva globale

 

La qualità del lavoro è un obiettivo principale dei responsabili delle politiche di tutto il mondo. Per i lavoratori, le imprese che li impiegano e per le società, vi sono benefici associati a lavori di alta qualità e costi associati a lavori di scarsa qualità. Questo rapporto – frutto di un progetto pionieristico dell’Organizzazione internazionale del lavoro e di Eurofound – fornisce un’analisi comparativa della qualità del lavoro che copre circa 1,2 miliardi di lavoratori in Europa, Asia e nelle Americhe. Analizza sette dimensioni della qualità del lavoro: l’ambiente fisico, l’intensità del lavoro, la qualità dell’orario di lavoro, l’ambiente sociale, le competenze e lo sviluppo, le prospettive e i guadagni, trovando differenze e somiglianze importanti tra i paesi. Analizzando gli aspetti positivi e negativi della qualità del lavoro in diversi paesi e società,

autori: Aleksynska, Mariya Berg, Janine Foden, David Johnston, Hannah Parent-Thirion, Agnès Vanderleyden, Julie
Numero di pagine: 196

Per scaricare il Volume clicca Eurofound

Immigrati, salute e assistenza

Pubblicato report nazionale su sistema di indicatori per il monitoraggio condiviso con Regioni e Province autonome
Immigrati, salute e assistenza 

È stato pubblicato il rapporto redatto dall’Osservatorio epidemiologico nazionale su migrazioni e povertà (OENIP di INMP) con i risultati relativi all’anno 2016 sul monitoraggio dello stato di salute e di assistenza sanitaria alla popolazione immigrata da parte dei Servizi sanitari regionali. Il monitoraggio viene effettuato attraverso un sistema condiviso tra le Regioni, che permette anche un confronto fra le Regioni stesse.

Il rapporto Sistema di monitoraggio dello stato di salute e di assistenza sanitaria alla popolazione immigrata: risultati anno 2016” a cura dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (INMP) contiene l’aggiornamento di molteplici indicatori di vari settori assistenziali, in grado di esprimere sia l’intensità di problemi di salute della popolazione immigrata sia la risposta da parte dei Servizi sanitari.

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Premio ETERNOT: Nella Giornata mondiale delle vittime dell’Amianto nove premiati, fra loro AFeVA Emilia Romagna nella persona del Presidente Andrea Caselli

l Premio ETERNOT 2019, concesso dal Comune di Casale Monferrato al Presidente di AFeVA Emilia Romagna, Andrea Caselli, è un premio a tutti i volontari di AFeVA Emilia Romagna, alla CGIL Emilia Romagna che ha promosso l’Associazione, ai lavoratori dell’ OGR Bologna che hanno voluto l’Associazione, alla Camera del Lavoro di Reggio Emilia che ha voluto l’Associazione, agli ex-lavoratori dell’ETERNIT di Rubiera e di tutti i lavoratori delle aziende reggiane dove si lavorava con l’amianto, alla rete dei tecnici e dei medici delle AUSL e dell’ARPA che hanno collaborato alla stesura del Piano Amianto della Regione Emilia Romagna, a tutti i familiari delle vittime della nostra regione che sostengono e partecipano alle iniziative di AFeVA Emilia Romagna.

Leggi la notizia completa alla fonte AFEVA 

Newsletter Medico Legale – Inca Cgil – numero 8 – 2019 – I rischi lavorativi nella saldatura (1)

Numero 8/2019

I rischi lavorativi nella saldatura 

 

Si ricorda che con il termine saldatura (e processi correlati) “si intende l’unione, la separazione o il rivestimento di materiali di base metallici o termoplastici sotto l’azione del calore o della pressione, con o senza apporto di materiale (elettrodi a filo o a bacchetta, metalli o leghe per il riempimento del giunto saldato, ecc.)”. E il calore “è generato da una fiamma ossidrica o una corrente elettrica (arco voltaico)”.

Complessivamente esistono circa 140 processi di saldatura normati.

LEGGI LA NEWSLETTER MEDICO LEGALE INCA N° 8 – 2019 

 

Lo sciopero nel XX secolo non scompare, si trasforma ….

 

 

[ Fonte Equaltime .   traduzione assistita dal francese  con google  translator ]

L’AFL-CIO sta lavorando all’organizzazione della Giornata internazionale del lavoro. Questo sindacato, il più grande negli Stati Uniti e in Canada, non dimenticò il 1 ° maggio 1886. Due anni di intensi lavori organizzativi avevano portato a uno sciopero di 350.000 lavoratori (più di 5.000 piante) a Chicago, New York, Detroit e Cincinnati. Titoli di giornali locali pubblicati ” Per otto ore ” o ” Il grande giorno del lavoro “, in riferimento al giorno storico.

Da allora, molto è cambiato in questo paese, che ha 126 milioni di impiegati a tempo pieno. Solo l’11,9% è sindacalizzato e il numero di scioperi è diminuito costantemente dal 1981. Oggi non ce ne sono quasi nessuno. Perché questo declino? Il governo di Ronald Reagan ” con le sue politiche pubbliche anti-operaio “, ” attacchi e modifiche alle leggi e ai regolamenti sul lavoro ” e ” ostacoli alla sindacalizzazione sul posto di lavoro e alla contrattazione collettiva“, afferma Gonzalo Salvador, portavoce dell’AFL-CIO, a Equal Times . L’industria del fast food, in cui ogni marchio è considerato ” indipendente “ E non come settore, è solo un esempio tra tanti.

La classificazione dei posti di lavoro è un’altra trappola. Pertanto, i lavoratori domestici o tutti i lavoratori della piccola economia (” gig economy “) sono considerati ” appaltatori indipendenti “. Questi rappresentano già il 32% della forza lavoro degli Stati Uniti , e lo stesso Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti riconosce che mancano di sociale calendario .

Un altro elemento chiave per Salvador è il fatto che gli amministratori – supervisori e dirigenti inclusi – non possono votare per un sindacato in un’elezione: ” Se in un’azienda di 100 dipendenti, durante la campagna, il datore di lavoro stima che 53 i lavoratori voteranno per il sindacato, promuoverà cinque dipendenti per la posizione di supervisore e si assicurerà che non vi sia una maggioranza a favore dell’unione .

In Europa, anche le controversie sul lavoro stanno diminuendo. Un’infografica del Sindacato Istituto europeo (ETUI) mostra. Nell’Europa orientale, gli scioperi sono quasi inesistenti o non esistono dati per gli ultimi anni. Nei paesi in cui sono state applicate politiche di austerità, lo sviluppo è stato irregolare: in Irlanda e Spagna il numero di scioperi è diminuito considerevolmente, mentre in Grecia – ancor prima della crisi – ea Cipro – dopo – c’è stato un forte aumento. Nel Regno Unito, culla della rivoluzione industriale, il declino ha un’origine politica, afferma Neville Kirk, ricercatore e professore emerito di storia sociale e lavoro presso la Metropolitan University di Manchester.

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Francia. Riconosciuto il danno da paura a tutti i lavoratori dell’amianto

FONTE AREAONLINE.CH 

Autore Claudio Carrer

Dalla Francia giunge notizia di una storica vittoria giudiziaria delle vittime dell’amianto. In una sentenza dello scorso 5 aprile la Corte di cassazione ha infatti stabilito che tutti i lavoratori (non malati) che hanno subito un’esposizione possono domandare un indennizzo al datore di lavoro per il cosiddetto “danno da ansietà”. Un danno derivante dalla condizione di inquietudine permanente per il rischio della possibile comparsa in qualsiasi momento di una patologia legata all’amianto, che può manifestarsi anche a decenni di distanza.

Il riconoscimento della paura di ammalarsi come danno da indennizzare, nella giurisprudenza francese è una realtà già dal 2010, ma sin qui nei casi relativi all’amianto era limitato ai soli salariati degli stabilimenti considerati particolarmente a rischio e iscritti in speciali liste ministeriali.

Sostanzialmente a lavoratori addetti alla trasformazione dell’amianto, impiegati dei cantieri navali e edili. Ora, la Cassazione riconosce che qualunque salariato «esposto all’amianto e dunque al rischio elevato di sviluppare una patologia grave, può agire contro il suo datore di lavoro per essere venuto meno all’obbligo di garantire la sicurezza». Questi «anche se lo stabilimento non è contenuto nelle liste dei siti a rischio». Il lavoratore che chiede l’indennizzo dovrà però «dimostrare» l’avvenuta esposizione e il datore di lavoro avrà la possibilità di essere esentato se «dimostrerà» di aver adottato «tutte» le misure di sicurezza e di protezione della salute previste dalle leggi e dai regolamenti.

Con la nuova decisione adottata dall’assemblea plenaria della Corte di cassazione (la composizione più solenne), la Francia abbandona una giurisprudenza che i sindacati e le associazioni delle vittime hanno sempre bollato come «ingiusta, arbitraria e discriminatoria». Questo «ritorno all’equità», come è stato definito da più parti, è figlio di una decisione del 2018 della Corte d’appello di Parigi che aveva dato ragione a un ex lavoratore di una centrale termica che sollecitava un indennizzo per essere stato esposto alle fibre di amianto tra il 1973 e il 1988 nonostante il suo luogo di lavoro non figurasse nella famosa “lista”: i giudici gli accordarono 10.000 euro per il danno (con gli interessi) e lo stesso fecero per altri 108 suoi colleghi che si erano associati alla causa giudiziaria. Di qui l’occasione per la Cassazione di rivedere la propria giurisprudenza e «recuperare in termini di equità», perché finora «molti salariati» angosciati di sviluppare una malattia asbesto-correlata non potevano sin qui essere indennizzati nonostante «possano aver subito esposizione alle polveri di amianto in condizioni tali da compromettere gravemente la loro salute», conclude la Cassazione francese.

La situazione in Svizzera? «Siamo lontani anni luce»

In Svizzera sarebbe pensabile avanzare delle pretese di indennizzo nei confronti del datore di lavoro per un danno da paura? Abbiamo girato la domanda all’avvocato zurighese Martin Hablützel, specialista nel campo del diritto sulla responsabilità civile con una grossa esperienza proprio con le vittime dell’amianto. «In Svizzera – spiega – siamo indietro anni luce rispetto a questo tipo di indennizzi. Quello di “danno da paura” è un concetto estraneo alla nostra giurisprudenza».

Sarebbe impensabile intentare un processo?
Non lo escludo, ma le condizioni di partenza sono proibitive. È immaginabile l’ipotesi di avviare un “processo pilota”, ma in Svizzera presupporrebbe sicuramente la presenza per esempio di una malattia psichica dovuta alla paura di ammalarsi. La sola paura sicuramente non basta. In più bisognerebbe provare che l’esposizione sia stata causata dal datore di lavoro contro cui si intenta la causa e che questi ha omesso di adottare le necessarie misure di sicurezza e di protezione della salute. E infine andrebbe dimostrato il nesso di causalità tra la paura e la patologia psichica, che è in sé facilmente contestabile. Una controparte potrebbe per esempio sostenere che sia dovuta ad altri fattori privati, come un divorzio, un lutto o altro.

Sarebbe auspicabile un’evoluzione della giurisprudenza nella direzione di quella francese?
Certamente, perché è evidente che anche la sola paura lede l’integrità della persona. Nella mia esperienza vedo per esempio l’angoscia che vivono molti esposti all’amianto cui vengono diagnosticate placche pleuriche, che in sé non uccidono ma sono il segnale che l’amianto qualcosa ha causato. E la paura che possa subentrare il mesotelioma o altri tumori è in loro ben presente.

La giurisprudenza elvetica è influenzata dagli sviluppi che avvengono in altri paesi?
Fondamentalmente no, purtroppo. Nel campo della responsabilità civile solo in rarissimi casi succede che si faccia riferimento alla giurisprudenza tedesca.

La Villa di tonsille. Dalla medicina di mercato alla medicina politica” (Piazza Editore, 2018)

 

“Tutti sapevamo che in tanti ospedali c’erano fior di delinquenti che operavano persone che sarebbero guarite con semplici terapie mediche e lo facevano per guadagnare soldi: asportavano tonsille e uteri per mero profitto personale”. Mario Ruffin è un ex primario di quasi 90 anni, uno che ha trascorso una vita nelle corsie ospedaliere. Ha iniziato la carriera nella prima divisione medica all’ospedale di Treviso, come assistente poi come aiuto, sempre in seguito ad un concorso pubblico. Oggi ha deciso di denunciare tutto, per questo ha scritto “La Villa di tonsille. Dalla medicina di mercato alla medicina politica” (Piazza Editore, 2018): un libro-verità che narra le criminali realtà attraversate dalla medicina ospedaliera d’Italia, vissute personalmente da amici medici e da lui stesso.

LEGGI L’ARTICOLO ALLA FONTE MICROMEGA

RICERCA SCIENTIFICA MESOTELIOMA Casale Monferrato: Il Progetto mesotelioma – avvio e prospettive. I video e la documentazione del convegno del 23 marzo 2019

 

FONTE AFEVA EMILIA ROMAGNA

Il giorno 23 marzo 2019 si è tenuto a Casale Monferrato il convegno di presentazione del “PROGETTO MESOTELIOMA” patrocinato da AFeVA Casale Monferrato, Azienda Ospedaliera Alessandria, ASL Alessandria, Comune di Casale Monferrato, Regione Piemonte.
Si tratta di un importante Programma di ricerca sul Mesotelioma dal titolo “Sviluppo pre-clinico e clinico di nuove terapie per il Mesotelioma guidate da valutazioni molecolari”
L’attività di ricerca consta di 4 diverse progettualità, ciascuna con un relativo budget e vede il coinvolgimento dei seguenti Enti:

· Azienda Ospedaliera di Alessandria in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano

· Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”

· Università degli Studi di Torino

· Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola.

Gli obiettivi del Progetto di Ricerca:

1. produrre evidenze con un approccio integrato (traslazionale) che vede coinvolte alcune eccellenze nazionali in ambito preclinico, clinico ed epidemiologico;

2. costruzione di una coorte prospettica da seguire nel tempo;

3. valutazione degli aspetti genetici e studio di meccanismi molecolari;

4. produzione di modelli animali specifici, implementazione di studi clinici basati sulle evidenze biologiche e molecolari.

Leggi tutta la notizia e guarda i video degli interventi e le slide presentate

RAS. Segnalazione prodotti pericolosi. Dal sito della Commissione Europea – Report 17 ( Published on: 26/04/2019)

 

Questa settimana RAPID ALERT SYSTEM (*)  promosso dalla Commissione Europea segnala ancora come prodotti pericolosi diversi inchiostri per tatuaggi contenenti nichel, ammine aromatiche e altre sostanze che non favoriscono la salute di coloro che arredano il loro corpo con tatuaggi. Vengono poi segnalati diverse tipologie di giocattoli, bambolotti alcuni a causa delle plastiche contenenti ftalati , altri pericolosi in ragione del fatto che piccole parti come occhi possono essere distaccate dal giocattolo e inghiottiti dall’infante.

Scheda 1 

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Scheda 2 

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Scheda 3

 

Scheda 4  

 

TUTTE LE SCHEDE DELLA SETTIMANA 

Report 17 ( Published on: 26/04/2019)

 

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Francia: un legame tra condizioni di lavoro e suicidi

23 aprile 2019

FONTE  ETUC.ORG

 

carte des suicides au travail

Si stima che il 3,8% della popolazione francese occupata abbia preso in considerazione il suicidio nel corso degli ultimi dodici mesi.

Uno studio pubblicato nel Bulletin épidémiologique hebdomadaire (BEH) – un bollettino epidemiologico settimanale – dell’agenzia francese per la salute pubblica ci aiuta a valutare meglio l’impatto delle condizioni di lavoro sui pensieri di suicidio. Nel 2017, il 3,8% della popolazione francese occupata ha dichiarato di aver preso in considerazione il suicidio nel corso degli ultimi dodici mesi (il 4,5% della popolazione femminile e il 3,1% della popolazione maschile).

In più di un terzo dei casi, le condizioni di lavoro e di lavoro sono state dichiarate come causa. Il fattore più importante era la paura di perdere il lavoro, seguito da minacce verbali, umiliazioni e intimidazioni sul lavoro.

L’indagine ha riguardato oltre 14.000 persone di età compresa tra i 18 ei 75 anni. I lavoratori autonomi erano più propensi (4,32%) a considerare il suicidio rispetto ai dipendenti (2,85%). Tra le donne, i colletti blu erano più probabili (5,13%) ad avere tali pensieri rispetto ai colletti bianchi (4,84%). La percentuale è scesa al 3,91% tra le donne manager. Passando alla coorte maschile, la percentuale più alta è stata trovata tra abili artigiani, commercianti e imprenditori (3,56%), seguita da agricoltori (3,49%) e operai (3,01%). La percentuale più bassa applicata ai gestori (2,62%).

Per quanto riguarda i settori, il settore Horeca (Hotel , Ristorazione, Catering ndr)  è in cima alla lista al 6,8% sia per le donne che per gli uomini, seguito dalle arti (performing), dall’insegnamento, dall’assistenza sanitaria e dal lavoro sociale.

C’era anche una forte correlazione con il proprio posto nella scala sociale: i dipendenti che guadagnavano meno di € 1500 al mese avevano più del doppio delle probabilità di considerare il suicidio rispetto a quelli con un reddito più elevato.

Altri eventi ci ricordano che a volte i pensieri suicidi possono portare all’azione. Il 22 aprile, un titolo di Le Monde ha evidenziato il tasso di suicidi nelle forze di polizia, riferendosi a uno “stato di emergenza”. L’articolo riportava 28 suicidi nelle forze di polizia dall’inizio dell’anno. Dati recenti indicano un marcato deterioramento della situazione. Secondo il ricercatore Sébastien Roché  (CNRS), le autorità non hanno condotto alcuna indagine sistematica sulle cause di questa impennata: “Sembra che ci sia poca volontà di capire”, è stato il modo in cui lo ha definito. Un’ipotesi potrebbe essere l’aumento delle tensioni nei confronti della popolazione in generale rispetto al ruolo svolto dalla polizia nella gestione del movimento Yellow Vests (Gilets Jaunes).

Da parte sua, il sindacato Solidaires ha lanciato una campagna in aprile, una delle cui caratteristiche sarà la compilazione di una mappa geografica dei suicidi legati al lavoro in Francia. Sarà stabilito da attivisti sindacali che denunciano casi di suicidio.

  • P. Delèzire, V. Gigonzac et al., Pensées suicides in the population active occupée en France en 2017 , BEH, n ° 3-4, 5 février 2019
  • Le Monde, Suicides in the police: l’état d’urgence , 22-23 aprile 2019 
  • SUD-Solidaires

Suicides au travail, l’action syndicale di Union Syndicale SOLIDAIRES su Vimeo .

Il lavoro è guadagnarsi da vivere, non essere causa di morte

 

FONTE ETUC.ORG

 

Quasi duecentomila persone muoiono ogni anno nell’Unione europea a causa di malattie, malattie e incidenti sul posto di lavoro.

La realtà è molto peggiore: i datori di lavoro hanno un enorme numero di segnalazioni e quando un lavoratore viene ucciso dal proprio lavoro nuoce a intere famiglie.

La CES chiede che l’Unione europea – in particolare il nuovo Parlamento europeo da eleggere a maggio e la nuova Commissione europea da nominare in seguito alle elezioni – a

• Stabilire un obiettivo di zero sul posto di lavoro e come passo verso tale obiettivo fissato “limiti di esposizione professionale vincolante” per almeno 50 sostanze cancerogene (24 sono state concordate dall’attuale Parlamento e Commissione);

• Introdurre una direttiva sullo stress sul lavoro per consentire a tutti i datori di lavoro di adottare iniziative per identificare e prevenire lo stress e le procedure per affrontare lo stress;

• Introdurre una direttiva per affrontare il dolore alla schiena, al ginocchio e alle articolazioni delle dita (e altri disturbi  muscoloscheletrici) durante il lavoro;

• Avviare un dibattito sulla prevenzione dei decessi stradali e dei suicidi legati all’attività lavorativa al fine di adottare nuove misure nel corso della vita del nuovo Parlamento e della Commissione.

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Conferenza: il futuro della salute e della sicurezza in Europa 3-4 dicembre 2019

3 dicembre – 4 dicembre 2019, International Trade Union House (ITUH), Bd du Roi Albert II, 5; 1210 Bruxelles

Conferenza: il futuro della salute e della sicurezza in Europa

conferenza logo

30 anni dopo la direttiva quadro dell’UE sulla salute e sicurezza sul lavoro , qual è la strada da percorrere?

Trent’anni fa, il 12 giugno 1989, l’Unione europea ha adottato la direttiva quadro sulla salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, raccogliendo molte delle principali richieste espresse dal movimento sindacale negli ultimi due decenni. Dalla fine degli anni ’60 in poi, le questioni relative alla salute e alla sicurezza sono state al centro del conflitto sociale, evidenziando le esigenze dei lavoratori per aumentare il controllo sull’organizzazione del lavoro al fine di proteggere la loro salute. In queste lotte, sono emerse convergenze tra il movimento sindacale e il mondo della ricerca molto critico, che ha portato a un forte legame tra azione collettiva e produzione di conoscenza.

Sotto il nome iniziale dell’Ufficio tecnico sindacale europeo per la salute e la sicurezza, è stato istituito un centro di conoscenza su iniziativa della Confederazione europea dei sindacati. Successivamente è stato integrato nell’Istituto sindacale europeo.

Trent’anni dopo, qual è lo stato attuale della salute sul lavoro in Europa? Quali sono le prospettive di sviluppo di fronte a un ritmo sempre crescente di cambiamento nel mondo del lavoro e con il futuro dell’Unione europea segnato dalle incertezze? Quali legami possono essere creati tra azione collettiva e conoscenza? Che ruolo gioca la conoscenza degli esperti? Queste domande saranno al centro di questa conferenza di due giorni tenutasi a Bruxelles dall’Istituto per il commercio europeo.

L’interpretazione simultanea sarà fornita da e in inglese, francese e spagnolo.

La registrazione si aprirà presto. La registrazione è gratuita ma obbligatoria a causa della limitata disponibilità di posti.

Il progetto di ordine del giorno sarà pubblicato in seguito su questa pagina.

Per maggiori informazioni: thefutureofhealthandsafetyineurope@etui.org

SEMINARIO DI STUDI .IL BENESSERE IN AZIENDA: LAVORO PIU’ SICURO E PIU’ SANO AD OGNI ETA’

Università Studi di Ferrara
SSN Regione Emilia Romagna – ASL Ferrara
INL – Ferrara Rovigo
INAIL
Comune di Ferrara

IL BENESSERE IN AZIENDA: LAVORO PIU’ SICURO E PIU’ SANO AD OGNI ETA’

INVECCHIAMENTO E DISABILITA’ SUL LAVORO: QUALI PROSPETTIVE ?

SEMINARIO DI STUDI
10 maggio 2019
9,00 – 13,00
SALA CONFERENZE CNA FERRARA VIA CALDIROLO 84
FERRARA

LOCANDINA PROGRAMMA LAVORI 

LA NUOVA DIRETTIVA CANCEROGENI 2019/13

ASSOCIAZIONE AMBIENTE LAVORO
C.I.I.P.
COMUNE DI MILANO

LA NUOVA DIRETTIVA CANCEROGENI 2019/13

Mercoledì 6 giugno 2019

Ore 9.00-13.00 Milano, Acquario Civico

Viale Gadio 2

L’emanazione della nuova direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro, che modifica la direttiva 2004/37/CE, introduce novità molto interessanti sulle quali è aperto un dibattito tra tecnici, medici e parti sociali. Questo workshop vuole rappresentare un momento di discussioni tra tutti gli attori coinvolti.

PROGRAMMA LAVORI

Il futuro della produzione in Europa. Scenario tecnologico: implicazioni occupazionali dell’automazione radicale

FONTE  EUROFOUND.EU 

Questo rapporto esamina l’impatto dell’applicazione accelerata delle tecnologie di automazione e digitalizzazione sulla struttura salariale e dei compiti dell’occupazione in Europa. Nonostante l’alto livello di incertezza di queste proiezioni, il contributo di questo rapporto è quello di estendere l’analisi oltre la semplice sostituzione tecnologicamente fattibile dei lavoratori con macchine incorporando alcune analisi economiche . Ciò include la fattibilità macroeconomica del costo dell’investimento dell’automazione, gli effetti moltiplicatori della perdita di domanda – non solo a causa della perdita di posti di lavoro iniziale, ma anche a causa del passaggio da altri redditi da lavoro – e della creazione di posti di lavoro nella catena di approvvigionamento che emana dall’aumento della domanda di attrezzature per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). L’analisi è condotta utilizzando il modello macroeconometrico E3ME, che fornisce informazioni sugli impatti settoriali, insieme al modello di estensione del mercato del lavoro di Warwick per l’analisi occupazionale. Un’ulteriore analisi degli sviluppi occupazionali in Europa è condotta utilizzando il monitoraggio europeo per l’occupazione di Eurofound.

DOWNLOAD DEL VOLUME (PDF 1 MB)

L’Agenzia Europea per la salute e la sicurezza nel lavoro celebra 25 anni di attività

Celebriamo 25 anni di lavoro congiunto per un’Europa sana e sicura

Nel 2019 l’EU-OSHA celebra 25 anni di collaborazione con la sua vasta rete di partner per rendere l’Europa un luogo in cui il lavoro è più sicuro e più sano.

Questo volantino rappresenta un buon punto di partenza per sapere di cosa si occupa l’Agenzia: evidenzia i principali obiettivi dell’EU-OSHA, il suo metodo di lavoro tripartito, i partner e i beneficiari principali.

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Canada : artrite sul posto di lavoro, risorse per pazienti dai pazienti

L’Istituto canadese per il Lavoro e la Salute ( IWH ) ha promosso una ricerca sugli impatti che il lavoratore subisce dopo una diagnosi di artrite. Riteniamo opportuno socializzare questa esperienza  che nonostante sia stata sviluppata in un contesto giuridico e istituzionale  diverso dal nostro rappresenta comunque una ricerca di soluzioni organizzative e pratiche interessanti.

Anche al CAPA siamo pazienti. Sappiamo che una diagnosi di artrite significa cambiamenti sul lavoro. Affrontare i cambiamenti può essere una sfida al meglio. Potresti chiederti cosa puoi fare per renderti le cose più facili mentre lavori. O su ciò che il tuo datore di lavoro può fare per aiutarti. O se dovessi anche dire a qualcuno al lavoro della tua artrite. Per aiutarti a rispondere a queste domande, abbiamo sviluppato le risorse di seguito.

Queste risorse sono state anche esaminate da un esperto nel campo della ricerca per comprendere la partecipazione all’occupazione di persone che vivono in condizioni croniche invalidanti, il dottor Arif Jetha , uno scienziato associato presso l’Institute for Work & Health. Visualizza il profilo del Dr. Jetha qui .

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Ancora trame da parte delle imprese che producono amianto per screditare scienziati e movimenti che lottano per la messa al bando dell’amianto. In questo report la Presidente del Segretariato internazionale per la messa al bando dell’amianto denuncia un’azione di intelligence finanziata dalle industrie dell’asbesto su scala internazionale:

17 aprile 2019

Dietro la cortina bianca

Nelle ultime settimane sono stati segnalati sviluppi che fanno luce sulle macchinazioni di persone che lavorano per conto dell’industria internazionale dell’amianto per proteggere i mercati dell’amianto a scapito della sicurezza pubblica e della salute sul lavoro; i metodi utilizzati da loro per contrastare la crescita del divieto di attivismo dell’amianto includevano la sorveglianza segreta sui sostenitori, gli attacchi agli esperti medici e la messa in servizio e la pubblicazione di “scienza” su misura.

Nel marzo del 2019, un dossier pubblicato su Internet rivelò i dettagli di un’operazione di spionaggio durata quattro anni, nome in codice “Project Spring”, pagata da “parti interessate dell’industria dell’amianto con connessioni con il Kazakistan” che spiava il divieto di attivisti dell’amianto in Europa, Asia e Nord America. 1Un agente britannico, impiegato da un’agenzia di intelligence aziendale con sede a Londra, è stato incaricato di eseguire le istruzioni di figure indistinte associate con l’Unione dell’industria del cemento crisotilo (Kazakistan), Kostani Minerals JSC – che gestisce l’unica miniera di amianto di crisotilo di Kazaksthan – e l’International Chrysotile Association (ICA), da decenni il portavoce di interessi globali sull’amianto. In una recente lettera, vietata la campagna contro l’amianto in Vietnam, inviata ai membri dell’Assemblea nazionale, l’ICA e la Vietnam Roofing Association – un gruppo di lobbisti domestici – sono stati accusati di diffondere “false dichiarazioni sull’amianto crisotilo” e “informazioni false e scorrette e dati sugli effetti nocivi dell’amianto bianco “in Vietnam; fornire informazioni inesatte e obsolete;2

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INRS. REFERENCES IN OCCUPATIONAL HEALTH N 157

Numero 157 della rivista References in Occupational Health
Revisione trimestrale per le parti interessate dei servizi di medicina del lavoro
Il lavoro notturno, che colpisce il 20% della popolazione mondiale, è sospettato di promuovere il cancro al seno nelle donne. Ma cosa dicono gli studi su questo argomento? Trova in questa edizione una rassegna di letteratura dedicata a questo problema. Inoltre, un inventario delle pratiche riguardanti il ​​monitoraggio biologico delle esposizioni professionali agli agenti chimici.

INRS. REFERENCES IN OCCUPATIONAL HEALTH N 157

IX° Convegno Nazionale SIPISS – Ambienti di lavoro in evoluzione Nuove prospettive per la psicologia e la medicina del lavoro 

FONTE C.I.I.P 

IX° Convegno Nazionale SIPISS – Ambienti di lavoro in evoluzione 
Nuove prospettive per la psicologia e la medicina del lavoro

Camera del Lavoro, Corso di Porta Vittoria 43, Milano 
giovedì 9 Maggio 2019 – ore 8:45-13:00

Convegno SPISS (con patrocinio ANMA)

8:45 – registrazione

9:15 – apertura lavori

9:30-9:50 Francesco Chirico
“I primi anni di attività della rivista interdisciplinare di sanità pubblica della SIPISS”

9:50-10:10 Susanna Cantoni
“Il lavoro che cambia: nuove sfide per la promozione del benessere”

10:10-10:40 Franco Pugliese e Giuseppe Ferrari
“Linee di indirizzo per la gestione dei disturbi mentali sul luogo di lavoro: SIPISS in collaborazione con l’Associazione di Medici occupazionali di Piacenza e Lodi”

10:40-11:00 pausa con coffee break gratuito

11:00-11:20 Balduino Simone
“I veicoli dotati di dispositivi che influiscono sulla guida (ADAS) e Sicurezza sul Lavoro: fattori di rischio correlati e misure di sicurezza”

11.20-11.50 Mauro Valsiglio e Stefano Giordani
“La promozione del benessere e il miglioramento degli stili di vita negli ambienti di lavoro”

11.50-12:10 Angelo Sacco
“Ambienti di lavoro smart e i rischi per il lavoratore: tra valutazione e sorveglianza”

12:10-12.40 Tavola rotonda

12:40-13:00 Verifica Crediti ECM

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