Comunicazioni al Senato del Ministro della salute sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza da Covid-19.
Edward Jenner fra obtorto collo e terrapiattismi
L’ultimo e principale argine contro il Sars-2 Covid 19, da tutti invocato, meno qualche sparuto gruppo di irriducibili fatalisti, complottisti e terrapiattisti, è il vaccino sperimentato (per primo sul figlio) nel 1798 da un oscuro medico della campagna inglese, Edward Jenner, dapprima disprezzato dagli indispettiti snob e cenacoli accademici londinesi, poi guardato di sbieco e con il naso all’insù, tollerato, scetticamente esaminato e, infine, accettato obtorto collo ed utilizzato in ogni parte del Mondo, con circa mezzo secolo di ritardo nel Regno Unito e in alcuni Paesi d’Europa. In Italia quasi un secolo dopo. Servendosi della sola osservazione, oggi aggiungeremmo clinica, il medico-scienziato aveva constatato che gli addetti alla mungitura delle vacche (da cui, appunto, “vaccino”), le cui mammelle visibilmente presentavano pustole diagnosticate, con il solo metodo galileiano dell’intuizione obbiettiva, come vaiolose, risultavano esenti da forme gravi di vaiolo che a quel tempo, e per parte del secolo successivo, mieteva vittime fra gli infettati in misura di circa il 50% e, fra i sopravvissuti, lasciava tracce di cicatrici permanenti, deformazioni di arti e, addirittura, la cecità. Quel medico scoprì in una sola volta la via della protezione contro la variola vera e, in sostanza, l’immunità individuale e di gregge, quest’ultima invocata ancor oggi come l’assoluta panacea da parte di persone irresponsabili, sparsi in vari ruoli sulla crosta terrestre, che ignorano quale possa essere elevato il prezzo da pagare per ottenerla in assenza di un vaccino efficace, sicuro e concesso a tutti.
E’ disponibile online la Rivista HESAMAG n° 22 sul tema: “Salute sul lavoro nei tribunali “
Con 180 000 decessi legati al lavoro ogni anno nell’Unione europea e oltre 2,5 milioni in tutto il mondo, la salute sul lavoro è una questione cruciale per i lavoratori e i sindacati. Sapendo che, da qualche parte nel mondo, un lavoratore muore ogni 11 secondi a causa della mancanza di un’adeguata prevenzione, potresti chiederti se ha senso fare una campagna per più occupazione o salari migliori se questi lavori finiscono per togliere la vita ai lavoratori. E in più di nove casi su dieci, queste morti sono in gran parte invisibili, perché derivano da malattie professionali piuttosto che da incidenti.
Andare in tribunale per richiedere il rispetto della legislazione preventiva è un processo laborioso, costoso e poco utilizzato. Questo fatto consolida l’immagine del mondo del lavoro come enclave in cui non si applicano le regole del diritto ordinario. Ma i diritti di proprietà degli imprenditori dovrebbero davvero avere la precedenza sul diritto fondamentale alla vita?
E’ disponibile on line la Rivista Ecoscienza 3/2020
Fonte Ecoscienza 3/20
Dall’emergenza alla prevenzione
La pandemia Covid-19 e la relazione ambiente-salute
Gli studi e i progetti più rilevanti messi in campo in Italia sulla relazione tra Covid-19 e ambiente, riflessioni e proposte relative al periodo che stiamo vivendo e alla fase di “ripartenza”, i primi risultati dell’analisi dell’impatto della pandemia e delle misure per il suo contenimento sull’ambiente. Emerge un quadro molto articolato, che mostra la necessità di un approccio trasversale.
Un’aria migliore per il bacino padano
La necessità di un approccio integrato
Nonostante il miglioramento sul lungo periodo della qualità dell’aria nelle regioni del bacino padano, l’area resta una delle più problematiche. Il progetto Life Prepair evidenzia la necessità di un approccio integrato, che porti avanti azioni trasversali su tutti i settori e su larga scala. In evidenza, un’analisi del contributo delle emissioni di ammoniaca all’inquinamento atmosferico complessivo, i primi risultati dello studio degli inquinanti durante il periodo di lockdown e l’analisi di un episodio di trasporto di polveri dall´area del mar Caspio-lago d’Aral a marzo. Riportiamo inoltre un’analisi puntuale dei dati di qualità dell’aria nel bacino padano nel periodo invernale 2019/2020.
Tra gli altri argomenti di attualità: i dati del Soer 2020, dell’Annuario dei dati ambientali Ispra e del Rapporto ambiente Snpa; un progetto su startup e green economy in Emilia-Romagna; il monitoraggio dei pollini in Emilia-Romagna; un progetto di biometano da rifiuti organici in Sardegna.
Altre novità nelle rubriche Legislazione news, Osservatorio ecoreati, Libri.
Scarica Ecoscienza 3/2020 (pdf)
Vai a Ecoscienza 3/2020, versione sfogliabile
“Non siamo in guerra, questa è una sfida che la biologia ci pone per ricordarci che non siamo proprietari assoluti del mondo come ci sembra.” José “Pepe” Mujica
IWH. Canada. Uno studio su adeguatezza del controllo delle infezioni COVID e DPI legati alla salute mentale dei lavoratori.
Questo articolo proviene dal sito dell’Istituto canadese “Institute for Work & Health” (IWH) .
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Fonte :“Institute for Work & Health”
Uno studio condotto all’inizio dell’emergenza COVID-19 rileva che i lavoratori che si sentivano al sicuro nei loro luoghi di lavoro fisici avevano una salute mentale migliore rispetto ai lavoratori che ritenevano che le pratiche di sicurezza COVID-19 sul posto di lavoro fossero inadeguate
Pubblicato: 4 novembre 2020
Adeguate protezioni COVID-19 come dispositivi di protezione individuale (DPI) e protocolli di controllo delle infezioni sul posto di lavoro (ICP) sono collegate alla salute mentale dei lavoratori. Questo è un nuovo studio dell’Istituto per il lavoro e la salute (IWH) sui lavoratori canadesi condotto nella primavera del 2020, un secondo studio per trovare tale legame tra la protezione sul posto di lavoro e la salute mentale dei lavoratori nelle prime settimane dell’emergenza.
Lo studio, condotto congiuntamente con le Cliniche per la salute occupazionale per i lavoratori dell’Ontario (OHCOW), ha rilevato che i sintomi di ansia e depressione erano più alti tra le persone che hanno continuato a lavorare durante il blocco ma sentivano che nessuna delle protezioni necessarie per DPI e ICP era a posto. Al contrario, i sintomi di ansia e depressione erano meno prevalenti tra le persone che andavano fisicamente al lavoro ma sentivano che erano disponibili tutte le misure necessarie e i DPI.
Mutualismo e salute mentale
Ciò che lega le pratiche mutualistiche alla salute mentale di individui e comunità sembra risiedere nel campo dei rapporti di reciproca cittadinanza.
A partire dalla metà dell’800, nei mutanti assetti sociali della società industriale, le pratiche mutualistiche permisero alle comunità sopratutto locali di trovare e fornire risposte concrete ai nuovi bisogni sociali e di salute emersi a partire dal cambiamento delle condizioni di vita di molti lavoratori. Questo corpo variegato di pratiche, a partire dai valori di reciprocità, uguaglianza e solidarietà, ha alimentato il capitale sociale di alcune comunità e la percezione di un supporto da parte dei cittadini nei casi di difficoltà e di fiducia nei confronti del tessuto sociale. In assenza di istituzioni pubbliche a tutela della salute della popolazione, l’autorganizzazione delle comunità attraverso lo scambio di risorse e capacità, si rivelò spesso efficace nella risposta ai bisogni di individui e famiglie ma non altrettanto, per via della pressante vigilanza governativa, nel dare vita a rivendicazioni politiche volte modificare gli assetti sociali da cui tali bisogni, strutturalmente, emergevano. Alcune delle funzioni sociosanitarie assolte dalle Società di Mutuo Soccorso, proliferate dalla loro istituzione nel 1886, furono assorbite dalla nascita del Servizio Sanitario Nazionale nel 1978 che ne superò molti dei limiti in favore di un sistema di cure e protezione sociale finanziato dalla fiscalità generale, teso all’omogeneità su tutto il territorio statale e, almeno nelle intenzioni, universalistico.
Regione Piemonte. Città Metropolitana di Torino . Dal 30 novembre l’undicesima edizione delle Settimane della Sicurezza
Con la conferenza stampa delle ore 11.00 di lunedì 30 novembre 2020 inizia ufficialmente l’XI edizione delle Settimane della Sicurezza.
In programma dal 30 novembre al 13 dicembre 2020, le Settimane della Sicurezza sono organizzate da Sicurezza e Lavoro, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino – Circoscrizione 1, Cit Turin Lde, Agenzia Piemonte Lavoro APL, Ce.Se.Di. e altri enti.
Per partecipare alla conferenza stampa è necessario avere installato Zoom e collegarsi qui: https://zoom.us/j/96293826663
All’incontro interverranno rappresentanti di Sicurezza e Lavoro, delle tre sigle sindacali, delle istituzioni e degli altri enti coinvolti, oltre ai familiari delle sette vittime del rogo alla Thyssen di Torino, ancora in attesa di una piena giustizia.
Le Settimane della Sicurezza sono organizzate in occasione dell’anniversario della tragedia alle Acciaierie ThyssenKrupp del 6 dicembre 2007, in cui morirono sette operai (Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola), per promuovere – insieme a Istituzioni, sindacati, imprese, associazioni, familiari delle vittime, lavoratori, lavoratrici, studenti, studentesse e cittadini – la cultura della salute, della sicurezza, dei diritti e della prevenzione, in particolare tra i giovani, sul lavoro e a scuola.
TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO, Aggiornamento novembre 2020
D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – Versione aggiornata al novembre 2020
Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
(Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008 – Suppl. Ordinario n. 108)
(Decreto integrativo e correttivo: Gazzetta Ufficiale n. 180 del 05 agosto 2009 – Suppl. Ordinario n. 142/L)
FONTE: VERSIONE AGGIORNATA SU WWW.ISPETTORATO.GOV.IT
IL TESTO E’ SCARICABILE ANCHE QUI
TU 81-08 – Ed. Novembre 2020.pdf
Conferenza stampa Covid-19, analisi situazione epidemiologica Istituto Superiore Sanità – 28 novembre 2020
Conferenza stampa con il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli e il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.
Regno Unito: apre il centro Mesothelioma UK Research Centre-Sheffield
Fonte IBAS -International Ban Amianto Secretariatat
Questa settimana il Mesothelioma UK Research Centre-Sheffield – per lo studio di nuovi protocolli e trattamenti per le persone affette dal mesotelioma del cancro all’amianto – ha aperto presso la Sheffield University (vedi: Launch of mesotelioma research center ). Secondo la co-direttrice del Centro, la professoressa Angela Mary Tod, l’obiettivo finale del Centro è trovare una cura per il cancro aggressivo e mortale che uccide oltre 2.500 persone in Gran Bretagna ogni anno. Il Centro, il primo del suo genere nel Regno Unito dedicato alla ricerca sul mesotelioma basato sull’esperienza del paziente e sulle cure di supporto, è sponsorizzato dall’ente benefico nazionale Mesothelioma UK. Secondo il suo capo dei servizi Liz Darlison MBE, l’apertura del Centro è stato il culmine di anni di lavoro. Vedi: A Sheffield è stato aperto un nuovo centro per la ricerca sul mesotelioma
Sistemi di allarme e sorveglianza per l’individuazione delle malattie professionali nell’UE: presentazione per non esperti
Questa presentazione, destinata a un pubblico non esperto, evidenzia le conclusioni di un progetto di ampio respiro sui sistemi di allarme e sorveglianza intesi a individuare i rischi emergenti nel settore della salute sul lavoro e le nuove malattie professionali.
Le ricerche permetteranno di comprendere meglio i sistemi che si dimostrano efficaci e il loro possibile contributo all’elaborazione delle politiche e alla prevenzione di nuove malattie professionali sulla base di elementi oggettivi.
La presentazione può anche essere scaricata in inglese da Slideshare
Sistemi di allarme e sorveglianza per l’individuazione delle malattie professionali nell’UE: presentazione per esperti
Fonte : OSHA.EU
Questa presentazione, che si rivolge a un pubblico di esperti, evidenzia le conclusioni di un progetto di ampio respiro sui sistemi di allarme e sorveglianza intesi a individuare i rischi emergenti nel settore della salute sul lavoro e le nuove malattie professionali.
Le ricerche permetteranno di comprendere meglio i sistemi che si dimostrano efficaci e il loro possibile contributo all’elaborazione delle politiche e alla prevenzione di nuove malattie professionali sulla base di elementi oggettivi.
La presentazione può anche essere scaricata in inglese da Slideshare
Vivere a Berlino al tempo del Coronavirus di Franco Di Giangirolamo 25 novembre 2020
Graffiti in Berlin – photo street – foto gierre ( Autore del graffito El Bocho )
Il cielo nuvoloso è il vestito che Berlino indossa sempre bene, ma oggi, con la situazione rarefatta determinata dalle misure antiSars-Covid-2, appare molto più “triste“. Perfino i vari volatili, presenze fisse nelle stazioni, sembrano stanchi e svogliati, senza la vivacità che li caratterizza al mattino, quando hanno più fame.
Forse stanno attendendo che la Merkel, che sta svolgendo il suo ruolo circense di domatrice di presidenti di Laender, adegui le norme anti Covid almeno fino al 20 dicembre. Vivendo in simbiosi con la specie umana, in questo caso urbanizzata, per i volatili e per la fauna cittadina gli orientamenti della Cancelliera sono questione di qualità della vita, se non di vita o di morte.
L’incontro è preparato da un documento unitario dei presidenti regionali e da un orientamento maturato dall’ SPD. Stasera sapremo quali opinioni prevarranno, visto che la Merkel pare predisposta ad un atteggiamento più „duro“. Ci si chiede: sarà sacrificato l’Avvento? (6 dicembre, che qui è una festa importante), si salverà scuola, Natale e Capodanno? I numeri danno ragione a tutti perchè la curva dei contagi non cresce ma resta ad un alto livello e consente sia un superficiale ottimismo che un superficiale pessimismo, anche perché le terapie intensive non si riempiono nella misura che si temeva ma non sono vuote. Ma Mutti non mollerà, secondo me, e resterà più vicina alle posizioni dei bavaresi che a quelle dei sassoni. Una rigorosità più grande di quella italica nonostante i numeri siano molto meno gravi di quelli patrii.
Nel giretto/caffè take away con la mia signora vedo una doppia tristezza: quella degli addobbi die grandi magazzini, per me sproporzionati sia in tempo di pace che di Covid, che contrasta con la poca gente che li frequenta e soprattutto con le loro facce smorte, e quella di Alexanderplatz senza gli allestimenti del Mercatino di Natale, presenza classica a queste latitudini.
Spagna. Ricerca ISTAS – CCOO . I bassi salari rendono più facile per più persone andare a lavorare con i sintomi
Fonte ISTAS.ES
Secondo i dati dell’indagine COTS, la percentuale di persone che si sono recate a lavorare con sintomi quali febbre, tosse, mancanza di respiro o malessere generale durante lo stato di allarme decretato dalla pandemia COVID-19, è quasi doppia tra coloro che affermano che il loro stipendio permette loro di coprire le necessità domestiche solo “qualche volta” (18,2%), rispetto a chi può farlo sempre o più volte (10,5%). L’indagine COTS è stata condotta da ISTAS-CCOO e dal gruppo POWAH dell’Università Autonoma.
Un totale di 20.328 persone che al 14 marzo avevano un contratto di lavoro hanno partecipato, tra il 29 aprile e il 28 maggio, all’indagine “Condizioni di lavoro, insicurezza e salute nel contesto di COVID-19” (COTS ) svolto da ISTAS-CCOO e dal gruppo POWAH dell’Università Autonoma di Barcellona. Di questi, il 37,8% dichiara di essere andato a lavorare regolarmente durante lo stato di allarme. Di quel gruppo, il 13,1% afferma di averlo fatto ad un certo punto con sintomi come febbre, tosse, difficoltà respiratorie o malessere generale. Questo dato è più alto tra coloro che lavorano in settori considerati essenziali (14,2%) rispetto ai non essenziali (6,4%) e raggiunge il 18,1% tra le persone che hanno svolto compiti di servizio pubblico durante la pandemia (18 , 1%). (figura 9). D’altra parte,
Anche la percentuale di persone che si sono recate a lavorare con sintomi era superiore al 13,1% complessivo in alcune occupazioni: molto più alta nella sanità sociale (1 partecipante su 4 tra gli assistenti infermieristici e un po ‘meno tra gli assistenti geriatrici e il personale infermieristico) ma anche tra il personale dei negozi di alimentari e di prima necessità, mercati e supermercati (17,2%) e delle pulizie (16,4%) (figura 11)
Se la barca affondasse …
Sembra nascere una nuova sindrome? La sindrome secondaria a Sars-2 Covi 19, una miscellanea di singole e molteplici situazioni associate potenzialmente patogenetiche che potrebbero persistere nel tempo, anche dopo la fine della pandemia:
– durante il lockdown della scorsa primavera i tabagisti abituali sono passati dal 23% a circa il 22% della popolazione adulta: 630 mila consumatori in meno mantenendo pressoché intatta la proporzione maschio/femmina. E’ confortante che oltre 200 mila persone tra i 18 e i 34 anni e circa 270 mila tra i 35 e i 54 anni abbiano rinunciato a fumare. Il fenomeno in sé positivo è, però, subito contraddetto dai quasi 4 milioni di persone che, nel medesimo periodo di chiusura, hanno debuttato nel club dei fumatori abituali e dai già fumatori, per così dire incalliti, che hanno incrementato il consumo quotidiano di tabacco. Il consuntivo complessivo, visto che “è la somma che fa il totale”, del consumo giornaliero medio di sigarette nel nostro Paese risulta balzare, in soli quattro mesi, dalle 11 alle quasi 13 sigarette consumate al giorno e, dunque, si è passati dai circa 12 milioni ai quasi 14 milioni di fumatori.
COVID-19 : la sorveglianza sanitaria in ambito lavorativo
COVID-19 : la sorveglianza sanitaria in ambito lavorativo
Mercoledì 2 dicembre 2020
Ore 14.00 – 16.30
Workshop online
Nell’ambito dei provvedimenti tecnici e legislativi emanati
per l’emergenza sanitaria Covid 19, una particolare
attenzione è stata rivolta al ruolo del Medico Competente e
alla sorveglianza sanitaria in ambito lavorativo.
La Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione
(CIIP) ha partecipato direttamente alla discussione aperta
attraverso le associazioni mediche presenti nella Consulta,
presentando proposte e osservazioni su questi temi.
In questo convegno/workshop Associazione Ambiente e
Lavoro, con la partecipazione di CIIP, di rappresentanti
della Associazioni mediche più rappresentative e delle
istituzioni, intende aprire uno spazio di confronto e
discussione .
La valutazione dello stress lavoro correlato dopo la pandemia, facciamo il punto…
ASSOCIAZIONE AMBIENTE LAVORO
SOCIETA’ DI ERGONOMIA E FATTORI UMANI
Workshop
La valutazione dello stress lavoro correlato dopo la pandemia, facciamo il punto
2 dicembre 2020 ore 14.30 – 18.30
Il Workshop invita a focalizzare l’attenzione sulla necessità di proposte concrete in grado di gestire, nel dopo COVID-19, il cambiamento profondo e inevitabile dei processi organizzativi e produttivi. La pandemia potrebbe rappresentare un’occasione unica ed uno stimolo per adottare una mentalità nuova che sappia andare oltre procedure consolidate divenute insufficienti o meno efficaci. Comportamenti costruttivi più adeguati sapranno rendere il “fattore umano”, la condivisione e la buona relazionalità, aspetti davvero centrali e prioritari,in grado di rendere migliore la qualità del lavoro e della vita quotidiana. La prevenzione e la valutazione dello stress lavoro- correlato dovranno considerare, come punti di riferimento irrinunciabili, la visione d’insieme e l’interazione stretta e convergente fra aree disciplinari, in rappresentanza delle competenze tecniche, biomediche, psicosociali. Pertanto, sull’analisi dei fattori di stress sono previsti interventi autorevoli, con contributi legati ad attività di ricerca e sperimentazione, monitoraggio e verifica ispettiva, problematiche previdenziali, modalità di innovazione organizzativa già individuate o sviluppate.
Il workshop si propone di fare il punto, con diversi attori scientifici ed istituzionali, su come si possa affrontare la valutazione dello stress lavoro correlato nelle organizzazioni, come previsto dal D.lgs 81/08, dopo gli eventi causati dalla pandemia da Covid-19.
Strumenti per l’analisi degli infortuni e aggiornamento della valutazione dei rischi
Associazione Ambiente Lavoro
Progetto PRASSI Campagna Impariamo dagli errori
Storie di infortunio
Giovedì 3 dicembre 2020
Ore 14.00 – 16.30
Workshop online gratuito
Tre progetti solo in apparenza scollegati. Uno Piemontese e due Lombardi con un leitmotiv comune: non disperdere le ricche informazioni, tecniche ed umane, che sono presenti negli infortuni.
PRASSI [Procedura Aziendale Sbagliando S’Impara]: un software gestionale, ad accesso gratuito, per gli eventi avversi (non conformità, incidenti ed infortuni) che accompagna il professionista alla conduzione dell’analisi incidentale.
Campagna Impariamo dagli errori: promosso dall’ATS Brianza, si pone l’obiettivo di offrire a professionisti ed imprenditori un Portale Web di libero accesso dove è possibile vedere le dinamiche incidentali e le misure di prevenzione necessarie di casi reali.
Storie di infortunio: il progetto rende disponibili alcune storie di infortunio redatte a partire dalle informazioni delle inchieste e della comunità di pratica per la condivisione delle indicazioni per la prevenzione. Nato nel 2012, il percorso ha inizialmente coinvolto gli operatori dei Servizi PSAL delle ASL e ATS del Piemonte e Lombardia e si è poi esteso anche ad altre figure (RLS e RSPP).
Ministero Salute . Covid-19, analisi situazione epidemiologica – 24 novembre 2020
Covid-19, analisi situazione epidemiologica – 24 novembre
Diretta della conferenza stampa con il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli e il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, sull’analisi della situazione epidemiologica #COVID19
- La registrazione della Conferenza ha inizio al minuto 50
Le proposte di CGIL CISL UIL Lombardia per il confronto con la Regione e le Amministrazioni Locali per un nuovo Patto sulla Sanità in Lombardia ….
Questo è il documento elaborato da Cgil Cisl Uil Lombardia per aprire il confronto con la Regione e le Amministrazioni locali.
Le proposte del sindacato per un nuovo Patto sulla Sanità in Lombardia sono senz’altro la parte più importante del documento alla luce anche della disastrosa gestione sanitaria della pandemia da parte della Regione.
Dalla lettura del documento si evince lo sforzo della OO.SS di aprire un confronto nel merito, con proposte puntuali, con la Regione per avviare un sostanziale cambiamento organizzativo che consenta al SSR lombardo di ripartire. Vi sarà da parte della Giunta regionale lombarda l’intelligenza politica per aprire un confronto su queste proposte ?
Inail . I dati sulle denunce di contagio in ambito professionale lavorativo da COVID-19 (monitoraggio al 31 ottobre 2020)
Inail ha pubblicato la scheda tecnica sulle denunce dei contagi da Covid-19 in ambito professionale lavorativo . ( Monitoraggio al 31 ottobre 2020 )
Intervista de il manifesto. Paolo Vineis, curare con la politica
Fonte il manifesto che ringraziamo . Articolo pubblicato il 22 novembre 2020
Intervista. Parla l’epidemiologo, ordinario all’Imperial College di Londra e vicepresidente del Consiglio Superiore di Sanità: «Con il Covid-19 abbiamo aperto gli occhi sul fatto che salute e malattia vengono da lontano, dipendono anche dalla società e dalla sua struttura produttiva»
Paolo Vineis è ordinario di epidemiologia all’Imperial College di Londra e vicepresidente del Consiglio Superiore di Sanità. È uno degli ospiti più attesi all’edizione 2020 del National Geographic Festival delle Scienze in cui interverrà online lunedì 23 novembre. Nel suo ultimo saggio intitolato Prevenire (Einaudi) scritto con Roberto Cingolani e Luca Carra, Vineis propone una strategia contro problemi globali come il cambiamento climatico o la pandemia fondata sui co-benefici. «Sono misure politiche che possono portare vantaggi in settori diversi.
Ad esempio, il consumo di carne è associato a una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari e di alcuni tumori. Ma può anche aumentare le emissioni di metano e contribuire al rischio di pandemie, perché gli allevamenti intensivi sono serbatoi di virus. Il Green New Deal è un esempio di questo tipo di azioni che generano co-benefici: prevede azioni radicali per prevenire il cambiamento climatico e genera benefici anche in altri settori come la salute e l’equità sociale.
Anche secondo il direttore di Lancet Richard Horton, il Covid-19, le altre patologie e le condizioni ambientali e socio-economiche si aggravano a vicenda. Invece di pandemia dovremmo parlare di «sindemia». La convince?
Nel Consiglio Superiore di Sanità ho coordinato la redazione di un documento di commento al Piano Nazionale della Prevenzione 2020-25 e sulle malattie croniche non trasmissibili adottavamo proprio il punto di vista della sindemia. Mirko Grmek, forse il maggiore storico della medicina del secolo scorso, parlava di «patocenosi» e sosteneva che le malattie in un certo momento storico, anche quelle infettive, vanno viste nel loro insieme. La trasmissione delle malattie si può studiare con una lente più complessa di quella ancora dominante nel mondo medico, che cerca l’origine delle patologie principalmente in alterazioni molecolari. Noi guardiamo invece alle cause sociali, storiche e produttive, inclusa la globalizzazione.
USA. Risanamento delle scuole di Filadelfia da amianto e piombo.
Fonte IBAS
L’Università della Pennsylvania ha annunciato il 17 novembre che avrebbe donato 100 milioni di dollari al Distretto scolastico di Philadelphia per finanziare il lavoro per riparare l’amianto e la contaminazione da piombo nelle scuole. Il finanziamento sarà erogato in un decennio con 10 milioni di dollari forniti ogni anno. Accogliendo con favore questa notizia, i funzionari del distretto scolastico hanno affermato che il dono “non solo ci aiuterà a garantire questi spazi sicuri per ogni studente”, ma consentirà al distretto di investire in “una nuova e avvincente visione delle strutture scolastiche”. Vedi:Penn to donate $100 million to Philadelphia School District to help with asbestos, lead abatement
Covid-19, analisi dati Monitoraggio Regionale Cabina di Regia – 20 novembre 2020
Diretta della Conferenza stampa del 20 novembre sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia (DM 30 aprile 2020). Vi partecipano il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, e il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.
AiFOS . Webinar gratuito: cosa fare se il COVID-19 arriva in azienda?
Riceviamo e pubblichiamo . editor |
Il 27 novembre 2020 si terrà un seminario gratuito in modalità webinar per illustrare le procedure per gestire i positivi COVID-19 in ambito aziendale, i contatti stretti e il rientro al lavoro.
Sono diverse le difficoltà nel mondo del lavoro per la gestione dell’emergenza sanitaria correlata alla diffusione pandemica del virus SARS-CoV-2. Non solo le aziende si trovano a dover riorganizzare le attività e tener conto dell’evoluzione continua di norme, linee guida e protocolli, ma hanno anche la necessità di occuparsi della delicata gestione degli eventuali casi positivi in azienda, dei contatti stretti e dei rientri al lavoro.
Come gestire questi casi? Quando e come effettuare i test? Cosa è un contatto stretto? Quali sono gli obblighi di datori di lavoro, operatori e medici competenti?
Il webinar gratuito sulla gestione del COVID-19 in azienda
Proprio per rispondere a queste e altre domande che si pongono le aziende in questa fase dell’emergenza COVID-19, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 27 novembre 2020 il seminario gratuito in modalità webinar “Covid-19 in azienda. Gestione casi positivi, contatti stretti, quarantena, rientro al lavoro e test biologici”.
Il seminario ha la finalità di illustrare, in base alle indicazioni dettate dalle Autorità, le procedure per la gestione di positivi COVID-19 in ambito aziendale, dei contatti stretti e del rientro al lavoro.
Sono tanti gli argomenti e le domande a cui si forniranno risposte in base alla normativa e all’evoluzione attuale dell’emergenza pandemica.
Visita virtuale alla mostra “Bernardino Ramazzini primo medico del lavoro”
Musei di Palazzo dei Pio Carpi
Un tour virtuale per mostrare le opere originali esposte, gli strumenti scientifici utilizzati da Bernardino #Ramazzini – l’iniziatore della medicina del lavoro – e illustrare gli argomenti di cui si è occupato nel corso dei suoi studi e ricerche. Dal lavoro dei minatori, di coloro che usano polveri e metalli, lavoratori del tabacco, gesso, calce, orefici, vasai, intessitori, sarti, Ramazzini nei suoi trattati propone suggerimenti per prevenire i danni da lavoro in 54 tipi di occupazione. Col suo trattato del 1700 , Ramazzini è di fatto il primo a sostenere che (è meglio, anzi più conveniente, prevenire, anzichè curare)
CES . I sindacati chiedono un nuovo sistema per fissare valori limite europei per gli agenti cancerogeni
I sindacati europei chiedono ai legislatori dell’UE di rivedere l’attuale sistema per la definizione dei valori limite di esposizione professionale (OEL) ai sensi della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni (CMD) . Secondo loro, il nuovo sistema dovrebbe essere basato su un basso rischio di contrarre il cancro e non su un’analisi costi-benefici.
A fine settembre 2020 la Commissione Europea (CE) ha avviato l’iter legislativo per la quarta revisione della direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni sul lavoro. Sebbene la Confederazione europea dei sindacati (CES) accolga favorevolmente questa iniziativa , ritiene che un nuovo sistema coerente e trasparente per la definizione del LEP dovrebbe essere parte della revisione.
L’ETUI, che è l’istituto di ricerca della CES, ha quindi preparato una nota informativa che spiega come dovrebbe funzionare il nuovo sistema.
L’urgente questione di aggiornare e migliorare l’attuale meccanismo per la definizione di SARA vincolanti nel quadro della MCD è richiesta dalla legislazione europea nell’articolo 168 del TFUE che afferma che “Un livello elevato di protezione la salute umana è garantita nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche e azioni dell’Unione “.
Finora, la metodologia utilizzata per calcolare i LEP, basata sull’analisi costi-benefici, ha ripetutamente violato questo principio stabilendo LEP vincolanti per alcuni agenti cancerogeni con un livello di rischio molto elevato, afferma la nota informativa. .
Secondo i ricercatori dell’ETUI, il nuovo sistema dovrebbe essere basato su bassi rischi di contrarre il cancro, come nel sistema nazionale per la fissazione di valori limite per gli agenti cancerogeni in Germania e nei Paesi Bassi.
Il nuovo sistema dovrebbe anche essere più trasparente e fornire informazioni specifiche per ogni LEP vincolante, ad esempio specificando se il LEP è basato sulla salute o sul rischio. In quest’ultimo caso va sempre indicato il rischio di cancro residuo correlato al valore numerico di SARA. Inoltre, un piano d’azione obbligatorio dovrebbe essere aggiunto nella valutazione del rischio del datore di lavoro in modo che l’obbligo di ridurre al minimo l’esposizione sia chiaro per i lavoratori esposti e le autorità di contrasto.
LEP è un parametro quantitativo per l’esposizione professionale a sostanze chimiche pericolose sul posto di lavoro, compresi gli agenti cancerogeni. Sono impostati al fine di prevenire malattie professionali come i tumori professionali o altri effetti dannosi nei lavoratori esposti. I datori di lavoro utilizzano LEP come strumento per valutare i rischi dei lavoratori esposti e come strumento per la selezione di adeguate misure preventive.
Per saperne di più:
- Più di un milione di lavoratori interessati dalla revisione della direttiva sul cancro
- ETUI: inclusione di sostanze tossiche per la riproduzione nel campo di applicazione della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni
- ETUI: inclusione di medicinali pericolosi nel campo di applicazione della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni
La testimonianza di Sara Liverani, ex paziente covid
Fonte AUSL ROMAGNA
Sara Liverani è stata una paziente Covid che con poche parole ci trasmette il senso di quanto accaduto e il valore del “prendersi cura di chi è fragile di fronte a questa malattia”.
“…avevi la sensazione di poter contagiare e mettere in pericolo una persona semplicemente respirandogli vicino…e nonostante ciò loro dovevano avvicinarsi…e i loro occhi ti trasmettevano sempre un grande abbraccio”.
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Il vaccino Covid-19 deve essere gratuito, lo afferma il sindacato Servizi pubblici internazionale
Fonte PSI – Public Services International
Autore Articolo : Baba Aye – Funzionario sanitario e servizi sociali
Pfizer e BioNTech hanno annunciato il successo del loro vaccino sperimentale contro Covid-19 in una prima analisi ad interim del loro studio di fase 3 nella seconda settimana di novembre. Il PSI chiede la rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale come proposto all’OMC dai governi del Sud Africa e dell’India.
E i paesi ricchi hanno già iniziato ad accumulare il rivoluzionario vaccino . Le due società hanno già stretto accordi bilaterali con paesi ricchi che possono comodamente pagare, per fornire loro oltre un miliardo di dosi di vaccino. La proiezione dell’offerta totale delle multinazionali è di 50 milioni di dosi nel 2020 e di 1,3 miliardi nel 2021. Ma i paesi ricchi hanno già ordinato più di 1 miliardo di dosi. L’UE e solo cinque paesi rappresentano quasi un miliardo di dosi.