Questo articolo è tratto dalla Rivista online Scienza in rete che ringraziamo. Fonte Scienza in rete . L’Autore dell’articolo è il Prof. Eugenio Paci Epidemiologo, membro del Comitato Etico Pediatrico regionale, Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer-Firenze La vicenda del Piano Pandemico italiano con contenuti identici a quello del 2006, o del “copia e incolla del Piano Pandemico”, ha bisogno di considerare anche la storia degli ultimi decenni per essere inquadrata. È quanto fa l’epidemiologo Eugenio Paci in quest’articolo, fino ad arrivare a oggi. Con una conclusione: ciò che stiamo vedendo è la punta dell’iceberg, e sotto c’è la grave debolezza della sanità pubblica in Italia.
Fino a nuovi lanci mediatici o interventi dei magistrati, l’episodio del “copia-incolla del piano pandemico del 2006”, messo in luce dal documento dell’Ufficio di Venezia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità fatto frettolosamente ritirare (ma tenuto sempre online da Scienzainrete), sembra ora in stand-by. Si è trattato di un confronto assai aspro che, a me sembra, per essere compreso richiede di ripercorrere alcuni momenti dei primi due decenni del millennio.
Da SARS a Covid-19
Dopo la pandemia mancata della SARS-1 e le polemiche che ne seguirono, nel 2010 la strada giudiziaria sulla successiva, ancora una volta mancata, pandemia, quella dell’H1N1, aveva già fatto una lunga strada, mentre il Piano Pandemico (2006) era rimasto un libro su uno scaffale.