Comment évaluer les risques et les avantages de la vaccination contre la Covid-19 pour les enfants ?
Autore Anthony Skelton, Western University
La Food and Drug Administration américaine a approuvé le vaccin Pfizer contre la Covid-19 pour les enfants de cinq à onze ans et la campagne de vaccination a débuté en fin de semaine. Les résultats des essais cliniques de Pfizer indiquent que le vaccin est sûr et efficace pour ce groupe d’âge.
Il s’agit d’une importante avancée. Les infections à la Covid-19 sont en hausse chez les enfants à travers le Canada.
Il appartient maintenant à Santé Canada d’examiner les données et de décider d’autoriser ou non le vaccin Pfizer pour les enfants. Si le vaccin est autorisé, le Comité consultatif national de l’immunisation (CCNI) devra choisir s’il recommande la vaccination de tous les enfants de ce groupe d’âge. De son côté, le gouvernement du Québec se prépare déjà à donner une première dose aux enfants de 5 à 11 ans d’ici Noël.
Cela amène à se demander comment on doit prendre cette décision.
Prendre une décision éthique
En tant que philosophe de la morale, j’ai collaboré à des recherches sur des enjeux éthiques liés à la vaccination des enfants et je considère qu’il est important de répondre à cette question, et ce, pour deux raisons.
Premièrement, quelle que soit la décision, les principes sur lesquels elle se fonde – et devrait se fonder – doivent être clairs et transparents.
Deuxièmement, il est surprenant que peu d’attention ait été accordée à cet enjeu au Canada, bien que le choix de vacciner les enfants touche à la fois à la science et à l’éthique. La science peut clarifier certains coûts et avantages de la vaccination, mais elle ne peut pas nous affirmer lesquels sont importants et si le rapport coûts-avantages est positif.
Emilia-Romagna. Parti sociali in Regione, obiettivo: accordo sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
Fonte: Regione Emilia-Romagna
Iniziativa importante della Regione Emilia Romagna. Dal sito della Regione Emilia Romagna .
Un accordo per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, con misure condivise di prevenzione e contrasto a infortuni e incidenti spesso mortali, fatti che continuano a registrarsi in maniera drammatica. Da condividere con istituzioni, parti sociali, enti locali, ovvero tutti i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima dell’Emilia-Romagna. A cui arrivare entro la metà di febbraio, al termine di un percorso iniziato oggi, con la riunione in Regione dei componenti il Patto per il Lavoro e per il Clima, convocata dalla Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini.
Il testo verrà portato all’esame dell’Assemblea legislativa regionale, per il confronto coni Gruppi consiliari.
A introdurre i lavori di oggi il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi. A seguire le relazioni degli assessori Vincenzo Colla (Attività produttive e Lavoro) e Raffaele Donini (Politiche per la salute).
Obiettivo comune quello di intervenire con decisione, attraverso più formazione e informazione, e più controlli in tutti i comparti produttivi, con focus particolari su tre di essi, quelli nei quali si riscontra il maggior numero di morti sul lavoro: 77 sulle 103 degli ultimi tre anni. E cioè agricoltura (37), edilizia (30) e logistica (10).
Si vuole fare della prevenzione una vera competenza sociale e mettere la salute e la sicurezza sul lavoro al centro delle priorità istituzionali e sociali. Da qui alle prossime settimane, chiunque faccia parte del Patto invierà le proprie proposte, che ricondotte a sintesi comporranno il futuro accordo per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
E intanto la Regione licenzia il Piano della Prevenzione, redatto dalla Sanità in accordo con le altre direzioni coinvolte e illustrato proprio stasera al tavolo del Patto.
“Dobbiamo fare ogni sforzo possibile per diminuire infortuni e incidenti mortali, incidendo in particolare nell’ambito della prevenzione. Ma non solo, perché dobbiamo agire su una batteria di interventi che siano concordati e vincolanti, arrivando a definire un bilancio sociale per la sicurezza sul lavoro”, ha affermato Colla. L’invito dell’assessore è stato quello di partecipare con idee e suggerimenti all’impianto complessivo del documento, nel percorso da portare a conclusione entro il prossimo febbraio.
I NO-VAX PRETENDANO INFORMAZIONI .NON TEMANO AUTODAFE’
di Francesco Domenico Capizzi*
Addolora e preoccupa la notizia della morte per Covid di Johann Biacsics, leader indiscusso dei no-vax austriaci e fiero oppositore delle campagne vaccinali, nella sua abitazione dopo aver rifiutato le cure ospedaliere e scelto di autocurarsi con soluzioni a base di diossido di cloro, inventate da Jim Humble, esperto di mineralogia e cercatore d’oro, propagandate diffusamente come miracolose contro malaria, epatiti, tubercolosi, cancro, aids e, addirittura, contro l’autismo, ed esaltate come anti-Covid da siti negazionisti e cultori di fantomatiche terapie alternative domiciliari.
La triste notizia segue di poche settimane la tragica morte, dopo infezione da Covid, di Kevin e Misty Mitchem, quarantenni no-vax della Virginia, genitori di ben cinque figli e appena divenuti nonni.
Uk. Le chiamate delle ambulanze di Amazon aumentano prima delle vendite – dicembre 2021
Fonte : Newsletter TUC Risk dicembre 2021
Le chiamate delle ambulanze per lesioni e altri problemi di salute nei magazzini Amazon sono aumentate di quasi il 50% nel periodo precedente il Black Friday del 26 novembre, secondo una ricerca di GMB. Il sindacato ha utilizzato le richieste di libertà di informazione per ottenere dati mensili da quattro trust di ambulanze che coprono i principali siti di Amazon. La sua analisi mostra che, in un periodo di cinque anni, novembre è stato il mese peggiore per le chiamate delle ambulanze. Il Black Friday, che segue la festa del Ringraziamento negli Stati Uniti l’ultimo giovedì di novembre, ha visto la domanda di ambulanze crescere del 46% solo tra ottobre e novembre, poiché la società ha accumulato pressioni per evadere gli ordini.
INAIL. SCHEDA NAZIONALE INFORTUNI COVID-19 NR. 21 – OTTOBRE 25 novembre 2021
Covid-19, alla data del 31 ottobre denunciati all’Inail più di 183mila contagi sul lavoro
Online il 21esimo report curato dalla Consulenza statistico attuariale e le schede regionali aggiornate: le infezioni segnalate all’Istituto sono 1.511 in più rispetto alla fine di settembre (+0,8%). Nei primi 10 mesi di quest’anno i casi sono in calo del 57,2% rispetto allo stesso periodo del 2020. I decessi da inizio pandemia sono 782
I dati sulle denunce da COVID-19
(monitoraggio al 31 ottobre 2021)
DL 146: un provvedimento denso di criticità e dubbi interpretativi
Riteniamo utile e importante la socializzazione di questa intervista.
Fonte: Puntosicuro.it che ringraziamo
Autore dell’articolo e dell’intervista Tiziano Menduto
Licenza Creative Commons
La posizione di Confindustria sulle novità in materia di salute e sicurezza del DL fiscale. Quali sono le criticità e i dubbi interpretativi? Come fare prevenzione nelle aziende? Ne parliamo con Fabio Pontrandolfi, Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano.
Brescia, 1 Dic – Torniamo a parlare delle varie modifiche al D.Lgs. 81/2008 operate dal Capo III (articolo 13) del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, il cosiddetto decreto fiscale, recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”. Sul provvedimento, che dovrà essere convertito in legge e che interviene su temi rilevanti, la discussione sembra a volte allontanarsi dall’obiettivo finale – quello di una efficace prevenzione degli infortuni e malattie professionali – e diventare sempre più uno scontro di principio tra attori della sicurezza o tra istituzioni, ad esempio tra Stato e Regioni in relazione al tema della vigilanza.
Per evitare di dimenticare i reali obiettivi siamo convinti che la migliore strategia sia la presentazione delle opinioni, tutte le opinioni, anche divergenti – come abbiamo fatto e faremo – per favorire una discussione ampia, anche tra i nostri lettori, che tenga conto di tutti gli aspetti e le problematiche in gioco.
Per questo motivo in queste settimane abbiamo ospitato interviste a persone che hanno svolto e svolgono ruoli molto diversi in materia di salute e sicurezza. Abbiamo intervistato l’avvocato Lorenzo Fantini, che per anni ha lavorato al Ministero del Lavoro, la sindacalista Cinzia Frascheri (Cisl) e il presidente, Zoello Forni, di un’associazione importante come Anmil. E abbiamo raccolto anche varie opinioni, ad esempio quelle espresse da diversi operatori in una lettera aperta o quelle dell’avvocato Rolando Dubini.
Per raccogliere anche il parere di un’altra componente delle Parti sociali, quella datoriale, presentiamo oggi l’intervista a Fabio Pontrandolfi, dirigente dell’Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria. Sono abbastanza chiari i giudizi espressi nelle sue riposte: il DL fiscale sarebbe ‘denso di criticità e dubbi interpretativi’. Tuttavia i problemi rilevati non riguardano, in questo caso, l’estensione della competenza dell’Ispettorato nazionale del lavoro (‘di per sé, positivo, in quanto il sistema dell’ispezione è garanzia di concorrenza lecita’). Viene rilevata invece, in generale, una impostazione del legislatore che ‘è ancora molto lontana dall’approccio prevenzionistico’, con un tema interpretativo ‘altrettanto grave e denso di risvolti’.
La quarta ondata
Autore : Gavino Maciocco che ringraziamo
Fonte: Saluteinternazionale.info
La quarta ondata della pandemia sta confermando l’incapacità dell’occidente nel difendere la salute della popolazione, con alcune differenze sostanziali tra paesi. L’arrivo di una nuova variante dal Sudafrica dimostra ancora una volta che nessuno si salva se non si salvano tutti.
La prima ondata della pandemia di Sars-CoV-2 originata dalla Cina si abbatté come uno tsunami prima in Europa e poi nel resto del mondo a partire da gennaio/febbraio 2020. Dure e prolungate misure di lockdown consentirono di ridurre al minimo la circolazione del virus all’arrivo della stagione estiva. In Europa (perché le ondate di cui stiamo parlando si applicano soprattutto in questa area) ad agosto 2020 sembrava che la pandemia avesse esaurito il suo corso. Sembrava, ma così non era. La ripresa delle attività sociali, lavorative e scolastiche, l’allentamento (o l’abbandono) delle misure di contenimento e di controllo, l’arrivo della stagione autunnale (con l’aumento della vita al chiuso) produssero una rapida, drammatica riaccensione della pandemia.
La seconda ondata ebbe effetti più gravi della prima perché nella circolazione epidemica il virus originario di Wuhan fu sostituito da varianti che provenivano da Sudafrica, Brasile e soprattutto dalla Gran Bretagna. La variante inglese del coronavirus, dotata di una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti, divenne rapidamente predominante provocando per questo un forte incremento dei casi di contagio e di decesso.
In Europa il picco dei casi della seconda ondata si registra nei mesi di novembre e dicembre 2020/gennaio 202, quando prende il via la vaccinazione anti-COVID dapprima in Israele e in USA e subito dopo in gran parte dei paesi europei. Anche grazie all’avvio delle vaccinazioni si registra una riduzione nella circolazione della variante inglese (e dei casi e dei decessi), ma la copertura vaccinale nei primi mesi del 2021 è ancora troppo bassa per impedire lo sviluppo di una nuova variante, proveniente dell’India, denominata “Delta” che sosterrà la comparsa della terza ondata.
Pandemia, in UK il sindacato Unite richiama il Governo per controllare l’uso delle mascherine a bordo bus
Il comunicato del sindacato inglese Unite sull’uso delle mascherine a bordo bus
Le regole sulle maschere per il trasporto pubblico devono essere pienamente applicate. Unite è il principale sindacato del Regno Unito e rappresenta oltre 70.000 lavoratori di autobus nel Regno Unito.
Commentando l’annuncio del governo che le maschere per il viso saranno di nuovo obbligatorie sui trasporti pubblici, l’ufficiale nazionale Unite per il trasporto passeggeri, Bobby Morton ha dichiarato:
“Il governo deve percorrere la strada e non solo parlare. Non è sufficiente annunciare che le mascherine torneranno ad essere obbligatorie, questa politica deve essere pienamente applicata per proteggere la salute pubblica.
“I precedenti messaggi incoerenti del governo sull’uso della maschera per il viso quasi sicuramente si tradurranno in un alto grado di non conformità.
“Il consiglio di Unite agli autisti di autobus è chiaro. Non è loro compito imporre l’uso della maschera, la loro responsabilità è guidare e far funzionare l’autobus in sicurezza. Il compito di far rispettare la maschera è quello dell’operatore dell’autobus e della polizia.
“Unite ha costantemente avvertito che l’obbligo di indossare maschere per il viso non avrebbe mai dovuto essere rimosso, mentre i tassi di Covid-19 sono rimasti elevati. È solo l’arrivo della nuova variante che ha costretto il governo ad agire».
FINE
Note per gli editori:
Omicron è il nuovo COVID arrivato: cinque passi da evitare, dieci da fare subito
Omicron is the new COVID kid on the block: five steps to avoid, ten to take immediately
Shabir A. Madhi, University of the Witwatersrand
South Africa reacted with outrage to travel bans, first triggered by the UK, imposed on it in the wake of the news that its genomics surveillance team had detected a new variant of the SARS-CoV-2 virus. The Network for Genomics Surveillance in South Africa has been monitoring changes in SARS-CoV-2 since the pandemic first broke out.
The new variant – identified as B.1.1.529 has been declared a variant of concern by the World Health Organisation and assigned the name Omicron.
The mutations identified in Omicron provide theoretical concerns that the variant could be slightly more transmissible than the Delta variant and have reduced sensitivity to antibody activity induced by past infection or vaccines compared to how well the antibody neutralises ancestry virus.
As vaccines differ in the magnitude of neutralising antibody induced, the extent to which vaccines are compromised in preventing infections due to Omicron will likely differ, as was the case for the Beta variant.
Convegno Regionale RLS – I Cancerogeni occupazionali: vecchi e nuovi rischi
CONVEGNO REGIONALE RLS
“I Cancerogeni occupazionali: vecchi e nuovi rischi”
6 DICEMBRE 2021 ORE 9-16
Il prossimo 6 dicembre si terrà il Convegno Regionale per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza in modalità webinar.
Il convegno approfondirà il tema dei Cancerogeni occupazionali e delle malattie professionali soffermandosi sui comparti lavorativi maggiormente a rischio.
Interverranno esperti della materia tra i quali si segnala: l’assessore alla Salute Simone Bezzini, l’ex Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze Beniamino Deidda, la dott.ssa Lucia Miligi, la dott.ssa Cristina Aprea, il Presidente di Anmil Alessandro Grassini.
Perla consultazione del programma della giornata e per l’iscrizione al convegno si segnalano i link seguenti
Portale di Regione Toscana: https://www.regione.toscana.it/-/convegno-regionale-rls
Programma della giornata: https://www.regione.toscana.it/documents/10180/17345943/brochure%20Convegno%20Rls%2006-12-2021.pdf/341006d2-381b-3f93-e4f9-ab256b09a37a
Modulo online per iscrizione entro e non oltre il 2 dicembre 2021: http://159.213.95.27/toscana_centro/catalogo/phpfile/iscrizione.php?idPubblicazione=1110002617
La Rete Regionale Toscana RLS
Qualche percezione ed opinione sul DL 146/2021 sicurezza.
Scrivo come medico del lavoro pensionato. Ho avuto la fortuna di fare più lavori in passato, ospedaliero, medico di base e dal 1981 medico del lavoro in più USL di diverse regioni dell’Italia settentrionale nonché in sud america come volontario nella cooperazione internazionale. Come tanti colleghi abbiamo attraversato diverse ere della sanità italiana, dagli entusiasmi dei primi consorzi e del post 833 all’esodo della igiene ambientale alle ARPA nella percezione di molti ricollegabile in buona parte a legittime aspirazioni di professionisti non medici, dalla creatività alla burocrazia, da contesti con simpatie socialiste (nella accezione internazionale del termine) al lib lab ed infine ai cascami italo-neolib di certo aziendalismo.
Sei miti e credenze sui rischi dei vaccini Covid-19 sfatati da un medico-virologo
Six mythes et croyances sur les risques des vaccins contre la Covid-19 déboulonnés par un médecin-virologue
Hugues Loemba, L’Université d’Ottawa/University of Ottawa
Les principaux vaccins qui continuent à être administrés au Canada depuis la fin du printemps sont les deux vaccins à ARNm, Pfizer-BioNTech et Moderna. Je décortiquerai ainsi les mythes les entourant, ainsi que leurs effets indésirables potentiels.
En tant que médecin-virologue, j’estime qu’une bonne communication destinée à dissiper les doutes contribue à augmenter la confiance et l’adhésion du public sur la sécurité des vaccins anti-Covid-19.
Il importe donc de fournir une appréciation des bénéfices de la vaccination anti-Covid-19 en comparaison aux risques potentiels de la maladie à Covid-19 elle-même et de ses conséquences parfois graves. Il est essentiel de comparer les effets indésirables dont la gravité diffère d’une personne à une autre, y compris les risques potentiels minimes associés au vaccin anti-covid-19 avec les grands bienfaits de cette vaccination.
Comment fonctionnent ces vaccins ?
Les vaccins Pfizer-BioNTech et Moderna sont tous deux des vaccins à ARN messager (ARNm) qui utilisent une technologie nouvelle. Le code de l’ARNm contenu dans ces nouveaux vaccins est analysé au niveau du cytoplasme (fluide semi-visqueux à l’intérieur d’une cellule) des cellules du système immunitaire de l’organisme. La traduction (processus durant lequel l’information contenue dans les molécules d’ARNm est utilisée pour construire des protéines) de ce code entraîne la synthèse d’une partie de la « protéine spicule » qui est identique à celle située à la surface du nouveau coronavirus.
La présence de cette protéine est suffisante pour que notre organisme apprenne à développer des anticorps spécifiques à cette composante du virus, déclenchant une réponse immunitaire. Ainsi, dans l’éventualité d’une « vraie » infection, le système immunitaire sera déjà prêt à neutraliser le virus et l’empêcher de se répandre dans l’organisme. La vaccination permet donc à l’organisme de développer, au préalable, des anticorps exclusifs à la protéine spicule du nouveau coronavirus, afin d’être capable de défendre l’organisme dès le début de l’infection en cas de contamination.
Mario Agostinelli: Dopo la Cop 26. Caccia grossa a carbone, gas e nucleare
Fonte Inchiestaonline.it
Autore: Mario Agostinelli
Se è vero – come ha sottolineato all’indomani del summit il premier britannico Boris Johnson – che “il carbone è condannato a morte”, la domanda giusta da porsi è: sì, ma quando? Per il gas, addirittura nuova vita e per il nucleare un rinascimento in nuove forme, tutte da mettere in cantiere.
Il discrimine su cui si sono dissolte le aspettative della Cop 26 si è mostrato nella sua inconsistenza nella forma di chiacchiere sulla decarbonizzazione; di ostinata finalizzazione al business finanziario e delle multinazionali; di un imprevisto recupero del nucleare quale presunto alleato delle rinnovabili e mallevadore dell’impiego “in via transitoria” del gas fossile.
UK.TUC newsletter .Globale: il Covid-19 ha colpito più duramente i lavoratori migranti
Fonte Tuc newsletter
La crisi del Covid-19 ha avuto un impatto devastante sui lavoratori migranti di tutto il mondo, in particolare su quelli impiegati nei settori precari a basso salario, che spesso sono stati i primi a subire lo shock economico della pandemia, secondo un nuovo rapporto dell’International Organizzazione del Lavoro (ILO). “Bloccato e in un limbo: l’impatto globale di Covid-19 sui diritti e sul reclutamento dei lavoratori migranti” riporta che molti lavoratori migranti hanno avuto il loro lavoro sommariamente sospeso o terminato quando il virus si è diffuso, o hanno subito un drammatico calo del reddito. Alcuni sono rimasti bloccati a causa di blocchi e chiusure delle frontiere, mentre altri sono stati improvvisamente rimpatriati, senza sistemi operativi e protocolli in atto. In alcuni casi, la legge sulla salute pubblica è stata utilizzata per giustificare la loro espulsione.
Trasporti e magazzinaggio, nel 2020 denunce in frenata ma accelerano i decessi
Fonte Inail.it
15/11/2021
Il nuovo numero del periodico statistico Dati Inail è dedicato a questo settore produttivo molto eterogeneo, che nell’anno della pandemia ha fatto segnare rispetto al 2019 un netto calo degli infortuni (-25,8%) e un forte incremento dei casi mortali (+41,0%), concentrati soprattutto tra i conducenti di veicoli
Contributo al dibattito su DL 146 di Laura (Lalla) Bodini
Gentile redazione,
volevo dare un piccolo contributo al dibattito su DL 146
Innanzitutto mi presento
Mi chiamo Laura (Lalla) Bodini Sono un vecchio medico del lavoro. Da alcuni anni in pensione.
Ho iniziato ad occuparmi di medicina del lavoro ai tempi del Movimento Studentesco di Milano lottando anche per rendere obbligatoria questa disciplina, allora facoltativa. Ma dobbiamo aspettare molti anni perché nella formazione basic del medico …compaiano le complesse conoscenze sui rapporti tra del mondo del lavoro e la salute.
Nel 1974 ho iniziato a lavorare nello SMAL di Sesto San Giovanni uno dei primi in Italia.
Nel 1977 ho contribuito a fondare il Coordinamento nazionale degli operatori della prevenzione che divenne nel 1985 Snop (Società Nazionale operatori della prevenzione) sempre viva, vedi il rinnovato sito www.snop.it, un Sito dove potrete trovare il recentissimo documento condiviso su DL 146 e on line l’archivio della rivista, locandine, Atti che testimoniano un grande impegno di 35 anni.
Nel 1985 ho contribuito a fondare Ambiente & Lavoro, la meravigliosa creatura del compianto Rino Pavanello
Nel 1989 ho contribuito a fondare con Antonio Grieco la CIIP che ancora esiste con tante iniziative vedi www.ciip-consulta.it di cui coordino I Gruppi di Lavoro, sito ed E Book.
Una grande e vincente scommessa di confronto e lavoro tra professionisti del sistema pubblico e di impresa, tra associazioni che è rimasta attiva come è testimoniato dalla Storia della CIIP.
Ma entriamo nel dibattito del DL 146
Nel 2006 l’ottimo Ministro del Lavoro Cesare Damiano assunse circa 1500 ispettori del lavoro, senza contrapporsi al sistema sanitario pubblico. Posso dire che tra le prime ho subito promosso una utile collaborazione e formazione sul campo (cantieri critici, logistica…) tra il mio Servizio ASL e decine di nuovi ispettori motivati da Paolo Weber l’allora innovativo direttore dell’Ispettorato di Milano e provincia.
Questa esperienza mi ha indicato la complessità e la necessità di collaborazione dei due ambiti: ASL e Ispettorato su condizioni di lavoro (sicurezza, salute, rischio chimico…. già anche in edilizia, movimentazione…) e legalità, appalti, formazione… due nodi che implicano conoscenze specifiche sanitarie, tecniche, giuridiche frutto di anni e anni di studio ed esperienze.
Comunicazione e vaccino anti COVID-19*
Fonte : DORS.IT che ringraziamo
Applicare le Scienze Sociali e Comportamentali per affrontare l’esitanza vaccinale e promuovere la fiducia nel vaccino
Wen-Ying Sylvia Chou, Ph.D., M.P.H.,1
Caitlin E. Burgdorf, Ph.D.,2
Anna Gaysynsky, M.P.H.,1
Christine M. Hunter, Ph.D.2
1 National Cancer Institute, National Institutes of Health (NIH)
2 Office of Behavioral and Social Science Research, Division of Program Coordination, Planning, and Strategic Initiatives, NIH
Traduzione Com_Vaccini - DEF
Puoi scaricare il file pdf della brochure >>> clicca QUI
Appello alle Autorità, ai Cittadini … e in particolare alle Cittadine e ai Cittadini che non intendono accedere alla vaccinazione anti-Covid
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
AL PARLAMENTO ITALIANO
AI GRUPPI PARLAMENTARI
AI PARTITI POLITICI
AI MEZZI DI COMUNICAZIONE
ALLE CITTADINE E AI CITTADINI
Davanti al crescere e propagarsi in Italia e in Europa dei livelli di infezioni e ricoveri ospedalieri da Coronavirus ci sentiamo in dovere di appellarci alle Autorità dello Stato e, nel medesimo tempo, alle Cittadine e ai Cittadini che non intendono accedere alla vaccinazione anti-Covid richiamando alcuni dati di realtà che, vistosamente incalzanti, potrebbero riportare il nostro Paese nel pieno delle tragiche e note conseguenze socio-sanitarie.
Queste le osservazioni:
– le vaccinazioni coprono ormai oltre l’80% della popolazione italiana;
– il vaccino esenta dall’ammalarsi gravemente in misura di circa il 90% e del 98% dal ricovero in Reparti di terapia intensiva, dall’intubazione e dall’exitus;
– ad oggi il vaccino costituisce l’unica misura efficace contro infezione e malattia da Covid, insieme a distanziamenti personali, uso di mascherine certificate e di soluzioni alcoliche per le mani;
– il vaccino non è scevro da rischi, e questo vale per tutti i farmaci e le azioni diagnostico-terapeutiche, i quali sono infinitamente bassi rispetto ai gravi rischi che l’infezione virale comporta;
– il vaccino riduce gradualmente la propria efficacia dopo 6-7 mesi dalla sua completa inoculazione;
– la guarigione dall’infezione conferisce un’immunità, per efficacia e durata, simile a quella raggiunta dalla vaccinazione;
– gli oltre 7 milioni di Cittadini di non vaccinati in Italia favoriscono la diffusione del virus, la crescita di varianti e l’affollamento di Ospedali, rallentando i percorsi diagnostico-terapeutici per urgenze e malattie cronico-degenerative e neoplastiche;
– la mobilità fra Paesi europei favorisce la diffusione virale;
– la nostra Costituzione fonda il suo baricentro sul Bene comune pur prevedendo il dissenso e la libertà personale di rifiutare azioni diagnostico-terapeutiche;
– la vaccinazione rappresenta oggi l’attuazione del Bene comune, in assenza di una legge che la imponga.
Queste le proposte:
– fornire da subito a tutta la cittadinanza informazioni chiare e puntuali su rischi e vantaggi della vaccinazione;
– fornire da subito a tutta la cittadinanza informazioni chiare e puntuali sulla situazione pandemica con dati analitici su tassi d’infezione, ricoveri ospedalieri, mortalità e guarigioni in vaccinati e non vaccinati e per classi d’età;
– semplificare e accelerare a grandi passi su acquisizioni e somministrazioni delle terze dosi di vaccino;
– rilanciare le regole prudenziali di distanziamento personale, uso di mascherine certificate, anche all’aperto in luoghi di transito e affollati, disinfezione delle mani;
– controllare con meticolosità coloro che giungono sul suolo italiano;
– escludere i non vaccinati dall’ingresso in luoghi e mezzi di trasporto pubblici e privati, che costituiscano forme di aggregazione civile, e organizzare efficaci controlli in questo senso.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti
O.d.V.: “SCIENZA MEDICINA ISTITUZIONI POLITICA SOCIETA’ “
sito: www.smips.org e-mail: smips1@libero.it
Le prime firme :
Francesco Domenico Capizzi, presidente SMIPS, Bologna; Adriano Prosperi, Scuola Normale di Pisa; Vincenzo Balzani, Università di Bologna; Francesco Corcione, Università di Napoli; Giancarla Codrignani, docente, politica e giornalista, Bologna; Daniele Menozzi, Scuola Normale di Pisa; Marzia Faietti, già direttrice degli Uffizi, ricercatrice Kunsthistorisches Institut, Firenze; Gabriella Galletti, segretaria SMIPS, Bologna; Giancarlo Gaeta, Università di Firenze; Francesca Isola, vice-presidente SMIPS, Bologna; Giuseppe Giliberti, Università di Urbino; Gianpaolo Bragagni, dirigente medico, Bologna; Marina Marini, Università di Bologna; Bruna Bocchini Camaiani, Università di Firenze; Francesco Di Matteo, giurista, Bologna; Giuseppe Cucchiara, chirurgo, Roma; Elda Guerra, storica, Bologna; Franco Favretti, chirurgo, Vicenza; Claudia Rizzi, dirigente medico, Bologna; Lucia Migliore, Università di Pisa; Adriana Destro, Università di Bologna; Gino Rubini, esperto di sicurezza sul lavoro, Bologna; Ugo Mazza, politico, Bologna; Giovanna Facilla, dirigente scolastica, Bologna; Renzo Tosi, Università di Bologna; Carlo Hanau, presidente del Tribunale della salute OdV, Bologna; Ildo Tumscitz, psicoterapeuta, Bologna; Mauro Pesce, Università di Bologna; Monica Bini, docente, Bologna; Marilia Sabatino, dirigente scolastica, Bologna; Maria Teresa Cacciari, docente, Bologna; Davide Peretti Poggi, pittore, Bologna; Giuseppe Bartolotta, medico, Rimini; Luciano Fogli, dirigente medico, Bologna; Anne Drerup, docente, Bologna; Michele Del Gaudio, magistrato, Torre Annunziata; Graziella Di Cicca, orafa, Rimini; Amedeo Alonzo, chirurgo, Novara; Sergio Boschi, dirigente medico, Bologna; Giorgio Dragoni, Università di Bologna; Alessandra Ferretti, docente, Bologna; Daniele Capizzi, dirigente medico, Bologna; Paolo Rebaudengo, presidente di Olivettiana APS, Bologna; Vincenzo Frusci, dirigente medico, Melfi; Domenico B. Poddie, medico vaccinatore volontario, Ravenna; Enzo Lucisano, Università di Bologna; Margherita Venturi, Università di Bologna; Silvia Lolli, docente, Bologna; Aldo Bacchiocchi, avvocato
Per aderire all’Appello inviate l’adesione a smips1@libero.it
oppure tramite Change >>>> clicca https://chng.it/zsSpq8B9qp
< foto in licenza CC4 wikimedia >
A proposito del D.L. 146: considerazioni della Snop
Pubblichiamo la Nota della Presidenza della Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione (SNOP).
DL 146 e considerazioniSNOP_19nov2021Per scaricare il file del Documento SNOP Clicca QUI
Morti sul lavoro e cultura della prevenzione. Chi controlla l’attimo?
Di fronte allo stillicidio di morti sul lavoro, la risposta politica data con il Decreto Legge n. 146 del 21 ottobre scorso, si è tradotta in primo luogo nel prevedere il potenziamento della vigilanza. Anche passando sopra alle criticatissime modalità con cui si intende procedere a questo potenziamento, trascurando in questa sede la piaga delle malattie professionali, una domanda sorge spontanea.
Quale vigilanza potrà mai fermare l’azione istantanea, perché di un attimo si tratta, che provocherà l’infortunio, quando uno o più lavoratori cortocircuitano ogni cautela e decidono, in autonomia o perché gli è stato ordinato, di procedere a quella azione che porterà qualcuno alla morte?
Il decreto-legge 146 su salute e sicurezza sul lavoro è un passo falso.Sono necessarie modifiche al decreto. È necessario un intervento organico in materia
Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Ministro del Lavoro, al Presidente della Conferenza delle Regioni.
def_doc salute sicur lavoro post 146 2
Per scaricare il Documento con le firme aggiornate al 26/11/21 clicca QUI
Se condividete questo Documento potete sottoscrivere la petizione sulla piattaforma Change.org
Solidarietà a due ispettori del lavoro minacciati, inseguiti e speronati da un titolare d’azienda
Riportiamo e condividiamo il Comunicato Stampa dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro
” L’Ispettorato Nazionale del Lavoro esprime una forte condanna nei confronti del gravissimo gesto intimidatorio compiuto contro due ispettori tecnici in servizio presso l’Ispettorato territoriale di Taranto.
I fatti sono accaduti nel corso di un’ispezione ed hanno avuto come protagonista il titolare di un’azienda alla quale erano state notificate delle sanzioni per mancata applicazione delle norme sulla sicurezza.
L’aggressore, dopo aver minacciato i due ispettori, li ha inseguiti e ha speronato l’auto di servizio, provocando ingenti danni.
Sull’accaduto è stata presentata una denuncia, che è attualmente al vaglio dell’autorità giudiziaria.
“Manifesto la mia piena solidarietà ai due ispettori tecnici vittime dell’aggressione – dichiara il direttore Bruno Giordano –. L’Ispettorato sta lavorando sodo, effettuando i controlli finalizzati a verificare le condizioni di sicurezza e di legalità negli ambienti di lavoro, a tutela dei lavoratori e dell’economia sana. La nostra intelligence ispettiva ci consente di indirizzare le ispezioni laddove vi sono più illeciti, e se arrivano reazioni come quella registratasi in provincia di Taranto, significa che abbiamo toccato un nervo scoperto. È evidente che chi è riottoso rispetto all’applicazione delle regole mal sopporta il nostro lavoro, che da qualche mese è stato incrementato; questo non solo non ci intimorisce, ma rafforza, se mai ve ne fosse bisogno, la nostra determinazione a proseguire sulla strada intrapresa. Lo Stato ha il dovere istituzionale e morale di agire per far sì che la sicurezza diventi condizione imprescindibile di ogni rapporto di lavoro”.
Parma, morto operaio 22enne schiacciato
Fonte Collettiva
Il giovane stava azionando alcuni macchinari, era originario dello Sri Lanka e lavorava in un’azienda alimentare di Lesignano bagni. Inutili i soccorsi del 118
È morto schiacciato mentre stava tentando di sbloccare un macchinario che si era inceppato. L’ennesima vittima sul lavoro questa mattina nel Parmense, in una azienda alimentare di Lesignano Bagni.
Inutili i tentativi di rianimare il giovane, 22 anni, originario dello Sri Lanka da parte dei sanitari del 118. Aveva un regolare contratto di lavoro in Italia. Sul luogo della tragedia i carabinieri e gli operatori della medicina del lavoro dell’Azienda Usl di Parma. Il giovane è deceduto durante i tentativi di rianimazione.
L’industria dell’amianto 2021: smentita, screditata e defunta
Fonte Ibasesecretariat.org
Gli occhi del mondo sono stati puntati sull’esito delle discussioni di questo mese alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Glasgow. 1 Questo evento ha attirato l’attenzione delle parti interessate dell’industria dell’amianto? Immagino di no. Perchè no? Perché la loro prima direttiva è sempre stata la generazione di profitti indipendentemente dall’impatto delle loro operazioni sugli esseri umani o sull’ambiente.
Sebbene sia palesemente ovvio, va detto che la miopia commerciale dell’industria dell’amianto è più fuorviante ora di quanto non lo sia mai stata. Il 2021 non è il 2001 e le azioni che risultano dalla mentalità normale degli interessi acquisiti dall’amianto costituiscono un assalto alla vita umana e all’ambiente. I produttori di amianto, come i fornitori di carbone, petrolio e gas naturale, sono venditori ambulanti di sostanze che stanno distruggendo il nostro pianeta e le persone che ci vivono.
Morti sul lavoro: va potenziato il personale ispettivo delle Asl per aumentare i controlli per la sicurezza sul lavoro
Ogni giorno 3/4 lavoratori non fanno più ritorno a casa, perchè sono morti sul lavoro.
910 morti sul lavoro nei primi 9 mesi del 2021, secondo i dati Inail.
E ancora oggi c’è chi chiama queste morti con il termine assurdo ed ipocrita “morti bianche”.
Perchè?
Cosa c’è di bianco in un morte sul lavoro?
E’ un termine che mi indigna, è un termine che sminuisce queste morti: non c’è nulla di candido in una morte sul lavoro.
Quando c’è un morto sul lavoro c’è sempre un responsabile, a volte anche più di uno.
E allora perchè, alle soglie del 2022 c’è ancora chi le chiama “morti bianche”?
La domanda da farsi è una sola, perchè in Italia ci sono tutte queste morti sul lavoro?
Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo. Quarta ondata.
Avevo smesso di occuparmi della Pandemia ma qualche appunto ho continuato a raccoglierlo e ora penso utile condividerne una parte con gli amici FB.
Sono abbastanza convinto che chi avrà la pazienza di ripercorrere la storia degli eventi europei di questi due anni molto particolari, trarrà, tra le varie conclusioni, la convinzione che „nessuno è stato esente da errori“, seppure di diversa gravità, e che la Pandemia ha messo a nudo tanti aspetti problematici del modo (estremamente semplice) in cui le collettività umane vivono la loro presenza su un globo la cui estrema complessità si è riusciti a comprendere solo in parte.
Sono emersi i limiti strutturali dei sistemi di accumulazione e di utilizzo della conoscenza, di gestione del potere a livello nazionale e sovranazionale, di organizzazione dei servizi nonché dei fondamenti valoriali che presiedono al loro funzionamento, temi troppo grandi sia per me che per questo post.
Prevenzione e salute sui luoghi di lavoro. Un decreto da rivedere
Fonte : Quotidiano Sanità che ringraziamo
di Antonia Carlino
08 NOV – Gentile Direttore,
mai come oggi in questo tempo di resilienza, ripresa e rinascenza, il sistema lavoro merita da parte di tutti una attenzione particolare a cominciare dalla occupazione alla organizzazione comprese le esternalizzazioni, dai rapporti di lavoro comprese le forme atipiche, dalle condizioni dignitose del lavoro compresa la tutela della salute. E la prevenzione di ogni suo rischio o danno deve occupare un posto basilare.
Il decreto Legge n. 146 del 21 ottobre 2021, cosiddetto decreto fiscale in vigore dal 22 ottobre ultimo scorso, ha disposto all’art. 13 di estendere le competenze nell’ambito della vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre alle ASL, anche all’Ispettorato Nazionale del lavoro per dare un segnale forte, in seguito a numerosi incidenti mortali verificatisi in questi mesi del 2021.
Dare un segnale di discontinuità era l’obiettivo del governo, vista la ormai annosa inerzia delle regioni nella sorveglianza e visto il depauperamento delle piante organiche, perseguito per un intero decennio, nei dipartimenti di prevenzione, così come in altri settori del SSN. >>>>>
>>> Il testo della Lettera al Direttore di Quotidiano Sanità continua QUI