Contributo al dibattito su DL 146 di Laura (Lalla) Bodini

Gentile redazione, 

volevo dare un piccolo contributo al dibattito su DL 146 

Innanzitutto mi presento 

Mi chiamo Laura (Lalla) Bodini Sono un vecchio medico del lavoro. Da alcuni anni in pensione. 

Ho iniziato ad occuparmi di medicina del lavoro ai tempi del Movimento Studentesco di Milano lottando anche per rendere obbligatoria questa disciplina, allora facoltativa. Ma dobbiamo aspettare molti anni perché nella formazione basic del medico …compaiano le complesse conoscenze sui rapporti tra del mondo del lavoro e la salute. 

Nel 1974 ho iniziato a lavorare nello SMAL di Sesto San Giovanni uno dei primi in Italia.

Nel 1977 ho contribuito a fondare il Coordinamento nazionale degli operatori della prevenzione che divenne nel 1985 Snop (Società Nazionale operatori della prevenzione) sempre viva, vedi il rinnovato sito www.snop.it, un Sito dove potrete trovare il recentissimo documento condiviso su DL 146 e on line l’archivio della rivista, locandine, Atti che testimoniano un grande impegno di 35 anni.

Nel 1985 ho contribuito a fondare Ambiente & Lavoro, la meravigliosa creatura del compianto Rino Pavanello 

Nel 1989 ho contribuito a fondare con Antonio Grieco la CIIP che ancora esiste con tante iniziative vedi www.ciip-consulta.it di cui coordino I Gruppi di Lavoro, sito ed E Book. 

Una grande e vincente scommessa di confronto e lavoro tra professionisti del sistema pubblico e di impresa, tra associazioni che è rimasta attiva come è testimoniato dalla Storia della CIIP. 

Ma entriamo nel dibattito del DL 146

Nel 2006 l’ottimo Ministro del Lavoro Cesare Damiano assunse circa 1500 ispettori del lavoro, senza contrapporsi al sistema sanitario pubblico. Posso dire che tra le prime ho subito promosso una utile collaborazione e formazione sul campo (cantieri critici, logistica…) tra il mio Servizio ASL e decine di nuovi ispettori motivati da Paolo Weber l’allora innovativo direttore dell’Ispettorato di Milano e provincia. 

Questa esperienza mi ha indicato la complessità e la necessità di collaborazione dei due ambiti: ASL e Ispettorato su condizioni di lavoro (sicurezza, salute, rischio chimico…. già anche in edilizia, movimentazione…) e legalità, appalti, formazione… due nodi che implicano conoscenze specifiche sanitarie, tecniche, giuridiche frutto di anni e anni di studio ed esperienze. 

Così potranno testimoniare tante altre esperienze di collaborazione in Italia in ambiti critici dove precarietà, illegalità… la facevano da padrone determinando condizioni di insicurezza e quindi aumentato rischio di infortuni e patologie professionali. 

Nel 2015 il Dipartimento di prevenzione della ATS Milano ha controllato costruzione e svolgimento di EXPO con il risultato poco valorizzato purtroppo… nessun infortunio grave o mortale e praticamente nessuna intossicazione alimentare pur tra polpette di coccodrillo… caldo estivo… mille punti di cucina, milioni di pasti distribuiti… grazie al lavoro coordinato del servizio alimenti e veterinari ASL.

Sempre nello stesso anno nascono con il Comune di Milano il Centro Cultura della prevenzione e la Casa degli RLS dimostrando nelle tante iniziative la possibile collaborazione tra tutte le istituzioni e le forze sociali nella promozione della salute e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro.

Nel maggio di questo anno Susanna Cantoni, presidente CIIP, ha inviato al Governo una lucida lettera che potrete trovare sul sito www.ciip-consulta.it dove si auspicava il potenziamento dei sistemi pubblici (in questi anni si sono tutti impoveriti), un coordinamento e un sistema informativo comune tra ASL, INL, ma anche Vigili del Fuoco in alcuni ambiti.

Ma anche, come già detto in tante occasioni, il contrasto alla illegalità della formazione, il potenziamento e qualità della formazione e scolastica, il sostegno alla partecipazione dei lavoratori.

Ho ovviamente firmato e sostenuto l’Appello di Diario della Prevenzione. 

Purtroppo l’attuale DL 146 prende una scorciatoia… 

invece che puntare ad un rafforzamento e coordinamento generale dei due sistemi – quelli ASL con tutte le tante figure professionali necessarie ieri e oggi per affrontare la complessità del lavoro e dei suoi rischi (medici del lavoro, tecnici della prevenzione, assistenti sanitari, ingegneri, psicologi, chimici..) – quello dell’ INL con le figure professionali in grado di affrontare la complessità dei rapporti di lavoro oggi.. dagli appalti a cascata, alla precarietà.ai contratti fantasma, alla precarietà dilagante, false partite IVA, caporalato, cooperative di sfruttatori, esternalizzazioni al massimo ribasso a mille altre forme di illegalità. 

Invece che puntare ad un sistema informativo comune (oggi possibile) che permetta controlli mirati e puntuali ci si limita a caricare vecchi e nuovi ispettori del lavoro di temi per i quali occorre non solo una preparazione giuridica ma scientifica articolata.

Inoltre la prevenzione è fatta non solo di controlli mirati, professionali… ma anche di assistenza, comunicazione, sostegno alla rete degli RLS, collaborazione con le figure aziendali dal Medico competente a RSPP. 

In questi decenni pur con pochi sostegni, le ASL si sono coordinate per i piani nazionali, regionali e territoriali di controllo in edilizia, in agricoltura e sui principali rischi, quali quelli chimico, cancerogeno, da movimentazione carichi, da stress. 

Controlli sulla Direttiva macchine, ricerca attiva delle malattie professionali, inchieste infortuni, sportelli informativi, Piani Mirati di comparto… ne vogliamo parlare? 

Certamente mirare, coordinare, potenziare i controlli è giusto. 

Ma non possiamo illuderci… non ci saranno mai 23 milioni di controllori che quotidianamente, come angeli custodi vigilano su ogni lavoratore… 

Occorre che le tante figure del sistema delle imprese dal datore di lavoro ai suoi collaboratori si impegnino non a produrre costosi tomi di carta… ma condizioni reali sicure, formazioni non formali… 

Forse occorre anche che il Sindacato faccia un laico esame di coscienza. 

La rete degli RLS è stata sostenuta e formata? Le conoscenze pratiche, soluzioni organizzative, tecniche, buone pratiche… sono diventate patrimonio comune? 

Quanto si è lottato negli ultimi decenni per avere nelle Regioni, nelle ASL dei servizi adeguati e un potenziamento dei sistemi pubblici? 

Ma io sono nostalgica anche perché il mio SMAL di Sesto San Giovanni nacque anche grazie agli scioperi e manifestazioni degli operai della Breda della Falck, della Marelli. 

Grazie dell’attenzione 

Lalla Bodini