Incidente sul lavoro a Camposanto, Modena. Perde la vita una donna di 40 anni .

Una donna di quaranta anni,Laila El Harim, assunta da poco più di due mesi da un’azienda che produce imballaggi di cartone è morta stritolata da una macchina fustellatrice. E’ avvenuto a Camposanto di Modena. Ancora una volta, come è successo qualche mese fa, a Prato ove morì stritolata da un orditoio la giovane Luana D’Orazio di 22 anni è avvenuto qualcosa che ha reso micidiali questi macchinari. Queste operaie erano state formate in modo adeguato rispetto alla pericolosità di questi impianti ? Questi impianti sono manutenzionati in modo corretto ? Molti sono i quesiti per ricercare una spiegazione di questi eventi tragici. Perchè succedono incidenti sul lavoro con le stesse modalità di cinquanta anni fa ? Con le attuali tecnologie e con le protezioni previste dalle norme tecniche europee ( Direttiva Macchine ) nessun lavoratore dovrebbe più morire straziato da parti in movimento di una macchina. Però succede. Non rassicura per certo l’atteggiamento del quotidiano di Confindustria che nell’informare i propri lettori su questa tragedia di Camposanto si premura immediatamente di sottolineare che gli incidenti mortali dei primi 6 mesi 2021 sul 2020 sarebbero diminuiti del 5,6%. Sono dati parziali ed esposti a molti fattori di confusione (nel 2020 eravamo nella fase acuta della pandemia…). In ogni caso questo presunto calo che dovrà comunque essere confermato anche dai dati del secondo semestre 2021 non giustifica la sottovalutazione del problema che questi eventi tragici mettono in evidenza: formazione e addestramento molto poveri  non hanno consentito alle operaie Laila e Luana di lavorare in sicurezza e/o di sottrarsi nel momento del pericolo.  Editor

 

Ancora un incidente mortale sul lavoro  a Ravenna

Nello stabilimento Marcegaglia questa mattina poco dopo le ore 9,00 un operaio di 63 anni, Bujar Hysa, di origini albanesi è rimasto schiacciato sotto una bobina d’acciaio .

L’operaio lavorava  all’interno della Marcegaglia come socio della cooperativa di logistica  Cofari.

I sindacati (Cgil, Cisl e Uil, insieme alla Rsu Marcegaglia) hanno proclamato per la giornata stessa di oggi uno sciopero di 8 ore per tutti i turni di lavoro, chiedendo fin da subito chiarimenti sull’incidente.  Partecipano alla mobilitazione i sindacati di base  USB  e SGB.

INRS . Rivista  Travail & Sécurité  numero di luglio-agosto 2021

Trasporto merci su strada

Pubblicato il numero 828 della rivista Travail & Sécurité dell’Istituto francese INRS. Il dossier di questo mese è dedicato al trasporto merci su strada. In sintesi, scopri un’intervista sui nuovi sistemi di produzione digitale con Benoît Iung, insegnante-ricercatore presso il Nancy Automatic Research Center (CRAN). Un rapporto “In Images” rivela l’attività della Società di Ceramica Tecnica (SCT) a Bazet, negli Alti Pirenei.

Scarica il file PDF  della Rivista Travail & Sécurité n° 828

TS828

Podcast Diario Prevenzione – 10 giugno 2021 – Puntata n° 85

 

 

 

a cura di Gino Rubini

In questa puntata parliamo di :

– I rapporti dell’Ispettore del Lavoro Franz Kafka sugli incidenti del lavoro nel regno di Boemia nel 1910- Cosa è cambiato da allora ?
– Un bimbo all’asilo si schiaccia le ditine nella porta tagliafuoco- Pesca a strascico : l’avviso di garanzia alla sindaca del Comune di Crema….
– Una sentenza severa come quella di Taranto è una garanzia per l’avvio verso la transizione ecologica ? Dopo la medicina “difensiva” stiamo entrando nell’epoca dell’amministrazione pubblica “difensiva” ?
– Il contrasto a livello europeo tra Commissione e Consiglio da una parte e il Parlamento europeo on merito alla moratoria della Proprietà intellettuale su vaccini e farmaci Covid-19.

– Frittura mista

 

L’informalità maligna che uccide … Podcast di Diario Prevenzione – 26 maggio 2021 – Puntata n° 84

a cura di Gino Rubini. In questa puntata parliamo di

– Salute sicurezza nel lavoro ai tempi del Recovery Plan. Rimozione dei dispositivi di sicurezza: le analogie tra la tragica morte di Luana e il disastro della funivia, l’informalità maligna della elusione delle regole di sicurezza uccide…; la tenuta dei pilastri che dovrebbero sostenere salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

– CIIP invia nota al Governo sul tema della sicurezza sul lavoro
– La ripresa economica basata sugli appalti al massimo ribasso: una deriva verso un’economia nella quale  i lavoratori vengono considerati come “vuoti a perdere”…
– Molte altre notizie >>> sul sito Diario Prevenzione

L’appello di Marco, operaio fiorentino: «Non chiamiamole morti bianche. Non c’è nulla di candido»

 

 

«Ho deciso di lanciare un appello – ha scritto Marco Bazzoni, fiorentino, operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza – perché queste tragedie inaccettabili non vengano più chiamate morti bianche, ma con il termine più appropriato, cioè morti sul lavoro o omicidi sul lavoro.Perché il termine morti bianche è un termine ipocrita, un termine sconcertante ed è un insulto per i familiari e per le vittime del lavoro.Non sono mai morti bianche, quasi fossero candide, immacolate, innocenti, ma dipendono dall’avidità di chi si rifiuta di rispettare anche le minime norme per la sicurezza sul lavoro. Le parole sono molto importanti ed ogni morte sul lavoro merita rispetto. È anche partendo dal linguaggio che si combatte una battaglia per una maggiore sicurezza sul lavoro. Chiedo ai mezzi d’informazione di aderire a questo appello e di rilanciarlo sui loro siti web. Chiunque voglia aderire a questo appello, invii un’email a: marco.bazzoni01@libero.it con nominativo, azienda, qualifica e città». Attenzione ai caratteri: dopo il nome e cognome di Bazzoni, separati da un punto, ci sono due numeri: zero e uno.

Adesioni:
-Beppe Giulietti, Presidente Fnsi
-Piero Damosso, Tg1
-Elisa Marincola, portavoce di Articolo 21
-Coppini Andrea, disoccupato, ex operaio metalmeccanico, Rls. Prato
-Daniele Ranieri RSPP e Coordinatore del gruppo Lass (lavoro ambiente salute sicurezza)del Pd-Roma
-Paolo Berizzi, giornalista, Repubblica
-Stella Lanzilotta, Firenze
-Paolo Ferrario, giornalista, Avvenire
–  Faccio l’avvocato, e l’insegnante al corso “serale” dell’I.T.C.S. “Lorgna-Pindemonte” di Verona: aderisco all’appello, che cercherò di diffonfere, per quanto nelle mie possibilità.
Grazie per il Suo impegno.Daniele Melotti
-Carmelo Sardo, caporedattore Tg5
-Gabriella Geraci, Partita IVA, Psicologa, Roma
-Gianni Alioti, metalmeccanico in pensione, Genova
-Marco Furfaro, Direzione Nazionale, PD
-Dania Mondini, conduttrice Tg1
-Antonella Carcea, rls decathlon, Prato
-Samanta Di Persio, scrittrice
-Forconi Paola dipendente CGIL Firenze, operatrice del patronato Inca
-Francesco Romizi, giornalista e Consigliere. Comunale Arezzo
-Michele Papagna presidente @Acea.odv direttore @Consumietici – Milano
-Di Gregorio Vladimiro, consigliere comunale di Baveno, del Comitato Centrale del PCI.
-Fabrizio Baroncini, Portalettere Poste Italiane, Delegato SLC CGIL
-Renzo Ciani, Pres. Sez. Soci Coop Tavarnelle v.p.
-Marcello Di Martino, ex sindaco e promotore del Premio Di Donato, mi associo al tuo sacrosanto appello!
-Cristina Guerra – Rai Tg1
-Cristina Valdarnini e ho 25 anni.Lavoro come responsabile di vendita e marketing per una ditta orafa ad Arezzo, sono anche studente in tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.Ho letto il suo appello e vorrei aderire alla campagna.

– Diego Alhaique

– Gino Rubini, editor di Diario Prevenzione

 

 

Luana e tanti altri

Autore: Claudio Calabresi

Fonte: SNOP.IT 

Come un fiume carsico, riemerge puntualmente in questi giorni la questione dell’insicurezza sul lavoro, portata prepotentemente all’attenzione dei media e delle comunità da una serie di drammatici infortuni sul lavoro che hanno travolto in rapida sequenza vite giovani e meno giovani, in un momento nel quale….molte energie sono concentrate nella “ripresa produttiva” dopo il lungo periodo di crisi legata alla pandemia: per vari aspetti, un brusco risveglio dalla speranza – come si dice – di uscire dal tunnel ma anche, purtroppo, nulla di nuovo. Colpisce la banalità delle dinamiche, che si ripetono sempre uguali oggi come nel passato, segnate dai ritmi di produzione, dagli orari di lavoro, dalla precarietà, dall’organizzazione della produzione e dal timore di perdere il lavoro o la commessa.

Come sempre accade in queste occasioni, la soluzione più invocata è quella dell’aumento dei controlli nei luoghi di lavoro. Chi quotidianamente si occupa di salute e sicurezza sul lavoro sa bene però che il problema non è solo quello dei controlli (e, semmai, della loro efficacia), certamente necessari, ma che non possono da soli portare ad un risultato stabile: un risultato che potrebbe conseguire solo ad un cambiamento che investa il sistema produttivo e l’intera società, che restituisca priorità alla salute come diritto fondamentale sul lavoro, che renda inconcepibile pensare un lavoro disgiunto dalla salute e dalla sicurezza, e la salute sul lavoro come tema separato dalla sicurezza.

E certamente a questo obiettivo deve essere in grado di contribuire un sistema pubblico di prevenzione rafforzato e arricchito di tutte le professionalità necessarie ad assumere un ruolo di supporto nei confronti della miriade di micro e piccole imprese che costituiscono la gran parte del tessuto produttivo del nostro Paese.

Non possiamo che ripetere anche in questa occasione considerazioni che da troppi anni andiamo facendo.

Riportiamo qui una più ampia riflessione in merito di Claudio Calabresi.

Anna Maria Di Giammarco

 

 

Qualche domanda, poche risposte

Ogni volta che ci sono morti un po’ meno anonimi, per vari motivi, l’effetto mediatico è improvvisamente imponente.  È naturale, e in parte va anche bene, che almeno ci sia periodicamente un effetto di risveglio generale dopo episodi così dolorosi.

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Assemblea nazionale CGIL, CISL, UIL “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”

 

Carissimi,
è bastato che la morsa della pandemia allentasse lievemente la sua presa e
consentisse di riprendere in modo più regolare tutte le attività lavorative, con i ritmi e i carichi di lavoro di sempre, che il dramma delle morti sul lavoro, per cause altre dal COVID-19, si riproponesse nella drammatica “ordinaria” frequenza.
Ancor più in questo tempo dove è prioritaria per il nostro Paese la ripresa e la
ripartenza, va alzata l’attenzione sulle misure di prevenzione e protezione e sul rispetto della normativa perché un lavoratore, una lavoratrice che esce di casa per andare a lavorare ha il diritto di tornarci, la vita delle persone deve essere un valore collettivo superiore al profitto.
Per questo, per dire ancora una volta basta, delineando precisi interventi d’azione, individuando soggetti e ambiti che concretizzino quanto urgente e necessario,

MERCOLEDI’ 12 MAGGIO 2021, DALLE ORE 10.00 ALLE 12.30 CGIL-CISL-UIL svolgeranno una ASSEMBLEA NAZIONALE alla presenza dei Segretari Generali  MAURIZIO LANDINI, LUIGI SBARRA E PIERPAOLO BOMBARDIERI, all’insegna del monito:

“FERMIAMO LA STRAGE NEI LUOGHI DI LAVORO”

All’assemblea parteciperanno i nostri rappresentanti, RSA/RSU – RLS/RLST,
perché è grazie a loro e attraverso di loro, impegnati ogni giorno sui posti di lavoro, che il cambiamento a cui puntiamo potrà realizzarsi, agendo soprattutto con la contrattazione, il presidio e l’impegno di energie fisiche e intellettuali.
Non, quindi, un momento nazionale solo per dire basta, ma l’avvio di una campagna di re-azione, fatta di iniziative che dovranno svolgersi sul territorio (nelle modalità consentite e praticabili), nella cornice dei temi espressi nella piattaforma nazionale.
Nel volantino avrete la possibilità, cliccando nello spazio dedicato, di collegarvi
direttamente alla piattaforma dell’iniziativa che andrà anche in diretta social su Facebook sui canali CGIL CISL UIL.
Cordiali saluti
CGIL CISL UIL
R. Dettori A. Colombini I. Veronese

Salute e Sicurezza nel lavoro. Perchè tanti incidenti mortali sul lavoro ? Podcast Diario Prevenzione 11 maggio 2021 – Puntata n° 83

 

 

In questa puntata parliamo di :

– Perché tanti incidenti gravi e mortali sul lavoro ? Quante di queste tragedie sul lavoro potrebbero essere evitate se si riuscisse a superare da parte delle aziende la frattura tra la rappresentazione formale e burocratica della organizzazione del lavoro predisposta , su misura, per gli Enti di ispezione e vigilanza e l’organizzazione di fatto, informale, del lavoro, a volte maligna, tollerata se non promossa dal management aziendale… Una riflessione sul tema.
–  Audit sulla qualità della consulenza alle imprese in materia di salute e sicurezza sarebbero necessari per superare questa emergenza di incidenti gravi e mortali sul lavoro
– L’indice sull’uguaglianza di genere, per monitorare i divari in Europa
– Frittura mista

 

INAIL. SCHEDA NAZIONALE INFORTUNI SUL LAVORO DA COVID-19. (monitoraggio al 31 marzo 2021)

FONTE INAIL

I dati sulle denunce da COVID-19

 

La tutela infortunistica

L’articolo 42, comma 2, del Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 dispone che nei casi accertati di infezione da coronavirus (SARS-CoV-2) in occasione di lavoro, il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all’Inail che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell’infortunato. Le
prestazioni Inail nei casi accertati di infezioni da coronavirus in occasione di lavoro sono erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria
dell’infortunato con la conseguente astensione dal lavoro.
Si precisa che, secondo l’indirizzo vigente in materia di trattazione dei casi di malattie infettive e parassitarie (come appunto il Covid-19, ma anche ad esempio l’Aids, la tubercolosi, il tetano, la malaria, le epatiti virali), l’Inail tutela tali affezioni morbose, inquadrandole, per l’aspetto assicurativo, nella categoria degli infortuni sul lavoro: in questi casi, infatti, la causa virulenta è equiparata a quella violenta. Sono destinatari di tale tutela, quindi, i lavoratori dipendenti e assimilati, in presenza dei requisiti soggettivi previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, nonché gli altri soggetti previsti dal decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38 (lavoratori parasubordinati, sportivi professionisti dipendenti e lavoratori appartenenti all’area dirigenziale) e dalle altre norme speciali in tema di obbligo e tutela assicurativa Inail. Il datore di lavoro agisce, secondo le regole prescritte per l’infortunio sul lavoro, con l’invio della denuncia di infortunio ma, per l’ammissione del caso alla tutela Inail, è necessario il certificato medico che attesti la conferma diagnostica del contagio.
Nell’attuale situazione pandemica, l’ambito della tutela riguarda innanzitutto gli operatori sanitari esposti a un elevato rischio di contagio. A una condizione di elevato rischio di contagio possono essere ricondotte anche altre attività lavorative che comportano il costante contatto con il pubblico/l’utenza. In via esemplificativa, ma non esaustiva, si indicano: lavoratori che operano in front-office, alla cassa, addetti alle vendite/banconisti, personale non sanitario operante all’interno degli ospedali con mansioni tecniche, di supporto, di pulizie, operatori del trasporto infermi, etc. Le predette categorie non esauriscono, però, l’ambito di intervento in quanto residuano casi, anch’essi meritevoli di tutela.

INAIL. LA SCHEDA NAZIONALE DATI SULLE DENUNCE COVID-19  ( al 31 marzo 2021 )

 

Le vite degli altri . Una sentenza singolare…

Lunedì sera andremo in onda con una vicenda drammatica il cui esito giudiziario urla rabbia per qualsiasi cittadino intellettualmente onesto.
Alle 23:45 del 29 giugno 2009 un treno merci carico di gas GPL deraglia nella stazione ferroviaria di Viareggio e un’onda di fuoco investe e uccide 32 innocenti.
Accanto alla vicenda processuale che vede protagonisti i parenti delle vittime, alla ricerca delle responsabilità ( a vari livelli) dei diversi dirigenti coinvolti, vi sono: Vincenzo Cito, Filippo Cufari, Dante De Angelis, Maurizio Giuntini, Alessandro Pellegatta e Giuseppe Pinto, sei ferrovieri, sei RLS che hanno condiviso la battaglia per la sicurezza, la verità e la giustizia mettendo a disposizione le conoscenze di carattere tecnico (documenti, prove e testimonianze), sia per la formazione delle determinazioni processuali, sia per la divulgazione delle regole di dettaglio del funzionamento del sistema ferroviario, con processi produttivi sconosciuti ai più. Il tutto costituendosi PARTE CIVILE nel processo.

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Inail. I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail superano quota 150mila

Fonte Inail.it

Le infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto alla data del 28 febbraio sono 8.891 in più rispetto al 31 gennaio (+6,0%). Con il 64,4% dei casi, l’incidenza della “seconda ondata” del periodo ottobre 2020-febbraio 2021 è il doppio rispetto a quella del trimestre marzo-maggio 2020. I decessi sono 499 (+38 rispetto al mese precedente)

I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail superano quota 150mila

ROMA – È online il 14esimo report nazionale sui contagi sul lavoro da Covid-19 elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali. Le infezioni di origine professionale segnalate all’Istituto dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 28 febbraio sono 156.766, pari a circa un quarto del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’Inail dal gennaio 2020 e al 5,4% del totale dei contagiati comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. Rispetto alle 147.875 denunce rilevate dal monitoraggio mensile precedente, i casi in più sono 8.891 (+6,0%).

Lavoro e Salute marzo 2021

 

 

E’ disponibile online il numero di marzo 2021 della Rivista Lavoro e Salute

Scarica il pdf della Rivista 

Indice

3- editoriale L’ammucchiata fra simili
4- Autonomia differenziata: guardarla da SUD per vedere l’effetto
7- La frana della montagna di Tavernola Bergamasca
8- Esegetica di un governo nato dall’alto. L’autorevole distruttore
SANITA’
10- Le possibilità di un’industria farmaceutica pubblica oggi
12- Crisi Covid, l’accusa di Manon Aubry
14- Suor Teresa Forcades racconta il potere della farmacocrazia
15- Come aderire a Medicina Democratica Onlus
16- Vaccini, test salivari, medicina territoriale
17- Oggi siamo nella stessa situazione di un anno fa
18- Professionalità e responsabilità. E di scena il triage
20- Il mito della neutralità della comunità scientifica
21- DRG, un sistema che paga l’aumento delle malattie
22- Operatori sanitari e salute mentale durante la pandemia
23- La salute mentale, dal “manicomio” al socio-sanitario

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Giornata internazionale della donna, online il Dossier 2021 dell’Inail

Segnaliamo il Dossier 2021 dell’Inail sull’andamento infortunistico e delle patologie professionali riguardanti le donne. Fonte Inail.it

La consueta analisi sull’andamento del fenomeno infortunistico e tecnopatico al femminile, condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, indica che le lavoratrici sono le più colpite dai contagi professionali da Covid-19, con circa 70 contagi professionali ogni 100 al 31 gennaio 2021. Confermata la maggiore incidenza del “rischio strada” rispetto agli uomini e la prevalenza di patologie del sistema osteo-muscolare, del tessuto connettivo e del sistema nervoso, che superano il 90% del totale

Dossier donne 2021

ROMA – In controtendenza rispetto al complesso degli infortuni sul lavoro, tra i quali i casi femminili si fermano al 36%, le lavoratrici sono le più colpite dai contagi professionali da Covid-19, come emerge dai dati del nuovo Dossier donne dell’Inail, pubblicato a pochi giorni dalla Giornata internazionale dell’8 marzo. Su 147.875 denunce pervenute alla data del 31 gennaio del 2021, infatti, ben 102.942 sono femminili, ossia circa 70 contagi professionali ogni 100. Diversa la situazione tra le vittime, donne nel 17,1% dei casi (con 79 decessi su 461), in linea con il dato degli infortuni mortali sul lavoro nel complesso, che registra il numero maggiore di decessi tra gli uomini, mentre le donne restano sotto la soglia del 10%.

L’età media tra le contagiate è di 46 anni. Secondo l’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, il 43,6% delle contagiate dal Covid-19 ha oltre 49 anni, il 38,1% ha tra i 35 e i 49 anni e il 18,3% è under 35. L’età media è di 46 anni e quella mediana di 48 anni, anche se ultimamente c’è una tendenza alla diminuzione. Più elevata, e pari a 56 anni, l’età media al decesso, con nessuna deceduta nella classe di età più giovane delle under 35, mentre il 19,0% delle vittime ha tra i 35 e i 49 anni e l’81,0% ha dai 50 anni in su. Gli infortuni si concentrano nelle regioni con il maggior numero di contagi nella popolazione. La Lombardia raccoglie, infatti, il 28,3% delle denunce femminili, seguita da Piemonte (15,4%), Veneto (11,1%) ed Emilia Romagna (8,5%). È sempre la Lombardia a registrare il maggior numero di vittime femminili, ben il 39,2%. A seguire Emilia Romagna (15,2%) e Piemonte (8,9%).

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Covid-19, il 62,3% dei contagi sul lavoro denunciati all’Inail tra ottobre e gennaio

 

Dal sito Inail questo Report sull’impatto della seconda ondata della pandemia in ambito di lavoro.

FONTE INAIL.IT

Il nuovo report mensile della Consulenza statistico attuariale conferma il maggiore impatto della seconda ondata della pandemia anche in ambito lavorativo. Alla data dello scorso 31 gennaio segnalate all’Istituto 147.875 infezioni di origine professionale, 16.785 in più rispetto al mese precedente (+12,8%). I casi mortali sono 461 (+38 rispetto al 31 dicembre)

ROMA – I contagi sul lavoro da nuovo Coronavirus denunciati all’Inail alla data dello scorso 31 gennaio sono 147.875, pari a circa un quarto delle denunce complessive di infortunio sul lavoro pervenute dall’inizio del 2020 e al 5,8% dei contagiati nazionali totali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla fine di gennaio. I casi in più rispetto ai 131.090 del mese precedente sono 16.785 (+12,8%).

La seconda ondata della pandemia, come rileva il 13esimo report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali, ha avuto un impatto più intenso della prima anche in ambito lavorativo e non solo per la presenza di un mese in più. Il quadrimestre ottobre 2020-gennaio 2021, con oltre 92mila contagi, incide infatti per il 62,3% sul totale delle infezioni di origine professionale denunciate dall’inizio della pandemia, rispetto agli oltre 50mila casi registrati nel trimestre marzo-maggio 2020, pari al 34,2%.

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Infortuni e malattie professionali, online gli open data Inail dei primi 11 mesi del 2020

Fonte : Inail.it

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e novembre sono state 492.150 (-16,7% rispetto allo stesso periodo del 2019), 1.151 delle quali con esito mortale (+15,4%). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 40.926 (-27,6%). I dati di quest’anno sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus

ROMA – Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di novembre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (novembre 2019 vs novembre 2020) e “di periodo” (gennaio-novembre 2019 vs gennaio-novembre 2020).

Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2020, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

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Inail.I contagi sul lavoro da Covid-19 oltre quota 100mila. Il picco dei casi nell’ultimo bimestre

Fonte Inail.it

22/12/2020

Online il nuovo report curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail e le schede regionali aggiornate: alla data del 30 novembre denunciate 37.547 infezioni di origine professionale in più rispetto al monitoraggio del mese precedente, di cui 27.788 riferite a novembre e 9.399 a ottobre

I contagi sul lavoro da Covid-19 oltre quota 100mila. Il picco dei casi nell’ultimo bimestre

ROMA – I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail alla data del 30 novembre sono 104.328, pari al 20,9% del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute dall’inizio dell’anno e al 13% dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. Rispetto alle 66.781 denunce rilevate alla data del 31 ottobre i casi in più sono 37.547, di cui 27.788 riferiti a novembre e 9.399 a ottobre. La “seconda ondata” delle infezioni da Covid-19 ha avuto un impatto più significativo della prima anche in ambito lavorativo. Nel bimestre ottobre-novembre, infatti, si rileva il picco dei contagi di origine professionale, con quasi 49mila denunce di infortunio (pari al 47% del totale) rispetto alle circa 46.500 registrate nel bimestre marzo-aprile. Il divario, peraltro, è destinato ad aumentare nella prossima rilevazione per effetto del consolidamento particolarmente influente sull’ultimo mese della serie.

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Strumenti per l’analisi degli infortuni e aggiornamento della valutazione dei rischi

 

Associazione Ambiente Lavoro

Progetto PRASSI Campagna Impariamo dagli errori
Storie di infortunio

Giovedì 3 dicembre 2020
Ore 14.00 – 16.30

Workshop online gratuito

Tre progetti solo in apparenza scollegati. Uno Piemontese e due Lombardi con un leitmotiv comune: non disperdere le ricche informazioni, tecniche ed umane, che sono presenti negli infortuni.
PRASSI [Procedura Aziendale Sbagliando S’Impara]: un software gestionale, ad accesso gratuito, per gli eventi avversi (non conformità, incidenti ed infortuni) che accompagna il professionista alla conduzione dell’analisi incidentale.
Campagna Impariamo dagli errori: promosso dall’ATS Brianza, si pone l’obiettivo di offrire a professionisti ed imprenditori un Portale Web di libero accesso dove è possibile vedere le dinamiche incidentali e le misure di prevenzione necessarie di casi reali.
Storie di infortunio: il progetto rende disponibili alcune storie di infortunio redatte a partire dalle informazioni delle inchieste e della comunità di pratica per la condivisione delle indicazioni per la prevenzione. Nato nel 2012, il percorso ha inizialmente coinvolto gli operatori dei Servizi PSAL delle ASL e ATS del Piemonte e Lombardia e si è poi esteso anche ad altre figure (RLS e RSPP).

LA LOCANDINA

Inail. Infortuni mortali dovuti alle esplosioni, online un’analisi di cause e dinamiche

Fonte Inail.it

La pubblicazione, elaborata sulla base dei dati del Sistema di sorveglianza nazionale Informo, illustra le caratteristiche principali di 98 eventi occorsi in ambienti di lavoro nel periodo 2002-2018 dove si sono verificate esplosioni che hanno coinvolto 119 lavoratori, con 114 decessi e cinque infortuni gravi

Informo

ROMA – È disponibile sul sito dell’Inail una scheda di approfondimento sulle dinamiche e le cause infortunistiche delle esplosioni che hanno comportato la morte di uno o più lavoratori, in caso di eventi collettivi. La pubblicazione del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale utilizza le informazioni presenti nella banca dati del Sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi Informo, attivo dal 2002 e realizzato in collaborazione tra l’Istituto, le Regioni e i Dipartimenti di prevenzione delle Asl. Lo studio descrive le caratteristiche principali di 98 eventi accaduti in ambienti di lavoro tra il 2002 e il 2018 dove si sono verificate esplosioni che hanno coinvolto 119 infortunati, di cui 114 con esito mortale e cinque con esito grave registrati in eventi collettivi dove c’è stato almeno un decesso. In conclusione, sono presenti alcune misure di prevenzione e protezione per ridurre o gestire i fattori di rischio evidenziati.

Gravissimo episodio alla Marelli di Crevalcore

 

Dal sito della Fiom Cgil di Bologna riportiamo questo comunicato di denuncia di un episodio molto grave sul quale stanno indagando i Carabinieri.

La Fiom si costituirà parte civile all’eventuale processoServe l’azione collettiva e la determinazione di tutte e tutti per contrastare una tale cultura aziendale e per affermare una cultura del rispetto della persona, dei diritti, delle leggi e delle libertà sindacali.

Abbiamo appreso dalle agenzie di stampa delle indagini in corso a carico di quattro responsabili della Marelli di Crevalcore con gravissimi capi di imputazione. I Carabinieri parlano di “estorsione”, “lesioni personali colpose” e altre violazioni della normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in relazione alle pressioni effettuate su una lavoratrice per occultare un grave infortunio sul lavoro.

Questa notizia rivela e rende pubblico un clima pesante dentro la fabbrica e questo episodio potrebbe essere la manifestazione di una cultura diffusa che riguarda anche altri aspetti della vita e dei rapporti in azienda.

Siamo consapevoli che potrebbe non trattarsi di un caso isolato, tant’è che da tempo abbiamo cercato di contrastare questo clima insieme ai nostri delegati, anche attraverso l’iniziativa sindacale e di mobilitazione, e mettendo i nostri uffici legali a disposizione di tutti i lavoratori e lavoratrici.

Approfondiremo le verifiche per tutelare lavoratori che si siano trovati coinvolti in episodi simili.

Contro questa cultura però serve affermare un modello di rapporti di lavoro e relazioni sindacali basate sul rispetto della persona del lavoratore, delle leggi e dei contratti, e delle libertà sindacali.

Non è un caso che episodi simili avvengano in un’azienda che è stata condannata addirittura dalla Corte Costituzionale per l’illegittima estromissione dei delegati della FIOM CGIL dagli stabilimenti.

La FIOM CGIL, rispetto allo specifico episodio, si costituirà parte civile nell’eventuale processo penale.

Tanto più alla luce di queste notizie diventa essenziale che i lavoratori e le lavoratrici della Marelli aderiscano allo sciopero di due ore già indetto per la giornata di domani, venerdì 6 novembre 2020 su tutti i turni di lavoro, per il rispetto dei lavoratori in quanto persone e non numeri.

Bologna, 5 novembre 2020

FIOM CGIL BOLOGNA


Altre info dalla stampa su questo episodio 

Trasporti e logistica, tra il 2015 e il 2019 le denunce di infortunio in calo del 6%

Fonte:  Inail.it 

A questo settore multiforme e dinamico, che l’anno scorso ha dato lavoro a 1,2 milioni di persone, è dedicato il nuovo numero del periodico statistico Dati Inail. Nello stesso quinquennio il calo dei casi mortali segnalati all’Istituto è stato del 22,9%, da 144 a 111 decessi

Trasporti e logistica, tra il 2015 e il 2019 le denunce di infortunio in calo del 6%

ROMA – Nel quinquennio 2015-2019 le denunce di infortunio sul lavoro nel trasporto e magazzinaggio hanno registrato un calo complessivo del 6%, da quasi 42mila a poco più di 39mila. Decisamente più marcata la diminuzione dei casi mortali denunciati nello stesso periodo, passati da 144 a 111 (-22,9%). Il nuovo numero del mensile Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, è dedicato a questo settore molto articolato, che l’anno scorso ha garantito le filiere dell’intera produzione industriale e gestito i flussi di persone e merci con 1,2 milioni di addetti, più della metà dei quali impiegati in trasporti terrestri (ferroviari, stradali e mediante condotte), un terzo in attività di magazzinaggio e supporto, meno dell’8% nelle attività postali e di spedizione espressa, quasi il 5% nei trasporti marittimi e meno del 2% in quelli aerei.

Il costo degli infortuni e delle malattie professionali in Austria

Fonte EU-OSHA 

Gli infortuni e le malattie professionali causano sofferenza alle persone interessate e alle loro famiglie e costi economici elevati per i sistemi sanitari e la società. Nell’ambito di un progetto di ricerca pluriennale che si è concluso nel 2019, l’EU-OSHA ha pubblicato  Il valore della sicurezza e della salute sul lavoro e i costi sociali degli infortuni e delle malattie legati al lavoro , uno studio completo e dettagliato per stimare l’onere finanziario del lavoro. lesioni e malattie correlate a livello europeo.

Alla luce dell’analisi dettagliata dell’EU-OSHA, l’  Istituto austriaco di ricerca economica (WIFO)  presenta ora “Die Kosten arbeitsbedingter Unfälle und Erkrankungen. Österreich – Il costo degli infortuni sul lavoro e delle malattie in Austria. ” Questo studio segue il sistema di stima dell’EU-OSHA e applica una metodologia simile a livello nazionale austriaco, combinando l’interpretazione dei dati con politiche specifiche e raccomandazioni politiche.

Ulteriori informazioni sullo studio dell’EU-OSHA sul  valore della salute e sicurezza sul lavoro e sui costi sociali degli infortuni e delle malattie professionali

Ulteriori informazioni su  Die Kosten arbeitsbedingter Unfälle und Erkrankungen. Österreich – Il costo degli infortuni sul lavoro e delle malattie in Austria  (in lingua tedesca)

Imperia, tre morti sul lavoro in due giorni

 

Fonte Collettiva.it 

In due giorni, tre lavoratori della provincia di Imperia hanno perso la vita. Ieri, i due operai edili, intervenuti nel Comune di Bajardo per ripristinare la viabilità interrotta a causa del mal tempo, oggi il ritrovamento di un operaio della Dock Lanterna, che nella notte dell’allerta meteo tra venerdì e sabato si è recato al lavoro ed è precipitato con la sua autovettura nel Roja.

“Il comune denominatore di queste morti non è stato il maltempo, ma l’incuria dell’uomo. La mancanza di investimenti sul territorio, non solo in termini manutentivi, ma anche economici e di sviluppo, produce condizioni di pericolosità, non solo per chi deve intervenire, ma per tutta la collettività. Nell’esprimere le proprie condoglianze alle famiglie dei tre operai deceduti, la Cgil di Imperia e le categorie Fillea e Funzione Pubblica, chiediamo a istituzioni e politica di recuperare il tempo perduto, affinchè la vita di lavoratori e cittadini non sia più messa in pericolo”.. Così in una nota congiunta la Camera del lavoro Imperia, Fillea e Funzione pubblica Cgil Imperia..

Documenti Inail su salute e sicurezzq dei lavoratori nelle aree portuali

Fonte : Salute e sicurezza dei lavoratori nelle aree portuali
di Gabriella Galli · pubblicato il 13 settembre 2020
L’articolo è disponibile su Repertorio Salute.

 

Il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail ha recentemente pubblicato due FactSheet  sul tema della salute e sicurezza dei lavoratori nelle aree portuali:

  1. Modello territoriale di intervento integrato in Materia di salute e sicurezza rivolto alle imprese che operano in aree portuali. Attività di rete.
  2. Modello territoriale di intervento integrato in materia di salute e sicurezza rivolto alle imprese che operano in aree portuali. Attività di innovazione tecnologica

Un altro silo “assassino”, altre morti in agricoltura, in uno spazio confinato

Fonte Sicurezzaelavoro

Ancora un’altra tragedia sul lavoro nell’agricoltura piemontese. È avvenuta il 3 settembre 2020 a Cavallermaggiore (Cuneo), in una ditta a gestione familiare, in uno spazio confinato, in un silo.

La memoria corre all’esplosione del silo del Molino Cordero del 16 luglio 2007, sempre nel cuneese (a Fossano), in cui morirono cinque operai.

Allora un silo di farina saltò in aria, in questa occasione un altro silo, alto 40 metri, che conteneva mais triturato in fermentazione, ha avvelenato due giovani operai, i fratelli Davide e Francesco Gennero, di 22 e 25 anni, che lavoravano nell’azienda di famiglia specializzata nell’allevamento di mucche Frisone per la produzione del latte, uccidendo subito il più giovane, Davide, e intossicando gravemente l’altro, Francesco, che morirà poi in ospedale a Savigliano, il 6 settembre 2020, dopo tre giorni di coma (e la famiglia donerà i suoi organi).

“Nell’attesa che vengano chiarite le dinamiche dell’incidente – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – constatiamo tristemente come si continui a morire negli ‘spazi confinati’, spesso per una mancata o errata valutazione dei rischi, oppure per non aver stabilito e rispettato precise procedure operative per la pulizia, la manutenzione e l’accesso a silos, vasche, fosse biologiche, depuratori o serbatoi per lo stoccaggio di gas, polveri o liquami, oppure in cui sono stati utilizzati prodotti pericolosi per la pulizia delle superfici, magari ad opera di ditte esterne”.

Ricordiamo i quattro operai morti asfissiati alle acciaierie Lamina di Milano il 16 gennaio 2018, ma anche i cinque morti a Molfetta (Bari) del 3 marzo 2008 e i sei morti dell’11 giugno 2008 a Mineo (Catania) in quel terribile 2008 che sollevò l’attenzione dell’opinione pubblica sulle morti sul lavoro negli spazi confinati.

“Si tratta di infortuni sul lavoro che hanno spesso esiti mortali – conclude Quirico – e che spesso coinvolgono anche i soccorritori che, per aiutare un collega in lavoro in fin di vita, intervengono senza adottare le opportune precauzioni (ad esempio, indossando respiratori) e fanno la stessa tragica fine del primo infortunato. Auspichiamo una maggiore formazione e investimenti adeguati in dpi e attrezzature, soprattutto nel settore agricolo, in cui soprattutto le piccole aziende familiari non hanno risorse per investire in sicurezza, come ci ricordano i tanti morti nel ribaltamento di vecchi trattori agricoli”.

Eliana Puccio

Ancora tanti, troppi infortuni sul lavoro,  gravi e mortali 

Incidenti lavoro: operaio schiacciato da gru, morto 59enne In cantiere bypass Falconara Marittima. Sul posto Vvf, Cc e Asur

Fonte Gazzetta del Mezzogiorno


Ferrara Incidente sul lavoro, imprenditore agricolo in prognosi riservata
L’uomo sarebbe rimasto schiacciato dalle ruote di un muletto trattore. Portato via con l’elisoccorso, sul posto un’altra ambulanza per i malori accusati da chi ha visto la scena. Fonte  La Nuova Ferrara


Incidente sul lavoro a Moneglia, tecnico muore folgorato da una scarica elettrica
La tragedia mentre lavorava nei pressi di un ripetitore televisivo

Fonte : Primocanale


 

Landini: agire subito contro gli incidenti sul lavoro

Fonte Collettiva
Presentazione del libro 'Lavorare è una parola' © Marco Merlini Roma, 21luglio 2020 Cgil nazionale Presentazione del libro di Altero Frigerio e Roberta Lisi 'Lavorare è una parola', un alfabeto corale a cinquant'anni dallo Statuto dei lavoratori Nella foto Maurizio Landini
Foto: Marco Merlini

Il segretario generale della Cgil interviene dopo l’ennesima tragedia: “Finito il lockdown si torna a morire nei cantieri. Ora basta: bisogna investire per evitare gli infortuni, intensificare i controlli, applicare le sanzioni”

Per combattere il dramma degli infortuni sul lavoro in Italia non basta più la solidarietà: bisogna agire subito perché non c’è tempo da perdere. A parlare è il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che interviene dopo le tragedie degli ultimi giorni: i due operai morti a Roma per la caduta dall’alto, l’artigiano che ha perso la vita a Bologna. L’ultimo caso proprio oggi, con la morte di un operaio di 56 anni a Favara (Caltanissetta) travolto da un escavatore.

“Il tempo del solo cordoglio è finito, bisogna agire e farlo subito – esordisce Landini -. Non è possibile che appena si riaprono i cantieri si torni a morire e che ci siano lavoratori usciti di casa senza farci più ritorno. Tutto ciò non era accettabile prima del ‘lockdown’, lo è ancor meno oggi”.

“La crisi sanitaria – prosegue il leader della Cgil – sta lasciando il posto a una vera e propria emergenza sicurezza. La ripresa delle attività non può e non deve mettere a rischio l’incolumità di chi lavora”. Sulla sicurezza in particolar “bisogna investire, proprio per evitare gli incidenti e salvaguardare la salute e l’incolumità di operai, trasportatori, edili. Al lavoro vanno garantiti diritti, sicurezza, tutele proprio perché il lavoro non è una merce qualsiasi”.

Per Landini “dovremmo invece essere capaci, tutti, di cogliere la sfida che il coronavirus ha posto”. Occorre dunque ricostruire “un diverso equilibrio e una gerarchia di valori. La vita umana, la centralità delle persone, il lavoro come dignità. È necessario ripartire da qui”. E allora, conclude, “bisogna intensificare i controlli nei luoghi di lavoro, introdurre la patente a punti sulla sicurezza per le aziende e applicare senza se e senza ma le sanzioni penali previste nel nostro ordinamento”.