L’International Journal of Health Services pubblica uno studio sulla classificazione della SARS-CoV2

Fonte : Newsletter ETUI che ringraziamo 

Dopo la dichiarazione della pandemia Covid-19 e la sua grande distribuzione in Europa, è stato necessario classificare il nuovo virus che causa questa malattia, SARS-CoV2 in modo da applicare le  disposizioni della direttiva europea sulla protezione dei lavoratori esposti a agenti biologici . Questa direttiva contiene disposizioni generali applicabili a tutti i rischi biologici. Altre disposizioni sono classificate in base al livello di pericolo associato a un agente. La scala va dal gruppo 1 (nessun rischio per l’uomo) al gruppo 4 (livello di rischio più alto).

In questo contesto, l’Istituto sindacale europeo (ETUI) ha chiesto al professor Jean-Pierre Unger  dellUniversità di Newcastle per effettuare una valutazione sulla base dei dati scientifici disponibili a maggio 2020.

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L’Europa esporta pesticidi vietati sul suo suolo nei paesi poveri, afferma Greenpeace

Fonte : Newsletter ETUI 

Migliaia di tonnellate di pesticidi vietati in Europa vengono esportati ogni anno dall’Unione Europea (UE) verso i paesi poveri, secondo un recente studio di Greenpeace che ha analizzato le notifiche di esportazione presentate dagli Stati membri dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA). Solo nel 2018, oltre 81.000 tonnellate di pestcidi contenenti sostanze attive vietate nei campi europei hanno lasciato l’Europa per il Sud Africa, l’Ucraina, il Brasile e altri paesi con legislazioni non conformi e meno rigorose. Con oltre 32.000 tonnellate esportate quell’anno, il Regno Unito è stato di gran lunga il principale attore in termini di volume. Anche Italia, Paesi Bassi, Germania, Francia, Spagna e Belgio sono stati i principali esportatori di pesticidi.

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Inclusione di medicinali pericolosi nell’ambito di applicazione della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni

Fonte : Etui

Durante il mese di settembre 2020 , la Commissione Europea (CE) dovrebbe avviare il processo legislativo relativo alla quarta revisione della Direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni (CMD). L’ETUI, che sostiene la campagna “Stop cancer at work”, ha preparato una nota informativa per sottolineare l’importanza di includere farmaci pericolosi (Hazardous Medicinal Products, HMP) nell’ambito del direttiva.

Gli HMP e, in particolare, i farmaci citotossici, citostatici o antineoplastici sono un gruppo di farmaci che contengono sostanze chimiche tossiche per le cellule e che inibiscono la crescita e la moltiplicazione delle cellule. Questi farmaci sono utilizzati principalmente per il trattamento del cancro, ma anche in pratiche non oncologiche, per il trattamento di malattie non cancerose come la sclerosi multipla, la psoriasi e il lupus eritematoso sistemico.

Questi farmaci richiedono una manipolazione individuale per ciascun paziente prima di essere somministrati come infusione o iniezione in bolo. Ciò può portare a errori, fuoriuscite, ferite da punture di aghi e contaminazione, che presentano evidenti rischi per la salute dei lavoratori colpiti dal farmaco attraverso l’assorbimento della pelle e la trasmissione attraverso l’aria. Spesso gli effetti dell’esposizione possono essere subclinici e non essere evidenti per anni o generazioni di esposizione continua. Ad esempio, poiché il cancro richiede spesso decenni per manifestarsi, un caso di leucemia diagnosticato oggi da un infermiere o da un farmacista potrebbe essere il risultato dell’esposizione sul posto di lavoro negli anni ’80.

Tuttavia, gli HMP sono essenziali nella lotta contro il cancro e altre malattie non cancerose; questo è il motivo per cui l’obbligo di sostituzione definito nel CCD non si applicherebbe agli HMP. L’inclusione di HMP nell’Allegato I consentirebbe l’attuazione di una legislazione vincolante, compresa la prevenzione dell’esposizione attraverso sistemi tecnologici chiusi, che proteggono tutti i lavoratori che entrano in contatto diretto o indiretto con queste sostanze.

Riferimenti :

Cancro in ospedale: la lotta solitaria di un’infermiera per difendere i suoi diritti

Suggestione, effetto placebo? Forse, ma funziona!

Francesco Domenico Capizzi * – 23.09.2020

Videoconsulto medico

 

 

 

“Un tale che si fa chiamare Esculapio ospita ogni mattina da cinquanta a sessanta malati nella sua anticamera, ascolta le loro lamentale, li dispone su quattro file e, a seconda delle sue proprie convinzioni, ordina alla pri­ma un salasso, alla seconda una purga, alla terza un clistere, alla quarta un cambiamento d’aria” (Medicine in Ancient Greece before Hippocrates: 460 B.C., Concours Med, 1957 Jan 5;79 -1:81-2).

Dalla metodica emersero criteri nosologici, etio-patogenetici e risultati apprezzabili in quei raggruppamenti disomogenei di malati in larga parte verosimilmente affamati? Certamente no: agì la Medicina sospesa fra umori e miti, arti misteriche e dignità sacerdotali, convinzioni personali e fatalismi popolari. Bisognerà attendere, fra i tanti, Ippocrate da Kos (V a.c.), Celso da Roma (I d.c) e  Paracelso da Ferrara (di origine tedesca, XVI d.c.), soprannominato “Bombastus” per le sue affermazioni sensazionali e le pratiche difformi dalla tradizione diagnostico-terapeutica fondata su miasmi e prescrizioni magiche. Si accresce nel tempo la costruzione dell’esperienza semeiologica: la Medicina diviene effettivamente olistica, il malato un unicum di soggettività (la sua storia pregressa ed attuale) ed oggettività (la evidente plasticità corporea dei sintomi e dei segni), dal XIX secolo confortate dall’indagine anatomopatologica e successivamente radiologiche ed endoscopiche che supportano la “Medicina scientifica” tuttora in carenza di verità scientifiche assolute e di risultati risolutivi in grandi classi di malattie. Persegue vari livelli di approssimazione in diagnosi, cure e prognosi nonostante le incessanti ricerche scientifiche, le estese organizzazioni sanitarie e gli enormi investimenti etico-deontologici ed economici mentre insistono gli annunci ottimistici ed acritici e propagandate scorciatoie organizzative destruenti, fra cui le ultime: I° – “ perché aspettare tanto  per una visita specialistica? Il Videoconsulto è il servizio di consulenza medica online, pensato per chi desidera fare una visita specialistica a distanza. Grazie a… potrai ricevere – a tariffe convenzionate – una consulenza medica specialistica direttamente dal tuo PC, Tablet e Smartphone. Prenota la tua visita online scegliendo tra oltre 20 discipline mediche diverse, consulta lo specialista direttamente da PC, Tablet e Smartphone…tariffe convenzionate con costo massimo per visita di 39 euro… Per usufruire del servizio di Videoconsulto ti basterà registrarti al servizio e accertarti di avere una connessione internet funzionante il giorno dell’appuntamento… II° – “ parla con il tuo farmacista…prenota un video consulto con il tuo farmacista di fiducia. Bastano pochi click da casa, ufficio, in giro, ovunque tu sia. E’ semplice, sicuro, veloce, efficace, flessibile. Scegli la tua farmacia di fiducia, rispondi al questionario e prenota il consulto, parla in sicurezza con il tuo farmacista in pochi minuti, prenota il consulto, collegati, prenota un appuntamento fino a 7 giorni di anticipo. Alla data e ora concordata, basta collegarsi per iniziare il consulto. Prenditi cura di te e dei tuoi cari grazie alla tecnologia. L’obiettivo è di fare in modo che il maggior numero possibile di pazienti abbia un accesso migliore e moderno ai servizi della farmacia…chiedi al tuo farmacista se ha scelto di aderire al servizio di…”.

Come è possibile che un “consulto specialistico” via filo si svolga in “Scienza e Coscienza”? Come è possibile prescrivere un accertamento ed una terapia attraverso un colloquio a distanza che esula, ovviamente, dal principio irrinunciabile dell’unicum medico di soggettività ed oggettività del malato, e di ogni malattia, fra loro inscindibili? E’ lecito che il farmacista e la farmacia possano assumersi un ruolo che a loro non spetta?

Ci troviamo di fronte ad un quadro di esaltazione tecnologica riconduci­bile al primato di tecnicismi e tecnicalità mentre si assiste quotidianamente all’emarginazione dell’impegno intellettuale e civile di Istituzioni e Politica concepiti, in maniera crescente, come mere amministrazioni contabili e gestionali.

Le condizioni cliniche, soggettive ed oggettive, si appannano  e si allontanano progressivamente di pari passo agli avanzamenti tecnologici fino a sparire nell’orizzonte dell’articolata e complessa pratica clinica. Non senza conseguenze. Più che cittadino-paziente-malato la persona diviene utente-cliente-consumatore di farmaci e di indagini strumentali. Nella connessione video-audio, assente la sua corporeità, la persona si configura come un insieme di organi ed apparati da contemplare nella fissità delle immagini computerizzate disponibili. Non esiste neppure la oggettività semeiologica del “ prego… si sdrai… si rilassi… qui avverte dolore?… e in questa parte?… ora si sieda… trattenga il respiro… respiri… respiri profonda­mente… tossisca… di nuovo… E si accentua la percezione del distacco nel rapporto medico-malato, e cittadino-Istituzioni, che conduce ad un crescente favore popolare verso le cosiddette medicine alternative, non per la loro efficacia intrinseca, che non posseggono, mai dimostrata né dimostrabile per un rifiuto ad accettare controlli, ma per la propensione all’a­scolto da parte del nuovo terapeuta incontrato sulla strada della ricerca affannosa di una soluzione positiva. Suggestione, effetto placebo? Forse, ma funziona!

Già docente di Chirurgia generale nell’Università di Bologna  e direttore della Chirurgia generale degli Ospedali Bellaria e Maggiore di Bologna

Malattie professionali in edilizia: i dati INAIL

Newsletter della Consulenza Medico Legale INCA a cura del Dott. Marco Bottazzi  ( che ringraziamo

L’ultimo numero del periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail presenta la fotografia aggiornata di un ramo di attività che contribuisce al Pil del Paese per circa l’8%, già in sofferenza prima dell’emergenza Covid-19.

I dati presentati dimostrano che per le malattie professionali vi è stato un incremento del 20,3%. Come emerge dall’ultimo numero di Dati Inail, per i lavoratori delle Costruzioni i rischi non derivano soltanto dagli infortuni. Questo settore, infatti, con il 18,3% delle malattie professionali denunciate all’Inail nel 2019 è quello che contribuisce maggiormente, dopo il manifatturiero (21,2%), al numero totale dei casi denunciati all’Istituto nell’Industria e servizi. Nel corso dell’ultimo quinquennio, in particolare, le Costruzioni sono passate dalle 7.493 denunce del 2015 alle 9.016 nel 2019, con un incremento percentuale del 20,3%, molto più alto rispetto al +7,6% dell’intera gestione dell’Industria e servizi, passata da 45.813 a 49.277 casi.

Territorialmente la maggiore crescita si è avuta al Centro con il 45,8% a seguire il Mezzogiorno con il 14,9% (Isole -2,7% e Sud +26,1%) e il Nord con l’1,6% (Nord-Ovest -6,6% e +7,4% Nord-Est)

Con 3.440 casi, nel 2019, è il Centro a denunciare il maggior numero di patologie (Toscana il 39,4% e Marche il 36,2%); 3.102 nel Mezzogiorno (24,9% in Sardegna e 22,1% in Abruzzo) e 2.474 al Nord (un terzo in Emilia Romagna ecirca un quarto inLombardia con il 23,9%).

Gli operatori del settore delle costruzioni sono esposti ad una molteplicità di rischi lavorativi che possono originare molteplici malattie professionali e uno studio dell’European Agency for Safety and Health at Working, già nel 2004, affermava come l’edilizia sia un settore noto per l’incidenza di malattie professionali e i lavoratori edili soffrono più dei colleghi di altri settori di disturbi muscolo-scheletrici, come lombalgie e problemi degli arti; molti di essi risultano ancora oggi esposti ad amianto; i carpentieri hanno un rischio abbastanza elevato di sviluppare un tumore delle cavità nasali come risultato dell’esposizione a polveri di legno; le polveri generate dal taglio e dalla lavorazione di prodotti contenenti silice cristallina, come ad esempio la sabbia, sono in grado di sviluppare silicosi e gravi patologie respiratorie; numerosi lavoratori edili risultano esposti ad alti livelli di rumore e vibrazioni a causa dell’utilizzo di macchinari, tra cui i martelli pneumatici.

Nel 2019 le principali malattie professionali, secondo la classificazione ICD-10, sono state principalmente quelle a carico del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (73,3%; 6.518 casi) con una prevalenza del 34% di discopatie; malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide (11,1%; 989)con il 93% di casi di ipoacusia da rumore; del sistema nervoso (9,9%; 876) di cui il 93% di casi da sindrome del tunnel carpale; del sistema respiratorio (2,8%; 245) di cui placca pleurica 17,1% e asbestosi 15,1%; delle patologie tumorali (1,8%; 162) in particolare quello dei bronchi e del polmone con il 40,1% e mesotelioma della pleura con il 21%. Crescono nell’arco del quinquennio 2015-2019 le malattie del sistema nervoso e osteomuscolare rispettivamente del 34,6% e 26,8%,mentre più contenuta la crescita per tumori dell’1,9%. Decrementi si sono invece registrati per il sistema uditivo (-5,7%) e quello respiratorio (-2,4%).

Disturbi muscolo-scheletrici e lombalgie tra le patologie più diffuse. I lavoratori edili soffrono di disturbi muscolo-scheletrici, come lombalgie e problemi degli arti, più degli addetti di altri settori. I carpentieri hanno un rischio abbastanza elevato di sviluppare un tumore delle cavità nasali, come risultato dell’esposizione a polveri di legno, mentre quelle generate dal taglio e dalla lavorazione di prodotti contenenti silice cristallina, come la sabbia, possono sviluppare silicosi e gravi patologie respiratorie. Numerosi lavoratori edili risultano esposti ad alti livelli di rumore e vibrazioni, a causa dell’utilizzo di macchinari come i martelli pneumatici, e molti continuano a essere esposti all’amianto.

GB. Unison, sindacato lavoratori della funzione pubblica: Le misure di sicurezza devono essere la priorità per affrontare la crescente diffusione dell’infezione

 

Fonte Unison

Lunedì 21 settembre 2020

” La paga per malattia, l’allontanamento sociale e il sistema di test sono fondamentali” 

Le misure di sicurezza devono essere la priorità per affrontare la maggiore diffusione dell’infezione, afferma UNISON (*)

Commentando l’ultimo briefing scientifico del governo oggi (lunedì) sull’aumento dei tassi di infezione da Covid-19, il segretario generale di UNISON Dave Prentis ha dichiarato:

“La situazione sta andando fuori controllo e le misure in atto finora non funzionano. Nemmeno i messaggi confusi e i segnali contrastanti dei ministri aiutano.

“Semplicemente non c’è tempo per l’autocompiacimento. Il governo deve fare della sicurezza pubblica una priorità.

“Rigorose distanze sociali, aggiustare il sistema di test pasticciato e garantire che il personale a bassa retribuzione non subisca un colpo finanziario per la sospensione del lavoro sono fondamentali.

“I lavoratori chiave del NHS, dell’assistenza sanitaria, delle scuole e di altri servizi pubblici devono essere protetti per tutti noi”.

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(*) UNISON è il più grande sindacato del Regno Unito, con oltre 1,3 milioni di membri che forniscono servizi pubblici – nel campo dell’istruzione, del governo locale, del NHS, dei servizi di polizia e dell’energia. Sono impiegati nel settore pubblico, volontario e privato.

 

Rivitalizzare l’attenzione sul disastro globale dell’amianto – registrazione audio pubblicata su SciPod

Fonte Icoh


La sintesi audio del documento “Global Asbestos Disaster” del dott. Jukka Takala et al. è ora disponibile sul canale di comunicazione scientifica SciPod. Link: https://www.scipod.global/revitalising-attention-on-the-global-asbestos-disaster-dr-jukka-takala/ .

Nei paesi sviluppati vi è un’ampia consapevolezza dei pericoli dell’amianto e dei rischi che comporta se scoperto nei nostri ambienti di vita o di lavoro. Potrebbe essere scioccante apprendere che l’amianto provoca ancora circa 255.000 decessi ogni anno in tutto il mondo, con la stragrande maggioranza – l’89% – per esposizione lavorativa. Sebbene l’amianto sia vietato in 55 paesi, è ancora ampiamente utilizzato nei paesi in via di sviluppo e oltre due milioni di tonnellate vengono consumate ogni anno, portando a ciò che descrivono il dottor Jukka Takala, presidente della Commissione internazionale per la salute sul lavoro e un team internazionale di autori come un disastro globale dell’amianto.

Il documento originale “Global Asbestos Disaster” è disponibile all’indirizzo: https://www.mdpi.com/1660-4601/15/5/1000 .

USA: sotto Trump, la sicurezza dei lavoratori è stata abbandonata

Fonte RISKS 

Una dichiarazione del comitato editoriale del New York Times ha espresso sgomento per la mancanza di protezione offerta ai lavoratori statunitensi dall’amministrazione Trump. “Anche se i pericoli e la virulenza del coronavirus sono diventati più evidenti, infettando 6,5 milioni di americani e uccidendo quasi 200.000 persone, il principale braccio di protezione dei lavoratori della nazione si è addormentato al volante”, ha osservato il comitato editoriale. “L’Occupational Safety and Health Administration (OSHA) ha emesso solo linee guida, piuttosto che stabilire regole applicabili, per le aziende che si sono affrettate a riaprire quando erano ritenute essenziali all’inizio della pandemia, mettendo centinaia di migliaia di dipendenti in luoghi di lavoro dove il virus poteva facilmente diffusione.

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Coronavirus COVID-19 Global Cases by the Center for Systems Science and Engineering (CSSE) at Johns Hopkins University Map

Segnaliamo come strumento per visualizzare l’andamento delle curve epidemiche Covid-19 su scala planetaria  la Bacheca elettronica della Università John Hopkins sulla pandemia Coronavirus. Lo strumento consente con un colpo d’occhio di recepire “lo stato dell’arte” sulle curve epidemiche . Per accedere alla Bacheca della Università John Hopkins è sufficiente cliccare sull’immagine che segue.

 

Circolare Inail n. 34 del 11 settembre 2020 per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro.

Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro. Circolari Inail 30 dicembre 2016, n. 51, 25 luglio 2017, n. 30 e 26 febbraio 2019, n. 6. Valutazione delle limitazioni funzionali e individuazione degli interventi. Chiarimenti interpretativi.

L’articolo 3 del Regolamento in oggetto individua, quali soggetti destinatari degli interventi di reinserimento e di integrazione lavorativa tutti i lavoratori con disabilità da lavoro tutelati dall’Inail che, a seguito delle menomazioni conseguenti all’evento lesivo di origine lavorativa o del relativo aggravamento e delle connesse limitazioni funzionali, necessitano di progetti personalizzati mirati a consentire o ad agevolare la prosecuzione dell’attività lavorativa […]

Vaccino antinfluenzale: già disponibili 17,5 milioni di dosi

Fonte Regioni.it 3909

Oms lancia l’allarme per l’Europa di un aumento della pandemia

(-17/09/2020) “Sono state garantite le disponibilità per un numero assai elevato di vaccini antinfluenzali, numero incrementato rispetto a quello che era l’uso negli anni passati”. Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, annuncia che il vaccino antinfluenzale in Italia è già disponibile e sono state fornite oltre 17,5 milioni di dosi.
“Non passi il messaggio fuorviante – aggiunge Locatelli – che il Governo centrale e le Regioni non si stiano attrezzando per la vaccinazione antinfluenzale”.
Mentre non è possibile fare scommesse sui tempi del vaccino anticovid, in quanto bisogna ancora attendere i dati che arriveranno dalle prossime analisi dei test.
E’ stato anche lanciato l’allarme di una recrudescenza della pandemia dall’Oms, che prevede e riscontra un continuo aumento dei contagi in Europa, una situazione che viene definita grave. Oltre metà dei Paesi europei ha registrato aumenti di oltre il 10% nelle ultime due settimane e in sette Paesi l’incremento è stato pari a più del doppio.
L’Oms conferma che la sua posizione è per una quarantena che duri 14 giorni, e invita a guardare al modello svedese sulla sostenibilità e il coinvolgimento dei cittadini.
++ Influenza: Locatelli, in Italia già 17,5 mln dosi vaccino ++ Fuorviante dire che Governo e Regioni non si stiano organizzando

**CORONAVIRUS: OMS CONFERMA QUARANTENA DI 14 GIORNI**

MATline – la banca dati sul rischio cancerogeno in ambienti di lavoro. Pubblicata la scheda di due nuove sostanze

MATline – la banca dati sul rischio cancerogeno in ambienti di lavoro

Dal sito Dors che ringraziamo,  riproduciamo questa segnalazione di sostanze cancerogene 

Pubblicata le schede delle sostanze:

2,4-dicloronitrobenzene: classificata in classe 2B dalla IARC nel volume 123 del 2020. Si tratta di una sostanza utilizzata come intermedio nella produzione di pigmenti azoici, prodotti farmaceutici e prodotti agrochimici;

o-fenilendiamina: classificata in classe 2B dalla IARC nel volume 123 del 2020. Si tratta di una sostanza utilizzata come intermedio nella produzione di sostanze chimiche.

INRS.Francia. Uso degli ascensori durante la pandemia Covid-19. Quali rischi? Quali misure preventive ?

Fonte INRS

Le cabine dell’ascensore sono potenzialmente utilizzate da tutti gli utenti di un edificio. Questi spazi chiusi e scarsamente ventilati possono favorire la trasmissione del coronavirus SARS-CoV-2. Alcune misure devono essere attuate per prevenire il rischio di contaminazione.

La SARS-CoV-2, responsabile del Covid-19, si trasmette principalmente inalando goccioline espulse dalla bocca o dal naso di una persona infetta che respira, parla, tossisce o starnutisce entro un metro. La trasmissione è possibile anche mettendo le mani in bocca, naso e occhi che sono entrati in contatto con superfici contaminate. Al momento, gli specialisti si stanno interrogando su un’altra via di trasmissione, che sarebbe l’inalazione di aerosol che si accumulano in una stanza scarsamente ventilata, in grado di ospitare diverse persone.
Pertanto, l’ OMS raccomanda di indossare maschere per le persone che si riuniscono in uno spazio chiuso, confinato e scarsamente ventilato.

Le cabine degli ascensori possono essere assimilate a stanze chiuse, confinate e poco ventilate?

Secondo la norma NF EN 81-20 (“Norme di sicurezza per la costruzione e l’installazione di ascensori – Ascensori per il trasporto di persone e cose – Parte 20: ascensori e montacarichi”), la ventilazione di cabine avviene prevalentemente in modo passivo, attraverso aperture poste nella parte superiore ed inferiore, la cui superficie utile deve rappresentare per ciascuna parte almeno l’1% della superficie utile della cabina.

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Inail.Esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie: disposizioni in materia di sicurezza

Fonte Inail.it 

Con la nota dell’11 settembre 2020 sono indicate le principali novità per la sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie introdotte dalla l. 113/2020.

La legge n. 113 del 14 agosto 2020, che entra in vigore il 24 settembre 2020, prevede una serie di disposizioni a tutela delle professioni sanitarie e socio-sanitarie, come definite dagli artt. 4 e da 6 a 9 della l. 11 gennaio 2018, n. 3.

Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, con decreto del Ministro della salute, di concerto con i Ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze, è istituito presso il Ministero della salute l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, con le funzioni di monitorare episodi di violenza, eventi sentinella e l’attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza nonchè di promuovere studi, analisi e buone prassi.
All’Osservatorio partecipa, tra gli altri, un rappresentante dell’Inail.

Le strutture presso le quali opera il personale esercente professioni sanitarie e socio-sanitarie devono prevedere nei piani per la sicurezza misure volte a stipulare specifici protocolli operativi con le forze di polizia.

Sono, inoltre, apportate integrazioni ad alcune norme del codice penale, e precisamente l’art. 583 quater “Lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive”, l’art. 61 “Circostanze aggravanti comuni”, l’art. 581 “Percosse” e l’art. 582 “Lesioni personali”, con l’estensione della tutela dei reati anche agli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie.

Infine, è istituita la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, per sensibilizzare a una cultura che condanni ogni forma di violenza.
La Giornata è celebrata annualmente in una data stabilita con decreto del Ministro della salute, di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca.

Spagna. CCOO.Presentazione dello studio Condizioni di lavoro, insicurezza e salute nel contesto del Covid-19

 

 

Alla presenza di Unai Sordo e di una parte degli autori di questo studio, sono stati presentati in conferenza stampa i risultati dell’indagine Condizioni di lavoro, precarietà e salute dei lavoratori residenti in Spagna nell’ambito del COVID-19 .

Era un sondaggio online, progettato congiuntamente dall’Università Autonoma di Barcellona (UAB) e dall’Istituto sindacale per l’ambiente e la salute del lavoro (ISTAS), essendo il dottor Albert Navarro (Facoltà di medicina UAB), il dottor Salvador Moncada (ISTAS), il Dr. Sergio Salas (POWAH-UAB) e la sociologa Clara Llorens (ISTAS e Faculty of CCPP e Sociology UAB) il team responsabile.

L’indagine ha cercato di conoscere l’impatto della pandemia tra i lavoratori che avevano un lavoro al 14 marzo 2020 , sia tra coloro che stavano ancora lavorando al momento della risposta, sia tra quelli colpiti da un ERTE o che erano stati licenziati.

Con oltre 20.000 partecipanti, il sondaggio mostra che le principali preoccupazioni dei lavoratori sono legate alla precarietà del lavoro, il 75,6% è preoccupato per trovare un lavoro, mentre il 69,7% è preoccupato che il proprio stipendio diminuisca , essendo più alto tra coloro il cui stipendio non copre i bisogni di base.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il rettore dell’Università Autonoma di Barcellona, ​​Margarita Arboix, ei responsabili dei due gruppi di ricerca: Albert Navarro, del gruppo POWAH, composto da ricercatori delle Facoltà di Medicina e Scienze Politiche e Sociologia dell’Università Autonoma di Barcellona (UAB) e Salvador Moncada, dell’Istituto sindacale per l’ambiente e la salute del lavoro (ISTAS-CCOO).

Accesso allo studio Condizioni di lavoro, precarietà e salute nell’ambito del Covid 19

Lavoro oggi e in futuro: sfide e opportunità di SSL per gli ispettorati del lavoro nordici

Fonte Eu-Osha.eu

 Un rapporto è stato commissionato dai direttori generali nordici presso gli ispettorati del lavoro per preparare meglio gli ispettorati del lavoro per il futuro del lavoro.

Lo scopo del rapporto è identificare e analizzare le sfide in materia di salute e sicurezza sul lavoro per gli ispettorati del lavoro alla luce del futuro imminente del lavoro.

Si prevede che il futuro del lavoro sarà influenzato da quattro driver: i cambiamenti attribuiti alla tecnologia, la demografia, la globalizzazione e il cambiamento ambientale e climatico. Questi driver indipendentemente o presi insieme hanno un impatto sulla sicurezza e salute sul lavoro.

Scarica il report Lavoro oggi e in futuro 

“Forse che sì, forse che no”: la selezione per l’accesso alla Facoltà di medicina e chirurgia

 

Fonte: mentepolitica 

Francesco Domenico Capizzi * – 16.09.2020

Fra speranze, sogni, proteste, presunte irregolarità e un pizzico di rabbia il primo  settembre scorso si è svolto il concorso nazionale per l’ammissione alle Facoltà di Medicina e Chirurgia. I 66.638 candidati, circa duemila in meno rispetto all’anno scorso, per 13.078 posti disponibili, hanno affrontato la usuale selezione basata su 60 test a risposta multipla da risolvere entro 100 minuti, suscitando, come tutti gli anni, valanghe di critiche per il metodo ed i contenuti proposti, questa volta ancor più per maggiori complessità e insidie riscontrate anche rispetto alle simulazioni disponibili e alle esperienze degli anni scorsi.

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Dalla Rivista Hazard un articolo sulla pandemia in GB. Carne morta

Fonte Hazard che ringraziamo 

 

Nel marzo 2020, Boris Johnson ha promesso di “ battere il nemico ” mentre il Covid-19 correva attraverso il paese. Poi il 23 giugno, con il tasso di infezione ancora alto in modo preoccupante e centinaia di lavoratori “essenziali” tipicamente poco pagati già morti, il primo ministro ha annunciato un drammatico allentamento delle regole. L’ editore di Hazards Rory O’Neill spiega come, per il bene dell’economia, il primo ministro abbia deciso che ne sarebbero dovuti morire di più

Sono stati i grandi focolai nelle fabbriche di lavorazione della carne che hanno mostrato quanto velocemente un focolaio potrebbe distruggere un posto di lavoro. Unite ha affermato che è “inevitabile” che alcuni operai delle fabbriche di carne a bassa retribuzione con “contratti di sfruttamento”, che dovrebbero isolarsi da soli, continuino a lavorare perché hanno diritto a un’indennità di malattia legale (SSP) di 95,85 sterline a settimana.

AUTO-EVIDENTE Il TUC chiede al governo del Regno Unito di assicurarsi che tutti i lavoratori abbiano un sostegno finanziario per conformarsi ai requisiti di isolamento sociale secondo lo schema NHS Test and Trace. L’organismo sindacale avverte che una paga inadeguata per malattia potrebbe impedire alle persone che agiscono su richiesta di sanità pubblica di autoisolarsi. Di Più

Nel maggio 2020, è stato confermato che tre lavoratori di un impianto di trasformazione alimentare di Cranswick a Wombwell, Barnsley, che rifornisce i supermercati del Regno Unito, sono morti dopo essere risultati positivi al coronavirus. I lavoratori si sono lamentati del fatto che le distanze fisiche fossero ridotte e non sono state fornite maschere. Non c’erano anche malattie per coloro che si infettavano o si autoisolavano.

Il funzionario nazionale GMB Eamon O’Hearn ha criticato la guida governativa “inadeguata”, aggiungendo: “È imperativo che Cranswick lavori con GMB per esaminare le operazioni e identificare eventuali problemi che potrebbero avere un impatto sulla sicurezza dei nostri membri”.

Il 18 giugno 2020, un sito di lavorazione della carne di proprietà di Asda a Cleckheaton , nel West Yorkshire, è diventato il terzo impianto alimentare in 48 ore a confermare un’epidemia dopo che oltre 150 lavoratori si sono ammalati di virus. Lo stabilimento di Kober, che fornisce pancetta ai supermercati Asda e impiega più di 500 persone, è stato chiuso temporaneamente ed è stato implementato un sistema di test-and-trace.

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La nostra incapacità di prevenire rischi noti . Sicurezza e salute sul lavoro nel settore sanitario durante la pandemia COVID-19

  • I rischi della SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19, devono essere affrontati in conformità con la direttiva europea sugli agenti biologici e attraverso una capacità centralizzata rafforzata dell’Unione europea per la sorveglianza di emergenza salute e risposta a loro.
  • La mitigazione e la prevenzione dell’impatto della malattia, Covid-19, dovrebbero essere ottenute classificandola come una malattia professionale, garantendo la disponibilità di dispositivi di protezione individuale (DPI) e test per i lavoratori nel salute e coinvolgere i lavoratori in tutti gli aspetti dell’organizzazione del lavoro.
  • La crisi del coronavirus, che deriva dall’impatto del legame tra austerità / virus / malattia sulla società nel suo complesso, dovrebbe innescare un cambiamento trasformativo nell’economia dell’assistenza, portando alla valutazione del lavoro di assistenza, alla trasparenza salari, pieno riconoscimento dei rischi psicosociali come violenza e molestie nel mondo del lavoro, misure per promuovere l’equità nella salute sul lavoro, pianificazione sostenibile della forza lavoro sanitaria e inserimento dell’aspetto di genere, attualmente assente, nella normativa europea in materia di sicurezza e salute sul lavoro.

 

Coronavirus disease (COVID-19) Weekly Epidemiological Update Data as received by WHO from national authorities, as of 10 am CEST 13 September 2020

Ancora una volta il grafico  WHO  che descrive le curve epidemiche Covid 19 . Un documento che va letto con la massima attenzione ogni settimana…. Vedi il Report settimanale completo:

Coronavirus disease (COVID-19) Weekly Epidemiological Update Data as received by WHO from national authorities, as of 10 am CEST 13 September 2020

Sotto Trump, la risposta al Covid-19 dell’OSHA è fallimentare

FONTE NYT

Un breve riassunto dell’articolo apparso sul NewYork Times il 14 settembre 2020.  

Le aziende hanno poco da temere dall’ufficio governativo per la sicurezza sul lavoro. Solo sanzioni che ammontano a  $ 15.615. Questo è quanto un’azienda di confezionamento della carne da 52 miliardi di dollari è stata multata dal governo federale per condizioni non sicure che hanno portato alla morte di otto lavoratori.Anche se i pericoli e la virulenza del coronavirus sono diventati più evidenti, infettando 6,5 milioni di americani e uccidendone quasi 200.000, il braccio di protezione dei lavoratori più importante della nazione si è addormentato al volante. L’ amministrazione per la sicurezza e la salute sul lavoro ha emesso solo linee guida, piuttosto che stabilite regole applicabili, per le aziende che si sono affrettate a riaprire quando erano ritenute essenziali all’inizio della pandemia, mettendo centinaia di migliaia di dipendenti in luoghi di lavoro dove il virus potrebbe facilmente diffondersi.

Documenti Inail su salute e sicurezzq dei lavoratori nelle aree portuali

Fonte : Salute e sicurezza dei lavoratori nelle aree portuali
di Gabriella Galli · pubblicato il 13 settembre 2020
L’articolo è disponibile su Repertorio Salute.

 

Il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail ha recentemente pubblicato due FactSheet  sul tema della salute e sicurezza dei lavoratori nelle aree portuali:

  1. Modello territoriale di intervento integrato in Materia di salute e sicurezza rivolto alle imprese che operano in aree portuali. Attività di rete.
  2. Modello territoriale di intervento integrato in materia di salute e sicurezza rivolto alle imprese che operano in aree portuali. Attività di innovazione tecnologica

XV Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano – Edizione 2019 Report SNPA n. 13/2020

FONTE SNPA

Il Rapporto SNPA “Qualità dell’ambiente urbano” si è consolidato negli anni come riferimento nazionale per cittadini e amministratori grazie ai numerosi dati presentati e valutazioni relative ai più importanti temi ambientali delle città contemporanee. L’edizione 2019 aggiorna una ricca serie di indicatori di qualità ambientale per 124 città tra le più popolose in Italia e per le 14 Città metropolitane. Rispetto a “Verso il XV Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano” questo Rapporto integra tematiche di grande rilievo ambientale con dati sui rifiuti urbani, la qualità dell’aria, i consumi idrici, la qualità dei corpi idrici fluviali e lacustri. I numerosi temi trattati (alcuni anche alla scala metropolitana) rappresentano tutti aspetti fondamentali della qualità della vita nelle aree urbane: fattori sociali ed economici, suolo e territorio, infrastrutture verdi, acqua, inquinamento dell’aria e cambiamenti climatici, attività industriali, trasporti e mobilità, esposizione all’inquinamento acustico ed elettromagnetico, azioni e strumenti per la sostenibilità locale.

Rispetto alle passate edizioni, si è lavorato per integrare gli indicatori specifici nell’ambito delle più ampie macrotematiche di interesse per la resilienza urbana: ambiente e salute, cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico e città circolari. Tre di queste macrotematiche sono poi oggetto di approfondimento del Focus che come ogni anno accompagna il Rapporto con i qualificati contributi tecnici di esperti delle Agenzie ambientali regionali, del mondo accademico e della società civile.

  • SNPA
  • Anno di pubblicazione: 2020
  • Periodicità: Annuale
  • Temi: Ambiente urbano

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France: le travail comme vecteur essentiel de contamination par le Covid-19

 

Ringrazio l’amico Laurent Vogel per questo articolo sulle ragioni della ingravescenza dell’epidemia Covid-19 in Francia.Editor 

Fonte dell’articolo Etui.org

 

Depuis la levée du confinement en mai 2020, les autorités en charge la santé publique en France suivent les nouveaux foyers de contamination (clusters) au Covid-19. Un cluster est analysé dès lors que, dans une communauté, il s’est produit au moins trois cas d’infections confirmés ou probables pendant une période de sept jours. Le dernier rapport hebdomadaire de Santé Publique France concernant cette surveillance épidémiologique montre le rôle central joué par les expositions en milieu professionnel dans un contexte où la maladie touche un nombre croissant de jeunes adultes et où la circulation du virus augmente de manière inquiétante.

Sur les 1583 clusters enregistrés entre le 9 mai et le 7 septembre 2020, une majorité (29 %) est constituée par des entreprises privées ou publiques en dehors de la catégorie des établissements de santé. Il faut ajouter à ce pourcentage d’autres milieux de travail où la contamination peut concerner autant le personnel que les usagers, les résidents ou les patients. On y trouve des établissements de santé (15 % de l’ensemble des clusters), des établissements sociaux d’hébergement et d’insertion (6 %), des établissements accueillant des personnes handicapées (3 %), le milieu scolaire ou universitaire (4 %), des crèches (2 %) et des établissements pénitentiaires (1 %). Les clusters qui n’impliquent pas directement l’organisation du travail sont principalement les événements publics ou privés comme des fêtes, des événements sportifs ou religieux (15%) et le milieu familial élargi (11%). Ces données n’incluent pas les résidences pour personnes âgées (Ehpad) ni le milieu familial restreint.

En ce qui concerne l’ensemble des établissements sociaux et médico-sociaux où des résidents cohabitent avec du personnel, plus de de 60 000 cas de Covid-19 ont été déclarés entre le 1er mars et le 6 septembre 2020 dont 21 772 cas concernaient des membres du personnel.

Ces données permettent de considérer que les aspects spécifiques de prévention en santé au travail sont négligés dans la politique de gestion hygiéniste de la pandémie. L’insuffisance de la prévention sur les lieux de travail es un facteur important dans le risque de “deuxième vague”. Dans la plupart des cas, les employeurs ont mis en place des barrières hygiéniques mais ils n’ont pas procédé à des changements suffisants en ce qui concerne l’organisation du travail, son intensité ou encore le recours à du travail précaire.

Références:

Obiettivo : qualità dell’aria nelle scuole ….

Dal sito della C.I.I.P riprendiamo questo articolo che segnala quali siano i problemi strutturali per rendere le aule scolastiche per davvero sicure anche per quanto attiene i ricambi di aria pulita in epoca di Covid-19. 

Pubblichiamo un comunicato di AiCARR-AIAS-CNI che giustamente richiama il tema della qualità dell’aria nelle scuole, uno dei tanti temi relativi alla salute e sicurezza di studenti e lavoratori scolastici, particolarmente importante in epoca di COVID 19 ma quasi dimenticato.

Le associazioni firmatarie sottolineano l’importanza della ventilazione meccanica per favorire un buon apporto di aria esterna, suggerendo la necessità di investimenti.

Il tema della salute e sicurezza nelle scuole, nei suoi diversi aspetti (sicurezza strutturale, misure antincendio, antisismiche, ergonomia degli arredi, qualità dell’aria, gestione della salute, ….) deve essere al centro di un vero e proprio piano nazionale, a nostro avviso non più rinviabile.

Oltre alla dovute risorse, occorre fornire criteri di riprogettazione, edile ed impiantistica, degli edifici scolastici, ma anche conoscenze in tema di salute e sicurezza delle collettività a chi è responsabile della gestione delle scuole, anche in situazioni emergenziali.

Nel frattempo le linee guida ministeriali dovrebbero fornire indicazioni per affrontare il tema della qualità dell’aria nell’attuale situazione emergenziale, vagliando tutte le possibili soluzioni, tecniche, organizzative, procedurali, attualmente applicabili per garantire il ricambio dell’aria, compresa, laddove possibile, l’incentivazione della didattica all’aperto, promossa in passato nelle scuole più avanzate per combattere la TBC, oltre che per motivi pedagogici.