Amianto. Impegni da parte del Ministero

FONTE FIOM-CGIL.IT

Roma, 8 novembre – Si è svolto oggi, 8 novembre, a Roma l’incontro tra i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Angelo Colombini e Silvana Roseto, accompagnati dai rappresentanti delle Associazioni delle vittime dell’amianto, e con Fabia D’Andrea, Vice Capo di Gabinetto del Ministro Luigi Di Maio, e Raffaele Fontana, Capo della Segreteria del Sottosegretario Durigon, sulle problematiche dell’amianto.

Dal confronto, scaturito nel corso di un presidio sindacale dei lavoratori e dei familiari delle vittime dell’amianto davanti al ministero del Lavoro, è emerso l’impegno dei rappresentanti del ministro Luigi Di Maio di valutare nel merito le richieste delle organizzazioni sindacali per verificarne l’eventuale accoglimento direttamente nella prossima legge di Bilancio. Tale disponibilità riguarda in particolare la possibilità di migliorare già nel 2019 le prestazioni economiche del Fondo per le Vittime dell’amianto.

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Firmato oggi un protocollo di collaborazione tra Arpae Emilia-Romagna e Commissario straordinario per la Bonifica delle Discariche abusive

(20/11/18)

FONTE ARPAER

Oggi presso il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri in Via Carducci, 5, il Commissario straordinario di Governo per la bonifica delle discariche abusive, Gen. B. CC Giuseppe Vadalà, e l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna (Arpae) hanno siglato un accordo finalizzato a salvaguardare l’ambiente e il territorio per promuovere la sostenibilità nell´attività di bonifica delle discariche abusive sul territorio nazionale.

Il protocollo prevede azioni a livello nazionale di collaborazione e condivisione fra gli organi istituzionali impegnati nel miglioramento delle conoscenze e alla tutela dell’ambiente e del territorio, per restituire bonificati ai cittadini i siti che attualmente ospitano discariche abusive.

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La soddisfazione dei bisogni formativi per la tutela ambientale e la sicurezza sui luoghi di Lavoro

di Maurizio Martinelli, UNPISI – Unione Nazionale Personale Ispettivo Sanitario d’Italia

L’attuale enfasi data alla formazione nel quadro normativo riguardante la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori esposti ai rischi professionali e agli infortuni, dimostra l’importanza attribuita a tale processo, considerato come mezzo elettivo per la diffusione della cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro.

La consapevolezza che la riduzione dei rischi lavorativi oltre che un obbligo legislativo, può essere un valore, è largamente condivisa dai professionisti sanitari, dalle organizzazioni datoriali e dal mondo accademico, ed un esempio virtuoso in tal senso è rappresentato dalla UO Medicina del lavoro dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, che da molti anni opera nell’ambito della diagnostica avanzata, identificazione, trattamento e denuncia delle tecnopatie, nelle valutazioni idoneative inerenti la determinazione dei fattori di rischio professionali e nell’analisi del loro impatto sulla salute e sul benessere degli operatori.

Le attività di Ricerca e di Didattica coordinate dal Prof. Andrea Magrini, hanno permesso l’attivazione dei seguenti servizi:

  • Centro Sperimentale di Studio e Prevenzione del Disadattamento Lavorativo presso l’Ambulatorio di Medicina del Lavoro.
  • Attività di ricerca sulla valutazione dei rischi psicosociali (stress mobbing e burn-out) e sulle strategie di intervento organizzativo e individuale correlato.
  • Attività di ricerca sulle nanotecnologie.
  • Scuola di specializzazione in Medicina del Lavoro
  • Corso di Laurea triennale in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro

Attraverso uno staff dedicato di specialisti della formazione in grado di supportare e monitorare ogni fabbisogno formativo, un’ampia faculty di professionisti esterni, la possibilità di monitorare tutti gli aggiornamenti normativi e tecnici, una metodologia formativa creativa e non tradizionale in particolare (giochi di ruolo, attività outdoor ecc), negli anni lo staff del Prof. Magrini ha sviluppato una forte esperienza nella prevenzione e protezione di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, progettando e realizzando un’offerta formativa caratterizzata da corsi personalizzati sulle specifiche esigenze dei professionisti che operano su tutto il territorio nazionale.

Una opportunità didattica di carattere specialistico e professionalizzante per il corrente A.A. 2018/2019, è il Master di II livello “Governance di strutture complesse sanitarie e aziendali per la prevenzione ambientale e la sicurezza sul lavoro”, le cui domande di ammissione vanno effettuate entro il 04/12/2018.

Il Master è stato progettato per fornire ai professionisti impegnati nel settore sanitario ed ai laureati ad alto potenziale nel campo della sicurezza sul lavoro e della protezione ambientale, una formazione avanzata nell’area della ricerca, dell’organizzazione e dell’innovazione delle aziende. Pertanto formerà tecnici esperti, fornendo loro le competenze occorrenti per effettuare una corretta individuazione dei fattori di pericolo e valutazione dei rischi lavoro correlati (Hazard Identification & Occupational Risk Assessment) e per impostare su tali basi interventi strutturali ed organizzativi di gestione conservativo/migliorativa della sicurezza e salute, nel rispetto della normativa vigente (Occupational Risk & Safety System/Total Quality Management).

Gli interessati potranno consultare il Bando alla pagina web:

http://web.uniroma2.it/module/name/Content/newlang/italiano/action/showpage/navpath/DID/content_id/59973/section_id/4434

Migliaia di lavoratori del Regno Unito non hanno l’accesso alla toilette: lo afferma il sindacato Unite.

Il sindacato punta il dito contro le banche, i cantieri e le compagnie di autobus Il sindacato .

Sintesi dell’articolo apparso sul TheGuardian  —-> Leggi l’articolo alla fonte TheGuardian

Migliaia di persone non hanno accesso ai servizi igienici di base sul loro posto di lavoro nel Regno Unito, secondo un importante sindacato.

Unite ha detto di aver scoperto prove che il personale delle filiali delle grandi banche di high street hanno l’obbligo di urinare in secchi, nei cantieri edili non riescono a fornire servizi igienici femminili.

Ai conducenti di autobus erano state negate interruzioni di servizi igienici per un massimo di cinque ore e ai lavoratori dei call center per le grandi istituzioni finanziarie è stato detto di marcare il cartellino per la pausa toilet.

In totale, Unite ha detto che decine di migliaia di lavoratori in tutto il Regno Unito soffrono di una mancanza di “dignità da toilette”, in cui non sono forniti di servizi igienici adeguati o sono soggetti a restrizioni nell’utilizzo di strutture,

Il sindacato ha affermato che chiedeva ai datori di lavoro di agire per garantire che i lavoratori avessero servizi igienici decenti senza restrizioni inutili o arbitrarie. Ha detto che le peggiori pratiche che ha trovato sono state nella guida di autobus e camion, nel settore delle costruzioni, nella logistica, nell’agricoltura e nel settore bancario e finanziario. Le donne in particolare rischiano di soffrire, ha detto Unite, che a settembre ha lanciato una campagna “dignità d’epoca” per evidenziare le problematiche relative ai luoghi di lavoro.
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Ha affermato che i problemi riscontrati da molti lavoratori britannici su base giornaliera potenzialmente hanno gravi rischi per la salute e potrebbero aggravare molte condizioni, ma che i datori di lavoro continuano a violare i doveri di salute, sicurezza e benessere non fornendo servizi adeguati.

Gail Cartmail, segretario generale aggiunto di Unite, ha detto che gli esempi sono “semplicemente sconcertanti”, aggiungendo: “È chiaramente profondamente umiliante per gli operai a cui viene negata la dignità del gabinetto. I datori di lavoro non hanno assolutamente scuse per garantire la dignità del bagno e se non lo fanno dovrebbero essere perseguiti dall’HSE (Health and Safety Executive).

“L’unione non sarà passiva su questo tema, se ai lavoratori viene negata la dignità del gabinetto, nomineremo e vergogneremo i colpevoli”.

La ricerca di Unite è stata pubblicata in collegamento con il World Toilet Day lunedì 19 novembre. Gli organizzatori dell’evento affermano che 4,5 miliardi di persone in tutto il mondo vivono senza servizi igienici sicuri e 1,8 miliardi utilizzano fonti di acqua potabile che potrebbero essere state contaminate dalle feci…

Manuale per la valutazione del rischio chimico correlato alle merci sbarcate in ambito portuale

FONTE INAIL.IT

Il manuale ha le sue premesse nel progetto cofinaziato dall’Inail e l’Autorità Portuale di Ravenna e realizzato con la collaborazione dell’Università di Bologna, dello SPSAL di Ravenna, di tutte le aziende portuali, del Coordinamento RSPP e degli RLS di sito e dei Chimici del Porto di Ravenna.

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L’intendimento è stato quello di fornire un significativo contributo alla conoscenza del rischio chimico, attraverso una migliore valutazione dei rischi associati alle operazioni di sbarco delle merci, in modo da prevenire gli incidenti che in questi casi possono essere molto pericolosi. Con la pubblicazione si intende mettere il modello a disposizione delle realtà portuali che svolgono attività analoghe, nella convinzione che la diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro anche in queste ambito possa contribuire all’incremento dei livelli di salute e sicurezza a garanzia dei lavoratori.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail –  2018
Disponibilità: Sì – Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Dietro la facciata scintillante del progetto di Belgrado Waterfront: la morte di lavoratori, le demolizioni illegali e la corruzione

 

FONTE EQUALTIMES.ORG CHE RINGRAZIAMO 

[ TRADUZIONE ASSISTITA DA GOOGLE TRANSLATOR ]

Belgrade Waterfront Residences, completato nel luglio 2018, appare in primo piano, mentre la costruzione continua negli appartamenti Belgrade Waterfront Vista proprio alle loro spalle. Foto scattata il 19 ottobre 2018.

(Nick Ashdown)

Il megaprogetto della costruzione di Belgrado Waterfront nel centro di Belgrado ha suscitato nuove polemiche a metà settembre, quando due lavoratori sono morti cadendo dal 22 ° piano di un edificio in costruzione.

” Gli operai giacevano a terra, immobili … […] Le ossa della coscia di uno di loro gli avevano trafitto i pantaloni, mentre l’altro aveva le gambe piegate verso l’esterno “, spiega un lavoratore che si trovava sul sito al momento dell’incidente e che preferiva rimanere anonimo per paura di essere licenziato.

” All’improvviso fu un panico generale. Gli uomini che lavoravano illegalmente venivano rimossi dai loro capi e datori di lavoro perché non avevano i documenti necessari. 

Mentre esprimeva le sue condoglianze cinque giorni dopo, il presidente serbo Aleksandar Vučić – uno dei principali campioni del megaprogetto Belgrado Waterfront da quando lo ha annunciato nel 2012 – ha suggerito che negli Stati Uniti, un lavavetri muore ogni dieci secondi. Uno dei suoi assistenti aveva ovviamente portato alla luce queste stravaganti informazioni sul sito di informazioni satiriche The Onion.

Tuttavia, gli esperti non trovano la situazione ridicola e affermano che le condizioni dei cantieri in Serbia, compreso il progetto ” Waterfront “, sono spesso pessime.

” Ovviamente, non sono state attuate alcune misure di sicurezza, che ha provocato la morte di questi lavoratori “, ha detto Saša Torlaković, presidente dell’Unione indipendente dei lavoratori edili e di costruzione. Egli indica che a questa altezza, i lavoratori devono indossare sempre una cintura di sicurezza.

Il lavoratore che ha parlato con Equal Times ha detto che le condizioni sul luogo di lavoro in cui lavora sono pessime e che le misure di sicurezza sono spesso ignorate: ” In una parola, le condizioni sono catastrofiche. 

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GB e Irlanda : Il sindacato SIPTU richiede migliori protezioni e protocolli per i lavoratori portuali

FONTE SIPTU 

Traduzione assistita da Google Translator

I rappresentanti SIPTU hanno oggi (giovedì 15 novembre) chiesto migliori tutele e protocolli di sicurezza per tutti i lavoratori portuali e portuali in seguito alla tragica scomparsa di ieri (mercoledì 14 novembre) del marinaio, Dennis Gomez Regana, delle Filippine, a Southbank Quay a Dublino città.

SIPTU Ports, Docks and Harbour Organizer, Jerry Brennan ha dichiarato: “I rappresentanti di SIPTU hanno condotto una campagna con tutte le parti interessate in Irlanda e nel Regno Unito negli ultimi anni per mettere in evidenza le preoccupazioni dei nostri membri in merito all’erogazione e alla messa in sicurezza. Questa tragedia nel porto di Dublino, la terza in 18 mesi, è in ultima analisi la conseguenza delle autorità competenti, inclusi armatori, agenti e operatori, che non ascoltano o ascoltano gli avvertimenti dei nostri membri e attuano le migliori pratiche “.

Ha aggiunto: “L’unico modo in cui ulteriori incidenti possono essere sradicati, o almeno ridotti al minimo, è attraverso l’introduzione di un programma di formazione certificato per i marittimi. Un certificato Safe Pass simile a quello utilizzato nell’industria edile irlandese dovrebbe essere messo in atto per tutti i lavoratori portuali con urgenza. Chiediamo al Ministro dei Trasporti e al suo dipartimento di incontrarsi con i rappresentanti sindacali al fine di garantire che tali misure siano introdotte con urgenza. “L’ 

ispettore ITF, Michael Whelan, ha dichiarato:” L’ancoraggio e la messa in sicurezza sono un lavoro duro e pericoloso che è stato a lungo oggetto di controversia. L’International Transport Workers Union (ITF) ha costantemente condotto una campagna per la regolamentazione e la certificazione di questo lavoro con portuali addestrati che svolgono il compito “.

Ha aggiunto: “I proprietari e gli operatori marittimi hanno resistito e hanno invece insistito affinché i marittimi svolgessero il lavoro. L’ITF crede che i marittimi non dovrebbero fare questo lavoro, ma invece, mentre sono in porto, dovrebbero poter riposare e prepararsi per il loro prossimo viaggio. ” 

L’ITF e SIPTU estendono le sue condoglianze più profonde e sincere alla famiglia di Dennis Gomez Regana , i suoi colleghi membri dell’equipaggio e gli amici.

La salute ed il lavoro:  come la crisi e la precarietà hanno modificato questo rapporto 

FONTE  C.I.I.P 

Polo del 900, via del Carmine 14, Torino
giovedì 29 novembre 2018, ore 9:00-13:00

Convegno CIPES – Salute Piemonte

Coordina Andrea Dotti

Relazioni:

Giovanni Ferrero: Uno sguardo su un percorso

Angelo D’Errico: il ruolo dell’occupazione e delle condizioni di lavoro nella genesi delle disuguaglianze di salute

Roberto Di Monaco: La salute disuguale alla prova della crisi: fattori di vulnerabilità, resilienza e capacitazione.

Fabrizio Ferraris: Lavoro, precarietà: il ruolo degli S.Pre.S.A.L. nella tutela della salute dei lavoratori.

Claudio Calabresi: Cambia il lavoro: cambiano anche i rischi e i danni alla salute?

Fulvio Perini: Salute, occupazione e tempi del lavoro

Intervallo

Dibattito. Coordina Giovanni Ferrero

Partecipano:
Benedetto Terracini
Beppe Baffert
Elena Ferro (CGIL/CISL/UIL)
Roberto Rinaldi (U.I. Torino)
Carlo Torretta (C.N.A. Torino)

Conclusione e saluti: Nerina Dirindin

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Operaio in malattia pedinato da un detective della ditta: licenziamento annullato

FONTE RAVENNAEDINTORNI CHE RINGRAZIAMO

 

Un carropontista della coop Lb impiegato a Marcegaglia era accusato di simulare il disturbo fisico e invece il giudice ha stabilito che «il caso è lontano anni luce da una simulazione»: dovrà essere reintegrato e avrà una indennità di 25mila euro

È stato licenziato mentre era in malattia perché la ditta, che lo faceva pedinare tutti i giorni da un investigatore privato, lo accusava di simulare il disturbo e invece ora a distanza di un anno dal licenziamento una sentenza del tribunale ha stabilito che era tutto vero. Non faceva finta, come già dicevano le carte mediche: il lavoratore deve essere reintegrato e ricevere una indennità risarcitoria di 25mila euro (12 mensilità con la retribuzione di agosto 2017, l’ultimo mese sotto contratto). Il caso riguarda un carropontista della cooperativa Lb che lavora in appalto nello stabilimento Marcegaglia di Ravenna. L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE RAVENNAEDINTORNI.IT

Newsletter Medicolegale Inca numero 13/2018 . Le malattie professionali nell’anno 2018 nelle statistiche INAIL

 

Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, in controtendenza rispetto al costante aumento degli anni precedenti, nei primi nove mesi di quest’anno le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail sono tornate ad aumentare, anche se a un ritmo sempre più decrescente nelle diverse rilevazioni mensili.

Al 30 settembre scorso l’incremento si è attestato al +1,8% (pari a 771 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017, da 43.312 a 44.083). Si tratta della variazione più bassa registrata quest’anno: a gennaio, infatti, l’aumento registrato era stato pari al +14,8%, a febbraio al +10,3%, a marzo al +5,8%, ad aprile al +5,5%, a maggio al +3,1%, a giugno al +2,5%, a luglio al +3,5% e ad agosto al 2,3%.

>>>>  LA NEWSLETTER MEDICOLEGALE INCA 13/2018

Sotto esame gli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente

FONTE  AMBIENTEINFORMA-SNPA

Il 7 e 8 novembre si è tenuto a Torino un incontro internazionale per la valutazione dei rischi associati alle sostanze pericolose presenti negli inchiostri per tatuaggio e trucco permanente (PMU – Permanent Make Up).

Hanno partecipato, insieme ai tecnici esperti di Arpa Piemonte, colleghi del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’APPA Bolzano e rappresentanti delle istituzioni di riferimento della Danimarca.

Dopo una prima giornata in aula, i partecipanti hanno visitato il laboratorio di Arpa Piemonte specializzato nelle analisi degli inchiostri che ha sede a Grugliasco (TO). L’Agenzia è da alcuni anni impegnata nel contrasto alla diffusione di prodotti pericolosi e contraffatti e il laboratorio opera come riferimento nazionale per la determinazione di alcuni agenti cancerogeni nei prodotti in commercio. In particolare vengono determinate le ammine aromatiche primarie (PAAs) e gli idrocarburi policiclici aromatici (PAHs).
I servizi di vigilanza sul territorio regionale piemontese e nazionale (ASL, NAS, Guardia di Finanza) effettuano i controlli presso produttori, importatori, distributori di inchiostri per tatuaggio e PMU oltre agli studi dei tatuatori e ai centri estetici, al fine di individuare eventuali prodotti con caratteristiche di pericolosità e/o cancerogenicità.
La Commissione Europea ha incaricato l’Italia, in collaborazione con alcuni altri paesi membri tra cui la Danimarca, la Germania e l’Olanda di preparare un dossier per la valutazione di una proposta di restrizione relativo all’Allegato XVII del regolamento Europeo REACH sugli inchiostri per tatuaggio.

Il meeting di Torino ha consentito di verificare in dettaglio le modalità di controllo analitico e di definire un percorso comune per garantire l’efficacia degli interventi di prevenzione e l’opportunità di estensione delle restrizioni ad altri agenti pericolosi, quali gli azoderivati e gli ftalati.

Spagna: sempre più cronica, diversa e femminile: questa è la povertà in tempi di ripresa

FONTE EQUALTIMES.ORG CHE RINGRAZIAMO

Il profilo tradizionale della povertà è cambiato, sta diventando sempre più vario. Al giorno d’oggi, puoi essere un laureato ed essere povero. Puoi avere un lavoro (anche due) ed essere ancora in grado di pagare le bollette del riscaldamento.(Roberto Martín)

traduzione assistita da Google dalla versione francese.

Il profilo tradizionale della povertà è cambiato, sta diventando sempre più vario. Al giorno d’oggi, puoi essere un laureato ed essere povero. Puoi avere un lavoro (anche due) ed essere ancora in grado di pagare le bollette del riscaldamento.

(Roberto Martín)

” In Spagna nessuno sta morendo di fame ” , Joaquin Jiménez è stato spesso criticato. E lui, che presiede la banca del cibo della Costa del Sol, non può che dimostrarli nel modo giusto. È vero che in Spagna c’è qualcosa da mangiare.

Il problema, come sa Joaquin, è che in alcuni casi mangiamo poco, mangiamo male o mangiamo sempre la stessa cosa ogni giorno. Quasi mezzo milione di famiglie spagnolenon hanno abbastanza cibo da mangiare e quando lo fanno, è perché hanno rinunciato a tutto il resto: per pagare la bolletta dell’elettricità, mutuo o farmaci per l’asma.

” Assistiamo assiduamente oltre 45.000 persone, quasi il doppio rispetto a dieci anni fa ” ,afferma il presidente. Anche se la Commissione europea risolverà la crisi economica , in questo magazzino di Malaga i pallet carichi di barattoli di ceci continuano ad accumularsi giorno dopo giorno.

In termini generali, la povertà è stata ridotta, almeno secondo l’ultimo rapporto della Banca Mondiale : il 36% della popolazione in condizioni di estrema povertà (meno di US $ 1,90 o € 1,67 al giorno) ), siamo andati al 10%. Si stima che la povertà estrema colpisca attualmente 736 milioni di persone, il tasso più basso da quando questo indicatore è aumentato. Questa tabella è, tuttavia, incompleta.

” Questa percentuale prende in considerazione solo l’aspetto economico, il reddito. Questa è una misura inaccurata “, afferma Raul Flores, sociologo della Caritas Española. Secondo l’esperto, per avere un’idea più precisa di chi è nel bisogno, ” dovremmo includere altre dimensioni come la qualità dell’occupazione, la partecipazione sociale e politica, l’istruzione, l’alloggio e l’alloggio. salute “.

Soprattutto perché il profilo tradizionale della povertà è cambiato e diventa sempre più vario. Ora è possibile essere laureati e poveri (ad esempio: il 13,8% dei poveri in Spagna è laureato). Puoi avere un lavoro (a volte due) e non avere abbastanza da pagare per il riscaldamento.

Nuovi poveri e poveri per sempre

Nei peggiori anni della crisi, le misure di disoccupazione e austerità hanno spinto migliaia di famiglie ordinarie alla soglia dell’esclusione. Nella sola Europa, la classe media si è ridotta del 2,3% . Per la prima volta, la povertà ha cessato di essere associata alla marginalità. Lei può toccare chiunque.

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Per un cibo libero e giusto , Contro lo sfruttamento, il capolarato e le agromafie Intervista a Roberto Iovino (Flai-Cgil)

 il 

Come il Sindacato può intervenire nella frattura sempre più profonda tra consumo e lavoro, in una filiera – quella alimentare – così centrale per la nostra sopravvivenza e in cui allo stesso tempo si addensano così tanti  fenomeni di illegalità e sfruttamento?

Questa la domanda centrale che ha interrogato il Consiglio Generale della Fiom di Bologna che si è tenuto lo scorso 27 Settembre, con la partecipazione di Roberto Iovinodella Flai-Cgil NazionaleFabio Ciconte giornalista e direttore di TerraFiore Zanibonidi Libera Bologna, l’Associazione Campi Aperti e Maurizio Lunghi, segretario generale della Cgil Bologna.

L’aver deciso di affrontare il tema non attraverso un momento seminariale o una iniziativa pubblica ma in una riunione del Consiglio Generale ha un significato preciso: chiamare in causa direttamente le delegate e i delegati delle Aziende Metalmeccaniche bolognesi e tutto l’Apparato, non solo in una doverosa operazione di informazione e svelamento di vecchi e nuovi meccanismi di sfruttamento, ma in una più chiara affermazione della necessità di mettere in campo tutte le iniziative necessarie ad effettuare una grande operazione di ricomposizione, capace di rendere le battaglie dei braccianti agricoli, una lotta di tutte e tutti.

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Fillea: «A Taranto un mix di irregolarità spaventose»

13 novembre 2018 ore 14.47
La denuncia di Genovesi sui morti in un cantiere

“Siamo stanchi di piangere i nostri morti e di dare le condoglianze alle famiglie di operai la cui unica colpa è il bisogno di lavorare” è il commento di Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, sulla tragedia che si è consumata stamattina (13 novembre) in un cantiere di Taranto, dove hanno perso la vita due operai nel crollo di un cestello da dieci metri di altezza.

“Come sempre attenderemo le indagini della magistratura ma, qualora fossero confermate le primi informazioni a nostra disposizione, saremmo di fronte ad un mix di irregolarità spaventose. Innanzitutto, sembrerebbe che il cestello non fosse stato oggetto di corretta manutenzione e che i due operai fossero privi delle cinture cinture di sicurezza” spiega Genovesi “inoltre, risulterebbero alcune opacità nel rapporto con la Cassa Edile sul fronte della regolarità contributiva. Se tutto ciò rispondesse al vero, sarebbe una ennesima tragica conferma di quella fotografia reale che tante volte abbiamo raccontato e denunciato su una parte del mondo delle costruzioni, dove imprese corrette e che rispettano i contratti e le leggi subiscono la concorrenza di chi sfrutta il lavoro in barba ad ogni minimo livello di decenza e dignità. Per questo non è più rinviabile l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, con l’aggravante del lavoro nero. Per questo la legge 199 contro lo sfruttamento deve essere difesa e applicata, per avere giustizia e perché, sia in termini patrimoniali che di responsabilità individuale, casi come questi non rimangano impuniti” conclude il segretario.

Safety Gate: il sistema di allarme rapido per prodotti non alimentari pericolosi

 

Il sistema di allarme rapido Safety Gate consente uno scambio rapido di informazioni tra 31 paesi europei e la Commissione europea in merito a prodotti non alimentari pericolosi che presentano un rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori.
Ogni giorno la Commissione europea riceve da parte delle amministrazioni nazionali dei paesi dell’UE/SEE segnalazioni riguardanti prodotti pericolosi reperiti nei rispettivi mercati.
Tali segnalazioni vengono inviate attraverso il sistema di allerta rapido per i prodotti non alimentari pericolosi, il cosiddetto “Safety Gate”. Comprendono informazioni sulla tipologia di prodotti trovati, i rischi che pongono e le misure adottate a livello nazionale per prevenire o limitare la loro commercializzazione. Le relazioni settimanali delle segnalazioni sono disponibili qui di seguito.

Sistema di allerta rapido – relazione settimanale
Relazione 45 (Pubblicata in data: 09/11/2018)

Sfide e cambiamenti per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’era digitale

Fonte Inail.it

La quarta rivoluzione industriale è in pieno svolgimento, sono in atto rapidi cambiamenti nell’intero contesto sociale e sono in via di sviluppo paradigmi che stanno introducendo un nuovo concetto di “lavoro” nell’ambito della cosiddetta GIG economy.

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Gli Atti del Seminario, che testimoniano l’interazione e la collaborazione dei professionisti della Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione, della Consulenza statistico attuariale e della Consulenza per l’innovazione tecnologica dell’Inail, racchiudono esempi concreti di approccio e di risoluzione di problematiche legate alla salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale e alle nuove modalità di lavoro.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2018
Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Gli addetti alle pulizie di hotel in tutto il mondo sottolineano la loro lotta per i diritti nella Settimana d’azione globale dell’IUF

6 novembre 2018  Notizie

Gli addetti alle pulizie degli alberghi di tutto il mondo si sono attivati ​​per evidenziare la loro lotta per i diritti e il riconoscimento durante la 5a Settimana d’Azione Globale IUF dall’8 al 14 ottobre.

Attraverso i loro sindacati, i governanti chiedono paghe decenti, posti di lavoro sicuri, luoghi di lavoro sicuri e negoziati sulle misure per prevenire le molestie sessuali che affliggono i lavoratori nel settore alberghiero. Quest’anno, i sindacati di molti paesi si sono concentrati a trasmettere le loro richieste alle più grandi società alberghiere globali. I membri IUF di tutto il mondo hanno anche usato la settimana delle azioni per mostrare solidarietà ai membri straordinari di UNITE HERE negli hotel Marriott negli Stati Uniti.

Nel corso della settimana, i sindacati hanno organizzato dimostrazioni pubbliche e altre azioni per sensibilizzare alla situazione delle donne delle pulizie e hanno organizzato incontri e workshop con membri tra gli altri paesi …

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU IUF

Podcast di Diario Prevenzione – 9 novembre 2018 – puntata n° 57 a cura di Gino Rubini

 

In questa puntata parliamo di:
– Fanghi tossici da depurazione ad  elevata presenza d’inquinanti saranno “legalmente” sparsi sui terreni agricoli.
– Il ministro Salvini da la colpa dei nubifragi e della tempesta che ha sconvolto il Veneto agli “ambientalisti da salotto”. Cosa ha fatto invece “l’ambientalista sovranista” Salvini? A suo tempo ha votato al Parlamento Europeo contro il Trattato di Parigi per contrastare il cambiamento climatico….
– Servono più risorse per sistemare il SSN.
– Vittime e disastri: l’Italia sempre più fragile e insicura a causa del cambiamento climatico.
– Frittura mista di micro notizie

IL PODCAST AUDIO DI DIARIO PREVENZIONE
( 31 MINUTI )

I dati sulla collaborazione tra RLS, RSPP e medici competenti

 

FONTE AIFOS.ORG 

I risultati della ricerca dell’Associazione AiFOS del 2018 sulla collaborazione tra i principali soggetti coinvolti nella sicurezza aziendale. I dati, pubblicati nel Rapporto AiFOS 2018, saranno analizzati in un convegno a Roma che si terrà il 5 dicembre.

 

È evidente che nel contesto dinamico ed estremamente variegato del mondo del lavoro attuale sia sempre più importante che i vari attori della salute e sicurezza sul lavoro collaborino attivamente ed efficacemente all’obiettivo di ridurre infortuni e malattie professionali. Tuttavia benché il modello prevenzionale collaborativo sia presente nella normativa nazionale, con riferimento ad esempio al D.Lgs. 81/2008, molte esperienze e ricerche hanno mostrato in questi anni come nei luoghi di lavoro spesso non ci sia una sufficiente collaborazione tra operatori come gli RSPP (Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione), gli RLS (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) e i medici competenti.

 

Qual è la relazione nelle aziende tra RSPP, RLS e medico competente?  E quali sono le difficoltà più riscontrate?

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Sindacati: servono più risorse per sostenere Servizio Sanitario Nazionale

(Regioni.it 3487 – 06/11/2018) “Il Servizio sanitario nazionale è interessato, ormai da diversi anni, da criticità che se non affrontate mettono a rischio la sua sostenibilità”. I sindacati chiedono pertanto al Governo di inserire più risorse per la sanità nella legge di bilancio. Secondo Cgil, Cisl e Uil, infatti, la manovra finanziaria conferma per il 2019 le stesse risorse programmate dal precedente Governo a favore del Sistema sanitario nazionale. Così gli annunci di incrementi sono finiti nel vuoto.
Solo per il 2020 e 2021, rilevano i sindacati, è previsto un aumento, ancora insufficiente, subordinato comunque alla firma del nuovo Patto per la Salute con le Regioni.
“Anche lo stanziamento di 50 milioni di euro, – evidenziano i sindacati confederali – per la riduzione delle liste di attesa, rischia di essere insufficiente, a fronte di mancanza di risorse aggiuntive per nuove assunzioni di personale e per il rinnovo del Ccnl. Inoltre, non c’è alcun riferimento al superamento del super ticket, una tassa iniqua che aggrava pesantemente i bilanci delle famiglie e in particolare di quelle meno abbienti”.
Sempre i sindacati sottolineano anche le “disuguaglianze di salute sul territorio nazionale” e gli stessi “nuovi Livelli essenziali di assistenza, in vigore ormai da quasi due anni”, non sono ancora oggi non garantiti: “le misure, in materia sanitaria, predisposte dal Governo non affrontano le fragilità del sistema sanitario”.
Cgil, Cisl e Uil esprimono quindi “una forte preoccupazione” e chiedono al governo di “aprire un confronto con le organizzazioni sindacali per definire i percorsi e gli interventi necessari per rafforzare e rilanciare il servizio sanitario pubblico che deve essere dotato di risorse adeguate per garantire il diritto di tutela della salute a tutti i cittadini con prestazioni uniformi su tutto il territorio nazionale”.

La violenza nei confronti dei lavoratori: il settore sanitario (1°)

Newsletter Medico Legale Inca Cgil Numero 12/2018

La violenza nei confronti dei lavoratori: il settore sanitario (1°)

 

In tutto il mondo sono in aumento i casi di violenza verso gli operatori sanitari. In letteratura sono presenti studi concernenti soprattutto gli infermieri, ma di recente l’attenzione si è rivolta anche ai medici. I dati italiani, pur non ufficiali, sembrano in linea con quelli degli altri Paesi, segnalando un’incidenza maggiore in alcuni reparti, in particolare in quelli di emergenza/urgenza e in quelli psichiatrici.

A fronte di questo aumento diversi Ordine dei medici hanno  effettuato corsi specifici finalizzati alla migliore gestione delle situazioni critiche ed è stato anche creato uno specifico sito web.

E’ stata proposta una classificazione della violenza sul luogo di lavoro in quattro tipi secondo la relazione fra l’autore della violenza ed il luogo di lavoro.

tipo descrizione esempio
1 Chi perpetra la violenza non ha legami con il luogo di lavoro o con i lavoratori Persona con intenti criminali che esegue una rapina a mano armata
2 Chi perpetra la violenza è un paziente o un visitatore o un fornitore U paziente che prende a pugni un infermiere
3 Chi perpetra la violenza è un lavoratore o ex-lavoratore di quella struttura Un dipendente licenziato di recente che assale il suo capo
4 Chi perpetra la violenza ha una relazione personale con il lavoratore ma nessun legame con il luogo di lavoro Un ex-marito che assale la ex-moglie  sul luogo di lavoro

 

Anche se normalmente si distingue  tra violenza esterna e violenza interna tra lavoratori[1].

In questa newsletter ci occuperemo della violenza esterna cioè quella tipologia definita al punto 2 della classificazione sovra riportata.

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Il patrimonio tecnico-scientifico della SNOP on-line, a cura di Alberto Baldasseroni e Lalla Bodini

Presentazione
Con la messa a disposizione di questa seconda parte1 di documenti scannerizzati e resi cercabili
con parole chiave, si completa il quadro della produzione tecnico-scientifica della SNOP disponibile
on-line per chiunque voglia accedere alle nostre pagine. I documenti che vengono ora resi pubblici nel sito sono quelli relativi a congressi, seminari, convegni che la Società ha organizzato nel corso degli anni dal 1980 all’inizio del nuovo millennio. Vengono anche elencati e resi reperibili gli
ulteriori documenti, in forme diverse dai precedenti, relativi ad analoghe iniziative della SNOP, in prima persona o come partner, fino a tutt’oggi.
L’arco di tempo dei documenti scannerizzati ex-novo è significativo perché disegna il periodo di massima produzione tecnico-scientifica della società. Insieme alla collezione completa della rivista “Bollettino SNOP” e alle locandine già rese disponibili da tempo a partire dalla home page del sito
www.snop.it , abbiamo ora a disposizione un grande patrimonio documentale in grado di descrivere con dettaglio il percorso culturale di un collettivo scientifico originale, quello
rappresentato dagli Operatori della Prevenzione, aggregatosi inizialmente intorno ai temi della prevenzione nei luoghi di lavoro, ma poi allargatosi anche a quelli della prevenzione ambientale edegli stili di vita. Complessivamente sono state scannerizzate 8381 pagine che sommate alle 3171
della rivista “Bollettino SNOP” assommano complessivamente a 11552 pagine.
In molti di questi Atti come nelle locandine e nella rivista Snop si può ritrovare il bellissimo e
particolare segno grafico di Roberto Maremmani, il Giallo Limone di tanti elzeviri. Va sottolineato
come questa linea grafica non fu semplicemente un “abbellimento” dei documenti SNOP, ma rappresentò una ben precisa scelta anticonformista, di rottura con i modi usati nel grigio mondo
della pubblicistica settoriale fino ad allora dominante. Infine anche un modo antiretorico per accostare temi “alti” (la difesa del diritto alla salute di fasce deboli della società), con aspetti più popolari, quali quelli della grafica di Maremmani.
Forse mancano ancora gli Atti di alcuni convegni, ma non ne siamo sicuri non esistendo, per ora , un “catalogo” completo della produzione SNOP che ha sempre seguito percorsi divulgativi non tradizionali, caratterizzandosi come vera e propria “letteratura grigia”.
Se qualcuno fosse a conoscenza di altri documenti di questo genere saremmo felici di completare ulteriormente questo patrimonio salvato dall’oblio. Rimane infine ancora fuori la News Letter “Snop InForma”, anch’essa caratterizzata dal tratto grafico di Roberto Maremmani, che, all’inizio
degli anni 2000, per un breve periodo affiancò il Bollettino, in una divisione dei compiti attentamente pianificata, ma disattesa dagli sviluppi successivi
Il vero valore aggiunto di tutta l’operazione è quindi proprio l’aver recuperato a futura memoria materiali che altrimenti non sarebbero stati reperibili in alcuna biblioteca, sia in forma analogica che digitale.

Snop – società italiana operatori della prevenzione

Vittime e disastri: Italia sempre più fragile e insicura anche a causa dei cambiamenti climatici

7,5 milioni di cittadini vivono o lavorano in aree a rischio frane o alluvioni. Ora il Governo approvi un piano nazionale di adattamento al clima e una normativa per fermare il consumo di suolo

Legambiente: «Il clima sta cambiando e la Penisola continua ad essere impreparata»

[5 novembre 2018]

Mentre infuria la polemica politica sulle vittime e sui disastri provocati in tutta Italia dell’ultima ondata di maltempo, Legambiente prova a fare il punto di una situazione che somiglia a una catastrofe diffusa e denuncia: «Dal Veneto alla Sicilia, dalla Liguria al Lazio, compresa l’isola di Ischia, sono tanti i territori colpiti in questi giorni e in queste ore dal maltempo con frane, esondazioni, trombe d’aria e tutto ciò che ne è conseguito. Da ultimo la strage di alberi nei boschi del Trentino, dell’Alto Adige, Veneto e Friuli e il maltempo che si è abbattuto sulla provincia di Palermo  dove si contano al momento dodici morti. Il clima sta cambiando, ormai è un dato di fatto, eppure l’Italia continua ad essere impreparata».

Il Cigno Verde ribadisce «l’urgenza di un piano nazionale di adattamento al clima e una normativa che fermi il consumo di suolo, insieme ad un’intensa attività di prevenzione. Le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini».

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE:  GREENREPORT.IT

Salvini in Veneto dice parole senza senso: “Il disastro è colpa dellʼambientalismo da salotto”

Salvini e la Lega sono stati con Berlusconi per più di vent’anni al governo. Il suo partito è responsabile assieme a Forza Italia di molte nefandezze e condoni rispetto alle politiche d’intervento per la tutela ambientale del territorio. La negazione del cambiamento climatico, il taglio delle spese per la manutenzione del territorio sono in continuità da più di vent’anni di governi di centro destra che hanno volutamente ignorato la questione ambientale. Anche il centro sinistra, purtroppo,  ha responsabilità rispetto all’ambiente proporzionali alla minore durata dei governi. Le affermazioni di Salvini sull’ambientalismo da salotto che sarebbe responsabile dei disastri di questi giorni rappresentano la cifra di questo personaggio grottesco, ignorante e pericoloso che non sa assumere le proprie responsabilità rispetto alla situazione drammatica in cui è questo disgraziato paese. In Veneto peraltro la Lega è al governo della Regione da diversi decenni… La miseria politica e culturale del “sovranismo” salviniano rispetto alla questione ambientale e ai cambiamenti climatici è palese: non esiste una soluzione dei cambiamenti climatici a livello di ciascuna nazione. La questione ambientale è il banco di prova della miseria della proposta politica dei leghisti che vorrebbe isolare l’Italia rispetto a problemi che possono trovare soluzione solo a livello di politiche energetiche, produttive e di gestione del territorio transnazionali la cui scala minima è la Regione Europa… Per affrontare questi problemi sono necessarie scelte coordinate a livello internazionale, la propaganda cialtrona come quella di Salvini è solo una intollerabile perdita di tempo. Editor ( Gino Rubini )

Due operai sono morti in un magazzino di Amazon a Baltimora

 

Due lavoratori in un magazzino Amazon a Baltimora sono morti venerdì sera dopo che parte dell’edificio è crollata durante una tempesta, ha detto sabato un dirigente di Amazon su Twitter.

L’incidente è avvenuto in una struttura che Amazon chiama BWI5 – un edificio noto come “centro di smistamento” nella parte sud-est della città. I lavoratori delle strutture Amazon come questa organizzano ordini Amazon per prepararli a partner di consegna come il servizio postale degli Stati Uniti.

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UK: Il sindacato inglese TUC afferma che lo stress legato al lavoro è una “crescente epidemia”.

FONTE TUC

Data di pubblicazione 31 ott 2018

15,4 milioni di giornate lavorative sono state persein Gran Bretagna per stress lavorativo nel 2017/2018 – un aumento di quasi 3 milioni.
Sono stati rilevati 239.000 nuovi casi di stress correlato al lavoro, depressione e ansia riportati nell’ultimo anno.

Commentando i dati pubblicati oggi dall’Ufficio per la salute e la sicurezza che mostrano che 15,4 milioni di giornate lavorative sono andate perse per stress, ansia e depressione legate al lavoro nel 2017/2018, il segretario generale della TUC, Frances O’Grady, ha dichiarato:

“Lo stress legato al lavoro è un’epidemia in crescita. È tempo che i datori di lavoro e il governo lo prendano in considerazione più seriamente.

“Le parole calde non risolveranno questo problema. I manager devono fare molto di più per ridurre le cause dello stress e sostenere i dipendenti che lottano per far fronte.

“Questo significa affrontare problemi come carichi di lavoro eccessivi e bullismo in ufficio. I posti di lavoro stressanti sono dannosi per il personale e la produttività.

“Il mio consiglio a chiunque soffra di stress, ansia e depressione al lavoro è di aderire a un sindacato. Questo è il modo migliore per far sentire le tue preoccupazioni. ”

Nota dell’editore
– L’HSE riferisce che 15.4 milioni di giorni lavorativi sono stati persi per stress, ansia e depressione legati al lavoro nel 2017/2018. Nel 2016/17 il numero di giorni persi è stato di 12,4 milioni.

Evoluzione umana e cambiamento climatico

Autore: Bruno Giorgini 

Fonte: Inchiestaonline

 

Il riscaldamento globale non solo è in atto, ma galoppa tanto che persino Trump se ne è accorto. E sembra andare più svelto di quanto i modelli abbiano fin qui raccontato e previsto. L’aumento della temperatura (che altro non è se non l’energia cinetica media delle molecole di gas) da’ luogo a venti turbinosi e spesso imprevedibili, che tra l’altro alzano onde di marea impressionanti e poi gli tsunami diventano sempre più frequenti spazzando le coste, e poi l’aumento delle temperatura dei mari produce evaporazione delle acque che sale a formare nuvole sempre più gigantesche, e poi queste nuvole si scaricano con piogge torrenziali, e poi le piogge diventano acide distruggendo flora e fauna, e poi la banchisa polare si scioglie – questa estate al polo le temperature hanno oscillato tra 30 e 34 gradi, un caldo mai visto – aumentando il livello delle acque, e poi molte specie muoiono andando prossime all’estinzione e poi là dove c’era erba verde e alberi si fa il deserto, e poi le carestie si moltiplicano, e poi milioni di persone migrano, e poi il mondo si dissemina di guerre e poi i ghiacciai raggrinziscono eccetera eccetera.

Tutto questo groviglio s’annoda, s’ingrossa, s’ amplifica e moltiplica di giorno in giorno mentre l’umanità per ora appare parecchio claudicante a farvi fronte. Anzi qualcuno ci specula e guadagna masse enormi di danaro lucrando su fame, malattie nuove e vecchie, rapine finanziarie, commerci di armi e droga a tonnellate (migliaia), illegalità e violenze, mostruose diseguaglianze, schiavitù delle forze di lavoro, calpestando diritti e libertà individuali quanto collettivi. Fino in Europa questo avviene, e giova tenerlo a mente. Quindi che fare, se fare qualcosa è ancora possibile, almeno per contenere le soglie critiche dentro un quadro di sostenibilità – un aumento che non vada oltre un grado e mezzo ci dice l’ultimo rapporto del gruppo internazionale IPCC (ottobre 2018). Sembrerebbe una causa comune per l’intera umanità, eppure stenta a assumere una dimensione globale capace di permeare l’intera vita associata della specie homo. Per esempio gli accordi tra gli stati, come l’ultimo siglato a Parigi per limitare le emissioni di gas serra, recentemente denunciato da Trump che se ne è tirato fuori, oltre a non coinvolgere tutti i paesi, faticano a essere applicati, trovandosi spesso scappatoie per non rispettare oggi le regole appena definite ieri. Su questo piano soltanto una pressione continua e massiva dell’opinione pubblica può, potrebbe, in qualche modo sollecitare maggiore impegno e celerità di esecuzione, perché a poco servirà chiudere la stalla dopo che i buoi siano scappati.

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Nel periodo estivo 7 lavoratori su 10 cominciano il lavoro già disidratati …. Un’indagine europea nell’ambito del Progetto “Heat-Shield”..

 

Ringraziamo la Dott.ssa Miriam Levi per questa presentazione dell’articolo che riporta i dati della ricerca sul fenomeno della disidratazione tra i lavoratori nella stagione estiva addirittura ancor prima d’iniziare il lavoro…  editor

La rivista scientifica PLOS ONE ha recentemente pubblicato un articolo condotto nell’ambito di “Heat-Shield”, un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020, coordinato dall’Università di Copenaghen, al quale partecipano 20 gruppi di ricerca appartenenti a 11 Paesi Europei, Italia inclusa, e dedicato alla salvaguardia della salute dei lavoratori e alla garanzia della produttività nelle mutate condizioni meteo-climatiche in conseguenza al fenomeno del riscaldamento globale. Il titolo dell’articolo è “High prevalence of hypohydration in occupations with heat stress—Perspectives for performance in combined cognitive and motor tasks”, ed è stato condotto in quattro Paesi dell’UE (Danimarca, Cipro, Grecia e Spagna) con l’obiettivo di valutare la prevalenza dello stato di disidratazione nei luoghi di lavoro e il possibile impatto dello stato di disidratazione sulle capacità motorie e sulle funzioni cognitive in situazioni di stress termico moderato o elevato, mediante il monitoraggio dei parametri fisiologici e l’utilizzo di test standardizzati. Allo studio hanno partecipato 139 lavoratori impiegati in cinque settori occupazionali – manifatturiero, agricolo, edile, turistico e polizia. Ben 7 lavoratori su 10 erano già disidratati al mattino, ancora prima dell’inizio dell’attività lavorativa. I ricercatori hanno osservato che quando i lavoratori erano in condizioni di disidratazione le prestazioni motorie si riducevano e anche le funzioni cognitive risultavano compromesse. In situazioni di stress termico, si possono verificare danni alla salute, malattie da calore o infortuni sul lavoro, e anche avere effetti sulla produttività. Le previsioni dicono che condizioni di disagio da caldo intenso e persistente saranno sempre più frequenti. È pertanto cruciale adottare fin da adesso strategie di adattamento e soluzioni tecnologiche innovative per migliorare la resilienza dei lavoratori agli effetti del caldo.

Maggiori informazioni sul Progetto HEAT-SHIELD sono disponibili al link: https://www.heat-shield.eu/

Maggiori informazioni sull’articolo pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE sono disponibili al link: https://nexs.ku.dk/english/news/2018/european-workers-fail-to-maintain-water-balance/