Diretta della Conferenza stampa del 20 novembre sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia (DM 30 aprile 2020). Vi partecipano il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, e il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.
AiFOS . Webinar gratuito: cosa fare se il COVID-19 arriva in azienda?
Riceviamo e pubblichiamo . editor |
Il 27 novembre 2020 si terrà un seminario gratuito in modalità webinar per illustrare le procedure per gestire i positivi COVID-19 in ambito aziendale, i contatti stretti e il rientro al lavoro.
Sono diverse le difficoltà nel mondo del lavoro per la gestione dell’emergenza sanitaria correlata alla diffusione pandemica del virus SARS-CoV-2. Non solo le aziende si trovano a dover riorganizzare le attività e tener conto dell’evoluzione continua di norme, linee guida e protocolli, ma hanno anche la necessità di occuparsi della delicata gestione degli eventuali casi positivi in azienda, dei contatti stretti e dei rientri al lavoro.
Come gestire questi casi? Quando e come effettuare i test? Cosa è un contatto stretto? Quali sono gli obblighi di datori di lavoro, operatori e medici competenti?
Il webinar gratuito sulla gestione del COVID-19 in azienda
Proprio per rispondere a queste e altre domande che si pongono le aziende in questa fase dell’emergenza COVID-19, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) organizza per il 27 novembre 2020 il seminario gratuito in modalità webinar “Covid-19 in azienda. Gestione casi positivi, contatti stretti, quarantena, rientro al lavoro e test biologici”.
Il seminario ha la finalità di illustrare, in base alle indicazioni dettate dalle Autorità, le procedure per la gestione di positivi COVID-19 in ambito aziendale, dei contatti stretti e del rientro al lavoro.
Sono tanti gli argomenti e le domande a cui si forniranno risposte in base alla normativa e all’evoluzione attuale dell’emergenza pandemica.
Visita virtuale alla mostra “Bernardino Ramazzini primo medico del lavoro”
Musei di Palazzo dei Pio Carpi
Un tour virtuale per mostrare le opere originali esposte, gli strumenti scientifici utilizzati da Bernardino #Ramazzini – l’iniziatore della medicina del lavoro – e illustrare gli argomenti di cui si è occupato nel corso dei suoi studi e ricerche. Dal lavoro dei minatori, di coloro che usano polveri e metalli, lavoratori del tabacco, gesso, calce, orefici, vasai, intessitori, sarti, Ramazzini nei suoi trattati propone suggerimenti per prevenire i danni da lavoro in 54 tipi di occupazione. Col suo trattato del 1700 , Ramazzini è di fatto il primo a sostenere che (è meglio, anzi più conveniente, prevenire, anzichè curare)
CES . I sindacati chiedono un nuovo sistema per fissare valori limite europei per gli agenti cancerogeni
![](https://www.etui.org/sites/default/files/styles/node_default/public/2020-11/Untitled%20design%20%285%29.png?itok=BpPH_VEM)
I sindacati europei chiedono ai legislatori dell’UE di rivedere l’attuale sistema per la definizione dei valori limite di esposizione professionale (OEL) ai sensi della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni (CMD) . Secondo loro, il nuovo sistema dovrebbe essere basato su un basso rischio di contrarre il cancro e non su un’analisi costi-benefici.
A fine settembre 2020 la Commissione Europea (CE) ha avviato l’iter legislativo per la quarta revisione della direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni sul lavoro. Sebbene la Confederazione europea dei sindacati (CES) accolga favorevolmente questa iniziativa , ritiene che un nuovo sistema coerente e trasparente per la definizione del LEP dovrebbe essere parte della revisione.
L’ETUI, che è l’istituto di ricerca della CES, ha quindi preparato una nota informativa che spiega come dovrebbe funzionare il nuovo sistema.
L’urgente questione di aggiornare e migliorare l’attuale meccanismo per la definizione di SARA vincolanti nel quadro della MCD è richiesta dalla legislazione europea nell’articolo 168 del TFUE che afferma che “Un livello elevato di protezione la salute umana è garantita nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche e azioni dell’Unione “.
Finora, la metodologia utilizzata per calcolare i LEP, basata sull’analisi costi-benefici, ha ripetutamente violato questo principio stabilendo LEP vincolanti per alcuni agenti cancerogeni con un livello di rischio molto elevato, afferma la nota informativa. .
Secondo i ricercatori dell’ETUI, il nuovo sistema dovrebbe essere basato su bassi rischi di contrarre il cancro, come nel sistema nazionale per la fissazione di valori limite per gli agenti cancerogeni in Germania e nei Paesi Bassi.
Il nuovo sistema dovrebbe anche essere più trasparente e fornire informazioni specifiche per ogni LEP vincolante, ad esempio specificando se il LEP è basato sulla salute o sul rischio. In quest’ultimo caso va sempre indicato il rischio di cancro residuo correlato al valore numerico di SARA. Inoltre, un piano d’azione obbligatorio dovrebbe essere aggiunto nella valutazione del rischio del datore di lavoro in modo che l’obbligo di ridurre al minimo l’esposizione sia chiaro per i lavoratori esposti e le autorità di contrasto.
LEP è un parametro quantitativo per l’esposizione professionale a sostanze chimiche pericolose sul posto di lavoro, compresi gli agenti cancerogeni. Sono impostati al fine di prevenire malattie professionali come i tumori professionali o altri effetti dannosi nei lavoratori esposti. I datori di lavoro utilizzano LEP come strumento per valutare i rischi dei lavoratori esposti e come strumento per la selezione di adeguate misure preventive.
Per saperne di più:
- Più di un milione di lavoratori interessati dalla revisione della direttiva sul cancro
- ETUI: inclusione di sostanze tossiche per la riproduzione nel campo di applicazione della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni
- ETUI: inclusione di medicinali pericolosi nel campo di applicazione della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni
La testimonianza di Sara Liverani, ex paziente covid
Fonte AUSL ROMAGNA
Sara Liverani è stata una paziente Covid che con poche parole ci trasmette il senso di quanto accaduto e il valore del “prendersi cura di chi è fragile di fronte a questa malattia”.
“…avevi la sensazione di poter contagiare e mettere in pericolo una persona semplicemente respirandogli vicino…e nonostante ciò loro dovevano avvicinarsi…e i loro occhi ti trasmettevano sempre un grande abbraccio”.
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Il vaccino Covid-19 deve essere gratuito, lo afferma il sindacato Servizi pubblici internazionale
Fonte PSI – Public Services International
Autore Articolo : Baba Aye – Funzionario sanitario e servizi sociali
Pfizer e BioNTech hanno annunciato il successo del loro vaccino sperimentale contro Covid-19 in una prima analisi ad interim del loro studio di fase 3 nella seconda settimana di novembre. Il PSI chiede la rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale come proposto all’OMC dai governi del Sud Africa e dell’India.
E i paesi ricchi hanno già iniziato ad accumulare il rivoluzionario vaccino . Le due società hanno già stretto accordi bilaterali con paesi ricchi che possono comodamente pagare, per fornire loro oltre un miliardo di dosi di vaccino. La proiezione dell’offerta totale delle multinazionali è di 50 milioni di dosi nel 2020 e di 1,3 miliardi nel 2021. Ma i paesi ricchi hanno già ordinato più di 1 miliardo di dosi. L’UE e solo cinque paesi rappresentano quasi un miliardo di dosi.
Sindacati meccanici. Rotabile ferroviario-amianto. La norma sblocca vertenza nel testo base del Ddl bilancio
Fonte Fiom Cgil
Che sia la volta buona, finalmente, per i lavoratori del settore rotabile ferroviario esposti a fibre di amianto.
Nel pomeriggio di venerdì 13 ottobre il DDL bilancio 2021 è approdato alla Camera dei Deputati riportando all’articolo 57 (Titolo V Lavoro, Famiglia e Politiche sociali in corso di revisione) significative “Disposizioni in favore dei lavoratori esposti all’amianto”.
Un passo fondamentale per la soluzione della vertenza, iniziata nell’ottobre dello scorso anno, che va a sanare la brusca battuta d’arresto registrata in occasione della conversione in legge del DL agosto.
Nel testo depositato – in estrema sintesi – non solo il “via libera” al pensionamento di quanti raggiungeranno i requisiti certificati entro il 31 dicembre 2020 (con le relative coperture economico-finanziarie), ma anche l’impianto normativo per l’individuazione delle platee e delle risorse necessarie per gli anni a venire.
Previsto infine, un termine perentorio per il perfezionamento delle domande incomplete, carenti di documentazione.
Naturalmente, prima di considerare risolta la vertenza, è necessario attendere il voto finale del DDL bilancio 2021, ma l’inserimento della norma “sblocca vertenza” nel testo base depositato alla Camera dei Deputati è un gesto di grande attenzione, frutto dell’intenso lavorio di relazioni intessuto da Fim Fiom Uilm nazionali con MLePS, MEF, Commissione lavoro della Camera dei Deputati ed esponenti parlamentari bipartisan.
Sarà pertanto nostro impegno monitorare l’iter di approvazione della legge di Bilancio.
Fim Fiom Uilm nazionali
Roma, 16 novembre 2020
Spagna: legge sull’eliminazione dell’amianto in Catalogna
Fonte IBAS
Il 17 novembre 2020, il Consiglio esecutivo del governo della Catalogna ha approvato il progetto di legge per l’eradicazione dell’amianto. In una conferenza stampa, il ministro regionale della Presidenza e portavoce del governo Meritxell Budó ha spiegato che la nuova legge proteggerà il pubblico e i lavoratori dalle esposizioni tossiche. Le questioni chiave che devono essere affrontate Budó ha affermato che l’ubiquità del materiale di amianto in tutta la regione – stimata in 4 milioni di tonnellate – un vuoto di informazioni e una mancanza di legislazione che imponga la rimozione dell’amianto. Sarà effettuata una consultazione pubblica e saranno consultati consulenti specializzati. Vedi: Catalunya empieza a elaborar una ley de retirada del Amianto [La Catalogna inizia a redigere una legge sulla rimozione dell’amianto].
Cronache da Berlino al tempo della “seconda ondata” di Franco Di Giangirolamo
Fotostreet in Berlin – foto gierre
17.11.2020
Fatalità? Appena alzato mi cade l’occhio su una pagina dell’AbendBlatt (giornaletto locale) che propaganda senza pudore una praxis per la consulenza testamentaria. Il tempismo prussiano non mi stupisce più ormai: sentita aria di peggioramento della situazione pandemica si sono allertati tutti i servizi collaterali. Il suggerimento non è superfluo nemmeno per coloro che, come me, non si sono preoccupati del testamento, non tanto perchè non temono la inevitabile „livella“, e neppure per scaramanzia, quanto perchè hanno insignificanti patrimoni e molti eredi. Grato del suggerimento mi accingerò tuttavia alla bisogna se non altro per dare uno stile alla suddivisione delle scarabattole che ho raccolto nel corso della vita. Scarabattole sì, ma senza sminuirne il valore. Ho avuto periodi nella mia vita, quando sembrava che l’inimicizia tra me e il denaro fosse inconciliabile, nei quali ho vissuto circondato da utilissime scarabattole, lasciatemi o ereditate dai miei amici, fortunatamente non tutti defunti, che debbo gratificare non solo per il valore d’uso, ma anche per il calore delle appartenenze condivise. Ovvero, per quel sentimento nostalgico che si prova quando un amico/a o un/a amante, o un parente, ci lascia e ci si ritrova a prendere un libro, un disco, un oggetto qualsiasi che evoca momenti della vita con lui/lei e ti accorgi che non lo stai afferrando ma accarezzando, come se l’altro/a potesse, con quel gesto, avvertire e condividere quel ricordo.
Svizzera . I lavoratori soffrono sempre di più di ansia, stress, stanchezza e solitudine
Fonte areaonline.ch
I lavoratori soffrono sempre di più di ansia, stress, stanchezza e solitudine
Il Covid lascerà segni sulla salute mentale anche a lungo termine. A colloquio con due psicologhe.
di Veronica Galster
La temevamo ed è arrivata la seconda ondata di contagi, ma cosa ci portiamo dietro dalla prima? Come stanno le lavoratrici e i lavoratori che dopo un’estate relativamente tranquilla, si vedono nuovamente davanti uno scenario poco rassicurante? Come hanno superato la prima ondata e il lockdown? Ne abbiamo discusso con due psicologhe.
A inizio marzo siamo stati catapultati in una situazione che non conoscevamo: un’emergenza sanitaria mondiale, una pandemia. Gli equilibri e la routine di tutti sono stati scombussolati a più riprese e ogni volta è stato più o meno difficile adattarsi alle nuove norme, alle nuove richieste e all’incertezza che si protraeva e si protrae nel tempo. Che effetti ha avuto e sta avendo tutto ciò sulla psiche delle lavoratrici e dei lavoratori? Ne abbiamo discusso con la dottoressa phil. Chiara Ferrazzo Arcidiacono, capo équipe psicologi e psicoterapeuti dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc) e coordinatrice della task force psicologica ticinese durante la prima ondata, e con Eleonora Fontana, psicologa e psicoterapeuta del Laboratorio di psicopatologia del lavoro.
GB.Tre quarti del personale di vendita al dettaglio afferma che gli abusi sono stati peggiori durante la pandemia: Usdaw lancia la Settimana del rispetto per i lavoratori
- Il 76% afferma che l’abuso è stato peggiore del normale durante la pandemia Covid-19,
- L’85% dei negozianti ha subito abusi verbali,
- Il 57% è stato minacciato da un cliente,
- Il 9% è stato aggredito.
L’annuale Settimana del rispetto per i negozianti va dal 16 al 22 novembre 2020. Durante la settimana, Usdaw aumenterà la consapevolezza della campagna Libertà dalla paura per tutto l’anno e promuoverà la petizione parlamentare che chiede al governo di legiferare per proteggere i lavoratori di bottega. La petizione conta attualmente oltre 70.000 firme e può essere firmata all’indirizzo: https://petition.paragraph.uk/petitions/328621
In rete il numero di novembre 2020 del mensile Lavoro e Salute
E’ disponibile on line il numero di novembre 2020 del mensile Lavoro e Salute
Per scaricare Lavoro e Salute clicca QUI
Inail. Infortuni mortali dovuti alle esplosioni, online un’analisi di cause e dinamiche
Fonte Inail.it
La pubblicazione, elaborata sulla base dei dati del Sistema di sorveglianza nazionale Informo, illustra le caratteristiche principali di 98 eventi occorsi in ambienti di lavoro nel periodo 2002-2018 dove si sono verificate esplosioni che hanno coinvolto 119 lavoratori, con 114 decessi e cinque infortuni gravi
UK | Lo scandalo dei lavoratori sacrificabili prima, durante e dopo il Covid
FONTE HAZARDS
La maggior parte dei luoghi di lavoro non ha mai visto un ispettore. I lavoratori hanno lottato per ottenere il DPI. Gli informatori sono stati messi a tacere. Era prima del Covid-19. L’ editore di Hazards Rory O’Neill rivela come la pandemia non abbia causato una crisi nella salute sul lavoro. Lo ha esposto. |
È abbastanza semplice. Il governo aveva un occhio al bilancio e un altro alla base dei conservatori, chiedendo a gran voce la fine delle regole meschine e la perdita delle libertà personali. Doveva esserci un rapido ritorno alla “normalità”, e questo significava tornare al lavoro.
Da luglio 2020 in poi, i ministri hanno intrapreso una missione di tre mesi per riportarci nei nostri luoghi di lavoro “protetti da Covid”.
GRAVE ERRORE Boris Johnson ha invertito il suo viaggio di ritorno al lavoro solo il 22 settembre, quando i gruppi di lavoro erano saliti ai massimi storici e il tasso di infezione del paese si era spostato nella zona di pericolo.
Inail . Dossier Covid-19
Dossier Covid-19
Fin dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus (Sars-CoV-2), l’Inail ha potenziato le attività di comunicazione, veicolando quotidianamente le informazioni e gli aggiornamenti relativi all’emergenza sanitaria anche attraverso un linguaggio più vicino alle abitudini e alle esigenze dei cittadini
Lo speciale arricchito da link, video e rimandi multimediali fa il punto sulle misure adottate dall’Istituto per fronteggiare l’epidemia da coronavirus offrendo in un unico prodotto il quadro completo di tutte le informazioni messe a disposizione dall’istituto per orientare i cittadini nell’attuale fase di emergenza sanitaria.
Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2020
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it
- Dossier Covid-19(.pdf – 11 mb)
Pandemie ed equilibri globali
Fonte: Salute Internazionale che ringraziamo
Autori: Chiara Di Benedetto e Andrea Atzori
Intervista a David Quammen, autore di Spillover, per guardare con lui alla salute globale, all’Africa e al ruolo delle organizzazioni di cooperazione internazionale.
«Qualche Cassandra bene informata parla addirittura del Next big one, il prossimo grande evento, come di un fatto inevitabile. Sarà causato da un virus? Si manifesterà nella foresta pluviale o in un mercato cittadino della Cina meridionale? Farà trenta, quaranta milioni di vittime?»
Era il 2012 quando David Quammen scriveva queste parole nel suo saggio “Spillover. Animal Infections and the Next Human Pandemic”[1], un viaggio “dentro” le epidemie della storia, e a rileggerle oggi suonano come una profezia. Niente del genere, solo una riflessione o, meglio, una domanda critica, maturata attraverso studio e osservazione: gli spillover – i salti di specie – non sono certo una novità nella storia delle malattie infettive – si pensi a HIV, Ebola, Sars – ma vanno letti oggi in un contesto planetario dove le distanze, tra luoghi geografici, esseri umani, mondo animale e addirittura quelle con l’ambiente selvaggio, si sono accorciate. E le possibilità di queste “tracimazioni” da una specie animale all’uomo di conseguenza aumentano.
Ordinanza regionale: in Emilia-Romagna nuove misure anti-assembramenti
Fonte Regione Emilia-Romagna
Mascherina indossata sempre, fin dal momento in cui si esce di casa. Nei giorni prefestivi e festivi chiuse le medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i complessi commerciali, con l’aggiunta, nei festivi, dello stop ad ogni attività di vendita, anche gli esercizi di vicinato (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole le sole eccezioni previste, e rimangono aperti gli esercizi di ristorazione pur nei limiti previsti dal DPCM in vigore). Sempre, invece, nei negozi di vendita di generi alimentari, potrà entrare un solo componente per nucleo familiare, fatta salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di 14 anni. Niente mercati in area pubblica o privata a meno che non vi siano Piani dei Comuni che prevedano regole di specifiche (perimetrazione, varchi di accesso e uscita distinti, sorveglianza pubblica e privata sull’applicazione delle regole di distanziamento e sicurezza).
E ancora: la consumazione di alimenti e bevande è sempre vietata in area pubblica o aperta al pubblico, mentre dalle 15 alle 18 la somministrazione e consumazione può avvenire solo da seduti fuori e dentro i locali, e in posti “regolarmente collocati” (va ricordato che dalle 18 alle 5 di mattina l’attività è sospesa in base all’attuale DPCM del Governo).
Francia: Il telelavoro fa parte dell’obbligo di prevenzione della salute e sicurezza sul lavoro
Fronte Etui
Autrice: Aude Cefaliello , Researcher
La crisi sanitaria dovuta al Covid-19 aveva portato la Francia a istituire un primo confino nazionale (lockdown) il 17 marzo 2020. In questa occasione, il telelavoro divenne la norma per tutte le persone che potevano, che rappresentavano il 34% persone occupate . Il rapido aumento del numero di contagi in Europa ha costretto il governo francese a istituire un nuovo lockdown il 28 ottobre 2020 .
In questo contesto, il Ministero del Lavoro ha aggiornato il protocollo nazionale per garantire la salute e la sicurezza dei dipendenti aziendali di fronte all’epidemia di Covid-19 .
Una delle misure più pubblicizzate è il telelavoro, che sta diventando la regola per tutte le attività che lo consentono. Di fronte alla riluttanza di alcune aziende a rifiutare l’attuazione del telelavoro, il ministro del Lavoro Elisabeth Borne ha dovuto inasprire il tono ricordando pubblicamente che “c’è l’obbligo da parte del datore di lavoro di garantire la sicurezza e la salute dei i suoi dipendenti. Le regole che sono nel protocollo sono la traduzione diretta di questo obbligo e quindi sono vincolanti per il datore di lavoro ” .
Pertanto, rifiutare l’introduzione del telelavoro quando possibile è considerato una violazione da parte del datore di lavoro del suo obbligo di proteggere i dipendenti, il che lo espone a una sanzione civile o penale . Il ministro francese incoraggia i dipendenti a contribuire a far rispettare queste regole insistendo su un possibile ricorso all’ispettorato del lavoro .
L’attuale posizione del governo francese mostra l’importanza della responsabilità del datore di lavoro di proteggere la salute e la sicurezza dei suoi lavoratori. Il Covid-19 è riconosciuto come un rischio sul lavoro e il protocollo richiama l’applicazione dei principi generali di prevenzione.
“L’obbligo di telelavoro nel contesto del dovere di prevenzione del datore di lavoro dimostra l’importanza di una prevenzione globale e collettiva che implichi una riorganizzazione del lavoro oltre i gesti di barriera”, aggiunge Laurent Vogel , ricercatore senior presso ETUI. Il fatto che il governo francese sottolinei il legame tra una riorganizzazione del lavoro per garantire la prevenzione dei rischi del Covid-19 ei principi generali di prevenzione (che sono obblighi europei derivanti dalla direttiva 89/391 / CEE ) potrebbe essere potenzialmente applicabile. si applicano ad altri Stati membri in condizioni sanitarie simili.
Tuttavia, non va dimenticato che le condizioni di lavoro a casa possono rappresentare anche rischi fisici e psicologici per la salute dei dipendenti. Il sindacato generale di ingegneri, dirigenti e tecnici (UGICT-CGT) avverte in un’indagine che durante il primo lockdown, il telelavoro era “un preoccupante cocktail di rischi psicosociali”. Sono in corso negoziati nazionali tra le parti sociali per regolamentare il telelavoro, applicabile anche al di fuori del periodo di reclusione, che dovrebbero concludersi il 23 novembre 2020.
Comunicato Fim Fiom Uilm in merito agli screening
Fonte : Fiom-Cgil Nazionale
Riteniamo e importante diffondere questo comunicato Fim, Fiom, Uilm nazionali in merito a “Screening: necessaria la condivisione nei comitati Covid ” (Editor)
Screening: necessaria la condivisione nei comitati Covid
Ci segnalano a più riprese iniziative unilaterali da parte di aziende in materia di screening, con il tentativo di imporre tamponi generalizzati al proprio personale; precisiamo che è indispensabile il coinvolgimento dei Comitati Covid aziendali o territoriali.
A tal proposito è utile ricordare alcuni punti fondamentali dell’attuale impianto normativo:
1. Il DPCM “zone a rischio”, per quanto attinente le attività economiche e produttive, fa riferimento esplicito al Protocollo condiviso tra Governo e Parti Sociali sottoscritto il 24 aprile 2020.
2. I comitati COVID disciplinati dal richiamato Protocollo sono attivi e vanno prontamente attivati, alla presenza del Medico Competente, per quanto concerne la sorveglianza sanitaria.
3. Gli screening sono attualmente disciplinati per i casi che presentato sintomi riconducibili al SARS-CoV-2, nonché per i contatti stretti con una persona risultata positiva.
4. Nei casi in cui siano riscontrati casi in azienda è l’azienda sanitaria territoriale a prendere in carico la gestione dei suddetti screening.
5. è possibile, in caso di effettivo riscontro di positività, accompagnare la presa in carico da parte delle autorità competenti con screening a carico dell’azienda, ma sempre in raccordo con l’autorità sanitaria pubblica.
Pertanto, in caso di imposizione unilaterale afferenti percorsi di screening è indispensabile richiedere la convocazione del Comitato COVID aziendale, alla presenza del Medico Competente.
Resta inteso che, in ogni caso, tali screening sono da considerarsi a carattere volontario.
Invitiamo le RSU e le strutture territoriali a comunicarci il ripetersi di iniziative analoghe nei rispettivi territori.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 11 novembre 2020
Strategia a posteriori e mobilità sanitaria attiva e passiva
fonte: mentepolitica.it
Francesco Domenico Capizzi * – 11.11.2020
Già nel 2017 il CENSIS affermava che “la Medicina moderna sta diventando troppo cara per essere vitale: la spesa sanitaria italiana cresce più rapidamente del PIL al punto che la forbice tra finanziamento statale e spesa prevedibile rischia di aprire una voragine nei conti pubblici”. Alla constatazione si potrebbe aggiungervi il motivo: il Servizio Sanitario Nazionale deve e non può non ricorrere a sistemi tecnologici complessi e molto onerosi di diagnosi e cura. Una problematica decisiva di politica socio-sanitaria che avrebbe dovuto già essere affrontata, per sé stessa da tempo cogente e di non facile soluzione, puntando decisamente sulla evitabilità e la prevenzione delle malattie cronico-degenerative e neoplastiche, in crescita costante fino a rappresentare grande parte delle patologie affrontate quotidianamente dall’organizzazione sanitaria le cui risorse e forze sono destinate, in Italia come in altri Paesi industrializzati, essenzialmente alla loro diagnosi e cura e con risultati non entusiasmanti.
I capitoli che pesano sul piano organizzativo ed economico, permanendo l’attuale gestione sanitaria, sono molteplici:
– Politica e Istituzioni sanitarie continuano ad essere concepite come amministrazioni contabili e gestionali di strutture edilizie e tecnologiche la cui unica, se non esclusiva, progettualità si conforma, in definitiva, come mantenimento e sviluppo dell’esistente;
– nel 2050 gli ultrasessantacinquenni costituiranno il 34% della popolazione contro l’attuale 17%, il 25% dei quali accuserà molteplici malattie con relativa necessità di plurime terapie e supporti assistenziali di varia natura, con consumi più che doppi di farmaci e vari rimedi rispetto a tutte le età minori messe insieme. Pur collocandosi ai primi posti, nel contesto europeo e mondiale, per la qualità delle prestazioni, l’equità e l’universalità di accesso, il Sistema sanitario italiano può incepparsi proprio a causa della crescita numerica della popolazione anziana che rende difficile, se non impossibile, il mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi raggiunti per la sostenibilità dei costi a fronte di esborsi condizionati dai vincoli finanziari relativi agli impegni assunti dall’Italia in Europa (CENSIS, 2019);
– allungandosi nel Servizio pubblico le già lunghe liste d’attesa (oltretutto, tra marzo e luglio di quest’anno, a causa del Covid, sono rimasti non eseguiti circa 500.000 interventi chirurgici; dati forniti dalla Società Italiana di Chirurgia) i fondi erogati alle strutture private accreditate hanno sfiorato nel 2019 i 25 miliardi di euro (poco meno di un quinto dell’intero budget sanitario), essendo aumentata di circa un miliardo e mezzo la spesa per anno a partire dal 2002, pari ad un tasso di crescita annuo del 3,4%;
– la spesa sanitaria complessiva dai 116 miliardi del 2018 è passata ai 117,3 miliardi del 2019 (Ragioneria Generale dello Stato 2019): dal 2002 al 2019 ha subito un incremento in valore assoluto di 38,3 miliardi di euro senza considerare i costi assunti, per varie ragioni, direttamente dalle famiglie;
– la spesa per i farmaci erogati è aumentata dal 2002 al 2019 di quasi 1miliardo di euro assumendo un consistente peso sulla complessiva spesa sanitaria: dal 3,3% del 2002 al 9,8% del 2019, senza considerare la porzione di spesa che si abbatte sulle famiglie. In Italia vengono consumati circa 2000 farmaci al giorno/1000 abitanti, cioè circa due dosi giornaliere per ogni cittadino, pari ad una spesa pro-capite di circa 500 euro annui: 11,5 miliardi a carico dello Stato, il resto a carico dei cittadini. I consumi maggiori risultano nelle regioni meridionali;
– Il Sistema Sanitario italiano assicura il diritto di ottenere assistenza in Strutture sanitarie di Regioni differenti da quella di residenza. In tal modo si realizza una mobilità sanitaria fra Regioni diverse: la mobilita’ attiva svolta dalla Regione che effettua le prestazioni, la mobilita’ passiva subita dalla Regione da cui il cittadino-malato si è allontanato pur risultandovi residente e pertanto assistibile. Questa situazione viene sanata dalle compensazioni finanziarie tra le due Regioni coinvolte per quanto concerne ricoveri ospedalieri e di day hospital, medicina generale, specialistica ambulatoriale, farmaceutica, cure termali, somministrazione diretta di farmaci, trasporti con ambulanza ed elisoccorso. Nel 2019 il valore della mobilita’ sanitaria è ammontata a quasi 5 miliardi ( Conferenza delle Regioni e delle Province autonome). Fra le Regioni che vantano una maggiore capacita’ di attrazione la Lombardia e l’Emilia-Romagna, che assommano il 40% della mobilita’ attiva, e in genere le grandi Regioni del Nord. È chiaro che questa situazione sia foriera di indebitamenti, squilibri, disomogeneità nell’assistenza e di ulteriori impegni economici ed organizzativi per le famiglie. Ancora una volta si dimostra come la ricchezza, anche nell’ambito sanitario, segua la via del Nord e si allontani dal sud del Paese creando sperequazioni che si riflettono sul prestigio delle Istituzioni e il senso dell’unità nazionale fondata sulla solidarietà. Infatti, non soltanto la Regione perde denaro e credibilità, ma anche le famiglie rischiano di indebitarsi facendosi carico di costi difficilmente stimabili per i viaggi della “speranza”, i soggiorni, le assenze dal lavoro, la discontinuità impressa dal proprio ambiente usuale, ecc.
In conclusione, è necessario che Politica e Istituzioni prendano atto che la strategia sanitaria a posteriori, quasi del tutto incentrata su diagnosi e cura e fino a questo momento perseguita, conduce a distorsioni culturali, errori progettuali e ad incompatibilità economico-sociali che mettono a repentaglio il patto sociale e il prestigio delle stesse Istituzioni democratiche.
* Già docente di Chirurgia presso l’Università di Bologna e direttore delle Chirurgie generali degli Ospedali Bellaria e Maggiore di Bologna
Vivere a Berlino di Franco Di Giangirolamo – 10 novembre 2020
Fotostreet Alexanderplatz Berlin – foto gierre
10.11.2020
Passata la Festa della Unificazione tedesca e la Commemorazione della Notte dei cristalli, ambedue obbligate al “sottotono“ dalla stretta di novembre contro il coronavirus, politica e scienza si affannano a valutare i primi effetti delle decisioni assunte dalla Cancelliera, con tutti i dubbi, che debbono attendere almeno altre due settimane per essere “sciolti“. Mutti aveva detto che i provvedimenti avrebbero dovuto essere anticipati ma che sarebbe stato deleterio perdere la sintonia con l’opinione pubblica, che si lascia convincere meglio quando i numeri sono alti. C’è chi pensa che la decisione “posticipata“ sia stata condizionata dal Natale e Capodanno che tutti vorrebbero celebrare il più possibile secondo la tradizione e, di conseguenza, con numeri da epidemia floscia, da curve appiattite che permettano un “go“, dopo lo “stop“. In ogni caso l’effetto delle nuova stretta si vede e pare che i berlinesi, a parte alcune categorie economiche, l’abbiano presa “da prussiani“.
Affrontare Il Virus Corona (COVID-19) Documenti e Rapporti OCSE
Fonte ENETOSH
Oltre a vari articoli e documenti in questa raccolta, è stato pubblicato il rapporto “A Framework to guide an Education Response to the COVID-19 Pandemic of 2020”, che mira a supportare il processo decisionale in materia di istruzione per sviluppare e implementare risposte educative efficaci al Pandemia di covid19.
Il rapporto offre un quadro per guidare lo sviluppo di strategie educative specifiche al contesto. Include una lista di controllo di 25 punti per supportare lo sviluppo di una strategia educativa durante la pandemia. Questo può essere utilizzato dalle autorità educative nazionali, statali o locali o dai leader delle reti educative. Le esigenze più critiche che dovrebbero essere affrontate sono: garantire l’apprendimento accademico per gli studenti, sostenere gli studenti che non hanno competenze per lo studio indipendente, garantire il benessere degli studenti, fornire supporto professionale agli insegnanti e garantire il benessere degli insegnanti e l’assistenza medica agli insegnanti.
Puoi leggere il rapporto qui .
I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia
Segnaliamo questo saggio: “I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia” come punto di riferimento nel dibattito che seguirà la fase post pandemia ( speriamo tra breve tempo…) . Le Regioni italiane, sia pure con rilevanti differenze, non hanno dato una buona prova in una fase di drammatica criticità per la vita del paese. Diario Prevenzione pubblicherà e/o segnalerà saggi, articoli e documenti utili perché il dibattito sulla necessaria riforma del Titolo V° non alimenti una deriva verso una regressione a modelli di centralismo burocratico dello stato nazionale. |
Costituzionalismo.it Fascicolo 2 | 2020
I regionalismi sanitari in Italia nel contesto internazionale: lezioni dalla pandemia.
di Francesco Taroni e Chiara Giorgi
Editoriale Scientifica
Gravissimo episodio alla Marelli di Crevalcore
Dal sito della Fiom Cgil di Bologna riportiamo questo comunicato di denuncia di un episodio molto grave sul quale stanno indagando i Carabinieri. |
La Fiom si costituirà parte civile all’eventuale processo. Serve l’azione collettiva e la determinazione di tutte e tutti per contrastare una tale cultura aziendale e per affermare una cultura del rispetto della persona, dei diritti, delle leggi e delle libertà sindacali.
Abbiamo appreso dalle agenzie di stampa delle indagini in corso a carico di quattro responsabili della Marelli di Crevalcore con gravissimi capi di imputazione. I Carabinieri parlano di “estorsione”, “lesioni personali colpose” e altre violazioni della normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in relazione alle pressioni effettuate su una lavoratrice per occultare un grave infortunio sul lavoro.
Questa notizia rivela e rende pubblico un clima pesante dentro la fabbrica e questo episodio potrebbe essere la manifestazione di una cultura diffusa che riguarda anche altri aspetti della vita e dei rapporti in azienda.
Siamo consapevoli che potrebbe non trattarsi di un caso isolato, tant’è che da tempo abbiamo cercato di contrastare questo clima insieme ai nostri delegati, anche attraverso l’iniziativa sindacale e di mobilitazione, e mettendo i nostri uffici legali a disposizione di tutti i lavoratori e lavoratrici.
Approfondiremo le verifiche per tutelare lavoratori che si siano trovati coinvolti in episodi simili.
Contro questa cultura però serve affermare un modello di rapporti di lavoro e relazioni sindacali basate sul rispetto della persona del lavoratore, delle leggi e dei contratti, e delle libertà sindacali.
Non è un caso che episodi simili avvengano in un’azienda che è stata condannata addirittura dalla Corte Costituzionale per l’illegittima estromissione dei delegati della FIOM CGIL dagli stabilimenti.
La FIOM CGIL, rispetto allo specifico episodio, si costituirà parte civile nell’eventuale processo penale.
Tanto più alla luce di queste notizie diventa essenziale che i lavoratori e le lavoratrici della Marelli aderiscano allo sciopero di due ore già indetto per la giornata di domani, venerdì 6 novembre 2020 su tutti i turni di lavoro, per il rispetto dei lavoratori in quanto persone e non numeri.
Bologna, 5 novembre 2020
FIOM CGIL BOLOGNA
Altre info dalla stampa su questo episodio
- Crevalcore. Infortunio ‘nascosto’ in azienda: i sindacati chiedono spiegazioni (fonte bolognatoday)
- Quel brutto pasticcio alla Marelli( fonte Leggere la notizia)
- Operaia ricattata per nascondere l’infortunio. Terremoto alla Magneti Marelli, indagati quattro dirigenti: avrebbero imposto alla dipendente di simulare un incidente domestico ( fonte il Resto del Carlino )
- Infortuni sul lavoro, la vicenda dell’operaia ( fonte radiocittà fujiko )
All’inizio dei test di massa a Liverpool, il TUC North West ha invitato i datori di lavoro della città a supportare i lavoratori durante il test pilota di massa.
Stanno chiedono sicurezza finanziaria per i lavoratori t o li aiutano a fare il test e prendere provvedimenti, se necessario, in modo che le misure di sanità pubblica possono essere efficaci e la città può venire a capo della pandemia. Dicono che il successo dei test di massa dipenderà dalla capacità dei dipendenti di permettersi di fare la cosa giusta e seguire i consigli di salute pubblica per autoisolarsi se necessario.
Chiedono ai datori di lavoro di Liverpool di:
- sostenere i lavoratori che desiderano sottoporsi al test
- pagare i lavoratori, che risultano positivi o a cui viene chiesto di isolarsi da soli tramite track and trace, retribuzione piena ove possibile dal primo giorno e dichiarare pubblicamente il loro sostegno per questo, per dare fiducia e certezza ai lavoratori
Il TUC hanno costantemente sottolineare d la necessità di un sostegno finanziario per i lavoratori durante la pandemia. Commentando, Lynn Collins Segretario del TUC Nord Ovest ha detto:
“I datori di lavoro a Liverpool hanno un ruolo unico da svolgere nel sostenere i propri lavoratori a partecipare al progetto pilota e non essere penalizzati finanziariamente per averlo fatto.
“Durante la pandemia, abbiamo costantemente chiesto sostegno finanziario per i lavoratori che hanno bisogno di isolarsi da soli. È importante che i datori di lavoro, dove possono, paghino la paga piena ai lavoratori quando si isolano da soli. Ma dove ciò non può accadere, il governo deve intervenire. Devono aumentare l’accesso all’indennità di malattia legale a tutti i lavoratori e aumentare il tasso di retribuzione in linea con il salario dignitoso reale. Continueremo a invitarli a farlo.
“Nel frattempo, per proteggere vite e mezzi di sussistenza, chiediamo a tutti i datori di lavoro di fare la cosa giusta, concedendo tempo ai lavoratori per fare i test e assicurando che abbiano sicurezza finanziaria se devono autoisolarsi. Lavorando insieme, possiamo sconfiggere questa pandemia “.
Tensioni tra Ministro della Salute e Regioni
Un comunicato appena pubblicato sul sito del Ministero della Salute rende evidente lo stato di tensione tra il Ministero della Salute , il CTS e le Regioni. La logica “contrattuale” che si è manifestata da parte delle regioni verso il governo per negoziare i provvedimenti di contrasto alla pandemia è parsa inaccettabile al ministro Speranza che peraltro aveva fornito alle regioni e agli esperti degli Assessorati alla Sanità gli indicatori e i sistemi di valutazione per l’assegnazione di ciascuna regione in una delle quattro fasce di rischio. Riportiamo il comunicato:
“Covid-19: Speranza, “Non si ignori gravità dei dati su territori”
“Le regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle regioni. È surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili”. Lo afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Fonte Ministero Salute
Vedi inoltre
Informativa del ministro Speranza sui criteri seguiti nella collocazione delle Regioni nelle aree di diffusione del Covid-19
Vivere a Berlino di Franco Di Giangirolamo – 4 novembre
Foto Street Il Ponte degli Orsi …foto gierre
4 novembre 2020
Ficcanasare, ovvero disobbedire a Mutti ( Merkel ndr) e farsi un giro per Berlin, in una giornata così piena di sole che ti trascina in una viandanza, che mette a dura prova la resistenza del mio fisico, piuttosto indebolito dalla clausura. L’Ueberweisung (bonifico) urgente mi porta in Alexanderplatz con la U5 semivuota di passeggeri rigorosamente distanziati e mascherati. Anche la piazza è abbastanza deserta, come la stazione con i chioschi quasi tutti chiusi e gruppetti di gilet gialli della sicurezza che svolgono una specie di controllo delle misure di sicurezza. Decido di fregarmene dei giornali che parlano solo delle elezioni USA e di Covid e di andare al Zoologisches Garten a vedere com’è la situazione.
IL PRIMO SOCCORSO AL LAVORO DURANTE LA PANDEMIA COVID-19
Ente Bilaterale Turismo Provincia di Venezia |
Ente Bilaterale Terziario Commercio Servizi Provincia di Venezia |
IL PRIMO SOCCORSO AL LAVORO DURANTE LA PANDEMIA COVID-19
A CURA DI B. CERETTI, R. MONTAGNANI, F. OSTI, M. THIAM CON LA COLLABORAZIONE DI PAOLO ROSI DIRETTORE della CENTRALE OPERATIVA 118 ASL 3 SERENISSIMA e di BETTINA HUNGER ASD – BGN GERMANIA
IMMAGINI DI GIULIANA BENEDETTI