Covid-19 e salute mentale

Autrice :  Norina Di Blasio

Chiudere l’attività ambulatoriale significa lasciare le persone sole, abbandonate, con tutte le difficoltà che già esistevano nel sistema salute mentale in Italia. L’intervista a Fabrizio Starace, presidente SIEP.

“È solo quando tu e il tuo paziente indossate una mascherina che vi rendete conto di quanto l’assistenza medica dipenda dall’espressione facciale e dalla comunicazione non verbale”, scrive Danielle Ofri, in un recente articolo sul New York Times dal titolo Why Doctors and Nurses Are Anxious and Angry. “Mentre effettuavo i tamponi ai miei primi pazienti per il coronavirus qui al Bellevue Hospital la scorsa settimana, è diventato evidente che alleviare la loro ansia era tanto importante quanto sondare le loro rino-faringi”. In questa frase la Ofri, Medico presso il Bellevue Hospital di New York e docente della New York University School of medicine, ci restituisce un effetto che l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha sulla salute mentale e le conseguenti misure ha determinato sulle persone tutte, dai pazienti agli operatori sanitari. “ Noi medici e infermieri ci sentiamo altrettanto sconcertati come tutti gli altri : ‘Un gel a base di alcol e aloe può realmente sostituire un disinfettante per le mani? È sicuro andare al negozio di bagel? Come possiamo gestire i nostri genitori anziani? È possibile fare in modo che i nostri figli non si tocchino la faccia?’. Guardiamo alle notizie con la stessa ansia del grande pubblico”, continua infatti la Ofri, offrendoci piccoli affacci sulle psicopatologie quotidiane, lievi effetti che la pandemia da coronavirus comincia ad avere sulla nostra salute mentale.

Ma che impatto hanno le misure di distanziamento sociale sulle persone con disagio psichico e sulle loro famiglie? Dalle carceri alle strutture residenziali, dai centri diurni alle visite ambulatoriali, dagli SPDC alle visite domiciliari, esiste un mondo strutturato che si occupa della presa in carico delle persone che soffrono di disagio psichico, ma come si sta riorganizzando in questa situazione di emergenza sanitaria?  Come si stanno organizzando i Dipartimenti di salute mentale rispetto alle disposizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri? Vediamo cosa ne pensa Fabrizio Starace, presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP), in questa intervista* rilasciata a Senti chi parla.

L’articolo prosegue alla fonte su

Saluteinternazionale

Covid-19: proteggiamoci dalle… bufale

Questo articolo è stato ripreso dal sito del  Ministero della Salute 

Covid-19: proteggiamoci dalle… bufale

immagine fake news

Per evitare di imbattersi in notizie false e pericolose per la salute, si raccomanda di cercare informazioni sul nuovo coronavirus e sulla malattia che provoca, definita dall’OMS Covid-19, su fonti istituzionali ufficiali e certificate.

In questo periodo circolano infatti sul web e sui social numerose fake news che inducono ad assumere comportamenti non corretti e inefficaci per prevenire il contagio da nuovo coronavirus.

Di seguito le 12 fake news più frequenti:

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DPI – Linee Guida per il contenimento della trasmissione di COVID-19 nei Laboratori Biomedici

Riteniamo utile e importante la diffusione delle Linee Guida per il contenimento della trasmissione di COVID-19 nei Laboratori Biomedici elaborata dall’Associazione Tecnico Scientifica S.I.T.Lab che ringraziamo. editor

 

Raccomandazioni dell’Associazione Tecnico Scientifica S.I.T.La.B.

N. 2/20 IT VER

DPI nelle linee guida ISPESL e raccomandazioni ISS e WHO per il contenimento della trasmissione di COVID-19 per il Tecnico di Laboratorio Biomedico
S.Stanziale (Padova ), A.G. Bianculli (Roma), A. Magaldi (Potenza), S.A. Distefano (Palermo). Rev. 1.0   SITLaB news

IL DOCUMENTO 

 

Pillole antipanico, non aver paura di…

Abbiamo riprodotto questo articolo ” Pillole antipanico, non aver paura di …. ” dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità perché riteniamo  debba avere la massima diffusione  possibile …. ( editor ) 

Fonte : Istituto Superiore di Sanità

ISS, 26 febbraio 2020

  1. Restare senza cibo: non è necessario fare scorte di generi alimentari. Gli esercizi commerciali, nelle zone che attualmente non sono sede di focolai epidemici, restano aperti e garantiscono il rifornimento di tutti i prodotti, non soltanto quelli di prima necessità.
  2. Rimanere senza prodotti per l’igiene delle mani: anche se, a causa della paura generata dal contagio, le farmacie e altri punti vendita possono rimanere sprovvisti di gel o soluzioni per l’igiene delle mani, va ricordato che il lavaggio con acqua e sapone, se ben effettuato, garantisce una perfetta igiene anche nei confronti del virus SARS -CoV-2. Qualora voleste approfittare della comodità di un gel o di una soluzione per l’igiene delle mani a base idroalcolica da portare con voi e da usare in qualunque situazione, segnaliamo che questi prodotti possono essere preparati anche da alcune farmacie come prodotti galenici provvisti di apposita etichetta. Suggeriamo di scegliere quelli con una percentuale di alcol pari ad almeno il 60%.
  3. Essere contagiati dagli animali da compagnia: sebbene si possa ipotizzare che il SARS -CoV-2 sia originato da un serbatoio animale, il contagio della malattia da coronavirus (COVID-19) è interumano. E’ comunque una buona regola igienica, per proteggersi da altri patogeni più comuni, lavarsi le mani con acqua e sapone dopo avere accudito gli animali.

 

Disinfettanti, sconsigliati i prodotti ‘fai da te’

Tutti i prodotti che vantano in etichetta un’azione “disinfettante” sono autorizzati come Presidi Medico Chirurgici (PMC) sul territorio nazionale dal Ministero della Salute previa valutazione della loro efficacia e sicurezza da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Sulla base di tali indicazioni il produttore ha l’obbligo di predisporre un’etichetta che riporti i componenti costitutivi del prodotto, nonché i pericoli associati al suo utilizzo e i relativi consigli di prudenza. L’etichetta, che deve essere validata dall’ISS e autorizzata dal Ministero della Salute, è fondamentale per evitare l’uso improprio del prodotto.

In commercio sono disponibili prevalentemente due tipologie di disinfettanti autorizzati, uno per la cute integra e uno per le superfici. Generalmente, il primo è a base di etanolo (alcol etilico ca. 75%), il secondo a base di sodio ipoclorito (Candeggina).

Nel 2009, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per far fronte ad alcune emergenze sanitarie a livello globale, ha reso disponibile la guida “Guide to Local Production: WHO-Recommended Handrub Formulations” – per preparare prodotti per l’igiene delle mani. La Guida OMS non è destinata alla preparazione a scopo di vendita né alla produzione “fai da te”, bensì a produttori che intendono preparare i prodotti localmente nelle proprie strutture (non a scopo industriale).

Pertanto, la Guida OMS, che include anche informazioni sul corretto utilizzo e sull’etichettatura del prodotto finale, fornisce due ricette destinate alle farmacie o ad appositi laboratori. Le due ricette, che si riferiscono alla produzione di grandi volumi (10 litri), prevedono l’utilizzo di sostanze pericolose sia dal punto di vista degli effetti per la salute umana che dal punto di vista dei pericoli fisici.

In particolare:

  1. il formulato 1 prevede l’utilizzo di perossido di idrogeno (acqua ossigenata), una sostanza che può provocare gravi lesioni oculari quando è presente in concentrazioni tra il 5 e l’8%, e di alcol etilico al 96%, sostanza infiammabile;
  2. Il formulato 2 contiene isopropil alcol (alcol isopropilico) al 99,8%, sostanza pericolosa che provoca grave irritazione oculare ed effetti narcotici quali sonnolenza e vertigini, ed è infiammabile; anche il formulato 2 prevede l’uso di perossido di idrogeno (acqua ossigenata).

 

Sulla base delle caratteristiche di pericolo delle sostanze previste nelle due ricette non è consigliabile preparare in casa i prodotti anche in considerazione del fatto che le sostanze di partenza devono rispondere a precisi standard di qualità, come indica l’OMS. Tuttavia, non potendo escludere una preparazione “fai da te”, si sottolinea che un preparato contenente sostanze pericolose non deve mai essere conservato in contenitori anonimi privi di etichetta e di informazioni sul contenuto e della data di preparazione; questa tipologia di prodotti deve essere conservata lontano dalla portata dei bambini, dai prodotti alimentari e da prodotti con altra destinazione d’uso.

Considerata la pericolosità delle sostanze, i produttori di prodotti analoghi sono obbligati dalla normativa europea a riportare sull’etichetta dei formulati (miscela) le seguenti indicazioni di pericolo: “liquido e vapori facilmente infiammabili; provoca grave irritazione oculare” e i seguenti consigli di prudenza: “proteggere gli occhi e il viso, tenere lontano da fonti di calore, tenere a disposizione il contenitore in caso di consultazione di un medico, tenere fuori dalla portata dei bambini, non fumare, in caso di incendio utilizzare schiuma alcol resistente, polvere chimica, acqua nebulizzata, anidride carbonica; in caso di contatto con gli occhi sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere eventuali lenti a contatto”. I produttori devono inoltre garantire che il personale addetto alla preparazione di questi prodotti, manipoli le singole sostanze (ingredienti) in condizioni di sicurezza indossando dispositivi di protezione individuali quali: guanti e occhiali protettivi ed evitando di respirare i vapori.

Coronavirus, è emergenza . Informazione e trasparenza per evitare la psicosi

Segnaliamo questo articolo di Pietro Greco pubblicato il 24 febbraio su Strisciarossa.it perchè contiene un’analisi accurata delle criticità nella gestione dell’epidemia provocata da Coronavirus. ( editor )

Coronavirus, è emergenza Informazione e trasparenza
per evitare la psicosi di Pietro Greco

Nelle ultime quarantott’ore la cronaca ci ha proposto qui in Italia due ordini di fatti (solo) in apparenza contraddittori. Stiamo parlando del virus battezzato SARS-CoV2, che causa la sindrome respiratoria a sua volta ribattezzata Covid-19. Sì, insomma, con parole più chiare dell’epidemia provocata dal nuovo coronavirus.

Abbiamo appreso delle decisioni del governo di isolare due zone, una nel lodigiano, in Lombardia, l’altra nel patavino, in Veneto. Abbiamo appreso anche delle decisioni di alcune regioni del Nord, in stretto contatto con i ministeri competenti, di chiudere pro tempore le scuole di ogni ordine e grado, oltre che di sospendere molte manifestazioni pubbliche, incluse le celebrazioni del carnevale a Venezia e di svariate partite di calcio.

Giuste misure precauzionali.

Quanto dobbiamo preoccuparci? Abbastanza, ma non troppo. Dobbiamo certamente aumentare il livello di prudenza ma altrettanto certamente non dobbiamo farci prendere dal panico.

Calma e gesso, direbbe un giocatore di biliardo. Ben sapendo però che qui la posta in gioco non è un caffè al bar ma la salute degli italiani.

Veniamo, dunque, alle due notizie in apparenza contraddittorie che ci hanno raggiunto nelle scorse ore.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU STRISCIAROSSA.IT 

Giornata internazionale per i diritti delle persone migranti

FONTE EPICENTRO.ISS.IT

18 dicembre 2019 si è celebrata la Giornata internazionale per i diritti delle persone migranti, istituita nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Un momento per fare una riflessione sui diversi aspetti della migrazione che hanno un impatto importante sulla salute. Per l’occasione, EpiCentro propone due approfondimenti sul tema dei migranti: “Dai dati epidemiologici all’esercizio dei diritti per la salute delle donne migranti: spunti di riflessione emergenti dalle sorveglianze di popolazione” a cura delle ricercatrici ISS e “Glossario sulla migrazione – OIM 2019” a cura di Giulia Marchetti (ISS). Consulta anche i dati aggiornati sulla popolazione migrante in Italia.

Altro che lavoretti: come la gig-economy può incidere sulla salute (anche mentale) di chi lavora

 

Un servizio utile  racconta i disagi e i rischi per chi è “occupato” nei lavoretti, fattorini ( riders che portano i cibi a domicilio ), lavori a chiamata mediati dalle app delle piattaforme.
Segnaliamo questo articolo di Giada Ferraglioni apparso sulla piattaforma OpenOnline  che riporta dati importanti sulla gig-economy e sugli impatti severi sulla salute che questi lavoratori soffrono.

LEGGI L’ARTICOLO SU OPEN.ONLINE

Legambiente Emilia Romagna :  Sotto il cielo di Bologna “aria buona” o “aria fritta”? La “miracolosa” riduzione di CO2 dello scalo

 

Segnaliamo questo articolo apparso sul sito di Legambiente Romagna che mette in luce perplessità e contraddizioni rispetto al contenuto di una pubblicazione dell’Aeroporto di Bologna ….. “Ciao Bologna, sotto il tuo cielo oggi si respira un’aria nuova”.
Una pubblicità dell’aeroporto Marconi di Bologna che dichiara di aver ridotto del 64% le emissioni di CO2 per passeggero negli ultimi dieci anni. Una scelta pubblicitaria certamente forzata e che potrebbe risultare ingannevole, considerando che non è chiaro in che modo e in quali settori le emissioni possano essere state ridotte.

Leggi l’articolo su Legambiente Emilia Romagna

Lo dice l’UPB

 

Fonte : Salute Internazionale

La progressiva privatizzazione della nostra sanità, in atto negli ultimi due decenni, spiegata nella relazione dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB).

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) è una struttura indipendente che svolge una funzione di vigilanza sulla finanza pubblica. È composto da tre persone nominate dai Presidenti della Camera e del Senato su una rosa di dieci personalità approvata a maggioranza dei due terzi dalle Commissioni Bilancio della Camera e del Senato. Queste brevi informazioni per richiamare la rilevanza e la “terzietà” del documento su: Lo stato della sanità in Italia, un Focus tematico del 2 dicembre di quest’anno (vedi Risorse).

Il documento ha il pregio della chiarezza e della sintesi toccando le principali problematiche del nostro servizio sanitario e offrendone un quadro, o meglio un giudizio, largamente condivisibile. Ne richiamo i punti salienti riassumendo (e riportando in corsivo testualmente) le principali affermazioni. In parentesi quadra le integrazioni del sottoscritto.

Sobrio ed efficace?

Il nostro SSN risulta piuttosto efficiente (poco costoso) e, in base ad alcuni indicatori, anche abbastanza efficace. Si tratta di indicatori “forti” quali la speranza di vita, la mortalità infantile etc., che sono tuttavia largamente influenzati dai determinanti di salute non ascrivibili al sistema sanitaria, ma anche indicatori più influenzati dai sistemi di cura quali la mortalità trattabile e accesso alle cure[1], che testimoniano un livello elevato di efficacia (dato del 2015). Si nota invece una diminuzione, nel 2017 rispetto all’anno precedete, dell’aspettativa  di vita in buona salute a 65 anni, che risulta  inferiore rispetto alla media UE sia nelle donne (9,8, vs 10,2) sia negli uomini (9,4 vs 9,8).

L’ARTICOLO COMPLETO ALLA FONTE  SALUTE INTERNAZIONALE

Esposizione ambientale e occupazionale a silice libera cristallina: ieri, oggi e domani

 

“Esposizione ambientale e occupazionale a silice libera cristallina: ieri, oggi e domani” a cura di  Claudio Minoia, Fulvio Cavariani, Alessia Angelini, Stefano Porru, Fabio Capacci e Franco Carnevale

Tipografia Pime Editrice, Pavia, 2019

Un libro nuovo, che parla di salute e di lavoro.  Un libro sulle polveri che contengono silice cristallina, e su una malattia antica, la silicosi. Poco nobile la polvere, perché oltre che sporcare, uccide in ogni parte del mondo, poco signorile la malattia perché colpisce solo i lavoratori, ovunque sfruttati e in condizioni di cattiva salubrità ambientale.

I medici sanno che la silicosi è una malattia polmonare grave, irreversibile ed incurabile, ed è causata dall’inalazione di polveri fini contenenti particelle di silice libera cristallina (SLC). E’ la malattia professionale più “antica” (nota anche ai Romani) e più diffusa al mondo: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che continui a causare nel mondo oltre 30.000 decessi ogni anno.

La SLC è uno dei fattori di rischio in ambiente di lavoro più diffuso nel mondo, poiché è presente nella maggior parte delle rocce e nei minerali della crosta terrestre. Sono milioni i lavoratori esposti a questo rischio nel mondo sviluppato (Europa: 2 milioni; Stati Uniti: 2 milioni; Giappone: 0,5 milioni), ancora di più in Cina (dove si stima che oltre 25 milioni di lavoratori corrano il rischio di ammalarsi) e nelle altre parti del mondo, come l’India (11,5 milioni di esposti a rischio) e in tutti i siti estrattivi di minerali in Africa.

In Italia tra il 2000 ed il 2015, 6.317 lavoratori sono morti per silicosi, su un numero stimato di 250.000 esposti a SLC; 1.372 persone hanno avuto ricoveri ospedalieri per questa patologia e 1.432 ricevono una rendita pensionistiche per malattia grave dovuta alla SLC; i lavoratori colpiti con più frequenza dalla silicosi risultano essere i minatori, i ceramisti, i muratori e i marmisti.

L’esposizione a SLC si verifica infatti in settori produttivi tradizionalmente polverosi (come le  miniere, durante le costruzioni e la movimentazione di terra, nelle cave di pietre e minerali lapidei, nella produzione ceramica, nelle fonderie) e in settori nuovi (come la lavorazione pietre artificiali, nella sabbiatura del tessuto denim per la produzione di jeans – solo in Turchia ci sono stati 50.000 lavoratori esposti e 5.000 ammalati gravi; ora la lavorazione è vietata, ma continua in Bangladesh e Vietnam; nell’orificeria e per la formatura di protesi dentarie) e continua a produrre sofferenza e malattie in tutto il mondo.

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Scienza e mass media: questioni di visibilità

 

Fonte : www.rivistamicron.it

Viviamo nell’era dell’immagine. Istruzioni, indicazioni, messaggi pubblicitari, ma anche concetti e idee astratte sono, sempre più spesso, comunicate tramite disegni, icone e segni grafici. In poche decine di anni la tecnologia digitale e social media hanno stravolto completamente il canone visuale della comunicazione. Anche la comunicazione e la divulgazione della scienza, specie della fisica moderna e dell’astrofisica, sono state travolte da questa rivoluzione.

Questo articolo molto importante prosegue alla fonte su
Rivista Micron .  ( Rivista online: www.rivistamicron.it)

 

Inail. Esposizione a micotossine aerodisperse: un rischio occupazionale?

Fonte : Inail.it 

Numerosi studi epidemiologici riportano effetti sanitari dovuti a ingestione di alimenti contaminati.

Immagine Esposizione a micotossine aerodisperse: un rischio occupazionale?

Meno studiato è il rischio di contrarre patologie a seguito di inalazione di spore fungine o particelle di polvere contaminate, rischio che, per alcune attività, può essere consistente. I lavoratori a maggior rischio espositivo risultano quelli addetti alla raccolta di cereali, stoccaggio di materiale agricolo, carico e scarico (es. autotrasportatori), produzione e distribuzione di mangimi.
Il documento intende approfondire le problematiche connesse con l’esposizione a micotossine per via inalatoria e il loro impatto sulla saluto occupazionale.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2019
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Cassazione Penale, Sez. 4, 11 luglio 2019, n. 30489 – Operaio travolto dal cedimento franoso durante i lavori di scavo per la posa di tubazioni sotterranee. Responsabilità del RSPP per inidonea formazione

Questa sentenza è importante in quanto mette in discussione uno stereotipo consolidato: il RSPP sarebbe non responsabile penalmente, in genere, poichè non dispone del potere di spesa . Nei fatti la sentenza ricorda, come si afferma nel commento del sito Olympus  che ” il soggetto cui siano stati affidati i compiti del servizio di prevenzione e protezione, ancorché sia privo di poteri decisionali e di spesa, può essere ritenuto corresponsabile del verificarsi di un infortunio ogni qual volta questo sia oggettivamente riconducibile ad una situazione pericolosa che egli avrebbe avuto l’obbligo di conoscere e segnalare, dovendosi presumere, nel sistema elaborato dal legislatore, che alla segnalazione avrebbe fatto seguito l’adozione, da parte del datore di lavoro, delle necessarie iniziative idonee a neutralizzare detta situazione.”

Ringraziamo Olympus per il pregevole lavoro che svolge.

LA SENTENZA E IL COMMENTO DAL SITO OLYMPUS 

Rapid Alert System – Weekly Report Report 44 ( Published on: 01/11/2019)

 

 

Anche questa settimana in Rapid Alert System il sito della Commissione Europea che segnala prodotti commerciali pericolosi per la sicurezza e la salute appaiono in prima fila per pericolosità gioiellini e bigiotterie con alto contenuto di nickel ( produce allergie cutanee) , inchiostri da tatuaggio, cosmetici ( presenza di Aminocaproic acid che mette a rischio le persone in terapia anticoagulante) , ecc . Come sempre è utile dare uno sguardo a questa lista di prodotti…

Ecco le immagini di alcuni dei prodotti segnalati 

Piercing e bigiotterie

Inchiostro da tatuaggi contenente aromatic amines o-anisidine (measured value: 8 mg/kg) and o-toluidine (measured value: 23 mg/kg) dati da scheda RSA

 

Dentifricio 

Per visualizzare l’elenco completo vai al sito RAS

Rapid Alert System – Weekly Report

Notification A12/1154/19 has been permanently withdrawn from report 2019-31 of 02-08-2019 at the request of the notifying authority following new test results that prove compliance of the product.
The brand name in notification A12/1393/19 of report 2019-39 has been corrected at the request of the notifying authority.
Notification A12/1451/19 has temporarily been unpublished from web report 2019-40 at the request of the notifying authority due to an ongoing investigation.

 

 

E’ disponibile online Ecoscienza 4/2019

 

 

In questo numero:

Ecoscienza 4/2019

ARRIVA IL 5G, SIAMO PRONTI?
Prospettive e incognite della nuova generazione di comunicazione mobile

La tecnologia 5G potrebbe rappresentare una nuova rivoluzione della comunicazione mobile. Come ogni innovazione tecnologica, porta con sé una serie di incognite e suscita preoccupazioni.
Per le Agenzie ambientali, chiamate a esprimere pareri preventivi sulla compatibilità elettromagnetica dei nuovi impianti e controllare il rispetto dei limiti normativi, sarà necessario aggiornare l’approccio, per valutare adeguatamente l’esposizione ai campi elettromagnetici

CLIMA E METEO
Contro la “depressione climatica” è ora di agire

In occasione dello sciopero per il clima per chiedere azioni concrete e rapide in relazione al cambiamento climatico, Ecoscienza ha affidato l’editoriale ai giovani di #FridaysForFuture Emilia-Romagna. Gli ultimi rapporti speciali dell’Ipcc mettono in guardia sul livello di riscaldamento globale e sugli effetti sempre più evidenti sul suolo, sul territorio, sui mari e le zone ghiacciate (la criosfera).

DIRITTO E AMBIENTE
Verso il superamento della visione antropocentrica

Un autorevole contributo sull’evoluzione normativa in campo ambientale e due interviste a magistrate impegnate sugli ecoreati. Il rapporto Ecomafie 2019, realizzato da Legambiente con la collaborazione del Sistema nazionale di protezione ambientale (Snpa), mostra un quadro degli illeciti ambientali ancora preoccupante.

Altre novità nelle rubriche Legislazione news, Osservatorio ecoreati, Libri, Eventi.

“La salute del pianeta è la responsabilità più grande e l’opportunità maggiore dei nostri tempi. Per produrre un impatto reale, occorre non solo essere più ambiziosi a livello europeo, ma che il mondo intero avanzi nella stessa direzione”. Ursula von der Leyen

Vai a Ecoscienza 4/2019, versione sfogliabile

Scarica Ecoscienza 4/2019 (pdf)

Doparsi per lavorare…

Segnaliamo questa opera collettiva che offre uno  sguardo sui legami tra lavoro e consumo di sostanze psicoattive.

 

 

Christine Gauthier , ”  Doping to Work under the Direction of Crespin, Lhuilier and Lutz  “, Interdisciplinary Perspectives on Work and Health [Online], 21-1 | 2019, pubblicato il 01 luglio 2019, accesso 21 settembre 2019. URL:

http://journals.openedition.org/pistes/6245

 

Se_Doper_Pour_Travailler

1 Pubblicato da Éditions Érès nella Collezione Clinique du travail, questa importante opera collettiva di Renaud Crespin, Dominique Lhuilier e Gladys Lutz dà uno sguardo generale ai legami tra lavoro e consumo di sostanze psicoattive (“APS”, come le droghe, alcol, droghe) e consente una migliore comprensione di un problema complesso ancora troppo spesso ignorato, quello di avere a volte (spesso) “droga per funzionare”.

2 Che relazione possiamo stabilire tra consumo e lavoro? In che modo l’attività lavorativa, l’ambiente collettivo o organizzativo promuove il consumo? Cosa fanno e devono fare le imprese e i sindacati quando si osservano problemi di consumo? Che dire dell’azione pubblica e della prevenzione del consumo di SPA sul posto di lavoro? Queste sono alcune delle domande su cui questo libro si concentra.

3 Per alimentare questa riflessione, gli autori del libro hanno riunito autori che provengono da contesti diversi e multidisciplinari, siano essi ricercatori in sociologia, psicologia, psichiatria, ergonomia e diritto del lavoro o medici sindacalisti o sindacali.

4 Nella prima parte, presentando una panoramica delle varie rappresentazioni sociali che consentono di problematizzare i legami tra lavoro e consumo, il contributo di Marie-France Maranda pone all’inizio la gamma di “punti di vista” sulla situazione. Vengono presentati quattro scenari, evidenziando per ciascuno di essi i modi distintivi di concepire la prevenzione (primaria, secondaria, terziaria): quello del “problema dei dipendenti”, che deve essere disciplinato, controllato e trattato. ; quella della relazione “problema lavoro-dipendente”, che mette in relazione la persona che ha problemi (finanziari, familiari, ecc.) con il posto di lavoro che non offre un adattamento sufficiente; il “problema culturale”, che sottolinea le pratiche di consumo nel commercio e che a volte costituiscono l’identità professionale; e il “lavoro che è il problema”, che dà uno sguardo critico al lavoro e all’esperienza psichica ed emotiva dei dipendenti.

5 Maranda sostiene che la prevenzione più efficace deve essere in grado di lavorare sul problema alla fonte, vale a dire sul lavoro e sulle organizzazioni patogene, raramente implicate in termini di consumo e consumo. dipendenza. Come Dejours e Dolo, ci invita a dare uno sguardo diacronico ed evolutivo alla vita professionale, a ciò che è cambiato e a considerare il problema che i lavoratori si troverebbero sempre più di fronte a un problema. vita al lavoro difficile da sostenere psichicamente.

6 La seconda parte si interroga sull’azione pubblica e sindacale in materia di prevenzione del consumo sul lavoro. Vengono sollevate alcune questioni etiche e politiche. Ad esempio, concentrandosi sui test antidroga e sull’approccio “difettoso” nelle politiche pubbliche e negli standard legali (Crespin), viene negata la responsabilità dell’azienda, che deve agire anche in termini di prevenzione del consumo di droghe. SPA. Robinaud espone chiaramente tali responsabilità contraddittorie dell’azienda: quella di preservare la sicurezza sul luogo di lavoro rimuovendo dal luogo di lavoro i lavoratori che hanno consumato (screening); e quello di mettere in discussione le proprie pratiche sul lavoro, che possono essere all’origine del consumo di PPS.

LA RECENSIONE PROSEGUE SU PISTES 

E’ disponibile on line il periodico Lavoro & Salute settembre 2019 diretto da Franco Cilenti .

 

 

Un numero ricco di articoli, inchieste e documenti da leggere.

In particolare segnaliamo l’editoriale di Franco Cilenti “Maltrattati ingannati e contenti ? ” e l’articolo “Epidemiologia & Enigmistica.
Ha senso un’epidemiologia disgiunta
dalla prevenzione?” di Cesare Cislaghi.

Lavoro & Salute settembre 2019
pdf – 72 pagine

Il periodico Lavoro e Salute n° 4 – luglio 2019 è disponibile online

Segnaliamo la disponibilità online del periodico Lavoro e Salute n° 4 – luglio 2019

 

– I RAPINATI
Senza difese milioni di italiani pagano più volte per curarsi pag. 5
– Con la Flat-Tax e l’Autonomia Differenziata
picconano ancora la sanità pubblica pagine 10 e 68
– Lavorare con la bara accanto pag. 3
– Tre storie parallele di disperazione pag. 34
– La moda rumena e i marchi occidentali pag. 35
– Sfruttare l’immigrato sì, ma con il sorriso pag. 36
– Evviva: la classe operaia non esiste più pag. 40
e molti altri articoli d’interesse.

LAVORO E SALUTE N° 4 – 2019

Fondazione Europea Dublino : Condizioni di lavoro in una prospettiva globale

 

La qualità del lavoro è un obiettivo principale dei responsabili delle politiche di tutto il mondo. Per i lavoratori, le imprese che li impiegano e per le società, vi sono benefici associati a lavori di alta qualità e costi associati a lavori di scarsa qualità. Questo rapporto – frutto di un progetto pionieristico dell’Organizzazione internazionale del lavoro e di Eurofound – fornisce un’analisi comparativa della qualità del lavoro che copre circa 1,2 miliardi di lavoratori in Europa, Asia e nelle Americhe. Analizza sette dimensioni della qualità del lavoro: l’ambiente fisico, l’intensità del lavoro, la qualità dell’orario di lavoro, l’ambiente sociale, le competenze e lo sviluppo, le prospettive e i guadagni, trovando differenze e somiglianze importanti tra i paesi. Analizzando gli aspetti positivi e negativi della qualità del lavoro in diversi paesi e società,

autori: Aleksynska, Mariya Berg, Janine Foden, David Johnston, Hannah Parent-Thirion, Agnès Vanderleyden, Julie
Numero di pagine: 196

Per scaricare il Volume clicca Eurofound

La Villa di tonsille. Dalla medicina di mercato alla medicina politica” (Piazza Editore, 2018)

 

“Tutti sapevamo che in tanti ospedali c’erano fior di delinquenti che operavano persone che sarebbero guarite con semplici terapie mediche e lo facevano per guadagnare soldi: asportavano tonsille e uteri per mero profitto personale”. Mario Ruffin è un ex primario di quasi 90 anni, uno che ha trascorso una vita nelle corsie ospedaliere. Ha iniziato la carriera nella prima divisione medica all’ospedale di Treviso, come assistente poi come aiuto, sempre in seguito ad un concorso pubblico. Oggi ha deciso di denunciare tutto, per questo ha scritto “La Villa di tonsille. Dalla medicina di mercato alla medicina politica” (Piazza Editore, 2018): un libro-verità che narra le criminali realtà attraversate dalla medicina ospedaliera d’Italia, vissute personalmente da amici medici e da lui stesso.

LEGGI L’ARTICOLO ALLA FONTE MICROMEGA

Documenti di valutazione del rischio e prevenzione: criticità e opportunità

Sono disponibili le presentazioni del Convegno che si è celebrato a Milano il 5 aprile 2019

Documenti di valutazione del rischio e prevenzione: criticità e opportunità

Aula Magna Clinica del Lavoro, via S.Barnaba 8 Milano
venerdì 5 aprile 2019 ore 9:00-17:30

Fondazione IRCCS Cà Granda (2° evento da Esperienze di Ergonomia)

PER LEGGERE LE PRESENTAZIONI VAI ALLA FONTE C.I.I.P

 

Lavoro, per tagliare le tariffe Inail il Governo toglie 410 milioni alle misure anti-infortunio

– di D. Colombo e G. Pogliotti 03 aprile 2019

Per finanziarie la revisione delle tariffe Inail, che produrrà una riduzione media del 32,72% dei premi pagati dalle imprese – il governo ha attinto anche alle risorse destinate ai piani di investimento per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che sono state tagliate complessivamente per 410 milioni nel triennio 2019-2021. Con la pubblicazione lo scorso 1 aprile dei tre decreti sul sito del ministero del Lavoro, diventa operativo l’aggiornamento delle tariffe sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali in vigore dall’inizio dell’anno.

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Novità nella formazione: Ispra sperimenta piattaforma e-learning per la sicurezza sul lavoro

 

Ispra, CNR e ISS presentano a Roma il 2 aprile 2019 presso l’Istituto superiore di sanità il lavoro in corso per realizzare nuove piattaforme e-learning per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro. Realtà come quelle degli enti di ricerca hanno, infatti, la necessità di mettere in sicurezza una tipologia di lavoro molto specifica, che prevede spostamenti frequenti dei lavoratori per attività esterne, operatività su più sedi, attività di laboratorio che comportano rischi di tipo chimico o da radiazioni, gestione di situazioni di emergenza; non ultima la necessità di mettere in sicurezza i dipendenti che hanno forme contrattuali diverse tra loro.

Al fine di riflettere sulle potenzialità di questa innovazione, stimolare la collaborazione tra enti, valorizzare il know-how esistente, ISPRA, CNR e ISS hanno organizzato un Workshop dal titolo: “Innovazione e sperimentazione nella formazione sui temi della sicurezza sul lavoro. Progetti e prospettive per gli Enti Pubblici di Ricerca”, per il prossimo 2 aprile a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità.

 

Atmosfere esplosive: valutazione dei rischi e schede di sicurezza

 

Padova, 12 Dic – Le tesi di laurea in materia di salute e sicurezza sul lavoro spesso non solo ci aiutano a riflettere sulle strategie di prevenzione, ma ci permettono anche di guardare alla loro applicazione pratica nelle aziende.

Questo è il caso di una tesi di laurea che prende in esame l’esempio concreto “dello studio di un rischio importante quale la possibilità di creazione di atmosfere esplosive (ATEX) calato nella realtà di un’industria chimico-farmaceutica”. Nella tesi si tratta “l’importanza in termini economico-sociali di una strategia coerente con l’idea di prevenzione delle esplosioni, di misure organizzative, di un’esauriente e puntuale valutazione del rischio ed infine idonee misure tecniche di prevenzione e, se non sufficienti, di protezione contro tale sorgente di rischio”.

Stiamo parlando della tesi di laurea di Nicholas Giralico (Tecnico della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro) dal titolo “Caso di studio: valutazione dei rischi per la presenza di atmosfere esplosive nell’industria chimico-farmaceutica”, presentata per il corso di laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro dell’ Università di Roma Sapienza nell’anno accademico 2016/2017.

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Salute e sicurezza sul lavoro in presenza di sostanze pericolose – Convegno Aifos a Milano 11/04/2019

Segnalazioni

L’11 aprile 2019 a Milano un convegno gratuito affronterà la tutela della salute e sicurezza, la valutazione dei rischi e le buone pratiche relative alla presenza di sostanze pericolose nei luoghi di lavoro.

In Europa sono alcuni milioni i lavoratori che sono esposti alle tante sostanze pericolose presenti nei luoghi di lavoro. Se il 38% delle imprese dell’Unione Europea ha dichiarato la presenza di sostanze chimiche o biologiche sotto forma di liquidi, vapori o polveri, il 17% dei lavoratori risulta esposto a sostanze o prodotti chimici, e il 15% a fumo, esalazioni e polveri, per almeno un quarto dell’orario di lavoro.

Partendo da questi dati e dalla constatazione che molti lavoratori e aziende non sono sufficientemente consapevoli dei rischi da prevenire, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha organizzato per il 2018 e il 2019 la campagna “Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose”. Una campagna che ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare sulla necessità della prevenzione dei rischi derivanti dalle sostanze pericolose e agenti cancerogeni e promuovere un’adeguata valutazione del rischio nelle aziende.

Convegno a Milano sulle sostanze pericolose

Con l’intento di migliorare l’attenzione e la prevenzione dei rischi correlati alle sostanze pericolose, l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), partner nazionale della Campagna Europea 2018-2019, ha organizzato per l’11 aprile 2019 Milano il convegno gratuito “Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose”. Un convegno che farà il punto della campagna europea, si soffermerà sui problemi della valutazione dei rischi e di alcune specifiche malattie professionali, fornirà alcune buone prassi e indicazioni sulla formazione esperienziale per l’uso in sicurezza delle sostanze pericolose.

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