ISS- Ministero Salute – Amianto e Salute in Italia: priorità e prospettive nel trentennale del bando in Italia

Fonte Istituto Superiore Sanità

24 marzo 2022 – in diretta streaming- ore 9:30-13:30

organizzato da ISS – Ministero della salute

Le relazioni ed il video dell’evento sul sito del Ministero della Salute: “Amianto: il punto nel trentennale della legge che lo mise al bando in Italia“.

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Crumiri di ieri, crumiri di oggi

Pubblichiamo con vero piacere questa riflessione di Gianni Marchetto, già operaio alla Fiat , delegato Fiom e leader nelle lotte per la salute in Fiat negli anni ’60 ‘ 70 e oltre. Quelle lotte contro le nocività in fabbrica si trasformarono in esperienze e divennero cultura e capacità diffusa di fare prevenzione e di contrattare migliori condizioni di vita nel lavoro. Gianni forte di questa cultura ci offre una interpretazione su quello che accade ora con la pandemia. Una lettura importante che fa riflettere. gierre

crumiri_di_ieri_oggi

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Newsletter medico legale Inca Cgil n° 16/ 2020 – Il rischio silicosi nel mondo oggi

 

 

Sono disponibili gli atti del shop workshop “CANC – TUM 2020”, un incontro sui rischi cancerogeni nel mondo del lavoro e sui tumori che ad essi conseguono organizzato da Asur Marche n.3 (Civitanova Marche Alta, 19 febbraio 2020).

Dagli atti del workshop riprendiamo la relazione di Fulvio Cavariani, “Vecchie e nuove esposizioni professionali a SiO2”.

La silicosi, un’affezione dei polmoni, è stata negli anni una delle malattie professionali più gravose sia in termini di costi sociali che di costi economici. E il rischio correlato all’esposizione a silice nel mondo del lavoro è ancora ben presente tanto si può ancora dire, come indicato da Brian Coope in “A Socio-Economic Review of Crystalline Silica Usage” (1997): “If man wishes to live in silica free environment he must move to another planet” (se l’uomo vuole vivere in un ambiente senza silice, deve trasferirsi in un altro pianeta). A ricordarlo e a fornire diverse informazioni sulla silicosi e sull’ esposizione a silice nel mondo del lavoro è un intervento che si è tenuto al si ricorda non solo il contesto della silicosi nel passato, ma anche il contesto odierno.

Quanti lavoratori sono oggi a rischio di SiO2?

Scarica il file della Newsletter medico legale Inca 16/2020

Inail.Esposizione a silice cristallina: pubblicato il Rapporto scientifico 2000-2019

Fonte Inail 

Disponibile online sul sito dell’Istituto, il rapporto raccoglie i dati di venti anni di misurazioni personali di esposizione a silice libera cristallina nei luoghi di lavoro, di concentrazioni ambientali e del tenore di quarzo nei materiali e prodotti utilizzati nel mondo del lavoro. I campionamenti effettuati dall’Inail forniscono un quadro aggiornato e dettagliato dell’esposizione occupazionale a silice e a polveri respirabili in Italia

Silice cristillina

ROMA – L’impegnativo lavoro di monitoraggio e ricerca svolto dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) dell’Inail, con i risultati di oltre 8000 campioni prelevati dal 2000 al 2019 in stabilimenti, cantieri e opifici di tutta Italia, fa il punto sul quadro dei profili di esposizione dei lavoratori a polveri silicotigene. Di questo articolato impegno di ricerca igienistico-industriale e di analisi statistica dei dati è possibile sapere di più leggendo il presente Rapporto scientifico, realizzato in collaborazione con la Direzione centrale organizzazione digitale (Dcod) e disponibile online sul portale dell’Istituto.

La Banca dati esposizione silice. Il Rapporto rappresenta le informazioni raccolte in una Banca dati appositamente costruita con i dati dei campionamenti e delle analisi effettuate dall’Istituto, secondo i criteri proposti nella letteratura scientifica sull’argomento e grazie all’approfondimento delle esperienze di altri istituti di ricerca ed enti governativi internazionali.

Oltre 1000 le aziende monitorate. Degli 8028 campioni raccolti in 1041 aziende, la maggior parte (90%) deriva da campionamenti di tipo personale. I monitoraggi sono stati condotti in tutte le regioni italiane, con il maggior numero di campioni prelevati in Trentino Alto Adige, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Umbria. Le misurazioni si riferiscono a 30 tipologie di attività produttive, definite secondo una classificazione appositamente realizzata da Contarp nel 2016 e corrispondente a 62 codici di attività economica Ateco 2007, comprendenti i settori estrattivo, manifatturiero e delle costruzioni.

Una base di dati per la valutazione del rischio. Il Rapporto descrive profili di esposizione a silice cristallina riferiti a 470 mansioni (‘gruppi di esposizione similare’). Per 238 di queste mansioni sono disponibili almeno 6 misurazioni, mentre per 137 di esse il numero di misure è di almeno 12. I livelli di concentrazione di silice respirabile sono espressi in termini di valori della media geometrica, con relative deviazioni standard, e in termini di percentili di esposizione. Per ogni attività e per ogni mansione, sono riportati grafici di probabilità e percentuali di superamento delle concentrazioni ‘soglia’ di 0,1, 0,05, 0,025 e 0,012 mg/m3 di silice cristallina. Si tratta di una base di dati, sottolineano gli autori della ricerca, che costituisce una robusta fonte informativa, direttamente utilizzabile da tutti i soggetti che si occupano, a vario titolo, della valutazione del rischio silice.

Esposizione a silice: l’evoluzione nel tempo. Come viene osservato nel Rapporto, gli attuali livelli di esposizione a silice libera cristallina sono notevolmente più bassi rispetto ai valori misurati nel secolo scorso e descritti in letteratura, grazie alle misure di prevenzione del rischio adottate nel tempo dalle aziende italiane. Tuttavia, le misure effettuate nell’arco degli ultimi vent’anni non evidenziano ulteriori significative riduzioni nell’andamento delle esposizioni, indicando forse un generale abbassamento dell’attenzione verso questo agente chimico.

Dalla ricerca indicazioni per nuovi sviluppi di studio. Come auspica il Rapporto, le future elaborazioni sviluppate dalla Banca dati potranno essere utili all’accrescimento delle conoscenze in questa materia e alla costruzione di piani di prevenzione mirati, oltre che alla messa a punto di buone prassi nei comparti più critici. Per le ricerche future, sarà disponibile, sul portale Inail, l’applicativo da cui sono state estratte le elaborazioni statistiche di cui il Rapporto propone una sintesi.

Esposizione a silice, dall’Inail una mappatura completa del rischio

In un convegno a Roma il prossimo 5 marzo saranno presentati il Rapporto scientifico 2000-2019 e la banca dati contenente dettagliate informazioni sulla silicosi e sulle altre patologie connesse al rischio. Con un applicativo dell’Istituto sarà possibile evidenziare la pericolosità delle lavorazioni in relazione alle attività produttive

Nella medicina del lavoro, la silicosi è una delle malattie professionali più conosciute e studiate. Le informazioni più recenti su questa patologia e sulle altre legate all’esposizione a silice cristallina sono ora raccolte in una banca dati con oltre 8mila campioni raccolti dal 2000 al 2019, progettata e realizzata dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) e dalla Direzione centrale organizzazione digitale, consultabile nella sezione “servizi online” del sito Inail.

Rischio silice presente in edilizia e in altri settori. Anche se i livelli di esposizione a silice sono molto ridotti rispetto al passato, grazie a misure preventive adottate dalle aziende, sono stati riscontrati casi di questa patologia in settori produttivi inattesi e poco esplorati, come quelli orafo, odontotecnico e della lavorazione dei marmi. Essi si sono affiancati a comparti tradizionalmente più esposti, come quello delle costruzioni, in cui la numerosità degli addetti coinvolti, una sorveglianza sanitaria a volte non adeguata e una formazione carente ne accentua le criticità.

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Esposizione ambientale e occupazionale a silice libera cristallina: ieri, oggi e domani

 

“Esposizione ambientale e occupazionale a silice libera cristallina: ieri, oggi e domani” a cura di  Claudio Minoia, Fulvio Cavariani, Alessia Angelini, Stefano Porru, Fabio Capacci e Franco Carnevale

Tipografia Pime Editrice, Pavia, 2019

Un libro nuovo, che parla di salute e di lavoro.  Un libro sulle polveri che contengono silice cristallina, e su una malattia antica, la silicosi. Poco nobile la polvere, perché oltre che sporcare, uccide in ogni parte del mondo, poco signorile la malattia perché colpisce solo i lavoratori, ovunque sfruttati e in condizioni di cattiva salubrità ambientale.

I medici sanno che la silicosi è una malattia polmonare grave, irreversibile ed incurabile, ed è causata dall’inalazione di polveri fini contenenti particelle di silice libera cristallina (SLC). E’ la malattia professionale più “antica” (nota anche ai Romani) e più diffusa al mondo: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che continui a causare nel mondo oltre 30.000 decessi ogni anno.

La SLC è uno dei fattori di rischio in ambiente di lavoro più diffuso nel mondo, poiché è presente nella maggior parte delle rocce e nei minerali della crosta terrestre. Sono milioni i lavoratori esposti a questo rischio nel mondo sviluppato (Europa: 2 milioni; Stati Uniti: 2 milioni; Giappone: 0,5 milioni), ancora di più in Cina (dove si stima che oltre 25 milioni di lavoratori corrano il rischio di ammalarsi) e nelle altre parti del mondo, come l’India (11,5 milioni di esposti a rischio) e in tutti i siti estrattivi di minerali in Africa.

In Italia tra il 2000 ed il 2015, 6.317 lavoratori sono morti per silicosi, su un numero stimato di 250.000 esposti a SLC; 1.372 persone hanno avuto ricoveri ospedalieri per questa patologia e 1.432 ricevono una rendita pensionistiche per malattia grave dovuta alla SLC; i lavoratori colpiti con più frequenza dalla silicosi risultano essere i minatori, i ceramisti, i muratori e i marmisti.

L’esposizione a SLC si verifica infatti in settori produttivi tradizionalmente polverosi (come le  miniere, durante le costruzioni e la movimentazione di terra, nelle cave di pietre e minerali lapidei, nella produzione ceramica, nelle fonderie) e in settori nuovi (come la lavorazione pietre artificiali, nella sabbiatura del tessuto denim per la produzione di jeans – solo in Turchia ci sono stati 50.000 lavoratori esposti e 5.000 ammalati gravi; ora la lavorazione è vietata, ma continua in Bangladesh e Vietnam; nell’orificeria e per la formatura di protesi dentarie) e continua a produrre sofferenza e malattie in tutto il mondo.

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