Rapporto settimanale-2018 / settimana 11
Rapid Alert System è il sistema UE per tutti i prodotti di consumo pericolosi, ad eccezione di alimenti, prodotti farmaceutici e dispositivi medici. La relazione include informazioni dettagliate sui prodotti interessati, i rischi, lo Stato membro notificante e le misure adottate in risposta. Il sistema di allarme rapido consente uno scambio rapido di informazioni tra 31 paesi europei e la Commissione europea in merito a prodotti non alimentari pericolosi che presentano un rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori. Ogni settimana, un aggiornamento delle ultime segnalazioni inviate dagli Stati membri è pubblicato sul sito web. Questo servizio di messaggi consente agli abbonati di essere informati su questi avvisi ogni settimana.
Rapporto settimanale-2018 / settimana 11
2 Remedies for Reducing Burnout Among Healthcare Workers
by Joy Plemmons
Un articolo interessante da un consulente della Società Gallup sul rischio burnout nelle professioni sanitarie.
Traduzione parziale dell’articolo
“Trascorro molto tempo negli ospedali come consulente sanitario. Di recente, però, ho sperimentato gli ospedali sotto una nuova luce quando mia zia ha dovuto affrontare problemi di salute terminali.
Durante la permanenza in ospedale di mia zia, sono stato profondamente commosso dal sostegno e dalla gentilezza dimostrata dai suoi operatori sanitari. Medici, infermieri, tecnici e altro personale medico erano estranei alla mia famiglia, eppure mostravano infinita compassione e determinazione nel fornire la migliore assistenza possibile.
Questa esperienza mi ha dato una nuova prospettiva sull’importanza di un problema a cui ho assistito molte organizzazioni sanitarie: il burnout tra i dipendenti. Se gli operatori sanitari si sentono esausti, distaccati e oberati di lavoro, come possono offrire un’assistenza olistica eccezionale a persone come mia zia?
Sfortunatamente, il burnout tra gli impiegati sanitari degli Stati Uniti è un problema crescente con conseguenze di vasta portata.
Il burnout può minare non solo il benessere dei dipendenti, ma anche i risultati dei pazienti, la sicurezza e la qualità delle cure. I dipendenti che sentono il burnout hanno tre volte più probabilità di andarsene e il 63% di probabilità in più di subire una giornata di malattia. Per le organizzazioni, il burnout si traduce in un aumento del turnover, in una perdita di produttività e in un aumento delle cause legali per negligenza.
Mentre i leader della sanità continuano ad affrontare il cambiamento e l’incertezza inesorabili, il burnout è un problema che non possono permettersi. Le seguenti strategie fondamentali sono strumentali per i leader del settore sanitario che cercano di arginare il burnout e, a loro volta, promuovere i risultati dei dipendenti, delle imprese e dei pazienti.
Fornire assistenza per i dipendenti olistici
Come i professionisti del settore medico che offrono un’assistenza olistica ai pazienti, i leader del settore sanitario hanno bisogno di strategie di benessere che si concentrino maggiormente sulla salute fisica dei dipendenti. Investendo in dipendenti come persone, non solo lavoratori, i leader del settore sanitario offrono un’assistenza eccezionale per i caregiver.
Gallup, in collaborazione con Sharecare, ha sviluppato un modello di benessere che considera il modo in cui i dipendenti si relazionano al loro lavoro e, a loro volta, si esibiscono sul lavoro. Definiamo il benessere come cinque elementi correlati: scopo, sociale, finanziario, comunitario e fisico. Le nostre analisi mostrano che quando i dipendenti prosperano in almeno quattro di questi elementi, hanno quattro volte meno probabilità di sentirsi burnout al lavoro.
Con solo il 6% degli operatori sanitari che prosperano in tutti e cinque gli elementi di benessere, vi è un serio margine di miglioramento nel benessere degli impiegati sanitari.
Infermieri che lavorano nel corridoio dell’ospedale.
I dipendenti sono la migliore risorsa dell’organizzazione sanitaria.
Scopri cosa hanno bisogno per avere successo.
Adottando un approccio globale al benessere dei dipendenti, i leader del settore sanitario possono dare ai lavoratori l’energia, la concentrazione e l’adattabilità di cui hanno bisogno.
Eu -Osha : Legislative framework on dangerous substances in workplaces
Sostanze pericolose
L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) sta conducendo una campagna su scala europea
2018 al 2019 per promuovere la prevenzione dei rischi da sostanze pericolose nei luoghi di lavoro. L’obiettivo è ridurre la presenza e l’esposizione a sostanze pericolose
nei luoghi di lavoro aumentando la consapevolezza dei rischi e dei modi efficaci per prevenirli.
Punti chiave
• Nell’Unione europea esiste un quadro legislativo completo per proteggere i lavoratori dai rischi di sostanze pericolose nei luoghi di lavoro.
• Gli atti legislativi più rilevanti a livello dell’UE sono la direttiva quadro sulla SSL, la direttiva sugli agenti chimici e la direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni. Queste direttive e il loro recepimento nella legislazione nazionale mirano a ridurre l’esposizione dei lavoratori a sostanze pericolose nei luoghi di lavoro.
• La legislazione in altri settori politici contribuisce alla riduzione dei rischi derivanti da sostanze pericolose nei luoghi di lavoro, come la legislazione UE sulle sostanze chimiche e le miscele e anche sulla legislazione specifica dell’UE e internazionale in materia di rifiuti, stoccaggio e trasporto.
• Raggiungere un livello elevato di attuazione della legislazione nella pratica è una sfida fondamentale, anche seguendo il principio dell’applicazione preferenziale delle misure di prevenzione più efficaci.
Misure transitorie” di cui agli articoli 7 e 8 del decreto concernente “Regolamento sulle misure e sui requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori non professionali
Riproduciamo dal sito del Ministero della Salute
” E’ in via di finalizzazione la procedura di adozione del decreto concernente “Regolamento sulle misure e sui requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori non professionali”. Al fine di agevolare l’implementazione delle “misure transitorie” previste agli articoli 7 e 8 del suddetto decreto, in attesa della sua pubblicazione, si forniscono informazioni ed indicazioni applicative queste ultime rivolte, in particolare, alle imprese titolari di prodotti fitosanitari.”
Consulta:
- Indicazioni applicative
- Allegato 1 (format per la presentazione dell’elenco dei prodotti per cui si richiede la modifica dell’etichetta)
- Allegato 2 (modulo di istanza da utilizzare per richiesta di modifica dell’etichetta)
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Il sindacato inglese TUC afferma che il nuovo standard di salute e sicurezza ISO 45001 deve essere molto di più di una serie di “pratiche inutili”
Nota di Editor
L’uscita della ISO 45001 in materia di di Sistemi di gestione dei rischi per la salute e sicurezza nel lavoro imporrà a breve una modifica dei piani di comportamento delle aziende, dei sindacati, delle istituzioni governative preposte alla vigilanza e ispezione in materia di salute e sicurezza nel lavoro. Per ora non abbiamo registrato prese di posizione da parte delle Associazioni d’impresa e delle stesse OO.SS italiane rispetto all’adozione di questi standard. Segnaliamo altresì la presa di posizione del Sindacato inglese TUC di cui pubblichiamo il testo originale ed una sintesi tradotta.
Il Sindacato inglese TUC afferma che il nuovo standard di salute e sicurezza ISO 45001 deve essere molto di più di una serie di “pratiche inutili”
Lo standard significa che da oggi le aziende saranno in grado di ottenere la certificazione che conferma che i loro sistemi di gestione della salute e sicurezza hanno superato determinati requisiti.
Il TUC ritiene che un serio sistema di gestione della sicurezza e della salute dovrebbe richiedere di più per ottenere la certificazione.
Rispettare semplicemente i requisiti della norma ISO 45001 non dovrebbe essere utilizzato come segno che un’organizzazione ha avuto successo nel ridurre e gestire i rischi.
I sindacati hanno avvertito che l’approccio degli standard privati potrebbe portare ad un allontanamento dalla gestione dei rischi basata sulla prevenzione sviluppata lavorando con i sindacati, verso un approccio più burocratico e orientato esclusivamente alle procedure che servono a raggiungere e mantenere l’accreditamento.
Il TUC ritiene che nel tempo potrebbe essere necessaria la ISO 45001 per ottenere contratti in alcuni settori, come il lavoro di costruzione e infrastrutture. Potrebbe anche essere richiesto alle filiali britanniche di società multinazionali che desiderano standardizzare i propri sistemi di gestione della salute e della sicurezza.
Il sindacato TUC ritiene fondamentale che i datori di lavoro che utilizzano la ISO 45001 lo facciano in modo da innalzare gli standard e coinvolgere pienamente i lavoratori. Il sindacato TUC ha pubblicato una guida dettagliata per i rappresentanti della salute e della sicurezza sindacale per aiutarli a lavorare con le aziende che decidono di ottenere la certificazione ISO 45001.
Il Segretario Generale della TUC, Frances O’Grady, ha dichiarato: “La TUC ritiene che avere un sistema di gestione della salute e della sicurezza sia importante, ma deve essere una pratica concreta e non ridursi ad un inutile lavoro burocratico.
“Ciò che rende più sicuro un posto di lavoro è la rimozione dei rischi, il controllo dei rischi e l’assicurazione di un buon coinvolgimento dei lavoratori.
“Chiunque sia preoccupato per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro dovrebbe entrare a far parte di un sindacato, ottenere il sostegno di cui ha bisogno e i suoi interessi rappresentati sul lavoro”.
Radiation Risk Rises with Polar Air Routes and Ultra-Long-Hauls
Super-reliable aircraft are free to brave the planet’s most extreme airspace, saving time and fuel. But there’s a price to pay.
ByAs a commercial airline pilot, Theresia Eberbach typically weighs several factors when deciding which trips to fly—the dates, the destination and how long she’ll be away from home. Unlike most of her peers, Eberbach often has another variable to mull: how much radiation she’s willing to take.
Ionizing radiation is a permanent feature of the upper atmosphere, where the protection we take for granted on the surface is significantly thinner. At airlines’ cruising altitude, particles periodically ejected by the sun and cosmic radiation coursing through the universe are 100 times more potent than down below.
“If I go to Los Angeles or San Francisco, it’s going to be the highest dosage in our network, whereas when I go to New Delhi or Singapore, it’s about a third of those doses,” said Eberbach, an Airbus A380 first officer for Deutsche Lufthansa AG who also serves as chairman of a radiation-protection working group for Vereinigung Cockpit (VC), the German pilots’ unions
Airline employees face more radiation exposure than radiology workers or nuclear power plant engineers, according to the National Council on Radiation Protection and Measurements. Such exposure is measured using the Sievert. A dose of 4 Sieverts or more at once is often fatal. A CT scan of your head is about 2 milliSieverts (mSv), or two-thousandths of a Sievert, roughly what you’d get going about your daily life for eight months. Generally, a U.S. pilot or flight attendant receives a cumulative annual exposure as high as 5 mSv.
“In our job, we’re going to get this exposure,” said Mike Holland, an American Airlines captain and resident “radiation expert” for the Allied Pilots Association, the union that represents American’s 15,000 pilots. “There’s no way you can be a pilot and not get this exposure.”
Beyond the popularity of polar routes, airlines are also connecting farther-flung cities, with 16- to 18-hour hauls becoming routine, thanks to modern aircraft technology. Singapore Airlines Ltd. intends to resume its 19-hour nonstop service to New York this year, while Qantas Airways Ltd. has launched what it calls “Project Sunrise” to connect Sydney with London and New York nonstop by 2022. The effort is aimed at goading Airbus SE and Boeing Co. to produce a jet able to fly more than 20 hours, fully loaded. Last month, Norwegian Air Shuttle ASA’s Argentina unit won regulatory approval to begin Boeing 787 flights from Buenos Aires to Perth, Australia, using a flight path near Antarctica.
These lengthy legs don’t just affect airline employees. Fly frequently for long distances and you, too, may start to consider how much radiation you’re absorbing. In the most extreme examples, planes caught over the poles in a solar storm could see radiation levels spike up to 10 mSv for a single flight. But even advocates for employees say they’re having a hard time being heard by airlines that are focused on saving time and fuel—and thus, money.
“It’s been difficult to get traction” with airlines and regulators, said Judith Anderson, an industrial hygienist for the Association of Flight Attendants-CWA, which represents 50,000 attendants. “The nature of the hazard is invisible, so it’s easier to forget about and get attention for something more pressing.”
L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU BLOOMBERG.CON
INRS. La newsletter del mese di marzo 2018
La newsletter dell’Istituto francese INRS. In questo numero viene trattato il tema delle cadute dall’alto. L’altro tema i trattato intetessante riguarda la prevenzione dei disturbi muscolo scheletrici.
Condannati a respirare piombo e veleni
FONTE AREA7.CH
Condannati a respirare piombo e veleni
di Marina Forti
Il gruppo Sider Alloys di Lugano ha acquisito lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme, in Sardegna, il più importante impianto italiano per la produzione di alluminio primario. L’accordo è stato firmato il 15 febbraio presso il ministero per lo sviluppo economico (Mise), a Roma, e coinvolge Invitalia, l’agenzia italiana per gli investimenti. È stato annunciato un investimento di 135 milioni di euro per far ripartire la produzione: ma saranno in gran parte anticipati da Invitalia. I lavoratori della ex Alcoa, che da quasi quattro anni presidiano lo stabilimento per impedirne la chiusura, ora sperano di tornare al lavoro. Portovesme però è uno dei siti più inquinati d’Italia, in attesa di bonifica per rimediare a quarant’anni di scarichi industriali incontrollati. Tra le ragioni della salute ambientale e quelle del lavoro rischia di scoppiare un nuovo conflitto.
German clothing company Roy Robson has fired eleven union members from its factory in Izmir, Turkey.
La Turchia di Erdogan nella Unione Europea ? Molte cose dovranno cambiare in Turchia perchè possa fare parte della Unione Europea , ad esempio dovrà essere garantita la vita delle rappresentanze sindacali e il controllo sul comportamento delle aziende multinazionali . Ringraziamo il compagno Eric Lee per il prezioso lavoro di segnalazione degli episodi di repressione antisindacale che avvengono nel mondo . Editor
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German clothing company Roy Robson has fired eleven union members from its factory in Izmir, Turkey.
The company is a major sponsor of well-known German Bundesliga football teams, including FC St Pauli.
The Izmir plant employs 600 people, and textile union Teksif has tried to organize it for some time.
However, when workers join the union, the company fires them. A total of eleven union members have been fired this year. The manager has refused a meeting, saying that on principle, the company never meets with unions.
This anti-union stance is ironic because St Pauli fans pride themselves in their support of progressive politics. St Pauli is famous across Europe for its sense of social responsibility.
IndustriALL has launched a major online campaign calling on Roy Robson to stop trying to prevent its workers from joining trade unions and instead to talk with the union.
Please take a minute to show that you support them, here:
Click here to support the campaign
And please share this message with your friends, family and fellow union members.
Thank you!
Eric Lee
Frontières disciplinaires et tensions entre savoirs académiques et connaissances issues du terrain dans la production de savoir et d’ignorance en santé et travail
Disciplinary Borders and Tensions Between Academic and Field Expertise and How They Produce Knowledge and Ignorance in Occupational Health
Fronteras disciplinarias y tensiones entre el conocimiento académico y el conocimiento adquirido en el terreno en la producción de saberes y de ignorancia en salud ocupacional
di Emilie Counil et Emmanuel Henry
Cet article présente plusieurs pistes de réflexion sur les formes d’interdisciplinarité à même de dévoiler les points encore aveugles des liens entre santé et travail. S’appuyant sur des exemples abordés lors d’un séminaire interdisciplinaire (2014-2015) et d’un colloque international (2016), il analyse les conséquences de la dépendance de l’expertise vis-à-vis des savoirs constitués et des disciplines telles qu’elles se sont historiquement construites (en particulier l’épidémiologie). Il vise aussi à analyser l’impact de l’investissement insuffisant de certaines thématiques par la recherche scientifique sur les capacités de mobilisation et de construction d’une contre-expertise. Il s’applique enfin à trouver comment rendre les connaissances plus accessibles aux acteurs directement concernés afin qu’ils puissent s’en saisir pour protéger leur santé ou obtenir réparation. Loin de répondre définitivement à ces questions, cet article rend plus simplement compte de la façon dont elles ont été problématisées et discutées par différentes catégories d’acteurs ayant participé à ces rencontres.
L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SULLA RIVISTA PISTES
Dieci anni di REACH: sostanze chimiche più sicure per i consumatori, i lavoratori e l’ambiente
Bruxelles, 5 marzo 2018 Negli ultimi 10 anni la principale normativa dell’UE sulle sostanze chimiche (“REACH”) ha migliorato sensibilmente la protezione della salute umana e dell’ambiente e ha promosso alternative alla sperimentazione animale. Forte di questo successo, oggi la Commissione propone misure per agevolarne ulteriormente l’attuazione. Le sostanze chimiche accompagnano ogni aspetto della nostra vita: al lavoro, ma anche nei beni di consumo come i capi di abbigliamento, i giocattoli, i mobili e gli elettrodomestici. Pur essendo essenziali nella vita quotidiana, alcune di queste sostanze possono comportare rischi per la salute umana e per l’ambiente. Nel riesame del REACH pubblicato oggi si legge che grazie al “regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche” (cioè il REACH), le imprese e le autorità dell’UE garantiscono l’impiego in sicurezza delle sostanze chimiche e la progressiva eliminazione delle sostanze pericolose. Elżbieta Bieńkowska, Commissaria responsabile per il mercato interno e l’industria, ha dichiarato: “REACH è la normativa in materia di sostanze chimiche più avanzata e completa al mondo e molte altre giurisdizioni hanno seguito l’esempio dell’UE in questo senso. Grazie a questa normativa l’industria dell’UE rende le sostanze chimiche più sicure per i cittadini e per l’ambiente. Dobbiamo sfruttare questo successo e fare in modo che i produttori dell’UE non si trovino svantaggiati rispetto alla concorrenza dei produttori di paesi terzi, in particolare garantendo che i prodotti importati rispettino la normativa dell’UE in materia di sostanze chimiche.” |
Il rischio psicosociale nei dati assicurativi francesi e belgi
Newsletter Medico-Legale Inca Cgil Numero 3/2018
Il rischio psicosociale nei dati assicurativi francesi e belgi
Due recenti pubblicazioni curate dagli Istituti Assicuratori francese e belga pongono l’attenzione al tema del rischio psicosociale e come tale rischio appaia sottovalutato sia in termini prevenzionali che assicurativi nel nostro Paese.
I rischi psicosociali corrispondono a situazioni di lavoro in cui sono presenti, in combinazione o no:
- Stress legato ad un disequilibrio fra la percezione che una persona ha delle richieste del suo ambiente di lavoro e la percezione delle proprie risorse per farvi fronte;
- Violenze interne all’ambiente di lavoro ()mobbing morale o sessuale, conflitti nei gruppi di lavoro);
- Violenze esterne (insulti, minacce, aggressioni….).
L’esposizione a tali situazioni di lavoro può avere conseguenze sulla salute dei lavoratori, in particolare in termini di malattie cardio-vascolari, disturbi muscolo-scheletrici, disturbi ansioso-depressivi, esaurimento professionale ed anche suicidio.
Naturalmente occorre fare una distinzione fra:
1) Rischi psicosociali cioè probabilità di comparsa di patologie psicosociali correlae ad una esposizione a fattori di rischio psicosociale;
2) Patologie psicosociali o patologie psichiche la cui origine è direttamente correlata all’ambiente di lavoro.
L’Assicurazione malattia/rischi professionali (AT/MP) francese ha riconosciuto che più di 10.000 infortuni sul lavoro avvenuti in Francia nel corso del 2016 erano imputabili a disturbi psichici.
Nel 2016 in Francia si sono avuti 623.000 infortuni sul lavoro e dunque i disturbi psichici rappresentano l’1,8% del totale dei casi di infortunio che hanno determinato un periodo di temporanea.
Il tasso di riconoscimento degli infortuni sul lavoro dovuti a cause psichiche è stato del 70% , un tasso di riconoscimento decisamente inferiore a quello per tutti gli infortuni che si attesta al 93%.
La durata media della temporanea per disturbo psichico riconosciuto come infortunio sul lavoro è stata di 112 giorni, contro una media di 65 giorni per la totalità degli infortuni.
L’Assicurazione malattie calcola per l’anno 2016 in 200 milioni di euro il costo dei disturbi psichici correlati al lavoro. Per fare un confronto basti pensare che le lombalgie lavoro correlate comportano un costo per l’assicurazione di un miliardo di euro.
Secondo le cifre dell’Assurance Maladie il 60% dei casi di disturbo psichico correlato al lavoro interessa le donne, in particolare le donne nella fascia di 40 anni sono particolarmente a rischio. Si tratta di un dato coerente con la maggiore esposizione, segnalata in letteratura,, della donne ai rischi psicosociali.
La frequenza dei disturbi psichici è da una volta e mezzo a due volte superiore nelle donne rispetto agli uomini nella fascia di età 40-49 anni.
Tre settori di attività sono particolarmente vulnerabili, secondo i dati assicurativi francesi: il settore sanitario-sociale (18% dei casi riconosciuti), i trasporti e più in particolare il settore del trasporto passeggeri (15%) ed il commercio al dettaglio (13%).
Gli impiegati sono la categoria che è maggiormente interessata da questa situazione di rischio mentre i quadri ed i tecnici sono le categorie che registrano la minore frequenza.
Si tratta di dati sia di grandezza che di tendenza che trovano conferma in ulteriori studi disponibili. Santè Publique France calcola che il tasso si prevalenza della sofferenza psichica correlata al lavoro sia aumentato nel periodo 2007-2012 sia fra le lavoratrici (da 1,1% a 1,4%) che fra i lavoratori (da 2,3% a 3,1%).
Infatti la quota di persona che presentano una incapacità permanente in relazione ad una malattia psichica riconosciuta come infortunio sul lavoro era pari al 2,6% del totale degli infortuni nel 2012 per giungere al 4,6% nel 2016.
Un aumento significativo si è registrato anche nelle domande di riconoscimento a titolo di malattia professionale passando dalle 200 domande del 2012 ad oltre 1100 domande nel 2016 e a circa 1500 nl 2017.
Nel caso in cui la patologia determini una incapacità permanente superiore al 25% il caso viene trasmesso al Comitato Regionale (CRRMP) che è pervenuto a riconoscere l’origine professionale della patologia in circa il 50% dei casi sottoposti, con un tasso di riconoscimento marcatamente superiore a quello per tutte le altre patologie non tabellate che è del 20%..
In tale modo nel 2016 ben 596 patologie psichiche sono state riconosciute a titolo di malattia professionale, con u aumento di 7 vote rispetto ai 5 anni precedenti.
Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Assicurazione Malattia-invalidità (INAMI) che è l’organismo belga che prende in carico l’indennizzo dei lavoratori che presentano una incapacità lavorativa, nel 2017 sono 28.000 i casi di burnout pervenuti all’Ente Assicuratore.
Dei 400.000 lavoratori indennizzati nel 2017 il 7% lo è stato sulla base di una diagnosi di burnout e il 15% di una diagnosi di depressione.
Secondo l’Istituto assicuratore negli anni si è certo avuto un aumento dei casi di burnout anche per il miglioramento delle diagnosi che ha fatto si che casi che precedentemente erano classificati nella voce più generica di depressione oggi vedano la loro giusta collocazione diagnostica.
Tutta la documentazione citata può essere richiesta alla Consulenza Medico-Legale Nazionale via e-mail all’indirizzo m.bottazzi@inca.it
Perché la psichiatria transculturale è pop
fonte saluteinternazionale
di Norina Di Blasio
Come si pongono i sistemi sanitari internazionali di fronte alla grande sfida della salute dei migranti? Siamo in grado di dare a infermieri e operatori sanitari nell’ambito della salute mentale strumenti nuovi? Il disagio mentale comincia così ad aver un corrispettivo economico che serve a rendere la psichiatria culturale più rilevante. “Non parliamo più di una dimensione esotica, dal sapore antropologico, della riflessione psichiatrica, ma siamo in un orizzonte culturale in cui è centrale l’obiettivo dell’integrazione e dell’ibridazione delle culture”. Intervista a Jaswant Guzder dell’Università di Montréal.
“Uno degli aspetti principali dell’essere migrante è che la tua identità è fluida. Sono Inglese? Sono un britannico-asiatico, sono un asiatico-britannico? Sono un melange di cose. Non appartengo a nessun luogo ma allo stesso tempo appartengo a tutti. La casa per me è uno stato mentale, non necessariamente una cosa di mattoni e malta”.
Dinesh Bhugra
Alla psichiatria transculturale spetta oggi un compito difficile, tutto da costruire. Deve riuscire a guardare i migranti come calati in un contesto di ibridazione di culture, ma anche essere capace di domandarsi quanto e se gli strumenti della psichiatria occidentale siano applicabili ovunque nel mondo. Ma deve fare anche i conti con il fatto che l’occidente reagisce con ostilità ai migranti, con evocazioni nostalgiche del concetto identità nazionale. Come si pongono i sistemi sanitari internazionali di fronte a questa grande sfida? Siamo in grado di dare a infermieri e operatori sanitari nell’ambito della salute mentale strumenti nuovi? Ne abbiamo parlato con Jaswant Guzder (McGill University, Montréal), intervistata in occasione della mostra Cultural dislocation and hybridity. Politiche delle cure politiche delle culture, organizzata dalla ASL Roma 1 e ospitata negli spazi del Museo Laboratorio della Mente[1].
L’articolo prosegue alla fonte su SaluteInternazionale
Idoneità fisica e capacità lavorativa Aspetti giuridici e organizzativi
FONTE C.I.I.P
Convegno
Idoneità fisica e capacità lavorativa
Aspetti giuridici e organizzativi
Copernico Milano Centrale – Via Copernico 38, Milano
martedì 10 aprile 2018 – ore 14.30-18.30
14.30 – Presentazione e introduzione
Avv. Giuseppe Massimo Cannella – Studio Legale Associato LCG
Dott. Norberto Canciani – Segretario nazionale Associazione Ambiente e Lavoro
14.45 – La prestazione lavorativa subordinata. L’impossibilità sopravvenuta: dalla “inidoneità” alle mansioni alla “disabilità” del prestatore
Avv. Luigi Colantuoni – Studio Legale Associato LCG
15.15 – Le prestazioni previdenziali e assistenziali nei casi di inidoneità lavorativa
Avv. Giuseppe Saia Vittorio Colombo – INCA Lombardia
Ore 16.00 – Coffee break
16.30 – La sorveglianza sanitaria e il giudizio di idoneità. Cenni sulle malattie professionali generate dall’esposizione alle polveri d’amianto
Dott. Carlo Nava – Clinica del Lavoro Milano
Avv. Giuseppe Massimo Cannella – Studio Legale Associato LCG
17.15 – La Commissione medica ricorsi avverso il giudizio del Medico Competente
Dott. Battista Magna – Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di lavoro, ATS Città Metropolitana di Milano
17.45-18.30 – Dibattito finale
Convegno gratuito con iscrizione obbligatoria online
Prevenzione delle malattie correlate al lavoro: EU-OSHA lancia una nuova sezione del suo sito
FONTE OSHA.EU
Stime recenti hanno evidenziato che le malattie correlate al lavoro causano circa 200.000 decessi l’anno in Europa. Le malattie e gli infortuni legati al lavoro rappresentano un costo per l’Unione europea pari a circa 476 miliardi di EUR, che potrebbero essere risparmiati attraverso le giuste strategie, politiche e pratiche in materia di sicurezza e salute sul lavoro (SSL). La sensibilizzazione nei confronti di queste malattie, compresi i tumori professionali, è una priorità per l’EU-OSHA.
La ricerca condotta dall’EU-OSHA mira a fornire una base comprovata di conoscenze per l’elaborazione delle politiche e contribuire a condividere buone pratiche in materia di prevenzione e riabilitazione. Nella sua attività di ricerca recente, l’EU-OSHA si è concentrata sui sistemi di allarme e sentinella in materia di sicurezza e salute sul lavoro, sulle malattie sul lavoro causate da agenti biologici, nonché sulla riabilitazione e sul rientro al lavoro dei lavoratori dopo una terapia oncologica.
Impianti di riscaldamento a pellet: attenzione ai gas tossici
Il riscaldamento a pellet è moderno ed ecologico rispetto al gasolio. Ma c’è un però: gli impianti alimentati a pellet e i pellet stessi (cilindretti di legno pressato) possono liberare monossido di carbonio, ossia un gas inodore, incolore e non irritante ma letale.
Ormai è risaputo che la combustione di pellet in un impianto mal funzionante può liberare monossido di carbonio. Tanti però non sanno o sottovalutano il fatto che ci si può intossicare con il monossido di carbonio anche semplicemente conservando i cilindretti di legno pressato. I pellet stoccati in un locale chiuso possono infatti subire una trasformazione chimica con la formazione di monossido di carbonio. Se il locale non è ventilato, il gas si accumula a livello del pavimento con conseguenze fatali per chi entra nel locale.
L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU SUVA.CH
Impresa e ambiente: aperte le iscrizioni al master in Gestione della Responsabilità Sociale
COMUNICATO STAMPA
Roma, 6 marzo 2018 – L’Università telematica IUL accresce la sua offerta formativa con il master di I livello in “Gestione della Responsabilità Sociale”. Il percorso fornisce una formazione specializzata sui temi della qualità, dell’efficienza e della produttività nelle aziende e nelle organizzazioni pubbliche, con un’attenzione particolare all’ambiente, all’integrazione, al risparmio energetico e alla responsabilità sociale.
Il corso nasce dalla collaborazione dell’Ateneo con il Network GTC, una rete di diverse professionalità composta da centri di formazione, studi associati e liberi professionisti, che opera in Italia e in Europa.
Il master ha l’obiettivo di formare professionisti, manager, dirigenti dall’alto profilo etico, fornendo le competenze adeguate per affrontare le situazioni di lavoro nel settore privato e in quello pubblico.
Il corso è interamente online e prevede il rilascio di 60 Crediti Formativi Universitari, pari a 1500 ore, comprendenti lo studio individuale, la didattica interattiva, la realizzazione di un project work e della tesi finale.
Il termine per le iscrizioni è il 31 marzo 2018.
IUL – Italian University Line è un Ateneo telematico fondato nel 2005 e promosso da due soci pubblici, l’Università degli Studi di Firenze e l’Istituto di ricerca Indire. Offre corsi di laurea e di alta formazione riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione e vanta collaborazioni con soggetti di livello nazionale come il Sole24Ore, GiuntiAcademy, Erickson e Tuttoscuola.
Il Network GTC è una rete composta da diverse professionalità con sede in Campania e che opera in partnership con più di 500 aziende sull’intero territorio nazionale.
«Questa collaborazione – dichiara Massimiliano Bizzocchi, Direttore IUL – ci dà l’opportunità di arricchire la nostra offerta formativa con le competenze specifiche del Network GTC, entrando in contatto con i numerosi centri della loro rete in tutta Italia. Il master sulla Gestione della Responsabilità Sociale è indicato per quanti vogliono acquisire strumenti utili per conciliare efficienza e produttività in un’azienda con un’etica nel comportamento volta anche alla sostenibilità ambientale».
Per informazioni sul master:
www.iuline.it – segreteria@iuline.it – T. 055.2380385/568
www.networkgtc.it– master@networkgtc.it – T. 333 5096977
New ESENER-2 analysis highlights disparity in the management of safety and health risks in the workplace
A new report analysing findings of the second European Survey of Enterprises on New and Emerging Risks (ESENER-2) takes a broad view of European occupational safety and health (OSH) practice. The report highlights that, although traditional occupational safety risks are largely well addressed across Europe, health and psychosocial risks are not as well managed. There is a need to expand current trends to more comprehensively address health and psychosocial risks as part of good OSH practice.
The report notes that having a strong commitment from management, worker representation and available resources, both financial and personnel, make a significant difference to firms’ implementation of good OSH practice. Larger firms and those in production and manufacturing sectors generally demonstrate higher levels of OSH management implementation — yet, even in these organisations, the focus is still mainly on traditional safety risks, rather than on health or psychosocial factors.
The report identifies a synergy between current EU policy and practice — which provides the opportunity to build on and consolidate the improvements in OSH practice made in recent years.
Download the full ESENER-2 OSH management report and the summary
Social art: l’uso dell’arte come strumento educativo e di formazione alla salute e alla sicurezza
Social art: l’uso dell’arte come strumento educativo e di formazione alla salute e alla sicurezza
ITI “Carlo Bazzi” – Via Cappuccio 2, Milano
martedì 27 febbraio 2018- ore 14.00-18.00
Seminario organizzato da CCP Milano
sono disponibili le presentazioni
European Commission Rapid Alert System for dangerous non-food products Rapporto n° 9 – 2 marzo 2018
Rapid Alert System – Weekly Report
Report 9 (Published on: 02/03/2018)
European Commission
Rapid Alert System for dangerous non-food products
Weekly overview report
Weekly report on consumer products
IL RAPPORTO n° 9 DEL 2 MARZO 2018
INAIL : INDIRIZZI OPERATIVI PER LA DIAGNOSI DELLE MALATTIE PROFESSIONALI DELL’APPARATO RESPIRATORIO
INAIL : INDIRIZZI OPERATIVI PER LA DIAGNOSI DELLE MALATTIE PROFESSIONALI DELL’APPARATO RESPIRATORIO
Quelle(s) épidémiologie(s) pour la santé au travail ? Réflexions à partir des cancers professionnels
Which Epidemiology(ies) for Work Health ? Thoughts About Occupational Cancer
¿Qué epidemiología para la salud ocupacional? Reflexiones a partir de cánceres ocupacionales
Charles-Olivier Betansedi
Résumés
Depuis le début des années 1990, l’épidémiologie est le théâtre de vifs débats internes, portant sur la nature de la discipline et le rôle qu’elle est censée jouer dans la société. À partir d’une étude critique de la littérature sur les cancers professionnels, l’article propose de restituer la nature des différents conflits opposant les principaux paradigmes de recherche en santé au travail, et d’en comprendre les fondements et logiques sociales. S’appuyant sur diverses disciplines, l’épidémiologie professionnelle est soumise à des logiques théoriques et explicatives concurrentes et contradictoires qui se donnent à voir aussi bien au niveau de la construction des objets d’étude, qu’à celui des choix des hypothèses et/ou des variables d’intérêt. Plus précisément, il souligne que les oppositions et conflits entre disciplines (médecine, sciences sociales, etc.) se rejouent à l’intérieur même de l’épidémiologie, dans chacune de ses branches, en raison de son hyperspécialisation croissante et de l’opposition « nature » vs « culture » qui structure l’entièreté du champ.
Fondazione Gimbe: come dare futuro al Servizio Sanitario Nazionale
Fonte Regioni.it
ROVIGO 2018 DIFENDERSI DALL’AMIANTO: CONVEGNO DI CGIL ROVIGO E AFEVA – VIDEO e DOCUMENTAZIONE
FONTE AFEVAEMILIAROMAGNA
Rovigo, 1 marzo 2018
Il convegno, finalizzato a fare conoscere il problema amianto nel territorio di Rovigo si è tenuto il giorno 16 febbraio 2018.
SCARICA L’INVITO COL PROGRAMMA
Guarda gli orari dello sportello amianto Rovigo
LE SLIDE PRESENTATE
I VIDEO DEGLI INTERVENTI
Fulvio Dal Zio – Segretario Generale CGIL Rovigo
Dr. Schiesaro – Ex magistrato processi amianto Venezia
Salvatore Fais – Sportello Amianto Rovigo
Anna Maria Bilato – INCA CGIL Veneto –
Dr Enzo Merler – Presidente Fondazione Bepi Ferro Padova
Andrea Caselli – Presidente AFeVA Emilia Romagna
Ernesto Bellini – Spisal Rovigo
Avv. Giancarlo Moro – Fondazione Bepi Ferro
Emanuele Cavallaro – Sindaco di Rubiera (RE)
Claudio Iannilli – CGIL Nazionale
Neve e gelo, i consigli della SUVA per chi lavora all’aperto
Freddo, gelo, neve e giornate corte possono essere una minaccia per chi lavora all’aperto. Adrian Bloch, capo del Settore costruzioni alla Suva, spiega come affrontare al meglio le insidie dell’inverno.
Adrian Bloch, quali sono le insidie per chi lavora all’esterno nei mesi invernali?
Uno dei pericoli è sicuramente il ghiaccio che rende le strade scivolose. Per evitare rovinose cadute in piano e dall’alto è quindi necessario tenere sempre sgombre le vie di circolazione e i posti di lavoro. Poi, a complicare le cose ci si mette anche la scarsa luminosità al mattino e alla sera e quindi è importante garantire una corretta illuminazione. Infine, a chi lavora all’aperto consigliamo di indossare indumenti ad alta visibilità e con bande riflettenti per essere sempre ben visibili.
Anche il freddo è un fattore di rischio?
Sicuramente. Il freddo indebolisce il fisico in quanto riduce la flessibilità, la sensibilità e l’agilità del corpo. Fortunatamente però ci si può difendere scegliendo indumenti di lavoro, calzature, guanti, berretti adatti alla stagione invernale e tenendo riscaldati le baracche e i container per gli operai. Consumare bevande calde, senza alcol, e fare le giuste pause serve anche a sopportare meglio le dure condizioni di lavoro dettate dall’inverno.
Quale consiglio dà ai superiori?
Sensibilizzare i dipendenti sui pericoli legati all’inverno è fondamentale se si vogliono evitare gli infortuni. La cosa importante è stabilire un responsabile che spazzi la neve, sparga la sabbia e il sale sulle strade ecc. Poi, bisogna anche verificare che le misure siano effettivamente applicate. Se ci si trova a operare in un contesto pieno di insidie, bisogna sospendere i lavori e adottare le necessarie misure di sicurezza prima di riprendere i lavori. Anche in inverno non bisogna mai dimenticare che la sicurezza sul lavoro deve essere imposta dall’alto.
Con la lista di controllo Suva “Pericoli invernali” è possibile gestire al meglio le insidie dell’inverno.
AMIANTO: IMPORTANTE SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE PENALE
AMIANTO: IMPORTANTE SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE PENALE
Sentenza n. 4560/18, emessa il 5 ottobre 2017, depositata il 31 gennaio 2018, Terza Sezione Penale, a carico di Negroni Alberto più altri.
Una sentenza della Corte di Cassazione che costituisce un precedente importante per i processi penali di amianto:
leggi la sentenza ed il commento sul sito di AFeVA ER al seguente indirizzo
Mortalità per mesotelioma pleurico in Italia
Newsletter Medicolegale Inca Cgil Numero 2/2018
Mortalità per mesotelioma pleurico in Italia
L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato il rapporto, curato da Pietro Comba e Lucia Fazzo, dedicato alla mortalità pe mesotelioma in Italia.
Si tratta di uno strumento di notevole importanza per l’emersione delle patologie neoplastiche asbesto-correlate diverse dal mesotelioma.
In Italia, nell’ intero periodo analizzato 2003-2014, si sono verificati 13.051 decessi per mesotelioma pleurico (9.397 uomini e 3.654 donne), pari a 1,77 casi x 100.000 abitanti; il tasso Standardizzato tra gli uomini è pari a 2,98 x 100.000 abitanti e nelle donne a 0,86 x 100.000 abitanti.
In tutte le Regioni il tasso dei deceduti per mesotelioma pleurico tra gli uomini è superiore a quello riscontrato nel genere femminile con un gradiente decrescente Nord-Sud.
Le Regioni Liguria , Lombardia e Piemonte hanno i Tassi Standardizzati di mortalità al di sopra del tasso nazionale in entrambi i generi, oltre al Friuli-Venezia Giulia il cui superamento riguarda il tasso del solo genere maschile.
Casa degli RLS: L’esternalizzazione del rischio
Casa degli RLS: L’esternalizzazione del rischio
Centro Cultura per la Prevenzione – V.le D’Annunzio 15 – Milano
Mercoledì 14 febbraio 2018 – ore 9.00-13.00
Seminario CCP Milano
sono disponibili le presentazioni
Interventi
9.15 – Esternalizzazione del rischio
Flavio Acquati – Gruppo promotore “Casa degli RLS”
9.45 – Responsabilità amministrativa e sicurezza sul lavoro, DLgs 231/01
Angelo Gerosa – ATS Milano – Gruppo promotore “Casa degli RLS”
10.15 – Applicazione del DUVRI e azioni di vigilanza negli appalti
Massimo Avosani – ATS Milano Città Metropolitana
Calogera Campo – ATS Milano Città Metropolitana
10.45 – Il punto di vista degli RLS e dibattito
Coordina Claudia Moro – Gruppo promotore “Casa degli RLS”
Esternalizzazione dei rischi in sanità
Simona Di Rosa – Coordinamento RLS sanità milanese
Esperienze di intervento degli RLS nell’amministrazione pubblica
Modesto Prosperi e Antonella Tarantolo – RLS Funzione pubblica
La comunità che fa salute. Le microaree di Trieste per l’equità”
Seminario a Trieste il 14-15 giugno: “La comunità che fa salute. Le microaree di Trieste per l’equità”
L’evento vuole presentare l’esperienza delle microaree di Trieste e i risultati delle 2 ricerche realizzate dal 2016 al 2018, “Valutazione dell’efficacia sanitaria del progetto Microaree” coordinata dal Prof.Fabio Barbone e “Analisi degli effetti sulla salute del capitale sociale generato dall’intervento nelle Microaree” coordinata dal Prof. Giuseppe Costa.
Vuole altresì promuovere un’ampia discussione tra esperti di varie discipline sul modello culturale e metodologico che sottende l’esperienza e la sua eventuale trasferibilità in altri contesti territoriali e un confronto tra esperienze similari locali, nazionali e internazionali in ambito sanitario e sociale.
Ha confermato la propria partecipazione Sir Michael Marmot.
Scarica la locandina preliminare del seminario
SINP: costituito il tavolo tecnico
SINP: costituito il tavolo tecnico
12e febbraio 2018
Con il Decreto ministeriale n. 14 del 6 febbraio 2018 è stato costituito il tavolo tecnico per lo sviluppo e il coordinamento del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP).
La costituzione è avvenuta ai sensi dell’art. 5 del Decreto 25 maggio 2016 n. 183, del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.
I componenti del tavolo tecnico resteranno in carica per tre anni.