7 Ottobre 2020
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel pomeriggio ha illustrato in un punto stampa le nuove misure di contrasto al contagio da Covid-19 adottate dal Consiglio dei Ministri.
Selezione di notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
Fonte : Saluteinternazionale.info che ringraziamo
Autrice : Marzia Ravazzini
Il Presidente Trump è stato costretto a ricoverarsi per quel coronavirus che lui ha sempre trascurato e che nel suo paese ha provocato il più alto numero di morti e l’esplosione delle diseguaglianze razziali nella salute.
Duecentomila morti e ventimila bandiere per ricordarli. È un’immagine forte che si scaglia contro il cielo azzurro a contrasto con il Washington Monument – l’obelisco del centro di Washington D.C. davanti alla Casa Bianca. Le bandiere – posizionate in terra il 22 settembre e che resteranno fino al tramonto del 23 settembre – rappresentano le vite perse a causa della pandemia COVID-19. Un’azione simbolica, guidata dal “The Covid Memorial Project”[1]– Il Progetto in Memoria della COVID – con lo scopo di fare memoria e di dire apertamente che “queste vite sono ben oltre un valore statistico – queste vite erano famiglie, amici, vicini di casa”, come recita la presentazione ufficiale.[2]
Fonte Collettiva.it
In due giorni, tre lavoratori della provincia di Imperia hanno perso la vita. Ieri, i due operai edili, intervenuti nel Comune di Bajardo per ripristinare la viabilità interrotta a causa del mal tempo, oggi il ritrovamento di un operaio della Dock Lanterna, che nella notte dell’allerta meteo tra venerdì e sabato si è recato al lavoro ed è precipitato con la sua autovettura nel Roja.
“Il comune denominatore di queste morti non è stato il maltempo, ma l’incuria dell’uomo. La mancanza di investimenti sul territorio, non solo in termini manutentivi, ma anche economici e di sviluppo, produce condizioni di pericolosità, non solo per chi deve intervenire, ma per tutta la collettività. Nell’esprimere le proprie condoglianze alle famiglie dei tre operai deceduti, la Cgil di Imperia e le categorie Fillea e Funzione Pubblica, chiediamo a istituzioni e politica di recuperare il tempo perduto, affinchè la vita di lavoratori e cittadini non sia più messa in pericolo”.. Così in una nota congiunta la Camera del lavoro Imperia, Fillea e Funzione pubblica Cgil Imperia..
Fonte Legambiente che ringraziamo
Ecco le pagelle sulla qualità dell’aria di 97 città italiane: l’85% sono sotto la sufficienza.
Che aria si respira nelle città italiane e che rischi ci sono per la salute? Di certo non tira una buona aria e con l’autunno alle porte, unito alla difficile ripartenza dopo il lockdown in tempo di Covid, il problema dell’inquinamento atmosferico e dell’allarme smog rimangono un tema centrale da affrontare.
A dimostrarlo sono i nuovi dati raccolti da Legambiente nel report Mal’aria edizione speciale in cui sono state confrontate le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) negli ultimi cinque anni (2014-2018) con i rispettivi limiti suggeriti dall’OMS.
Solo il 15% delle città ha raggiunto nei 5 anni un voto sufficiente: Sassari (voto 9), Macerata (voto 8), Enna, Campobasso, Catanzaro, Grosseto, Nuoro, Verbania e Viterbo (voto 7), L’Aquila, Aosta, Belluno, Bolzano, Gorizia e Trapani (voto 6). L’85% è invece sotto la sufficienza: fanalini di coda Torino, Roma, Palermo, Milano e Como (voto 0). Un quadro preoccupante. Comunicato stampa
I dati dello scorso anno
Dietro questo concetto accademico, si deve comprendere che l’ambiente ospedaliero è caratterizzato da un carico di lavoro elevato e una bassa libertà decisionale – due fattori di rischio psicosociale. Questa distinzione spiega perché i dirigenti sono i meno esposti (16%), in quanto l’intensità del loro lavoro è compensata dal margine di manovra a loro disposizione per soddisfare queste richieste. È quando il lavoratore è vincolato da procedure o scadenze rigorose che il carico di lavoro diventa fonte di sofferenza, come sembra essere il caso del personale ospedaliero.
Un’analisi più dettagliata rivela che il tasso di esposizione è quasi del 40% tra le donne che lavorano in questo settore, contro il 29% tra gli uomini. Questa tendenza può essere vista nel settore privato e nella pubblica amministrazione.
L’indagine SUMER esamina anche sei ulteriori fattori di rischio e, ancora una volta, il servizio civile ospedaliero sembra un rendimento scarso. Il personale ospedaliero segnala il comportamento più ostile, sprezzante, negazione del riconoscimento e aggressione verbale, fisica o sessuale. Ad eccezione di quest’ultimo fattore, questa volta sono gli uomini i più esposti.
Questi fattori di rischio sono tutt’altro che banali. Generatori di stress, hanno conseguenze significative sulla salute dei lavoratori. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che lo stress sul lavoro porta a problemi cardiovascolari, disturbi muscoloscheletrici e sintomi depressivi. Come ha sottolineato lo scorso luglio il Sindacato Nazionale dei Professionisti Infermieristici (SNPI): “dovete incolpare di lavorare sottopagati, a corto di personale, con condizioni di lavoro deplorevoli in alcuni luoghi”. Infatti, la SNPI afferma che il 30% dei giovani infermieri abbandona la professione entro cinque anni dal conseguimento del diploma.
Questi risultati mostrano che la crisi sanitaria del Covid-19 si verifica in un contesto ospedaliero sfavorevole ed è quindi probabile che aggravi i problemi preesistenti.
Riferimenti :