Berlino, 24 ottobre 2020
Foto Street in Berlin – gierre 2020
La vedo triste, oggi, la nostra simpatica metropoli. Il tempo è discreto ma d’autunno il vestito che si adatta alla città non è questo. Alle spalle due settimane di crescente preoccupazione per il virus, con Spahn (Ministro della Salute) in quarantena, come diversi altri esponenti politici, tutti meravigliati perché, sentendosi quasi in colpa, giurano di aver rispettato tutte le regole di prevenzione. Il discorso pubblico di Mutti ( Merkel. ndr ) ha dato la linea e la rarefatta presenza di viandanti che mi pare di rilevare forse lo testimonia. Il sindaco della città, Mueller, dice che gli appelli non bastano più, che ora si deve parlare di regole e restrizioni. Anche i politici tedeschi non sono miracolati di Lourdes e fanno ciò che possono, federalismo permettendo.
Da oggi il Senato berlinese dichiara formalmente che la strategia del tracciamento è resa impossibile dall’alto numero dei contagiati (+893 in 24 ore a Berlino) e che si scommetterà sulla responsabilità personale dei cittadini. Ergo, l’attenzione del sistema pubblico si concentrerà sul personale di assistenza, sui ricoverati negli ospedali (all’oggi 374, di cui 101 in terapia intensiva), case di cura, e sui senza tetto. I cittadini accertati come positivi si debbono mettere ilprima possibile in isolamento domestico per 14 giorni, senza contattare il Dipartimento di Salute e dovrebbero informare rapidamente le persone di contatto affinché facciano il test e si autocollochino, se positivi, in quarantena.
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