Newsletter Medico Legale – Inca Cgil – n° 11 2019 – Il settore della sanità nei dati di MalProf

 

Nei giorni scorsi l’INAIL ha presentato i dati del sistema Mal Prof relativi al settore sanitario, che rappresenta è uno dei più grandi settori occupazionali. Questo settore occupa, infatti, circa il 10% dei lavoratori dell’Unione europea e le donne rappresentano circa il 77% della forza lavoro.

il personale operante in ambito sanitario “è esposto a diversi rischi durante lo svolgimento delle attività quotidiane, quali il sovraccarico biomeccanico, le posture incongrue, i movimenti scoordinati e/o ripetuti”. In particolare, le posture scorrette vengono “spesso assunte nell’assistenza al letto del paziente, ma anche in ambito chirurgico o durante le attività di laboratorio”. ….. >>>> LEGGI TUTTO 

 

Il periodico Lavoro e Salute n° 4 – luglio 2019 è disponibile online

Segnaliamo la disponibilità online del periodico Lavoro e Salute n° 4 – luglio 2019

 

– I RAPINATI
Senza difese milioni di italiani pagano più volte per curarsi pag. 5
– Con la Flat-Tax e l’Autonomia Differenziata
picconano ancora la sanità pubblica pagine 10 e 68
– Lavorare con la bara accanto pag. 3
– Tre storie parallele di disperazione pag. 34
– La moda rumena e i marchi occidentali pag. 35
– Sfruttare l’immigrato sì, ma con il sorriso pag. 36
– Evviva: la classe operaia non esiste più pag. 40
e molti altri articoli d’interesse.

LAVORO E SALUTE N° 4 – 2019

Il futuro ruolo dei big data e dell’apprendimento automatico nell’efficienza delle ispezioni nel settore della salute e della sicurezza

FONTE EUOSHA

Il futuro ruolo dei big data e dell’apprendimento automatico nell’efficienza delle ispezioni nel settore della salute e della sicurezza

Questo articolo valuta in che modo gli ispettorati del lavoro potrebbero utilizzare i big data per selezionare in maniera efficace gli obiettivi delle ispezioni nel settore della salute e della sicurezza. Illustra come oggi le autorità selezionano gli intenti delle ispezioni e si avvalgono degli sviluppi digitali per individuare le imprese ad alto rischio.

Nell’articolo sono riportati alcuni esempi di tecnologie utili nella pratica, compreso uno strumento, sviluppato dall’ispettorato del lavoro norvegese, che pare possa essere utilizzato per le imprese ad alto rischio con un considerevole grado di precisione.

L’articolo individua inoltre alcuni nodi problematici, giungendo alla conclusione che una combinazione di intelligenza artificiale e intelligenza umana è probabilmente la soluzione ideale per un intervento mirato basato sul rischio.

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E’disponibile online il periodico Lavoro & Salute , n°3 maggio 2019.

 

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LAVORO & SALUTE N°3 – MAGGIO 2019 

 

Indice

3- editoriale. La colpa di sentirsi incolpevoli
4- 17 milioni a rischio di povertà assoluta
5- I costi dell’illegalità
6- Negare l’evidenza
7- Immigrazione, salute e fake news, facciamo chiarezza
8- Italiani di nuovo emigranti
9- Per i diritti delle e dei migranti
10- Accordo Governo_Regioni: largo alle assicurazioni
11- Spezzare il legame tra Sanità e Politica, ma cosa significa?
12- Così sarà autonomia delle disuguaglianze
14- Storia “comune” di un lavoratore esternalizzato
15-16-17 Come evitare le liste d’attesa

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Canada IWH : Lo sviluppo di un nuovo strumento di screening dei pericoli psicosociali

 

FONTE IWH 

Traduzione Translator Goggle r

L’Istituto canadese IWH ( Istituto per il Lavoro  e la Salute )  presta le competenze di sviluppo degli strumenti di valutazione dello stress, un nuovo strumento di misura degli ambienti di lavoro ad elevato rischio di stress (psicotossici)

Essere ridicolizzati  e sminuiti, pettegolezzi e pugnalate alle spalle, aspettative di lavoro poco chiare, trattamento ingiusto, richieste di lavoro inarrestabili: la ricerca dimostra che le persone che vivono queste e altre condizioni psicosociali simili sono a rischio di sviluppare lesioni da stress. Sono anche a maggior rischio di una serie di esiti negativi sulla salute. Conseguenze per il posto di lavoro in sé includono scarsa morale e impegno, elevato assenteismo e un elevato ricambio di personale.

Poiché lo stress mentale cronico viene riconosciuto come un danno compensativo correlato al lavoro da un numero crescente di sistemi di compensazione in tutto il Canada, i luoghi di lavoro hanno più che mai motivo di affrontare gli ambienti di lavoro psicotossici  ( TdR ) come qualsiasi altro rischio per la sicurezza.

Per sostenere gli sforzi dei luoghi di lavoro per affrontare i rischi psicosociali, le cliniche di medicina del lavoro dell’Ontario Workers (OHCOW) e il Centro canadese per la salute e sicurezza sul lavoro (CCOHS) hanno rilasciato uno strumento chiamato StressAssess all’inizio di quest’anno. Lo strumento di indagine online gratuito, convalidato con analisi statistiche dall’Istituto per il lavoro e la salute (IWH), può essere utilizzato dai luoghi di lavoro per raccogliere in modo anonimo, collettivo e confidenziale informazioni sulle attuali condizioni di lavoro e rischi psicosociali.

VAI ALL’ARTICOLO ALLA FONTE IWH 

Canada: recenti studi hanno rilevato che gli/le assistenti sanitari/e sono ad alto rischio di burnout

FONTE  NUPGE.CA

“Se parli con qualcuno in prima linea, ti diranno che vedono l’impatto del burnout ogni giorno – lo hanno sperimentato da soli o lo hanno visto nei loro colleghi”. – Michelle Gawronsky, Presidente del MGEU

Winnipeg (21 agosto 2018) – Un recente studio conferma ciò che il governo Manitoba e l’Unione dei dipendenti generali (MGEU / NUPGE) ha affermato a nome degli assistenti sanitari da anni: nonostante una forte convinzione delle loro capacità professionali e soddisfazione nel loro lavoro , sono ad alto rischio di burnout.

Lo studio, condotto da Carole A. Estabrooks e Stephanie A. Chamberlain e  pubblicato sull’International Journal of Nursing Studies , ha esaminato circa 1.200 assistenti sanitari di 30 case di cura personale nel Canada occidentale. Scoprirono che gli assistenti sanitari, nonostante trovassero un senso nel loro lavoro e credevano fortemente nelle loro capacità professionali, erano ad alto rischio di esaurimento emotivo.

“Nel nostro studio, abbiamo riscontrato che gli assistenti sanitari lavorano in modo efficiente, a volte in condizioni difficili e con la forte sensazione che ciò che fanno è significativo – ma il rischio di esaurimento è grande.”

Studio focalizzato esclusivamente sul lavoro di assistenti sanitari

Come sottolinea correttamente Estabrooks e Chamberlain, il ruolo degli assistenti sanitari è fondamentale per la qualità dell’assistenza negli ospedali e per la qualità della vita dei residenti nelle case di cura. Tuttavia, fino a poco tempo fa, il problema non ha ricevuto l’attenzione che merita perché quando viene studiata la forza sanitaria, in genere assistenti sanitari e infermiere registrate vengono raggruppati insieme dai ricercatori. Quando si concentra uno studio specifico sugli assistenti sanitari, si scopre che il burnout in Canada è dilagante, “affermano Estabrooks e Chamberlain.

“Raccomando i ricercatori per aver esaminato questo importante problema”, afferma Michelle Gawronsky, Presidente di MGEU. “Se parli con qualcuno in prima linea, ti diranno che vedono l’impatto del burnout ogni giorno – lo hanno sperimentato da soli o lo hanno visto nei loro colleghi di lavoro”.

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France : les partenaires sociaux rejettent l’idée d’une norme sur la santé psychologique au travail

 

Dans le cadre de discussions menées au sein d’une instance chapeautée par le ministère du Travail, les partenaires sociaux français se sont prononcés clairement contre tout projet de norme sur la santé psychologique au travail. L’Organisation internationale de normalisation (ISO) voudrait plancher sur un tel projet de norme, dans la foulée de l’adoption en mars dernier d’une norme sur le management de la santé et de la sécurité au travail.

« Les membres du groupe consultatif permanent du Coct souhaitent attirer l’attention sur le fait qu’un tel sujet ne relève pas de la normalisation, mais de la réglementation et du dialogue social. Par conséquent, ils ne sont pas favorables à l’élaboration d’un projet de norme sur la santé mentale et la sécurité sur le lieu de travail », indique le Conseil d’orientation des conditions de travail (Coct) dans une déclaration datée du 29 juin 2018.

Cette instance, placée sous la tutelle du ministère du Travail, réunit représentants des syndicats, des organisations patronales et de départements ministériels afin qu’ils remettent des avis sur des questions liées à la politique publique de santé au travail.

En novembre 2016, le Coct s’était déjà prononcé contre la norme ISO 45001 relative aux systèmes de management de la santé et de la sécurité au travail. Sans succès car celle-ci a finalement été publiée le 12 mars 2018.

En savoir plus:

Avis du Conseil d’orientation des conditions de travail (Coct) sur le projet de norme ISO sur la santé mentale et la sécurité (en anglais)

Il rischio psicosociale nei dati assicurativi francesi e belgi

 

Newsletter Medico-Legale Inca Cgil Numero 3/2018
Il rischio psicosociale nei dati assicurativi francesi e belgi

Due recenti pubblicazioni curate dagli Istituti Assicuratori francese e belga pongono l’attenzione al tema del rischio psicosociale e come tale rischio appaia sottovalutato sia in termini prevenzionali che assicurativi nel nostro Paese.
I rischi psicosociali corrispondono a situazioni di lavoro in cui sono presenti, in combinazione o no:

  • Stress legato ad un disequilibrio fra la percezione che una persona ha delle richieste del suo ambiente di lavoro e la percezione delle proprie risorse per farvi fronte;
  • Violenze interne all’ambiente di lavoro ()mobbing morale o sessuale, conflitti nei gruppi di lavoro);
  • Violenze esterne (insulti, minacce, aggressioni….).
    L’esposizione a tali situazioni di lavoro può avere conseguenze sulla salute dei lavoratori, in particolare in termini di malattie cardio-vascolari, disturbi muscolo-scheletrici, disturbi ansioso-depressivi, esaurimento professionale ed anche suicidio.
    Naturalmente occorre fare una distinzione fra:
    1) Rischi psicosociali cioè probabilità di comparsa di patologie psicosociali correlae ad una esposizione a fattori di rischio psicosociale;
    2) Patologie psicosociali o patologie psichiche la cui origine è direttamente correlata all’ambiente di lavoro.

L’Assicurazione malattia/rischi professionali (AT/MP) francese ha riconosciuto che più di 10.000 infortuni sul lavoro avvenuti in Francia nel corso del 2016 erano imputabili a disturbi psichici.
Nel 2016 in Francia si sono avuti 623.000 infortuni sul lavoro e dunque i disturbi psichici rappresentano l’1,8% del totale dei casi di infortunio che hanno determinato un periodo di temporanea.
Il tasso di riconoscimento degli infortuni sul lavoro dovuti a cause psichiche è stato del 70% , un tasso di riconoscimento decisamente inferiore a quello per tutti gli infortuni che si attesta al 93%.
La durata media della temporanea per disturbo psichico riconosciuto come infortunio sul lavoro è stata di 112 giorni, contro una media di 65 giorni per la totalità degli infortuni.
L’Assicurazione malattie calcola per l’anno 2016 in 200 milioni di euro il costo dei disturbi psichici correlati al lavoro. Per fare un confronto basti pensare che le lombalgie lavoro correlate comportano un costo per l’assicurazione di un miliardo di euro.
Secondo le cifre dell’Assurance Maladie il 60% dei casi di disturbo psichico correlato al lavoro interessa le donne, in particolare le donne nella fascia di 40 anni sono particolarmente a rischio. Si tratta di un dato coerente con la maggiore esposizione, segnalata in letteratura,, della donne ai rischi psicosociali.
La frequenza dei disturbi psichici è da una volta e mezzo a due volte superiore nelle donne rispetto agli uomini nella fascia di età 40-49 anni.
Tre settori di attività sono particolarmente vulnerabili, secondo i dati assicurativi francesi: il settore sanitario-sociale (18% dei casi riconosciuti), i trasporti e più in particolare il settore del trasporto passeggeri (15%) ed il commercio al dettaglio (13%).
Gli impiegati sono la categoria che è maggiormente interessata da questa situazione di rischio mentre i quadri ed i tecnici sono le categorie che registrano la minore frequenza.
Si tratta di dati sia di grandezza che di tendenza che trovano conferma in ulteriori studi disponibili. Santè Publique France calcola che il tasso si prevalenza della sofferenza psichica correlata al lavoro sia aumentato nel periodo 2007-2012 sia fra le lavoratrici (da 1,1% a 1,4%) che fra i lavoratori (da 2,3% a 3,1%).
Infatti la quota di persona che presentano una incapacità permanente in relazione ad una malattia psichica riconosciuta come infortunio sul lavoro era pari al 2,6% del totale degli infortuni nel 2012 per giungere al 4,6% nel 2016.
Un aumento significativo si è registrato anche nelle domande di riconoscimento a titolo di malattia professionale passando dalle 200 domande del 2012 ad oltre 1100 domande nel 2016 e a circa 1500 nl 2017.
Nel caso in cui la patologia determini una incapacità permanente superiore al 25% il caso viene trasmesso al Comitato Regionale (CRRMP) che è pervenuto a riconoscere l’origine professionale della patologia in circa il 50% dei casi sottoposti, con un tasso di riconoscimento marcatamente superiore a quello per tutte le altre patologie non tabellate che è del 20%..
In tale modo nel 2016 ben 596 patologie psichiche sono state riconosciute a titolo di malattia professionale, con u aumento di 7 vote rispetto ai 5 anni precedenti.

Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Assicurazione Malattia-invalidità (INAMI) che è l’organismo belga che prende in carico l’indennizzo dei lavoratori che presentano una incapacità lavorativa, nel 2017 sono 28.000 i casi di burnout pervenuti all’Ente Assicuratore.
Dei 400.000 lavoratori indennizzati nel 2017 il 7% lo è stato sulla base di una diagnosi di burnout e il 15% di una diagnosi di depressione.
Secondo l’Istituto assicuratore negli anni si è certo avuto un aumento dei casi di burnout anche per il miglioramento delle diagnosi che ha fatto si che casi che precedentemente erano classificati nella voce più generica di depressione oggi vedano la loro giusta collocazione diagnostica.

Tutta la documentazione citata può essere richiesta alla Consulenza Medico-Legale Nazionale via e-mail all’indirizzo m.bottazzi@inca.it

Il rapporto sulla salute mentale in Piemonte

Fonte Ires Piemonte

Rapporto 2017 Salute mentale in Piemonte – Novembre2017

Abstract

Img 2017 Rapporto salute mentale

 

Il Rapporto è frutto di un percorso di lavoro intrapreso nel 2016 – all’interno della Direzione Sanità della Regione Piemonte – da un gruppo di esperti e professionisti del settore. Il suo obiettivo è quello di mettere insieme, in forma sintetica, buona parte di quel che oggi si sa e si fa per tutelare la salute mentale dei piemontesi.

Ne emerge l’immagine, ancora un po’ sfocata per la carenza di dati certi, di un servizio sanitario regionale vitale e presente di fronte alla complessità dei bisogni, capace di intercettarne l’evoluzione (si vedano i percorsi di presa in carico di adolescenti e immigrati), pur tra disomogeneità – alcune aree della regione più presenti – carenze – di risorse, finanziarie e personale – necessità di maggior focalizzazione sull’appropriatezza dei servizi.

Il punto di partenza è rappresentato da sintetiche immagini di salute, mentale e psicologia dei piemontesi, insieme ad analisi sul consumo di ricoveri e farmaci per la salute mentale e sul fenomeno dei suicidi, colte attraverso indicatori epidemiologici. Segue, nel capitolo 2, il resoconto di un’indagine condotta dall’Osservatorio Regionale Salute Mentale nel 2016 sull’organizzazione dei Dipartimenti di Salute Mentale piemontesi.

I capitoli centrali contengono un’analisi delle risorse utilizzate e delle attività erogate a tutela della Salute mentale dei piemontesi: qui la descrizione si fa più mirata, operando selezioni, tra le necessità imposte dalle carenze nei dati attendibili e la virtù delle buone pratiche già oggi esistenti nel territorio regionale. Il capitolo 3 tenta primi ragionamenti sulle risorse destinate alla Salute Mentale, attendendo flussi informativi attendibili sulla spesa sostenuta per il funzionamento dei servizi. Nel capitolo 4, “antipasto” di un menù più ricco, in corso di elaborazione (una volta completato il lavoro in corso sui dati del Sistema Informativo), si tratteggia quel che oggi erogano i Dipartimenti di Salute Mentale. Nel capitolo 5 ancora quel che si fa, in una dimensione processuale: i percorsi, per categorie cruciali di persone all’attenzione, adolescenti e immigrati e le reti di cura, che mettono insieme risorse e competenze per rispondere ai bisogni prioritari che emergono nei territori.

Il capitolo 6 sviluppa due punti caldi in agenda, ai quali il Piemonte sta dedicando attenzione e risorse: i Trattamenti Sanitari Obbligatori e il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per i pazienti autori di reato.

Il capitolo 7, più prospettico, traccia infine la direzione verso la quale il Sistema sanitario regionale tende, prefigurando possibili scenari per progettare, supportare e valutare i risultati degli interventi e descrivendo prime ipotesi di riorganizzazioni in corso nei servizi.


EU Call for Tender: Mental health in the workplace

FONTE OSHA.EU 
24/11/2017

EU Call for Tender: Mental health in the workplace

In most European countries, absences from work and early retirement due to mental illness have increased in recent years. This is the topic of a new call in Horizon 2020, the EU Research and Innovation funding programme.

What action can an employer/organization take to promote good mental health and prevent mental illness in the workplace? The research should assess these actions in terms of individual and collective health outcomes and cost-effectiveness and how to facilitate their implementation.

Find out more about the topic and instructions for preparing proposals