Questo progetto di ricerca finanziato dall’ETUI perseguiva due obiettivi:
  1. stimare le frazioni di malattie cardiovascolari e depressione attribuibili a cinque diversi fattori di lavoro psicosociale, vale a dire stress lavorativo, squilibrio impegno-ricompensa, insicurezza lavorativa, orari di lavoro lunghi e bullismo in Europa (35 paesi, inclusi 28 paesi dell’Unione Europea), per ciascuno paese e tutti i paesi presi insieme, nel 2015;
  2. stimare il carico annuale di malattie cardiovascolari e depressione attribuibili alle cinque esposizioni lavorative psicosociali in 28 paesi dell’Unione Europea (EU28) nel 2015, in termini di casi prevalenti, decessi, anni di vita persi (YLL), anni di vita persi a causa di disabilità (YLD) e anni di vita corretti per disabilità (DALY).

Le frazioni attribuibili (AF) della depressione erano tutte significative nell’UE28: tensione lavorativa (16%), insicurezza lavorativa (9%), bullismo (9%) e squilibrio impegno-ricompensa (6%). Gli AF della depressione erano più alti di quelli delle malattie cardiovascolari (per tutte le esposizioni tranne i lunghi orari di lavoro). Le AF delle malattie cardiovascolari (comprese le malattie coronariche/ischemiche (CHD), ictus, fibrillazione atriale, malattia delle arterie periferiche, tromboembolia venosa) variavano dall’1% all’11%. La maggior parte delle AF erano significativamente diverse da zero, ad eccezione della coppia sforzo lavoro-corsa. Sono state osservate differenze negli AF tra i paesi per tutte le coppie di esiti dell’esposizione relativi all’esito della depressione e anche all’esposizione a lunghi orari di lavoro. Sono state riscontrate differenze tra i sessi per orari di lavoro lunghi,

Il nostro studio ha mostrato un elevato carico di CHD e depressione attribuibile alle esposizioni lavorative psicosociali studiate nell’UE28 nel 2015, con un carico più elevato di depressione.

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