Pesticidi: la Commissione europea accusata di mantenere prodotti pericolosi sul mercato europeo

FONTE ETUI 

agricoltura

Gli alti funzionari della Commissione europea hanno manovrato per indebolire i criteri per la definizione degli interferenti endocrini e per promuovere il mantenimento di pesticidi pericolosi sul mercato europeo. Ciò è rivelato da oltre 600 documenti riservati ottenuti dalla ONG Pesticide Action Network (PAN) dopo due anni di procedimenti dinanzi alla Corte di giustizia europea.

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Rapid Alert System – Weekly Report Report 22 ( Published on: 31/05/2019)

 

Il sito predisposto dalla Commissione Europea per la segnalazione di prodotti pericolosi (non alimentari nè farmaci) questa settimana riporta la segnalazione di grill per il pane pericolosi a causa del cattivo isolamento elettrico ( rischio elettrocuzione ) , inchiostri per tatuaggi saturi di ammine aromatiche, saldatrici made in China sempre a rischio elettrico, cosmetici contaminati da pseudomonas putida, o idrochinone…

Scheda 1


Scheda 2


 

Scheda 3 

 


 

Scheda 4 

Per vedere tutti i prodotti pericolosi segnalati questa settimana vai al sito Rapid Alert System – Weekly Report
Report 22 ( Published on: 31/05/2019)

 

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Il cancro nei luoghi di lavoro: come ridurre i rischi di esposizione?

 

Di Oleksandra Vakulina & Fanny Gaudet • ultimo aggiornamento: 29/05/2019 – 16:01

Tutti i lavoratori dell’Unione Europea hanno diritto ad avere un alto livello di sicurezza sul luogo di lavoro e all’attenzione massima verso la loro salute. Sasha Vakulina ci conduce nel mondo della sicurezza e della salute occupazionali esplorando i diversi aspetti anche insidiosi del tema.

VAI AL REPORT PUBBLICATO SU  EURONEWS

REFOCUS THE EUROPEAN UNION:PLANET, LIFETIME, TECHNOLOGY. Un documento da leggere e studiare .

 

Riteniamo utile e importante in un’epoca in cui il confronto delle proposte tra forze di pensiero diverse pare soccombere rispetto ai discorsi di incitamento all’odio, alla produzione di false notizie tese a seminare paure e ad individuare “capri espiatori”.

La libertà di parola e la libertà di espressione sono una parte fondamentale della nostra democrazia.Tuttavia, non devono essere usate per produrre danni agli altri.

Non è accettabile dare la colpa a razze diverse, gruppi etnici o religiosi, lavoratori migranti o rifugiati per i problemi del nostro paese.
Purtroppo  questa campagna elettorale per le elezioni europee rischia di caratterizzarsi per la virulenza degli slogan, con la ricerca facile di consensi con slogan razzisti, con assalti a persone indifese appartenenti a minoranze etniche. La propaganda di un ministro a tempo perso produce un grottesco decreto sicurezza bis che prevede sanzioni per chi opera salvataggi di naufraghi in mare, un vero e proprio dispositivo teso alla istigazione alla omissione di soccorso.
La formazione del Parlamento Europeo e il ricambio nelle istituzioni europee che ne conseguirà devono avere come obbiettivo la costruzione di una vision e di una strategia per affrontare i grandi temi che costituiranno le sfide dei prossimi anni.
Per questo motivo segnaleremo nei prossimi giorni documenti rilevanti utili alla riflessione per scegliere bene.

Il primo documento che segnaliamo:

REFOCUS THE EUROPEAN UNION:  PLANET, LIFETIME, TECHNOLOGY

A report by the European Reformists, edited by Heather Grabbe and Tomáš Valášek

Buona Lettura

LA NUOVA DIRETTIVA CANCEROGENI 2019/13

ASSOCIAZIONE AMBIENTE LAVORO
C.I.I.P.
COMUNE DI MILANO

LA NUOVA DIRETTIVA CANCEROGENI 2019/13

Mercoledì 6 giugno 2019

Ore 9.00-13.00 Milano, Acquario Civico

Viale Gadio 2

L’emanazione della nuova direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro, che modifica la direttiva 2004/37/CE, introduce novità molto interessanti sulle quali è aperto un dibattito tra tecnici, medici e parti sociali. Questo workshop vuole rappresentare un momento di discussioni tra tutti gli attori coinvolti.

PROGRAMMA LAVORI

Lista di beni durevoli pericolosi segnalati da Rapid Alert System

Rapid Alert System – Weekly Report

Report 10 (Published on: 08/03/2019)

Rapid Alert System è il sistema UE per tutti i prodotti di consumo pericolosi, ad eccezione di alimenti, prodotti farmaceutici e dispositivi medici. La relazione include informazioni dettagliate sui prodotti interessati, i rischi, lo Stato membro notificante e le misure adottate in risposta. Il sistema di allarme rapido consente uno scambio rapido di informazioni tra 31 paesi europei e la Commissione europea in merito a prodotti non alimentari pericolosi che presentano un rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori. Ogni settimana, un aggiornamento delle ultime segnalazioni inviate dagli Stati membri è pubblicato sul sito web. Questo servizio di messaggi consente agli abbonati di essere informati su questi avvisi ogni settimana.

Alcuni prodotti segnalati come pericolosi da questa puntata della lista Rapid Alert System

The charging circuit of the product has no cut-off switch. The battery can consequently overcharge and overheat which may lead to a fire or burns.
The product does not comply with the requirements of the Machinery Directive and the relevant European Standards EN 62133 and EN 60335-1.

Measures ordered by public authorities (to: Other): Warning consumers of the risks


LA SCHEDA 

La Commissione deferisce l’Italia alla Corte di giustizia per inquinamento atmosferico e mancato trattamento adeguato delle acque reflue urbane

Commissione europea – Comunicato stampa

Bruxelles, 7 marzo 2019

La Commissione europea ha deciso oggi di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE in due cause distinte riguardanti la legislazione ambientale.

La prima causa riguarda l’inquinamento atmosferico e la mancata protezione dei cittadini dagli effetti del biossido di azoto (NO2). La Commissione invita l’Italia a rispettare i valori limite convenuti sulla qualità dell’aria e ad adottare misure adeguate per ridurre i livelli di inquinamento in dieci agglomerati in cui risiedono circa 7 milioni di persone. I valori limite di NOstabiliti dalla legislazione dell’UE in materia di qualità dell’aria ambiente (direttiva 2008/50/CE) avrebbero dovuto essere rispettati già nel 2010.

L’inquinamento atmosferico provoca direttamente malattie gravi e croniche come asma, problemi cardiovascolari e cancro ai polmoni. In termini economici, le malattie imputabili all’inquinamento atmosferico costano miliardi di euro in giornate di lavoro perdute.

Il ricorso si inserisce nel seguito di azioni analoghe adottate nei confronti di Francia, Germania e Regno Unito nel maggio 2018 per mancato rispetto dei valori limite di NOe per aver omesso di prendere misure appropriate per ridurre al minimo i periodi di superamento.

Nel maggio 2018 l’Italia era stata deferita alla Corte di giustizia per via dei livelli costantemente elevati di particolato (PM10).

La seconda causa contro l’Italia riguarda l’inquinamento dell’acqua. L’Italia non garantisce che tutti gli agglomerati con una popolazione di oltre 2 000 abitanti dispongano di reti fognarie per le acque reflue urbane e che le acque reflue urbane che confluiscono nelle reti fognarie siano trattate in modo adeguato prima dello scarico, come prescritto dalla direttiva concernente il trattamento delle acque reflue urbane, direttiva 91/271/CEE del Consiglio).

La Commissione ritiene che 620 agglomerati in 16 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto) violino le norme UE sugli obblighi di raccolta o trattamento delle acque reflue urbane.

L’Italia non rispetta le norme dell’UE in queste regioni da oltre 13 anni, con notevoli rischi per l’ambiente e la salute umana in un gran numero di agglomerati. Il carattere generale e persistente della violazione da parte dell’Italia degli obblighi di raccolta e trattamento previsti dalla direttiva sulle acque reflue urbane è confermato da altre due cause, riguardanti agglomerati più grandi, in una delle quali la Corte ha condannato l’Italia al pagamento di ammende.

Contesto

Le norme UE sulla qualità dell’aria ambiente (direttiva 2008/50/CE) e sull’aria pulita per l’Europa impongono agli Stati membri di valutare la qualità dell’aria su tutto il loro territorio e adottare misure volte a limitare l’esposizione dei cittadini agli inquinanti atmosferici. Con la comunicazione “Un’Europa che protegge: aria pulita per tutti” del maggio 2018, la Commissione ha intensificato la propria azione e l’impegno nei confronti degli Stati membri per tutelare la salute dei cittadini definendo un nuovo approccio al problema che offre agli enti nazionali, regionali e locali un aiuto concreto per migliorare la qualità dell’aria in Europa.

In totale, vi sono 14 cause d’infrazione in corso nei confronti degli Stati membri per superamento dei limiti di NO(Austria, Belgio, Repubblica ceca, Germania, Grecia Danimarca, Francia, Spagna, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e Regno Unito).

La direttiva concernente il trattamento delle acque reflue urbane impone agli Stati membri di garantire che gli agglomerati o gli insediamenti urbani (cittadine e città) raccolgano e trattino in modo adeguato le proprie acque reflue urbane. Le acque reflue non trattate possono essere contaminate da batteri e virus nocivi e rappresentano pertanto un rischio per la salute umana. Esse contengono tra l’altro nutrienti come l’azoto e il fosforo che possono danneggiare le acque dolci e l’ambiente marino favorendo la crescita eccessiva di alghe che soffocano le altre forme di vita, processo conosciuto come eutrofizzazione.

Per ulteriori informazioni

– Principali decisioni del pacchetto infrazioni di marzo 2019: testo integrale del MEMO/19/1472.

– Procedura d’infrazione in generale: MEMO/12/12.

– Procedura di infrazione dell’UE.

IP/19/1475

 

Informazioni al pubblico: contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per e-mail

Side Bar

Commissione Europea: Medicinali falsificati: nuove norme per migliorare la sicurezza dei pazienti

Commissione europea – Comunicato stampa

Medicinali falsificati: nuove norme per migliorare la sicurezza dei pazienti

Bruxelles, 8 febbraio 2019

Per troppo tempo la falsificazione dei medicinali ha rappresentato una grave minaccia per la salute pubblica nell’UE. Da domani si applicheranno le nuove norme sulle caratteristiche di sicurezza per i medicinali soggetti a prescrizione nell’UE.

D’ora in poi l’industria dovrà apporre alle confezioni dei medicinali soggetti a prescrizione un codice a barre bidimensionale e un dispositivo anti-manomissione. Le farmacie (comprese quelle online) e gli ospedali dovranno verificare l’autenticità dei medicinali prima di dispensarli ai pazienti. Si tratta della fase finale di attuazione della direttiva sui medicinali falsificati, adottata nel 2011, che mira a garantire la sicurezza e la qualità dei medicinali venduti nell’UE.

“Il 9 febbraio 2019 raggiungeremo un altro importante traguardo per la sicurezza dei pazienti in tutta l’UE. A quasi 7 anni dall’adozione, l’attuazione della direttiva sui medicinali falsificati sarà completata grazie all’introduzione della verifica a monte e a valle e delle caratteristiche di sicurezza sulle confezioni dei medicinali soggetti a prescrizione. In altre parole, ogni farmacia od ospedale dell’UE dovrà dotarsi di un sistema che renderà più facile ed efficiente l’individuazione dei medicinali falsificati. Anche se, dopo il lancio del nuovo sistema, sarà necessario impegnarsi ulteriormente per garantirne il funzionamento corretto in tutta l’UE, sono certo che offriamo ai cittadini un’ulteriore rete di sicurezza per proteggerli dai pericoli derivanti dai medicinali non autorizzati, inefficaci o pericolosi”, ha dichiarato Vytenis Andriukaitis, Commissario responsabile per la Salute e la sicurezza alimentare.

Sin dall’inizio del mio mandato ho incoraggiato i ministri nazionali a monitorare l’attuazione di questo nuovo sistema e ad aiutare tutte le parti interessate a prepararsi alle nuove norme volte a impedire che i pazienti ricevano medicinali falsificati. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi il nuovo sistema sarà monitorato per garantirne il corretto funzionamento. Attendo tuttavia con impazienza il lancio del nuovo sistema che, alla vigilia delle elezioni europee, rappresenta un ulteriore esempio di valore aggiunto della cooperazione dell’UE” ha aggiunto.

I medicinali privi di caratteristiche di sicurezza, prodotti prima di sabato 9 febbraio 2019, possono anche restare sul mercato fino alla data di scadenza. Ma in base al nuovo sistema di verifica a monte e a valle le persone autorizzate (in particolare farmacisti e ospedali) dovranno verificare, lungo tutta la catena di fornitura, l’autenticità dei prodotti. Il nuovo sistema consentirà agli Stati membri di tracciare meglio i singoli medicinali, in particolare qualora uno di essi susciti perplessità.

 

Per ulteriori informazioni:

Cfr. le Domande e risposte sui medicinali falsificati.

Monopattini e hoverboard elettrici sono di gran moda. Sono comodi e veloci ma non tutti i prodotti sono affidabili e sicuri, vedi questo numero Rapid Alert System

 

In questo numero di Rapid Alert System – Weekly Report (*)sono riportate gli avvisi di allarme rispetto a diversi tipi di monopattini elettrici che sono stati segnalati perché potenzialmente rischiosi per la incolumità degli utenti. Nel caso del monopattino PENDLA commercializzato in alcuni paesi del Nord Europa da Ikea il difetto riguarda la fragilità del piano portante che rompendosi potrebbe far cadere gli utenti.  Le Autorità ne hanno richiesto il ritiro dal mercato e gli utenti sono stati invitati da IKEA  a riconsegnare il prodotto e ad essere rimborsati .

Modelli differenti di Hoverboard commercializzati da diversi distributori commerciali sono stati richiamati dal mercato e dalla distribuzione perché con impianti , batterie e motori non affidabili che si surriscaldano.

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Publication de la directive introduisant de nouvelles valeurs-limites dans la législation européenne sur les agents cancérigènes

FONTE ETUI

Le Journal officiel de l’Union européenne a publié le 31 janvier 2019 le texte de la directive 2019/130. Cette directive s’inscrit dans le processus de révision de la directive sur la protection des travailleurs contre les agents cancérigènes et mutagènes (CMD). Elle en constitue la deuxième étape.

La révision de la directive CMD a été lancée en mai 2016. La première étape s’est conclue par l’adoption de la directive 2017/2398 du 12 décembre 2017.

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Newsletter Salute-UE n. 229 – Focus

Segnaliamo la Newsletter Salute-UE come strumento importante di informazione e aggiornamento sui temi della salute e delle politiche sanitarie a livello europeo

Newsletter Salute-UE n. 229 – Focus

La comunità medica preme per discutere del collegamento tra inquinamento atmosferico e salute

Veronica Manfredi, a capo della direzione Qualità di vita presso la direzione generale Ambiente della Commissione europea, parla delle misure promosse dall’UE per ridurre l’inquinamento atmosferico e i suoi effetti sulla salute, una questione sotto i riflettori in tutto il mondo.

Quali sono le dimensioni del problema dell’inquinamento atmosferico nell’UE? Si tratta di un problema principalmente esterno all’UE?

In India, a Nuova Delhi, i medici trovano adolescenti con polmoni anneriti e danneggiati tanto quanto quelli dei settantenni negli anni ’80. Sì, si tratta dell’India e nell’UE fortunatamente abbiamo una legislazione che prevede limiti per l’inquinamento atmosferico, ma nonostante questo, più di 130 città europee non soddisfano tutte le norme. In alcuni casi, nelle ore di punta l’inquinamento atmosferico delle aree urbane può raggiungere gli stessi livelli riscontrati a Nuova Delhi.

L’inquinamento atmosferico è un problema a livello mondiale. Le stime dell’OMS indicano che più di 4,2 milioni di morti premature all’anno sono attribuibili all’inquinamento atmosferico esterno. Per quanto riguarda l’Europa, l’Agenzia europea dell’ambiente ritiene che ogni anno si verifichino oltre 400 000 morti premature dovute soprattutto a particolato, biossido di azoto e ozono.

Che cosa ha fatto fino a ora l’UE per affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico?

Abbiamo una legislazione che istituisce obiettivi di qualità dell’aria, si impegna a limitare le emissioni a livello nazionale e definisce norme in merito alle principali fonti di inquinamento. Inoltre, concediamo finanziamenti per sostenere misure a favore della qualità dell’aria. Per esempio, per il periodo 2014-2020 sono stati stanziati a questo scopo 1,8 miliardi di euro nell’ambito dei Fondi strutturali e di investimento europei. Anche altri tipi di finanziamenti, come l’investimento di 45 miliardi di euro nell’economia a basse emissioni di CO2, possono contribuire indirettamente a migliorare la qualità dell’aria.

I finanziamenti sono un incentivo: sono la famosa carota, ma abbiamo anche il bastone. Abbiamo la possibilità e il dovere di adire le vie legali per far valere le norme dell’UE e i casi di violazione potrebbero essere portati davanti alla Corte di giustizia. Attualmente, siamo fortemente preoccupati riguardo a 30 casi in 20 Stati membri in cui continuano a essere superati i limiti legali per il particolato, il biossido di azoto e l’anidride solforosa.

Tuttavia, è importante ricordare che l’azione legale è semplicemente uno dei mezzi per raggiungere l’obiettivo; ce ne sono anche altri. Facilitiamo infatti la condivisione delle buone pratiche, per esempio istituendo o partecipando attivamente a diverse reti specifiche e organizzando insieme agli Stati membri dialoghi sull’aria pulita e sul riesame dell’attuazione delle politiche ambientali.

Quali ulteriori misure potrebbero essere adottate?

È necessario cercare di ridurre ulteriormente le emissioni in tutti i settori economici, come industria, trasporti, riscaldamento domestico e agricoltura. Per quanto riguarda quest’ultima, dobbiamo diminuire l’uso di ammoniaca e di nitrati nei fertilizzanti, per contenere l’inquinamento atmosferico e delle acque.

È ormai tempo che in tutta l’Unione europea vengano rispettate le norme di qualità dell’aria. Dobbiamo inoltre migliorare ancora più sensibilmente la qualità dell’aria esterna, avvicinandoci ai livelli raccomandati dall’OMS.

La situazione sembra estremamente grave. Ci sono buone notizie?

Sì: sappiamo che la politica “Aria pulita” funziona! Grazie agli sforzi congiunti dell’UE e delle amministrazioni nazionali, regionali e locali, negli ultimi decenni l’inquinamento atmosferico in Europa è diminuito. Anche le emissioni di inquinanti si sono ridotte in maniera significativa, perfino durante un periodo di costante e forte crescita economica. Abbiamo intrapreso il percorso giusto, ma abbiamo ancora della strada da fare. Il nostro scopo è dimezzare le emissioni inquinanti entro il 2030 con gli impegni nazionali di riduzione sanciti dal diritto dell’Unione e perciò diminuire gli effetti sulla salute della metà rispetto al 2005.

Per raggiungere questo obiettivo è necessario agire ora. Gli Stati membri devono adottare programmi ambiziosi e dare loro completa attuazione, e la comunità medica deve fornire il massimo supporto e impegno.

Rapid Alert System – Weekly report-2019 / Week 6

Weekly report-2019 / Week 6

Rapid Alert System – Weekly Report
Rapid Alert System è il sistema UE per tutti i prodotti di consumo pericolosi, ad eccezione di alimenti, prodotti farmaceutici e dispositivi medici. La relazione include informazioni dettagliate sui prodotti interessati, i rischi, lo Stato membro notificante e le misure adottate in risposta. Il sistema di allarme rapido consente uno scambio rapido di informazioni tra 31 paesi europei e la Commissione europea in merito a prodotti non alimentari pericolosi che presentano un rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori. Ogni settimana, un aggiornamento delle ultime segnalazioni inviate dagli Stati membri è pubblicato sul sito web. Questo servizio di messaggi consente agli abbonati di essere informati su questi avvisi ogni settimana.

 

Weekly report-2019 / Week 6

 

Le nuove relazioni nazionali esaminano gli approcci alla sicurezza e alla salute negli MSE in tutta l’UE

17/01/2019

Fonte Osha.eu 

 

Le ultime relazioni dei paesi dell’UE-OSHA esaminano gli accordi in materia di sicurezza e salute sul lavoro (OSE) nelle micro e piccole imprese (MSE), provenienti da diversi settori economici, in nove Stati membri dell’UE: Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Italia, Romania, Svezia e il Regno Unito.

Una serie di relazioni nazionali esamina le esperienze della SSL da parte del lavoratore e delle prospettive del proprietario-gestore, scoprendo le principali attitudini e motivazioni della SSL. L’altro set fornisce una panoramica di come la SSL può essere supportata negli MSE, da intermediari, autorità e istituzioni OSH, esplorando cosa funziona e cosa no in diversi contesti nazionali e socio-economici.   

Le presentazioni PowerPoint di accompagnamento forniscono una panoramica del più ampio progetto MSE dell’UE-OSHA e di come le scoperte potrebbero contribuire allo sviluppo di politiche e strategie efficaci in materia di SSL per le MSE, le imprese europee più vulnerabili.

Esplora i risultati del progetto e le relazioni nazionali:

Sicurezza e salute nelle micro e piccole imprese nell’UE: la vista dal posto di lavoro

Dalla politica alla pratica: politiche, strategie, programmi e azioni a sostegno della SSL nelle micro e piccole imprese

Guarda le presentazioni per un riassunto del progetto MSE per esperti di SSL  e per non esperti di SSL 

Scopri di più su SSL in MSE

Foto di  Shridhar Gupta  su  Unsplash

Safety Gate: il sistema di allarme rapido per prodotti non alimentari pericolosi

 

Il sistema di allarme rapido Safety Gate consente uno scambio rapido di informazioni tra 31 paesi europei e la Commissione europea in merito a prodotti non alimentari pericolosi che presentano un rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori.
Ogni giorno la Commissione europea riceve da parte delle amministrazioni nazionali dei paesi dell’UE/SEE segnalazioni riguardanti prodotti pericolosi reperiti nei rispettivi mercati.
Tali segnalazioni vengono inviate attraverso il sistema di allerta rapido per i prodotti non alimentari pericolosi, il cosiddetto “Safety Gate”. Comprendono informazioni sulla tipologia di prodotti trovati, i rischi che pongono e le misure adottate a livello nazionale per prevenire o limitare la loro commercializzazione. Le relazioni settimanali delle segnalazioni sono disponibili qui di seguito.

Sistema di allerta rapido – relazione settimanale
Relazione 45 (Pubblicata in data: 09/11/2018)

La Commissione Europea ha presentato il nuovo geoportale INSPIRE che offre un accesso più agevole ai dati territoriali nell’Unione Europea

Fonte Arpat 

Il nuovo geoportale INSPIRE

Il portale ridisegnato è uno sportello unico per le autorità pubbliche, le imprese e i cittadini per scoprire, accedere e utilizzare i set di dati relativi all’ambiente in Europa.

Tutti i paesi dell’UE producono e utilizzano dati geospaziali, ad esempio relativi ad acqua sotterranea, reti di trasporto, popolazione, uso del suolo e temperatura dell’aria. Le minacce per l’ambiente, le questioni relative alla sua protezione o le situazioni di crisi non si fermano ai confini nazionali o regionali.

Per questo, le autorità pubbliche devono essere in grado di accedere e confrontare facilmente i dati geospaziali al di là dei confini. L’infrastruttura dati INSPIRE consente la condivisione di tali dati tra le autorità pubbliche e facilita l’accesso pubblico alle informazioni spaziali in tutta Europa.

Il nuovo geoportale fornisce una panoramica della disponibilità dei set di dati INSPIRE per paese e area tematica e rende i dati disponibili e pronti all’uso in una vasta gamma di applicazioni.

Il geoportale si basa sui metadati regolarmente raccolti dai (attualmente 36) cataloghi di dati nazionali ufficialmente registrati degli Stati membri dell’UE e dei paesi EFTA.

Il Geoportale è sviluppato dal JRC con il supporto della Direzione generale per l’Ambiente della Commissione europea, Eurostat e l’Agenzia europea per l’ambiente. Il JRC Geoportal Team lavora costantemente per migliorare il Geoportale e aggiungerà ulteriori “viste tematiche” e funzionalità basate sulla domanda degli utenti emergenti. Gli utenti sono invitati a fornire qualsiasi feedback relativo alla funzionalità e alla disponibilità dei dati.