14 Giugno 2025

how badly might the EU be affected?

Questo documento valuta i rischi che la politica commerciale irregolare e destabilizzante di Donald Trump pone ai lavoratori europei.

Autori :

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Mehtap Akgüç

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Béla Galgóczi

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Andrew Watt

In primo luogo, fornisce una panoramica delle principali caratteristiche del commercio UE-USA. Gli Stati Uniti sono la principale destinazione delle esportazioni dell’UE, in particolare per quanto riguarda le esportazioni di beni, e il paese con cui l’UE registra anche un surplus commerciale persistente e sostanziale nel settore dei beni, che ha raggiunto quasi 200 miliardi di euro nel 2024. Un terzo di questo surplus è compensato da un surplus statunitense nel commercio di servizi. Dimostra inoltre che i singoli settori e Stati membri presentano livelli di esposizione molto diversi alle esportazioni statunitensi. Per quanto riguarda i beni (sui quali vengono applicati i dazi), la quota del settore manifatturiero raggiunge l’89%, di cui la maggior parte è costituita da automotive, macchinari e prodotti chimici e farmaceutici. Per quanto riguarda i paesi, Germania, Italia e Irlanda sono i maggiori esportatori verso gli Stati Uniti, con una quota complessiva del 55% del totale dell’UE.

In secondo luogo, il documento si propone di fornire una stima di come l’introduzione di dazi doganali sostanziali potrebbe influire sui lavoratori europei. Considerata l’esposizione delineata nella prima sezione, esamina come un’eventuale tariffa generale del 20% colpirebbe l’economia dell’UE e quanti posti di lavoro nell’UE potrebbero essere messi a rischio. A tal fine, viene elaborata una stima basata su studi precedenti e risultati di modellizzazione, e poi collegata all’occupazione totale nel settore manifatturiero. I dazi proposti rappresentano un impatto sostanziale sull’occupazione manifatturiera e sarebbero concentrati a livello regionale. Il calcolo non tiene conto dell’effetto della tariffa del 25% attualmente in vigore per i prodotti automobilistici, siderurgici e di alluminio; per questi ultimi, si fa breve riferimento
a stime separate.

La risposta politica necessaria non può limitarsi a misure di politica commerciale, ma dovrebbe fornire un sostegno mirato ai settori, alle regioni e ai lavoratori particolarmente colpiti. Inoltre, queste azioni devono fungere da campanello d’allarme per l’attuazione di misure più generali volte a stimolare gli investimenti e rafforzare la resilienza dell’economia dell’UE.

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