Svezia: ambiente di lavoro delle donne e prevenzione dei DMS

Fonte Osha.eu 

Keywords:Campaign 2020-2022, Disturbi muscoloscheletrici, Donne e SSL

Questo studio di caso riferisce in merito a un’iniziativa adottata in Svezia con l’obiettivo generale di sensibilizzare in merito alla salute delle donne sul lavoro e promuoverne il miglioramento e, più in particolare, per ridurre i loro rischi di sviluppare disturbi muscolo-scheletrici (DMS). Nell’ambito dell’iniziativa gli ispettori del lavoro hanno ricevuto una formazione sull’integrazione della dimensione di genere nella loro attività giornaliera.

In seguito hanno effettuato ispezioni mirate ai luoghi di lavoro e ai settori con prevalente presenza femminile e hanno avviato discussioni con i datori di lavoro presso i quali le misure di prevenzione dei rischi erano risultate inadeguate. L’iniziativa ha conseguito l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere una trasformazione di mentalità. Tuttavia è necessario un cambiamento a livello politico affinché la dimensione di genere sia integrata nell’elaborazione delle politiche.

IL REPORT 

L’epidemia da Covid-19 vista da Shangai: “Le mascherine fanno la differenza”

Fonte SuperAbile

L’esperienza e i consigli di un italiano da anni residente a Shanghai, che ha seguito in Cina lo scoppio dell’epidemia e poi il suo arrivo anche nella sua terra di origine

NAPOLI – Cosa ci aspetta nelle prossime settimane? Quali comportamenti e precauzioni dovremmo prendere anche quando usciremo di casa? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Roberto Candido Mormile, legale partenopeo esperto di questioni aziendali che si è trasferito a Shanghai cinque anni fa dove ha sposato una donna cinese e nell’emergenza ha inviato dispositivi sanitari a medici e infermieri italiani perché “le mascherine sono fondamentali”. La Cina, dove è iniziato questo dramma sanitario mondiale, è anche il primo paese in cui il Covid-19 sta lentamente scomparendo grazie alle misure straordinarie prese dal Governo e dai cittadini che continuano a non abbassare la guardia. La Cina quindi anticipa ciò che, ci auguriamo avvenga presto anche qui in Europa.

In Europa stanno dilagando ipotesi opposte ed estreme riguardo l’origine del virus. In Cina vi siete fatti un’idea più precisa?

Così come in Italia stanno viaggiando alla velocità della luce mille ipotesi anche qui, si va dalla tesi del salto di specie del virus che dal pangolino o dal pipistrello è passato all’uomo a causa della vendita di animali selvatici nel mercato di Wuhan ad un’altra tesi del Ministero degli Esteri cinese che afferma che potrebbero essere stati dei soldati americani che hanno partecipato ai Giochi militari di Wuhan nel novembre del 2019 che dimostravano strani sintomi di polmonite a portare il virus. Un medico di Taiwan afferma che, detto in parole povere “il nonno e il papà del virus sono americani, come mai a Wuhan c’è solo il figlio?”. L’ultima voce del virus costruito in laboratorio che si è diffusa in Italia e che parla di un virus costruito in laboratorio a Wuhan già nel 2015 è smentita dalla comunità scientifica, il laboratorio in questione era sotto stretto controllo dell’OMS e comunque non c’è correlazione col Covid- 19.  In ogni caso nessuna teoria al momento può essere provata al 100% ed è una cosa criminale in questo momento buttare benzina sul fuoco. Chi ha la coscienza apposto cercherà di risolvere, chi non ce l’ha cercherà di incolpare. E’ un momento cruciale per il mondo, non è il caso di fare polemiche, poi verrà il tempo per le indagini. Adesso bisogna creare ponti e non distruggerli.

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Coronavirus, la reazione dei berliners al social distancing: si stanno attenendo alle regole?

FONTE : ILMITTE.COM

di Achille Cignani

Sono passate ormai tre settimane dal giorno in cui i termini “misure restrittive” per contenere l’epidemia di Coronavirus hanno fatto eco anche nel Land di Berlino.

Stando ai dati comunicati ieri sera dal Robert Koch Institute, degli oltre 100 mila casi e 1,584 morti, alla giornata di ieri, nei 16 Länder tedeschi, solo 3687 (di cui 26 deceduti) sarebbero attribuibili alla capitale, Berlino.

L’articolo prosegue alla fonte ILMITTE.COM

Emergenza Covid-19 Tutela dei Lavoratori Check list di autocontrollo

Una check list elaborata dalle ASL della Regione Liguria come strumento di autocontrollo da parte delle aziende per verificare l’applicazione del Protocollo Condiviso.

“Verifica applicazione del Protocollo condiviso di
regolamentazione delle misure per il contrasto e il
contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti
di lavoro del 14 Marzo 2020”

Il documento è stato redatto con l’obiettivo di fornire informazioni e stimolare l’autovalutazione del Datore di Lavoro nel rispetto delle specifiche caratteristiche dell’attività svolta, tenuto conto del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 14 Marzo 2020, sottoscritto su invito del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dell’Economia, del Ministro del Lavoro e delle
Politiche sociali, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro della Salute, che hanno promosso l’incontro tra le parti sociali, in attuazione della misura , contenuta nell’art. 1 c. 1 n. 9 del D.P.C.M. 11.03.2020. Lo stesso è perciò riferibile ad attività produttive e attività professionali.
Le indicazioni contenute nel presente documento, si intendono superate, qualora incompatibili, con eventuali emanazioni di successivi indirizzi nazionali e regionali.

LA CHECK LIST