Scheda INRS . Valutare i rischi di esposizione professionale al radon. Misurare l’attività volumetrica del radon nell’aria durante l’inverno

FONTE:  INRS – FRANCE

 

Tutte le aziende devono interrogarsi sulla presenza del radon nei luoghi di lavoro e includere nel proprio documento unico la valutazione dei rischi professionali legati all’esposizione a questo gas naturale radioattivo.Valutare i rischi di esposizione professionale al radon

Misurare l’attività volumetrica del radon nell’aria durante l’inverno

Tutte le aziende devono valutare il rischio di esposizione al radon, in particolare nei locali di lavoro situati nel seminterrato o al piano terra degli edifici. Questo gas radioattivo naturale è presente ovunque. Tuttavia, l’esposizione al radon è la seconda causa di cancro ai polmoni in Francia, dopo il tabacco. Le misurazioni dovrebbero essere effettuate preferibilmente in inverno.Il radon, emesso naturalmente dal suolo, è presente ovunque sulla superficie terrestre. Pertanto, si trova negli spazi interni a livelli di concentrazione che dipendono da diversi parametri di cui bisogna tenere conto nella valutazione. Tra questi parametri troviamo la zona potenziale radon del comune, l’efficacia del sistema di ricambio dell’aria o anche la presenza di fattori che favoriscono l’ingresso del radon negli edifici (pavimento in argilla, locali in depressione, passaggio di condotti tecnici, ecc.). ).

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Gestione del rischio di esposizione professionale al cristallino – indicazioni operative per gli operatori coinvolti in procedure interventistiche

Riprendiamo dal sito Inail questa importante elaborazione

Il presente lavoro intende sintetizzare l’attività di studio biennale (BRIC 2019 – ID 45) che è stata dedicata da un gruppo specifico multicentrico alla valutazione della dose al cristallino degli operatori coinvolti in diverse procedure di radiologia interventistica, con particolare attenzione ai primi operatori nelle procedure cardiologiche.

Immagine Gestione del rischio di esposizione professionale al cristallino - indicazioni operative per gli operatori coinvolti in procedure interventistiche

 

Ciò che ne è conseguito è una indicazione operativa e comportamentale fatta di regole chiare, univoche, concrete, tali da indicare delle strategie di monitoraggio e valutazione della dose al cristallino per tutto il personale coinvolto nelle suddette procedure, in pieno allineamento a quello che è il quadro normativo vigente.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia sottoposti a lavori forzati da parte delle forze russe

Fonte : ILO 

L’ILO esprime grave preoccupazione per le vittime civili e il grave impatto dell’aggressione della Federazione Russa sui lavoratori e sui datori di lavoro che rischiano la vita per continuare a lavorare e operare.

BUDAPEST (Notizie ILO) – I lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina, occupata dai russi, sono stati sottoposti a lavori forzati e coercizione per aderire ai sindacati controllati dalle forze di occupazione russe, affermano i sindacati ucraini.

Secondo i sindacati, i diritti fondamentali dei lavoratori sono “frequentemente e ripetutamente violati”, molti dei quali sono esposti a rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro potenzialmente letali. I sistemi di risposta alle emergenze e di gestione della sicurezza e della salute sul lavoro non funzionano più in modo efficace, affermano.

Un briefing paper congiunto dell’ILO e della federazione sindacale globale IndustriALL delinea i dettagli di questi rapporti sindacali, nonché le informazioni dell’Agenzia atomica internazionale (AIEA), dell’Agenzia per l’energia nucleare dell’OCSE e dell’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina.

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Pubblicato il decreto 203/2022 di integrazione del D.Lgs 101/2020

Fonte CIIP

Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101, di attuazione della direttiva 2013/59/ Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/ Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell’articolo 20, comma 1, lettera a) , della legge 4 ottobre 2019, n. 117.

Lo scorso 3 gennaio è stato pubblicato il D.Lgs. del 25 novembre 2022 n.203 riguardante le disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 101 del 2020. Il documento contiene numerose correzioni agli errori che erano contenuti all’interno del Decreto Legislativo 101 del 2020, ma al contempo propone anche diverse modifiche alla disciplina.

Il testo del decreto è allegato

Travail et Securité. Il Dossier sulle radiazioni ionizzanti.

 

E’ disponibile online il numero 830, ottobre 2021 del periodico del INRS (Francia) Travail et Securité. In questo numero segnaliamo il Dossier sulla valutazione e gestione dei rischi da Radiazioni ionizzanti oltre a numerosi altri articoli interessanti.
” Radioattività: dalla protezione alla prevenzione
La radioprotezione, che intende tutelare i lavoratori dagli effetti nocivi delle radiazioni ionizzanti, è stata storicamente affiancata alla prevenzione dei rischi professionali. Nel 2018 il recepimento nel diritto francese di una direttiva europea ne mette in prospettiva il particolare approccio e reintroduce i nove principi generali di prevenzione, con l’obiettivo di migliorare la semplicità, senza perdere in efficienza. segue alla fonte INRS – Travail et Securité n° 830 – ottobre 2021 – ” 

Newsletter medico-legale INCA numero 11/2018: Radiazioni ionizzanti e cristallino

Radiazioni ionizzanti e cristallino

Sulla rivista “Reference en santè au travail” è stato pubblicato un interessante articolo che fa il punto in tema di effetti delle radiazioni ionizzati sul cristallino.

Come è noto il cristallino  non è vascolarizzato e prosegue la sua crescita per tutta la vita del soggetto, chiaramente il cristallino non può espellere né le cellule né le sostanze di rifiuto.

Le sue cellule si differenziano perdendo il nucleo garantendo così la sua trasparenza e rifrangenza.

Si distinguono tre tipi di cataratta: nucleare, corticale e sotto capsulare posteriore. Questa ultima localizzazione permette di evocare un legame con l’esposizione a radiazioni ionizzanti, senza che questa forma abbia dei caratteri patognomonici.

La cataratta sotto-capsulare posteriore risponde ad  una fisiopatologia particolare, le radiazioni ionizzanti determinano degli effetti diretti e mediati dallo stress ossidativo a livello  delle cellule epiteliali  della zona  germinativa del cristallino. Ne deriverebbero delle lesioni del DNA, delle alterazioni della conformazione delle proteine e dei lipidi, una proliferazione delle anomalie della migrazione e della differenziazione delle cellule.

Gli autori dell’articolo affermano che: “alla luce dei dati epidemiologici e anatomopatologici e del loro confronto con le ricostruzioni dei livelli espositivi, la cataratta si deve considerare come un effetto deterministico delle radiazioni ionizzanti, cioè dipendente dalla dose cumulata.

E’ stato proposto un valore di dose cumulata sull’intera via di 0,5 Gray”.

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Radiation Risk Rises with Polar Air Routes and Ultra-Long-Hauls

Super-reliable aircraft are free to brave the planet’s most extreme airspace, saving time and fuel. But there’s a price to pay.

As a commercial airline pilot, Theresia Eberbach typically weighs several factors when deciding which trips to fly—the dates, the destination and how long she’ll be away from home. Unlike most of her peers, Eberbach often has another variable to mull: how much radiation she’s willing to take.  

Ionizing radiation is a permanent feature of the upper atmosphere, where the protection we take for granted on the surface is significantly thinner. At airlines’ cruising altitude, particles periodically ejected by the sun and cosmic radiation coursing through the universe are 100 times more potent than down below. 

Still, the exposure for every extra-long trip across the globe is roughly equivalent to one X-ray. That is, except for two regions: the poles. The planet’s magnetic field helps to minimize radiation for most latitudes, but that shield tends to dissipate at extreme north and south. Airline employees are already the most vulnerable to workplace radiation, but the growing number of polar and long-haul routes may make the hazard worse. A flight from Germany to Southeast Asia can be just as long as one to the western U.S., but the risks can be very different, given that the latter goes “over the top” of the world.
 
 

“If I go to Los Angeles or San Francisco, it’s going to be the highest dosage in our network, whereas when I go to New Delhi or Singapore, it’s about a third of those doses,” said Eberbach, an Airbus A380 first officer for Deutsche Lufthansa AG who also serves as chairman of a radiation-protection working group for Vereinigung Cockpit (VC), the German pilots’ unions  

Airline employees face more radiation exposure than radiology workers or nuclear power plant engineers, according to the National Council on Radiation Protection and Measurements. Such exposure is measured using the Sievert. A dose of 4 Sieverts or more at once is often fatal. A CT scan of your head is about 2 milliSieverts (mSv), or two-thousandths of a Sievert, roughly what you’d get going about your daily life for eight months. Generally, a U.S. pilot or flight attendant receives a cumulative annual exposure as high as 5 mSv.

“In our job, we’re going to get this exposure,” said Mike Holland, an American Airlines captain and resident “radiation expert” for the Allied Pilots Association, the union that represents American’s 15,000 pilots. “There’s no way you can be a pilot and not get this exposure.”

Beyond the popularity of polar routes, airlines are also connecting farther-flung cities, with 16- to 18-hour hauls becoming routine, thanks to modern aircraft technology. Singapore Airlines Ltd. intends to resume its 19-hour nonstop service to New York this year, while Qantas Airways Ltd. has launched what it calls “Project Sunrise” to connect Sydney with London and New York nonstop by 2022. The effort is aimed at goading Airbus SE and Boeing Co. to produce a jet able to fly more than 20 hours, fully loaded. Last month, Norwegian Air Shuttle ASA’s Argentina unit won regulatory approval to begin Boeing 787 flights from Buenos Aires to Perth, Australia, using a flight path near Antarctica.

These lengthy legs don’t just affect airline employees. Fly frequently for long distances and you, too, may start to consider how much radiation you’re absorbing. In the most extreme examples, planes caught over the poles in a solar storm could see radiation levels spike up to 10 mSv for a single flight. But even advocates for employees say they’re having a hard time being heard by airlines that are focused on saving time and fuel—and thus, money.

“It’s been difficult to get traction” with airlines and regulators, said Judith Anderson, an industrial hygienist for the Association of Flight Attendants-CWA, which represents 50,000 attendants. “The nature of the hazard is invisible, so it’s easier to forget about and get attention for something more pressing.”

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU BLOOMBERG.CON