L’assurda sentenza che condanna il rappresentante dei lavoratori per la morte del collega

Fonte IlManifestoinrete.it che ringraziamo

Autore: Beniamino Deidda

Con la sentenza del 25 settembre 2023 la Corte di Cassazione ha per la prima volta attribuito al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) la responsabilità dell’omicidio di un lavoratore «per aver omesso di promuovere l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori, di sollecitare il datore di lavoro ad effettuare la formazione dei dipendenti … e di informare i responsabili dell’azienda dei rischi connessi all’utilizzo, da parte del C.C., del carrello elevatore».
Si tratta di una sentenza che capovolge la logica dell’attribuzione della responsabilità dell’elaborazione e dell’applicazione dei sistemi di sicurezza che, finora, com’è noto, gravava sul datore di lavoro e i suoi collaboratori.

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Salute e sicurezza : quale formazione ? Le proposte CIIP da CIIP – Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione

Informazioni sull’evento

Evento organizzato per fare il punto sulla formazione nel campo della sicurezza e salute con le proposte CIIP sul tema

Informazioni sull’evento

Tra le modifiche al D.Lgs. 81/08 introdotte dalla legge 215/21 assume un rilievo particolarmente importante la previsione di un nuovo Accordo Stato – Regioni sulla formazione delle figure aziendali della prevenzione, volto a superare le diverse criticità emerse dalla esperienza di questi anni.

La modifica del comma 2 dell’art. 37 del D.Lgs. 81/08 stabilisce che, entro il 30 giugno 2022, la Conferenza Stato – Regioni adotterà un nuovo Accordo con lo scopo di accorpare gli Accordi attualmente vigenti e rivisitarli con particolare attenzione alla formazione dei datori di lavoro e alle modalità per la verifica di efficacia di tutti i percorsi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Il gruppo di lavoro “formazione” di CIIP già da tempo è intervenuto su questi temi, peraltro, anche proponendo l’accorpamento e la rivisitazione degli Accordi come oggi previsto, e ha elaborato diverse proposte proprio al fine di migliorare l’efficacia della formazione su questi temi.

In questo evento verranno presentate le proposte di CIIP più recenti al fine di favorire un confronto preventivo tra le istituzioni e le parti sociali.

Data e ora

gio 28 aprile 2022

09:00 – 13:00 CEST 

Per le info e la registrazione vai su  Eventbrite

INTRODUZIONE E RICORDO DI RINO PAVANELLO

  • Susanna Cantoni Presidente CIIP

PRIME PROPOSTE DI CIIP SULLA FORMAZIONE DELLE DIVERSE FIGURE AZIENDALI IN TEMA DI SALUTE

 

  • Norberto Canciani – Coordinatore del gruppo di lavoro Formazione di CIIP

 

Ne discutono:

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NON BASTA PIU’ di Giuseppe Patti

 

[ Nota di Editor ] Riteniamo importante questo articolo di Giuseppe Patti che affronta con decisione i limiti dell’adempimento burocratico rispetto alle fasi più qualificanti dell’intervento di prevenzione in azienda: la valutazione dei rischi .Senza il  coinvolgimento dei lavoratori, della loro soggettività è molto improbabile che la valutazione dei rischi possa rappresentare uno strumento efficace per la gestione degli stessi…

Non si può non condividere questa seria riflessione che rappresenta il perno dell’articolo di Giuseppe Patti:

” Le aziende che hanno abbandonato il concetto di stabilità lavorativa devono trovare strumenti di implementazione alla valutazione dei rischi che ad oggi non risulta più sufficiente. Per rendere il lavoro più sicuro è necessario innovare l’organizzazione del lavoro, ridisegnarne i processi e puntare al pieno coinvolgimento dei lavoratori. Se davvero vogliamo cambiare marcia è necessario che l’attuale modello di leadership, ancorato prevalentemente ad un sistema burocratico e direttivo, passi ad un modello partecipativo che valorizzi il patrimonio di esperienze di ogni lavoratore a partire da quelli più anziani. I quadri direttivi aziendali devono creare le condizioni per un supporto autorevole sia nel settore tecnologico che in quello delle risorse umane mettendo in atto procedure concordate con i lavoratori e mai calate dall’alto….”  

———————-    L’ARTICOLO ——————–

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NON BASTA PIU’ di Giuseppe Patti

Gli attuali strumenti di valutazione e l’importanza della soggettività: limiti e opportunità

“Pensavamo di rimanere sempre sani in un mondo malato”. Papa Francesco, preghiera speciale per l’emergenza del coronavirus.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

 Fernand Leger, Builders, 1951. (Mosca, Pushkin Museum)

In tutte le aziende la valutazione dei rischi è l’elemento cardine del sistema di prevenzione e consiste in un procedimento di analisi finalizzato all’individuazione di tutti i potenziali fattori di rischio presenti. Questa valutazione è oggi lo strumento che permette al datore di lavoro di individuare le misure di prevenzione e protezione e pianificarne l’attuazione, il miglioramento ed il controllo. Per far questo è necessario partire dall’individuare le mansioni che sottopongono alcuni gruppi di lavoratori a rischi specifici e che richiedono misure specifiche e particolari. Una corretta metodologia adottata nel processo di valutazione non può però prescindere dalla stima dei rischi legati al fattore umano. Ai corsi di formazione sulla sicurezza abbiamo imparato che il rischio (R) è dato dal prodotto tra probabilità (P) e danno (D). Abbiamo inoltre imparato che la prevenzione ha priorità sulla protezione e che con essa andiamo, o cerchiamo, di portare il rischio a livelli accettabili. La protezione la attuiamo invece per limitare i danni dai rischi residui che non siamo riusciti ad eliminare. Visto che dalla formula risulta assente il comportamento (la soggettività) del lavoratore sarà necessario valutarlo in separata sede in quanto esso non dipende dalla realtà oggettiva, ma dall’interpretazione soggettiva di una determinata situazione. Il rischio è strettamente connesso alla soggettività e pertanto i concetti legati alla percezione soggettiva del rischio, devono essere il punto di partenza di ogni intervento di prevenzione. Resta inteso che esistono una serie di fattori favorenti di tipo strutturale e organizzativo: aspetti che la valutazione dei rischi deve necessariamente considerare. Esistono diverse tecniche che trattano il tema dell’analisi dell’affidabilità umana (HRA) e queste sono state sviluppate per fornire valori di probabilità di errore, connessi ai compiti degli operatori, da inserire nel più ampio contesto di valutazione di rischio del sistema. Da queste analisi i lavoratori sono stati spesso esclusi se non per una formale consultazione. La sfida da cogliere sta nel loro pieno coinvolgimento per ridisegnare nuovi processi decisionali.

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I dati sulla collaborazione tra RLS, RSPP e medici competenti

 

FONTE AIFOS.ORG 

I risultati della ricerca dell’Associazione AiFOS del 2018 sulla collaborazione tra i principali soggetti coinvolti nella sicurezza aziendale. I dati, pubblicati nel Rapporto AiFOS 2018, saranno analizzati in un convegno a Roma che si terrà il 5 dicembre.

 

È evidente che nel contesto dinamico ed estremamente variegato del mondo del lavoro attuale sia sempre più importante che i vari attori della salute e sicurezza sul lavoro collaborino attivamente ed efficacemente all’obiettivo di ridurre infortuni e malattie professionali. Tuttavia benché il modello prevenzionale collaborativo sia presente nella normativa nazionale, con riferimento ad esempio al D.Lgs. 81/2008, molte esperienze e ricerche hanno mostrato in questi anni come nei luoghi di lavoro spesso non ci sia una sufficiente collaborazione tra operatori come gli RSPP (Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione), gli RLS (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) e i medici competenti.

 

Qual è la relazione nelle aziende tra RSPP, RLS e medico competente?  E quali sono le difficoltà più riscontrate?

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