La Germania verso un lockdown prolungato: l’allarme dell’Istituto Robert Koch

Fonte : ILMITTE.COM

Lockdown prolungato: in vista del prossimo vertice, che vedrà Angela Merkel e i capi di governo dei singoli Länder discutere delle restrizioni protratte fino al 28 marzo, sembra sempre più difficile che ci potrà essere un allentamento.

Il ministro della salute Jens Spahn ha parlato di numero crescente di casi. L’esperto sanitario dell’SPD Karl Lauterbach teme invece che l’incidenza supererà quota 200 entro metà aprile, soprattutto a causa del pericolo rappresentato dalle nuove varianti. Venerdì mattina, secondo il Robert Koch Institute, l’incidenza è stata di 95,6 e sono state registrate 17.482 nuove infezioni in un solo giorno, circa 5.000 in più rispetto a una settimana fa.

Lockdown prolungato: “Non ci sono alternative!”

Potete girarla come volete, dobbiamo tornare al lockdown!“, ha dichiarato Lauterbech venerdì, in conferenza stampa. Ha aggiunto che non ha senso aspettare e che l’unico modo per uscire prima possibile dal lockdown è il lockdown stesso. L’esperto ha parlato anche dell’inizio di una “terza ondata fulminante” e del pericolo di un sovraccarico delle unità di terapia intensiva entro poche settimane, se non calano i numeri.

Il pericolo delle vacanze di Pasqua

In tutto questo si profila il pericolo che le vacanze di Pasqua possano portare a un rilassamento ulteriore rispetto alle restrizione e a viaggi potenzialmente rischiosi, anche sotto il profilo dell’ingresso in Germania delle varianti del virus.

Lars Chaade, vicepresidente del Robert Koch Institut, ha anche fatto appello in questo senso ai tedeschi, parlando del fatto che si sia nel mezzo di una crescita esponenziale dei casi. “È molto probabile che a Pasqua avremo una situazione come prima di Natale” ha dichiarato, invitando le persone a restare a casa.

(Fonti: Berliner MorgenpostT-Online)

Un rapporto sul caporalato in Europa mostra la condizione dei braccianti in Italia, Spagna e Grecia

Fonte : Ambiente Lavoro 

L’associazione Terra! presenta il nuovo rapporto “E(U)xploitation” sul caporalato in Europa. Lavoro grigio, assenza di contratti, sfruttamento sessuale, violenza ed emarginazione, il rapporto mostra la drammatica condizione dei braccianti in Italia, Spagna e Grecia.

In Italia il caporalato viene solitamente raccontato come un tema di cronaca interna, una questione preoccupante che affligge in particolare il Sud. Con questo rapporto, l’associazione Terra! scardina la narrativa convenzionale per calare il fenomeno in un contesto più ampio, quello europeo.

Il rapporto E(U)xploitation è un viaggio in Italia, Spagna e Grecia fatto per restituire una fotografia che oltrepassi la cronaca e renda più evidenti le cause profonde dello sfruttamento lavorativo in agricoltura. Cause che si annidano nella fragilità delle economie dell’Europa meridionale, nell’atomizzazione del settore agricolo alle prese con le pressioni della grande distribuzione e dei grossisti.

Il rapporto è un importante compendio delle tante disfunzioni, spesso comuni, delle filiere agricole dell’Europa mediterranea, un documento di denuncia ma anche di analisi. Un testo per il pubblico e per la politica, che deve trovare al più presto una soluzione europea a questa piaga.

Il rapporto e le inchieste sono stati realizzati con il sostegno di Open Society Foundations.

Terra! è una associazione ambientalista impegnata dal 2008 a livello locale, nazionale e internazionale in progetti e campagne sui temi dell’ambiente e dell’agricoltura ecologica. Lavora in rete con associazioni, comitati e organizzazioni della società civile per difendere le risorse naturali e promuovere un modello di sviluppo fondato sul rispetto degli ecosistemi.

Scarica il Rapporto dell’Associazione Terra  sul Caporalato 

Pubblicato il rapporto del COR-RENAM Emilia-Romagna con i dati del Registro Mesoteliomi aggiornati al 31 dicembre 2020.

Fonte AFeVA

Il rapporto pubblicato registra una significativa riduzione dei casi di Mesotelioma nell’anno 2020 rispetto al 2019, 101  contro  140.

Dovremmo essere contenti della riduzione, ma ci pare troppo presto per considerare accertata la tendenza alla riduzione dei casi:

bisogna tenere in considerazione alcuni fattori:

  1. i dati possono considerarsi pressoché completi per gli anni 1996-2019, mentre per il periodo successivo è in corso la rilevazione dei casi. Se si confronta questo rapporto con quello del Dicembre 2019 si può osservare che il dato 2019 è passato in un anno da 108 a 140 casi per effetto del completamento di alcune istruttorie in corso su specifici casi. E’ quindi plausibile attenderci un incremento nel prossimo anno dei dati sui quali stiamo ragionando, quanto non è possibile dirlo oggi.
  2. Il 2020 è stato l’anno dell‘EPIDEMIA di COVID-19, e l’impatto sulle strutture sanitarie potrebbe aver determinato sia un rallentamento dei percorsi diagnostici che della loro segnalazione al COR-RENAM.
  3. I decessi a causa del COVID-19, potrebbero avere riguardato situazioni di patologie da amianto non ancora diagnosticate ma decisive per segnare il decorso della patologia legata al COVID-19.