Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo 22.06.2020

 

Street foto Berlin (foto gierre )

Una BERLINO UGGIOSA ci sveglia stamattina, con nuvole e caldo eccessivo.

Oggi passeggiata nei due Flohmarket (Mercati delle pulci) uno all’Est (Holzmarket) e uno all’Ovest (ErnstReuterHaus), il primo per borse popolari, il secondo per agiata borghesia, poi Caffè Einstein in Alexanderplatz e rientro tranquillo con uno specchio per il bagno, Gente? Medio affollamento.

Prevenzione: ovunque abbondanza di cartelli Abstand 1,5 mt ma pensare che possano essere rispettati è da grulli (dicono i toscani). Eppoi all’aria aperta la probabilità di contagio è minima.
Sul fronte sanitario poche novità locali: il trend delle nuove infezioni „nehmen zu“, ovvero tende all’aumento, come era facilmente prevedibile con la ripresa delle attività, la riapertura parziale delle scuole e degli asili nido e delle manifestazioni di massa. I decessi sono al livello dei 211 e di 8.871 a livello nazionale. Il Sindaco Michael Mueller, con una garbata lettera ha ringraziato tutti i berlinesi per la
coesione e l’accortezza dimostrata in questa crisi invitando a tenere bene a mente gli obiettivi fissati e ad evitare leggerezza e spensieratezza nella vita quotidiana. Conferma che la strategia di controllo dello sviluppo pandemico funziona bene e che la nuova clinica per l’emergenza ha una capacità che può farci stare tranquilli e che la solidarietà, la perseveranza, la creatività e l’affidabilità, che sono nel DNA dei berlinesi, potranno consentire di dominare gli eventi frutto della Pandemia. Niente di più che un “memo“ preferiale, più rassicurante che preoccupante e moderatamente responsabilizzante di un normale primo cittadino.
Che il sistema di controllo funzioni l’ho verificato proprio questa settimana.
Un Decreto del Ministero della Sanità estende a tutti la possibilità di sottoporsi al tampone, al fine di rafforzare le misure di prevenzione della diffusone del virus e di contenere i costi del sistema sanitario che sono più elevati se si fanno pochi test.
Così in 24 ore si è accertato che la mia famiglia è tutta „negativa“. Buon per tutti ma soprattutto per mio figlio e mia moglie che sono inseriti in una catena di
relazioni obbligate dal lavoro, Il test costa circa 60 euro al sistema pubblico e per tutti gli assicurati con una mutua pubblica tedesca e per gli stranieri con tessera sanitaria europea è, ovviamente, gratuito.

Sono curioso di verificare quanti “asintomatici“ chiederanno di fare il tampone. Tra i lavoratori sono quasi sicuro che non saranno molti. Chi sta bene spesso crede di non essere contagiato e non fa il tampone;coloro che sanno che il contagiato può essere asintomatico, non lo fanno per paura di essere positivi e, di conseguenza costretti alla quarantena. Se lavorano, temono che la loro positività costringa alla quarantena anche coloro con i quali è a contatto, diventando poco simpatico a tutti, ovvero l’appestato di turno.
Vedremo, ma temo che non ci sarà una corsa spasmodica degli asintomatici a fare il tampone.
Chi vuole può anche chiedere la certificazione scritta dell’esito, ma non si tratta della tanto discussa certificazione di immunità (impossibile all’oggi) perchè il tampone dice solo che non si è contagiati e che un eventuale recente contagio non si è ancora sviluppato, niente di più.
Mi pare di aver capito che l’allarme lanciato dal Prof. Crisanti in Italia sia dovuto proprio alla limitatezza della estensione del monitoraggio, ma non ne sono sicuro.
Fatto tedesco gravissimo della settimana, è emerso nel Land Nordrhein Westfalen, in uno dei più grandi impianti di lavorazione carni della Germania. Ormai ne ha parlato, finalmente, tutta la stampa mondiale, dopo la chiusura di decine di macelli negli USA e ora spero anche in Europa, e non ho molto da aggiungere. Noto solo che la Pandemia ha fatto emergere un problema enorme, di portata mondiale e, ciò che è più grave, noto da decenni, che anche la Germania ha colpevolmente tollerato, come gran parte dei paesi europei. Il problema sanitario è ovviamente la priorità in questo momento, trattandosi di 5.000 lavoratori e di un intero Kreis (Guetersloh) posti sotto sorveglianza attiva, ma la questione più grande
ancorà sarà la riorganizzazione della filiera agroalimentare, ovvero dagli allevamenti alla macellazione fino alla distribuzione. Questa dovrà essere una priorità assoluta del piano di rilancio economico dell’Europa perchè ha un impatto enorme sul tema della salvaguardia dell’ambiente e della salute animale e dell’uomo e un impatto gigantesco sul fronte dei diritti dei lavoratori. Non era, non è e non dovrà essere
accettabile che la parte più debole dei lavoratori (immigrati per lo più dall’Est Europa) venga costretta a lavorare in condizioni di vera e propria schiavitù, senza diritti e senza tutele minime, a partire da quelle della salute.
Fino a ieri le istituzioni, le organizzazioni sindacali (NGG), le forze politiche, erano edotte dell’esistenza di questa realtà anche se non si sono impegnati abbastanza per superarla. Oggi non possono più chiudere gli occhi. Ora lo sappiamo tutti e forse gradatamente ci convinceremo che è più etico, anche se più
problematico, chiedere aumenti dei salari e degli stipendi, piuttosto che una diminuzione dei costi dei generi alimentari. Ma questo è un altro tema.
Un ulteriore prova che il virus forse non vorrebbe guardare in faccia nessuno ed essere „democratico“ ma di fatto „spacca“ la società tra chi può e chi non può salvaguardare la propria salute perchè i rapporti di forza lo sfavoriscono e, tra questi, immigrati, donne e bambini sotto la soglia di povertà, anziani poveri ec
emarginato, etc. etc. che rischiano dopo la crisi di trovarsi ancora più „diseguali“ di prima. Magari includendo anche una parte di quegli 8 milioni di Kurzarbeiter (lavoratori a tempo ridotto) oggi ancora parzialmente tutelati ma che rischiano il posto di lavoro, con l’annuncio quotidiano di crisi delle grandi
aziende e catene distributive.
Lascio il tema scuola ad un altro momento, ovvero a dopo la chiusura che normalmente arriva il 24 giugno. Studi e ricerche si accavallano ma sostanzialmente non fugano la paura dei virologi che la scuola diventi un luogo di continui focolai di infezione e, nondimeno, un luogo pericoloso per una quantità di insegnanti, definibili „a rischio“, che si valuta siano il 10% del totale.
Un rebus, quello della scuola, che appassionerà tutti questa estate e che sarà bene risolvere presto perché replicare le chiusure sia totali che parziali rischia di provocare sacrosante ribellioni che possono sovvertire l’equilibrio che finora ha retto tra la priorità salute, cultura, economia.
Altro tema all’ordine del giorno del Ministro della Sanità è quello della riforma dell’assistenza intensiva
alle persone che sono totalmente inabili. Si punta alla assistenza domiciliare dei 19.000 Intensivpatienten
tedeschi, che necessitano di assistenza per 24 ore al giorno e che pare non amino molto il ricovero negli Heim, ovvero nelle istituzioni. Tra confronti con le mutue (che debbono pagare), gli operatori (che sembrano preferire l’assistenza domiciliare), le istituzioni locali, c’è solo da augurare buon lavoro a tutti!!!!
Intanto è partita, una settimana fa, la APP per il controllo dei contagiati. Sono curioso di vedere come funziona ma non ho lo strumento adatto. Curioserò negli Iphone dei miei amici. Per ora solo i ragazzi sono evidentemente contenti perchè possono chiedere un nuovo Iphone ai genitori per nobili motivi di prevenzione!!!!!!

Un saluto da Berlino e…statemi tutti bene.