Bangladesh : Cosa è cambiato sulla sicurezza dei lavoratori dopo il disastro del Rana Plaza

FONTE RAKA.COM

Il 24 aprile 2013, in Rana Plaza, nel distretto di Dhaka, in Bangladesh, si svolgeva come al solito. Centinaia di lavoratori dell’ abbigliamento hanno riferito di lavorare come sempre. Ma il giorno prima avevano notato uno spettacolo inquietante: crepe nei muri dell’edificio a più piani. Tuttavia, ai lavoratori fu detto di tornare al lavoro la mattina seguente.

Quella decisione si rivelò catastrofica.

L’edificio – sede di fabbriche di abbigliamento, appartamenti, negozi e una banca – si sbriciolò con i lavoratori all’interno. Ora ha l’orribile distinzione di essere il luogo del più micidiale disastro della fabbrica di abbigliamento di sempre. Più di 1.100 persone sono morte durante il crollo del Rana Plaza e altre migliaia sono rimaste ferite.

Quindi, che cosa ha a che fare questa catastrofe con i consumatori negli Stati Uniti? Un certo numero di aziende occidentali, da Nike a Ivanka Trump a H & M, fonte di manodopera dal Bangladesh. Nello specifico, Zara, Walmart, Benetton e Mango avevano tutti prodotto abbigliamento nelle fabbriche di Rana Plaza. E più di 120.000 chili di vestiti da The Children’s Place erano stati prodotti nella piazza durante gli otto mesi prima che l’edificio cadesse.

Dopo il disastro, sono state avviate accuse di omicidio contro 38 persone collegate e più di 200 aziende di abbigliamento di 20 paesi hanno firmato l’Accordo sulla sicurezza degli incendi e degli edifici in Bangladesh per impedire che avvengano simili tragedie. I firmatari includono American Eagle Outfitters, Abercrombie & Fitch, Zara e H & M.

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Il Decreto 81 e i ritardi in materia di salute e sicurezza sul lavoro

FONTE PUNTOSICURO.IT

 

Il Decreto 81 e i ritardi in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Tiziano Menduto

 Tiziano Menduto

che ringraziamo
13/04/2018: In relazione all’anniversario del D.Lgs. 81/2008 alcune riflessioni sul Testo Unico e sullo stato della prevenzione in Italia. Gli infortuni, i ritardi normativi, i decreti attuativi mancanti, il corto circuito istituzionale e le prospettive future.
Brescia, 13 Apr – In queste settimane, in molti convegni, incontri e articoli, si ricorda il decimo anniversario della promulgazione e/o dell’entrata in vigore (avvenuta 15 maggio 2008) del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.Un decreto che, come più volte ricordato dal nostro giornale, ha provato a coordinare e razionalizzare in un unico testo la complessa normativa che riguarda la legislazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

Generalmente come giornalista lascio ai tecnici, agli operatori, commentare i risultati di normative da loro applicate e verificate nella loro efficacia o inefficacia. Tuttavia è difficile, in questo caso, sia per l’importanza dell’anniversario, sia per i tanti fattori di contesto concomitanti, non dire qualcosa. Magari provando, giornalisticamente parlando, a mettere insieme, uno dopo l’altro, alcuni fatti e circostanze per favorire uno sguardo d’insieme.

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Rischio stress lavoro correlato degli operatori della giustizia negli istituti penitenziari

Convegno 

Rischio stress lavoro correlato degli operatori della giustizia negli istituti penitenziari
Centro Cultura per la Prevenzione – V.le D’Annunzio 15 – Milano
mercoledì 16 maggio 2018 – ore 9:00-13:00

Nell’organizzazione carceraria lavorano molte persone: dai direttori ai loro collaboratori, dagli amministrativi ai contabili, dagli educatori agli operatori di area pedagogica, dagli psicologi agli assistenti sociali, e il personale della polizia penitenziaria. Tutti questi lavoratori sono esposti a vari fattori di rischio e per cercare di rimuovere o di mitigare i loro effetti sulla salute e sulla sicurezza del lavoro, questo convegno vuole promuovere una strategia preventiva di partecipazione per un miglioramento delle condizioni lavorative.

PROGRAMMA DEI LAVORI