Cronache di vita a Berlin in epoca di corona – Franco Di Giangirolamo – 31 ottobre 2020

 

Street Foto Berlin 25/09/20 Globaler Klimastrekt – Foto gierre 

 

Dopo 3 mesi, con la „zweite welle“ (seconda ondata) riprendo a osservare dal buco della serratura spezzoni di vita berlinese ridimensionata, adattata, violata, soffocata, liberata dalla pandemia.

Evento d’eccezione quest’oggi: inaugurazione del nuovo aeroporto di Schoenefeld (nome d’arte: BER). Celebrazione sottotono per quello che doveva essere l’Aeroporto più moderno d’Europa, il terzo della Germania , che è diventato uno zimbello europeo di cui non c’è motivo di vantarsi. Dopo 30 anni di pianificazione e 14 anni di costruzione e riprogettazioni continue (9 anni più del previsto), un costo triplo (6 miliardi di euro) di quello preventivato, una sequela di errori incredibili di manager, pianificatori, politici, ingegneri, per i quali nessuno finora ha pagato. Nato già con problemi di capacità non mostrerà molto presto i suoi limiti di capacità e logistici, grazie alla pandemia, che terrà molto bassi i livelli di movimentazione (nel 2021 si dovrebbero avere 18 milioni di passeggeri anno, meno della metà della potenzialità prevista.)   A ricordarli ci penserà l’alleanza di protesta „restare a terra“ , in costume da „pinguini“ che chiama l’Aeroporto un „monumento al capitalismo fossile“.


Ultimi appuntamenti al caffè, ultimi concerti, ultime cene prima del 2 novembre data della chiusura di un mese che la Merkel ha annunciato, dopo lunghe mediazioni, con il suo solito stile, forte dei risultati di un sondaggio di opinione che conferma che circa il 70% dei cittadini ritiene la gestione della crisi corona „piuttosto buona“. Nel difficile compromesso politico con i presidenti delle Regioni, ha prevalso la tesi che l’improvvisa e imprevista impennata dei contagi rilevati, ormai in gran parte incontrollabile con il sistema di tracciamento combinato tra test e posizionamento elettronico (APP), meritasse provvedimenti energici di „riduzione dei contatti“. Non senza contraddizioni (lockdown localizzati di tre settimane per puntare tutto sui focolai attivi sarebbero stati preferiti da esperti di prima grandezza e anche dalle realtà territoriali meno violentate dall’infezione,per es.) e non senza costi, visto che , oltre ai 140 miliardi già stanziati precedentemente , verranno riborsate le perdite per chiusura di attività nella misura del 75% del fatturato del novembrre 2019. D’altra parte a fine settembre Mutti aveva previsto e comunicato che si doveva „stare in guardia“ perchè la seconda ondata avrebbe potuto produrre un livello di 19.200 contagi per Natale, secondo i suoi calcoli. In 15 giorni ha dovuto aggiornare le valutazioni, visto che oggi, i contagi sono già a 19.059 e il numero delle terapie intensive occupate è raddoppiato in due settimane.
La novità per l’Europa è che la seconda ondata ha preso esperti e politici impreparati perchè di dimensione e velocità imprevista. Sta assomigliando molto alla prima ondata, nonostante le misure di prevenzione, le regole di distanziamento, i milioni di tamponi effettuati, i cui effetti, sembrano svaniti o inutili e non certo a causa di ristrette minoranze di „indisciplinati“. L’autunno? Mah!!! La scuola? In Germania le scuole sono aperte dal 7 agosto e se avessero avuto un impatto significativo ci sarebbe stato proprio in settembre e non due mesi dopo. C’è qualcosa che non quadra: ci debbono essere uno o più fattori ancora indeterminati o troppo sottovalutati che hanno prodotto questa „onda anomala“, che ripropone l’Europa come focolaio più rilevante del mondo.
Stavolta tuttavia, Mutti (che ha un posto nel mio personale Pantheon dei politici di Serie A) ha perso un punto: ha fatto cagare di meno. Nella precedente chiusura primaverile, ci fu l’assalto ai supermarket per rifornirsi di carta igienica e di prodotti igienizzanti, oltre che accaparramenti vari, fenomeno che ha dato lavoro a decine di comici e giornalisti e anche a qualche sociologo e psicologo. Anche ora gli scaffali si sono vuotati in 24 ore ma meno ossessivamente e le file mattutine per accaparrarsi il desiderato prodotto cartaceo e per fare scorte di tutto, non ci sono. Quando si dice „imparare a convivere con il virus“!!!!!
Sotto traccia, ma non tanto, ferve il confronto interno alla CDU per decidere chi sostituirà Merkel alla guida del partito e soprattutto, su chi verrà candidato ad essere il prossimo Cancelliere/a. Inutile dire che, come in Italia e ovunque, anche qui le „mosse“ sullo scacchiere Coronavirus sono decisive per il futuro dei governi sia nazionale che regionali. Vedremo come evolve la situazione-
La settimana è stata impegnativa anche per i vecchietti sedentari come il sottoscritto.
Votazioni per il cambio della Costituzione Cilena , che ha ancora il marchio del criminale Pinochet. Fila chilometrica davanti all’Ambasciata, composta in gran parte da giovani (ci sono 1.800 cileni a Berlino), soprattutto fila gioiosa, allegra, animata. Ho accompagnato mia moglie, emozionatissima, alla sua prima votazione in assoluto, essendo uscita dal Cile al tempo del secondo attentato al Pinocho. Esito strabiliante: 94,6% per il „cambio della Costituzione“ e 93% per una assemblea costituente composta da membri eletti e non designati. Inutile dire che la fase più difficile, ovvero „il bello“, comincia ora. Incontrando compagni ed amici del Partito Socialista di Allende, del Partito Comunista Cileno, coi fuoriusciti del 73 che sono ancora viventi e attivi, ho avuto la sensazione emozionante che ancora una volta, come ai tempi della Unidad Popular, il popolo cileno tornerà a meravigliare il mondo per la sua capacità di rialzare la testa, dopo una delle più feroci dittature capitalistiche e un periodo di riformismo neoliberista, per riprendere il cammino verso una società più democratica e più giusta. Un segnale importante che si unisce ad altri che giungono dall’America Latina (Bolivia), e che le sinistre europee dovrebbero sostenere con impegno, attenzione e rispetto, perché sono fari che illuminano il cammino per tutti.
Ma non ci siamo fatti mancare niente anche on line: l’iniziativa dell’Istituto di Cultura Italiana sul fenomeno mafioso, progettato dal Prof. Nando Dalla Chiesa, l’iniziativa sui „Luoghi del Fascismo“, promossa dall’Istituto Parri, la „serata“ con il Dott. Isidoro Napoli collegato da Riace per parlare dell’ambulatorio medico per i rifugiati, che ANPI Berlino è impegnato a sostenere e, dulcis in fundo, grazie all’ICC anche una conferenza del Prof. Bernhard Huss (Freie Universitaet Berlin) sul „De remediis utriusque fortunae“ di Petrarca, un best seller europeo nel Trecento.
Mentre si discute, almeno in Italia, sulla opportunità di salvaguardare, isolandoli in casa, le fasce a rischio, ovvero i vecchietti, non vorrei che quanto ho scritto sopra fosse considerato un assist a questa teoria. E’ solo per dire che non ho alcuna ragione per lamentarmi della mia clausura semivolontaria
E’ il 31 ottobre, un normale giorno autunnale berlinese e invio a tutt* un saluto

Franco Di Giangirolamo