Sanità: per il 2025 carenza di 16.700 medici

FONTE  REGIONI.IT

Studio del sindacato medici Anaao Assomed

(Regioni.it 3574 – 20/03/2019) Per il futuro ci sarà una carenza di medici specialisti. Lo denuncia uno studio del sindacato dei medici Anaao Assomed, che rileva le possibili future carenze per “l’errata programmazione delle borse di specialità perpetrata negli anni passati”, perché nei prossimi anni “non basteranno i neo specialisti a sostituire chi andrà in pensione”. Si prevede nei prossimi anni una mancanza di 16.700 medici.

REGIONALISMO DIFFERENZIATO. COLPO FINALE AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Forum per il Diritto alla salute

                                                         FIRENZE, sabato 16 febbraio 2019

Consiglio Regionale, via Cavour 18

 

ore 9,30-13.30

REGIONALISMO DIFFERENZIATO.

COLPO FINALE AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

convegno nazionale

Il regionalismo differenziato è arrivato al traguardo con il governo Conte ma è una pratica istruita dal governo Gentiloni, che, pochi giorni prima delle elezioni del 4 marzo, ha sottoscritto una preintesa con ognuna delle tre regioni. La devoluzione alle regioni riguarda le 23 materie previste dal terzo comma dell’art. 117, tra cui: politiche del lavoro, istruzione, salute, tutela dell’ambiente, rapporti internazionali e con l’Unione Europea. La più potente criticità di questa fase della storia del nostro paese è l’aumento delle diseguaglianze. Stanno minando alla base il bene salute. Universalismo e globalità del SSN sono a rischio. Il problema non è di fare il conto delle risorse tra lo stato e la singola regione, ma di quanto il trasferimento ‘in più’ ad alcune regioni incida sul trasferimento che deve essere assicurato a tutte le altre del nostro paese. Se questa riforma va avanti nei termini in cui è stata annunciata, senza un intervento del parlamento e una discussione in tutto il paese, creerà problemi gravi al sistema dell’istruzione e soprattutto al servizio sanitario nazionale. L’autonomia differenziata si sostanzierà nel trattenimento delle proprie risorse da parte dei territori più ricchi. Dobbiamo batterci contro questa ‘secessione dei ricchi’.

 

ore 14.30 – 16.30

Assemblea del Forum Diritto alla Salute

Regionalismo differenziato/1. Grillo sta avallando la fine del Ssn

Sul regionalismo differenziato serve una mediazione intelligente ma serve anche qualcuno in grado di proporla. Il governo, quindi il presidente del consiglio dei ministri Conte, prenda in mano la questione perché se essa ci sfugge di mano sono dolori per tutti

 

 

24 GEN – Relativamente alle dichiarazioni fatte ieri dal ministro Grillo sul regionalismo differenziato (QS 23 gennaio 2019) rispondo: no, caro ministro Grillo tra “il rischio di una giungla normativa” e quello di “non erogare i servizi” ci dovrebbe essere un ministro della Salute capace di fare il suo mestiere con intelligenza, con onestà intellettuale, con spirito riformatore e soprattutto con coerenza nei confronti del mandato politico che ha ricevuto dai propri elettori, nell’interesse primario del suo governo e del suo paese.

Lei come ministro dovrebbe, prima di ogni cosa fare il suo dovere quindi proporci politiche adeguate per evitare sia la giungla normativa che la non erogazione dei servizi.

Se non è il governo a farlo mi dica ministro, chi dovrebbe farlo?

Che senso ha far fare alle regioni quello che dovrebbe fare lei come governo ma che non fa?

La mia impressione è che lei:
– non abbia ancora capito che il regionalismo differenziato è la modifica del riparto costituzionale delle competenze in materia di salute tra Stato e regioni cioè è la rinuncia da parte dello Stato centrale quindi del governo di potestà legislative, senza le quali questo sistema smette di essere universalistico

– non abbia ancora capito che l’autonomia differenziata consente l’attribuzione alle regioni di competenze statali relative ai principi fondamentali in materia di salute e ricerca scientifica e che grazie a questa attribuzione il SSN non ci sarà più

Lei ministro Grillo sta avallando la fine del SSN. Se ne rende conto o no?

Un ministro che non ci ha detto subito la verità
Lei ministro ci ha fatto credere, in questi mesi, di essere contraria al regionalismo differenziato, quando risulta dalle sue stesse dichiarazioni che lei, senza nessun mandato politico da parte del suo movimento, quindi senza nessuna condivisione, è sempre stata favorevole a questa sciagurata contro riforma.

“Concordiamo assolutamente con questa direzione e sarà quella che cercheremo di seguire in questi anni di mandato governativo”. E’ quanto ha dichiarato 6 mesi fa in occasione di una visita alla regione Toscana. (QS 31 luglio 2018).

Mi chiedo chi l’ha autorizzata del Movimento a distruggere il SSN? Dove è scritto che il Movimento 5 stelle propone di distruggere il SSN? Si rende conto o no dell’enormità di quello che sta facendo?

Non un solo elettore M5S l’ha votata idealmente come ministro della Salute per mandare in malora l’attuale sistema sanitario pubblico. Il suo Movimento è stato votato da milioni di cittadini per difendere un patrimonio quello del SSN, senza il quale l’applicazione universale del diritto costituzionale non sarebbe possibile. Lei come M5S sta facendo quello che neanche il PD ha osato fare. Ridiscutere la natura nazionale e universale del sistema.

Ora ci viene a dire che “ho letto le richieste di autonomia e sono legittime e dobbiamo dare alle regioni che lo vogliono la possibilità di usare i propri strumenti per erogare i servizi”. Ma scherza?

Nel dare via libera al regionalismo differenziato chiesto da tre regioni su 21, non solo lei sta tradendo il suo mandato politico, quindi milioni di cittadini, ma sta mettendo nei guai il proprio governo perché in nessun modo, lei, come ministro della Salute, ne sta garantendo l’autorevolezza e la credibilità. Il suo dovere non è calare le brache perché non sa dove andare a parare, ma è mettere in campo soluzioni equilibrate a garanzia prima di tutto del governo del paese.

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Rapporto sulla salute dei rifugiati e dei migranti nella Regione Europea dell’OMS: nessuna salute pubblica senza la salute dei migranti (2018)

 

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Inglese 

2018, xii + 99 pagine
ISBN 978 92 890 5384 6
Questa pubblicazione è disponibile solo online.

Quasi una persona su 10 nella regione europea dell’OMS è attualmente un migrante internazionale. Trovare lavoro è una delle ragioni principali per cui le persone migrano a livello internazionale, anche se la violenza, i conflitti, i disastri naturali e le violazioni dei diritti umani sono anche dei contributi. Le migrazioni e gli sfollamenti sono fattori sociali determinanti per la salute che influiscono sulla salute di rifugiati e migranti. L’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS ha assunto un ruolo guida nell’assistere gli Stati membri nella promozione della salute dei rifugiati e dei migranti e nell’affrontare gli aspetti sanitari della loro salute. L’ufficio regionale ha istituito il programma Migrazione e salute appositamente per questo scopo. Ottenere una visione generale dello stato di salute dei rifugiati e dei migranti e la risposta del sistema sanitario è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e assicurare una copertura sanitaria universale,

Questo rapporto, il primo del suo genere, crea una base di prove con l’obiettivo di catalizzare i progressi verso lo sviluppo e la promozione di sistemi sanitari sensibili ai migranti nei 53 Stati membri della Regione europea dell’OMS e oltre. Questo rapporto cerca di illuminare le cause, le conseguenze e le risposte ai bisogni di salute e alle sfide affrontate dai rifugiati e dai migranti nella regione, fornendo anche un’istantanea dei progressi compiuti in tutta la regione. Inoltre, il rapporto cerca di identificare lacune che richiedono ulteriori azioni attraverso la collaborazione, per migliorare la raccolta e la disponibilità di dati di alta qualità e per stimolare iniziative politiche. La relazione rappresenta un impulso tanto necessario per gli Stati membri e le altre parti interessate per garantire un’assistenza sanitaria di alta qualità per tutti.

Quarant’anni fa la riforma sanitaria 

FONTE C.I.I.P 

 

Quarant’anni fa la riforma sanitaria 

Casa della Cultura – Via Borgogna 3, Milano
giovedì 20 dicembre 2018 – ore 15.30-19.30

Movimento culturale per la difesa e il miglioramento del Servizio Sanitario Nazionale

15.30 – 16.00 Giorgio Cosmacini
Prima della Riforma sanitaria: dal 1945 al 1978

16.00 – 16.25 Mariapia Garavaglia
Un protagonista della grande Riforma: il ministro della sanità Tina Anselmi

16.25 – 16.50 Susanna Cantoni
Quale sviluppo per la prevenzione

16.50 – 17.15 Luigi Benevelli
Le buone pratiche nell’assistenza psichiatrica

17.15 – 17.40 Roberto Satolli
Preistoria del futuro (Medicina, economia, finanzia)

17.40 – 18.05 Vittorio Carreri
Riformare la Sanità: oggi e domani

18.05 – 19.05 Discussione

19.05 – 19.30 Conclusioni

“I primi 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale: il contributo dell’ igiene alla salute e all’equità”

FONTE C.I.I.P

SItI – Società Italiana di Igiene – 51° Congresso Nazionale

“I primi 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale: il contributo dell’ igiene alla salute e all’equità”
Riva del Garda – 17-10 ottobre 2018

Si è tenuto a Riva del Garda il 51° Congresso Nazionale della SItI.

Fra i numerosi contributi segnaliamo quello presentato il 19/10 (Workshop 11) dal presidente CIIP Susanna Cantoni

Ancona : “Salute, bene comune. 1978-2018: 40 anni dalla nascita del Servizio sanitario nazionale”

Fonte:  Guido Bianchini , Facebook.com

 

“Salute, bene comune. 1978-2018: 40 anni dalla nascita del Servizio sanitario nazionale” è il titolo dell’iniziativa che si è svolta oggi ad Ancona, all’Auditorium “Montessori” della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, promossa da CGIL, CISL e UIL e dove sono intervenuti Rosy Bindi, ex Ministro della Sanità, Claudio Maria Maffei, Blog Marche Sanità e la Segretaria nazionale CGIL, Rossana Dettori.
Al centro del dibattito, introdotto dalla relazione di Graziano Fioretti, Segretario Generale UIL Marche, e presieduto da Sauro Rossi, Segretario Generale della CISL Marche, a un anno dall’avvio della vertenza regionale sulla sanità, CGIL CISL UIL Marche pongono le tante questioni ancora aperte in tema di salute: dal necessario rafforzamento dei Servizi territoriali e dell’integrazione socio-sanitaria al potenziamento della prevenzione, allo sviluppo delle Case della Salute e delle cure primarie e intermedie. Tra le priorità, ci sono anche la riduzione dei tempi di attesa e della mobilità sanitaria, la qualificazione della rete dell’emergenza-urgenza e della rete ospedaliera, l’adeguamento degli organici e il superamento del precariato.

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UK : PIÙ DI 120 PAZIENTI MORTI DOPO UN RITARDO DELLE AMBULANZE, I DATI DI UNA RICERCA GMB

FONTE UNION GMB

Purtroppo non sorprende che i ritardi stiano costando vite umane su e giù per il paese, dice GMB ( Il sindacato dei lavoratori UK del settore ).
Un totale di 123 pazienti in ambulanza sono morti dopo i ritardi nell’accesso alle cure dal 2014, la ricerca di GMB, rivela il sindacato per i soccorritori ambulanza. [1]
Altri 279 sono stati gravemente danneggiati a causa di ritardi nell’accesso alle cure, secondo le statistiche ufficiali.
Complessivamente, il numero totale di incidenti potenzialmente pericolosi segnalati è aumentato del 52% tra il 2014 e il 2017.
Le cifre shock sono state rivelate in risposta alla richiesta di Freedom of Information Act presentata da GMB al regolatore NHS Improvement.
Mostrano che un totale di 4.461 pazienti in ambulanza sono stati danneggiati. in qualche modo a causa di problemi di accesso, ammissione, trasferimento o dimissione.
I delegati della GMB sono pronti a spostare una mozione per rivedere il processo di passaggio di emergenza per i tecnici dell’ambulanza e i paramedici alla Conferenza della sezione dei servizi pubblici del sindacato, in vista del 101 ° Congresso del sindacato a Brighton dal 4 al 6 giugno. [2]
Kevin Brandstatter, ufficiale nazionale della GMB, ha dichiarato:
“I membri GMB che lavorano per i trust delle ambulanze lamentano continuamente i tempi di allungamento per consegnare i pazienti ai reparti A & E, portando a tempi di risposta più lunghi per 999 chiamate.
“Mette a dura prova e stress le persone che stanno già lavorando al limite assoluto delle loro capacità.
“Purtroppo non sorprende che questi ritardi stiano costando vite umane su e giù per il paese.
“Questa è una terribile accusa per la mancanza di investimenti nel NHS.
“Il personale è sovraccarico di lavoro, sottopagato e ci sono quasi 100.000 posti di lavoro in tutto il NHS.
“Questo è uno scandalo nazionale e il governo è esclusivamente da incolpare.
“Theresa May e il suo gabinetto dovrebbero indire un’elezione anticipata in modo che il popolo possa esprimere un giudizio”.

L’ARTICOLO COMPLETO ALLA FONTE GMB