Immigrati, salute e assistenza

Pubblicato report nazionale su sistema di indicatori per il monitoraggio condiviso con Regioni e Province autonome
Immigrati, salute e assistenza 

È stato pubblicato il rapporto redatto dall’Osservatorio epidemiologico nazionale su migrazioni e povertà (OENIP di INMP) con i risultati relativi all’anno 2016 sul monitoraggio dello stato di salute e di assistenza sanitaria alla popolazione immigrata da parte dei Servizi sanitari regionali. Il monitoraggio viene effettuato attraverso un sistema condiviso tra le Regioni, che permette anche un confronto fra le Regioni stesse.

Il rapporto Sistema di monitoraggio dello stato di salute e di assistenza sanitaria alla popolazione immigrata: risultati anno 2016” a cura dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (INMP) contiene l’aggiornamento di molteplici indicatori di vari settori assistenziali, in grado di esprimere sia l’intensità di problemi di salute della popolazione immigrata sia la risposta da parte dei Servizi sanitari.

La pubblicazione costituisce il risultato conclusivo di un progetto per il monitoraggio dello stato di salute della popolazione immigrata – a cui ha partecipato anche l’Agenzia sanitaria e sociale regionale – in continuità con altri progetti interregionali e finanziati dal Ministero della salute (CCM-Network).

Tramite i dati di accesso al pronto soccorso, assistenza ospedaliera, assistenza alla gravidanza e al parto, è possibile ricavare un’immagine aggiornata per le 8 Regioni/Province autonome (Piemonte, Bolzano, Trento, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Basilicata) che hanno partecipato a questo progetto. A livello generale, tra i risultati principali rilevati per il 2016, negli accessi al pronto soccorso si ravvisa una maggiore frequenza di codici bianchi o verdi tra gli immigrati, che può essere indicativa di un diverso accesso all’assistenza territoriale, sia per gli uomini (codici bianchi: 16,7% per gli immigrati vs 9,8% per gli italiani) che per le donne (14,2% vs 9,5%); nell’ospedalizzazione si ravvisa una maggiore frequenza di traumatismi e avvelenamenti (per gli uomini; 12,1% vs 9%) e complicazioni della gravidanza e del parto (per le donne; 47,4% vs 14,5%). Risultati analoghi per questi due indicatori si riscontrano anche a livello della singola regione Emilia-Romagna.

 

Da tempo l’Agenzia sanitaria e sociale regionale si dedica al tema del monitoraggio epidemiologico: oltre a partecipare all’ideazione e al calcolo dei suddetti indicatori in tre edizioni progettuali interregionali, i professionisti dell’Emilia-Romagna hanno effettuato un’ampia analisi dei problemi di salute della popolazione immigrata in Emilia-Romagna a conclusione del primo progetto di confronto tra le Regioni (Dossier 217/2011); hanno inoltre partecipato alla stesura degli ultimi rapporti sull’immigrazione straniera in Emilia-Romagna e sono impegnati a condurre studi longitudinali dedicati alla tematica delle disuguaglianze socio-economiche e alla salute degli immigrati.