Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo (11)

 

 

Ancora una giornata di sole eccezionale a Berlino, ma speriamo che il Sozialdistanzierung funzioni sempre. Qualche nodo che viene al pettine. In Germania si valuta (BZ) che ci siano 300.000 anziani assistiti a domicilio da assistenti che vengono da Polonia, Romania etc. Il 95% sono donne e normalmente si danno il turno per fare due mesi in Germania e due mesi a casa loro. In pratica 600.000 persone che lavorano 6 mesi l’anno. Con l’epidemia i problemi sono diventati enormi sia per gli anziani che per le lavoratrici. Infatti non possono andare avanti e indietro essendo obbligate alle quarantene al passaggio di frontiera e molte preferiscono restare in patria dove hanno le famiglia. Gli Alterheimen, ovvero le case per anziani sono ormai stracolme e si rischia una debacle di proporzioni notevoli, che in questa situazione è facile immaginare.

Oltretutto,, il 90% delle assistenti (badanti le chiameremmo noi) operano al nero (a proposito di mercati del lavoro) ricevendo qualcosa come 1.400 euro al mese. Le assistenti che operano con contratto non hanno problemi perchè ricevono la stessa cifra netta, ma hanno le coperture del sistema sociale, quelli che noi chiamiamo ammortizzatori sociali per i lavoratori. Una massa di lavoratrici che non solo perdono il salario ma continuano a perdere, come prima, i contributi pensione, l’assicurazione sanitaria e, ora anche tutti i benefici contrattuali diretti ed indiretti. Le brutte notizie per anziani e lavoratrici sono sufficienti, per ora.
A Berlino continua in ascesa la crescita dei contagiati (3.486), dei ricoverati (453) di cui parte in terapia intensiva (124) e dei deceduti (105). Il Senato tranquillizza sui posti letto, ora occupati al 70% sia nei reparti per malati gravi che per casi lievi. Il numero dei posti letto passerà entro Aprile dagli attuali 1045 a 2.200 e ciò consente di avere una certa sicurezza su come affrontare il “picco”. Problema sono i contagiati tra il personale sanitario. L’esperienza italiana ha allarmato i dirigenti che da almeno una settimana hanno priorizzato la prevenzione e la sicurezza per coloro che prestano servizi alle persone, ivi inclusi alcuni servizi sociali, ma il problema resta soprattutto per i medici di base che, quando debbono andare in quarantena, debbono chiudere gli ambulatori (244 su 6.000 circa fino ad ora) e ridurre quella preziosa attività di intercettazione e monitoraggio dei contagiati e degli ammalati ai fini dell’isolamento e della cura.

Nei prossimi giorni, tanto in Baviera, Hamburg e Nordrehin Westfalen che a Berlino ci sarà una verifica per valutare sia gli effetti delle misure diverse adottate dalle varie regioni per la prevenzione e il distanziamento, al fine di assumere decisioni politiche per il dopo Pasqua, ma sarebbe più esatto dire per Maggio. Intanto il tempo di raddoppio della diffusione della infezione è passato a 11,2 giorni a livello nazionale, a 10,8 a Berlino che registrava ieri un totale di 20 decessi.
Ottima la gestione degli interventi economici di sostegno al mancato reddito, che pare siano molto rapidi. Buona l’idea, in discussione) di rilasciare ai lavoratori dei settori essenziali di servizio alla persona un buono di 1.500 euro come “premio” per la disponibilità e la dedizione. Da clausura a clausura un saluto fraterno e Bleiben Sie Gesund!!! (restate sani)