Vivere a Berlino all’epoca del Coronavirus – 26 dicembre 2020 di Franco Di Giangirolamo

Santo Stefano Berlinese.

E’ sempre un giorno dalla sveglia lenta e tarda, per chi non deve lavorare. Dal mio punto di osservazione, la finestra, calma super piatta, come ieri, eccezion fatta per qualche cane che “sgamba“. Un’ animazione soft viene dalla residenza per anziani poco distante: un prete gestisce dal prato antistante l’ingresso principale una “funzione“ religiosa (lo intuisco dai paramenti) davanti ad alcuni ospiti che sono “non riuniti“ (nel senso che sono fuori ma distanziati) bensì adunati davanti alla palazzina. Altri seguono da dietro i vetri delle loro stanze.. E’ stata una funzione breve, commisurata al fredddo, ma “partecipata“. Avendo letto sui giornali che metà delle Chiese evangeliche avevano sospeso le funzioni religiose per Natale, tutto mi aspettavo tranne che si tenesse una funzione religiosa all’aperto per le persone anziane. Forse a suggerire di restare all’aperto, invece che negli spazi riscaldati della residenza, sono i dati sulla letalità del virus. Nella prima ondata un terzo dei decessi riguardava persone residenti in case di cura o riposo per anziani, mentre nella seconda ondata, più della metà dei morti erano residenti in strutture per anziani, con tendenza all’aumento.

L’ho trovata una idea ottima e con pochissime controindicazioni. Credo, da ateo, che il conforto della fede possa essere di grandissimo aiuto a persone che vivono questi difficili momenti spesso in totale solitudine e, mettendomi nei panni di questi “quasi coetanei“ , ho provato una tenerezza strana per questi miei concittadini sconosciuti.

Poche novità da Berlino. A occhio pare che le indicazioni della Merkel siano state rispettate anche al di là del dovuto. Qui non è vietato nè viaggiare nè uscire di casa ogni volta che si vuole, senza dover spiegare niente a nessuno, eppure i treni sono occupati al 30%, i mezzi pubblici sono molto vuoti e per strada la gente è poca e distanziata, tutti con la mascherina sia nelle piazze dove è obbligatoria, sia laddove non lo è.

Non si sa quanto servirà ad  “abbassare la curva“, come ormai si usa dire, ma almeno ci si prova. Intanto la mutazione inglese è arrivata in Baden Wurttenberg con una signora che il 29.12 è rientrata da UK e ci si prepara al Vaccino Day che domani verrà monopolizzato dai media che , anche senza volerlo, contribuiranno all’aumento smisurato delle illusioni dei cittadini, nonostante le cautele diffuse a piene mani dagli “esperti“, che si sbracciano, spesso inascoltati, per dare una giusta dimensione al ruolo della vaccinazione, che, senza mettere in discussione gli indubbi benefici, è pur proporzionale al mix di quanto si sa e quanto non si conosce ancora.

Una notizia confortante, ma non del tutto fondata. è che Michael Ballweg, leader dei Querdenken (Pensiero laterale o Obliquo) abbia sospeso per un mese le manifestazioni del movimento in Germania. Forse essendo state impedite a Dresden e a Berlino, fa di necessità virtù e conta di ritornare sulla scena “più forti che pria“ in primavera. Notizia non fondata perchè in Alexanderplatz, dietro il tram che vedete nella foto, si è svolta, proprio oggi pomeriggio una manifestazione di Querdenken 30 berlinese, molto poco partecipata ma organizzata alla grande, con tanto di Camion-altoparlante, musiche di Imagine e di John Lennon, strumentalizzato per chiedere “libertà“ dalla finta Pandemia utilizzata come alibi per imporre una incomprensibile dittatura.

Non sono abituato a derubricare questioni politiche a problemi psichiatrici e meno che mai a squalificare ciò che non condivido aggettivando negativamente, ma oggi è il 26 dicembre e anche io ho diritto di prendermi una licenza. Perciò passo velocemente con un certo disgusto e senza perdermi in analisi davanti a questo gruppo di scocomerati lamentandomi molto con la mamma degli imbecilli, che la dà via un po’ troppo !!!

Vado a fotografare il Weltzeituhr (l’orologio del mondo), più attraente di notte e quando non c’è gente. Sotto questo aggeggio ci si da gli appuntamenti, almeno con coloro che abitanto nella parte Est di Berlino. Un po’ come a Bologna, dove ci si incontra “sotto l’orologio“ di Piazza Maggiore. Fotografo mia moglie sotto l’ora di Santiago, lei mi fotografa sotto l’ora italiana, come fanno i turisti, e andiamo a prendere un caffè take away al Bar Einstein, dove siamo unici clienti.

La Piazza vuota si presta per le nostre piccole passeggiate pomeridiane senza rischi. Ci dirigiamo verso il Palazzo comunale, da dove prenderemo la U5 e notiamo la piccola folla di senza fissa dimora che, stranamente ignorati dalla polizia (è Natale anche per loro!), bivaccano rumorosamente sotto la S-Bahn. Recenti provvedimenti per loro che, si stima, siano 47.000. Sui numeri non dico niente perchè ogni anno cambiano, almeno sui giornali. L’anno scorso erano la metà. Ma pochi o tanti che siano, con il Corona i problemi sono aumentati perchè cambiano le condizioni di ospitalità eventuale, specialmente ora che il freddo è arrivato (siamo vicini allo 0 di giorno). In altre parole non li puoi ammucchiare nei classici dormitori rifugio altrimenti il contagio……Le tecnologie pare arrivino a proposito. Annunciata dal Senato l’adozione di un Data Base centrale “persone in cerca di un letto“, sistema di prenotazione alberghiera cui hanno accesso solamente i dipendenti della pubblica amministrazione che gestiscono il “sociale“. Così si controlla la fatturazione e si ottimizza la collocazione delle persone, attraverso funzioni come “corridoio femminile senza uomini in visita“, “animali domestici“, “corridoio familiare“, etc. per tenere conto delle specifiche esigenze. Non me lo sarei mai immaginato!!!

Chiacchierando del più e del meno attraversiamo il rifugio dei corvi, ovvero una serie di alberi nei quali si ammucchiano a centinaia tutte le notti, discutendo con mia moglie di vaccini.

Il sondaggio di Yougov, apparso su Zeit online, sostiene che 2/3 dei berlinesi vogliono essere vaccinati contro il Corona e il 32% “prima possibile“, mentre il 33% “attende per vedere cosa succede agli altri“ e solo il 19% non si vuole vaccinare. La disponibilità cresce con l’aumento dell’età. Solo un terzo dice di non avere alcuna paura, mentre il 57% mostra preoccupazione per gli effetti collaterali. Solo la metà di coloro che votano AfD vuole vaccinarsi, mentre gli elettori dei Verdi superano l’80%.Insomma, c’è una certa correlazione anche con la scelta politica.

Non credo troppo nei sondaggi, specialmente quando si tratta di fenomeni abbastanza unici e nuovi, perciò attendo la verifica dei fatti.

Abbiamo spiato abbastanza per oggi. Si rientra al caldo e si invia un saluto caro a tutt*.

Franco Di Giangirolamo

  • le foto sono di Franco e Pamela